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simonegiardina · 9 months
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Esplorando Cornino e Custonaci in Moto con su Honda Hornet in Sicilia
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esplorandolacitta · 1 year
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IL CALVARIO - MOLFETTA
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Il Calvario di Molfetta è un piccolo tempio neogotico costruito nel 1856 dall'architetto Corrado De Judicibus in memoria della Missione dei Padri Redentoristi di Napoli.
La torre del Calvario, alta 20 metri, si compone di tre livelli coronati da cuspidi e pinnacoli a forma di croce. Nel 1927 furono piantati alberi ornamentali nello spazio circostante al Calvario.
Corrado de Iudicibus, nasce a Molfetta (BA) il 4 marzo 1887 Muore a Molfetta (BA) il 10 marzo 1959. Corrado De Judicibus, oltre al Calvario di Molfetta, ha realizzato numerose altre opere architettoniche, soprattutto in Puglia
Altamura, tra il 1854 ed il 1860 collaborò con Federico Travaglino (noto architetto di Napoli) ai lavori di restauro interno della Cattedrale;
Ruvo, tra il 1858 e il 1859, progetto per conto del cav. Salvatore Fenicia l’omonimo edificio gentilizio ubicato in Corso Carafa all’esterno dell’antica cinta muraria;
Giovinazzo, nel 1862, progetto in Piazza Vittorio Emanuele il Palazzo del Municipio, abbattuto negli anni ’60 di questo secolo.
Molfetta, il tempio del Calvario nel 1856; la sistemazione urbanistica del Largo “Porticella” (oggi Piazza Garibaldi) nel 1862; l’ampliamento del Seminario Vescovile, con la costruzione del corpo di fabbrica prospiciente l’attuale Piazza Garibaldi nel 1860; il Palazzo Capelluti nel 1862; il Palazzo De Lago (1864 – 1871), ambedue sulla stessa Piazza Garibaldi; i cantieri navali, il cui progetto risale al 1863; il tracciato di Corso Umberto I nel 1864; la nuova chiesa Immacolata nel 1874; il primo piano regolatore generale della Città nel 1870 e i lavori di risanamento alla volta di copertura della Cattedrale e altre opere minori.
Fonte : Giramolfetta
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morganadiavalon · 4 months
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Buondì!
Ho riscontrato un discreto interesse verso i miei contenuti erotici più o meno spinti che non possono essere pubblicati su Tumblr perché rappresentano atti sessuali espliciti o genitali senza censura.
Come ormai sapete, sto valutando se iscrivermi ad OF, ma per ora sto esplorando il tema in maniera privata e non attraverso la piattaforma.
Per ora ho a disposizione qualche video e foto senza troppe pretese e non ho ancora aperto la strada ai personalizzati, ma se volete cominciare a dare un'occhiata, potete scrivermi in chat e vi illustro tutto.
NON SCRIVETEMI se abbiamo già parlato e avete già ricevuto contenuti da me perché NON HO CONTENUTI NUOVI.
Bacetti ❤️😘
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kon-igi · 6 months
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IL RAGAZZO E LA MONTAGNA
C'era una volta un giovane esploratore, la cui più grande passione era addentrarsi in tundre, scendere in ghiacciai e percorrere deserti alla ricerca della Gemma Preziosa.
Ogni luogo della terra aveva una propria Gemma Preziosa - scintillante, tenebrosa, rubescente o lattiginosa - e lui aveva viaggiato già mezzo mondo ed esplorato mille lande impervie per trovarle e collezionarle tutte.
Nella sua casa aveva una stanza intera piene di tali meraviglie, tutte racchiuse in teche di cristallo, ma il giovane esploratore non amava tornare nella propria casa, se non per riporvi i suoi tesori.
Intendiamoci, adorava la propria casa e la propria città, voleva bene ai suoi genitori e stava bene con i suoi tanti amici, ma il suo animo inquieto lo portava puntualmente a guardare le nuvole fuori dalla finestra, desiderando di poterle cavalcare e andarsene via col vento.
