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#disturbi specifici dell'apprendimento
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I Dsa, ovvero Disturbi Specifici dell'Apprendimento, sono delle condizioni neurobiologiche che possono compromettere alcune abilità cognitive del bambino, come la lettura, la scrittura e il calcolo.
Si tratta di disturbi che non dipendono da deficit intellettivi o da mancanza di motivazione, ma sono causati da una disfunzione del sistema nervoso centrale che rende difficoltoso l'accesso alle informazioni e la loro elaborazione.
I Dsa possono manifestarsi in diversi gradi di gravità e possono essere di diversi tipi, come la dislessia, la disgrafia e la discalculia. Spesso, questi disturbi vengono rilevati durante il percorso scolastico del bambino, quando si evidenzia una difficoltà nell'apprendimento rispetto ai suoi coetanei.
È importante sottolineare che i Dsa non sono una forma di disabilità intellettiva e che con un adeguato supporto e intervento, i bambini possono imparare a gestire le loro difficoltà e a sviluppare strategie personalizzate per superarle.
È fondamentale che sia la famiglia che la scuola siano consapevoli di questi disturbi e lavorino insieme per garantire un percorso di apprendimento efficace e inclusivo per i bambini con Dsa.
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www.centroamamente.it
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aitan · 4 months
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Finalmente qualcuno che lo dice con chiarezza!
Ho provato a intervenire anch'io sulla questione, un paio di anni fa, con minore competenza.
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lamilanomagazine · 10 months
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Campobasso Città che legge, acquisto di libri per la Bibliomediateca comunale
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Campobasso Città che legge, acquisto di libri per la Bibliomediateca comunale. Grazie al decreto del Ministero della Cultura, concernente il sostegno del libro e dell'intera filiera dell'editoria libraria, il Comune di Campobasso per il 2023 ha ottenuto un finanziamento di 8.464,15 euro da poter utilizzare per gli acquisti di nuovi libri da destinare alla Bibliomediateca comunale di Campobasso. L'Assessorato alla Cultura dell'ente capoluogo di regione, attraverso questo ed altri progetti, conferma il proprio impegno nella promozione ed educazione alla lettura raggiungendo così importanti obiettivi: accrescere di anno in anno il patrimonio librario a disposizione della città; alimentare un circolo virtuoso tra le realtà commerciali locali e la promozione della lettura dal momento che le somme ricevute saranno spese nelle librerie cittadine confermando la volontà di operare sempre in rete sul territorio; promuovere l'inclusività anche attraverso la selezione e l'acquisto di testi per i disturbi specifici dell'apprendimento selezionati insieme ai professionisti della formazione. "In questi quattro anni, grazie ai fondi del Mic - dichiara l'Assessore alla Cultura Paola Felice - la nostra Bibliomediateca è riuscita ad implementare il prorprio patrimonio librario superando i ventimila volumi, mettendo inoltre a disposizione degli utenti un'importante bibliografia dedicata ai disturbi specifici dell'apprendimento con testi destinati anche a chi si occupa di formazione in questo ambito".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Amamente, CENTRO DI LOGOPEDIA, A MILANO E ONLINE, e' servizio Accreditato ATS per gli interventi di trattamenti specialistici sui disturbi dell'apprendimento, del linguaggio e della voce in età evolutiva e adulta. Da oltre 10 anni offre percorsi differenziati per obiettivi e competenze professionali, ma accomunati dall’obiettivo di sostenere, con passione, competenza e serietà, il sistema familiare, l'infanzia e la persona.
Qui, affiancati passo passo dall'Èquipe Multispecialistica, sarà possibile seguire specifici percorsi logopedici, psicologici, educativi, individuali o di gruppo.
L’équipe applica un approccio sistemico, per offrire alle famiglie e ai singoli la possibilità di beneficiare, in un unico contesto, di interventi di consulenza, valutazione, diagnosi, trattamento, terapia mirati e articolati nella maniera più efficace sulla base dei bisogni specifici.
Le professioniste del Centro Amamente hanno maturato comprovata esperienza nell'ambito logopedico e psicologico-neuropsicologico, quindi la capacità di integrare, in un unico intervento, obiettivi di linguaggio, relazionali, psicomotori ed emotivi. Ogni specialista d'èquipe, che si compone di circa 15 specialiste ha maturato conoscenze e competenze nei seguenti ambiti:
Valutazione e Terapia dei Disturbi Specifici del Linguaggio (Fonologici, Espressivi e di Comprensione), Disturbi Evolutivi Specifici del linguaggio nell’infanzia e nell’adolescenza, deglutizione atipica, riabilitazione e tattamento logopedico nelle afasie da ictus e da traumi e nelle patologie dell'apparato fonoarticolatorio nel bambino e nell'adulto come le disfonie e problemi della voce, la deglutizione atipica e la riabilitazione logopedica nell'adulto e nell'anziano.
Valutazione, diagnosi e certificazione dei Disturbi logopedici e psicologici nell'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta con particolare attenzione all'identificazione dei disturbi di apprendimento ( DSA).
Potenziamento del linguaggio e Trattamento logopedico nel ritardo del linguaggio, nell'handicap, nell'autismo.
Trattamento Disturbi Specifici di linguaggio DSL e della voce nell'infanzia (ritardo del linguaggio, disturbi fonologici - dislalia, rotacismo, sigmatismo, disfonia, noduli nell'infanzia, Terapia, riabilitazione Post Icuts, deglutizione atipica).
