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#effetto 3d
designmiss · 8 years
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Iron-ic Shelter, libreria effetto 3D https://www.design-miss.com/iron-ic-shelter-libreria-effetto-3d/ Una libreria effetto3D dall’innata leggerezza
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giocleardesign · 2 years
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Come ho realizzato questo EFFETTO 3D con Illustrator
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il napoli ha finalmente fatto il rebranding del logo rendendolo più minimalista
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(Immagine: un disegno digitale di Olezha, con una cornice bianca, e uno sfondo rotondo blu scuro. È disegnato dalle spalle in su, ha gli occhi scuri e un'espressione preoccupata. I dettagli illuminati sono di un blu più chiaro, con dei leggeri contorni rossi e blu. Il bordo dello sfondo ha un effetto arcobaleno.)
curiosità: questa immagine è un'illusione ottica! se si scuote gentilmente il telefono, lo sfondo scuro sembra muoversi più lentamente del bianco che c'è intorno, e il disegno sembra 3D!
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curiositasmundi · 8 months
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Israele, più desideroso di conservare le proprie scorte che di evitare danni collaterali, ha fatto piovere bombe senza pilota su Gaza. Cosa succederebbe, però, se si potesse combinare precisione e abbondanza?
Per la prima volta nella storia della guerra, questa domanda sta trovando risposta sui campi di battaglia dell’Ucraina. Il nostro reportage di questa settimana mostra come i droni con visuale in prima persona (fpv) stiano crescendo a dismisura lungo le linee del fronte. Si tratta di velivoli piccoli, economici e carichi di esplosivo, adattati da modelli di consumo, che stanno rendendo la vita dei soldati ancora più pericolosa. Questi droni si infilano nelle torrette dei carri armati o nelle trincee. Si aggirano e inseguono la loro preda prima di ucciderla. Stanno infliggendo un pesante tributo alla fanteria e ai mezzi corazzati.
La guerra sta anche rendendo onnipresenti i droni fpv e i loro parenti marittimi. A gennaio si sono verificati 3.000 attacchi di droni fpv. Questa settimana Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha creato la Forza dei sistemi senza pilota, dedicata alla guerra con i droni. Nel 2024 l’Ucraina è pronta a costruire 1-2 milioni di droni. Sorprendentemente, ciò corrisponderà alla riduzione del consumo di proiettili da parte dell’Ucraina (che è in calo perché i repubblicani al Congresso stanno vergognosamente negando all’Ucraina le forniture di cui ha bisogno).
Il drone non è un’arma miracolosa, che non esiste. È importante perché incarna le grandi tendenze della guerra: lo spostamento verso armi piccole, economiche e usa e getta, l’uso crescente della tecnologia di consumo e la deriva verso l’autonomia in battaglia. Grazie a queste tendenze, la tecnologia dei droni si diffonderà rapidamente dagli eserciti alle milizie, ai terroristi e ai criminali. E migliorerà non al ritmo del ciclo di bilancio del complesso militare-industriale, ma con l’urgenza di rottura dell’elettronica di consumo.
I droni fpv di base sono rivoluzionariamente semplici. Discendenti dei quadricotteri da corsa, costruiti con componenti di serie, possono costare anche poche centinaia di dollari. I droni fpv tendono ad avere un raggio d’azione ridotto, a trasportare piccoli carichi utili e a fare fatica in caso di maltempo. Per questi motivi non sostituiranno (ancora) l’artiglieria.
Ma possono comunque fare molti danni. In una settimana, lo scorso autunno, i droni ucraini hanno contribuito a distruggere 75 carri armati russi e 101 grossi cannoni, oltre a molto altro. La Russia ha i suoi droni fpv, anche se tendono a colpire le trincee e i soldati. I droni aiutano a spiegare perché entrambe le parti trovano così difficile organizzare offensive.
