Tumgik
#fa strano essere su tumblr
loscheletrodime · 1 year
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Bentornata a me!
Che poi c'è ancora qualcuno che usa Tumblr nel 2023?
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elconejo8 · 5 months
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Ho eliminato tutto ciò che era mio e sai perché? Perché questa piattaforma non merita i miei post, questa piattaforma non mi merita, le persone di merda che mi pento di aver conosciuto qui non mi meritano! se pensate che qui si trova l’amore vero avete sbagliato! Se pensate che qui si trova l’amicizia duratura avete sbagliato, se pensate di scopare qui avete cacato proprio!! qui oggi potete solo pagare,sbavare e farvelo in mano, potete solo mettervi col culo di fuori e coi cazzi al vento e nascondervi come conigli! Sto su questo Social da 15 anni quasi, cambiato nomi e blog a manetta, io prima di voi ho fatto il galletto su quella che oggi la chiamo monnezza per essere “popolare” e dove mi ha portato? mi ha portato in alto ma a che prezzo? poi mi sono ricreduto dicendomi “ma che cazzo sto facendo, IO NON SONO QUESTO!” certo voi direte “ma che cazzo mi interessa, tanto qui nessuno mi conosce” però mettetevi in un angolo a riflettere, se non fate quello che fate qui ma chi cazzo vi seguirebbe? provateci a crearlo un blog personale con frasi serie e a postare la vostra vita quotidiana come si faceva una volta e come si fa su ogni benedetto Social serio, e vediamo se qualcuno vi si incula a seguirvi. Qui ho provato anche ad essere un buon’amico ma ho sempre toppato, ho fallito in amicizia figuriamoci in amore! e pensavo che il problema fossi io, mi dicevo “ma come é possibile perché non riesco? forse sbaglio qualcosa? sarò sbagliato?” Ma conoscendovi a fondo mi rendevo conto che quello strano non ero io ma voi! quello pulito ero io e non voi, ho sempre dato il 100% a chi non meritava un cazzo, alla fine sono arrivato alla conclusione che se non esci di casa e vai in strada a conoscere e dialogare con la gente guardandola negli occhi col cazzo che socializzi, col cazzo che distingui la gente vera da quella falsa, e sinceramente non voglio arrivare a 40 anni qui sopra a leggere e a vedere le solite puttanate che repostate, quindi mi disintossico da Tumblr, l’ho amato con tutto me stesso, per me é stata una vera CASA quando ho combattuto la depressione a 15 anni ed ora ne ho 28, e quando postavo i miei problemi venivo capito e compreso, perché c’erano persone, persone che ti ascoltavano, persone che ti facevano innamorare del loro blog solo dal modo in cui scrivevano, ho ancora i loro nomi scolpiti nella mente, di quei pochi, purtroppo chi non c’é più, chi ha abbandonato e c’é chi ha eliminato il blog senza lasciare traccia stanchi di scrivere per dei coglioni che non hanno apprezzato, ma io il blog lo rimango con questo unico post bello fissato in alto! così che chiunque passi di qui possa leggere, aprire gli occhi e forse salvarsi.
Detto questo fate ciò che cazzo vi pare, questa volta non ho fatto un erba un fascio ma scavo direttamente tutto il prato sradicando tutte le radici marce e via! io me ne vado da qui, inizio a guardare in faccia alla realtà e Tumblr non ne fa più parte.
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lesensibleart · 1 year
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Sono trascorsi molti anni ormai da quando decisi che fosse la scelta migliore scoprire cosa celasse questo social, poiché, all’epoca era una novità, non accoglieva i gusti di ogni adolescente, anzi era un social la cui fama era ancora inesistente, ci impiegò molti anni affinchè divenisse una monda, la cosiddetta epoca di Tumblr, quando perse un po' d’intimità. Poiché, per molte persone non fu soltanto un “ aprire un profilo su un social network”, bensì, fu un aprire una “finestra in se stessi”. A differenza degli altri social in cui si condivideva la vita che tutti sognavano, su Tumblr si condivideva se stessi, non l’utopia ma soltanto se stessi, non v’erano solo profili, bensì, v’erano personalità e mondi inesplorati. Infatti, nel primo profilo ho condiviso ben dieci anni della mia vita, in cui vi sono stati innumerevoli cambiamenti, emozioni e riflessioni, un profilo che mi ha permesso di scoprire innumerevoli modi di vivere, persone completamente diverse tra di loro, con cui ho conosciuto l’amore, l’amicizia e anche la solitudine, con cui ho condiviso anni molto difficili. Può apparire molto strano che un social possa avere una valenza così importante per un individuo, eppure e così, ho sempre temuto che il primo profilo potesse sparire, poiché, se fosse sparito sarebbero spariti i ricordi legati ad esso, sarebbe sparito il mio mondo una parte di me stessa e della mia vita. Questo attaccamento ad una cosa astratta potrebbe, non essere comprensibile alla scoperta, in fin dei conti si parla di un semplicissimo profilo, tuttavia, questo attaccamento cela una verità ben profonda per una persona che ha sempre vissuto le cose con una sensibilità marcata. Ai tempi la mia esistenza non era una cosa che bramavo, anzì, desideravo che essa sparisse. Ero una ragazzina con innumerevoli dubbi, con i suoi vaporosi capelli ricci, con i quali nascondeva le sue fragilità, i suoi silenzi e le sue paure, in silenzio lontano da tutti, i miei capelli erano il mio scudo verso il mondo, non avevo una persona con cui condividere le mie parole. Le giornate le trascorrevo nel silenzio della mia tristezza, repressa in parole inespresse e lacrime che fuoriuscivano come una valle incantata. Non conoscevo il mondo al di fuori delle mura domestiche, non avevo un conoscente con cui confidarmi, le uniche presenze fisiche che possedevano erano i miei genitori, peccato che loro non abbiamo mai rivestito il ruolo genitoriale. Tumblr, fu la mia scoperta, un biglietto che mi permise di viaggiare per il mondo, pur non avendo nessuna possibilità di esplorare il mondo, almeno all’inizio fu così. Avanzando nei mesi, iniziai a comprendere la vera possibilità che potesse offrire, ossia, poter esporre il mio mondo, le mie emozioni e le mie riflessioni sul mondo, nonostante non avessi nessuno con cui parlar, tumblr divenne la mia persona, il mio confidente con cui poter essere me stessa, senza timore. Un confidente che mi permise di raggiungere delle persone vere, esistenti con le loro emozioni e le loro vite, così dissimili dalle mie, e fra esse ho scoperto l’amicizia, l’amore e le mie difficoltà. A distanza di anni, il valore emotivo di questo luogo non è mai sparito o mutato, resta lì incontaminato, come se fosse ancora il primo giorno, non è stato facile accettarlo eppure è così. Ho sempre temuto ammettere la verità, ma credo che sia giunto il momento di farlo, come dieci anni fa.  Tuttavia, ora sono qui a scrivere su un nuovo profilo, poiché, nel primo vi sono troppi elementi che non mi permetto più di essere libera. Nonostante, mi abbia permesso di conoscere persone meravigliose, con cui ho condiviso innumerevoli notti tra parole, pensieri e chiamata, in quel luogo io non esisto più. Sono un’estranea a cui è stata sottratta la possibilità di essere sé stessa, ogni post è una strada che conduce ai conflitti, ogni parola è ben dettagliata, affinché, ogni persona possa comprendermi, che le persone con cui ho condiviso alcuni anni della mia vita, possano comprendermi. [continua..]