Trattamento dei Disturbi del Linguaggio e della voce nell'adolescenza e nell'età adulta ("r moscia" - rotacismo, sigmatismo, Labiopalatoschisi, dislalia, afasia, riabilitazione ictus, riabilitazione post.operatoria noduli e corde vocali, educazione della voce, disturbi della voce );
Terapia Disturbi della voce (disfonie) da cause disfunzionali (ipercinesie, incoordinazioni pneumofoniche) o organiche (noduli, granulomi, lesioni intracordali congenite, paralisi) o post intervento (cordectomie, laringectomie subtotali e totali); correzioni delle alterazioni dovute a cause funzionali oppure organiche sia in età adulta che in età evolutiva;
Deglutizione atipica (terapia miofunzionale) e disfagia (difficoltà nella deglutizione), rieducazione della voce o del linguaggio;
Disturbi della motricità del distretto fono-articolatorio (disartrie);
Ritardi cognitivi e Sindromi Genetiche;
Disturbi delle funzioni corticali superiori / disturbi neuropsicologici (afasie, agnosie, aprassie, disturbi dell’attenzione, disturbi della memoria);
Riabilitazione e trattamento in èquipe multidisciplinare accreditata dei Disturbi specifici di apprendimento scolastico.DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia);
Mutismo selettivo;
Trattamento Balbuzie;
Visita Logopedica;
Logopedia geriatrica;
Logopedia pediatrica;
Logopedia Online,
Terapia logopedica Dsa in lingua inglese;
Logopedia a domicilio a Milano città,
Consulenza Specialistica; Visita psicologica, Consulenza logopedica;
Rinnovo e prima certificazione Dislessia (DSA). Legge 170;
Valutazione, Trattamento, Riabilitazione e Diagnosi Dislessia;
Trattamento Neuropsicologico e logopedico dei Disturbi Dell'Apprendimento, Dsa, Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia
Trattamento Disturbi Emotivi e di Comportamento;
Consulenza e Sostegno alla Genitorialità;
Sindrome Ipercinetica;
Logoterapia;
Disturbi del sonno;
Logopedia per disturbi dello spettro autistico, Autismo e sindrome di Asperger;
Disturbi di Ansia nell'infanzia;
Psicoterapia, psicoterapia Adulti e Psicoterapia infantile, disturbi d'ansia e Attacchi di Panico;
Terapia miofunzionale;
Mediazione scolastica;
Logopedista OnLine
Logopedia Milano
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La startup che supporta la formazione di studenti consapevoli
La storia di oggi nasce dall’intuizione e dall’ingegno di Martina e Nicolò. Spunto ha lanciato una web app omonima, che racchiude soluzioni in grado di potenziare l’apprendimento, l’autonomia e l’autostima, rivolgendosi a studenti consapevoli, docenti e tutor. Studenti consapevoli, l'importanza del supporto mirato I disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) sono una categoria di disabilità che possono influire sulle abilità di base di lettura, scrittura e matematica. Questi disturbi non sono causati da deficit sensoriali, intellettivi o di lingua, né sono dovuti a fattori ambientali o emotivi. Invece, i DSA sono il risultato di un'alterazione del funzionamento cognitivo nel cervello, che rende difficile per l'individuo apprendere e usare determinate abilità. I principali tipi di DSA includono la dislessia, che riguarda la lettura e la comprensione del testo, la disgrafia, che riguarda la scrittura e la calligrafia, e la discalculia, che riguarda il calcolo e la matematica. Le persone con DSA possono avere difficoltà a seguire le istruzioni scritte, a leggere ad alta voce, a scrivere in modo coerente e a risolvere problemi matematici. Le parole di Martina Brugnara, co-founder di Spunto La storia di oggi verrà "raccontata" attraverso le parole di colei che (insieme a Nicolò Maggioni) ha dato vita a Spunto ovvero Martina Brugnara: Cos'è Spunto? Spunto è una startup che nasce con l’obiettivo di supportare e formare studenti consapevoli. Accrescendo l'autostima e permettendo a tutti di raggiungere i propri obiettivi, collaborando con gli altri e sviluppando una didattica inclusiva. Crediamo che grazie ai nostri strumenti, gli alunni potranno mostrare a tutti il loro potenziale mettendo in luce le unicità che li contraddistinguono Come nasce? Essendo dislessica ho sempre sognato uno strumento in grado di aiutarmi nello studio, di farmi sentire sicura e in grado di fare i compiti da sola. Avendo vissuto sulla mia pelle le stesse difficoltà che i ragazzi provano ancora oggi e utilizzando i mezzi offerti dalle nuove tecnologie, abbiamo creato uno strumento in grado di offrire un supporto concreto Come funziona? Utilizzare la piattaforma è semplicissimo ed a portata di clic. Basta accedere al sito www.spuntoeducation.it, creare un account scegliendo tra il profilo studente, tutor e docente. In un’unica web app lo studente potrà creare e personalizzare le mappe concettuali, ascoltare e dettare riassunti, testare i risultati raggiunti grazie a decine di quiz, scegliendo la modalità di apprendimento che più lo rappresenta. Ogni utente avrà a disposizione un archivio con 11 materie ed oltre 800 strumenti che consente di ridurre i tempi di studio, potrà organizzare le giornate attraverso l’agenda e condividere performance e obiettivi raggiunti con compagni di classe, tutor e insegnanti.  Quali sono le attività presenti? Grazie a Spunto, gli studenti avranno la possibilità di imparare, scegliendo la modalità di apprendimento che meglio li rispecchia: - Le “mappe”, strumenti grafici in grado di chiarire e riordinare i concetti importati per rappresentare la conoscenza in modo visivo, consentono di apprendere o ripassare una grande mole di informazioni. - Gli “audio riassunti” dove è possibile dettare o scrivere testi, utilizzando la sintesi vocale per leggerli permettendo di ascoltare a lungo senza affaticarsi a differenza della lettura. - Con i “Quiz”, lo studente potrà testare il proprio livello di preparazione, azione fondamentale per auto-valutarsi, consentendo il miglioramento. Read the full article
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Emozioni, fragilità emotiva o sensibilità emotiva, come affrontarla.
Le emozioni sono una parte davvero importante nell’uomo e da queste dipendono la maggior parte dei comportamenti, stati d’animo e azioni. Il controllo, la comprensione e la gestione delle emozione è un aspetto di particolare rilevanza nella vita che si imparano da piccoli, e quando queste non vengono ben elaborate o controllate rischiano di diventare un problema portando spesso la persona a soffrire di fragilità emotiva che si differisce dalla sensibilità emotiva.
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La fragilità emotiva o indicata anche come instabilità emotiva, si caratterizza per la presenza di intense emozioni in presenza o meno di eventi esterni piacevoli e o spiacevoli e che portano ad un malessere generale difficile da controllare, con una conseguente difficoltà ad affrontare gli ostacoli della vita quotidiana. Nei peggiori casi, può portare all’emergere di stati di ansia, depressione. Uno stato d’animo che crea sofferenza, insicurezza e incapacità di controllo, dati proprio dalla cattiva gestione delle emozioni.
I bambini sono i soggetti in assoluto più importanti dal punto di vista emotivo, proprio perché saranno gli adulti del futuro e l’infanzia è il momento cruciale in cui le emozioni prendono il sopravvento e prima i piccoli capiscono come comprenderle e gestirle meglio affronteranno successi e insuccessi della vita diventando persone equilibrate e felici.
La salute emotiva dipende spesso da come si viene educati, dalla qualità delle prime relazioni come mamma, papà, insegnanti e coetanei. una genitorialità scadente o un’istruzione inefficace non sono però determinanti e la cosa buona è che si è sempre in tempo a superare la fragilità emotiva.
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I bambini che hanno difficoltà a gestire le proprie emozioni si riconoscono perché solitamente hanno difficoltà a gestire la rabbia e a controllarsi, diventano aggressivi o si isolano, sono insicuri e incapaci di gestire le frustrazioni alcuni addirittura sviluppano dei veri e propri disturbi comportamentali, disturbo da deficit di attenzione e iperattività classificarti tra i disturbi specifici apprendimento nei bambini 3-5 anni.