La crescita esponenziale del numero di droni russi e ucraini indica una seconda tendenza. Sono ispirati e adattati alla tecnologia di consumo ampiamente disponibile. Non solo in Ucraina, ma anche in Myanmar, dove negli ultimi giorni i ribelli hanno messo in fuga le forze governative, i volontari possono utilizzare le stampanti 3D per produrre componenti chiave e assemblare le scocche in piccole officine. Purtroppo, è improbabile che i gruppi criminali e i terroristi siano molto lontani dalle milizie.
Questo riflette un’ampia democratizzazione delle armi di precisione. Nello Yemen, il gruppo ribelle Houthi ha utilizzato kit di guida iraniani a basso costo per costruire missili antinave che rappresentano una minaccia mortale per le navi commerciali nel Mar Rosso. L’Iran stesso ha dimostrato come un assortimento di droni e missili balistici d’attacco a lungo raggio possa avere un effetto geopolitico di gran lunga superiore al loro costo. Anche se il kit necessario per superare l’inceppamento dei droni aumenterà notevolmente il costo delle armi, come alcuni prevedono, esse saranno comunque considerate a basso costo.
Il motivo è da ricercare nell’elettronica di consumo, che spinge l’innovazione a un ritmo incalzante mentre le capacità si accumulano in ogni ciclo di prodotto. Questo pone problemi di etica e di obsolescenza. Non ci sarà sempre il tempo di sottoporre le nuove armi ai test che i Paesi occidentali si prefiggono in tempo di pace e che sono richiesti dalle Convenzioni di Ginevra.
L’innovazione porta anche all’ultima tendenza, l’autonomia. Oggi l’uso dei droni fpv è limitato dalla disponibilità di piloti qualificati e dagli effetti del jamming, che può interrompere la connessione tra un drone e il suo operatore. Per superare questi problemi, Russia e Ucraina stanno sperimentando la navigazione autonoma e il riconoscimento dei bersagli. L’intelligenza artificiale è disponibile da anni nei droni di consumo e sta migliorando rapidamente.
Un certo grado di autonomia esiste da anni nelle munizioni di alto livello e da decenni nei missili da crociera. La novità è che microchip e software a basso costo permetteranno all’intelligenza di stare all’interno di milioni di munizioni di basso livello che stanno saturando il campo di battaglia. La parte che per prima padroneggia l’autonomia su scala in Ucraina potrebbe godere di un vantaggio temporaneo ma decisivo in termini di potenza di fuoco, condizione necessaria per qualsiasi svolta.
I Paesi occidentali hanno tardato ad assimilare queste lezioni. Armi semplici ed economiche non sostituiranno le grandi piattaforme di fascia alta, ma le integreranno. Il Pentagono si sta imbarcando tardivamente in Replicator, un’iniziativa per costruire migliaia di droni e munizioni a basso costo in grado di affrontare le enormi forze cinesi.
L’Europa è ancora più indietro. I suoi ministri e generali sono sempre più convinti di poter affrontare un’altra grande guerra europea entro la fine del decennio. Se così fosse, gli investimenti in droni di fascia bassa devono crescere con urgenza. Inoltre, i droni onnipresenti richiederanno difese onnipresenti, non solo sui campi di battaglia ma anche nelle città in pace.
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fantomedurien · 2 years
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Sottoculture online e parafilie: cosa accomuna la comunità furry e Hitchcock?
Per chiunque mi segua su Instagram, mi dispiace. E per tutti quelli capitati qui per caso: mi dispiace ancora di più, perché non avete idea di che cosa stia succedendo. Ebbene oggi, sabato quattro febbraio, ho deciso di scrivere questo saggio solo per vedere il mondo bruciare. 
E no, non lo farò in modo ortodosso. Ma procediamo per ordine. 
Sarebbe scontato procedere a ritroso per analizzare ciò che è accaduto durante il corso degli anni ‘90, quando il regno anarchico di Internet si riempiva di quelli che oggi chiameremmo fandom. Questa è una storia che conoscete meglio di me, in quanto molti di voi l’avranno vissuta in prima persona, mentre io posso solo dire di averne sentito parlare. 