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Ho riletto qualche chat o meglio, qualche frammento di quel che ne è rimasto.
Quando sei andata via ho cercato - in maniera disperata, aggiungerei - di eliminare ogni forma di esistenza del tuo passaggio nella mia vita. Ho eliminato foto, screen e conversazioni. Volevo cancellarti, faceva troppo male.
A mio malgrado però, ieri ho ritrovato delle conversazioni o meglio, dei frammenti di conversazione qui su Tumblr e su Telegram. In ambedue, purtroppo, c’era questa sorta di “cercar di convincerti” nel non andare via per l’ennesima volta, nel non lasciarmi di nuovo. Ricordo che eravamo solite lasciarci e poi tornare e poi lasciarci e stare divise per mesi e poi ritornare, e ricordo che capitava - come credo sia giusto - che parlassi con altre persone in quei mesi, o che semplicemente interagissi, senza malizia, con gente nuova. Quando poi ci riappacificavamo evitavo di raccontarti di queste persone perché avevo paura ( ero davvero terrorizzata, in realtà) che tu potessi cambiare idea e lasciarmi di nuovo. Avevo paura che potessi andartene nuovamente e non avrei rischiato mai e poi mai di perderti per gente insignificante che per me non era stata nulla. Poi però, si sa, la verità viene a galla e quando accadeva tu perdevi la fiducia nei miei confronti e ti distaccavi da me( quando mi andava bene). Avrei tanto voluto che la paura di perderti non mi avesse frenata dal raccontarti queste piccolezze, queste sciocchezze che però poi messe assieme pesano. Avrei voluto che tu non avessi sentito la necessità di attribuire un senso tutto tuo alle cose che ti raccontavo privandole del senso che io davo alle mie azioni. Avrei voluto poterti raccontare queste sciocchezze senza paura, senza timore che poi tu potessi cambiare idea su di me. Ma non è mai successo.
A gennaio di quest’anno abbiamo avuto una brutta discussione, davvero orribile… Nonostante il tuo punto di vista e le tue ragioni fossero giuste e io lo riconoscessi non sono stata comunque in grado di essere obiettiva, di essere giusta e sopratutto matura nell’affrontare quella conversazione con te senza innervosirmi, senza utilizzare brutte parole. Mi si spezza il cuore a guardare il modo in cui ti ho trattata; mi manca l’aria se penso che un tempo ero quel tipo di persona lì. Sopratutto con te.
Forse meritavo di perderti.
Ieri sera ho bevuto un po’ troppo e ti ho mandato dei messaggi molto sconnessi, dove nemmeno il correttore del mio iPhone è stato in grado di dare un senso a quelle frasi. Non era nemmeno italiano. Quando ad ottobre provai a telefonarti la segreteria mi buttò subito giù la telefonata, mi avevi bloccata. Una parte di me spera che sia ancora così, che tu mi tenga bloccata tutt’ora e che tu non abbia mai letto quei messaggi perché sarebbe davvero imbarazzante ciò che ho fatto. D’altra parte però c’è questa speranza innata che l’impossibile possa divenire possibile e che magicamente sul mio cellulare possa comparire un tuo messaggio. Già, impossibile.
Pochi giorni fa mi è arrivata quella domanda anonima, quella con il nostro cuore. Una parte di me crede sia impossibile che dietro quel “messaggio” ci sia tu perché hai smesso di amarmi tempo fa e perché non ti sei fatta più sentire. Sarebbe strano ricevere tue “notizie” dopo che mi hai tenuta bloccata per tutti questi mesi…. Eppure non posso fare a meno di sperarci, di crogiolarmi in questa attesa che tu possa rispondermi nuovamente, pur consapevole che non succederà.
Ancora non riesco a metabolizzare il fatto di averti persa per sempre.
Quest’anno sarà il primo Natale che passerò senza di te e spero che il “desiderio di Natale” non valga soltanto per i bambini. A volte mi ritrovo a pregare un dio nel quale non credo affinché possa riportarti da me, e mi arrabbio quando non succede. Forse però non succede perché non ti merito, dopo quanto ti ho fatta soffrire.
Non so se leggerai mai queste parole, e non so se dietro quella domanda ci sia tu né tantomeno se sei mai passata per questo blog ma se così dovesse essere sappi che sei amata, profondamente… e che mi dispiace. Mi dispiace davvero, per tutto. Se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo tornerei da te, negli anni in cui mi hai amata. Se potessi stringere un patto col diavolo mi venderei l’anima per avere di nuovo il tuo amore, ma purtroppo come a Dio nemmeno a lui sembro interessare.
Sul mio computer ho ancora una cartella con le nostre foto insieme, e mi capita di andarci di tanto in tanto a guardare l’azzurro dei tuoi occhi. Non rimango a nulla però, solo qualche minuto. Non ce la faccio, non sono ancora così forte.
Penso che ti amerò per sempre Sonja, e che la lontananza non sarà abbastanza per portarti via dal mio cuore e penso di averti amata anche in altre vite, prima di questa, e spero tanto di non aver rovinato tutto anche in quelle.
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selvaggia-mente · 1 year
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Oggi i sentimenti nostalgici mi hanno riportato alla mente Tumblr e il me stesso diciassettenne. Mi è venuto quasi da sorridere ripensando a quanto fossi dipendente da una semplice app, una dipendenza perlopiù emotiva in grado di farmi sentire in un certo senso vivo e, forse, apprezzato. Una piccola bolla in grado di tenere il mio mondo al sicuro, in grado di tenere insieme i miei pezzi. Mi fa strano pensare a dieci anni fa, quando diamine sono passati così tanti anni?, e rivivere quei momenti nella mia menti come una vecchia pellicola di un film oramai graffiata e danneggiata dal tempo. Quante notti ho passato qui sopra a sfogarmi, a mettere per iscritto tutto ciò che provavo o mi tenevo dentro, quante tracce di me che ho lasciato sbiadissero qui come nella vita reale. E oggi mi chiedevo, che fine ha fatto Tumblr? Qualcuno lo usa ancora? Si può considerare ancora vivo? C’è qualcuno che si ricorda di te? Del 2014? C’è qualcuno che ancora ti pensa nonostante ti abbia cancellato dal telefono? E su questo ancora una volta, probabilmente l’ultima, siamo così simili: che fine ho fatto io dopo dieci anni? Le persone che consideravo importanti allora ormai non fanno più parte della mia vita, e io? Mi posso considerare vivo? O semplicemente sopravvivo, tengo duro giorno dopo giorno finché non arriverà il momento di essere cancellato? Tra tutti quelli che ho conosciuto e che ormai non sento più da secoli, ce ne sarà almeno uno che ogni tanto mi penserà? Anche per sbaglio, come è successo oggi a me con te.
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tecnowiz · 1 year
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Come condividere il collegamento Discord su PC Android e iPhone
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In una precedente guida ti avevo spiegato come funziona Discord, ebbene in questa ti voglio suggerire come condividere il collegamento Discord su PC Android e iPhone. Ti dico fin da subito che la condivisione di un collegamento al profilo Discord è un po' più complicata. Ma non disperare segui questa guida e vedrai che ci riesci.