I genitori hanno un ruolo molto importante, da una parte li vorrebbero vedere più sicuri e forti, però con bambini troppo sensibili è necessario avere una certa accortezza, prima di tutto è necessario tranquillizzarli e la comunicazione rappresenta il modo migliore. Suggerire loro delle strategia che li possano aiutare a gestire ed esternare le proprie emozioni. I bambini devono sentire di essere compresi e affiancati nella comprensione di ciò che succede intorno.  
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mezzopieno-news · 3 years
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INVENTATI GLI OCCHIALI CHE CURANO L’ICTUS E LA DISLESSIA
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Sono lenti che permettono la riabilitazione cognitiva per le persone colpite da ictus o che soffrono di patologie neuro-degenerative o del neuro-sviluppo, come il disturbo dello spettro autistico e i disturbi specifici dell'apprendimento.  
L’invenzione è stata considerata una delle più innovative degli ultimi anni nell’ambito medico europeo ed è italiana: si chiama Mindlenses (lenti della mente) e nasce dalla ricerca dell’Università degli Studi di Palermo. Ad averla sviluppata è la startup Restorative Neurotechnologies, fondata da Massimiliano Oliveri, professore ordinario di Neuroscienze Cognitive, che ha scoperto che occhiali dotati di lenti prismatiche influenzano significativamente l’attività cerebrale, potenziando le funzioni cognitive, come l'attenzione, la memoria e il linguaggio e inducono miglioramenti clinici considerevoli nei pazienti neurologici.
Le Mindlenses, approvate dal Ministero della Salute, stimolano selettivamente alcune aree del cervello senza ricorrere a pratiche chirurgiche invasive, inducendo un recupero cognitivo anche in casi di Alzheimer, dislessia o disturbo da deficit di attenzione. “Le lenti prismatiche - spiega Oliveri - creano una deviazione del campo visivo che fa vedere le cose spostate verso destra o verso sinistra. Per correggere questo errore il cervello attiva delle zone specifiche e si adatta in pochi secondi. Questo meccanismo di correzione dell’errore rappresenta uno stimolo che lo potenzia in maniera specifica: deviando il campo visivo verso sinistra va a funzionare di più la parte sinistra del cervello, quella che ha a che fare con il linguaggio o con il calcolo, mentre deviando il campo visivo verso destra si potenzia la parte destra, quella che è correlata con lo spazio, il tempo e le emozioni”.
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Fonte: Restorative Neurotechnologies; EIT Health - 8 settembre 2021
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spiritismo-italiano · 3 years
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OBIETIVO UOMO:I SEGRETI DEL CERVELLO
VITA NUOVA , OBIETTIVO UOMO:
I SEGRETI DEL CERVELLO
Farmaci, molecole fantastiche, stimolazioni elettriche e psicologia spiritica ...
verso nuove scoperte sui meccanismi e le potenzialità del cervello.
“Gli studi dimostrano che il nostro corpo produce sostanze come le "endorfine". Queste molecole fantastiche sono in grado di sopprimere il dolore, generare euforia, modificare gli stati d'animo e il tono dell'umore.”
Il cervello, questo pianeta in gran parte inesplorato, costituito da circa venti miliardi di neuroni, decine di miliardi di cellule gliali con un numero astronomico di connessioni e capacità di reazione dell'ordine di millesimi di secondo, possiede facoltà effettive e potenziali in gran parte sconosciute e forse nemmeno supposte.
La neurobiologia afferma che il cervello è utilizzato dall'uomo in misura insufficiente e in modo irrazionale. Ai neurobiologi capita spesso di rimanere sorpresi dalle enormi potenzialità del sistema nervoso e la loro attenzione per questa struttura così importante dimostra quanto sia necessario conoscerne e identificarne i meccanismi fondamentali che determinano il passaggio e la trasmissione delle informazioni al cervello.
Le informazioni, sotto forma di impulsi elettrici, captati e trasmessi dagli organi di senso, viaggiando attraverso la rete nervosa giungono al cervello per essere elaborati e analizzati. Il loro significato è valutato mediante un confronto con le esperienze precedenti e i propri programmi genetici; il risultato di questa analisi si traduce in una reazione che vede tutto l'insieme uomo (spirito, psiche e soma) impegnato ad "agire" sull'ambiente.
Questa "azione" è il meccanismo innato dell'apprendimento, dell'adattamento e dell'evoluzione che si esplica grazie al sistema nervoso. La sopravvivenza dell'uomo e della specie è garantita da questa funzione e dal successivo sforzo di "agire", plasmando e adattando tutto l'organismo alle continue e differenti situazioni. Ma l'organismo, per poter sopravvivere, deve saper resistere e fronteggiare le frequenti sollecitazioni, istante per istante; le sue strutture (sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario e cervello) devono essere sane e pronte per garantire e preservare l'equilibrio interno (l'omeostasi) di fronte a questi continui cambiamenti.
Per l'uomo, gli stimoli psicosociali, frutto dell'interscambio e della convivenza con altri individui, con il gruppo o con le strutture sociali a cui appartiene, costituiscono i fattori più importanti nel modificare e alterare l'equilibrio.
La reazione emozionale diviene quindi il mediatore tra stimoli psicosociali e l’uomo nella sua interezza, ponendosi come causa evidente delle reazioni di adattamento al proprio ambiente sociale.
Negli articoli precedenti, abbiamo esaminato alcune cause e le relative conseguenze sull'organismo, provocate dal disordine e dallo squilibrio del sistema nervoso, il peso determinante della psiche sul soma e la necessità immediata di utilizzare tecniche precise di riequilibrio psicofisico ed energetico per ripristinare l'omeostasi dell'organismo.
Queste tecniche sfruttano le capacità stesse dell'uomo e, con l'ausilio della "volontà", possono intervenire ripristinando quel naturale equilibrio, già patrimonio dell'uomo. Abbiamo introdotto il concetto di malattia o meglio di squilibrio, dovuto in gran parte allo stress, a tensioni accumulate e mai scaricate, a blocchi energetici che interessano punti precisi, i plessi somatici responsabili del corretto fluire e dell'apporto di energia agli organi. Molto spesso le basi delle malattie sono poste dall'incapacità dell'individuo a gestire in maniera adeguata e bilanciata l'emotività.
Non sono gli eventi o i problemi della vita che favoriscono l'insorgere di malattie, ma il modo di viverli e di reagire ad essi.
In questo articolo tratteremo invece alcune malattie, comunemente classificate come psichiche, in cui l'adattamento e l'interazione tra il cervello e l'ambiente sono più continui e sottili, gli sforzi attuali della neurobiologia e della psichiatria per la cura di questi disturbi e i risultati che Vita Nuova ha finora ottenuto con l'ausilio delle tecniche di riequilibrio psico-fisico ed energetico.