Un giorno sentì parlare dell'Ultima Montagna e di come al suo interno fosse la celata la pietra più preziosa di tutte: il Cuore di Gea.
L'Ultima Montagna si trovava nel paese di Finisterrae e il suo vecchio mappamondo non aveva ancora finito di girare che lui si era già messo in cammino.
Non fu un viaggio facile, né per le gambe né per il cuore, perché dovette salutare molte persone - Finisterrae era lontana - e parte del suo percorso lo dovette fare a piedi, passo dopo passo, senza mai più incontrare anima viva (tranne i ragni, che gli tennero compagnia nelle lunghe notti insonni ma che però non erano gran conversatori).
Quando arrivò all'Ultima Montagna rimase con la bocca spalancata per qualche minuto (i ragni controllarono preoccupati se ci fossero delle carie ma uscirono soddisfatti): un'enorme montagna scintillante di materiale translucido giallo paglierino svettava fino a quasi bucare la volta del cielo.
Ma il suo stupore si tramutò ben presto in preoccupazione quando, a un esame più attento, il giovane esploratore si rese conto che la montagna era in realtà un enorme conglomerato di Crisoberillo come non se n'erano mai visti in alcun libro di geologia.
Molto bene - pensò con stanca autoironia, guardando il suo piccone - sulla Scala delle Durezza di Mohs il crisoberillo ha un punteggio di 8,5 ma volendo considerare il bicchiere mezzo pieno mi è andata anche bene... la montagna poteva essere fatta di Rubino o di Zaffiro!
E cominciò a scavare una galleria per raggiungere il Cuore di Gea.
Man mano che avanzava a fatica all'interno della montagna, egli si rese conto di una cosa molto strana: per ogni colpo di piccone e di scaglia di crisoberillio che cadeva a terra lui sentiva di perdere qualcosa.
Ma cosa? - si chiese.
Non lo so - si rispose.
E allora pensò di riempire quei vuoti nel cuore immaginando il momento in cui avrebbe finalmente scalzato dalla roccia il Cuore di Gea... la gioia di sentirlo pulsare tra le proprie mani, gli occhi socchiusi per schermarsi dal bagliore di mille soli di puro cristallo, lo stupore delle persone al suo ritorno, la teca gigante già pronta al centro della sua collezione.
Quello di cui in un primo momento il Giovane Esploratore non si rese conto è che ogni picconata stava sottraendo un minuto alla sua vita e le picconate erano tante e il tempo scorreva avanti in una sola direzione, dritto come la galleria che sventrava la montagna.
Le mani che impugnavano il piccone invecchiavano, come invecchiavano le domande che lui si faceva...
Perché? Da dove? Verso cosa?
Quando le domande diventano opprimenti, i colpi del piccone rallentavano, salvo poi riprendere forza al pensiero della gemma che ogni giorno si avvicinava.
E poi, dopo mille eternità l'ultima picconata, la parete che crolla ed ecco il Cuore di Gea, sospeso nel buio luminescente di un antro nel ventre della colossale montagna.
Ma il Giovane Esploratore non poteva più definirsi tale.
Non stava più esplorando nulla e di certo non era più giovane.
Con passo incerto e polverose mani tremanti si avvicinò al Cuore di Gea e fece per prenderlo.
Ma si fermò.
Verso cosa? E perché?
E poi la domanda giusta.
Da dove?
Da dove vengo? Cosa ho lasciato? Chi ho lasciato?
E voltandosi vide che la lunga galleria che portava all'esterno era disseminata di corpi, congelati nell'atto di colpire la roccia.
Erano tutti lui, metro dopo metro sempre più vecchio, bloccati nell'attimo in cui aveva deciso di cancellare un ricordo per fare spazio al pensiero della Gemma Più Preziosa.
Sono morto? - si chiese.
Sì, ogni volta - si rispose.