La condivisione è la cura. Ma non è così facile come potrebbe essere condividere il collegamento Discord su PC Android e iPhone.
Mentre alcune piattaforme di social media lo rendono facile, la condivisione di un collegamento al profilo Discord è un po' più complicata. Non è necessario un semplice clic di un pulsante per generare un collegamento. Invece, devi fare le cose manualmente. Se il pensiero di farlo per te stesso ti fa sudare freddo, o sospirare stancamente al pensiero di dover effettivamente fare uno sforzo, rilassati. Stiamo per renderti il ​​più semplice possibile.
Come condividere un collegamento al profilo Discord
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Se desideri condividere un collegamento al profilo Discord, ti consigliamo vivamente di seguire questa procedura utilizzando l'app desktop Discord. Mentre puoi avviare il processo sull'app mobile, alla fine dovrai accedere alla versione desktop. Allora perché non risparmiare tempo? Potrebbe essere necessario abilitare la modalità sviluppatore. Per fare ciò, vai su Impostazioni utente > Avanzate > Modalità sviluppatore > Abilita Copia il tuo ID Discord Inizia accedendo al tuo account Discord. Seleziona la tua immagine del profilo per aprire il tuo profilo Discord. Tocca i tre punti . Ora, fai clic con il pulsante destro del mouse sul tuo profilo nella barra laterale destra e seleziona Copia ID . Copiare il tuo ID Discord è il primo passo del viaggio. Ora che hai copiato questo, sei pronto per andare avanti. Modifica il collegamento Discord Dopo aver copiato il tuo ID Discord, apri una finestra del browser. Incolla il seguente link nella barra degli URL: discordapp.com/users/yourID Quindi, sostituisci l'ultima parte del collegamento etichettato yourID con il tuo numero ID Discord effettivo. Questo creerà un collegamento che indirizzerà qualcuno al tuo profilo individuale. Condividi il collegamento Ora che hai un collegamento funzionante, puoi inviarlo a chiunque desideri e potranno trovarti su Discord. Per fare ciò, devono utilizzare la versione del browser di Discord, piuttosto che l'app. Per fare ciò, devono visitare il sito Web di Discord e fare clic su Apri Discord nel browser . Possono cercare utilizzando il link del tuo profilo Discord. Incollalo nel campo dell'URL e li indirizzerà direttamente a te. Se tutto va bene, seguendo questi passaggi, otterrai un collegamento al profilo Discord che potrai quindi condividere con chi desideri. Come abbiamo detto all'inizio, non è facile come molti altri siti di social media. In effetti, è un po' strano che non lo abbiano reso più facile.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida su come condividere il collegamento Discord su PC Android e iPhone. Prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluti. Read the full article
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seance · 1 year
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so i sent you an ask a few days ago saying that you're the best gifmaker i've seen and i'm back because i saw that it was your birthday so i wanted to say happy (very belated) birthday and also... you are italian?? so let me say it again in italian: sei la migliore gifmaker di tutto tumblr! Non voglio sminuire gli altri gifmaker del sito, è solo che tu sei ad un livello tutto tuo! (parte 1, sì questa è una ask lunga)
Onestamente non so come fai a trasformare ogni scena in arte (perchè sì, per me è arte!!). i font che usi, il tuo blending, i coloring, LE TUE IDEE, è tutto sempre impeccabile non importa quale stile usi (onestamente sono rimasta scioccata quando ho visto che  hai descritto il tuo 2022 un 'mess' quando hai fatto solo gifset bellissimi uno dopo l'altro??). (parte 2)
ho scoperto il tuo blog con i tuoi gifset su Moonknight e giuro io sono rimasta senza parole quando li ho visti, perchè avevo visto bei gifset altre volte, ma non avevo idea che potevano arrivare a quei livelli finchè non ho scoperto il tuo blog. non vedo l'ora di vedere cosa farai quest'anno perchè, anche se so che è probabilmente il risultato di molta esperienza, quello che fai a volte mi sembra magia. ciaoo <3 (ultima parte, ho finito haha)
♥ ho messo tutto qui così il piantino me lo faccio una volta sola! intanto grazie mille degli auguri ma soprattutto grazie mille per esserti presa il tempo di mandarmi queste belle parole 😭 fa sempre strano essere percepiti attraverso la lingua madre ma forse rende tutto solo più speciale. io considero sempre il mio stile un po’ un macello perché lo cambio di continuo ed ogni volta mi sembra di ripartire da zero ma leggere che i concetti dietro ai gifset (la cosa che mi ispira di più a crearli alla fine) a volte arrivino veramente forte e chiari mi rende veramente felicissima! grazie grazie grazie, la me 14enne che per la prima volta ormai secoli fa si mise a smanettare su photoshop probabilmente non ci crederebbe. spero di continuare a renderti la permanenza qui sopra almeno un po’ più entertaining, grazie ancora di tutto ♥
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caspola · 2 years
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sara || 22 || she/they, studente lombarda in trasferta a milano
piccolo angolo per le mie cazzate, se non vi va bene ciao e arrivederci
DNI. persone dimmerda, minorenni e rompicoglioni WARNING. raga bestemmio, anche troppo a volte.
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libero-de-mente · 3 years
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Diciotto anni
Vorrei che il tempo si fermasse a oggi, vorrei non andare oltre ma so che è impossibile.
L'ho sempre detto e scritto, tra il serio e l’ironico, ma quanta verità sta nella frase “il tempo passa”.
A ogni compleanno lo si percepisce, io sinceramente ho smesso di sentire scorrere il tempo su di me da qualche anno oramai, non ci penso più. Di me sarà quel che sarà.
Ma da quando sono padre percepisco il compleanno dei miei figli.
Daniele, mio dolce Daniele tanto buono quanto di animo puro oggi diventi maggiorenne.
Da qualche tempo ho notato che lo sei diventato, dai tuoi discorsi e dal tuo volerti interessare su di me e sul mio lavoro. Chiedendo e condividendo idee e soluzioni. Grazie.
Ho cercato di educarti a rispettare il tuo prossimo, a non approfittare mai dei più deboli e a non cedere nell’inganno della diversità inventata dall'uomo. Ma il rispetto per chiunque sia reale e sincero.
Credo che tu abbia po' esagerato, diventando troppo rispettoso e di buon cuore. Questo mi fa paura vedendo come gira il mondo, in particolare la gente che sopra esso vive e approfitta del prossimo.
Parlo per esperienza personale, neh?!
Posso dire che in molte cose sei quello che volevo essere io, nonostante tu sia nato con i miei stessi “difetti di fabbrica”, hai saputo migliorati facendo diventare realtà i miei sogni su di te.
Io ho sempre fatto pensieri belli, per poi scontrarmi con la realtà spesso brutta. Tu mi dici di fare pensieri brutti, così da non essere deluso dalla realtà e semmai esserne sorpreso in positivo. Anche se questo non ti togli il sorriso e la voglia di scherzare che ti ho sicuramente dato io.
Ti chiedo solo una cosa figlio mio, fammi sentire sempre tuo padre.
Non mi allontanare perché ora che sei fisicamente più alto di me e mi fai discorsi seri, ti sembrerà strano, anche tu mi dai sicurezza e protezione.
Ho bisogno di sentirmi sicuro, solo mio padre lo sapeva fare ma il destino me lo portò via troppo presto, ma tu fammi sentire sicuro. Io così darò sicurezza a te.
