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#fare orecchie da mercante
dilebe06 · 4 months
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Age Of Legends
Pensavo fosse amore...invece era un calesse
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Avevo questo drama nella mia lista da secoli, in virtù dei suoi tag: Forte protagonista femminile , Forte protagonista maschile , Contrabbando di droga , Amnesia , Droga , Amico- nemico , Fratelli giurati , Morte , Amici degli amanti , Vendetta.
Grazie ei suoi poster belli aggressivi:
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e al trailer super adrenalinico ed ad alta tensione. Con il voto su Mydramalist di 8.5 a certificare che potesse davvero essere un mezzo capolavoro.
Ed infine la trama come ciliegina sulla torta:
Liu Zi Guang (William Chan) è un giovane ragazzo educato e buono come il pane, che un giorno vede suo padre morire per mano di uno spacciatore, lasciandolo solo al mondo. Devastato dalla perdita e senza più nulla che lo legasse alla città, parte alla volta della Città M alla ricerca di un nuovo lavoro. Lì incontra Nie Wan Feng, ne diventa amico e più tardi fratello giurato.
Con questo nuovo rapporto, Nie Wan rivela al suo nuovo fratellino il suo sogno più grande, che lo ha spinto a venire alla Città M: diventare il Pablo Escobar della Cina. Soldi, potere, donne... con la droga si può diventare ricchi sfondati.
Liu Zi ovviamente non partecipa alla gioia di questa rivelazione, poiché in lizza per la Santità fan della giustizia e della verità e poiché mira a diventare ed essere, una brava persona. sai no, il cittadino modello.
Tuttavia Nie Wan fa orecchie da mercante e riesce a farsi assumere nel gruppo di un narcotrafficante che governa la città, trascinandosi appresso pure Liu Zi. Nei successivi 4 anni, Liu Zi, completamente contrario alla droga e al narcotraffico, proverà a scappare in tutti i modi, venendo catturato, malmenato, sparato ed infine chiuso in una gabbia di 2 metri per 3 con solo un buco altezza occhi per far passare l'aria.
Ma Liu Zi è così fenomeno che anche rinchiuso, guardando dal buco della serratura sopracitata, riesce ad imparare le mosse di combattimento, a smontare, rimontare e usare una pistola e mettendo al contempo su 12 Kg di muscoli.
Il tormento finisce dopo 4 anni, ossia quando Nie Wan uccide il capo dei narcotrafficanti e ne prende il posto, diventando il capoccia di tutti e liberando così suo fratello.
Liu Zi , salutato Nie Wan, torna nella città M e finisce a lavorare in un pub gestito da un poliziotto sotto copertura, mandato lì, proprio per arrestare i narcotrafficanti. Scoperto che il suo nuovo lavoratore conosce Nie Wan, il poliziotto compie uno dei casi di manipolazione mentale più hardcore che io abbia mai visto:
facendo leva sul desiderio di Liu Zi per una società giusta e buona, sulla disgrazia della droga, sulla sua santità, su quanto è brutta la Cina con questi criminali che rovinano la gente, rispedisce Liu Zi da Nie Wan come informatore.
In pratica manda a morire Liu Zi aggratis per un lavoro che doveva fare lui. Perché spoiler ( nessuno sapeva che Liu Zi era l'informatore del poliziotto. Manco la polizia. Così se Liu Zi crepava, nessuno lo sarebbe andato a cercare.)
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Per essere ancor più vantaggioso, gli mostra anche la figlia lasciata a casa, ipotizzando magari anche una loro relazione futura... signore, il sensale doveva fare, non il poliziotto!
Figlia che lui ha dato al suo migliore amico e poliziotto anch'esso, chiedendogli di crescerla al suo posto poiché troppo pericoloso il lavoro di poliziotto sotto copertura. Così, la donzella, all'alba dei suoi 27 anni, ancora non sa che i suoi genitori non sono veramente quelli biologici.
Liu Zi intanto, novello informatore, torna dal fratello che lo accoglie a braccia aperte e gli dona metà del suo impero della droga. Nei 4 anni successivi, il lead darà informazioni su Nie Wan al poliziotto, giocando sul filo sottilissimo del tradimento e della spia, sempre con il terrore di venire beccato.
E beccato, viene beccato! Nie Wan scopre che il tipo del pub è un poliziotto e poichè sa che lui e Liu Zi sono amici e sospetta il tradimento, manda Liu Zi ad ucciderlo. Omicidio che il Nostro compie spoiler: cosa che ho sempre negato vista la palese love story con la figlia di sto tipo e che riporta il sereno nella relazione tra i due fratelli. Ma che brucia però, l'unica persona che sapeva che Liu Zi era un infiltrato. Lo dicevo io che era una cazzata!
Serenità che viene però interrotta quando, in una operazione assieme a tutti i signori della droga (tranne Nie Wan) arriva la polizia per arrestarli. Liu Zi si salva buttandosi a mare e andando alla deriva per giorni...
Ripescato sulla spiaggia privo di sensi, si scopre che è privo anche di un altra cosa: di memoria.
Il suo ultimo ricordo risale a 8 anni prima, quando morì il padre e andò alla città M per cercare lavoro. E adesso? Liu Zi scoprirà cosa ha combinato in quegli otto anni? e soprattutto, ne sarà felice? ne dubito
Alzi la mano chi come me ha pensato che la memoria gli sarebbe tornata ad una certa... ma solo quella di lui come narcotrafficante, come una cattiva persona, dimenticandosi invece del suo ruolo come informatore.
Vagando per la città disorientato, salva un bambino da dei rapitori - ovviamente la Santità deve esser praticata quotidianamente - ed è qui che incontra la protagonista femminile, Hu Rong, poliziotta che giustamente lo arresta perché crede che sia uno dei rapitori del bambino pure lui.
Portato in centrale e messo sotto interrogatorio, Liu Zi rivelerà quello che gli ha detto anche il dottore alla spiaggia: non ha memoria degli ultimi 8 anni e non è un rapitore. Ha salvato il bambino come atto di bontà quotidiana e fine.
Ma la lead non gli crede - nonostante lo porti a fare una TAC completa che certifica scientificamente questa perdita di memoria - e giura che scoprirà " tutti i segreti" che Liu Zi nasconde.
Hu Rong scoprirà che Liu Zi era un narcotrafficante? che gli ha ucciso il padre? che in realtà era un informatore?
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Dai, non è figo?!
Intrighi, tranelli, quella tensione e paura di essere scoperti...e poi ancora doppiogioco e segreti. Io ci vado a nozze con questa roba.
