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#e se poi me ne pento?
abatelunare · 5 months
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Di cose accadute ultimamente su Faccialibro
Mi chiede l'amicizia una persona che dovrebbe essere già mia "amica". Ma non ci bado. Perché in quel postaccio ci sono persone che hanno più d'un profilo. Accetto dunque la richiesta. E me ne pento nel giro di pochi minuti. Chiunque sia questa persona, mi scrive in chat. Chiedendomi come sto. Siccome sono una personcina educata, rispondo. Poi la conversazione prende la piega che segue (io sono quello che scrive in blu).
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Il maldestro tentativo di truffa è talmente evidente che nemmeno io ci casco. Intanto, quanto viene prospettato non è per nulla verosimile. Capirai se un'istituzione si mette a regalare soldi alla cazzo. (Come farebbero, poi, visto che ne lamentano la penuria…). E poi questa persona scrive emozionato, non emozionata. Mi sa di formuletta copiata e incollata. In ogni caso, a me girano le balle con coefficiente di rotazione altissimo. Perché non sarò un'aquila, ma non mi va che si cerchi di farmi passare da imbecille. Prima intimo alla persona di piantarla, altrimenti la blocco. Poi ci ripenso. Non solo la blocco, ma la segnalo come truffatrice o truffatore. Così impara. Chunque esso o essa sia.
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io-rimango · 3 months
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“Signorina aspetti!” mi desto dai miei pensieri, non appena mi sento chiamare dalla cassiera, mentre sto per uscire dal supermercato alle otto di sera di un lunedì di giugno con il solo desiderio di andare a casa, cenare quanto prima e dormire. Allora mi fermo, mi giro e torno indietro verso di lei. C’è un cliente, un ragazzo, che sta lì in cassa, alto, occhiali, polo, ha comprato quell’indispensabile per sopravvivere. Ha pure un bel sorriso.
“Sì? Mi dica!” rispondo io allora, curiosa sul perché fossi stata richiamata. Magari mi sono scordata qualcosa nella fretta o forse, (questa, sottolineo, è la mia parte romantica che parla), quel tipo ha trovato una scusa per farmi tornare indietro e conoscermi, come in una qualsivoglia commedia romantica che si rispetti. Già immagino il titolo “Come trovare inaspettatamente l’amore alla cassa del supermercato”.
Se non che lui mi guarda, io lo guardo (e cavolo se è carino), poi guardo lei, che soavemente mi dice “senta, non sarebbe così gentile da prestargli la sua carta Conad? È vero che ha preso due cose ma almeno gli passano gli sconti.”
Sorrido. Gli passo la carta, lui mi ringrazia, io lo saluto. Ci incontriamo fuori, io sto caricando le mie pesantissime buste in macchina con tanto di cassa d’acqua, lui se ne sta andando spavaldo con la sua bustina in mano. Mi saluta sorridendomi e mi ringrazia ancora.
Avrei potuto… attaccare bottone? Certo che sì. Me ne pento di non averlo fatto? Forse un po’. Dannata insicurezza.
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ross-nekochan · 1 month
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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elconejo8 · 8 months
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Ho eliminato tutto ciò che era mio e sai perché? Perché questa piattaforma non merita i miei post, questa piattaforma non mi merita, le persone di merda che mi pento di aver conosciuto qui non mi meritano! se pensate che qui si trova l’amore vero avete sbagliato! Se pensate che qui si trova l’amicizia duratura avete sbagliato, se pensate di scopare qui avete cacato proprio!! qui oggi potete solo pagare,sbavare e farvelo in mano, potete solo mettervi col culo di fuori e coi cazzi al vento e nascondervi come conigli! Sto su questo Social da 15 anni