In questa bolgia ipermediale, è dove ha inizio la nostra storia, con la nascita della comunità furry. Potremmo definirlo un inizio in medias res, in quanto tengo a specificare che l’antropomorfizzazione degli animali è qualcosa che esiste dai tempi di Esopo e le sue favole. Anche tu, tizio in fondo alla sala che continui a citare la volpe del Piccolo Principe, non sei esente da questo fenomeno. 
Potremmo imputare questa espansione del fenomeno ad un certo topo dalla salopette rossa, o a tutto il mondo del cinema d’animazione in generale, e in quanto animatore non mi sentirei di contraddire. Anzi, e qui lo ammetto una volta per tutte: molti degli artisti che seguo su Instagram sono parte della comunità furry. Diamine, persino i tutorial che ho visto per imparare a usare il mio programma di animazione 3D sono stati fatti da furry. 
Ma qui, giungiamo al succo del discorso, e farlo sarebbe impossibile senza citare la regola 34 di Internet: if it exists, there’s porn of it. 
Questo potrebbe essere il motivo per cui abbasserò di dieci anni l’età del mio profilo Pinterest, nella speranza che l’algoritmo decida di avere pietà di me e del mio feed. 
Ma se c’è qualcosa che i media mi hanno insegnato, questa è che se qualcuno su questo mondo ha un’idea, sicuramente non è l’unico. Questo significa che per ogni immagine pornografica di Nick la volpe, c’è almeno un artista dietro che ha trovato l’idea stimolante. E temo che ce ne siano tante, di queste immagini.
Ma andiamo al secondo punto: che cosa c’entra Hitchcock, in tutto questo? Qual è l’anello di congiunzione tra le due cose?
La risposta può trovarsi nel film The Pervert’s Guide to Cinema, un documentario sulla settima arte dell’anno 2006, nel quale vengono analizzate le teorie freudiane applicate ai film di registi come Hitchcock, con un’intera sezione dedicata alla parafilie. Scopofilia e voyeurismo sono parole che ormai non dovrebbero suscitare alcun effetto. Dopotutto, la pornografia per intero si basa sul piacere scopofilico. Ma che succede quando il piacere non deriva dall’atto di guardare, ma da quello di immaginare? 
Proprio qui, The Pervert’s Guide to Cinema è in grado di fornirci alcune risposte. 
Durante la seconda parte di Vertigo, il personaggio di Madeleine è elevato a feticcio. Divenuta irraggiungibile a causa della propria morte, il protagonista va alla sua ricerca tramite il personaggio di Judy. Ovviamente, Judy è Madeleine, e per chiunque ancora non abbia visto Vertigo, chiedo scusa per lo spoiler. Ma durante la scena in cui Scottie chiede a Judy di vestirsi con gli stessi abiti di Madeleine, quanto è importante che il protagonista lo sappia? 
Molto poco, per gli scopi della nostra ricerca. Il personaggio di Madeleine incarna dentro di sé il piacere feticistico, e la sua seconda morte non fa altro che privare il protagonista dell’oggetto del proprio desiderio, raggiungibile soltanto tramite la propria immaginazione. Madeleine non è più un personaggio, è il sintomo di una parafilia. E secondo Laura Mulvey, il personaggio di Scottie è carico di un profondo sadismo, elevandosi a un castigatore in grado di decidere del destino o del perdono della propria femme fatale.
Ma il film dove le parafilie trovano la loro messa in scena più esplicita è Blue Velvet di David Lynch. Ma stavolta, l’immaginazione perversa incontra la realtà, in uno spettacolo che non lascerebbe indifferente nemmeno gli stomaci più forti. Ma perché la realizzazione della parafilia provoca un tale disagio? Che si sia raggiunto un nuovo anfratto della Uncanny Valley, lì dove l’immaginazione ha infettato la realtà? 