Certo, c'è una pecca che sin dall'inizio mi ha frenato dall'iniziare la serie: le 47 puntate. Sapete quante sono 47 puntate e di quanto si può allungare il brodo con 47 puntate?! Ed infatti, come avevo ipotizzato il drama è super annacquato. Ma andiamo con ordine:
Se dovessi concentrare la mia opinione di questa serie in una frase direi: è come andare a vedere al cinema un film che aspettavi da mesi e mesi e poi in sala ti mettono 40 minuti di pubblicità ed il film tanto atteso in realtà si rivela un corto di 3 minuti.
Perché effettivamente dal 3 al 40 episodio la trama sopracitata quasi sparisce. Quaranta e passa episodi di Liu Zi che ricostruisce la sua vita, ritrova i suoi amici e li rimette sulla buona strada, cambia 5 volte lavoro, apre ditte, risolve i casini degli amici, si dedica al servizio civile, conosce gente, cattura cattivi insieme alla polizia, si fidanza...ma della trama orizzontale non vi è quasi traccia. Per circa 40 episodi.
Che poi, non è male quello che accade. E' anche carino vedere le relazioni tra i personaggi, la bromance e il restauro dell'esistenza del protagonista. Vengono presentati personaggi interessanti e simpatici - ho amato la second lead ed il capitano Han - e vengono portate in campo tematiche anche piacevoli.
Ma non è questo, quello "per cui ho pagato." Dei tag detti sopra non vi è traccia in questi 40 episodi e per quanto sia bellino questa specie di "slice of life", dove è finita la tensione e l'eccitazione prevista? Il "nemici- amici"?
Non potevano mischiare le cose? farci vedere la vita di Liu Zi e al contempo portare avanti la trama orizzontale?!
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Inoltre, per arrivare ai 47 episodi, ci hanno messo di mezzo pure i flashback. Una marea di flashback che mi hanno costretta ad usare il tasto "avanti veloce" più e più volte. Tra le scene già viste e straviste e le scenette delle problematiche degli amici di Li Ziu, mi sono skippata metà serie.
E che le mie parole non siano una completa cazzata, viene certificato da due elementi: il primo riguarda il trailer. TUTTE le scene del trailer provengono dai primi 2 episodi e dagli ultimi 8. Guarda un po'! Sono maligna io o persino la serie sapeva bene quali carte giocare?! Chissà perché nel trailer non ci sono i personaggi secondari o nemmeno una scena dalla parte centrale della serie...
Il secondo elemento ce lo dice Nie Wan che dopo aver passato 40 episodi - e non scherzo - seduto al buio a commentare le azioni di Liu Zi decide, per gli ultimi 8 episodi, di fare qualcosa e movimentare almeno lui un po' le cose, facendoci tornare alla trama orizzontale e concludendo il drama. Grazie Nie Wan.
Gli ultimi 8 episodi poi sono strani:
prima di tutto, sono super frettolosi. Giustamente, tutto quello di cui non hanno parlato fino a mo' deve cicciare fuori adesso. Una informazione dietro l'altra senza dare alla polizia manco il tempo di razionalizzare tutto.
Noi spettatori invece non abbiamo bisogno di assorbire queste scoperte sulla vita del lead negli 8 anni precedenti poiché già le sappiamo. Togliendoci così ogni possibilità di sentirci parte dell'investigazione. Quanto sarebbe stato bello se la serie fosse iniziata con il lead senza memoria e noi e lui avessimo scoperto le cose assieme? Ed invece no. Semplici spettatori di una storia che sappiamo già.
Questa frettolosità si riflette appunto sulla reazione dei personaggi che non fanno manco in tempo a mostrare in volto la loro sorpresa o sconvolgimento: la notizia che il narcotrafficante sia Nie Wan e non Liu Zi, la scoperta che il primo abbia incastrato il secondo e che abbia una fedina penale da serial killer, viene buttata sul tavolo e dopo 2 secondi siamo già all'argomento successivo.
Niente pathos, niente tensione. Questa serie infatti ha il record mio personale di essere l'unico drama con genere "thriller, azione, romantico" visto fino a mo' a non avermi mai fatto sentire in ansia o nervosa.
In pratica, semmai volessi rivedermi questa serie, vedrei le prime due puntate e poi volerei direttamente al 40 episodio.
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Andando ai personaggi, salvo solo i secondari ed un po' Liu Zi. Quest'ultimo grazie alla recitazione superba di Willam Chan capace di passare da ragazzotto ingenuo e spensierato a pazzo fuori di testa fino a uomo cazzuto e deciso nell'arco di poche scene. Gli episodi dove crede di essere davvero un narcotrafficante sono un capolavoro recitativo. E' stato bravissimo.
Liu Zi viene poi caratterizzato come un Santo. Seriamente, credo che partecipi a una specie di gara a chi fa più azioni positive per vincere un posto in Paradiso. Non solo è buono e gentile con chiunque ma si farebbe ammazzare per le altre persone. Aiuta le vecchie ad attraversare la strada, dona il sangue, rischia la vita per proteggere la fidanzata poliziotta, salva bambini, aiuta la polizia... un martire praticamente.
Ed infatti è super noioso. Ho amato la parte come infiltrato tra i narcotrafficanti poiché mostrava un Li Ziu che sì faceva la cosa giusta aiutando la polizia ma al contempo lavorava con la droga ed i narcotrafficanti. Era un contrasto interessante. Soprattutto in relazione al suo rapporto con Nie Wan: erano amici e fratelli ma al contempo Liu Zi tradiva la sua fiducia vendendo informazioni alla polizia.
Poi, senza memoria, diviene il Santo Protettore degli Innocenti, Amici e Fidanzata e perde tutto il mio interesse, mostrando un lead buono, dolce e sacrificale fino alla morte.
Quando la recupera invece va fuori di testa - sono gli episodi migliori quelli - combattuto tra la memoria che gli dice che è una cattiva persona e il sapere invece di essere una persona buona. Questo è il contrasto che volevo vedere e che ho amato.
I personaggi secondari sono stati carini anche, soprattutto i second lead. La second parte come ragazzina viziata e appiccicosa ma evolve durante la serie, dimostrando di esser diventata una persona matura. Il Capitano Han invece, mi è piaciuto per la sua calma e compostezza. Compiva dei ragionamenti intelligenti dimostrando di essere anche una persona con una certa sagacia. Peccato che la serie abbia deciso di ucciderlo in un modo atroce, solo per il gusto di alzare la quota dei morti. E farmi odiare ancora di più la lead.
