#efficienza in sanità
Explore tagged Tumblr posts
Text
Sanità, oggi ad Alessandria il primo incontro del tour Lean e Value Based Healthcare Management. Roma
L’azienda ospedaliera universitaria di Alessandria ha vinto l’ultimo Oscar della Sanità,con un progetto sull’efficientamento del pronto soccorso Al via oggi ad Alessandria, presso l’azienda ospedaliera universitaria, la 1° tappa del tour Lean e Value Based Healthcare Management. L’incontro, dal titolo “Le sfide per una sanità di valore tra innovazione organizzativa e digitale”, riunirà medici,…
#Alessandria eventi sanità#Alessandria today#buone pratiche ospedaliere#cure ospedaliere#digital health#efficienza in sanità#Federico Riboldi#gestione emergenze sanitarie#gestione sanitaria#Giorgio Abonante#Google News#innovazione digitale in medicina#innovazione ospedaliera#italianewsmedia.com#Lava#Lean Healthcare Award#Lean management sanitario#Lean Roma Palazzo Brancaccio#Menico Rizzi#miglioramento continuo sanità#modelli sanitari europei#modelli sanitari innovativi#one health one value#organizzazione ospedaliera#Ospedale Alessandria#Ospedale SS Antonio e Biagio#Pier Carlo#premi sanità 2025#premi sanità italiana#Pronto Soccorso Alessandria
0 notes
Text
prodotti di pulizia professionale ad alte prestazioni per l'eccellenza industriale – Assperr
Scopri i migliori prodotti di pulizia professionale da Assperr, il tuo fornitore di fiducia per attrezzature e soluzioni per la pulizia di livello industriale. Progettati per la massima efficienza e durata, i loro prodotti soddisfano le esigenze di aziende di diversi settori, tra cui ospitalità, sanità e produzione. Che tu abbia bisogno di lavasciuga pavimenti, idropulitrici o strumenti per la pulizia, Assperr offre soluzioni affidabili che soddisfano gli standard più elevati. Scopri i loro prodotti oggi stesso e migliora le tue prestazioni di pulizia con la migliore tecnologia per la pulizia industriale. Perfetti per i professionisti che esigono qualità e prestazioni.
0 notes
Photo

Innovazione e resistenza al cambiamento
Tutti vogliono l'innovazione, ma non è scontato che venga accettata subito. Ogni innovazione nella storia ha incontrato resistenze, ma chi abbraccia il cambiamento resta al passo e, spesso, ha un vantaggio competitivo.
Quante volte abbiamo resistito al cambiamento tecnologico?
Per gioco, ecco 5 esempi di evoluzioni che hanno incontrato resistenza e che oggi sono parte della quotidianità.
Da macchina da scrivere a computer All'inizio, i computer erano visti come strumenti complicati, costosi e meno affidabili. Oggi nessuno penserebbe di scrivere una relazione aziendale su una macchina da scrivere.
Da carta geografica a navigatore GPS La resistenza derivava dal timore che il dispositivo potesse non funzionare e che l'affidarvisi completamente avrebbe potuto portare chissà dove. Oggi, e prova a dire il contrario, si va in un posto nuovo con il navigatore o dopo aver almeno controllato il percorso su Google Maps.
Da CD a musica in streaming La collezione di CD era un Must. Ora, anche chi non è "nativo digitale" usa Spotify.
Da pubblicità tradizionale a pubblicità online La pubblicità online era vista con sospetto perché meno "tangibile" di una pagina stampata. Gli inserzionisti temevano di non capire dove finissero i loro soldi o che, e mi fa ancora sorridere, i numeri delle piattaforme fossero inventati. Oggi c'è ancora chi pensa che i numeri delle ADS siano inventati, ma nel 2023 l'Internet Advertising ha rappresentato il 48% del mercato pubblicitario italiano, rispetto al 35% della televisione, al 7% delle affissioni, al 6% della stampa al 4% della radio.
Da lavoro "umano" a intelligenza artificiale L'AI è stata accolta con un misto di entusiasmo per il suo potenziale e timore per il rischio che avrebbe potuto portare alla perdita di posti di lavoro e dio solo sa cos'altro. Oggi è parte integrante di settori come sanità, finanza e marketing, migliorando efficienza e precisione. E combinando anche una serie di discreti casini ma non sono passati nemmeno 3 anni - Midjourney è stato presentato a Luglio 2022 - di strada ce n'è ancora tanta da fare... in ambo le direzioni.
Tu, di solito, da che parte stai quando si tratta di abbracciare l'innovazione?
Precursori amanti del rischio
Early Adopters che capiscono subito il valore di una novità
Maggioranza precoce, attendendo prove concrete prima di adottare un'innovazione.
Maggioranza tardiva che accettano il cambiamento solo quando è diventato la norma.
Ritardatari che mantengono fino all'ultimo le vecchie abitudini... come quelli che la scorsa settimana ancora usavano Skype, per intenderci!
0 notes
Text

Il Futuro dell'EdiliziaPerché Ogni Azienda Dovrebbe Considerare i Digital Twin Navigando nel mondo dell'edilizia, mi sono imbattuto in un concetto che ha catturato la mia attenzione: i digital twin. Questo mondo virtuale di replica ci promette non solo efficienza, ma anche innovazione radicale nel modo in cui gestiamo i progetti edilizi. La mia sorprendente scoperta sul digital twin è stata una rivelazione che ha cambiato la mia prospettiva sul nostro settore. Indice dei contenuti- Il Futuro dell'Edilizia Perché Ogni Azienda Dovrebbe Considerare i Digital Twin - Cos'è un Digital Twin e Come Funziona? - Digital Twin vs BIM: Qual è la Differenza? - Implementazione di un Digital Twin: Fasi e Strumenti Necessari - I Vantaggi del Digital Twin nell'Edilizia - Casi Pratici di Successo con Digital Twin - Riflessioni Finali: Il Futuro dell'Edilizia con i Digital Twin Cos'è un Digital Twin e Come Funziona? Nel mondo odierno, sempre più digitale e interconnesso, il concetto di digital twin sta guadagnando sempre più attenzione. Ma cosa significa realmente? Un digital twin è, fondamentalmente, una replica virtuale di un sistema fisico. Immaginate di avere un modello 3D della vostra casa, che non solo mostra l'aspetto esteriore, ma che può anche simulare come si comporta in diverse condizioni. Questo è il potere dei digital twin. Definizione di Digital Twin e Sue Caratteristiche Principali Un digital twin è una rappresentazione digitale di un oggetto o sistema fisico. Ma non è solo un'immagine statica. È un modello dinamico che si aggiorna in tempo reale, utilizzando dati provenienti da sensori e altre fonti. Questo significa che possiamo monitorare e analizzare il comportamento del sistema in modo continuo. - Interattività: I digital twin possono rispondere a cambiamenti nel sistema fisico. - Analisi Predittiva: Possono prevedere problemi prima che si verifichino, grazie all'analisi dei dati. - Simulazione: Permettono di testare scenari diversi senza rischiare danni al sistema reale. Utilizzo dei Dati dei Sensori nella Creazione di un Digital Twin I dati sono al centro della creazione di un digital twin. I sensori IoT (Internet of Things) raccolgono informazioni in tempo reale dal sistema fisico. Questi dati possono includere temperature, pressioni, velocità e molto altro. Ma come funziona? Immaginate di avere un impianto industriale. I sensori monitorano costantemente le macchine. Se una macchina inizia a surriscaldarsi, il digital twin può ricevere questi dati e avvisare gli operatori prima che si verifichi un guasto. Questo è un esempio pratico di come i dati dei sensori possono migliorare l'efficienza e la sicurezza. Simulazione e Modellazione in Tempo Reale La