Per il piacere di rubare una frase dal documentario: quando i  sogni diventano troppo reali, si chiamano incubi. 
Ho la quasi certezza che dopo aver parlato di questo, il porno furry sembrerà soltanto una caduta dallo skate. Una gaffe, certo, ma niente che lasci il segno. Qualcosa da nominare con gli amici davanti a una birra e niente di più. Ma è anch’essa il risultato di una parafilia, e quella parte del fandom un po’ più interessata allo yiff lo sa bene. Potrei dire che fortunatamente chi ce l’ha si guarda bene dal realizzarla, limitandosi ai disegni per adulti, ma non è tutto qui. Sento che possiamo andare ancora un po’ in fondo alla questione. 
Uno dei prerequisiti per riuscire a entrare all’interno del fandom furry, è avere un fursona. O almeno, non è indispensabile, ma la per la maggior parte dei furry è così. Il che è molto carino, perché nel fandom furry non si è soltanto fan di prodotti mediali, ma essendo una comunità di creativi, si è fan l’uno dell’altro. 
Un fursona è un personaggio antropomorfo con il quale il singolo furry si identifica. Ecco perché molto spesso, nei forum, ogni furry ha un portrait del proprio fursona come immagine del profilo. Ma in questo mondo virtuale e immaginario, con il quale l’individuo può interagire tramite il proprio fursona, ritroviamo la definizione di fantasma freudiano. 
Il fantasma, nella psicanalisi freudiana, indica una scena immaginaria all’interno della quale il soggetto è presente sia come spettatore che protagonista, dove i suoi desideri più inconsci trovano appagamento. Fidatevi, ci ho messo ore a capirlo e l’ho dovuto cercare su internet per averne la certezza. Ma in breve, il fursona, come il fantasma, racchiude in sé tutto un immaginario. Ma la realizzazione del fantasma non è contemplata, l’immaginazione è il campo d’azione dei furry, perché se questo evadesse verso il mondo reale diventerebbe l’incubo inscenato da Blue Velvet. 
In breve, il desiderio parafilico dei furry vive nella sola immaginazione. Se mortificare la parafilia nel momento stesso in cui il soggetto parafilico elabora il pensiero, o condannare solo e soltanto l’atto della realizzazione della stessa, è una scelta personale. Fino a che punto una parafilia è considerata socialmente accettabile? Questo va oltre il campo di questa analisi, e preferisco che sia il lettore stesso a farsi un’idea al riguardo. Bisogna tenere presente, però, che solo una minoranza della comunità furry ha questo tipo di tendenze. Vale davvero la pena cyber-bullizzare e mortificare un’intera comunità di creativi, molti dei quali giovanissimi? 
Su questo, vorrei scrivere un altro paragrafo. Ho notato, almeno tramite i social sui quali sono presente, che molti furry sono LGBTQ+ o neuro divergenti. In molti casi ho letto di utenti autistici che tramite le loro fursuit hanno trovato il modo di approcciarsi alla gente, durante le convention. Questo fa sorgere un’altra domanda, alla quale non so trovare risposta, ma che penso possa stimolare un pensiero: è possibile che i furry siano tanto presi in giro, perché molti di loro appartengono a categorie emarginate già in partenza? 
Ecco qui, il pezzo con il quale ho deciso di portare il caos nel mondo. Non l’avrei mai scritto, se non fosse stato per i miei amichetti su Instagram che desideravano leggerlo. La prossima volta, se mi incitate abbastanza, potrei addirittura parlarvi di come servirvi di citazioni accuratamente scelte per mascherare il fatto che siete cringe e vivete di spazzatura. Ho parecchi punti esperienza al riguardo.