Ohhhhh la lead.
Grazie a Hu Rong ho la mia vincitrice nella categoria della lead peggiore per il quiz di fine anno.
Cosa dire di lei? è dappertutto. Non c'è situazione che la polizia debba risolvere che non sia realizzabile solo e unicamente da lei. Nonostante sia parte di una squadra, i suoi compagni hanno la rilevanza di un fermaporte, perché tanto qualsiasi cosa, c'è Hu Rong.
La serie si è così impegnata a renderla super importante e cazzuta che persino i delinquenti la chiamano " la poliziotta coraggiosa". mado' il cringe Ci sono queste scene dove il drama la spamma in ogni modo che hanno contribuito a farmela odiare ad un livello da galera.
Essendo poi la figlia biologica del poliziotto infiltrato e al contempo figlia del Capo della Polizia e del Vicesindaco della città, la stazione di polizia è il suo regno: tutti la conoscono e la venerano, lasciando da parte protocolli, ordini e gerarchie appena lei è presente.
Irrompe nelle riunioni, non rispetta gli ordini del suo capitano, se ne sbatte delle gerarchie. Mai nessuno che la metta in punizione quando sbaglia o le dia note di demerito. Sia mai!! La principessa potrebbe soffrirne.
Ad un certo punto, le permettono pure di stare nella squadra d'investigazione che sta indagando sul suo futuro marito. Perché d'altronde, i sentimenti personali cosa vuoi che siano di fronte ad un indagine?! E la cosa assurda è che manco indaga. Sta lì con loro, con la faccia depressa e piangente ma in realtà fa solo numero.
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A questa scrittura per me terribile di una protagonista, si aggiunge la sua relazione con Li Ziu;
L'intento delle serie era mostrare come per un poliziotto, non importa quanto amore ci sia verso l'altra persona, la giustizia deve sempre venire prima di tutto.
Per tutto il drama assistiamo a Hu Rong che inciucia con Li Ziu, si innamora di lui ma è sempre pronta a portarlo in centrale al minimo sospetto di sgarro. Ed è qui il problema.
Come dice chiaramente il Capitano Han, Li Zu lo conoscono tutti come un bravo ragazzo e si fidano di lui. Ma al contempo, se ci sono dei sospetti, devono investigare. Anche per mitigare qualsiasi dubbio.
Ed invece la lead di dubbi non ne ha.
Quando arresta il suo fidanzato per la morte di quel narcotrafficante da quattro soldi, lo fa piangendo disperata. Piange anche durante l'interrogatorio e di fronte a Li Ziu che nega il suo coinvolgimento e le chiede se almeno lei si fida di lui, lei rimane in silenzio. Piangendo. Tanto che Liu Zi se ne va arrabbiatissimo.
E' giusto che lei faccia il suo lavoro. Ma non è giusto che non abbia nemmeno il minimo dubbio che la situazione non sia come appare. Conoscendo poi il suo ragazzo. E futuro marito.
Idem con il finale. Dove Hu Rong rimane accanto a Liu Zi mentre lui sclera malissimo per il sospetto che sia una persona cattiva e lei NON GLI DICE NULLA. Non gli dice che indagheranno ma si fida di lui perché lo conosce e sa che non farebbe una cosa così, ad esempio.
Anzi, lei inizialmente scappa. E' il padre che le ricorda che l'uomo che presumibilmente ama e che deve sposare, sta vivendo una crisi mentale dolorosa e che lei dovrebbe stargli accanto. Ma sembra che gli stia vicina perché deve e non perché crede in lui e nella sua innocenza.
Qualcuno obietterà: eh ma lei è una poliziotta e se le prove portano tutte a credere che Liu Zi sia cattivo allora lei deve attenersi a quelle.
E allora perché il resto della stazione di polizia non ha creduto alle prove ed infatti poi scoprono che erano tutte una montatura? Perché degli " estranei" si sono fidati di Liu Zi, sul fatto che fosse un bravo ragazzo e non lo ha fatto invece la sua ragazza?
Come posso fare il tifo e innamorarmi di una relazione così??!!!
Hu Rong poi, è per me, una poliziotta terribile. Oltre quanto detto sopra, è impulsiva, testarda, piena di preconcetti e non ha mai dimostrato grandi doti investigative. Certo, è bravissima nell'infiltrarsi e nel menare le mani. Ma oltre a questo poco c'è.
Concludendo: Mi aspettavo una serie totalmente diversa da quanto poi effettivamente visto. Il drama per me è interessante e valido negli episodi iniziali e negli ultimi finali, in relazione a quanto mi era stato promesso. Con il fatto di sapere già tutta la storia, non c'è manco la suspance se non quella di scoprire come i personaggi prenderanno le rivelazioni una volta che verranno fuori. La recitazione è buona, soprattutto quella di William Chan ma la scrittura sia dei personaggi sia della storia potrebbe essere fatta molto meglio.
Voto: 6
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crossroad1960 · 1 year
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Per la lobby degli stabilimenti balneari nessuna tassa sugli extraprofitti, forse hanno paura che aumentino i prezzi…🤡
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exorciseurdemons · 1 year
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Muore un ragazzo di 26 anni ed è una vera tragedia, questo è ovvio.
Molte volte si capita nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Fatalità? È come andare a fare trekking in montagna e scivolare giù da un dirupo Oppure è come andare a sciare e decidere di fare il fuoripista magari provocando una valanga?
È come dire “Ma si ho bevuto ma Guido lo stesso” e poi guarda caso c’è l’incidente e ci scappa il morto.
Qui si era perfettamente a conoscenza del pericolo ma si sono fatte orecchie da mercante , il pericolo è stato DELIBERATAMENTE IGNORATO perché “Io vivo qui, conosco i miei boschi, a me non può succedere”.
Di chi è la colpa? Forse di un po’ di sana ingenuità e soprattutto di chi ha reintrodotto gli orsi senza controllarne poi lo sviluppo, un po’ come in Jurassic Park quando si riportano i dinosauri e se ne perde inevitabilmente poi il controllo ..
MA CHIEDERE GIUSTIZIA UCCIDENDO L’ORSO non è giustizia ma è il voler trovare a tutti i colpi un capro espiatorio (come si è sempre fatto e la storia insegna- vedi periodo nazifascista).
Che cosa facevamo se fosse successo a causa di un tornado come spesso accade negli USA o se fosse stato per una valanga? Abbattevamo la montagna direttamente perché “È COLPA DELLA MONTAGNA111!1!1!”