simulazione è uno degli aspetti più affascinanti dei digital twin. Possiamo modellare il comportamento di un sistema in tempo reale. Questo ci permette di testare diverse strategie e soluzioni senza dover intervenire fisicamente. Pensate a un architetto che può vedere come la luce solare influisce su un edificio durante diverse ore del giorno. Oppure a un ingegnere che può simulare il carico su un ponte prima di costruirlo. Questa capacità di simulazione non solo riduce i costi, ma migliora anche la qualità del progetto finale. Possiamo identificare e risolvere i problemi prima che diventino critici. Le Applicazioni Pratiche nei Vari Settori I digital twin non sono limitati a un solo settore. Le loro applicazioni sono molteplici e variegate. Ecco alcuni esempi: - Edilizia: Utilizzati per progettare e gestire edifici, migliorando la comunicazione tra i vari stakeholders. - Sanità: Monitoraggio delle condizioni dei pazienti attraverso modelli digitali delle loro condizioni fisiche. - Industria: Ottimizzazione dei processi produttivi e manutenzione predittiva delle macchine. - Trasporti: Simulazione del traffico e gestione delle reti di trasporto. In effetti, come affermato da un esperto del settore, "I digital twin sono il futuro della progettazione e gestione dei progetti edili." Questa affermazione sottolinea l'importanza di questa tecnologia nel migliorare l'efficienza e la sicurezza nei progetti di costruzione. SettoreApplicazioneEdiliziaProgettazione e gestione degli edificiSanitàMonitoraggio delle condizioni dei pazientiIndustriaOttimizzazione dei processi produttiviTrasportiSimulazione del traffico In conclusione, il digital twin rappresenta una frontiera innovativa nel modo in cui gestiamo e concepiamo i sistemi fisici. Con la continua evoluzione della tecnologia, possiamo aspettarci che queste applicazioni diventino sempre più sofisticate e integrate nei nostri processi quotidiani. Domande frequenti Che cos'è un digital twin? Un digital twin è una replica virtuale di un sistema fisico, utilizzata per monitoraggio e simulazione. Come vengono utilizzati i dati dei sensori? I dati dei sensori vengono utilizzati per aggiornare il modello digitale in tempo reale. Quali sono i vantaggi dei digital twin? I digital twin offrono analisi predittive, simulazioni e miglioramenti nella comunicazione tra stakeholders. In quali settori vengono utilizzati i digital twin? Sono utilizzati in edilizia, sanità, industria e trasporti. Come possono migliorare la sicurezza? Possono prevedere problemi e avvisare gli operatori prima che si verifichino guasti. Qual è la differenza tra BIM e digital twin? Il BIM è per la pianificazione, mentre i digital twin monitorano le prestazioni in tempo reale. Possono essere utilizzati per la manutenzione predittiva? Sì, i digital twin possono aiutare a pianificare la manutenzione prima che si verifichino problemi. Come si integra l'IoT con i digital twin? L'IoT fornisce dati in tempo reale che alimentano il modello digitale. Digital Twin vs BIM: Qual è la Differenza? Quando parliamo di digital twin e BIM, ci troviamo di fronte a due concetti che, sebbene simili, hanno scopi e applicazioni diverse. Ma qual è la vera differenza tra questi due strumenti? Iniziamo a esplorare questo argomento affascinante. Confronto tra BIM e Digital Twin Il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è principalmente focalizzato sulla progettazione e sulla pianificazione di edifici e infrastrutture. Si tratta di un modello digitale che rappresenta le caratteristiche fisiche e funzionali di un progetto. D'altra parte, il digital twin è una replica virtuale di un sistema fisico, utilizzata per il monitoraggio e la gestione in tempo reale. In altre parole, mentre il BIM è la base per la progettazione, il digital twin si occupa di come quell'edificio o infrastruttura si comporta nel mondo reale. È come avere una mappa (BIM) e un GPS (digital twin) che ti guida mentre ti muovi nel mondo. Non è interessante come queste due tecnologie possano lavorare insieme? Utilizzi principali di BIM rispetto ai Digital Twin - BIM è utilizzato per: - Progettazione architettonica - Pianificazione delle risorse - Simulazione di costruzione - Digital Twin è utilizzato per: - Monitoraggio delle prestazioni in tempo reale - Gestione della manutenzione - Analisi predittiva e ottimizzazione Quindi, mentre il BIM ci aiuta a costruire, il digital twin ci aiuta a mantenere e ottimizzare ciò che abbiamo costruito. È un po' come cucinare: il BIM è la ricetta, mentre il digital twin è il risultato finale che assaggi e adatti secondo il tuo gusto. Esempi di applicazioni pratiche di entrambi Immaginate di avere un grande progetto di costruzione. Utilizzando il BIM, possiamo progettare ogni dettaglio, dalla struttura portante agli impianti elettrici. Una volta che l'edificio è completato, possiamo creare un digital twin che ci permetta di monitorare il suo stato nel tempo. Questo ci consente di identificare eventuali problemi prima che diventino gravi. Alcuni esempi pratici includono: - Progetti BIM: Grandi complessi residenziali, ospedali, e infrastrutture pubbliche. - Progetti Digital Twin: Monitoraggio delle reti elettriche, gestione del traffico urbano, e analisi delle performance degli edifici. È incredibile pensare a come queste tecnologie possano migliorare la nostra vita quotidiana, rendendo le città più intelligenti e sostenibili. Come si integrano nel processo edilizio La sinergia tra BIM e digital twin è cruciale per l'ottimizzazione dei processi edilizi. Iniziamo con il BIM, che ci fornisce una base solida per la progettazione. Una volta che il progetto è in fase di costruzione, possiamo iniziare a raccogliere dati attraverso sensori e tecnologie IoT. Questi dati vengono poi utilizzati per creare un digital twin dell'edificio. Questa integrazione permette di: - Monitorare le prestazioni in tempo reale - Effettuare analisi predittive per la manutenzione - Ottimizzare i costi e le risorse Immaginate di poter prevedere un guasto prima che accada. Questo è il potere del digital twin. Non è fantastico? Infine In sintesi, BIM e digital twin sono due facce della stessa medaglia. Mentre il BIM si concentra sulla progettazione e pianificazione, il digital twin si occupa della gestione e monitoraggio in tempo reale. Entrambi sono essenziali per un processo edilizio efficiente e innovativo. "La sinergia tra BIM e digital twin è cruciale per l'ottimizzazione dei processi edilizi." Domande Frequenti sulle differenze tra Digital Twin e BIM Che cos'è il BIM? Il BIM è un modello digitale che rappresenta le caratteristiche fisiche e funzionali di un progetto edilizio. Che cos'è un digital twin? Un digital twin è una replica virtuale di un sistema fisico, utilizzata per monitorare e gestire le prestazioni in tempo reale. Qual è la principale differenza tra BIM e digital twin? Il BIM è focalizzato sulla progettazione, mentre il digital twin si concentra sul monitoraggio e la gestione. Come si utilizzano insieme BIM e digital twin? Il BIM fornisce la base per la progettazione, mentre il digital twin utilizza dati in tempo reale per monitorare le prestazioni. Quali sono alcuni esempi di utilizzo del BIM? Il BIM è utilizzato in progetti come complessi residenziali, ospedali e infrastrutture pubbliche. Quali sono alcuni esempi di utilizzo del