Ti proteggerò dal mondo intero, come tu proteggerai me.
Perché arriverà presto il giorno in cui sarò io ad addormentarmi sul sedile posteriore dell’auto, mentre tu guiderai.
Mi hai cambiato la vita, di questo te ne sarò sempre grato. Non sai quanto di bello hai fatto nascere in me, hai risvegliato risorse che erano sopite in me.
Ho sempre creduto che non mi bisogna mai arrendersi, anche quando tutto crolla intorno a te, ho imparato a usare le macerie scale per risalire, come pareti da scalare per ritornare su. Questo te lo sto dimostrando e lo stai vedendo e comprendendo ora.
Una cosa sono contento di me stesso, di non averti mai detto “sei una delusione”, tu non t’immagini il dolore di sentirselo dire da chi dovrebbe comprenderti e aiutarti.
A diciotto anni si è grandi al punto giusto, ma tu Daniele non avere così fretta lascia che io posso coccolarti ancora una volta. Solo un’ultima volta.
Ps volevo mettere una foto con me e un Daniele piccino, come su Fb, ma qui su Tumblr preferisco rimanere un Libero De Mente qualunque. Una bombetta con sotto una testa invisibile. Grazie a chi mi legge sempre.
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kyda · 2 years
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Quanti anni hai? E da quanto tempo sei fidanzata? Raccontaci la vostra storia🫀
Ho 24 anni, conosco Orazio da due anni, ci siamo messi insieme nell'estate del 2020. Ci siamo conosciuti, incredibile, grazie a tumblr. Proprio l'altro giorno sono tornata a rileggere i primi vecchi messaggi, i "come ti chiami?" e le prime domande sulla musica, sulla vita. Mi ha fatto uno strano effetto e mi fa troppo sorridere ripensarci. La prima volta che abbiamo parlato al telefono abbiamo parlato in inglese, mi ha aiutata a fare i compiti del lettorato, poi siamo stati il resto del pomeriggio, io sul pavimento con le gambe sul divano a guardare il soffitto, a leggere le definizioni su internet delle più strane paure. Abbiamo parlato per due mesi così, senza incontrarci per la pandemia, per la sessione e per il lavoro. Quando finalmente a giugno ho dato russo II lui è venuto a Palermo, dove avevo preso in affitto una stanza per l'uni, e la prima notte ci siamo addormentati sullo stesso letto. Io ero un'altra persona prima, ma il modo in cui lui mi guardava, mi parlava e mi toccava con delicatezza quando e come era giusto per me mi ha fatto capire che mi potevo fidare di lui. Gli ho dato la mia totale fiducia da subito, nonostante ci abbia messo un po' a capire (o forse accettare) che mi ero innamorata di lui.
Abbiamo continuato a vederci così poi, più spesso che potevamo, a volte veniva lui e altre andavo io, lui vive in provincia di Catania. I mesi di quarantena sono stati brutti, ricordo che non ci siamo visti per circa tre mesi alla fine del 2020, però alla fine tutto a posto. Ci troviamo bene insieme, comunichiamo, ci vediamo quando possiamo. Ci dicono tutti che sembriamo fratello e sorella, io lo vedo tanto simile a me nel modo di essere e di fare e allo stesso tempo estremamente diverso da me. Siamo due opposti la maggior parte del tempo forse, ma mi piace un sacco.
E quindi niente, siamo qui e siamo insieme e ce la stiamo vivendo finché va bene. Lui mi dice che mi vizia quasi come se si pentisse, io gli dico di non viziarmi e non accontentarmi sempre in tutto come mi accorgo che fa, ma mi rende tanto tanto felice
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der-papero · 2 years
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Quanto mi fanno compagnia i tuoi post di ritorno a casa! Grazie! ♥
Ad un messaggio così non posso rispondere soltanto "grazie", perché non renderebbe l'idea, quindi, se mi dai un minuto della tua vita, ti racconto un qualcosa che poi rende valore al mio "grazie".
Quando son arrivato, 3 anni fa, qua su Tumblr, l'ho fatto perché ero in un periodo di crisi profonda, sentivo come se la vita mi stesse sfuggendo dalle mani, è stato un periodo davvero brutto. Non che sperassi che T potesse risolvere chissà cosa, ma leggendo le vostre storie, i successi, i fallimenti, gli amori, i dolori, la solitudine, le speranze, tutto questo mi ha aiutato tantissimo a "vederci meglio", a capire perché mi stessero accadendo determinate cose, e la polvere ha iniziato a posarsi.
Una volta trascorso questo periodo, il mio blog cambiò volto, e diventò quello che volevo che fosse, una finestra dove regalare sorrisi, storie che potessero -almeno- raddrizzare la giornata di chi mi legge, perché è quello che adoro fare quando sono in mezzo alle altre persone, mi piace farle stare bene, sono quel tipo di persona che, in napoletano, viene definito 'u cumpagnon, ovvero l'amico di tutti, quello che nella comitiva si inventa sempre una gag per svoltare la serata, perché io adoro i sorrisi delle persone, non è altruismo, esattamente l'opposto, lo faccio perché ci sto bene prima io. Ma ahimè, su Tumblr non ha funzionato, la mia ingenuità aveva preteso troppo, e nonostante i miei sforzi, riuscivo sempre a far sorridere solo 1/3 delle persone, un altro 1/3 si arrabbiava e l'ultimo 1/3 manco si interessava (1/3 è una quantità simbolica per far capire un principio). Paradossalmente, la stessa partizione si sta ripetendo adesso che sto scrivendo questa risposta, molto strano a dirsi ma è così.
Quando poi, nel 1/3 di persone arrabbiate, ci son finite alcune alle quali volevo un bene profondo, ho capito che così non poteva andare, e ho cominciato a scrivere per far ridere e stare bene solo me, come se fossi il miglior amico di me stesso (definizione rubata al canuomo di Spaceballs), non curandomi più di qualsiasi reazione che potessi scatenare. In sostanza oggi sono qui chi ho deciso di essere, che è più o meno una versione abbastanza vicina al mio io, decurtata della parte che non posso ottenere.
Dopo questa lunga premessa, ritorno sul tuo messaggio, però adesso sai il valore profondo del "grazie" che volevo dirti, perché, anche se per un breve istante, con le tue parole hai azzerato tutti quei terzi, e mi hai restituito quello che mi piace essere, ovvero donare un momento bello ad una persona.
So che è ancora possibile e, per questo, Grazie, di cuore 🧡.
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erosioni · 3 years
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Cortesie per gli ospiti
-          E mi raccomando, pulisci bene la sala perché stasera voglio che sia tutto a posto, siamo d’accordo? –
-          Sì, mamma, non preoccuparti –
-          E la moussaka in forno, controllala eh? Non me la fare bruciare…
-          Sì, mamma, la moussaka…
-          E bla bla bla bla bla…
Despina si trattenne a stento dallo sbuffare, alla sua età non sopportava proprio di essere trattata come una bambina, ma i genitori continuavano a raccomandarle sempre le stesse cose come se avesse tredici anni. Comunque era meglio far finta di niente visto che i suoi avevano deciso di andare al Pireo per recuperare la nonna e portarla alla cena di compleanno di papà.