quasi, cambiato nomi e blog a manetta, io prima di voi ho fatto il galletto su quella che oggi la chiamo monnezza per essere “popolare” e dove mi ha portato? mi ha portato in alto ma a che prezzo? poi mi sono ricreduto dicendomi “ma che cazzo sto facendo, IO NON SONO QUESTO!” certo voi direte “ma che cazzo mi interessa, tanto qui nessuno mi conosce” però mettetevi in un angolo a riflettere, se non fate quello che fate qui ma chi cazzo vi seguirebbe? provateci a crearlo un blog personale con frasi serie e a postare la vostra vita quotidiana come si faceva una volta e come si fa su ogni benedetto Social serio, e vediamo se qualcuno vi si incula a seguirvi. Qui ho provato anche ad essere un buon’amico ma ho sempre toppato, ho fallito in amicizia figuriamoci in amore! e pensavo che il problema fossi io, mi dicevo “ma come é possibile perché non riesco? forse sbaglio qualcosa? sarò sbagliato?” Ma conoscendovi a fondo mi rendevo conto che quello strano non ero io ma voi! quello pulito ero io e non voi, ho sempre dato il 100% a chi non meritava un cazzo, alla fine sono arrivato alla conclusione che se non esci di casa e vai in strada a conoscere e dialogare con la gente guardandola negli occhi col cazzo che socializzi, col cazzo che distingui la gente vera da quella falsa, e sinceramente non voglio arrivare a 40 anni qui sopra a leggere e a vedere le solite puttanate che repostate, quindi mi disintossico da Tumblr, l’ho amato con tutto me stesso, per me é stata una vera CASA quando ho combattuto la depressione a 15 anni ed ora ne ho 28, e quando postavo i miei problemi venivo capito e compreso, perché c’erano persone, persone che ti ascoltavano, persone che ti facevano innamorare del loro blog solo dal modo in cui scrivevano, ho ancora i loro nomi scolpiti nella mente, di quei pochi, purtroppo chi non c’é più, chi ha abbandonato e c’é chi ha eliminato il blog senza lasciare traccia stanchi di scrivere per dei coglioni che non hanno apprezzato, ma io il blog lo rimango con questo unico post bello fissato in alto! così che chiunque passi di qui possa leggere, aprire gli occhi e forse salvarsi.
Detto questo fate ciò che cazzo vi pare, questa volta non ho fatto un erba un fascio ma scavo direttamente tutto il prato sradicando tutte le radici marce e via! io me ne vado da qui, inizio a guardare in faccia alla realtà e Tumblr non ne fa più parte.
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yellowinter · 8 months
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ancora penso e cerco
un nesso, un senso
ti prego vita dammi un cenno
silenzio
lei ti fotte senza consenso
non sento più niente adesso
solo il sangue denso, solo un peso
immenso che batte sul plesso solare
ma qua è tutto spento
un gesso alla gola e qualche pensiero
o forse son cento
o forse è sempre lo stesso
come cazzo si fa?
prendo un paio di benzo
un sorso d'assenzio, un po' di sesso
ne accendo una che sembra incenso
mi taglio, mi bendo e poi me ne pento
dove ho messo il buonsenso?
l'ho perso assieme ai sentimenti
sorrido e mento, è un procedere lento
verso un inferno terso, spendo
in lacrime il dolore intenso che tengo
dentro mentre mi reggo a stento
con lo sguardo sperso e rendo l'anima
indietro o quel che è rimasto
oggi non vengo, non scendo dal letto
tendo all'oblio, non credo più in nessun dio
io spengo tutto, lo giuro
io stendo tutto, anche se ho detto
che ho smesso, lo giuro
sto con il capo flesso nel cesso
va così ormai troppo spesso
tento un respiro e svengo
sulla pelle solo il freddo
del vento.
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melanchonica · 1 year
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è da un po' che mi frullano in testa dei pensieri un po' slegati che non riesco mai a buttare giù e mettere in ordine, vediamo se stavolta ci riesco.