digital twin? Il digital twin è utilizzato per il monitoraggio delle reti elettriche e la gestione del traffico urbano. Come può il digital twin migliorare la manutenzione degli edifici? Il digital twin consente di effettuare analisi predittive, identificando problemi prima che diventino gravi. Perché è importante integrare BIM e digital twin? L'integrazione ottimizza i processi edilizi, migliorando l'efficienza e riducendo i costi. Implementazione di un Digital Twin: Fasi e Strumenti Necessari Nell’era digitale attuale, immergersi nel mondo dei digital twin è sempre più importante per le aziende. Sfruttare al massimo il potere dei dati può migliorare notevolmente l’efficienza. Ma come si inizia? Quali sono i passaggi fondamentali? In questo articolo, esploreremo le fasi di implementazione di un digital twin, gli strumenti necessari e l'importanza della collaborazione con piattaforme BIM. 1. Fasi di Progettazione e Rilievo per Iniziare Il primo passo per implementare un digital twin è la progettazione o il rilievo. Questo è il momento in cui raccogliamo informazioni dettagliate sul sistema fisico che vogliamo rappresentare. Ma cosa significa esattamente? - Progettazione: Si tratta di creare un modello digitale basato su specifiche tecniche e requisiti del progetto. - Rilievo: Qui, utilizziamo strumenti di misurazione per raccogliere dati reali sul sito. Questo è fondamentale per garantire che il modello digitale sia accurato. Immagina di voler costruire una casa. Prima di tutto, devi sapere dove si trova il terreno, quali sono le sue dimensioni e quali sono le caratteristiche del suolo. Solo dopo aver raccolto tutte queste informazioni, puoi iniziare a progettare. Questo è il cuore della fase di progettazione e rilievo. 2. Personalizzazione del Modello e Strumenti Necessari Una volta che abbiamo i dati, il passo successivo è la personalizzazione del modello. Qui, possiamo utilizzare software specifici per creare un digital twin che rappresenti fedelmente il sistema fisico. Ma quali strumenti sono necessari? - Software di modellazione: Strumenti come Autodesk Revit o ArchiCAD sono fondamentali per creare modelli 3D. - Strumenti di analisi: Software come ANSYS o MATLAB ci aiutano a simulare il comportamento del sistema. Personalizzare il modello significa anche adattarlo alle esigenze specifiche del progetto. Ogni progetto è unico e richiede un approccio su misura. È come cucire un vestito: non puoi semplicemente prendere una taglia standard; devi adattarlo alla persona che lo indosserà. 3. Importanza della Collaborazione con Piattaforme BIM Un altro aspetto cruciale è la collaborazione con piattaforme BIM. Perché è così importante? Le piattaforme BIM (Building Information Modeling) ci permettono di gestire e condividere informazioni in modo efficace. Collaborare con esperti del settore e utilizzare piattaforme BIM aiuta a garantire che tutti i membri del team siano sulla stessa lunghezza d'onda. Questo è fondamentale per il successo del progetto. Infatti, "Implementare un digital twin richiede un approccio strategico e collaborativo." Immagina di lavorare su un grande progetto di costruzione. Se ogni membro del team utilizza strumenti diversi e non comunica, il risultato finale sarà disastroso. La collaborazione attraverso piattaforme BIM assicura che tutti lavorino insieme, riducendo errori e migliorando l'efficienza. 4. Raccolta e Visualizzazione dei Dati IoT Infine, non possiamo dimenticare l'importanza della raccolta e visualizzazione dei dati IoT. I sensori IoT raccolgono dati in tempo reale dal sistema fisico. Questi dati sono fondamentali per il funzionamento del digital twin. - Raccolta dei dati: Utilizzando sensori, possiamo monitorare vari aspetti del sistema, come temperatura, umidità e pressione. - Visualizzazione dei dati: Software di visualizzazione come Tableau o Power BI ci aiutano a interpretare questi dati in modo efficace. La raccolta e visualizzazione dei dati IoT ci permette di prendere decisioni informate. Possiamo identificare problemi prima che diventino critici, migliorando così la manutenzione e l'efficienza operativa. È come avere un medico che monitora costantemente la salute di un paziente. Se qualcosa non va, possiamo intervenire subito. Domande sulla implementazione dei Digital Twin Quali strumenti sono necessari per creare un digital twin? Sono necessari software di modellazione, strumenti di analisi e piattaforme BIM. Perché è importante la collaborazione con piattaforme BIM? La collaborazione assicura che tutti i membri del team siano allineati e riduce il rischio di errori. Come vengono raccolti i dati IoT? I dati IoT vengono raccolti tramite sensori installati nel sistema fisico. Quali sono i vantaggi dell'implementazione di un digital twin? I vantaggi includono una migliore efficienza operativa, una riduzione dei costi e una manutenzione più efficace. Come si personalizza un modello di digital twin? La personalizzazione avviene adattando il modello alle specifiche esigenze del progetto utilizzando software di modellazione. Qual è la differenza tra BIM e digital twin? Il BIM è utilizzato per la pianificazione e progettazione, mentre il digital twin gestisce e monitora le prestazioni in tempo reale. Come influisce la visualizzazione dei dati sulla gestione di un digital twin? La visualizzazione dei dati aiuta a interpretare le informazioni raccolte e a prendere decisioni informate. I Vantaggi del Digital Twin nell'Edilizia Nell'era digitale attuale, l'adozione della tecnologia del digital twin in edilizia sta diventando sempre più cruciale. Ma cosa significa esattamente? In poche parole, un digital twin è una rappresentazione virtuale di un sistema fisico. Questo concetto non è solo affascinante, ma si rivela essenziale per migliorare l'efficienza e la sicurezza nei cantieri. 1. Ottimizzazione della fase di Operation and Maintenance (O&M) Uno dei principali vantaggi del digital twin è l'ottimizzazione della fase di Operation and Maintenance (O&M). Immaginate di avere un modello digitale che rappresenta ogni aspetto di un edificio. Questo modello può monitorare le condizioni in tempo reale, permettendo di pianificare interventi di manutenzione in modo più preciso. Non è fantastico? Grazie ai dati raccolti da sensori e altre fonti, possiamo prevedere quando un impianto avrà bisogno di assistenza. Questo non solo riduce i tempi di inattività, ma migliora anche la vita utile degli impianti. In questo modo, possiamo evitare costosi interventi straordinari e mantenere l'efficienza operativa. 2. Aumento della comunicazione e collaborazione tra gli stakeholder Un altro aspetto importante è l'aumento della comunicazione e collaborazione tra gli stakeholder. Con un digital twin, tutte le parti coinvolte nel progetto possono accedere alle stesse informazioni in tempo reale. Questo facilita il dialogo e riduce i malintesi. Immaginate di lavorare su un grande progetto di costruzione. Se ogni team ha accesso a un modello digitale condiviso, possono collaborare più efficacemente. Questo porta a decisioni più rapide e informate. Non è un modo migliore di lavorare? 