C'è la luna sui tetti
e c'è la notte per strada
le ragazze ritornano in tram
ci scommetto che nevica
tra due giorni Natale
ci scommetto dal freddo che fa.
E da dietro la porta sento uno che sale
ma si ferma due piani più giù
un peccato davvero ma io già lo sapevo
che comunque non potevi esser tu
E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino
e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi
e che sogni che fai.
E tu scrivimi, scrivimi
per il bene che conti
per i conti che non tornano mai
se ti scappa un sorriso
e ti si ferma sul viso
quell'allegra tristezza che ci hai
Qui la gente va veloce
ed il tempo corre piano
come un treno dentro a una galleria
tra due giorni è Natale
e non va bene e non va male
buonanotte torna presto e così sia.
E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni che fai.
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È un mondo al contrario.
E io non mi ci trovo più.
"Io da qui vedo il cielo inchiodato alla terra,
e la terra attraversata da gente di malaffare,
e vedo i ladri vantarsi e gli innocenti tremare"
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Così la donna cannone, quell'enorme mistero volò,
Sola verso un cielo nero s'incamminò.
Tutti chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui sparì,
Altri giurarono e spergiurarono che non erano rimasti lì.
Francesco De Gregori
lollò
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Ci sono amori
Che non si ricordano
E baci
Che non si dimenticano
Persone che passano
E non si salutano
E sputano
E cani bianchi
Che a volte ritornano
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Alice guarda i gatti e i gatti
guardano nel sole, mentre il mondo
sta girando senza fretta.
Francesco De Gregori
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E guarda l'amore
che non ha commenti da fare.
L'amore comunque
che non ha paura del mare
da attraversare...
Francesco De Gregori
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Francesco De Gregori, Caterina ("Titanic", 1982)
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E qualcosa
rimane, fra le pagine chiare,
fra le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente
ma lo zingaro è un trucco.
Ma un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane,
l'avrei distrutto con la fantasia,
l'avrei stracciato con la fantasia.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevi ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto sì.
Hai detto "E' tutto quel che hai di me".
È tutto quel che ho di te.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi
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Ci sono alberi sradicati
e occhi infiniti
e cicatrici
che non voglio spiegare
adesso.
Francesco De Gregori, Dammi da mangiare (”La valigia dell’attore”, 1997)
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Francesco De Gregori - La donna cannone
https://www.youtube.com/watch?v=MVcaHiCnR-w
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