io credo che ognuno di noi abbia un bagaglio con se. per la precisione uno di quelli senza ruote, lo immagino più come un baule con una maniglia. lo portiamo dovunque andiamo, sempre. negli anni lo riempiamo delle nostre esperienze, positive e negative, e ciò che più di tutto lo rende pesante da trasportare è ciò che ci ha fatto male. questo lascia intendere che c'è chi ha un bagaglio più leggero, e chi ha un bagaglio più pesante. ecco, è come se sentissi che il mio bagaglio è diventato troppo pesante. non mi piace il vittimismo, mi sento sempre quasi in colpa al pensiero di dire ad alta voce tutto questo, infatti lo sto chiamando vittimismo anche se in realtà non credo neanche che lo sia davvero. per essere breve, va a finire che non sono mai queste le cose di cui parlo con le persone, neanche con chi mi è più vicino come alcuni amici o la famiglia. questo bagaglio, questo baule, lo sento più pesante ad ogni passo che faccio, ogni giorno che vivo. si stanno accumulando tante cose al suo interno, tante provocate da persone da cui non me lo sarei neanche aspettata, e questo ne raddoppia il peso. ognuno di noi ha un bagaglio, e alcuni giorni pesa più di altri. poi, credo che se hai qualcuno che ti aiuti a trasportarlo, non sembri neanche più cosi pesante. e forse è proprio questo il punto, forse è trasportarlo continuamente da sola da così tanto tempo, che mi sta sfinendo. ma come si fa a capire di chi fidarsi per trasportarlo assieme? come faccio ad essere sicura che non lo spalanchi davanti a tutti e butti fuori tutto quanto, lasciandomi poi sola di nuovo a rimettere a posto? come faccio ad essere sicura che quella persona non usi proprio quelle cose trovate all'interno del baule per ferirmi? è più facile, se sai dove colpire. ed è più facile, se chi vuoi colpire è già a terra, se è già sanguinante. e ciò che rende il tutto ancora più facile, e disgustoso da fuori, e devastante da dentro, è la consapevolezza che chi è a terra non ti farà nulla neanche dopo che avrai finito, perché ti ha lasciato aprire il suo baule e sarà troppo sofferente e troppo impegnata a rimetterne insieme i pezzi, una volta che l'avrai rivoltato. ecco, a volte quando questo baule non riesco più a portarlo e inizio ad inciampare e cascare a terra piangendo, quasi mi pento di non aver fatto o detto qualcosa dopo, a quelle persone. ma in fondo, cosa avrei potuto fare? a cosa sarebbe servito? poi infatti ci penso meglio, e non mi pento affatto di essere una brava persona, di non aver causato a qualcun altro lo stesso dolore che ha causato a me, e di averle aiutate dopo quando avevano bisogno, fregandomene del prima. l'unica cosa di cui posso pentirmi è di non aver ascoltato quel dolore prima, ai primi oggetti buttati con foga fuori dal baule, posso chiedermi scusa perché oggi avrei vissuto meglio senza tutte quelle scene impresse nella mente. non sono frammenti, io non ho frammenti, ho lungometraggi. ricordo ogni cosa, ogni singolo secondo. potrei chiedermi scusa, si, ma ancora non riesco, non mi sono affatto perdonata, per averlo permesso. per fortuna non sogno quasi mai, almeno sono scene che vedo e rivivo soltanto durante il giorno. e questo bagaglio è pieno zeppo di queste scene, e pesa tantissimo, e con le braccia non ce la faccio più a portarlo, e continuo ad attirare l'attenzione quando passo, che si nota che trasporto qualcosa che pesa più di me e arranco da morire, e mi si legge in faccia, e sono come un'incidente stradale che tutti si fermano a guardare.
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tiaspettoaltrove · 6 months
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Sì, ho anche un bel pisellone. E ne scrivo quando e come voglio.
Nella notte tra Venerdì e Sabato, il mio pene ha dato il meglio di sé. Innanzitutto ho sognato che era così lungo che riuscivo a succhiarmelo. E sebbene in quanto a dimensioni sia comunque generoso, purtroppo nella realtà no, non ci riesco. E di certo non metto a rischio la mia salute per provarci. Il sogno è stato logicamente bello perché quella curiosità l’ho sempre avuta (e continuo ad averla), e penso che sarebbe paradisiaco riuscire nell’impossibile. Ma è tutto onirico, invece, e mi eccita. Mi sono svegliato varie volte, durante la notte, e ce l’avevo sempre durissimo. È una sensazione sempre piacevole, che voi ragazze non potete apprezzare e che io non sono abbastanza bravo da raccontarvi nel giusto modo, anche se ci provo. A me non me ne frega niente della masturbazione, io non mi masturbo, non cerco l’orgasmo. Io cerco l’erezione in sé, mi piaccio troppo quando ce l’ho duro come