3. Simulazione preventiva per evitare problematiche future La simulazione preventiva è un altro vantaggio chiave del digital twin. Prima di iniziare i lavori, possiamo simulare diverse situazioni e scenari. Questo ci permette di identificare potenziali problemi prima che si verifichino. Ad esempio, possiamo testare come un edificio reagirà a condizioni meteorologiche estreme o a carichi strutturali imprevisti. Questa capacità di anticipare le problematiche ci consente di apportare modifiche al progetto in fase di pianificazione. Così, possiamo evitare ritardi e costi aggiuntivi. È come avere una sfera di cristallo che ci mostra il futuro! 4. Riduzione dei costi di costruzione grazie a test precedenti Infine, il digital twin contribuisce alla riduzione dei costi di costruzione. Come? Grazie alla possibilità di effettuare test e simulazioni prima di avviare il progetto. Possiamo esplorare diverse opzioni progettuali e identificare quella più efficiente dal punto di vista dei costi. Questo approccio non solo ci permette di risparmiare denaro, ma anche di ottimizzare le risorse. In un settore dove i margini di profitto possono essere sottili, ogni euro risparmiato conta. "L'implementazione di strumenti come il digital twin promuove non solo efficienza, ma anche un'innovazione trasformativa." È chiaro che l'adozione del digital twin in edilizia porta con sé numerosi vantaggi. Non solo migliora l'efficienza operativa, ma aumenta anche la sicurezza sul cantiere. Con la digitalizzazione, possiamo tracciare in modo preciso le specifiche dei beni esistenti, facilitando così qualsiasi progetto futuro, recupero o manutenzione. Domande Frequenti sui vantaggi Come può il digital twin ottimizzare la manutenzione? Permette di pianificare interventi di manutenzione in modo più preciso, riducendo i tempi di inattività e migliorando l'efficienza operativa. Quali sono i benefici della collaborazione tra stakeholder? Facilita il dialogo, riduce i malintesi e porta a decisioni più rapide e informate. Come funziona la simulazione preventiva? Consente di testare scenari e identificare potenziali problemi prima che si verifichino, evitando ritardi e costi aggiuntivi. In che modo il digital twin riduce i costi di costruzione? Permette di esplorare diverse opzioni progettuali e identificare quella più efficiente dal punto di vista dei costi. Qual è la differenza tra BIM e digital twin? Il BIM è utilizzato per la pianificazione e progettazione, mentre il digital twin gestisce e monitora le prestazioni in tempo reale. Come si integra il digital twin con l'IoT? Utilizza dati provenienti da sensori IoT per monitorare le prestazioni e migliorare la gestione del progetto. Read the full article
0 notes
Text
1 note
·
View note
Link
0 notes
Text
Affermare che la morte dei bambini sia stata strumentalizzata e che sopra ci sia stata fatta una costruzione mediatica finalizzata a mobilitare le masse non è la stessa cosa che negare le vittime.
Ma neanche le immagini bastano, ci vogliono i numeri. Dati che miracolosamente emergono pochi minuti dopo un bombardamento (mentre in Ucraina impiegano settimane prima di stabilire quante sono state le vittime di un razzo russo) in un miracolo di efficienza statistica del ministero della sanità di Hamas che tutti prendono come oro colato, nonostante le varie gaffe di esimi testate che (credendo sempre all’agenzia stampa di Hamas) imputano ad Israele attacchi che subito dopo si rivelano essere stati incidenti di razzi difettosi di Hamas. Ma guai a dirlo. Se lo fai, puntuale ti arriva la critica: allora neghi le bombe di Israele? Allora neghi la distruzione? No, ribadiamo: le due cose non si escludono, ma sostenere che i numeri non siano affidabili non significa che non ci siano state vittime civili.
Nel frattempo però, il ferreo propal ha imparato a sfruttare pienamente ogni frammento della costruzione mediatica: ha a disposizione dati gonfiati, le immagini di Pallywood, e lo sdoganamento del termine “genocidio”.
Scopriamo così che “genocidio” non dipende (come stoltamente credevamo) da premeditazione, organizzazione e sistematicità nello sterminare un intero popolo, dipende dai numeri, nella fattispecie di quelli dei bambini morti. La qual cosa ci ricorda il famoso “genocidio” perpetrato dagli ucraini in Donbas – da tutti preso per oro colato senza che nessuno si prendesse la briga di andare a verificare che in 8 anni di guerra, i bambini morti in Donbas erano stati in tutto 152, di cui solo 6 tra il 2016 e il 2021 e che quei bambini erano vittime di entrambe le fazioni, e la maggior parte era morta a causa delle mine nelle autoproclamate repubbliche indipendenti.
Ma no, come allora, ormai si era creata la narrativa. A Gaza abbiamo i 35.000 morti dichiarati dall’onnisciente ministero della sanità di Hamas che riesce a calcolare morti con un’efficienza e celerità fantascientifiche, e che comunque non distingue tra militanti, civili morti per i bombardamenti e ci infila dentro pure le morti naturali. Allora neghi che ci siano stati i morti? No, sostenere che i dati sono farlocchi non significa negare la tragicità di una guerra. Ma sono 35.000, è un genocidio! Chiedi dove comincia la linea del genocidio? Se è un fatto numerico, da che numero parte?
A quel punto abbiamo gli agit-prop in azione ai 4 angoli del pianeta, mobilitati per silenziare chiunque sostenga che non si tratta di genocidio ma di azione di guerra. Sui 35.000 morti, di cui 13.000 bambini trovano ragione di occupare le università per far sospendere le relazioni con Israele in nome di un “genocidio” interamente costruito sui numeri dei bambini morti.
Poi esce fuori che quei dati non erano corretti, la cifra viene improvvisamente ridimensionata. L’architettura costruita intorno al “genocidio” basato sui numeri, crolla. Se lo fai notare, vieni trollato. Il narcisista morale di turno, unico depositario della moralità salva bambini e sanguisuga del pietismo universale emette la sua sentenza: sei un cinico, ma non ti vergogni?
Improvvisamente, per il propal, i numeri non sono più importanti. 8,000, 13,000, che differenza fa? Non sono sempre troppi? Guai a ribattere che il punto è che anche un solo bambino morto è uno di troppo e che noi lo sosteniamo da sempre: che non esiste differenza tra i bambini morti israeliani e quelli palestinesi. Ma qui invece c’è chi da mesi insiste che la differenza la fanno i numeri. Infatti, fino a un giorno fa, erano i numeri a dirci che c’era il genocidio perché erano morti più bambini palestinesi di quelli israeliani.
Allora, questi numeri contano o no?
Ecco che ora i propal si fanno fantasiosi. In un commento, a difesa dell’uso del termine “genocidio” mi viene scritto, testualmente, che “un paese civile, se attaccato, non risponde massacrando i civili”.
Scopriamo così che per il propal giurista de noantri la definizione di “genocidio” adesso non è più questione di numeri, ma è relativa a chi compie le uccisioni. Se ad ammazzare è un paese è civile, si tratterà certamente di “genocidio”, se invece sono i terroristi ad ammazzare, possono tranquillamente farlo, tanto sono terroristi e si sa che ammazzano. Moralmente è più colpevole il primo, che certamente è un genocida.
D’altra parte, si tratta della stessa logica per cui Hamas (a seconda della convenienza) un giorno è il “governo democraticamente eletto di Gaza”, un altro “in fondo sono terroristi e non possiamo usare lo stesso metro di giudizio” e un altro ancora “combattenti della resistenza armata perché Israele gli ha rubato la terra”. Una cosa che come logica circense non fa una grinza.