Il Cuore di Gea lo guardava con occhio pulsante ma la mano, dimagrita e raggrinzita, scese sul fianco.
Non era quello che voleva... quello era ciò che aveva deciso di volere per cancellare i veri desideri, quelli che lo tenevano vivo in attesa del domani.
E il vecchio ragazzo si voltò e tornò indietro, accarezzando con una mano sempre più giovane tutti i sé che aveva lasciato morire per non aver voluto ricordare come vivere.
E li perdonò tutti, uno a uno, finché la luce del sole non gli baciò le palpebre socchiuse e lui non ritrovò la voglia di esplorare, mai perduta ma solo addormentata sotto a una pesante coperta di tristi rimpianti.
E come il mappamondo tornò a girare, il vero Cuore di Gea riprese a battergli nuovamente nel petto, perché Finisterrae è quel luogo che comincia nel punto in cui appoggi il piede per iniziare il viaggio verso il domani.
Questo post è dedicato a @seiseiseitan, per me il più grande esploratore <3
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maurosempre · 3 months
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...esplorando anche altri "posti"
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lunamagicablu · 1 year
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Stai veramente esplorando gli innumerevoli percorsi della tua vita ? Ti stai godendo il viaggio? Zewale Rovesta ********************** Are you truly exploring the countless paths of your life? Are you enjoying the ride? Zewale Rovesta 
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jameelakanifa · 2 days
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I thought, I want to start getting into my long desired role of "Sissy Muslimah", let's start by exploring clothing and religion. Maybe it's a good omen to finding an "Arab Master"… Abaya and Quran will be coming soon. Inshallah
Ho pensato, voglio iniziare a entrare nel mio ruolo tanto desiderato di "Sissy Muslimah", iniziamo esplorando l'abbigliamento e la religione. Forse è un buon auspicio per trovare un "Maestro arabo"... Abaya e Corano arriveranno presto. Inshallah
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diceriadelluntore · 8 months
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Storia Di Musica #310 - Captain Beyond, Captain Beyond, 1972
Il mio impegno di scoprire più gruppi e artisti sconosciuti ma autori di dischi eccezionali inizia oggi. E inizia con quello che una volta si chiamava un supergruppo: musicisti provenienti da altre band che, a volte non lasciando definitivamente i loro gruppi di appartenenza, si riunivano per suonare in divertimento ciò che gli interessava di più. La storia di oggi ci porta a Los Angeles ad inizio degli anni '70. La grande stagione della musica californiana è al termine della sua spinta propulsiva, ma ha lasciato sul campo semi che germoglieranno per tanni. I musicisti del gruppo di oggi hanno storie particolari. Rod Evans è britannico, è stato il primo cantante dei Deep Purple, per i primi 3 dischi (quelli dell'avvio psichedelico, Shades Of Deep Purple e lo splendido The Book Of Taliesyn del 1968, e poi Deep Purple del 1969), ruolo che perde per Ian Gillian. Evans abbandona l'Inghilterra e va prima in Florida, dove prova la carriera solista, e poi vira in California, dove prima pubblica un singolo, Hard To Be Without You/You Can´t Love A Child Like A Woman e poi si aggrega al gruppo di oggi. Bobby Caldwell, batterista braccio destro di Johnny Winter, Larry "Rhino" Reinhardt, chitarrista e Lee Dorman bassista, provengono invece dai mitici Iron Butterfly, autori di uno dei brani culto della stagione del rock californiano, In A Gadda Da Vita (titolo che è una storpiatura psicotica di In The Garden Of Eden). In un primo momento della band fa parte anche il tastierista Lewie Gold che però abbandona poco tempo prima le prime registrazioni: Non resta che scegliere un nome, che in stile europeo viene individuato in Captain Beyond, e iniziare a scrivere musica. Il disco d'esordio, omonimo come le storie scelte per gennaio, Captain Beyond, esce nel luglio 1972, prodotto e arrangiato dalla stessa band. In copertina, meravigliosa, un disegno di Joe Garnett su progetto e idea della Pacific Eye And Ear, leggendaria agenzia di stampa creativa che realizzerà centinaia di copertine iconiche negli anni (ve ne ricordo un paio, Toys In the Attic degli Aerosmith, il loghino della moneta di Alice Cooper, molte copertine per i Bee Gees e la copertina di Berlin di Lou Reed).