il marmo ed è anche per quello che a volte mi fotografo in quello stato. È una sensazione di potenza, di virilità estrema, di benessere. Probabilmente come quando si è ubriachi (non lo so, perché sono astemio). Fatto sta che io l’orgasmo lo raggiungo solo, appunto, nel sonno. E poi mi risveglio con quel laghetto dentro le mutande, a volte proprio nel momento dello schizzo. Certo, non posso negare che sia piacevole, ma mi piace comunque circoscrivere il tutto a quel momento della notte e a quello stato di dormiveglia. E questo post lo voglio dedicare a chi dice che parlo sempre del mio pene. A parte che non è vero, ma anche se fosse vi svelo un segreto: è il mio blog, e ci scrivo quello che voglio, quando voglio, e come voglio. Pertanto, be’, non posso scrivere sempre quello che vorreste leggere. Anzi. E se voglio scrivere dieci testi diversi parlando esclusivamente della bellezza del mio glande, ho il diritto di farlo. Anche perché ne avrei motivo. Ma forse, ragazze, chi muove certe “critiche” (non le definirei neanche tali) è solamente una donna che si corrode dentro perché sa che il mio bestione non potrà mai averlo. E mi spiace per lei, ma è proprio questo che mi distingue dagli altri uomini: io non lo do a chiunque, anzi, finora non l’ho dato a nessuna. E in realtà nemmeno me ne pento, perché ancora mi dovete dimostrare di meritarvelo. La sua perfezione mi travolge, e la sua durezza mi accompagna. Non sono esclusivamente il mio pene, ma sono anche il mio pene. Non potete farci niente, mie care donzelle. E quindi ogni tanto vi stuzzico, vi ricordo che oltre a una testa che funziona molto bene, anche lì sotto ho qualcosa di molto interessante. Celato, personale, prezioso. E mio. Ne sono geloso? Forse più di quanto dovrei, sì. Perché lo amo. Amo il mio cervello, e amo il mio pisellone. Sì anonima, ho proprio un bel pisellone, hai capito bene. E a te nello specifico non lo sbatterei nemmeno in faccia, perché ti rifugi dietro al finto perbenismo e al politicamente corretto. E io lo rispetto comunque, perché non posso né voglio piacere a tutte. Anzi. Sono per poche.
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gothsoulvi · 6 months
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Oggi è il 15 marzo, una giornata che non deve passare inosservata , ovvero la giornata contro i disturbi alimentari.🎗️💜…
Questo tema mi tocca molto, perché nonostante non ne abbia uno riconosciuto, solo in minima parte combatto la mia battaglia ormai da anni… ma ci sono persone che ogni giorno la vivono per 8 volte, in silenzio e la maggior parte delle volte proprio a causa della società di merda che ancora ci accompagna in questo 2024.
La cattiveria umana non ha limiti, le parole fanno male e si è sempre pronti a giudicare.
Voglio parlarne qui perché non lo faccio quasi mai , o se lo faccio me ne pento subito dopo , ma se non volete leggere non fatelo.
In silenzio combatto la mia piccola battaglia ogni volta in cui mi guardo allo specchio e vedo le mie forme, o quando mangio qualcosa in più. Il mio rapporto di conflitto con il cibo ha inizio alle medie, quando per 3 anni venivo presa in giro per il mio peso , per il mio avere le forme e venivo derisa costantemente. Ricordo i pianti a casa, il mio guardare le mie coetanee e fare i confronti tra le mie cosce e le loro. Mi ricordo la paura che avevo dell’ora di educazione fisica dove non volevo cambiarmi davanti alle mie compagne ed aspettavo se ne andassero per farlo.
Ho continuato la mia battaglia al liceo e continuo tutt’ora a 24 anni ormai, i sensi di colpa ci sono ogni giorno, la paura di provare vestiti o di mangiare fuori con persone che non conosco. Ho avuto al mio fianco una persona che mi diceva che dovessi dimagrire, che mi portava a mangiare nonostante sapesse di questa mia lotta per poi dirmi “ma quanto mangi mamma mia”… e ringrazio il cielo di averla totalmente rimossa dalla mia vita.
Continuo ogni giorno senza che nessuno se ne accorga a lottare con la mia testa , che mi porta a sabotarmi e mi spinge a non mangiare o altre volte nei momenti di stress a mangiare più del dovuto qualsiasi cosa mi trovi davanti. Non amo dormire messa girata di lato perché noto la mia pancia , non amo provare vestiti , non riesco a guardarmi per intero allo specchio senza avere un nodo in gola… guardo sempre se ho nuova “ciccia”, e mi peso non appena noto un cambiamento nonostante abbia paura di essere aumentata di peso.
Controllo tutto ciò che mangio e quanto ne mangio, e questa cosa viene presa con superficialità sempre.
Sono vicina a tutte le persone che vivono questo e MOLTO ALTRO.
