Tumgik
#frasi sul calcio
gcorvetti · 27 days
Text
Pensieri musicali.
La musica non è solo prendi lo strumento e suona, come molti di voi sanno, è anche pensiero, è un dialogo (spesso con se stessi) su come, quali suoni, quali note, quali pause, potrei continuare all'infinito perché la musica è infinita. Spesso sento dire che è stato fatto di tutto, come anche non c'è buona musica ecc ecc, tutte frasi buttate la da persone che non sanno neanche cosa sia la musica, diffidate da quelli che vi dicono "Ho fatto il conservatorio", oppure "Ho studiato una vita, tanto che ora insegno", sono persone tarate, sicuramente bravi e quindi molto ingannevoli, ma se vi capita chiedete loro di darvi una definizione di musica, vedrete che vacilla, perché ai suoi occhi la musica è quello che ha studiato, mentre ci sono persone che sono restate nella storia e non sapevano neanche tenere lo strumento in maniera corretta, tanto per dire.
LA MUSICA E' UNA FORMA D'ARTE.
Questa è la definizione più vicina alla realtà e quindi si può dire che la musica è soggettiva, per questo ci sono svariati punti di vista e miliardi di definizioni possibili, perché ognuno ha la sua. Tutte quelle discussioni su chi è più bravo, chi è più veloce, chi ha vinto più premi ecc ecc, tutte pippe mentali, ma vi pare che Robert Johnson desiderava diventare famoso? A lui interessava ingroppare e imparò a suonare per portarsi a letto più donne possibili, infatti una delle ipotesi della sua morte è che il proprietario del postaccio dove stava suonando l'ha avvelenato perché gli aveva già bombato la moglie, altri tempi. Esempi a parte, quando qualcuno vi dice "Eh ma è il mio gusto personale", caro mio il tuo gusto è dettato da quello che ascolti, se ascolti 100 band mainstream in croce di 5 stili diversi, ma sempre per esempio metal, non hai un cazzo di gusto, diteglielo, la varietà di ascolto determina un gusto che può avvicinarsi un pò a quello che potrebbe essere in qualche modo una mente allenata all'ascolto e quindi con una certa dose di criticismo, ma occhio alla parola ascolto che è importante, perché se metti su la musica tutto il giorno e nel frattempo fai altro non stai ascoltando la musica stai facendo altro e usi la musica come sottofondo perché oramai è così, purtroppo, si usa la musica perché abbiamo la paura del silenzio, che è comunque una parte portante della musica, le pause?!
Va bè tutto sto pippone per dirvi che oggi riflettevo su alcune cose musicali, la prima è che le mie colleghe ascoltano merda e me la devo sorbire anche io, robaccia tunz anni 90 estone con cover improbabili tipo Mike Oldfield Moonlight shadow in estone ma trunz che credetemi è un obbrobrio, secondo me lui stesso non l'ha mai sentito ha firmato il permesso e intascato i soldi, e robe simili tutto il giorno. L'altra è che Silvestrin non parlerà più di musica, almeno non metterà più degli estratti sul tubo, cosa che mi dispiace perché erano molto interessanti, nel suo canale adesso (ed ha iniziato subito) parla del Milan, ma come minchia può essere che uno che è nella musica da una vita, ha fatto anche cose orrende nella sua carriera ma per soldi figuriamoci, dicevo, come si fa a passare dalla divulgazione musicale al calcio. Per carità ognuno nel suo canale fa quello che vuole, considerando che comunque continua le sue live su Twitch dove mette musica nuova e parla della situazione musicale mondiale, non che italiana. Ma mi dispiace, anche perché non ho tempo per stare dietro alle dirette anche se mi piacerebbe.
Detto questo e visto l'argomento vi lascio ad una delle ultime scoperte, non proprio recente, ma mi han fatto troppo ridere.
youtube
6 notes · View notes
Text
Bisogna fare chiarezza sulla questione "fischi" a Geolier. Come già detto, i fischi sono MERITATI se sono per la classifica, perché chi continua a definire anche solo da top five la sua performance nella serata cover, è in malafede. E oltretutto, chi accusa la platea di averlo fischiato "solo perché napoletano", sta facendo lo stesso gioco, elogiandolo soltanto per la sua provenienza e per avercela fatta, facendone una questione territoriale.
Premesso questo, a mio parere i fischi sarebbero arrivati se al primo posto ci fosse stato chiunque al posto di Geolier. Probabilmente anche Alfa con Vecchioni, i Santi Francesi con Skin, i Bnkr44 con Pino D'Angiò, Annalisa con La Rappresentante di Lista e Ghali con Ratchopper, che sono tutti quelli che hanno francamente emozionato e divertito di più nella serata di venerdì.
Ciò che però dispiace è che gli stessi che fischiano, noncuranti che sul palco c'è pur sempre un fuoriclasse della musica che si trova lì non per caso perché raccoglie consensi da tutta Italia, probabilmente non lo avrebbero fatto in presenza di Fiorella Mannoia, Loredana Bertè e de I Ricchi e Poveri al primo posto. E sfido chiunque a dire il contrario su questo.