Tali disturbi mentali comprendono le nevrosi (come l'ansia, la depressione, l'isterismo, in cui l'individuo è in relazione con il "mondo reale" come l'individuo normale, ma non riesce ad "agire" efficacemente su di esso) e le psicosi (fra le quali la schizofrenia è l'esempio più marcato).
Nelle psicosi il mondo dell'individuo cessa di essere quello normale, almeno per periodi di tempo assai lunghi; esso è costituito da un altro mondo in cui molti elementi sono stati creati dal soggetto stesso, composti da frammenti del "mondo reale" visti attraverso uno specchio deformante a molte facce, che appaiono all'osservatore esperto sotto forma di allucinazioni o illusioni.
Lo studioso che entra in questo tenebroso territorio si trova svantaggiato, poiché comunemente la psicologia e la psichiatria studiano un uomo senza corpo, vale a dire si preoccupano, per tutti gli aspetti del comportamento, di mettere in relazione uno stato "mentale" con uno stato "cerebrale", tralasciando le interazioni con il soma. Non considerano i molteplici segnali che il soma rilancia continuamente alla psiche, generando nuove reazioni, non posseggono ancora gli strumenti per studiare nuove soluzioni e ottenere migliori risultati.
Certamente, l'effetto di alcuni farmaci sul comportamento degli animali di laboratorio sono importanti e devono essere tenuti in seria considerazione, come i trattamenti fisici e chimici che hanno lo scopo dichiarato di "alleviare o curare" certi disturbi mentali specifici, ma la gamma dei disturbi mentali dell'uomo è incomparabilmente più ricca e complessa. Comunque, la documentazione di questi trattamenti, in gran parte messi a punto in questi ultimi decenni e somministrati anche all'uomo, non è certamente un elenco di notevoli successi, benché la farmacoterapia abbia rivoluzionato grandi settori della psichiatria.
Oggi, per fortuna, sono largamente screditate quelle tecniche che consistono nel sezionare le vie che uniscono i lobi prefrontali del cervello al resto del cervello (leucotomia) o nell'asportare ampie aree della corteccia frontale (lobotomia).
La tecnica della leucotomia è stata messa a punto negli anni trenta in ,Portogallo da E. Moniz e largamente adottata in Gran Bretagna e negli U.S.A. per tutti gli anni quaranta e cinquanta.
Nel 1949 in Inghilterra e nel Galles erano stati leucotomizzati fino a 1200 pazienti e nel 1959 il numero sfiorava ancora i 400 l'anno. Nelle indagini e dai controlli che furono eseguiti per parecchi anni, non si riscontrarono significativi miglioramenti rispetto ai pazienti non sottoposti a leucotomia. Inoltre, la perdita di una regione del cervello così importante tende a provocare un ritardo emotivo e intellettivo, diminuita creatività, egoismo, grettezza e una serie infinita di altri effetti indubbiamente dannosi.
Si tentarono nuove soluzioni e l'elettroshock resta ancora oggi il trattamento standard di alcune forme di depressione, specialmente quelle che non rispondono rapidamente alla farmacoterapia. Ma applicare un simile trattamento è come tentare di aggiustare una radio che non funziona prendendola a calci, o un calcolatore guasto escludendo alcuni dei suoi circuiti. Anche se molti accettano il valore terapeutico dell'elettroshock, altri sono dell'opinione che un trattamento così violento e grossolano, diretto a modificare le strutture cerebrali, non sia in grado di direi molto sulle basi neurobiologiche dei disturbi mentali che dovrebbe guarire.
Poi è arrivato il grande boom degli psicofarmaci che possono essere divisi in quattro grandi classi: sedativi, tranquillanti, antidepressivi e psicomimetici.I sedativi somministrati a forti dosi sono ipnotici (cioè inducono il sonno) ea dosi minori vengono usati per attenuare lo stato di agitazione, di irrequietezza e di sovraeccitazione. Con i barbiturici si entra nel regno di farmaci che possono creare assuefazione fisiologica, cioè il loro uso può alterare la biochimica del corpo e del cervello a tal punto che per il suo normale funzionamento il sistema diventa dipendente dal farmaco. Si sa che l'azione biochimica dei barbiturici interviene sul sistema ossidativo che genera l'energia cellulare e deprime sia l'attività elettrica della formazione reti colare che partecipa al ciclo veglia-sonno, sia la corteccia cerebrale.
I tranquillanti, a differenza dei sedativi, esercitano un effetto calmante, attenuando l'ansia e la tensione, senza ridurre il livello di consapevolezza, anzi alcuni possono aumentare il senso di vigilanza.
Come i barbiturici, essi sono usati in grandi quantità e sembra che sopprimano l'attività elettrica a livello dell'ipotalamo e del sistema limbico, riducono la trasmissione sinaptica del sistema nervoso autonomo e abbassano la temperatura corporea. Fra le categorie di farmaci che più hanno colpito l'immaginazione popolare e che hanno raggiunto un alto grado di diffusione, troviamo le amfetamine. Esse agiscono sulla formazione reticolare ed esplicano effetti che riproducono l'azione del sistema nervoso simpatico, accelerando il battito cardiaco e provocando una sensazione di nervosismo. Moltissimi, ne fanno un uso sproporzionato: per affrontare una cattiva giornata, per sostenere un esame, per vincere una gara sportiva o recarsi ad una festa che duri tutta la notte. Le amfetamine sembrano agire più da stimolanti che da antidepressivi; esse creano un senso di vivacità, combattendo la fatica e la sonnolenza, aumentando la sicurezza di sé e la capacità di decisione.
Pare che l'entusiasmo dei medici sul loro uso si sia in questi ultimi tempi raffreddato.
I rischi potenziali della psicofarmacologia sono notevoli perché l'uso di questi proiettili chimici per modificare l'umore, il comportamento, indurre il sonno o uno stato di euforia, provocano dipendenza, tossicità, il totale annullamento della volontà, la soppressione elettrica di alcuni importanti apparati del cervello. I sistemi naturali di riequilibri o vengono alterati, a volte annullati o compressi a tal punto che l'individuo stesso diviene indifferente allo sforzo e così, inibito ad "agire", reprime quella funzione di adattamento, apprendimento, sviluppo ed evoluzione che dovrebbe essergli propria. Purtroppo il quadro dell'attuale situazione non offre soluzioni confortanti e immediate e anche l'ambito della psicologia, cosiddetta scienza dell'anima, è diviso e frammentato in scuole diverse in disaccordo fra di loro sulle cause, i metodi e le terapie per la cura dei disturbi mentali.
Ma c'è un nuovo spiraglio, una ritrovata speranza grazie alla Psiconeuroimmunologia, una nuova scienza medica che studiando le interazioni tra psiche e soma ha fatto delle interessanti scoperte.