Vi abbraccio e vi voglio bene. Questa giornata è per voi. Non abbiate paura di chiedere aiuto, parlatene ed ognuno di noi è perfetto così com’è. Me lo ripeto sempre anche io e prima o poi ne usciremo.💜🎗️🫂
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In 7 anni su Tumblr sono successe tante di quelle cose. Avevo 18 anni quando decisi di iscrivermi a questo social sotto il nome di "siamoquelvuotoquandosivavia", nato da un testo scritto dopo aver vissuto la prima delusione amorosa.
Da lì, ho iniziato a condividere i miei pensieri su Tumblr...provando ogni tanto anche a scrivere a qualcuno per poter chiacchierare. Sono sempre stato un po' un chiacchierone, ma non me ne pento.
In una prima fase conobbi due ragazze ma, oltre a qualche chat, non successe molto. Ricordo, però, che in quelle settimane capii quanto le parole erano importanti...spesso il loro potere viene sottovalutato. Chi le sa usare, spesso, vince.
Pochi mesi più tardi, a giugno, conobbi G. E fu un esperienza unica. Unica sia in senso positivo, sia negativo. Sono quelle esperienze che ti cambiano, che ti fanno male ma...ti aprono gli occhi. Li ho capito di saper amare e che forse, dovrei amarmi di più. Voli su isole sconosciute, audio, videochiamate. Non sapevo che le videochiamate facessero così bene e male...a volte non è dove sei ma chi hai di fronte a fare la differenza.
In quei periodi traumatici conobbi anche C. E C è una di quelle persone particolari, perché in silenzio, ti aiutano e tanto. Ho vissuto momenti molto difficili in quel periodo, tra delusioni amorose, scolastiche e familiari...a volte mandavo anche 20/30 audio dove parlavo in modo illogico ma...c'era sempre una risposta sensata ad attendermi. E mi dava un po' di pace quella risposta, a volte "accondiscendente", altre più cinica e diretta.
Poi l'uni, le nuove amicizie e la riscoperta di quelle vecchie che mi avevano dato tanto. L'inglese, la voglia di sfidare i miei limiti e...superarli. ho dimostrato a me stesso di potercela fare, di nuovo. Ho capito che alcune persone vanno, altre restano. Ma decidiamo noi chi resta e chi va. Quindi dobbiamo decidere bene a chi e come dedicare il nostro tempo.
Col COVID conosco C...(diversa dalla prima eh ahahah) e trovo un equilibrio nuovo. Capisco che la ragazza perfetta, forse, non esiste. Che devo capire cosa voglio e se lo voglio, prenderlo. Affronto il primo bacio, le prime uscite e mi ritrovo dopo 3 anni e mezzo a scrivere, alle 2.55 di notte, questo post.
In lotta ancora con i miei drammi? Certamente. Ho ancora tanto da dire e nulla finisce qui. Vorrei diventare un cantante...chissà. i sogni possono anche finire, se mi sveglio per una giusta causa.
Buon proseguimento lettore, non arrenderti mai🥰
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scrittricedannata · 1 year
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21 maggio
22:08
Mi hai chiesto
di non smettere di amarti mai,
di vedere sempre un Noi
anche negli attimi persi,
in quei momenti in cui
la lampadina si brucia
e non devi far altro
che sostituirla;
però alla fine,
nonostante ciò,
sei stato tu a farlo.
Io non ti ho mai supplicato
di amarmi per tutta la vita,
di restare fino alla fine
di questo grandissimo mondo
che avevi promesso nostro.
Forse perché avevo già intuito
che la conclusione di questa amorevolezza,
alla fine,
sarebbe stata da parte tua.
Ho preferito non dirti niente,
lasciare che questo pensiero
mi spezzasse in due
senza che tu ne fossi a conoscenza,
senza che tu potessi evitarlo,
Sai perché alla fine ci è andata male?
Perchè ogni fottutissimo giorno
continuavo a domandarmi
quanto tempo ci rimaneva
per goderci,
per viziarci,
per litigare,
per restare.
E ti giuro, Tu,
mi pento così tanto
di non averti amato
come se un domani
non esistesse.
Se non fossi così realista,
se non avessi saputo
dentro di me,
in qualche angolo nascosto
del mio cuore
che prima o poi
sarebbe finita,
forse adesso
saremmo ancora l’uno
nelle braccia dell’altro.
Ora sei volato via.
Non so chi ti abbia ammaestrato a volare,
ma sei fuggito,
mi sei scappato dalle mani,
e tu a prendere il volo
non me l’hai insegnato mai.