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hermioneblk · 2 years
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Che cosa significa andare sei volte al cinema a vedere lo stesso film? Follia o dedizione? C’è un sottile limite tra le due e non tutti riescono a capirlo. La necessità di farlo è propria solo di chi riesce ad apprezzare l’arte. Alcuni film basta guardarli una volta, altri una volta è anche troppo ma questo va visto almeno due volte. Parto dal presupposto che si è apprezzato il primo, dopo tantissimo tempo arrivare a vedere il secondo è sconvolgente. Lo stesso effetto che mi fece Star Wars episodio 7 nel 2015 al cinema. Al primo impatto si è talmente tanto travolti dalle emozioni che persino la trama in tutte le sue variopinte sfaccettature artistiche non si riesce a coglierla tutta nei minimi particolari. Spesso un film come un libro va rivissuto subito una seconda volta perché i lavori migliori sono i più complessi e per assimilarli al meglio vanno assaporati più volte. La cosiddetta prova del nove è data dalla multipla visione perché se qualcosa che ci è piaciuto molto una volta e rivisto ci piace ugualmente o anche di più significa che è valido (se non altro per noi). Per esempio recentemente ho visto la terza stagione di Stranger Things e mi era piaciuta talmente tanto che l’ho rivista subito. La seconda volta mi ha fatto lo stesso effetto e ingorda me la sono vista una terza volta. Alla terza visione però la serie ha cominciato a perdere colpi, sono venuti fuori difetti e noia, ho faticato ad arrivare alla fine. Invece con Avatar 2 dopo la sesta volta ho ancora la necessità di guardarlo, di impararne le battute. Non sono riuscita a trovare il minimo errore (non che mi aspettassi di trovarli), anche gli sguardi dei singoli personaggi impeccabili, non sempre è così. Per non parlare del fatto che il 3D è solo al cinema e questo film visto a casa perderà un po’ di magia anche se non tutta certamente. Durando tre ore sono stata 18 ore su Pandora e non mi basta mai. Per non parlare del fatto che alla quinta volta ho cominciato a sentire la necessità di tuffarmi in piscina per trovare io mio ilu. dal vostro inviato al Cinema Strop 🍿 sala 6️⃣ 🐰 #photos of ✨ #cinema 🍿 #recensione #film 🍿 #photography #avatar ☠️ #hermio 🍿 in #instagram (presso Falconara Marittima) https://www.instagram.com/p/CoNKoEeKvBD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gcorvetti · 2 years
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Accrocchi vari.
Un paio di giorni fa mi sono messo a suonare la chitarra acustica, era un pò che non la suonavo, poi finito mentre la riponevo nella custodia guardavo l'effettistica dell'elettrica e pensavo che sarebbe bello elettrificare quella acustica e trattarla con qualche effetto. A tale riguardo mesi fa pensavo di prendermene una già elettrificata, ma per ora ho questa e sapendo benissimo che esistono pickup da applicare al buco di svariati prezzi e qualità e so bene che è la strada più breve; bisogna forare la chitarra per fare passare il cavo del jack e io non ho idea di come praticare tale foro, si posso portarla da qualcuno che fa il foro e pagarlo, oppure provare da solo comprando quella specie di tarpano a mano da liutaio. Oppure altra idea è creare con la stampa 3D una base dove viene fissato il pickup e il filo passarlo esterno, a questo punto mi è balenata in mente l'idea che servirebbero un volume ed un tono, fatto sta che oggi mi sono messo a modellare tipi di pickup per chitarra e a cercare una strada per poter creare sto accrocco che va montato nel buco della chitarra e che ha l'ingresso jack, i potenziometri di volume e tono su una piccola scatolina che è parte della base che va infilata nel buco della chitarra, capito? semplice no? NOOOOOOOOOOOOO
Adesso senza scendere troppo in particolari tecnici, tutto risolve sul pickup ovvero sulla sua forma, con il single coil, stile telecaster al manico, posso spostare la struttura intera sul bordo vicino al ponte nel buco della chitarra, questo mi permetterebbe di infilarlo facilmente nel buco e incastrarlo su quel lato. Con un pickup P90, la saponetta, la storia si complica perché è tosto e può stare solo al centro, qua la cosa si fa complicata perché servirebbe un sistema a molla che blocca la struttura alla chitarra, ma che non ho idea di come si possa modellare o stampare, cioè una minima idea ce l'ho, ma a realizzarla in questo momento mi viene difficile.