In questo gioco perverso, abbiamo assistito ad una serie di opportunismi ed occultamenti. L’attacco di Hamas ha occultato la ferrea opposizione popolare contro Netanyahu e posto fine all’ondata di manifestazioni; la rappresaglia israeliana ha occultato la brutalità della strage perpetrata da Hamas; ora la sontuosa costruzione mediatica, creata ad arte per mobilitare l’opinione pubblica mondiale contro Israele, sta occultando le scelte del Likud.
Perché sì, cari propal, nel gioco degli occultamenti, a volte le cose si ritorcono contro. Allora a chi mi dice: “perché non critichi mai Israele”, rispondo: se vogliamo che si critichino le strategie di Netanyahu, occorre fare piazza pulita del termine “genocidio”, di slogan come “dal fiume al mare”, dello sputare “sionista” come se fosse un insulto e del continuare con il disco incantato del “furto della terra”. Questo perché ciascuna di queste posizioni cela che al fondo di tutto non riteniate che Israele abbia il diritto di esistere. Contro questo pensiero che, a mio parere è sostanzialmente genocida (mirando effettivamente alla scomparsa di un popolo), anche quelli che possono essere eventuali crimini di Netanyahu, ne escono sminuiti, perfino quello di essere (come Hamas) contrario alla soluzione dei 2 stati.
Quando è in atto un’operazione mediatica di proporzioni mondiali, che mira a mobilitare le masse contro un paese, e che prende di mira gli ebrei a livello globale, siamo davanti a qualcosa di ben più grave delle discutibili operazioni sul campo dell’IDF.
0 notes
Text
Sanità sarda tra inefficienza e sottodimensionamento, report della Cna
La Sardegna è al quart’ultimo posto tra le regioni italiane per efficienza e dotazione in ambito sanitario. Che i servizi sanitari isolani siano inefficienti e sottodimensionati è attestato dall’ultimo rapporto dell’Istituto C.R.E.A. Sanità, un centro di ricerca che elabora annualmente un indice sintetico di performance dei sistemi sanitari regionali, in collaborazione con l’Università di Tor…

View On WordPress
0 notes
Text
Nicola Grandis Intervistato Dal Corriere Della Sera
Oggi Mirko Giustini sulle pagine del Corriere della Sera Economia ha intervistato il nostro CEO, Nicola Grandis.“L’AI non renderà obsoleti i mestieri ma solo i professionisti che si rifiuteranno di usarla”.
Abbiamo avuto la possibilità di far comprendere quanto sia importante l'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro e come questa lo stia già rivoluzionando. Gli smartphone, la domotica, i pagamenti online sono già implementati con tecnologie di AI che hanno ottimizzato la loro attività.
Nei prossimi anni invece sarà soprattutto la sanità a beneficiare delle importanti capacità di analisi e di sintesi.
L'AI aumenterà precisione, efficienza, accessibilità e offrirà nuove opportunità di diagnosi e prevenzione dei servizi sanitari.
Ma per raccogliere queste importanti opportunità bisognerà formare sia i lavoratori che i datori di lavoro affinché comprendano quanto questa rivoluzione aiuterà tutti gli ambiti lavoratovi e quanto sia fondamentale sfruttarla al meglio.
In ASC27 anticipiamo i tempi e lavoriamo da sempre per far comprendere alle aziende con cui ci confrontiamo quanto possa essere decisiva l'applicazione di tecnologie AI nei vari processi aziendali.
Non bisogna temere l'innovazione, ma solo capire come utilizzarla al meglio.
0 notes
Text
Il nuovo direttore generale Giovanni Maria Schael punta a rinnovare la sanità in Piemonte ispirandosi al modello europeo. “Il privato? È già realtà in tutta Europa”. Scopri di più su Alessandria today.
#Alessandria today#aree interne Piemonte#assistenza territoriale#direttore sanità Piemonte#efficienza sanità#fondi sanità Piemonte#futuro della sanità#gestione ospedaliera#Giovanni Maria Schael#Google News#infermieri Piemonte#integrazione pubblico privato#italianewsmedia.com#Lava#Liste d&039;attesa#medici ospedalieri#Medicina di base#modello francese#modello spagnolo#modello tedesco#ospedali periferici#ospedali Piemonte#Personale sanitario#Pier Carlo#PNRR sanità#politiche sanitarie#Regione Piemonte#riforma sanitaria#riforma sanità italiana#salute cittadini
0 notes
Text
0 notes
Text
Sanità: all'Elba carenze gravissime, serve efficienza

Sanità, il Coordinatore regionale di Forza Italia Toscana Sen. Massimo Mallegni, insieme a Marco Stella, Chiara Tenerini e Adalberto Bertucci: "All'Elba carenze gravissime, serve ritorno a efficienza. Impossibile fare visite ed esami sull'isola, chi può li fa a pagamento" "Le carenze sul fronte sanitario all'Isola d'Elba sono gravissime, chiediamo un ritorno celere a quella normalità che la pandemia, molti mesi fa, ha quasi azzerato". E' quanto affermano in una nota congiunta il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, sen. Massimo Mallegni, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, il coordinatore elbano del partito, Adalberto Bertucci e la coordinatrice provinciale di Livorno, Chiara Tenerini. Dopo l'ultima visita del senatore Mallegni all'Isola d'Elba, in cui ha incontrato, tra gli altri, il presidente del Comitato Elba Salute, Francesco Semeraro, gli azzurri hanno fatto il punto della situazione, rivolgendo una serie di richieste ai sindaci elbani, chiedendo loro di far "tornare alla normalità anche gli esami diagnostici, le Rx e le visite ambulatoriali", sottolineando come "la stragrande maggioranza degli elbani, se vogliono curarsi o fare una visita specialistica o un esame radiologico devono andare a pagamento e chi non ha i soldi per farlo non si cura". "Se un comune cittadino va al CUP per prenotare una visita cardiologica, una visita oculistica, una visita dall'ematologo, o un esame radiologico - sottolineano gli esponenti toscani di Forza Italia - si sente dire che è impossibile prenotarsi perché le agende di prenotazione sono chiuse. Inutile chiedere quando riaprono e come fare per prenotarsi anche per i mesi a venire". "Noi crediamo che sarebbe opportuno ripensare e riorganizzare un ritorno alla normalità ambulatoriale dopo il Covid - è l'invito di Mallegni, Stella, Bertucci e Tenerini -. Lo chiedono quei cittadini che in questi mesi oltre ad essere indeboliti dalle paure del Covid, hanno trovato, forse in maniera non giustificata, enormi difficoltà alla cura, alla prevenzione e ai servizi essenziali a cui si ha diritto". Forza Italia - Coordinamento Regione Toscana Read the full article
#AdalbertoBertucci#carenze#ChiaraTenerini#efficienza#Elba#forzaitalia#gravissime#MarcoStella#MassimoMallegni#sanità
0 notes
Text