La personalità è costituita dall' intelligenza, dalla memoria, dalla capacità creativa e genera il comportamento, anzi quest'ultimo è la personalità in "azione", la personalità che si realizza, che fronteggia la vita.
Sarà un comportamento equo, equilibrato, capace di affrontare gli stress, le ambiguità, le sventure, se la personalità è forte, incisiva, colta, capace di fare buon uso dei problemi della vita, di ricaricarsi, di auto criticarsi, di rivedere i propri programmi, desideri, traguardi. La reazione alle situazioni della vita può essere di due tipi: la prima è caratterizzata da sconforto, da pena, da malessere ed è contrassegnata da un aumento dell'ormone ACTH che a sua volta fa aumentare il cortisone; la seconda è caratterizzata da una pronta risposta operativa, di autocritica, di rivalutazione delle cause ambientali e personali che hanno determinato l'evento stressante. In tal caso aumenta un ormone, "l'endorfina", che dà sicurezza, stima di sé, ottimismo, voglia di vivere.
Se l'uomo imparerà a far buon uso dello stress, sarà meno soggetto a malattie psicosomatiche, avrà meno paure, meno nevrosi, meno aggressività e violenza. Gli studi dimostrano che il nostro corpo produce sostanze come le endorfine solo se il comportamento è equilibrato e in "azione", permettendo a queste molecole fantastiche di circolare nel nostro cervello, nel midollo spinale e nel sangue. Esse sono in grado di sopprimere il dolore intervenendo sul sistema nervoso centrale e periferico, nella digestione, sul sistema endocrino e sull'apparato riproduttivo, generano euforia, modificano gli stati d'animo e il tono dell'umore.
Fra le numerose ricerche sul cervello, probabilmente le più interessanti sono quelle sulle stimolazioni elettriche cerebrali. In una serie di brillanti ricerche sperimentali, che nel 1949 gli valsero il premio Nobel, Hess dimostrò che la stimolazione elettrica di specifiche strutture nervose nel gatto è in grado di influire sulle funzioni autonome, posizione, equilibrio, movimenti, sonno, re, rabbia, mettendo per la prima volta in luce la possibilità di indurre in questo modo manifestazioni psichiche come l'aggressività.
Tecniche più sofisticate hanno dimostrato scientificamente che se inviamo impulsi elettrici nel cervello di un animale, non solo siamo in grado di influire sulla motilità degli arti, sulle funzioni degli organi interni, su tatto, vista, olfatto, ma possiamo anche modificare l'umore, provocando sensazioni di ira, paura, piacere. José Delgado, che ha fatto largo uso di questo metodo, ritiene che le ricerche correnti portino alla conclusione che i movimenti, le emozioni e il comportamento di un animale e probabilmente di un uomo possano essere comandati mediante energia elettrica.
Alcune tecniche impiegate sugli animali sono state riportate sull'uomo a scopo terapeutico. Attualmente la microchirurgia è in grado, con l'ausilio di particolari attrezzature di raggiungere senza alcun danno per il paziente, qualsiasi area cerebrale con sottili elettrodi e lasciarveli per giorni e settimane. Questo procedimento non solo consente di localizzare la sede da cui si dipartono alcuni
disturbi causati da malattie del sistema nervoso, ma anche di influire favorevolmente su alcune malattie organiche e psichiche ribelli ad ogni altro trattamento quali, ad esempio, alcune forme di epilessia, alcune forme spastiche, alcuni disturbi del comportamento. A questo proposito è utile ricordare che su una rivista americana (Psychology Today) di qualche tempo fa è apparsa una notizia sensazionale che riguarda proprio la stimolazione elettrica di un centro di controllo del dolore in un'area minuscola in mezzo al cervello.
Anche se i ricercatori non hanno ancora capito fino in fondo come agisca questo centro, i medici sono in grado di stimolarlo con scariche elettriche facendogli liberare "endorfine", alleviando così i dolori cronici.
E ciò è proprio quello che è successo a Dennis Hough, infermiere nel reparto psichiatrico di un ospedale americano: nel 1976 fu colpito alla schiena da un paziente con tale violenza da ritrovarsi con tre dischi vertebrali fratturati. Cinque anni più tardi, dopo due operazioni fallite, Hough era costretto a letto, con dolori lancinanti e continui alle gambe, alla schiena e alle spalle, e soffriva di una depressione che l'aveva spinto sull'orlo del suicidio. Proprio allora i medici stavano sperimentando per la prima volta una tecnica di impianto di elettrodi nel cervello; Hough si sottopose all'impianto e mediante un segnale radio da una trasmittente collocata nella cintura, egli può ora stimolare quattro volte al giorno la produzione di endorfine. Molti sono gli esempi di strumentazione elettronica che consentono di mantenere in funzione alcuni meccanismi fisiologici essenziali come i pacemaker e gli organi artificiali che sfruttano proprio le leggi dell'elettricità e del magnetismo alle quali sottostà anche il nostro corpo.
Ricordiamo ai nostri lettori che una ampia trattazione in materia è stata pubblicati nei numeri 57 e 58 della rivista e che la Psicobiofisica ha già approfondito e sperimentato da tempo ciò che la microchirurgia e la neurobiologia stanno ora incominciando a scoprire. Le sue ricerche provano che la rete del nostro sistema nervoso è percorsa da correnti elettriche, che in obbedienza alle leggi di Ampère, producono campi magnetici circolari e concatenati. Tali campi magnetici oltrepassano la frontiera esterna dell'epidermide e investono anche i circuiti nervosi degli altri individui.
Se si vuole quindi attribuire la giusta causa fisica alle forze che scaturiscono dall'interno dell'uomo, come esige il rigore scientifico, bisogna anche considerare queste radiazioni elettromagnetiche che sono ormai una realtà comprovata.
L'intero sistema nervoso si dirama in ogni parte del corpo e innerva tutti gli organi di senso, di moto, vegetativi centrali e periferici azionandoli e regolandoli con correnti elettriche. Da ciò si deduce che la malattia implica una disfunzione elettrica e che si possono ristabilire le normali funzioni, cioè la salute, in due modi diversi: assumendo dei farmaci oppure facendo variare le correnti elettriche nervose che vanno ad eccitare le ghiandole periferiche, in modo da accelerare o ritardare la secrezione chimica di ormoni, vitamine, anticorpi, atomi o· molecole diverse. l nostri medici spirituali sostengono che il rimedio sta dunque nell'agire sul legame psiche-fisico che racchiude e invia, se sollecitato nel modo giusto, la sostanza adatta nel momento adatto.