Captain Beyond (chiamato dagli appassionati "first") è un disco di culto, per via di alcune caratteristiche peculiari per un disco statunitense del periodo e per la qualità eccezionale musicale, dell'amalgama tra i musicisti e i brani eseguiti, tutti a firma Caldwell \ Evans. Innanzitutto, è uno dei pochi dischi americani del periodo che, come i coevi del progressive europeo, in pratica non ha divisione dei brani, registrati come se fossero un'unica e strepitosa suite di 37 minuti. Il disco è un continuo e meraviglioso scorrere da riff a riff, drumbeat a drumbeat, in questo ambito fenomenale il lavoro di Caldwell, maestro dello strumento, che cambia la ritmica più volte nello stesso brano, per un groove irresistibile. È un mix perfetto di rock blues, cavalcate strumentali prog ma anche spesso vicino a quelle della Allman Brothers Band (a tal proposito, è giusto raccontare che il disco fu dedicato alla memoria del da poco scomparso Duane Allman), poiché linee di chitarra veloci e cariche di riff predominano per alcune canzoni prima di rallentare temporaneamente in una pausa fino al successivo decollo. Dal punto di vista dei testi, l'album si differenzia esplorando temi del mondo esterno e significati dell'esistenza, spesso con riferimenti alla luna, al mare, al sole e così via. Rod Evans ha una forte voce rock e si dimostra un grande canante, Rhino suona un'enorme quantità di linee di chitarra cariche di hook e Lee Dorman suona linee di basso complesse (ad esempio, alla fine di As The Moon Speaks-Return) che portano a suoni tipicamente ritmici e agili. Come non ricordare il groove monumentale di Dancing Madly Backwards (On A Sea Of Air), in apertura del disco, oppure la cavalcata strumentale di I Can't Feel Nothin', Pt. 1., il suono psichedelico di Myopic Void che in certi passaggi è meravigliosamente jazz fusion, che sfuma nella hard rock piena di potenza di Mesmerization Eclipse. Come curiosità, segnalo che Thousand Days Of Yesterdays (Intro) come suggerisce il titolo fa davvero da introduzione per Frozen Over, altro grandissimo brano di un disco di qualità decisamente superiore.
Si rimane davvero affascinati da questo disco, che lascia all'ascoltatore la sensazione che il viaggio debba continuare per un futuro indefinito. L'esordio però lascia strascichi: Caldwell ne se va, sostituito da Marty Rodriguez e Guille Garcia, con il timone musicale preso da Lee Dorman che scriverà tutti i brani dell'eccellente Sufficiently Breathless, che esce nel 1973. Per contratto con la Warner Bros. dovevano realizzare un terzo album, questo avverrà solo nel 1977, con il ritorno di Caldwell ma non di Evans, sostituito dal semisconosciuto Willy Daffern: per capire che confusione regnava all'epoca, il brano Dawn Explosion che dava il titolo al disco, Dawn Explosion, non venne nemmeno inserito in scaletta. La band con discontinuità formidabile e continui cambi di componenti è arrivata a suonare concerti fino ad oggi, in ricordo di un disco eccezionale di un periodo musicalmente florido come pochi della storia.
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noneun · 9 months
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Gli ingegneri stanno lavorando per risolvere un problema con uno dei tre computer di bordo della Voyager 1, chiamato Flight Data System (FDS). La navicella spaziale riceve ed esegue i comandi inviati dalla Terra; tuttavia, l’FDS non comunica correttamente con uno dei sottosistemi della sonda, chiamato unità di modulazione della telemetria (TMU). Di conseguenza, nessun dato scientifico o ingegneristico verrà inviato sulla Terra.