Però c’è da ammettere che
è meglio sentirsi distanti ed esserlo,
che essere vicini percependosi lontani.
No?
scrittricedannata;
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In occasione della seconda visita della cugina Geltrude Cassi Lazzari a Recanati (colei per cui scrisse il Diario del primo amore - 1817)
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ELEGIA II
Dove son? dove fui? che m’addolora? Ahimè ch’io la rividi, e che giammai Non avrò pace al mondo insin ch’io mora.
Che vidi, o Ciel, che vidi, e che bramai! Perchè vacillo? e che spavento è questo? Io non so quel ch’io fo nè quel ch’oprai.
Fugge la luce, e ’l suolo ch’i’ calpesto Ondeggia e balza, in guisa tal ch’io spero Ch’egli sia sogno e ch’i’ non sia ben desto.
Ahimè ch’io veglio, e quel che sento è il vero; Vero è ch’anzi morrò ch’al guardo mio Sorga sereno un dì su l’emispero.
Meglio era ch’i’ morissi avanti ch’io Rivedessi colei che in cor m’ha posto Di morire un asprissimo desio:
Ch’allor le membra in pace avrei composto; Or fia con pianto il fin de la mia vita, Or con affanno al mio passar m’accosto.
O Cielo o Cielo, io ti domando aita. Che far debb’io? conforto altro non vedo Al mio dolor, che l’ultima partita.
Ahi ahi, chi l’avria detto? appena il credo: Quel ch’io la notte e ’l dì pregar soleva E sospirar, m’è dato, e morte chiedo.
Quanto sperar, quanto gioir mi leva E spegne un punto sol! com’egli è scuro Questo dì che sì vago io mi fingeva!
Amore, io ti credetti assai men duro Allor che desiai quel che m’ha fatto Miser fra quanti mai saranno o furo.
Già t’ebbi in seno; ed in error m’ha tratto La rimembranza: indarno oggi mi pento, E meco indarno e teco, amor, combatto.
Ma lieve a comportar quello ch’io sento Fora, sol ch’anco un poco io di quel volto Dissetar mi potessi a mio talento.
Ora il più rivederla oggi m’è tolto, Ella si parte; e m’ha per sempre un giorno In miseria amarissima sepolto.
Intanto io grido, e qui vagando intorno, Invan la pioggia invoco e la tempesta Acciò che la ritenga al mio soggiorno.
Pure il vento muggia ne la foresta, E muggia tra le nubi il tuono errante, In sul dì, poi che l’alba erasi desta.
O care nubi, o cielo, o terra, o piante, Parte la donna mia; pietà, se trova Pietate al mondo un infelice amante.
Or prorompi o procella, or fate prova Di sommergermi o nembi, insino a tanto Che ’l sole ad altre terre il dì rinnova.
S’apre il ciel, cade il soffio, in ogni canto Posan l’erbe e le frondi, e m’abbarbaglia Le luci il crudo Sol pregne di pianto.
Io veggio ben ch’a quel che mi travaglia Nessuno ha cura; io veggio che negletto, Ignoto, il mio dolor mi fiede e taglia.
Segui, m’ardi, mi strazia, a tuo diletto Spegnimi o Ciel; se già non prima il core Di propria mano io sterpomi dal petto.
O donna, e tu mi lasci; e questo amore Ch’io ti porto, non sai, nè te n’avvisa L’angoscia di mia fronte e lo stupore.
Così pur sempre; e non sia mai divisa Teco mia doglia; e tu d’amor lontana Vivi beata sempre ad una guisa.
Deh giammai questa cruda e questa insana Angoscia non la tocchi: a me si dia Sempre doglia infinita e soprumana.
Intanto io per te piango, o donna mia, Che m’abbandoni, ed io solo rimagno Del mio spietato affetto in compagnia.
Che penso? che farò? di chi mi lagno? Poi che seguir nè ritener ti posso, Io disperatamente anelo e piagno.
E piangerò quando lucente e rosso Apparrà l’oriente e quando bruno, Fin che ’l peso carnal non avrò scosso.
Nè tu saprai ch’io piango, e che digiuno De la tua vista, io mi disfaccio; e morto, Da te non avrò mai pianto nessuno.
Così vivo e morrò senza conforto.
O sol, vedesti in tutto il mondo mai Tanto immenso dolor quant’io sopporto?
Ed ella m’abbandona; e tu che fai, Misero? come l’alma anco ti resta? Solo, in tanto desir come vivrai?