Con il Covid c’erano state ben poche occasioni per godersi un po' di solitudine. Ora all’improvviso, con l’allentarsi delle restrizioni, il fratello era scomparso dietro alla sua fidanzata e i genitori di buon mattino avevano deciso di farsi un giro romantico verso il mare. La nonna era tutta una scusa, visto che anche a ottant’anni guidava benissimo da sola e Despina scommetteva che si sarebbero fermati da qualche parte a mangiare il pesce fresco. Sarebbero ricomparsi solo nel tardo pomeriggio, in tempo per la cena e i regali.
Insomma, finalmente un po’ di pace! Mise Spotify a tutto volume e ballò un po’ in giro per la casa fingendo di pulire. Ci sarebbero stati solo loro e la nonna, chi se ne fregava di tirare tutto a lucido?
Le venne in mente di colpo che ora poteva occupare il bagno quanto le pareva! Si concesse un generoso bicchiere di vino dalla bottiglia già stappata e pronta all’uso mentre si spogliava al suono di Drunk and I don’t wanna go home, immaginando di farlo davanti a una folla plaudente.
Si portò il bicchiere nel bagno e riempì la vasca. Da quanto tempo non si concedeva un bel bagno? Dopo dieci minuti qualcuno cominciava a bussare perché ne aveva bisogno subito. Si lavò accuratamente i lunghi capelli e poi si concesse all’abbraccio ristoratore della vasca.
Dopo un’oretta uscì dal bagno levigata e rilassata come non era da tempo, avvolta in un asciugamano bianco e con un altro arrotolato in testa. Non le andava neppure di usare il phön, faceva abbastanza caldo.
Si sentiva una principessa e non aveva ancora nessuna voglia di mangiare, si versò un altro bicchiere di vino e si gettò sul divano col cellulare. Mandò vari messaggi, soprattutto a Yorgos, cercando di convincerlo a passare da casa prima che tornassero i suoi, ma il ragazzo non era molto convinto. Despina si indispettì. – Che cacasotto! Sarebbe stata l’occasione giusta per combinare qualcosa. In due mesi mi ha dato due baci! Che cazzo di spreco!
Cominciò a scorrere Instagram e poi passò a Tumblr. Era un po’ brilla per il vino a stomaco vuoto. Le immagini di Tumblr erano vagamente eccitanti, soprattutto quelle di ragazzi che stringevano il collo di ragazze o mettevano loro la mano sulla bocca. Cominciò a sentire il tipico languore dell’eccitazione. Forse si sarebbe toccata un po’ e poi avrebbe fatto un pisolino. Invece si addormentò di colpo.
Si risvegliò come riemergendo da sott’acqua. Suonavano alla porta e chiunque fosse aveva già suonato più volte. Chi poteva essere? Corse alla porta, scalza, poi si ricordò che era ancora in asciugamano e turbante in testa. – Chi è? – Chiese attraverso la porta.
-          Sono Stavros – rispose una voce profonda e conosciuta – Scusate il ritardo… -
Stavros era un vecchio amico di suo padre, che ora comandava un rimorchiatore al porto. Ma che ci faceva alla porta a quell’ora? Despina aprì la porta, anche se con riluttanza. Stavros era spesso ospite a casa sua ed era come una specie di zio. Anche se la imbarazzava che l’avesse trovata conciata così non se la sentiva di farlo aspettare fuori dalla porta.
Stavros entrò e la guardò con occhi ironici, era alto, con la barba brizzolata. Un vero marinaio. Despina arrossì sotto il suo sguardo fermo. – Eh scusa, stavo facendo la doccia… -
-          La doccia? Ma è l’una, io pensavo di trovarvi tutti a tavola. Non è il compleanno di tuo padre? Ho anche portato una bottiglia di vino… -
-          A tavola? Ma lo festeggiamo a cena…
Stavros fece un’espressione strana. – Tuo padre mi aveva invitato a pranzo una settimana fa, lo ricordo benissimo… -
-          Che casini combina sempre papà, l’avrà detto e poi si sarà dimenticato che aveva cambiato programmi. – Despina sbuffò.
-          Possiamo accomodarci? – La voce di Stavros la scosse, effettivamente erano ancora in piedi nell’ingresso.
-          Ma certo, scusa, entra pure, ma papà e la mamma sono usciti…
-          Davvero? E quando ritornano?
-          Eh non so, ma certamente non per pranzo, mi dispiace…
Stavros poggiò la bottiglia di vino sul tavolo e si sedette su una poltrona accavallando le gambe. Socchiuse gli occhi segnati da alcune rughe di espressione. Despina sentì lo sguardo che le scivolava sulle spalle nude, sull’asciugamano e poi sulle gambe. Non si ricordava che l’uomo l’avesse mai guardata così: come se fosse il dessert alla crema alla fine di un banchetto. Avvertì con imbarazzo che stava diventando rossa in faccia. Addirittura sentiva le orecchie calde.
-          S-scusami un attimo, vado a vestirmi perché ho un po’ freddo…
-          Strano, a me pare faccia abbastanza caldo. Comunque aspetto qui, non preoccuparti.
Despina corse in camera sua. – Che imbarazzo – pensò – Mi avrà preso per una scema, ma non mi era mai capitato che un uomo di quell’età mi guardasse così. Comunque chi si crede di essere per mettermi in difficoltà a casa mia? Mica sono un’infante!
Con uno scatto di orgoglio indossò una maglietta blu con le bretelline senza reggiseno e un paio di pantaloncini rosa, comodi. Se Stavros voleva guardarla bene si accomodasse pure, l’avrebbe rimesso a posto lei quello sfacciato.
Al suo ritorno in sala l’uomo era ancora seduto come se fosse a casa sua, anzi si era messo anche a leggere un libro di suo padre che aveva trovato poggiato sul tavolino. Questa volta Despina sostenne il suo sguardo ironico. – È interessante il libro? -  chiese la ragazza con tono provocatorio.
-          Parla di viaggi di mare… lo sai che tuo padre e io eravamo insieme in marina? –
-          Uff, me l’avete raccontato mille volte, da quando ero bambina… -
-          Ah, scusa. Certo che ora non sei più una bambina, vero Despina? –
La ragazza si sentì presa in contropiede. Cosa voleva dire? E di nuovo quello sguardo sfacciatamente puntato verso le sue tette. Despina si accorse che i capezzoli le sporgevano decisamente dalla maglietta. Possibile che quella situazione assurda la facesse anche eccitare? Basta, doveva farla finire!
-          Senti, Stavros, perché non vai via e non torni più tardi? Non per essere scortese, ma devo preparare un po’ per la cena e come vedi qui non c’è nessuno…
-          Ah sì, la cena… ma per pranzo non vuoi offrirmi nulla?
-          Per pranzo non c’è proprio niente! –
rispose piccata la ragazza, possibile che non ci fosse verso di cacciarlo di casa?
-          Eppure si sente un forte odore dalla cucina… sei sicura che non ci sia qualcosa sul fuoco?
-          Oddio, la moussaka della mamma! Si starà bruciando!
Despina corse disperata verso la cucina. – Che stupida! Ho rovinato la cena per papà! –
Con sua sorpresa la moussaka era già sfornata e si stava raffreddando sul piano cottura. Sobbalzò quando sentì la voce di Stavros, vicinissimo, dietro di lei.