"Non è al di fuori dell'uomo, ma nell'uomo e nella natura che lo circonda e di cui fa parte, che si possono reperire le migliori medicine. Medicine di natura bioplasmatica quando occorre agire soltanto sui plessi e gli organi fisici non sono stati ancora intaccati o logorati; medicine di origine vegetale o animale quando occorre mettere la classica "pezza"! Sempre che non sia troppo tardi. Questo per puntualizzare, se fosse necessario, che gli interventi dei medici spirituali non saranno mai miracolosi, ma risulteranno "correzioni" di certi processi naturali male incanalati. Ciò in special modo per quanto riguarda la "psicologia spiritica" che tenderà ad indirizzare le forze del paziente, traendole da canali sbagliati e incanalandole nel giusto modo; sostituendosi per il tempo necessario a forze affievolite e logorate da modi di pensare e agire errati, lo psichiatra spirituale non farà che istruire, quasi addestrare, affinché almeno certi comportamenti errati basilari vengano corretti.
Le conoscenze a disposizione dei medici spirituali non sono che il risultato di una più approfondita conoscenza delle leggi che regolano la natura e su queste si basano.
Il sistema nervoso dell'uomo, in special modo quello che regola i movimenti e i processi involontari, il sistema simpatico, è il perno sul quale i medici spirituali possono agire sia come mezzo di interscambio sia come canale energetico
attraverso il quale indirizzare certe forze".
Alle tecniche di riequilibrio psicofisico ed energetico che si studiano e si praticano a Vita Nuova, si aggiunge il trattamento con "passi energetici" che l'operatore esperto applica sostituendosi per un momento alla volontà debole o bloccata del soggetto accelerando i naturali processi di scarico alterati da un eccesso di tensioni, scaricando l'accumulo di corrente della rete e dei plessi somatici per garantire e ripristinare il normale scorrimento dell'energia agli organi. Per naturali processi di scarico si intendono quei meccanismi che consentono, attraverso il riposo, il sonno, il rilassamento di scaricare con un atto della volontà naturale, i conflitti psichici razionali e irrazionali.
l farmaci, inibendo l'attività del sistema nervoso e comprimendo il soma con processi innaturali, alterano il delicato equilibrio di questo meccanismo agendo sulla volontà nel modo opposto, cioè escludendola e bloccando le energie nei canali energetici principali dato che calmano, quasi addormentano la mente o meglio la parte del sistema nervoso che ne regola i meccanismi.
Quale rimedio-prevenzione invece suggerisce la psicologia spiritica sulla base delle conoscenze e delle esperienze fin qui raggiunte? Favorire i naturali processi di scarico orientando il pensiero in modo da affrontare con la dovuta calma mentale ogni problema si presenti e controllando il più possibile le proprie emozioni, non soffocandole, ma impedendo che coinvolgano con le loro scariche energetiche il fisico.
Attuare quelle tecniche di respirazione e rilassamento che aiutano a mantenere percorribile la rete nervosa. Educare e orientare la volontà ad esprimersi, in modo che la mente, invece di seguire schemi, di rielaborare dati visti in modo unilaterale, si apra al confronto e lasci alla volontà, attributo della personalità spirituale, spazio sufficiente per giungere veramente a mettere in atto il libero arbitrio.
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biatriz06 · 3 years
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Non giudichiamo
Sapete tutti noi giudichiamo una persona per l'aspetto o per le azioni svolte da quella persona; perché è grassa,magra, alta,bassa, con disturbi specifici dell'apprendimento (D.S.A) perche a i brufoli, perché è di un altra religione, perché non sa niente o perché è troppo intelligente.
Impariamo a rispettare le persone per come sono guardiamo quello che hanno da offrirci, e non giudichiamoli perché si potrebbero offendere.
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itfbblog · 7 years
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SETTIMANA DELLA DISLESSIA 2-8 OTTOBRE 2017
In occasione della Settimana della Dislessia, promossa da AID, la Sezione DSA dell’ ITFB offre la possibilità di fissare colloqui informativi gratuiti sui disturbi dell’apprendimento con i professionisti della sezione.
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LA DISLESSIA E I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO: INTERVISTA PER "PROFESSIONE MAMMA" 
 
COME RICONOSCERE I SEGNALI DELLA DISLESSIA ( DSA )
La dislessia fa parte della famiglia dei disturbi specifici dell'apprendimento
scolastico, assieme alla disgrafia, la disortografia e la Discalculia. Sono disturbi cognitivi di origine neuro-biologica....
quindi geneticamente determinati e ad alta familiaritá. 
Si manifestano con difficoltá precoci e specifiche nell'apprendimento (rispettivamente delle abilitá di lettura, scrittura e ortografia, calcolo) che non dipendono da deficit intellettivi, scarsa motivazione, problematiche di natura emotiva o svantaggio culturale.
Il 10% della popolazione scolastica presenta difficoltá di apprendimento, ma solo il 5% presenta difficoltá specifiche di apprendimento.
La Dott.ssa Anna La Guzza, psicologa clinica specializzata in prevenzione, valutazione e trattamento dei disturbi dell'apprendimento, emotivi e del comportamento, in questa intervista affronta il tema dei disturbi dell'apprendimento del bambino, per invitarci a prenderne coscienza. 
Dott.ssa La Guzza come facciamo ad accorgerci precocemente se nostro figlio ha qualche disturbo specifico?
"Io credo che l'identificazione precoce sia fondamentale ai fini della positiva evoluzione del disturbo. 
I primi segnali possono cogliersi già a 3 anni (secondo le ultime ricerche) ma uno specialista può già individuarli dai 5 anni, quando il bambino frequenta l'ultimo anno della scuola dell'infanzia.
A 5 anni è un bambino che non ha ancora maturato i prerequisiti all'apprendimento.
A questo proposito le scuole dovrebbero impegnarsi a mettere in campo test di screening. 
All'ingresso in prima ci sono segnali più evidenti:
- A Gennaio della prima fa fatica a riconoscere le lettere, spesso le inverte, confonde p q d b, confonde la a e la e, fa fatica a imparare parole o poesie a memoria, appare disorientato nella percezione del tempo, tarda a imparare ad allacciarsi le scarpe o a leggere l'orologio.
- E' molto più lento rispetto ai bambini della sua classe nella lettura e commette molti errori quando legge. Commette molti errori di ortografia e , nonostante l'impegno, non riesce a migliorare. 
- Può non ricordare le tabelline, i giorni della settimana, le stagioni o i mesi...dimentica il nome degli oggetti e può avere scarsa memoria.
- Può avere difficoltà di attenzione e concentrazione.
- Ma nonostante queste difficoltà è un bambino intelligente e sveglio, molto creativo e intuitivo, che magari eccelle in altri ambiti quali lo sport, la musica, il disegno." 
Cosa si fa nel momento in cui si nutrono dei dubbi in tal senso? 
" Ecco, se avete il sospetto che le difficoltà di vostro foglio non siano dovute a scarsa motivazione, disinteresse, scarse possibilità di apprendimento o altro, se il vostro bambino appare frustrato, scoraggiato, o emergono sintomi fobici verso la scuola, chiedete colloquio urgente agli insegnanti. 