Tra le altre cose, l'FDS è progettato per raccogliere dati dagli strumenti scientifici nonché dati ingegneristici sulla salute e lo stato del veicolo spaziale. Quindi combina tali informazioni in un unico “pacchetto” di dati da inviare sulla Terra dalla TMU. I dati sono sotto forma di uno e zero o di codice binario. Le diverse combinazioni dei due numeri sono la base di tutto il linguaggio informatico.
Recentemente, la TMU ha iniziato a trasmettere uno schema ripetuto di uno e zero come se fosse “bloccata”. Dopo aver escluso altre possibilità, il team della Voyager ha stabilito che la fonte del problema è l'FDS. Lo scorso fine settimana il team ha provato a riavviare l’FDS e a riportarlo allo stato in cui si trovava prima che iniziasse il problema, ma la navicella spaziale continua a non restituire dati utilizzabili.
Potrebbero essere necessarie diverse settimane prima che gli ingegneri sviluppino un nuovo piano per risolvere il problema. Lanciata nel 1977, la navicella spaziale e la sua gemella, Voyager 2, sono le due navicelle spaziali più longeve della storia. Trovare soluzioni alle sfide incontrate dalle sonde spesso comporta la consultazione di documenti originali, vecchi di decenni, scritti da ingegneri che non avevano previsto i problemi che stanno sorgendo oggi. Di conseguenza, ci vuole tempo perché il team comprenda come un nuovo comando influenzerà le operazioni della navicella spaziale per evitare conseguenze indesiderate.
Inoltre, i comandi dei controllori della missione sulla Terra impiegano 22,5 ore per raggiungere la Voyager 1, che sta esplorando le regioni esterne del nostro sistema solare a più di 15 miliardi di miglia (24 miliardi di chilometri) dalla Terra. Ciò significa che il team di ingegneri deve attendere 45 ore per ottenere una risposta dalla Voyager 1 e determinare se un comando ha avuto il risultato previsto. (traduzione realizzata con Google Translate).
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oblaz · 1 year
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É successa una cosa assai spiacevole qualche settimana fa che mi ha portata a dormire poco più di 20 minuti - e solo a causa dell’esaurimento complessivo a cui ero arrivata - nell’arco di 48h, a passare molte ore al telefono con diverse persone tra cui alcune insperate ma preziose e soprattutto a ripensare al mio modo di utilizzare questo spazio. Ho passato giorni molto preoccupanti e abbastanza intensi a livello emotivo in cui ho letteralmente sobbalzato pure per il citofono del corriere però ho avuto nuovamente conferma della rete di protezione che mi sono tessuta attorno e non ho avuto altro che sostegno da queste persone. Non so se tornerò mai ad utilizzare questo spazio e di sicuro non lo vorrò e potrò più fare con la stessa leggerezza e libertà che mi permettevo prima e questa è la parte più traumatica del tutto che sto già ampiamente esplorando e provando a superare in terapia. Se già prima rispondevo veramente poco é sicuro che ora non risponderò proprio mai, ho sempre usato questo spazio come diario segreto per cercare di tenere fisso quello che mi corre nella testa e sicuramente continuerò a farlo nelle note del mio telefono, dubito verrà trasportato il tutto anche qui o comunque ci sarà una netta riduzione della mia presenza. Nel mentre però sono tornata a casa e poi sono stata a Napoli con gli amici più storici che ho è ancora una volta ho avuto la conferma che chi ha gli amici non trema anche quando ci si sente totalmente in balia degli eventi (e del quantitativo indicibile di carboidrati assunti in pochi giorni)
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simonegiardina · 10 months
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Esplorando le Saline di Marsala in Moto Avventura con Honda Hornet 600 d...