VACCINO FATTO Ho fatto Pfizer a Novegro, in quel di Segrate. Vi racconto la mia esperienza. Arrivo al centro vaccinale un'ora prima a causa di un'ansia burocratica ai limiti del patologico. Devo essere in anticipo quando c'è di mezzo la burocrazia. Ho sempre paura che succeda qualche imprevisto. Per me la vaccinazione è soprattutto burocrazia: prenotazioni, QR Code, documenti da presentare, foglietti con numeri che definiscono il mio posizionamento in un elenco. Nelle occasioni burocratiche sono colto da attacchi di ansia che mi fanno immaginare le cose peggiori. È anche per questa paura delle procedure alienanti che mi sono appassionato alle idee di Bakunin e Malatesta. Arrivo un'ora prima. Mi dico che un'ora è il tempo di cui ho bisogno per orientarmi, per capirci qualcosa, per trovare l'entrata di un edificio, per trovare il corridoio che porta da qualche parte, per ricostruire l'intero percorso, per essere intimamente connesso col momento burocratico, per comprendere il funzionamento di una procedura, per capire che a un certo punto devo stare con le orecchie tese perché chiamano dei numeri. Uno di quei numeri è il mio. Ho paura di non cogliere l'attimo. Immagino il mio turno come qualcosa che arriva di soppiatto, quando meno me lo aspetto, e mi sento come un centometrista che vuole fare una partenza impeccabile, un millisecondo dopo il via. Devo rispondere con prontezza, mi dico, perché altrimenti chiamano il tizio dopo di me e se ne riparla fra un mese, fra sei mesi, l'anno prossimo, chissà quando. Niente può rassicurarmi quando sono immerso in questi pensieri. Forse sono sfortunato, ma nelle sale d'attesa trovo sempre la proverbiale atmosfera calorosa e accogliente di un porto commerciale sul Mar Baltico. Sei lì con il foglio della prenotazione in mano e aspetti. Chiamano il tuo numero col tono di chi ti considera un fastidioso inconveniente che appesantisce la giornata. Quel numero è una scocciatura. Tu sei una scocciatura, anche per effetto di una cronica carenza d'organico che ci porta dritti al discorso sulla privatizzazione della sanità. Oggi mi vaccino e sono preparato ad affrontare tutto questo. Arrivo un'ora prima con l'imbarazzo dipinto sul volto, con la vergogna di chi è mostruosamente in anticipo senza alcuna giustificazione razionale. Chiedo informazioni e confesso subito la mia colpa: "Dove si trova l'accettazione? In realtà sono in anticipo. Ho l'appuntamento fra un'ora". E loro rispondono: "Non importa. Facciamo subito". Mi rivolgono un largo sorriso e mi danno un foglio da compilare. Prima stranezza: l'orario non è importante. Non vogliono farmi sopportare inutili attese. C'è un'atmosfera inedita. Mi accompagnano passo dopo passo come se fossi un bambino. Magari li ho beccati in una giornata buona, o voglio vedere solo cose rassicuranti per farmi coraggio, ma tutti mi sembrano rapidi, efficienti, sorridenti, calorosi. Anche il luogo in cui mi trovo è uno spazio ampio, luminoso, sorridente. Dopo pochi minuti sono davanti a un gabbiotto col solito foglio numerato. Il momento fatidico sta per arrivare. Ma stavolta ci sono persone che pensano a tutto, che mi dicono "ecco, è il suo turno" e mi guidano all'interno del gabbiotto con la massima gentilezza. Mi sento accompagnato, consigliato, supportato. Guardano il foglio che ho compilato, mi fanno qualche domanda e mi vaccinano con un'iniezione impercettibile. Semplice e indolore. Il primo pensiero che guasta la fiaba perfetta è la certezza di trovarmi davanti a un evento eccezionale come il passaggio di una cometa. Per mezz'ora si è aperto un varco dimensionale e ho fatto un breve viaggio nel mondo fantastico della burocrazia sanitaria sorridente e senza tempi di attesa, ma ora sono tornato sul pianeta Terra. Però esco dal palazzetto contento, perché sono un essere umano che si aggrappa ai pensieri che danno conforto. Fra poco più di un mese c'è la seconda dose e non vedo l'ora. Torno a casa e mi addormento sul divano, perché l'ansia anticipatoria in vista del temuto iter burocratico mi ha fatto passare una notte quasi insonne. Sogno un uomo che si presenta come il Signor Pubblica Amministrazione. L'uomo conferma le mie impressioni: mi dice che la burocrazia liscia come l'olio è qualcosa che riguarda solo la vaccinazione o le cose che sarò disposto a pagare, perché la sanità universale e gratuita sta diventando un concetto superato. Come sempre, accolgo la dichiarazione con il tipico stupore che accompagna la scoperta dell'acqua calda. Le persone che si aggirano nei miei sogni dicono cose che già temo e non riesco a fingere di essere impressionato per farle contente. Ma quell’abitante del mio mondo onirico non mi ha detto tutta la verità. Mi sveglio, vado su WhatsApp, scorro un po' di messaggi in diversi gruppi e scopro che due miei amici, vaccinati mesi fa con la prima dose di AstraZeneca, hanno vissuto odissee praticamente identiche. Dopo un primo rinvio del giorno stabilito per il richiamo, che ha fatto slittare l'appuntamento di parecchie settimane, il loro momento è arrivato nel bel mezzo della bufera su AstraZeneca. Pertanto c'è stato un altro rinvio e ora per la seconda dose si parla di Pfizer. In pratica: una siringata con un vaccino e una con l'altro, a distanza di mesi. Tutto ciò è accaduto per effetto di contrattempi, falle organizzative e racconti mediatici borderline, in cui non sai scorgere il confine tra la realtà e il sensazionalismo al servizio del clickbait. Alcuni dicono che il mix di vaccini va bene lo stesso, altri dicono che è addirittura meglio, e poi ci sono quelli che si trincerano in un prudente "boh, vediamo". Gli studi su questo aspetto sono ancora pochi, a giudicare da quanto si legge. Fatto sta che i miei amici sono comprensibilmente arrabbiati, anche perché hanno fatto la dose iniziale mesi prima di me e completeranno l'iter solo fra qualche giorno. Anche AstraZeneca ha le sue colpe, direte voi, malgrado i ritardi che non dipendono dal vaccino e il sensazionalismo giornalistico che ha condizionato certe scelte. Sono d'accordo, ma l'idea di rapidità ed efficienza è svanita dalla mia mente. Le vicende dei miei amici mi hanno fatto ripiombare definitivamente in Italia, nel cuore della Lombardia, nella regione che per più di un anno è stata flagellata dalla pandemia come poche altre al mondo, a causa di scelte folli e di una privatizzazione brutale. Oggi, nel palazzetto di Novegro, c'era una gran voglia di fare buona impressione, di ottenere il mio like, di lasciarmi una bella storia da raccontare su Facebook e da immortalare su Instagram con la più classica delle foto all'uscita dell'edificio: faccia sorridente e due dita che fanno la "V" in segno di vittoria. Basta un fotogramma lucente e si perde di vista di vista il quadro complessivo, perché ora gli occhi di tutti sono puntati su questo istante ed è meglio non pensare troppo a brutti ricordi, alle gestioni catastrofiche, a certi casini come quelli capitati ai miei amici. E infatti tra i miei conoscenti su Facebook sono volate iperboli come "riscossa italiana e lombarda". L'hanno scritto, dico sul serio. Qualcuno si rifugia in questa convinzione, mentre Letizia Moratti lavora a una riforma sanitaria regionale piena di riferimenti a sinergie strategiche tra strutture pubbliche, mondo produttivo e altre realtà. In due parole: ulteriore privatizzazione. So come vanno queste cose: per la sanità territoriale ci sarà spazio in fumose formulette concepite per rimboccare le coperte, all'interno di linee guida molto simili ai buoni propositi in vista della prova costume. E tutto procederà come se nulla fosse accaduto. Ripenso a questo mentre stringo tra le mani il foglio con la data del richiamo, diventato la mia coperta di Linus.