Per evitare di dilungarmi chiudo qua sperando di poter postare qualcosa, per quel che vale.
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lodecoen-showcase · 29 days
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Biography of Lode - photo of Lode at 2 years old drawing a train with his left hand with a stick in the sand. And yes, his hair was that light blonde.
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ENGLISH TEXT: © Lode Coen 2024
Lode Coen, was born in 1952, in Antwerp, Belgium, the  land of Rubens, Jan van Eyck, Magritte and Tintin. He hails from several generations of artists in his family: i.e. theatre makers, actors, musicians, composers and fine artists. 
He is left-handed and started drawing when he was about two years old.
In secondary school, he studied classical languages, Latin & Greek.
In 1972, he was accepted to the Royal Academy of Fine Arts in Antwerp. He studied graphic design. He started his career, designing posters for the theatre and television in 1976.
He is an early adopter, always eager to learn new skills. He purchased his first Mac in 1984. This led in 1987 to an extended 10-year stay in Silicon Valley. He worked on many pioneering projects: video games, interactive movies. 
As art and design director for Digital Pictures he managed a team of about 12 people and multimillion dollar budgets. He became an expert in CGI, special effects, 3D and UI design.
Back in the EU he founded his own company to create digital designs for IT companies in Silicon Valley for 18 years. Clients included Sun Microsystems, AMD, Intel, Bausch&Lomb, Pfizer, Oracle, Yahoo, PayPal.
For about 40 years he has taught at art and design academies throughout Europe, the U.S.A. and China. He was the president of Sint Lucas College, School of the Arts, in Antwerp (400+ students).
Lode studied Chinese for 10 years and this led to a tour in China. He gave lectures about his art and design practice in 20 top art universities in 10 major cities in 2016. He loves Chinese calligraphy. He is also well versed in Tai Chi and Qi Gong.
Since his retirement in 2017, he went back to his old love: creating fine art, but with the most advanced digital tools available.
His activity gained momentum in 2020. He won the Leonardo da Vinci Award in April 2023 in Milan. An ever growing number of awards, prizes, publications, exhibitions followed.
This culminated in winning the First Prize ‘Lorenzo il Magnifico” at the Florence Biennale in October 2023. Resulting in an exhibition at the Florence Academy of Fine Arts in January 2024.
Coming up: Galerie Espace Vision’Art, will host his solo exhibition, curated by Paul-Enzo, in the centre of Paris in December 2024. In October 2024 he is selected to participate in ‘Capsule Art Collection 4. Contemporary insights’, in Rome, curated by Dr. Monica Ferrarini. Also in October he will participate in the ‘Bienal de Arte’ at the MEAM in Barcelona, curated by Fondazione Effetto Arte.
Quote from Circle Foundation for the Arts—“Lode Coen's art is characterised by an exquisite fusion of elegance and surrealism, resulting in captivating and visually stunning imagery. Within his work, Coen has crafted a distinct visual realm where beauty, mystery, and the unexpected converge to form extraordinary compositions. While renowned for his mastery of CGI and Special FX, honed in the realms of both Silicon Valley and Hollywood, Lode Coen draws his primary inspiration from the Renaissance era.”
ITALIAN TEXT: © Lode Coen 2024
Lode Coen è nato nel 1952 ad Anversa, in Belgio, la terra di Rubens, Jan van Eyck, Magritte e Tintin. Proviene da diverse generazioni di artisti nella sua famiglia: vale a dire registi teatrali, attori, musicisti, compositori e artisti. 
È mancino e ha iniziato a disegnare quando aveva circa due anni. Alle superiori ha studiato lingue classiche, latino e greco. 