Gelo in mirar l’orribile tempesta Che m’aspetta, e gli affanni e i pianti e l’ire. O sventurato! Ei non può far che questa
Fera vita io sostenga: io vo’ morire.
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Colazione con A. e mi sono subito sentita più leggera. Mi mancava tanto parlare con lui. Io non sono più la stessa, lui non è più lo stesso. Ha una cera bellissima e dice che vede bene anche me.
"Da quando è finita lì dentro siamo rifioriti".
Ha ragione. È come uscire da una relazione tossica, all'inizio sei in astinenza ma poi realizzi. Io ancora sto avendo ricordi belli di quel posto, specie se paragonato al nuovo lavoro, ma essere lasciati fa sempre questo effetto. O almeno, io sono quella che è stata lasciata, A. ha deciso di andarsene. È una condizione che solo lui e pochi altri posso vantare, tutti noi siamo stati palesemente illusi e piantati.
L'ho visto un attimo pensieroso. Poi ha fatto un sorriso e mi ha detto "Sai che ogni tanto me ne pento?"
"Di essertene andato?"
"No no, proprio di aver firmato. Vedere come hanno trattato tutti mi fa pensare che il problema non ero io ma l'azienda. Però poi penso che magari non saremmo qui a parlare e qualcosa ci avrei perso".
Ho avuto una sensazione strana, come se stessi parlando con un ex di un ex, come se avessimo avuto una relazione con la stessa persona che ha distrutto entrambi. Ne siamo usciti a fatica, ma siamo belli come il sole, che a sua volta bacia i belli. È proprio questo il circolo virtuoso che mi serviva.
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nebbiaprofumata · 2 years
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Vorrei tagliare i miei lunghissimi capelli, che ormai arrivano a metà schiena e sono diventati un lavoro a tempo pieno - specie per l'irritante facilità con cui si annodano.
Sto accarezzando l'idea di troncarli di netto, facendo un taglio alle spalle. Ho fatto delle prove e starei anche bene ma sono frenatissima perchè i capelli lunghi in fondo sono così belli e se poi me ne pento?
E, in tutto ciò, mi chiedo quanto sia ridicola nel momento in cui fare un tatuaggio, una cosa che resta permanentemente sulla pelle, non mi richieda alcuno sforzo ma tagliare i capelli, che invece ricrescono!, mi provochi una crisi esistenziale così profonda.
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arcangeloel · 1 year
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Ti dirò i pensieri che facevo quando stavamo insieme❤️ perché vorrei comunque farle prima che sia troppo tardi.
Qua scriverò la pura verità che non ti ho mai detto, ma che pensavo fosse scontato e mi pento di non avertele dette💔. sincero al 100% e ogni parola non é frutto di un amore accecante ma di un reale pensiero tenuto dentro.
Non mettevo like alle tue foto/post perché non volevo che pensavi “che appiccicoso, vuole ancora la mia attenzione” e mi trattenevo a non metterle.. Quando io in realtà volevo la tua attenzione, e avrei voluto metterlo quel like quando ne va avevo la possibilità per essere il tuo primo fan da per tutto. Non l’ho fatto perché volevo dimostrarti di persona quanto tenevo a te, con la mia voglia di starti accanto sempre ad ogni costo, che purtroppo ogni tanto per mancanza di comunicazione e fraintendimenti ci arrabbiavamo, per poi essere percepite come litigi per altri motivi.
Ho sempre voluto accompagnarti al fiume ma non ho mai avuto la domenica mattina libera.. mi dicevi che andavi con qualcuno ogni tanto e io mi sentivo così invidioso di non poter condividere quel momento con te.
Mi sono sempre piaciuti i fiumi, sopratutto quelli piccolini 🤍, mi facevano sentire minuscolo in confronto a loro che scorrevano per così tanto a lungo per creare forme bellissime sui sassi davanti a me. sarei rimasto ore a guardare ❤️
Continuerò a scrivere anche se queste cose non le vuoi sentire.