[L’Ideota]
28 notes
·
View notes
Photo

“Dietro al chiagni e fotti del presidente di Confindustria c’è la totale mancanza di una visione strategica” di Mauro Del Corno L'INTERVISTA - Marco Revelli docente di Scienze Politiche dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale Professor Revelli, un documento di 385 pagine, la proposta di un “Patto per l’Italia” per l’utilizzo dei fondi europei, continue apparizioni su stampa e tv del presidente di Confindustria Carlo Bonomi per ripetere sempre la stessa cosa: date i soldi solo alle imprese. Cosa la colpisce di questa nuova Confindustria e della nuova impostazione che sta dando al rapporto con lavoratori, sindacati? "Mi colpisce la totale mancanza di una visione strategica, l’assoluta incapacità di saper pensare in un’ottica di medio lungo termine. Non si è in grado di valutare gli effetti che le proprie decisioni e azioni svilupperanno nel tempo, di cogliere insomma quelle che sono le evoluzioni di uno scenario che cambia. Domina invece una sorta di “brevitempismo” che non riesce ad andare al di là del prossimo bilancio trimestrale. E’ un modo di pensare ed agire che finisce e finirà per essere controproducente per la stessa industria italiana e, purtroppo, per la società nel suo complesso. Dietro il “chiagni e fotti” di Bonomi, in cui gli imprenditori si dipingono come “le vittime” anche se non lo sono affatto, c’è però una Confindustria che in questo momento si sente forte e vuole passare all’incasso. Tutto a noi e tutto subito." Il volume “Il coraggio di cambiare” propone un paese impostato sul concetto di “homo faber”, l’uomo come artefice unico del proprio destino. Pensa sia una strada percorribile per un paese come il nostro? "E’ una visione della società datata e sorpassata, l’ideale dell’homo faber ha già dimostrato tutte le sue debolezze nel corso del ‘900. E’ un concetto con i piedi di argilla perché nella realtà, nella vita vera e non solo immaginata, l’uomo artefice unico del proprio destino non esiste e non può esistere. Ogni persona è profondamente interconnessa con le altre e da queste relazioni dipende, piaccia o meno. Qui si tenta invece di recuperare l’idea thatcheriana secondo cui la società non esiste ed esistono soltanto individui. Ma questa idea ha già ben mostrato quello che produce: solitudini individuale che alimentano una dilagante angoscia collettiva." (...) Più nello specifico Confindustria propone modifiche anche per quanto concerne la sanità, la scuola, la formazione. Cosa ne pensa? "Certamente perché l’idea è quella di totalizzare l’approccio imprenditoriale che viene calato in tutti gli ambiti. Ma questo modo di agire può avere effetti nefasti e risvolti pericolosi. Pensiamo al difficile periodo che stiamo vivendo, in Francia si è svolto un approfondito dibattito critico su quello che è stato il funzionamento degli ospedali durante la pandemia. Le trasformazioni intraprese negli ultimi anni, alla prima vera prova dei fatti, hanno prodotto esiti devastanti. Si è cercato di replicare in ospedale il modello “just in time”, a flusso teso, che caratterizza le linee produttive industriali. Il modello Toyota insomma in cui si abbattono i costi fissi ma si crea una struttura molto vulnerabile. Basta un piccolo intoppo perché tutto si blocchi. Ora, questo è accettabile quando il blocco si traduce nella temporanea riduzione di auto prodotte. Ma quando accade nel sistema sanitario significa che le persone muoiono. Lasciare gli ospedali con le dotazioni minime per gestire una situazione di normalità in un’ottica di pura efficienza, e non con le risorse che servirebbero invece per poter gestire le reali necessità della popolazione, ha prodotto la saturazione delle terapie intensive e quindi vittime." Questa concezione viene replicata anche per la scuola. Un mondo che si vuole in prevalenza al servizio dell’impresa e della produzione sebbene sia stato ampiamente documentato quanto possa essere nociva per gli alunni. "Purtroppo è così, la scuola che viene intesa come un luogo in cui si lavora sulle funzioni più che sulle persone. Si insegna a fare delle cose, si fa in modo che una persona sappia fare una determinata cosa in vista del suo inserimento nel sistema produttivo. Questo va bene ma il problema è che tutto il resto conta poco o nulla. Così facendo però si allevano e si formano degli individui culturalmente “poveri”, degli analfabeti civici che sanno fare “quella cosa” ed esauriscono in quello la loro funzione."
32 notes
·
View notes
Text
Vaccini in Lombardia, posti a rischio in Sicilia: un nuovo scandalo per Aria, l’agenzia benedetta da La Russa
Oltre mille lavoratori sperano in una proroga del contratto in scadenza contro le pressioni della Lega che vuole riportare a casa i call center decentrati nel catanese
di Gianfrancesco Turano
Il committente è Aria, la famigerata azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti responsabile di gravi ritardi nella campagna vaccinazioni prima che il suo consiglio di amministrazione fosse sciolto il 24 marzo su disposizione del presidente della giunta Attilio Fontana e della sua vice con delega al Welfare, Letizia Brichetto Moratti. Al contrario di quanto accade nelle squadre di calcio, da Aria sono stati mandati tutti via tranne il manager, Lorenzo Gubian, nominato direttore generale a metà febbraio e rimasto al suo posto con l’incarico provvisorio, ma rafforzato, di amministratore unico.
Sempre in via provvisoria, dato che una proroga senza gara non si nega a nessuno in tempi pandemici, anche l’appalto per i call center catanesi di Aria, affidato alla trentina Gpi e in scadenza il 31 luglio, dovrebbe essere rinnovato di un anno.
Nella vicenda dei telefonisti di Biancavilla e Paternò non c’è bisogno di tirare in ballo l’effetto farfalla e nemmeno l’eterogenesi dei fini per un’iniziativa clientelare nata quindici anni fa sotto l’occhio benevolente di un politico di destra e diventata oggi una battaglia occupazionale bipartisan.
I call center Aria-Gpi in Sicilia sono soltanto un pasticcio all’italiana ambientato in una zona economicamente depressa dove una volta si era ricchi con i feudi, come gli Uzeda dei Vicerè di Federico De Roberto. Lungo i lembi delle sciare etnee al posto degli agrumi adesso si possono piantare una dozzina di bandierine a indicare i palazzi dove convergono le telefonate non solo dei lombardi in attesa di vaccino o di visita specialistica ma anche di clienti di Tim, di Sky, dell’Enel o di pensionati dell’Inps e dell’Inail. Cuffiette e microfoni hanno sostituito le macchine agricole come mezzo di produzione non solo a Paternò e Biancavilla, ma anche a Misterbianco, Adrano, Belpasso, Santa Maria di Licodia, Motta Sant’Anastasia.