O se fosse stato morso da una vipera andavamo a sterminare tutte le vipere della terra?
Chiedere giustizia uccidendo un essere innocente che si comporta solo da animale che è quello che è, è da IDIOTI.
SO CHE SEMBRA ASSURDO MA L’ORSO SI COMPORTA DA ORSO.
Volete chiedere giustizia? Fatelo rivalendovi su chi ha avuto la brillante idea di ripopolare il Trentino con gli orsi ma l’orso non ha alcuna colpa.
E comunque vivere in un posto non significa automaticamente essere perfettamente coscienti di ogni cosa ed in questo caso di ogni pericolo e di sicuro non vi rende proprietari di ogni centimetro di terra circostante, così giusto per.
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grayhistory · 7 months
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Story time:
Ieri sono uscita con un ragazzo molto simpatico. Moro. Occhi celesti.
Se devo essere sincera, mi ha un po' fatto storcere il naso l'altezza. Sono più alta io.
Va beh, 1.75 di ragazza... Lo possiamo anche comprendere.
Però ha un carattere meraviglioso, e un lavoro altrettanto meraviglioso e interessante.
Lo psicoterapeuta. Abbiamo parlato un sacco di psicologia; ero strarapita. Lui calmo, pacato... Con un senso dell'umorismo pulito e divertente.
D'un tratto mi ha presa sotto braccio e ha annullato le distanza tra noi. Io stavo sulle mie... Come sempre. Ho accennato alla mia auto lasciata parcheggiata poco distante; Ma ha fatto orecchie da mercante e mi ha guidata in giro per la città deserta, chiacchierando chiacchierando. L'ho lasciato fare, anche un po' lusingata, lo ammetto. Verso le 2 di notte ci siamo salutati.
È molto carino, davvero. In tutto. Ma... Io ho in testa quell'altro stronzo matricolato. Quel bellissimo stronzo matricolato. Con quel suo caratteraccio, quell'arroganza, quel sorrisetto malizioso, quella massa di capelli neri, quegli occhi verdi.
Il fatto è che non mi posso lamentare.
Lui non lo sa, ma me lo sono andata a cercare. Me lo sono andato a prendere io.
Maledetto.
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Covid e influenza, Bassetti: "Peggiore stagione degli ultimi 20-30 anni"
Quella di quest’anno “è la peggiore stagione influenzale degli ultimi 15 anni, ma anche nei precedenti 15 non si era visto nulla di simile. Unica differenza con il passato? Lo avevamo ampiamente previsto e avevamo messo in guardia gli italiani, molti dei quali hanno preferito fare orecchie da mercante!”. Ad affermarlo in un post sui social è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie…
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giancarlonicoli · 1 year
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8 set 2023 17:26
“PARAFRASANDO L’AUREO DAGOSPIA, ‘NON SI PUÒ AVERE LA MOGLIE DROGATA E LA SIRINGA PIENA’” – FILIPPO DI GIACOMO: “LO STUPEFACENTE IN QUESTIONE È COSTITUITO DAI 14 MILIARDI DI ARMI ESPORTATE DALL'ITALIA NEL 2022 VERSO I PAESI AFRICANI DA DOVE PROVENGONO BUONA PARTE DEI DISPERATI CHE TENTANO DI ATTRAVERSARE IL MEDITERRANEO” – “ERA IL SOTTINTESO DELL'ACCORATA LETTERA CHE PADRE ALEX ZANOTELLI HA TENTATO DI FAR GIUNGERE SUI MEDIA ITALIANI. ‘VI CHIEDO DI TENTARE DI FAR PASSARE OGNI GIORNO QUALCHE NOTIZIA’, CHIEDE. MAGARI ANCHE NON CENSURANDO IL PAPA QUANDO METTE IL DITO NELLA PIAGA DEL TRAFFICO D'ARMI…” -
Estratto dell’articolo di Filippo Di Giacomo per “il Venerdì di Repubblica”
Parafrasando l'aureo Dagospia, «non si può avere la moglie drogata e la siringa piena».
Lo stupefacente in questione è costituito dai 14 miliardi di armi esportate dall'Italia nel 2022 proprio verso quei Paesi africani da dove provengono buona parte dei disperati che tentano di attraversare il Mediterraneo […].
Questo era il sottinteso dell'accorata lettera che padre Alex Zanotelli ha tentato, invano, di far giungere sui media italiani nelle prime settimane di questa torrida estate.
«È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi […] a questi Paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi».
A fare orecchie da mercante, secondo il missionario comboniano, non solo i politici ma anche gli organi di informazione.
Nulla viene narrato sulla guerra di sterminio che il regime sudanese conduce sui monti del Kordofan contro i Nuba e le etnie del Darfur.
Silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent'anni […]. Silenzio sull'Eritrea e il suo dittatore criminale […].
Silenzio sul Centrafrica ancora dilaniato da una guerra. Silenzio sul Congo ei suoi oltre 11 milioni di morti. Poco o niente sulla grave situazione della zona saheliana dal Niger al Ciad e al Mali dove i potenti gruppi jihadisti stanno costituendo il Califfato dell'Africa nera.
«Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia […]», chiede Zanotelli. Magari anche non censurando il Papa quando mette il dito nella piaga del traffico d'armi.
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youviralart · 1 year
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Fabio Massimo Castaldo
Mentre il governo continua a fare orecchie da mercante e a disattendere le promesse fatte in campagna elettorale, centinaia di cittadini italiani “Esodati del Superbonus” si sono riuniti con picchetti organizzati in diverse città italiane. Gli annunci di questa maggioranza, mi sembra piuttosto evidente, non bastano: migliaia di lavoratori hanno perso il proprio posto di lavoro, tante aziende sono fallite e molte altre rischiano di chiudere i battenti, per non parlare di tutti quei cittadini che si sono affidati a una legge dello Stato e che ora vedono i lavori nelle proprie abitazioni bloccati. Il governo deve urgentemente dare una risposta a queste persone. Non c’è altro tempo da perdere!
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lavoripubblici · 1 year
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🏠 Sismabonus-acquisti: e se all’impresa non interessa?
🤔 Come fare valere il diritto alla detrazione per l'acquisto di case antisismiche?