-          L’ho tirata fuori io appena in tempo, non preoccuparti… -
Despina si sentì tanto piena di sollievo e di gratitudine che le venne spontaneo abbracciarlo. Nell’attimo in cui sentì le braccia di Stavros che si chiudevano attorno alle sue spalle e l’odore di colonia e tabacco che le invadeva le narici, si riscosse e si allontanò. L’uomo non la trattenne ma sorrise. Lo sguardo un po’ colpevole di Despina lo intenerì e le passò le dita sulla guancia sinistra, per poi alzarle il mento in modo che tornasse a guardarlo negli occhi. – Neanche un bacetto di ringraziamento, signorina? –
- Cosa sta succedendo? – Pensava confusamente la ragazza, Stavros non le aveva mai detto cose del genere, né lei si era mai sentita attratta da lui come in quel momento. Avrebbe potuto essere suo padre e, in effetti, i due avevano la stessa età. Era tutto sbagliato! Però era una situazione eccitante, non si aspettava che venisse fuori così all’improvviso, le faceva girare la testa. Ma poi cosa sarebbe successo? Dopo il bacio cosa avrebbe voluto? All’improvviso si immaginò le grandi mani del marinaio che le frugavano impietose sotto la maglietta – No, no, no! – Disse una voce nella sua testa, piena di allarme.
- Stavros, per piacere, non mi mettere così in imbarazzo… - Avrebbe voluto che la voce le suonasse decisa, ma invece aveva un tremito quasi infantile. In quel momento dimostrava la sua vera età, se non qualche anno di meno.
Stavros socchiuse gli occhi – Mhh, il tuo imbarazzo è anche più eccitante… comunque… -
Despina deglutì. Ora si sentiva veramente come il dessert a fine pasto. - Comunque, puoi sempre prepararmi qualcosa per pranzo. Non hai fame, signorina? – Concluse con un tono sornione.
Despina si rilassò un po’. Tutto sommato aveva fame anche lei. Aprì il frigo e prese delle uova. – Ti va bene una frittata al formaggio? Tanto tra qualche ora ceniamo… -
In poco tempo la frittata fu pronta e si sedettero in cucina per mangiare. Stavros versò del vino per entrambi dalla famosa bottiglia di rosso che ormai era quasi vuota. Despina pensò a cosa avrebbero detto i suoi, ma scacciò il pensiero: con tutta quell’emozione di quella strana giornata sarebbe stato l’ultimo suo problema. Stavros era allegro e scherzoso e le raccontò aneddoti divertenti di quando lui e suo padre erano in marina. Storie imbarazzanti e buffe, che Despina non aveva mai sentito. Al momento del caffè pareva che lui si fosse rassegnato e che tutto fosse tornato alla normalità. I due si sedettero a conversare sul divano. L’imbarazzo di Despina era ormai quasi sparito. Si rannicchiò da una parte del divano mentre Stavros ricominciava a parlare del passato. – Tuo padre ti ha mai detto che quando ha conosciuto tua madre c’ero anche io? Eh sì, signorina… tua madre era bellissima. Nella stessa festa piena di musica e di balli prima ha baciato tuo padre e poi, di nascosto, ha baciato anche me… - L’espressione di stupore della ragazza fu immediata e arrossì con violenza. – E tu le somigli tanto, Despina… veramente tanto. -
La mano ruvida dell’uomo si mosse lentamente lungo la gamba nuda, dal polpaccio indugiò sul ginocchio e risalì verso l’interno della coscia. Despina sentì una contrazione e il calore fra le gambe. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma Stavros la anticipò: - Fino a quando pensi di sfuggirmi, signorina? Stai morendo dalla voglia… -
Despina avrebbe voluto rispondere qualcosa ma la voce le morì in gola quando Stavros la abbracciò per baciarla. Le sue mani andarono immediatamente sotto la maglietta e si strinsero come una morsa attorno ai seni. Mentre l’uomo la schiacciava sotto di sé sul divano sentiva la durezza del suo cazzo attraverso i vestiti. Era come se fosse diventata una bambolina di pezza nelle sue mani. Avrebbe dovuto dire e fare qualcosa, ma la verità è che era già bagnata e Stavros aveva ragione: stava semplicemente morendo dalla voglia.
- Erano mesi che ti volevo, signorina… - Le sussurrò in un orecchio la voce ferma dell’uomo. Le strinse leggermente il collo con una mano e le strappò via la maglietta. La spallina semplicemente si lacerò, lasciando Despina a seno nudo. – Ti piace vestirti come una sgualdrina per arrapare gli uomini? – La ragazza non rispose, aveva il fiato corto per l’eccitazione. – Stai già ansimando, una sculacciata non te la toglie nessuno… - Stavros la prese di peso e la voltò come un sacco, mettendola sul bracciolo del divano. Le abbassò i pantaloncini e le mutandine. Sciaff! Improvvisamente, Despina sentì il dolore secco della prima sculacciata. Le mani del marinaio sembravano fatte di ferro. – Ahhh! Nooo! – Le sfuggì. – Ah, hai recuperato la voce, signorina, ma tanto non ti sente nessuno: chiedi perdono! – Sciaff! Un altro colpo secco si abbatté sul culetto di Despina – Perdono! Perdono! – Sciaff! – Di cosa stai chiedendo perdono, troietta? – Il tono volgare dell’uomo la fece bagnare ulteriormente – Non so! Non so! Di quello che vuoi per piacere! Ahh! – Sciaff – Chiedi perdono perché volevi farmi arrapare! – Sciaff! – Ahh BASTA STAVROS! PERDONAMI! PERDONAMI! – Stavros si mise a ridere e la lasciò andare, mentre Despina sentiva il rossore del viso che uguagliava quello che probabilmente dovevano aver assunto le sue natiche. Si girò a guardarlo, si sentiva umiliata sul punto di piangere, ma non si era mai sentita così arrapata in vita sua. – Povera Despina, dai, vieni fra le mie braccia che ti faccio dimenticare il dolore…- Il suo tono era improvvisamente dolce. In un attimo fu nudo anche lui. Aveva un cazzo rigido, pieno di vene. Despina ebbe appena un attimo per vederlo, poi, come aveva detto lui, le fece dimenticare il dolore. Spingeva dentro di lei con costanza, mentre la divorava di baci. La ragazza balbettava cose incoerenti e si sentiva completamente nelle sue mani. Non le era mai capitato prima, nelle sue poche esperienze.
Le mani pesanti di Stavros le lasciavano il segno nelle carni, ma quel misto di dolore e piacere la stava portando fuori di testa. Despina venne ripetutamente tra le braccia del marinaio che le scavava dentro, infaticabile e ansimante. A un tratto lui smise e si ritrasse. Era chiaro che stava per venire. – Mhh, Stavros, vienimi addosso per piacere… - L’uomo aprì la bocca lasciandosi sfuggire un mugolio e la accontentò, bagnandole la pancia col suo seme bollente.
-          Dio, Stavros! – ebbe la forza di dire.
-          Non te l’aspettavi questo, eh Signorina? –
-          Oh Dio! Ma è tardissimo! Cazzo cazzo! Se ci trovano così i miei siamo spacciati! –
Stavros si fece una risata, ma si rialzò lasciando che la ragazza filasse di nuovo in bagno a ripulirsi. Despina si cambiò e cercò di lavarsi alla bella e meglio. Il culetto le faceva ancora un po’ male. Cercò di guardare se le era rimasto il livido, ma poi si vergognò. - Come faceva a essere così imbarazzante ed eccitante al tempo stesso? - Smise di farsi domande perché fuori dalla porta del bagno sentì le voci familiari dei genitori e della nonna.