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lucabaldassari · 25 days
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Un incontro tra visioni: esplorando "Passaggi" di Ivano Troisi
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fashionbooksmilano · 2 years
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L’arte del manifesto giapponese
Gian Carlo Calza
Skira, Milano 2021, 520 pagine,  31 x 29.7cm,  Cartonato, ISBN  9788857245775
euro 55,00
email if you want to buy :[email protected]
Il volume più completo, finora mai realizzato, sul graphic design giapponese. a cura di Gian Carlo Calza in collaborazione con Elisabetta Scantamburlo          Il volume vuole colmare una lacuna sulla storia del graphic design giapponese, quella relativa ai primi due decenni del nuovo millennio, raccontando da un lato il passato, con l’opera dei grandi maestri, e dall'altro esplorando nuovi nomi e tendenze. Il volume comprende 85 grafici e 756 poster. È il volume più completo sull'argomento, mai pubblicato finora. Si ritiene che i manifesti contemporanei giapponesi siano iniziati a metà degli anni '50, dopo la seconda guerra mondiale e dopo un periodo di depressione, post-militarismo e post-autarchia. La nuova modalità espressiva, in quegli anni, venne alimentata da stimoli provenienti dall'estero, ma reinterpreta anche temi e colori della tradizione, portandoli nella modernità. Dal dopoguerra, il Giappone ha visto una rapida evoluzione nelle arti: pittura, architettura, scultura, grafica, teatro, musica e cinema. Influenze, assimilazioni, trasformazioni, nuovi processi creativi hanno dato origine a una grande quantità di movimenti culturali e artistici. In questo dedalo di forme espressive, la grafica è diventata uno strumento prezioso per tracciare e seguire il filo della creatività nazionale. Dalla “nascita” della grafica giapponese arrivando a Tokyo 2020, questo volume intende dare una visione ampia delle tendenze, dei cambiamenti estetici e della storia del design grafico in Giappone.
23/11/22
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campadailyblog · 2 months
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Lazza: Rap Star Italiana in Ascesa Mondiale
Lazza, il vero nome è Fabio Agostini, sta diventando famoso nel mondo del rap. Con il suo stile unico e testi forti, ha conquistato l’attenzione di molti. La sua fama non è solo in Italia, ma anche all’estero. La sua ascesa dimostra il suo talento e la sua passione per la musica. Grazie a lui, il rap italiano sta esplorando nuovi orizzonti. Molti giovani ascoltatori amano la sua musica. Punti…
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yomersapiens · 2 years
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10 di questi giorni!
I primi auguri che mi arrivano sono quelli automatizzati della farmacia di fiducia, forse il luogo dove da dieci anni investo più soldi. No io non investo in bitcoins, o nel mattone, io investo in pastiglie. Sanno tutto di me, ogni pomata per ogni escoriazione. Per questo i loro auguri sono quelli che apprezzo di più. "Matteo stai invecchiando da fare schifo e decadi malamente ma noi ti siamo vicini e ti forniremo antidolorifici che tu pagherai caro e con quei soldi noi andremo in vacanza e avremo cene in tuo onore".
La cosa assurda, ho sempre invidiato i nati in primavera perché loro potevano festeggiare all'aria aperta. Fare un picnic. Solitamente io dovevo stare rintanato in qualche locale, pensare a un tavolo e a chi eleggere meritevole di un invito ma quest'anno no! Complice la fine del pianeta e le temperature ridicolmente elevate posso finalmente anche io fare qualcosa all'aria aperta!