🤓 Ecco i consigli del nostro esperto
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umbriasud · 2 years
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Le opposizioni e la Sanità ternana: "Questa destra piegata sulle scelte della Regione"
Consiglieri di opposizione in Consiglio comunale a Terni “Assenti quando si tratta di discutere il Documento unico di programmazione, sordi quando si tratta di convocare il consiglio comunale straordinario sulla sanità. Il presidente del consiglio comunale continua a fare orecchie da mercante e ignorare la nostra richiesta per parlare di questioni scomode ma reali come quelle che riguardano…
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noth94 · 3 years
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"Salvini" non è sinonimo di democrazia
“Salvini” non è sinonimo di democrazia
Evito la politica come la peste, soprattutto quella italiana, perché è come la leggenda di Babbo Natale: tutti ne parlano, alcuni ci credono, ma nella realtà non esiste. (Mi dispiace per chi non avesse avuto la notizia prima d’ora, ma non me ne pento; nel caso pensavate di raccontare questa balla ai vostri figli… evitate. I bambini sono intelligenti (almeno la maggior parte) e vi assicuro che…
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Abilismo: un mix di abusi, ignoranza e pregiudizi
Ho deciso che devo assolutamente scriverci su qualcosa, che devo buttar fuori i pensieri altrimenti finirò risucchiata in questo vortice di emozioni negative senza fine.
Che io sia una rompiscatole, precisina che guarda al pelo nell’uovo, non c’è dubbio oramai; è anche vero però, e bisogna dirlo a chiare lettere, che una buona fetta della popolazione ritiene che il disabile sia una persona angelica, asessuata e soprattutto eternamente fanciulla.
Ah finalmente ora che l’ho messo nero su bianco senza troppi giri di parole - strano ma vero, per i miei standard -, posso sfogarmi senza alcuna vergogna. Perché a vergognarmi non devo essere io, ma la pochezza umana e la superficialità di taluna gente che, nonostante la professione che riveste, non ha alcuna idea di come rapportarsi all’altro cosiddetto “diverso” dalla norma.
Ognuno di noi è diverso, ma alcuni lo sono più di altri per la società in cui viviamo, e bisogna dirlo senza dover essere necessariamente politically correct di sto cavoletto 🙄. Ne ho fin sopra i capelli degli abusi di posizione, dei preconcetti sbagliati, dei pregiudizi che aleggiano nel tessuto sociale e, se appaio drastica, scontrosa e presuntuosa, beh me ne frego.
Ah sì, l’ho detto: me ne sbatto altamente perché la vita è mia e, se rivesti un ruolo qual è il medico, devi rispettarmi in quanto persona e non rapportarti a me fra atteggiamenti prevenuti e pietismo rarefatto come nebbia.
Ieri ho dovuto, passatemi il termine, subire una visita ginecologica con annesso pap test, prescrittomi non solo per l’età (dai 25 anni in su è raccomandabile farlo per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero) ma anche per fare il punto della situazione considerando la mia vescica sempre più strafottente e anarchica; eppure la cosa più sconvolgente di tutte, non è stato l’esame, ma proprio l’atteggiamento della ginecologa in questione. Certo, simili visite non sono mai una passeggiata per nessuna, ma se davanti in quei momenti di panico e imbarazzo, ti ritrovi una professionista con la delicatezza di un elefante narcolettico e dai modi discutibili, beh il tutto si ingigantisce trasformandosi in un vero e proprio incubo ad occhi aperti.
A farla breve, la tipa in questione prima di visitarmi, com’è giusto che sia doveva compilare un’anamnesi dettagliata della mia persona; eppure nonostante io parli e a detta di molti anche con cognizione - dopo 26 anni di camici bianchi direi che ho una certa cultura -, la suddetta imperterrita si rivolgeva a mia madre che muta lasciava parlassi io al suo posto...che poi era il mio ma vabbè. Insomma sembrava di essere in una commedia alla Aldo, Giovanni e Giacomo, ma non tanto spiritosa come avrei desiderato.
Ad un certo punto le ho finanche fatto notare che parlo, ma penso che fra le due la minorata sensoriale e non solo, fosse lei 🤦🏻‍♀️.
Dopo questo assurdo teatrino, e fra vari aggiustamenti del caso su quel lettino infernale - ah l’essere curva mignon non aiuta -, ecco che arriva il momento topico, trasformatosi in un vero e proprio dramma un po’ troppo alla Hitchcock. In parole povere, per una brutta manovra mi ha lesionata fin troppo profondamente, dando però la causa alla “piaghetta” che sta lì indisturbata da sempre, ma vabbè 🙄.
Il top lo ha raggiunto invece quando, dopo avermi massacrata, con un sorriso attira sberle, mi guardata e mi ha fatto: “Dai però sei stata brava”.
Brava a far che?
A non mandarla a quel paese?
A non mandarla male a lei, alla sua maestria e al suo bagaglio di pregiudizi ingombranti?
Praticamente sto vivendo un secondo ciclo in neppure due settimane. Sono dolorante, stanca, esausta, mi sento come se mi fosse passata addosso un’intera mandria di bufali imbizzarriti e incazzata nera nel constatare che al giorno d’oggi esista ancora gente affetta da una simile ignoranza.
Perché sì, questo è un vero e proprio episodio di ignoranza pura, di discriminazione in quanto, tale professionista - e sono buona - ha deliberatamente ignorato le mie capacità comunicative e espressive in nome di un pregiudizio verso le persone con disabilità.
Ecco cos’è l’abilismo, e purtroppo nel 2020 ancora aleggia indisturbato nella società che continua a fare orecchie da mercante.
Io ho deciso però di non chinare più il capo, ma di denunciare certi episodi parlandone a più non posso, con chiunque viva o meno sulla propria pelle tali realtà. Solo così si può lottare contro i pregiudizi, smascherandoli a manetta, sempre e comunque senza alcuna vergogna.
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italian-native · 5 years
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30 days idioms in Italian: 11
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“ Fare orecchie da mercante. “
Equivalent in English: Turn a deaf ear.
Translation/literal meaning: “Do merchant’s ears.”
This expression can be found in written Italian since the XIV century. In “ La pinzochera “, a comedy by  Anton Francesco Grazzini, it is explained that merchants only listen to what is in their best interests and ignore the rest.
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sciogli-lingua · 5 years
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Italian idiom of the day #14
Fare orecchie da mercante
"to do a merchant's ears" -- to turn a deaf ear
This probably refers to the old stereotype about merchants and salesmen, who are supposedly unsympathetic and deaf to any remark that won't result in immediate profit for them.
Gli abbiamo chiesto aiuto più volte, ma lui ha fatto orecchie da mercante. -- We asked for his help more than once, but he just turned a deaf ear.