Uscì immediatamente, sperando che non le leggessero nulla negli occhi. Si era messa una camicetta pulita e il jeans. – Stavros! Ma che sorpresa! Ti sei ricordato del mio compleanno! – Stava dicendo tutto allegro suo padre. – Ah, sono passato un attimo e Despina mi ha detto che stavate per tornare. Vi ho aspettato per darvi questa bottiglia… - Ah, come sempre sei stato gentilissimo! Dai, rimani a cena con noi, tra poco torna a casa mio figlio: hai visto che c’è la moussaka? La bottiglia ce la dividiamo, come ai vecchi tempi. – No no – si schermì l’uomo – ti ringrazio, ma ho un impegno al porto, Despina è stata gentilissima mentre aspettavo, mi ha già offerto anche del vino, anzi ho quasi svuotato la bottiglia… - Tutti risero, anche Despina che in realtà si sentiva molto in imbarazzo. Cosa sarebbe successo ora? Come avrebbe fatto a guardare in faccia Stavros le volte successive? – Tua figlia è diventata una vera donna, somiglia sempre più a te – disse il marinaio con galanteria alla mamma di Despina (che arrossì). Poi abbracciò tutti prima di andare via. Baciando sulla guancia la ragazza le sussurrò: - La settimana prossima torno, signorina, aspettami…-  Despina sentì le gambe che le tremavano un po’. Però la settimana prossima non le era mai sembrata così interessante.
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realberta · 3 years
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24/07/2021
Sono le 5.38 del 23 luglio, ma probabilmente quando leggerai tutto ciò, sarà molto più in là. Questo perché quello che mi hai fatto non lo si dimentica ne mai potrà attenuarsi. Dunque, se alle 5.41 del 23 luglio sono a scrivere qui, lo faccio solo per me stesso, del fatto che tu lo legga o meno non me ne frega nulla. Puoi anche essere con lui per quel che mi riguarda. Anche se ho notato che è un po’ che non posti, talmente un po’ che ho fatto in tempo a disinstallarlo e reinstallarlo Tumblr, sperando di vedere anche solo una cazzata e invece non ho trovato nulla oltre all’ultimo post del 12 che però avevo già letto, anche se non mi aveva toccato minimamente visto quello che mi avevi fatto e visto che stavi per andare in vacanza con lui. E questo non lo dimenticherò mai e il dolore di questo non potrà mai attenuarsi.
Sembra che in estate io sia destinato a soffrire, ma quantomeno è la prima ed unica sera che il tuo fantasma incombe su di me. E non pensare male: io trattengo tutto, non lascio passare un minimo segno di cedimento. A volte mi capita di stare talmente male da sentirmi straziato e da voler piangere ed urlare in doccia, ma spesso tengo botta. Sai, le ferite diventano ricordi di come sei stata capace di farmi del male, ed è bello vedere come mattoncino dopo mattoncino, quella persona lì non sarà più in grado di farti nulla. Certo, questo significa che non sarai neanche più tu in grado di amarla, ma d’altronde non l’hai voluto tu, è stata lei ad obbligarti indirettamente a farlo. Ed il tuo amore va attenuandosi, così come la tua voglia di lottare e di aspettarla.
Sai, quando anche solo ho l’istinto di accendere il telefono, mi sono messo come primo tra i ricercati di Instagram il finsta della vostra compagnia, che così mi ricordo bene perché, tra l’altro, devo starti lontano.
Ecco, poco fa erano le 5.05, quando, ascoltando varie interviste di personaggi storici famosi, mi sono imbattuto in quella di Eugenio Montale, uno dei miei poeti preferiti che però spesso e volentieri a scuola non viene studiato, probabilmente per il poco tempo e per il fatto che è piuttosto contemporaneo. Ogni volta che mi capita di sentir parlare di Montale, lo riconduco immediatamente ad una delle sue più famosi poesie, per me una delle più belle poesie d’amore mai scritte. Mi ricordo di averti accennato questo componimento in maniera piuttosto loquace durante una delle nostre innumerevoli chiacchierate a Torino.
Di questa poesia amo alla folia un aspetto in particolare, che rispecchia in modo incredibile un mio modo di agire e che mi emoziona ogni volta che ci penso. Amo il fatto che il poeta dia la stessa importanza alle milioni di scale percorse con lei e al singolo gradino percorso senza di lei, se non addirittura esalti di più il singolo gradino. È la verità: senza la persona che si ama, ogni singola azione diventa motivo di vuoto, di dolore dentro. Ma non il dolore che può farti un’amica: è il dolore quello vero, quello silenzioso, quello che ti prende prima lo stomaco e poi il cuore. Quello che ti fa venir voglia di urlare, urlare davvero.
Probabilmente, quando posterò tale discorso sarà sera o notte, poiché credo che una poesia del genere debba essere apprezzata in un contesto nel quale sia facile poter essere assaliti dalla propria verità sentimentale, quella genuina, che dovrebbe essere rispettata sempre senza lasciar spazio quindi alle famose maschere di Pirandello che qualsiasi persona mi stia accanto sa che amo prendere spesso e volentieri in prestito.
Solo non mi ricordavo facesse così male, così volevo ricordare al mondo intero di non leggerla, perché se si è capaci di amare, ma amare davvero, e di saper mettere al primo posto, anche nelle difficoltà, la persona che si ama, questa poesia è altamente dannosa al cuore.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
P.s: stanotte ti ho sognata e nulla, mi chiamavi a tarda notte e mi chiedevi se era ancora possibile venire a Torino o fare il weekend a Firenze insieme, e nulla ahah, mi ha fatto così strano ahah... ma quantomeno so che non succederà mai che tu possa fare una cosa del genere per me.
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senzamacchia · 3 years
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Primo Post
Oh.
Come butta?
Facciamo le dovute presentazioni.
Mi chiamo M, piacere.
Sì dai, M e basta. E’ il mio nome. Magari sembrerà strano, ma è così che mi hanno chiamato per anni, al liceo. Uno di quei nomignoli stupidi di cui ricordi a malapena l’aneddoto che li ha generati... ma mi è rimasto attaccato, anche perché dopotutto è la mia iniziale.
Di solito sono una che ci gira un sacco intorno prima di arrivare al punto, ma stavolta farò un’eccezione e ci arriverò subito: ho deciso di iniziare a scrivere perché ho la depressione. Da molti, molti anni. So bene di non essere l’unica, anzi credo proprio che ci sia un casino di gente che, per un preciso motivo, per una moltitudine di motivi o apparentemente senza alcun motivo, soffre di depressione. Io credo che ce ne siano anche di più che invece, semplicemente, non ammettono la cosa, forse nemmeno con sé stessi, e magari la sublimano in altro, spesso con risultati discutibili di vario genere.
Ma sto essendo vaga, lo so.
L’avevo spoilerato, prima, di essere un tipo che si perde in discorsi collaterali. Eh beh bisogna che uno ci si abitui. O che inizi a leggere qualcos’altro. Ora. Adesso. SUBITO.
Benissimo. Come stavo dicendo, so bene di non essere l’unica al mondo a soffrire di depressione, ma a volte curiosamente ricevo questa sensazione. Per il semplice fatto che nessuno ne parla.