«I lavoratori di Paternò e Biancavilla sono giovani e qualificati», dice Concetta La Rosa di Filcams-Cgil. «Il sistema sanitario lombardo è complesso, bisogna avere conoscenza di una rete molto ampia. In vista di rinnovo della gara, che sia quest’anno o l’anno prossimo, chiederemo il mantenimento delle condizioni salariali e il vincolo territoriale per mantenere gli occupati attuali da parte di chiunque dovesse aggiudicarsi l’appalto dalla Regione, come consentono le linee guida dell’Anac. Internalizzare il servizio non sarebbe un risparmio per i lombardi».
Il rischio di riportare i call center nel perimetro pubblico e di tagliare fuori dalla sanità lombarda Paternò e Biancavilla non sembra più dietro l’angolo ma di recente i rapporti fra le componenti della giunta lombarda sono stati messi a dura prova più volte, con la sanità sempre in mano ai berlusconiani, la Lega spaccata fra giorgettiani e salviniani e Fratelli d’Italia, partito cofondato dal paternese Ignazio La Russa, che si trova al governo a palazzo Lombardia e all’opposizione a Roma. A marzo del 2018 il vicerè di Paternò e vicepresidente del Senato è stato rieletto nel quarto collegio di Milano, dove esercita la professione di avvocato, e ha lasciato il suo posto nelle liste siciliane all’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, che ha perso ma si è rifatto l’anno dopo con il seggio a Strasburgo. PATERNESI D’ASSALTO L’avventura della sanità lombarda in Sicilia inizia nel 2005 quando la giunta allora guidata con polso fermo e ampio consenso dal Celeste Roberto Formigoni spinge sull’acceleratore delle privatizzazioni e dei decentramenti a scopo di efficienza. A luglio 2005 si apre il call center di Paternò destinato alle prenotazioni telefoniche dei cittadini lombardi. Il tutto avviene sotto l’ombrello di Lombardia call, partecipata da Lombardia informatica e guidata da Giovanni Catanzaro, numero uno degli stipendi pubblici lombardi con 270 mila euro annui.
Il manager nato a Paternò fa parte di un gruppo di compaesani molto influenti, come gli imprenditori Antonino Ligresti (cliniche) e suo fratello maggiore Salvatore (finanza ed edilizia), ex datore di lavoro di Catanzaro alla Sai assicurazioni.
Altri due fratelli paternesi sono impegnati in politica nelle file di Alleanza nazionale: Ignazio e Romano La Russa il cui padre Antonino è molto amico dei Ligresti. Cinque anni dopo, con Silvio Berlusconi per la quarta volta a palazzo Chigi, Ignazio La Russa diventa ministro della Difesa e il minore, Romano, assessore all’industria al Pirellone. Anche il call center di Paternò vede nascere un fratello pochi chilometri a nord, a Biancavilla.
La Lega accoglie male la delocalizzazione del servizio tra gli amati meridionali. Il premio di consolazione è un terzo call center regionale da cento dipendenti e 3,5 milioni di spesa insediato stavolta a Milano. Ma ai leghisti non basta e a marzo del 2014 Roberto Maroni, eletto un anno prima presidente dai lombardi dopo diciassette anni di formigonismo, si scatena sulle onde di Radio Padania dicendo che bisogna riportare i call center regionali dov’è giusto che stiano cioè 1.300 chilometri più a nord.
Il “prima i lumbard” del segretario leghista rimane senza effetto anche con l’avvento alla segreteria di Matteo Salvini. Per stroncare le polemiche, a giugno del 2015 si fa un passo verso un’ulteriore privatizzazione. I call center regionali vengono ceduti al gruppo trentino Gpi per 12,5 milioni di euro con un’operazione “a leva” quasi interamente finanziata da Unicredit. In cambio il compratore ottiene l’appalto dei call center regionali per 6 anni a 25 milioni di euro l’anno.
Non sembra un cattivo affare, tanto più che i lavoratori di Paternò e Biancavilla nel 2018 si vedono cambiare il contratto da commercio a multiservizi, quello che inquadra i dipendenti delle ditte di pulizie. «Su base oraria è 1,60 euro l’ora in meno», dice Antonio Santonocito, segretario regionale del sindacato autonomo Snalv-Confsal che dichiara molti iscritti nei due call center siciliani. «Anche se la differenza è stata compensata come ad personam, si parla di oltre 200 euro per gli addetti che ne guadagnano in media 800 al mese e che sono in larga parte in smart working dall’inizio della pandemia. Proprio per questo mi chiedo che senso e che vantaggi può avere trasferire il servizio a Como oppure a Brescia». Le trasformazioni societarie, per un rinnovamento di facciata che l’emergenza sanitaria ha bocciato, continuano fino al 2019 quando le controllate regionali Lombardia informatica, Arca e Infrastrutture si fondono nella nuova Aria, affidata al presidente imprenditore Francesco Ferri, talent scout di nuovi politici per conto del cavaliere Berlusconi. BOOM IN BORSA Sullo sfondo ma con un ruolo da protagonista nella vicenda dei call center siciliani c’è la società che nel 2015 ha vinto l’appalto con la Regione Lombardia. La Gpi ha tutt’altra solidità rispetto a realtà come la Qe del bresciano Patrizio Argenterio, che gestiva a Paternò un call center fallito nel 2017 con cento lavoratori licenziati, un buco da 14 milioni di euro e conseguente processo penale.
La Gpi fa capo alla famiglia di Fausto Manzana, presidente degli industriali di Trento. Suo figlio maggiore Sergio, 37 anni, si occupa specificamente del settore “Care” e ha lavorato sul servizio tamponi “drive through” nel Lazio. La holding trentina è quotata in borsa sul segmento Mta dove è cresciuta di oltre il 50 per cento negli ultimi dodici mesi e di oltre il 30 per cento soltanto dall’inizio del 2021. I dati economici dell’anno 2020 sono in crescita da 240 a 271 milioni di ricavi e un profitto netto vicino ai 10 milioni di euro. Nonostante gli ottimi risultati, l’azienda ha scelto di non anticipare la cigs quando lo scorso aprile i call center hanno lavorato a ranghi ridotti per il Covid-19.
Gpi svolge servizio di Cup (centro unico prenotazioni) in Trentino e in altre nove regioni d’Italia. Soltanto nel giro degli ultimi sei mesi si è assicurata gare d’appalto per 33 milioni di euro dalla Basilicata, dalla Liguria, dalla Campania, dalla Puglia e dall’Emilia Romagna.
Secondo quanto dichiarato da Gpi, il servizio dedicato all’emergenza sanitaria non ha riguardato le vaccinazioni della Lombardia, anche se i rappresentanti sindacali dei call center siciliani affermano il contrario. Di sicuro, la holding che è fra gli sponsor del Trentino volley, arrivata alle semifinali dei playoff, sta continuando a puntare sul mercato del lavoro in Sicilia, dopo avere assorbito 73 lavoratori per una piccola gara scaduta con un altro committente.
Il tema di fondo è se Aria continuerà a puntare, e per quanto tempo, su uno schema così complicato. Il conto economico della società regionale viaggia intorno ai 200 milioni di euro e nella contabilità 2021 bisognerà inserire, oltre ai 25 milioni dati a Gpi e alle migliorie degli stabili in affitto in Sicilia, anche l’avventura del portale per le vaccinazioni dove le spese di call center pesavano per 11 milioni sui 18,5 complessivi. Ragioni contabili potrebbero suggerire un taglio delle commesse e sarebbe una sconfitta per tutti.
2 notes
·
View notes