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Detesta la gente. Anzi no. La odia. Odia tutto quell'ammassarsi di corpi, quei suoni assordanti di clacson e telefoni, le voci alte perché temono, chissà, che forse dall'altra parte non sono abbastanza attenti.
Rigorosamente in macchina, perché volare o  correre a modo loro erano pratiche vietate in mezzo agli umani, Marco, Rosa e Gabriele si dirigono verso la villa del vampiro.
"Toglimi una curiosità, Marco, indossi delle lenti a contatto colorate?"
"Direi di sì."
"Sapevo che facevano male."
"Beh, a meno che non vuoi essere circondato da fanatici che si credono vampiri, bigotti che pensano basti un paletto di legno per ucciderti, ragazze tutt'altro che vergini che vogliono farsi mordere il collo o che ti domandano se davvero esistono i Volturi, direi che indossare le lenti a contatto è decisamente il male minore."
Gabriele si mette a guardare fuori dal finestrino, leggendo le varie insegne, quando gli viene spontaneo chiedergli ancora, "Da quanto tempo hai problemi coi licantropi?"
Il biondo fa un secondo mente locale, "Un mesetto circa. Ho provato a parlarci, ma hanno fatto orecchie da mercante, cominciando ad attaccarmi. Sarebbe meraviglioso farli fuori, almeno non devo più sentire il loro cazzo di fetore, ma poi la polizia inizierebbe ad indagare, io dovrei continuare con la strage, per poi fuggire immediatamente e ricominciare da capo altrove. Sono trecento anni che scappo, vorrei finalmente avere una dimora fissa."
"Detto da un mostro che ha problemi con l'invecchiamento, direi che la fuga è l'unica soluzione per non destare sospetti, senza contare tutta la documentazione che gli umani si sono messi in testa di voler possedere."
"Il Consiglio, per queste cose, aiuta parecchio, qualche ipnosi, quel bauco di Sandro, hai presente, no? Quell'alieno che indossa gli occhiali e sempre qualcosa di verde, altrimenti la gravità nostra lo schiaccerebbe al suolo... Insomma, per quello lì i nostri computer sono dei semplici giochi infantili, non ci mette nulla a fare qualche manovra a nostro favore. Mi sta sul cazzo, però almeno si rivela utile ogni tanto. Mi piace il posto che mi son scelto, e lasciarlo per colpa di alcuni figli di una cagna in calore mi fa letteralmente incazzare."
Il Fenrir si mette a ridere, interrompendo Marco dall'esecuzione del proprio soliloquio, "Cosa trovi di divertente in quello che ho detto?"
"Il modo. Non sei l'unico della tua specie, ma sicuramente sei l'unico che usa questo linguaggio scurrile, da scaricatore di porto, al contrario dei tuoi simili, che pensano di essere angeli maledetti, e collezionano tutte cose frivole, con pizzi, merletti e porcellana, roba inutile e di cattivo gusto."
Il vampiro alza lo sguardo verso lo specchietto retrovisore per studiare la creatura vestita di nero, su cui spicca quella cravatta bordeaux un po' consumata, ma ancora in grado di fare il proprio dovere.
"Ho smesso di frequentare quei coglioni della mia specie," si decide a rispondere, nonostante creda che al suo interlocutore poco importa dei propri rapporti col resto dei vampiri, "Avevano cominciato a diventare strani, volevano tornare a cacciare gli umani senza preoccuparsi d'essere perseguitati, volevano convincere anche me ad entrare in quella setta, la haburu, háború, bidibi bodibi bu-qualcosa... Ma dico io, ci sta la strafottuta possibilità di bere il sangue umano senza cacciare, basta che affermi d'essere uno di quelli che hanno bisogno delle donazioni di sangue e il gioco è fatto, senza sporcarti i vestiti, disseminare cadaveri in giro, che fa vomitare, è tutto di guadagnato! Ma no! Facciamo i nostalgici! Coloriamo i fiumi di sangue perché un giorno ci siamo svegliati col piede sbagliato, facciamola pagare a quegli sporchi umani."
"Il piacere di cacciare manca un po' anche a me, in realtà." Una terza voce s'intromette prima di stiracchiarsi sul sedile del passeggero.
"Alla buon'ora, la prossima volta guidi tu ed io mi riposo."
"Tu puoi restare sveglio anche mille anni senza batter ciglio, caro, a differenza mia," la kitsune si volta dietro per guardare Gabriele, "spero che non ti abbia bombardato la testa con i suoi infiniti monologhi. Sai, è rimasto un tipo teatrale, una prima donna, è quasi impossibile togliergli questo suo vizio."
"... Ricordami perché ti ospito."
Rosa torna a fissare Marco e gli pizzica scherzosamente la guancia, mentre il Fenrir ha smesso di seguire questo atto... Quanto manca per arrivare a destinazione?!
* * * * *
"Oltre al teatro, hai la passione delle piante?"
È passato da poco il tramonto, ma si possono notare ancora tutti gli alberi e le piante che circondano la villa ottocentesca... Il problema è che, quando Marco e Rosa l'avevano lasciata per l'incontro con il Consiglio, c'erano solo pianticelle appena posizionate e ancora fragili al posto dei tronchi secolari.
"Ditemi che non è lui."
"Chi?"
"Se ci tieni tanto, no, decisamente non è lui."
"Di che state parlando?"
"Lo ammazzo!"
"Prima o dopo le coccole?"
"La smetti di fare la sarcastica, o devo aggiungere anche te alla lista nera?!"
"MARCO~"
Prima che possa reagire in qualche maniera, il vampiro si ritrova due braccia al collo e la bocca premuta su un paio di labbra che attendevano solo ed esclusivamente il suo ritorno; agli occhi di Gabriele, quell'essere è senza dubbio un elfo, decisamente, altrimenti non si spiegherebbe le orecchie a punta, i capelli ricci e neri perfettamente sistemati, l'aria eterea che lo circonda e due occhi verdi che farebbero invidia anche al giardino dell'Eden.
"Ti presento Lorenzo," gli dice Rosa con un sorrisetto che le spunta alla vista di come il biondo faccia il sostenuto e il puritano, come se lei non avesse orecchie per sentire quello che i due fanno nei momenti di privacy, "ti mostro la zona dove questi licantropi appaiono il più delle volte, vieni?"
Gabriele indica i due, domandando silenziosamente se aspettarli o meno.
"Non si staccheranno per la prossima mezz'ora, se va bene, quindi possiamo incamminarci, a meno che tu non voglia starli a vedere."