Cioè, se ne parla poco di depressione. Anzi, meno se ne parla meglio è, che poi se uno è depresso è sicuramente uno sfigato, uno noioso, o peggio un fannullone che non ha voglia di mettersi il proverbiale dito nel proverbiale deretano.
E invece non è affatto vero, cazzo: per esempio io mi ritengo, anzi, SONO un essere umano semplicemente fantastico eppure sono terribilmente, insistentemente, puntigliosamente depressa da circa un quarto di secolo.
Però sono anche un tipo divertente, e pieno di risorse. Tipo sette, otto giorni al mese. Minimo. Ed ho una visione cazzutamente positiva della vita, per svariati minuti al giorno. Voglio dire, sono un Ariete.
E quindi mi va di scrivere, di scriverNe. Della depressione, intendo. Che è una malattia. Come la tonsillite. Però nessuno si vergogna di far sapere in giro che ha la tonsillite.
A meno che non l’abbia contratta in maniera molto, molto, molto strana.
Vorrei scriverne con calma, girandoci intorno, magari. Partendo da lontano, facendo ampi cerchi di avvicinamento, perché sono zone di volo pericolose. A volte vorrei solo condividere quello che mi passa per la testa in libertà, con qualcuno che non mi giudica, qualcuno tipo la pagina bianca di un post su Tumblr.
Qualche altro depresso vuole una tazza di tisana?
Rimanete sintonizzati per gli emozionanti sviluppi.
(Disclaimer per i precisini: il mio maschile fa bomba libera tutti e vale per maschio, femmina e X, visto che in italiano non abbiamo il neutro e vedere quegli asterischi mi fa venire l’orticaria. Io nasco Nazigrammar, nonché pansessuale, nonché bigender ed io stessa spesso uso il pronome maschile parlando di me, e poi questo è il mio blog ed ho deciso così. Ma sappi che ti voglio bene anche se sei un precisino/a/u/*)
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gloriabourne · 3 years
Note
Mi dispiace che tu abbia pensato che qualcuno avesse potuto segnalarti solo per le tue opinioni... non so se qualche altro utente che ti legge oltre me l'abbia fatto davvero, come ho detto anche se a volte ti scrivo con dei toni accesi e potremmo non concordare su alcune cose, non mi permetterei mai... mi pare strano comunque, cioè dopo una segnalazione tumblr verifica la gravità del contenuto segnalato prima di prendere provvedimenti e procedere con l'eliminazione...
Quindi forse è stato un errore di tumblr, o un h*ackeraggio? Ricordo una volta di essere entrata nel tuo profilo e di aver trovato dei post pubblicitari e di s*pam, che dopo qualche giorno però sono scomparsi (forse li hai eliminati tu stessa dopo essertene accorta?) Ho visto che è capitato ad alcuni utenti che seguivo io, ma diversi anni fa... Se posso permettermi di consigliarti, di rinnovare la tua password attuale, per maggiore sicurezza 😊
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Sono onesta, non mi stupirebbe sapere che qualcuno mi ha segnalata.
Ho ricevuto delle ask - in passato soprattutto ma qualcuna anche nelle ultime settimane - in cui mi venivano dette cose non esattamente carine. Non le ho nemmeno postate alcune, proprio per evitare di arrivare a discutere.
Non si trattava di opinioni diverse, ma di veri e propri giudizi su di me come persona. Giudizi poi avanzati da chi probabilmente con me non ci ha nemmeno mai parlato e quindi non avrebbe nemmeno il diritto di dire certe cose. Ecco perché penso che ci possano essere state delle segnalazioni.
Dopo quello che è successo mi sono informata un po' e ho letto che Tumblr elimina i profili dopo 3 segnalazioni (che a pensarci sono davvero poche) e che a quel punto spetta al proprietario del blog - in questo caso io - richiedere assistenza. A quel punto vengono fatte le dovute verifiche e se le segnalazioni sono infondate il blog viene riaperto. Però le verifiche vengono fatte solo dopo aver contattato l'assistenza. O almeno questo è ciò che ho letto in un forum in cui si parlava di questo.
Tra l'altro avevo letto anche molti post su Twitter in cui alcuni utenti dicevano che si erano ritrovati il profilo chiuso da un giorno all'altro, addirittura a loro l'assistenza di Tumblr non aveva nemmeno dato risposta.
Riguardo a post pubblicitari, onestamente non so di che parli. Io non ho mai visto nulla e praticamente ci vivo su questo blog 🤔
Mai visto e di conseguenza non ho mai cancellato nulla. Mi sembra anche strano che fossero post visibili agli altri ma non a me, quindi può essere che magari fosse un problema di Tumblr...
Una questione di hacking mi pare difficile, scelgo sempre password molto particolari. Bisognerebbe davvero essere dei geni per riuscire a entrare nei miei profili, e dubito che dei novelli Mr. Robot perderebbero tempo con il mio profilo. Non sono così importante 😂
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vele-e-vento · 4 years
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le conversazioni che uno spera che prima o poi su tumblr si estinguano, ma c’è sempre qualcuno che... io: ciao come va a Venezia, vedo che va il Mose. >si si meno male. ma tu che lavoro fai ? io: beh fa piacere che uno lascia il segno :)  me l’hai già chiesto altre volte.
 >  scusa ma mica mi posso ricordare di tutte le persone con cui chatto
Io: eh beh certo, neanche io mi ricordo delle chat, con  tutte le cose importanti che ho da fare... 
( altre due righe di conversazione di nulla+niente che glisso per brevità, ed evitare la noia)
(poi out of the blue, senza nessun contesto, di punto in bianco)
> però tu sei un tipo strano. sei strano per essere un  docente. (io mi penso, “ma se non ti ricordi manco chi sono” ) io: si vede che non conosci molti  ricercatori, frequenti solo i babbani e quindi ... > ma scusa tu fai sexting qua?
io: prego?
> tu fai sexting? io: tu rubi le auto? > rubare??? io: ma ti sembra una cosa normale da chiedere a uno che due minuti fa manco ricordavi chi è.. > che c’entra?
io:  tu gestisci un parcheggio abusivo? no scusa, tu mangi gatti? > si io mangio carne io: si ma ti sembra una cosa normale da chiedere a uno che chiaramente non sai manco chi è e poi, scusa ancora,   ti sembro uno che se  fa le seghe mentre scrive in chat? > le seghe?? io: ah si scusa uno mentre fa sexting, legge la bibbia e il vangelo, è vero. > forse è meglio se ci salutiamo io: si meglio, se devi offendere > ti ho offeso?
io: ah no normale procedura scusa...
> forse meglio che ti saluto
lo: se ti sembra così’ normale, chiedilo a uno dei tuoi clienti. cioè tu vendi un’ auto, e mentre quello ti sta firmando l’atto di acquisto di punto in bianco gli chiedi, scusi lei fa sexting? > beh se c’è confidenza sì io: sì, sicuro, ci credo. è nel manuale del bravo venditore. scritta in tutti i testi di economia. > guarda che l’hai presa male
Io: si certo , “ciao scusa non mi ricordo chi sei perchè sono così  piena di chat e mica posso ricordarmi di tutte le persone con cui parlo, ma scusa tu ti fai le seghe al telefono mentre scrivi? ah ti sei offeso, non capisco come mai... “ >meglio che ci salutiamo io: meglio di sì, credo proprio.
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