Nel 1972 è stato accettato alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa. Ha studiato graphic design. Ha iniziato la sua carriera, progettando poster per il teatro e la televisione nel 1976. 
È un early adopter, sempre desideroso di apprendere nuove competenze. Ha acquistato il suo primo Mac nel 1984. Ciò lo ha portato nel 1987 a un soggiorno prolungato di 10 anni nella Silicon Valley. Ha lavorato a molti progetti pionieristici: videogiochi, film interattivi. 
Come direttore artistico e di design per Digital Pictures ha gestito un team di circa 12 persone e budget multimilionari. È diventato un esperto di CGI, effetti speciali, 3D e progettazione UI. 
Tornato nell'UE ha fondato la sua azienda per creare progetti digitali per aziende IT nella Silicon Valley per 18 anni. Tra i clienti figurano Sun Microsystems, AMD, Intel, Bausch&Lomb, Pfizer, Oracle, Yahoo, PayPal. 
Per circa 40 anni ha insegnato presso accademie di arte e design in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Cina. È stato presidente del Sint Lucas College, School of the Arts, ad Anversa (oltre 400 studenti). 
Lode ha studiato cinese per 10 anni e questo lo ha portato a un tour in Cina. Ha tenuto lezioni sulla sua pratica artistica e di design in 20 delle migliori università d'arte in 10 grandi città nel 2016. Ama la calligrafia cinese. È anche esperto di Tai Chi e Qi Gong. 
Dal suo ritiro nel 2017, è tornato al suo vecchio amore: creare belle arti, ma con gli strumenti digitali più avanzati disponibili. 
La sua attività ha preso slancio nel 2020. Ha vinto il Premio Leonardo da Vinci nell'aprile 2023 a Milano. Sono seguiti un numero sempre crescente di premi, riconoscimenti, pubblicazioni, mostre. 
Ciò è culminato con la vittoria del Primo Premio "Lorenzo il Magnifico" alla Biennale di Firenze nell'ottobre 2023. Con conseguente mostra all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel gennaio 2024. 
Prossimamente: Galerie Espace Vision'Art, ospiterà la sua mostra personale, curata da Paul-Enzo, nel centro di Parigi nel dicembre 2024. Nell'ottobre 2024 è selezionato per partecipare a "Capsule Art Collection 4. Contemporary insights", a Roma, curata dalla Dott. ssa Monica Ferrarini. Sempre a ottobre parteciperà alla "Bienal de Arte" al MEAM di Barcellona, curata dalla Fondazione Effetto Arte. 
Citazione da Circle Foundation for the Arts—"L'arte di Lode Coen è caratterizzata da una squisita fusione di eleganza e surrealismo, che si traduce in immagini accattivanti e visivamente sbalorditive. All'interno del suo lavoro, Coen ha creato un regno visivo distinto in cui bellezza, mistero e inaspettato convergono per formare composizioni straordinarie. Sebbene sia rinomato per la sua padronanza di CGI e effetti speciali, affinata nei regni sia della Silicon Valley che di Hollywood, Lode Coen trae la sua ispirazione primaria dall'era rinascimentale." 