Invece ho pensato bene di salire su un treno e di tornare in Italia, perché il giorno del tuo compleanno le ferrovie austriache ti regalano il viaggio e io sto messo male con i soldi e allora accetto ogni tipo di elemosina, sorridendo e ringraziando. Ho iniziato a vendere parti del mio appartamento. Piccoli pezzi inutilizzati che conservo solo perché mi ricordano qualcosa che ero. Tipo il sintetizzatore. Uno strumento musicale che nelle mani giuste poteva fare grandi cose ma nelle mie ha fatto biii biiiip biiiiii baaa per qualche anno e ora prendeva solo polvere. Il ragazzo che è venuto a provarlo e poi se l'è portato via era davvero gentile. Lo ha accarezzato e rideva quando premeva i tasti, si divertiva a ricreare canzoni di dubbio gusto e mi ha fatto capire che facevo bene a separarmene. La nuova ansia che mi è salita è una vecchia ansia che si ripresenta a tappe decennali. L'ultima volta mi fece lasciare l'Italia, ora mi sta spingendo a liberarmi di tutti i beni materiali che possiedo. Sento ogni oggetto su i miei scaffali come un peso sulle mie spalle. L'appartamento è un guscio di tartaruga e io riesco a tirare fuori la testa a malapena. Devo liberarmi di ogni zavorra e forse trasferirmi sulle nuvole. Una mongolfiera sarebbe l'ideale. Ernesto apprezzerebbe la vista e insieme si viaggerebbe chissà dove.
Ho sbloccato il superpotere definitivo: non mi interessa più scopare. Occasioni ne ho avute nell'ultimo periodo e mi sono sempre tirato indietro. Una volta era tutto un ossessivo bisogno di conquistare, mettere la bandierina, riempire un vuoto. Ora c'è accettazione. Non sei tu, tu sei bellissima, tu meriteresti davvero di ricevere numerosi minuti di intrattenimento da nudi ma io non ne ho voglia. Va bene così. Qualcuna si è arrabbiata e ho pensato alle volte che è capitato a me e a come mi sono sentito e quanto tempo ci ho messo per imparare a controllare i miei istinti e a non essere più comandato da loro. Forse è solo un traguardo che si sblocca invecchiando ma mi fa sentire bene. Una vita passata a ricercare l'approvazione degli altri e a sentirmi bello attraverso lo sguardo innamorato di una persona che non sono io. Ora tutto tace e mi perdo a scrivere per giorni interi una storia lunghissima che non vedo l'ora di pubblicare.
Eravamo seduti a un tavolo di un bar sovraffolato. Lei piena di tatuaggi, a Vienna per caso perché sta esplorando l'Europa per la prima volta da sola completamente. Mi ha detto di essere una strega. Io le ho detto che poteva essere qualunque cosa volesse che tanto io stavo bene così, a bere un negroni parlando con degli sconosciuti per avere spunti per altre storie da scrivere. Mi dice di essere israeliana e poi mi chiede cosa penso dell'Israele. Le dico che non poteva trovare un argomento più facile per rompere il ghiaccio. Abbiamo riso e dopo un sacco di parole mi sono ricordato di quando ospitavo gente in casa senza nessun motivo, solo perché mi andava di aprirmi al mondo. Lei mi dice che quello è il mio modo di viaggiare. Ha ragione, io odio salire sugli aerei ma se posso portare l'India da me lo faccio subito e ricordo la volta che ospitai la professoressa indiana e mi misi al suo servizio per dieci giorni e fu come essere a Delhi senza dovermi spostare più in la del salotto. L'ho invitata a stare da me, si lamentava del russare del compagno di stanza nell'ostello così le ho offerto il divano. Ci sono stati quei 5 secondi in cui ho ipotizzato di tornare su i miei passi e fare la mossa ma poi ho pensato alle conseguenze. Aprirsi. Spogliarsi. Baciarsi. Imparare un altro sapore. Condividere il mio letto. Assaggiare. Ho lasciato perdere, non mi va più di sovrascrivere costantemente i sentimenti. Avete presente quello che si dice del popolo israeliano? Che arrivano in una terra e occupano tutto quello che possono e ti cacciano anche in malo modo? Ecco, credo di averla invitata solo per provare sulla mia pelle questa sensazione. Dopo 10 minuti in casa mia ogni stanza, mattonella, mobile, era invaso da qualcosa di suo. Una serata l'ho passata rannicchiato sulla sedia in cucina perché mi sentivo espulso dal salotto. Ed è stato interessante ridere insieme di tutto ciò. Sentire cosa diavolo le passava per la testa. Sono diventato la Palestina e non appena ho potuto l'ho cacciata via. Ha detto che mi avrebbe scritto una mail per il mio compleanno ma ancora non ho ricevuto niente. A meno che non abbia iniziato a lavorare presso la farmacia locale.