Le insegnanti, se formate, hanno il dovere di condurre valutazioni di approfondimento specifiche.
Se avete ancora dei dubbi contattate un centro specializzato Dsa per un approfondimento.
Un bambino con disturbo dell'apprendimento che non viene riconosciuto vive continue frustrazioni, la sua autostima può essere molto bassa e quindi richiede un sostegno psicologico continuativo." 
Emotivamente tutto ciò va a compromettere l'autostima inizia la frustazione come aiutarli? 
"Come avrete sicuramente capito il disturbo dell'apprendimento è un mondo complesso, fatto soprattutto di emozioni.
Per questo motivo lo psicologo clinico specializzato è il professionista adatto per affiancare il bambino e le famiglie.
La problematica (e ci tengo a precisare, la dislessia e i dsa sono un problema nel momento in cui l'ambiente non è preparato ad accogliere questo tipo di neurodiversità) è comunque complessa perché ogni caso è a se stante e le emozioni sono fortemente implicate. 
Quindi rivolgetevi ad uno psicologo specializzato, che programmi un trattamento su lettura, scrittura e calcolo ma anche sostegno alla famiglia, consulenze alle insegnanti e soprattutto sostegno alle emozioni del bambino con dsa.
I bambini con dsa (dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia, e disturbo misto) sono bambini con intelligenza nella media, per definizione" 
Dott.ssa come riconosciamo un bravo psicologo? 
"Per lo psicologo "bravo" il lavoro non è un lavoro ma una passione, il suo interesse primario è il benessere del bambino è un professionista umile che non propone il suo trattamento come risolutivo, è una persona umana e sincera che sa consigliare senza invadere, una persona che sa ascoltare veramente e si commuove, che fa il suo lavoro con passione e meglio che può.
I primi incontri di solito sono conoscitivi, quindi andate e toccate con mano.
Se il professionista non vi convince cercate altro!
Ma soprattutto, portate il vostro bambino... Se vi dirà "mamma quando torniamo?" "mamma che bello non voglio andare via" allora siete sicuri che è il posto giusto per lui!"
Ma torniamo emozioni e su come sostenere un bambino con dsa.
" Credo che il primo passo da fare sia essere sinceri circa il disturbo, spiegare con parole semplici in cosa consiste, in modo che il bambino possa rendersi conto che le sue difficoltà nn sono dovute a scarsa intelligenza o svogliatezza.
Uno psicologo che segue il bambino lavora innanzitutto su questo, sul riconoscimento non sono delle difficoltà oggettive, ma dei propri punti di forza.
Questo permette di incrementare l'autostima Il genitore a casa può fare la stessa cosa. Sarà il professionista a indicare quali strategie impiegare 
Ci sono molti modi per incoraggiare o motivare un bambino ma non tutti sono adeguati al caso specifico, appunto perché c'è molta variabilità."
"Ascolto e dialogo aperto sono sicuramente atteggiamenti vincenti per un genitore e per un insegnante, così il bambino può sentirsi amato e accettato, con le sue particolari diversità."
 Centro Dislessia a Milano
Centro Amamente Milano  Cell.3311842704
http://www.professionemamma.it/risultati-della-ricerca.html?searchword=la%20guzza&searchphrase=all
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Diagnosi, Prima certificazione, Rinnovo e Trattamento Dislessia (DSA) infanzia e adulto.
Dislessia e gli altri disturbi specifici dell'apprendimento spesso si compensano, ma continuano ad avere conseguenze anche nell'età adulta......
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https://disturbidapprendimento.blogspot.com
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Non è grave
Ero in prima media. Credo fosse maggio, aprile al massimo; non ricordo il mese, in realtà, però ricordo che l'appuntamento era stato fissato durante l'orario scolastico, perché i miei genitori sono venuti a prendermi dopo l'ora di arte. Siamo andati all'ospedale, perché i miei professori avevano detto ai miei che potevo avere dei disturbi specifici dell'apprendimento, o "essere un DSA" come spesso dicono i docenti. Non avevo idea di cosa ciò volesse dire, e non mi sono preoccupato. Poi i test, quelli li ricordo abbastanza bene. Prima un piccolo dettato, fare dei disegni, ed infine operazioni matematiche. Ebbene, i timori dei miei professori, se tali si possono definire, si rivelarono fondati; non sono dislessico, ma ho la disgrafia, la discalculia e la disprassia (disturbi di coordinazione motoria fine). Per quanto riguardava il me stesso di undici anni, questo spiegava perché scrivo come un cane, perché alle elementari riuscivo a cavare dal flauto solo un cacofonico ragliare, e perché non sono mai stato un asso dell'aritmetica; inoltre un mio compagno di classe era dislessico ed aveva degli strumenti compensativi. E per un po' è andata così; non ero un ragazzino intelligente come non lo sono da adolescente. L'odio è venuto dopo. Ci sono molte cose che non posso fare, i miei limiti sono troppi, qualsiasi cosa diventa una sfida. Non posso disegnare, suonare uno strumento, devo fracassarmi il cranio sulle operazioni matematiche più semplici, l'ora di ginnastica è una tortura; vedo tutti attorno a me che possono fare ciò che vogliono, mentre io ho una palla al piede, sarò sempre l'ultimo, scartato dalla selezione naturale. Un DSA, lo stupido della classe, gli "strumenti compensativi" come attestato di inettitudine e incapacità.
Una volta ne ho parlato con mia madre, e lei ha risposto:"Non è grave." Ed in teoria ha ragione; non sono certamente un disabile, né mi permetterei mai di definirmi tale. Eppure, per me è una tragedia.
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ilgattonero · 2 years
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Non sono una grande amante della schwa, lo ammetto. Non apprezzo il fatto che renda difficile la lettura alle persone con disturbi specifici dell'apprendimento e che non sia letta dai lettori di schermo (non può esserci reale inclusione se si escludono alcune categorie di persone). Non apprezzo il fatto che non sia ben chiaro come vada pronunciata realmente (altra barriera aggiuntiva). Però amo il fatto che coincili due ideali in cui credo molto: 1. Uguaglianza fra esseri umani indipendentemente dal sesso che viene assegnato loro alla nascita 2. Contrasta l'idea del binarismo di genere.
Per questo motivo non disprezzo le persone che lo utilizzano, semplicemente invito ad un utilizzo consapevole e mi auguro che in un futuro prossimo si troverà un'alternativa più pratica e più inclusiva per contrastare l'idea che l'uso del maschile sovraesteso porta con sé.