Lo scatto verso la sua direzione la fa scoppiare a ridere e insieme si dirigono verso il bosco; l'aria fresca accarezza la loro pelle senza recare alcun fastidio, entrambi sono abituati a cose ben peggiori. Gabriele si guarda attorno con circospezione, annusando e spostando le orecchie in ogni direzione per cogliere il minimo dettaglio.
"Di solito, dopo mezzanotte si fanno vedere, ironico vero?"
"Hanno preso spunto dai film dell'orrore?"
"Potrebbe essere, anche se non dimostrano molta fantasia."
"Gli umani non li hanno mai avvistati?"
Con un balzo disumano, Rosa supera un tronco abbattuto mentre Gabriele ci passa attraverso incurante, ripetendo a mente i vantaggi di avere come padre il Dio delle illusioni.
"Non vengono spesso qui, credo che anche tu sappia come pensano, meglio qualcosa di confortevole e lussuoso piuttosto che avere a che fare con insetti, animali e tutto ciò che riguarda la natura."
"Direi che non ti dispiace," insinua, guardandola di sottecchi, rilassando appena le spalle.
"Per cacciare sì, mi manca il sapore della carne umana, e chiedere al macellaio se vende fegato d'uomo non è normale, però almeno posso riposare senza avere scocciature di alcun genere."
Le risate che scaturiscono al pensiero della macelleria vengono smorzate da un rumore sospetto che li mette in allerta, Rosa fa un passo indietro, pronta a traformarsi in volpe per mettersi in salvo, Gabriele sta facendo svanire l'illusione per riprendere il suo vero aspetto, voglioso d'incutere timore a quei cuccioli troppo cresciuti, quando da un cespuglio esce fuori un coniglio grigio con tre piccoli a seguire, facendo tirar un sospiro di sollievo e uno di frustrazione ai due.
"Se non avessi cuore, li ucciderei solo per avermi fatto prendere uno spavento."
"Beh, accomodati."
"No, preferisco vederli crescere e poi ucciderli, sono ancora troppo piccoli, non mi basterebbero a saziarmi."
Si voltano per dirigersi da un'altra parte, quando un lupo uccide il coniglio senza lasciarsi sfuggire i cuccioli, e allo stesso tempo altri quattro lupi circondano i due, "Non dovrebbero essere qui," ripete la kitsune, mentre d'istinto fa apparire le sue tre code e cinque globi incandescenti iniziano a vorticare intorno a lei.
"Non avevamo detto che questo sarebbe diventato nostro territorio, piccola volpe?"
"Scusate ragazzi, ma non ho visto alcun cartello con su scritto Territorio occupato."
"Vorrà dire che, quando torneremo umani, sarà la prima cosa che faremo, una volta aver fatto fuori te e il tuo amico succhiasangue."
"Vedo che hai portato compagnia, che c'è, quel finocchio imbalsamato ha troppa paura ad affrontarci?"
"Ha assoldato un cane da guardia?"
"In quale canile t'hanno riesumato?"
"Oppure è qualche pover'anima che ti scoperai prima di man--"
Un pugno fa guaire il lupo mannaro, incutendo negli animi degli altri un timore ancestrale, quell'essere non era come loro, ancor meno umano, il suo aspetto da uomo trasandato sulla trentina comincia a svanire, lasciando posto ad un lupo ancora più grande del normale licantropo, il suono metallico di una catena rimbomba per il bosco, facendo scappare gli animali più piccoli e i volatili.
"Non so come vi abbiano abituato, ma dalle mie parti non si fanno certe affermazioni su una femmina," il Fenrir comincia a parlare, dirigendosi verso il lupo ancora a terra, famelico, pronto ad aprire le fauci per porre fine a quella miserabile vita, un lupo mannaro in meno era la normalità, un umano in meno una benedizione; posa una zampa nera sulla gola dell'altro mostro, bloccandogli il respiro e godendo di quei versi strozzati, mentre gli altri hanno paura ad intervenire, nonostante si trattasse del loro amico e capobranco.
"Adesso, spero di essere il più chiaro. Possibile. Non ho alcuna voglia di venire a sapere che un branco di lupi mannari disturba gli altri esseri soprannaturali solo per il piacere di farlo. Neanche se questi sono i vostri nemici naturali. D'accordo?"
Con le forze completamente svanite, e il corpo che si contorce alla disperata ricerca d'ossigeno, il licantropo emette uno strozzato sì, ricevendo poco dopo la grazia di tornare a respirare; questo, ritornato momentaneamente umano, si porta la mano alla gola ed inizia a tossire, mentre tutti i suoi compagni gli vanno incontro per controllare le sue condizioni e il Fenrir raggiunge Rosa. Ad un tratto, però, il lupo attaccato pensa bene di restituirgli il favore, attaccandolo di sorpresa; Gabriele si volta in tempo per vedere il licantropo a mezz'aria pronto a mordergli il collo, quando una palla di fuoco lo attacca direttamente sull'occhio, scaraventandolo contro un albero.
"È solo un avvertimento, lupo, la prossima volta non ci andrò leggera," Rosa lo minaccia, ringhiando e coi bei denti in mostra.
Il branco prende il capo e decide d'andare via, minacciando i due di chiedere aiuto al capo di una qualche congrega troppo difficile da mettere a mente.
Allo sguardo stupito del Fenrir, il quale ha ripreso l'illusione di essere umano, Rosa si stira distrattamente la manica, ritornando completamente umana.
"Mi sembrava il minimo, tu gli hai dato un pugno per quello che aveva detto nei miei confronti."
"Un semplice grazie bastava."
"Tu ancora non l'hai detto."
"Semplicemente perché non ritengo fosse necessario il tuo intervento."
"O perché è stata una femmina a salvarti? Per giunta di volpe."
"Hey, io non faccio distinzioni di specie, né di sesso. Ho sempre lavorato da solo, quindi sono abituato a guardarmi le spalle. Torniamo a casa, adesso, andiamo a dare la bella notizia a Marco che sono scappati."
Rosa s'affianca a Gabriele, saltellando di tanto in tanto, anche se il tarlo di un possibile ritorno dei licantropi non la fa stare completamente serena.
* * * * *
"E quindi sai di Emanuele?"
"Il Doppelgänger? Come se la cosa me ne potesse fregare. Sono riusciti a trovare l'altro?"
"Non parlavo di quello," Lorenzo, con la schiena appoggiata al petto di Marco, gli lancia un'occhiata di rimprovero, prima di riprendere a giocare con la mano sinistra del vampiro, "piuttosto ha ufficializzato la sua relazione con il centauro."