Lo faccio per me, perché ho bisogno di sfogarmi e non voglio più piangere per via di questi attacchi di ansia e depressione che mi affliggono ogni giorno per via di questi pensieri
ti amo e ti amerò per sempre ♾️. ti ho fatto una promessa che non sarà mai infranta 🌙 se un giorno avrai un dubbio guarda il cielo è cerca la luna ❤️
Il mio cuore batterà al ritmo del tuo per sempre!un bacio, un bacio sulla fronte e un abbraccio fortissimo fortissimo ❤️
piccola mia
@laparalisi
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ciao.
ho bisogno di parlare un po' a cuore aperto, hai voglia di ascoltare le mie confessioni anche nel cuore della notte?
mi senti?
c'è una bella vista, tu avresti notato le luci, io le macchine.
tu i punti fermi, io quelli in movimento veloce.
vorrei andarmene e invece non riesco a muovermi di un passo.
mi dicevi spesso "quando stai male, sei delusa, i tuoi occhi non si incrociano mai con quelli di nessun altro, é come se parlassero e tu non volessi creare dispiaceri inutili".
stasera ho capito cosa vuoi dire.
guidavo, pensavo e ripensavo al mio atteggiamento.
dissimulo l'imbarazzo, disinnesco la delusione, alzo un piccolo muretto e mi metto dietro come se fossi in guerra -io non ho mai un'arma, mi difendo solo come posso, mi rannicchio piccola piccola e aspetto che passino i colpi di testa, i proiettili di parole, le bombe inesplose delle cose non dette.
io sorrido, trattengo le lacrime e anche quando non ho le sicurezze che vorrei, cerco sempre di non dare agli altri neanche un briciolo del mio malumore, dei miei dubbi, della terra che mi trema sotto i piedi come se fossi nel bel mezzo di un campo di mine.
uno dei grossi difetti, però, sono gli occhi -me lo dicevi sempre tu, gli occhi sono quelli che mi tradiscono molto prima delle guance, quelli proprio non riescono a mentire; cerco, allora, un punto esterno sul quale soffermarmi e cerco di non incrociare mai gli occhi di nessuno per evitare le domande scomode che seguirebbero.
cammino molto quando mi sento così, per non fare vedere al mondo che in realtà tremo, le mani si muovono frenetiche e poi, parlo, tantissimo, come se non volessi ascoltare i pensieri e i numerosissimi piani di fuga immediata che mi propone il cervello.
ho un modo buffo e un po' goffo, un po' mi fa sorridere e un po' mi fa riflettere.
sono timidissima quando vengo delusa, quando mi sento male, urlo per essere ascoltata e poi me ne pento, non riesco mai a gestire le cose brutte come se non le contemplassi come scenari possibili.
stasera mi manchi, vorrei un abbraccio e vorrei anche un po' tremare per fare uscire tutto il peso che mi sento dentro.
chissà se sei seduta qui vicino a me.
ti penso sempre.
ciau;
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der-papero · 2 years
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Per curiosità, il voler essere tu a chiudere queste segnalazioni di bug era solo una tua questione di (sacrosanto) principio e soddisfazione personale?
Oppure c’è anche un ritorno (economico / di prestigio) all’interno dell’azienda? (Penso ai ci autori di un saggio poi pubblicato su riviste di prestigio, per fare un paragone)
Semplice curiosità personale 😄😄
La prima.
Il mio stipendio rimane sempre lo stesso (ok, riceverò ulteriori bonus per aver realizzato questa cosa, ma è scollegato da questa roba delle segnalazioni).
Questa è una rogna che esiste praticamente da metà 2019, dopo la 20esima segnalazione nel 2021 il capo venne da me e disse "Anto', dobbiamo risolvere la cosa, altrimenti qua QA ce magna vivi", e tra la parte di prototipizzazione, poi sviluppo e testing se ne andato metà del 2021 e tutto il 2022, ed è stato rilasciato praticamente un paio di settimane fa.
In tutto quel periodo di lavoro, attendevo con ansia il giorno (che è questo venerdì) dovrei avrei potuto rispondere ad ogni singola segnalazione dicendo "sì, il problema è risolto, applausi per me, mic drop, etc. etc.".
Infatti quello che è successo è che lunedì sono andato a controllare quelle segnalazioni aperte ormai da 3 anni e mezzo per metterle tutte in una lista e poi lavorarle con calma questo venerdì, e quando le ho viste tutte messe in RESOLVED a metà gennaio non ci ho visto più.
E devo ringraziare il fuso orario, perché di carattere sono così, nei primi 15 minuti sono una furia, poi mi calmo e mi pento pure di essermi arrabbiato, ma se me ne fossi accorto la mattina, l'avrei fatto una mappina per telefono, e adesso avrei un ticket HR sul groppone da gestire.
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