Prima il gatto, poi Israele, infine separarmi dagli oggetti. È come se stessi cercando di non sentirmi più a casa nelle mie quattro mura. Diventare un fantasma che attraversa le pareti e deve risolvere quello che ha lasciato in sospeso durante la vita terrena prima di passare di livello. Ecco un altro futuro che non mi dispiace.
Andrò a parlare del podcast dal vivo questa settimana. Mi hanno chiesto di farlo davanti ad un pubblico. Chi avrebbe mai pensato che i diari nati come post qua su Tumblr alla fine sarebbero diventati oggetto di discussione con persone fatte di carne. È proprio vero che condividere i cazzi propri ti rende più contemporaneo di quello che vorresti. Il giorno dopo invece, mi metterò a leggere delle poesie che ho scritto insieme a un musicista jazz e ci perderemo in un viaggio per superare la notte.
Non voglio più avere una collezione di videogiochi. Tutte quelle console. Una tv. Strumenti musicali. Un armadio pieno di copie dello stesso vestito. I libri che non rileggerò. I vinili che non ascolterò perché voreebbe dire comprare un giradischi e dove lo metto, ho troppe piante adesso. Voglio solo andare in giro con le mie storie. Portando con me Ernesto finché ne avrà voglia, prima di cercare una nuova casa dove stabilirci oppure no, neanche quello credo sia importante. Tanto lui è un delinquente che sta bene ovunque lo metti e quando andiamo in metropolitana dovreste vederlo, niente lo spaventa.
Bisogna solo resistere e accumulare. L'israeliana mi diceva che a differenza sua io faccio un sacco di cose, che vorrebbe anche lei scrivere e avere storie e canzoni e un podcast e chissà quanti altri progetti. Io le ho detto che tutto questo che ora raccolgo, l'ho seminato nel corso di 39 anni di vita. Mica l'ho fatto da un giorno all'altro. Che se ragioni in quest'ottica allora ti rendi conto che non è proprio tantissimo anzi, è quasi niente. Tu sei ancora giovane, devi passarne di anni di tristezza e solitudine prima di vedere qualche frutto. Lei ha guardato i miei frutti e da brava israeliana ha detto che ora erano suoi e si è portata via una storia.
Però appunto, il segreto è sempre resistere e avere pazienza. Avete notato che sono tornate le tette? Vi ricordate di quando le avevano tolte? Tutti sono andati via da qua, per avere una spunta blu a pagamento altrove. Ma noi no, noi siamo rimasti. Giorno dopo giorno a resistere sotto lo sguardo tossico dell'uomo pikachu. Ma ce l'abbiamo fatta. La tempesta è passata, le nuvole si diradano e in cielo, luminosi, compaiono due immensi capezzoli. Indosso gli occhiali da sole e li guardo con orgoglio. Non mi fate più lo stesso effetto di qualche anno fa, ma mi siete mancati. Non sarò io a gioirne ma sono più che felice per i miei compagni di avventure, chi ora barzotto, chi partecipe in altro modo.
Quando mi fanno gli auguri e mi dicono 100 di questi giorni a me sale l'ansia. Facciamo 10, anche meno dai, le aspettative sempre al minimo e a letto presto mi raccomando. Invecchiare è un impegno quotidiano e invecchiare male è una missione di vita per me.
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apeir0nn · 11 months
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Stavo esplorando Roma su Maps per dei parrucchieri e bla bla, e ho visto "schizzanello"
"ehi baby, vediamoci a schizzanello 😏" "eddai amo ma che porcooo" "aooooo ma che voi ce abito io a schizzanello"
Che bello fantasticare
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