"Oh beh, buon per loro. Devo mandare a Salvatore un biglietto di congratulazioni e qualche bottiglia di vino pregiato."
"Quindi," l'elfo inizia a baciargli il palmo, focalizzandosi sull'anulare, "se ricordo bene, anche un'altra coppia deve ufficializzare."
"La nekomata è tremendamente plausibile che sia innamorata di quel rompicoglioni di Flavio."
Gli occhi verdi incontrano quelli rossi quando le parole vengono marcate con troppa enfasi da Lorenzo, "Non parlavo di Francesca e Flavio, ma di un'altra coppia."
L'espressione persa di Marco fa perdere completamente le speranze all'elfo, che diamine, come può un mostro centenario, con una vasta conoscenza, intelligente, brillante, essere talmente stupido quando questi argomenti vengono trattati? Per dispetto, il moro inizia a fare cose ben poco caste a quelle dita, chissà, magari con un piccolo incentivo Marco inizia a comprendere dove vuole andare a parare.
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Prompt: che ne dici di un seguito della tua fanfic sull'helix? Tipo che Niccolò alla fine "va a piagne" da Marti perché gli fa male e Martino, da bravo e amorevole fidanzato, prima lo prende in giro e poi lo consola? (no, non sono per niente ossessionata da questa cosa dei matching piercings :D)
Non è davvero niente di che, eh, ma c’ho provato :) !
*************************
Non capita spesso che Niccolò riesca ad avvicinarsi, senza che lui se ne accorga.
A ben pensarci, l’unica volta che è successo è stato quel venerdì che ancora preferisce far finta non sia mai esistito.
Ma ci sta lavorando, per rammentarne solo gli aspetti migliori. Il tuffo al cuore quando ha sentito le mani di Nico sugli occhi, l’adrenalina a mille nel prendere quel treno verso Milano. Un gesto sconsiderato, senz’ombra di dubbio, ma proprio per questo alquanto eccitante.
E di eccitante c’era stato anche ben altro, sotto le luci rosse di quell’appartamento… o anche nella doccia, malgrado tutte le gomitate che si son dati prima di capire come starci in due… La spensieratezza di poter camminare mano nella mano col suo ragazzo, in una città dove nessuno lo conosce o lo giudica.
La felicità nel vedere gli occhi di Niccolò illuminarsi non appena entrano al Bar Luce. Sono ricordi preziosi, che non meritano di venir cancellati da ciò che è successo qualche ora più tardi.
Non sempre ci riesce, a non farsi sopraffare dall’angoscia quando ci ripensa. Succede sempre meno spesso, però. Chissà, forse un giorno potrà anche tornare in Piazza Gae Aulenti senza sentirsi svenire.È lì che vanno i suoi pensieri, quando due palmi ben conosciuti gli bloccano la visuale.
Sussulta, ha un brivido, e non riesce a rispondere al suo “Chi sono?” Rimane un po’ intontito dal “Sorpresa!” di Niccolò, che non sta più nella pelle e lo invita a voltarsi, afferrandogli il polso.
“Noti niente di diverso? Te devo dà n’indizio? Perché me sento magnanimo, oggi, e te lo darei quindi non ‘sta a fà orecchie da mercante.” Non è tanto quel poco velato riferimento, quanto il continuo istinto di Niccolò di andarsi a toccare l’orecchio destro – la lingua batte dove il dente duole, c’è poco da fare, è più forte di lui – a fargli capire che sta riferendo al piercing. La pelle è arrossata, irritata dal contatto continuo con le dita di Nico.
“Fa male, eh?”  Chiede, cercando di distrarlo. Gli prende la mano, accompagnandolo verso l’entrata. Potrebbe baciarlo, ma poi finirebbe per distarsi pure lui e farsi segnare assente alla prima ora. No, non è il caso.
“’na cifra. Ma come vedi, non sto a piagne.”  Risponde, inarcando le sopracciglia e piegando la testa da un lato. “Ancora non m’hai detto che ne pensi, però.” Si fermano giusto davanti alla IVB, fingendo di non notare Giovanni ed Elia che si sbracciano per salutarli.
Che ne pensa? Che gli sta da Dio. Che non credeva che lui e Nico avrebbero mai fatto questo genere di cose, per sentirsi più vicini e complementari, ma che non gliene frega un cazzo. Che li prendano pure per il culo. Problemi loro se non c’hanno de meglio da fà.
“Lo adoro.” Gli sussurra, accarezzandogli una guancia. Okay, magari un bacio ce potrebbe anche stà adesso…
“Ao’, ma ce la fate? Pare che state a partì per la guerra!”  Li interrompe Elia, urlandogli dietro.
Magari anche no.
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ventocaldodellest · 6 years
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Mercante
L'Europa non ha deluso solo gli Stati membri dell'Unione, a quanto pare c'è una giovane democrazia che desiderava il suo sostegno, ma che ha dovuto desistere, perché l’Europa ormai fa solo quello che le riesce meglio: le orecchie da mercante.
Unita è una potenza pari all’America, Russia e Cina, è il mercato più grande della Terra. Ma in Europa ci sono troppe lingue e tradizioni diverse. Così l'Unione, quella vera, è rimasta un’utopia.
Ora gli ucraini sanno di dover fare affidamento solo su sé stessi.
Mi piacerebbe viaggiare, soprattutto per fare esperienza di altre realtà, non solo per svagarmi. Fortunatamente la lettura è un viaggio, dal quale non si torna mai a mani vuote.
Ho letto di un docente dell’Università di Kiev, Cersonsky, della sua disillusione. Il suo modello era la libertà civile dell’Europa occidentale, non la finta democrazia di Putin, con le sue fake news e i giornalisti perseguitati, minacciati, e assassinati, quando osano criticare il regime o diffondono notizie scomode contro l’oligarchia.
E noi in Italia a cosa aspiriamo? Ammiriamo Putin. Forse chi lo indica come modello non si rende nemmeno conto di quanto, così facendo, di fatto rinneghi i valori della nostra bella democrazia.
Lo so, lo so, in una democrazia liberale non si può impedire agli altri di esprimersi, nemmeno se ciò che ascoltiamo ci scandalizza e ci scuote nel più profondo del nostro essere.
A fronte di una sempre più massiva diffusione di idiozie spacciate per verità, non resta che diventare partigiani. Radical chic, forse, ma pur sempre partigiani.
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