Purtroppo l'italiano è una lingua con due generi grammaticali (a differenza dell'inglese) e usare un linguaggio neutro è molto più complicato. La mia speranza è che, come quando parliamo della tigre sempre al femminile e non pensiamo automaticamente che quella tigre sia biologicamente una femmina, ma ci riferiamo semplicemente al suo genere grammaticale, così si possa cominciare a percepire il maschile sovraesteso (restano comunque problematiche le espressioni come madre, padre, professore, professoressa, ecc e tuttora lo sono anche in altre lingue in cui si è tutto sommato andato ad affermare l'uso di pronomi neutri).
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LA DISLESSIA E I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO: INTERVISTA PER "PROFESSIONE MAMMA"
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COME RICONOSCERE I SEGNALI DELLA DISLESSIA ( DSA )
La dislessia fa parte della famiglia dei disturbi specifici dell'apprendimento
scolastico, assieme alla disgrafia, la disortografia e la Discalculia. Sono disturbi cognitivi di origine neuro-biologica....
quindi geneticamente determinati e ad alta familiaritá.
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Si manifestano con difficoltá precoci e specifiche nell'apprendimento (rispettivamente delle abilitá di lettura, scrittura e ortografia, calcolo) che non dipendono da deficit intellettivi, scarsa motivazione, problematiche di natura emotiva
o svantaggio culturale.
Il 10% della popolazione scolastica presenta difficoltá di apprendimento, ma solo il 5% presenta difficoltá specifiche di apprendimento.
La Dott.ssa Anna La Guzza, psicologa clinica specializzata in prevenzione, valutazione e trattamento dei disturbi dell'apprendimento, emotivi e del comportamento, in questa intervista affronta il tema dei disturbi dell'apprendimento del bambino,
per invitarci a prenderne coscienza.
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Dott.ssa La Guzza come facciamo ad accorgerci precocemente se nostro figlio ha qualche disturbo specifico?
"Io credo che l'identificazione precoce sia fondamentale ai fini della positiva evoluzione del disturbo.
I primi segnali possono cogliersi già a 3 anni (secondo le ultime ricerche) ma uno specialista può già individuarli dai 5 anni, quando il bambino frequenta l'ultimo anno della scuola dell'infanzia.
A 5 anni è un bambino che non ha ancora maturato i prerequisiti all'apprendimento.
A questo proposito le scuole dovrebbero impegnarsi a mettere in campo test di screening.
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All'ingresso in prima ci sono segnali più evidenti:
- A Gennaio della prima fa fatica a riconoscere le lettere, spesso le inverte, confonde p q d b, confonde la a e la e, fa fatica a imparare parole o poesie a memoria, appare disorientato nella percezione del tempo, tarda a imparare ad allacciarsi
le scarpe o a leggere l'orologio.
- E' molto più lento rispetto ai bambini della sua classe nella lettura e commette molti errori quando legge. Commette molti errori di ortografia e , nonostante l'impegno, non riesce a migliorare.
- Può non ricordare le tabelline, i giorni della settimana, le stagioni o i mesi...dimentica il nome degli oggetti e può avere scarsa memoria.
- Può avere difficoltà di attenzione e concentrazione.
- Ma nonostante queste difficoltà è un bambino intelligente e sveglio, molto creativo e intuitivo, che magari eccelle in altri ambiti quali lo sport, la musica, il disegno."
Cosa si fa nel momento in cui si nutrono dei dubbi in tal senso?
" Ecco, se avete il sospetto che le difficoltà di vostro foglio non siano dovute a scarsa motivazione, disinteresse, scarse possibilità di apprendimento o altro, se il vostro bambino appare frustrato, scoraggiato, o emergono sintomi fobici verso
la scuola, chiedete colloquio urgente agli insegnanti.
Le insegnanti, se formate, hanno il dovere di condurre valutazioni di approfondimento specifiche.
Se avete ancora dei dubbi contattate un centro specializzato Dsa per un approfondimento.
Un bambino con disturbo dell'apprendimento che non viene riconosciuto vive continue frustrazioni, la sua autostima può essere molto bassa e quindi richiede un sostegno psicologico continuativo."
Emotivamente tutto ciò va a compromettere l'autostima inizia la frustazione come aiutarli?
"Come avrete sicuramente capito il disturbo dell'apprendimento è un mondo complesso, fatto soprattutto di emozioni.
Per questo motivo lo psicologo clinico specializzato è il professionista adatto per affiancare il bambino e le famiglie.
La problematica (e ci tengo a precisare, la dislessia e i dsa sono un problema nel momento in cui l'ambiente non è preparato ad accogliere questo tipo di neurodiversità) è comunque complessa perché ogni caso è a se stante e le emozioni sono
fortemente implicate.
Quindi rivolgetevi ad uno psicologo specializzato, che programmi un trattamento su lettura, scrittura e calcolo ma anche sostegno alla famiglia, consulenze alle insegnanti e soprattutto sostegno alle emozioni del bambino con dsa.
I bambini con dsa (dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia, e disturbo misto) sono bambini con intelligenza nella media, per definizione"
Dott.ssa come riconosciamo un bravo psicologo?
"Per lo psicologo "bravo" il lavoro non è un lavoro ma una passione, il suo interesse primario è il benessere del bambino è un professionista umile che non propone il suo trattamento come risolutivo, è una persona umana e sincera che sa consigliare
senza invadere, una persona che sa ascoltare veramente e si commuove, che fa il suo lavoro con passione e meglio che può.
I primi incontri di solito sono conoscitivi, quindi andate e toccate con mano.
Se il professionista non vi convince cercate altro!
Ma soprattutto, portate il vostro bambino... Se vi dirà "mamma quando torniamo?" "mamma che bello non voglio andare via" allora siete sicuri che è il posto giusto per lui!"
Ma torniamo emozioni e su come sostenere un bambino con dsa.
" Credo che il primo passo da fare sia essere sinceri circa il disturbo, spiegare con parole semplici in cosa consiste, in modo che il bambino possa rendersi conto che le sue difficoltà nn sono dovute a scarsa intelligenza o svogliatezza.
Uno psicologo che segue il bambino lavora innanzitutto su questo, sul riconoscimento non sono delle difficoltà oggettive, ma dei propri punti di forza.
Questo permette di incrementare l'autostima Il genitore a casa può fare la stessa cosa. Sarà il professionista a indicare quali strategie impiegare
Ci sono molti modi per incoraggiare o motivare un bambino ma non tutti sono adeguati al caso specifico, appunto perché c'è molta variabilità."
"Ascolto e dialogo aperto sono sicuramente atteggiamenti vincenti per un genitore e per un insegnante, così il bambino può sentirsi amato e accettato, con le sue particolari diversità."
PSICOLOGO DSA CONSULENZA ONLINE
Centro Dislessia Dsa a Milano
Per informazioni: Dott.ssa Anna La Guzza Direttrice Centro Amamente Milano Cell.3311842704
http://www.professionemamma.it/risultati-della-ricerca.html?searchword=la%20guzza&searchphrase=all
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