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m2024a · 2 months
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Attentato a Donald Trump, la ricostruzione illustrativa 3D della traiettoria del proiettile In questa inedita ricostruzione illustrativa 3D mostriamo la dinamica dell’attentato a Donald Trump del 13 luglio 2024 e la traiettoria del proiettile sulla base delle informazioni che abbiamo attualmente a disposizione. Il tentato omicidio dell’ex presidente USA ha sconvolto non solo gli USA ma tutto il mondo. Mentre Trump era impegnato in un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania, il ventenne Thomas Matthew Crooks ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico AR-15 sull’ex presidente USA mentre era appostato sopra il tetto – non presidiato dal Secret Service né dalla sicurezza locale – di un edificio a una distanza di circa 150 metri da Trump, al di fuori del perimetro del comizio. Il colpo, che ha ucciso uno spettatore lungo la linea di tiro, ha mancato il tycoon per pochissimo, ferendolo all’orecchio. Appena prima di essere colpito, Donald Trump ha girato la testa quanto bastava per non essere colpito alla testa: in tal caso con ogni probabilità il colpo sarebbe stato mortale. Secondo le prime ricostruzioni, Crooks avrebbe sparato più volte prima di essere abbattuto dalle forze dell’ordine. Il tentato omicidio ha avuto un effetto enorme e immediato sulla politica degli USA, che sta attraversando la campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo presidente degli Stati Uniti. L’avversario di Trump nella corsa alla Casa Bianca, Joe Biden , ha messo temporaneamente in fermo la sua campagna e i primi sondaggi dopo l’attentato lo vedono sotto di 3-4 punti. Gli effetti si stanno propagando a cascata anche sulla politica internazionale: un ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe infatti accelerare un possibile processo di pace nel conflitto tra Russia e Ucraina.
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enkeynetwork · 4 months
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designmiss · 8 years
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Iron-ic Shelter, libreria effetto 3D https://www.design-miss.com/iron-ic-shelter-libreria-effetto-3d/ Una libreria effetto3D dall’innata leggerezza
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giocleardesign · 2 years
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NUOVO VIDEO ILLUSTRATOR! Vuoi disegnare un testo che sia tridimensionale e in prospettiva? Nessun problema, questo è il tutorial che fa per te! Un effetto super a portata di mouse
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newsnoshonline · 4 months
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Integrazione monolitica tridimensionale livello per livello tramite laminazione van der Waals Integrazione Monolitica Tridimensionale: Innovazione Tecnologica La ricerca scientifica nel campo dell’integrazione monolitica tridimensionale sta portando a interessanti sviluppi tecnologici. Gli studi di Yang et al. e di Agarwal et al. mostrano progressi significativi nell’utilizzo di materiali innovativi per abilitare nuove funzionalità sensoriali e logiche. Materiali Avanzati e Tecnologie Emergenti Materiali come il dicalcogenuro di metallo di transizione e il bisolfuro di molibdeno stanno rivoluzionando il settore elettronico, consentendo la realizzazione di dispositivi 3D monolitici e transistori ad effetto di campo complementari eterogenei. Applicazioni Diverse Dalle matrici di transistor atomicamente sottili per display micro-LED tridimensionali alla prospettiva di integrare materiali 2D
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scontomio · 4 months
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massimilianoscaligeri · 6 months
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SUL CONCETTO DI TRIDIMENSIONALITÀ IN FOTOGRAFIA
C'è un gran dire intorno alla tridimensionalità delle immagini. Come dobbiamo intenderla? Beh, per me una foto è tridimensionale nel momento in cui si riescono a distinguere chiaramente i vari piani dell'immagine, come in questa che ho postato qui.
C'è tuttavia da qualche tempo una idea sbagliata (ammetto di aver fatto confusione anche io in passato) di tridimensionalità, più precisamente quella in cui in una immagine il soggetto spicca su uno sfondo sfocato, quasi a volere uscire dalla foto. Questo effetto io lo definisco più precisamente"3D Pop" (come quei libri che contengono una rappresentazione tridimensionale di qualcosa che prende forma aprendo le varie pagine), ma nulla ci dice sui piani della foto, fondamentalmente perché esiste solo il piano del soggetto a fuoco mentre tutto il resto è sfocato, inconsistente, spazio negativo appena riconoscibile.
La differenza è nei movimenti oculari quando si visionano queste foto: una foto tridimensionale è una scoperta continua per l'occhio e viene da questo esplorata in una ricerca incessante dei vari elementi presenti sui vari piani; la foto 3D Pop è di sicuro impatto immediato, ma si esaurisce velocemente, l'occhio è attratto quasi esclusivamente dal soggetto perfettamente nitido.
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