Al Festival deve essere il mancato rispetto della platea che si ha nei riguardi di un'artista a far rumore, solo perché "non compreso" o "nuovo", al quale non si perdona di avere una generazione intera al proprio seguito. Non la provenienza stessa di chi viene fischiato che è roba per i mentecatti che passano le giornate a commentare i post sui social con frasi di odio e disprezzo immotivato. Lo fanno nel calcio, lo fanno nella vita di tutti i giorni.
Nun ce vo' o' Festival, tantomeno Geolier.
7 notes · View notes
lonelysmile · 11 months
Text
disclaimer: non lo dico per "difendere" pessina ma lo dico in generale
non penso che ci sia una correlazione tra il giocare per una certa squadra e l'avere determinate idee
anch'io come moltə qui sopra penso che b3rlusc0ni non fosse una bella persona ma so che ha avuto un ruolo nel calcio e mi sembra quasi ovvio, seppur magari spiacevole, che dei giocatori che hanno avuto a che fare con lui spendano due parole sul suo conto dal punto di vista calcistico
non ha scritto chissà che cosa, solo due frasi fatte che mi sembrava ovvio che postasse
se dovesse fare o dire qualcosa che non mi piace sarei la prima a ricredermi ma per ora vi ricordo queste due cose che a mio parere sono molto più importanti di due post
Tumblr media Tumblr media
7 notes · View notes
ufficiosinistri · 1 year
Text
Bruno Barba - "Ma quale DNA?"
“Ma quale DNA” è un saggio scritto da Bruno Barba che ha uno scopo ben preciso: quello di screditare e affossare qualsiasi teoria evoluzionista presente nel calcio, atta a portare un peggioramento della qualità culturale e comunicativa di narrazione e giornalismo. Il termine specifico oggetto della critica da parte di Barba, docente di antropologia, è, appunto, “DNA”. Parlare di DNA in uno sport nel quale, come sosteneva Socrates, “può vincere anche il peggiore”, risulta un’operazione anacronistica, che assume intrinsecamente concetti razzisti, che vengono così trasfigurati nello sport più mutevole e intriso di socialità, rivoluzione, rispetto ed accettazione di tutti i tempi. Frasi come “Questa squadra ha la vittoria nel DNA” oppure “questa società ha carattere” non hanno motivo di esistere quando si tratta di raccontare, mediante studi  empirici, o più modernamente con storytelling e messe in scena televisive, uno sport creato dagli uomini e da essi continuamente plasmato, come se vivesse in uno stato di continua evoluzione interiore.
Non esiste  infatti, in primo luogo una “maniera” di giocare a calcio: Sacchi, per esempio, si ispirò al modello olandese per arrivare a far giocare come prima punta il sardo Virdis, e pretese fortemente l’acquisto  dell’emiliano Ancelotti dalla Roma, dando vita ad un modulo studiato per poter competere con le squadre di quel preciso periodo storico e sociale. Allo stesso modo, ci viene raccontata l’Italia del 1982, che fu capace di prendere le distanze dal calcio di Pozzo, il calcio “da alpini”  delle due Rimet vinte di fila e in grado di trovare aperture e spazi, alla faccia della costante retorica del catenaccio all’italiana.  
In “Ma quale DNA”, le parole come “sincretismo” e "partecipazione" hanno maggior valenza rispetto agli slogan che vengono continuamente  diffusi dai social e da una maniera di raccontare il calcio troppo spinta verso la celebrazione delle vittorie e delle imprese sportive del singolo, più  che nei confronti degli uomini nella loro collettività, con i loro pregi e i loro difetti, che le hanno compiute.
Il calcio non viene descritto come materia minore rispetto ad altri sport, soprattutto quelli che esaltano in modo più spiccato l’individualità : dal giocatore di terza categoria all’amatore, dalla vecchia gloria che sta finendo la carriera in Serie D al giovane promettente di qualche cantera europea, tutti vengono posti sullo stesso piano, grazie ad una ricerca socio-antropologica esaustiva e rivelatrice, frutto dell’immensa cultura e dell’estremo interesse scientifico che il docente alessandrino mette a disposizione dei propri lettori.
Tumblr media
Stiamo parlando di un testo accademico e di tutt’altro che facile lettura, ma estremamente necessario, soprattutto per capire cosa significhi veramente parlare di calcio moderno. Essendo appena uscito, grazie alla lungimirante opera di Battaglia Editore, “Ma quale DNA” esamina ogni sfaccettatura antropologica del gioco del pallone, arrivando a parlarci degli ultimi Mondiali, disputati in Qatar, partendo dall’Homo Ludens di Huzinga per poi arrivare a Pavese, Gianni Brera e al Basaglia di “da vicino nessuno è normale”.  Perché il calcio, come gli uomini, è un fenomeno fluido, come fluida è la società nella quale prende vita e viene giocato ogni giorno, sul campetto di periferia come nelle grandi arene sportive.
Scrivere, raccontare e parlare di calcio dovrebbero essere, secondo Bruno Barba, pratiche veicolanti per trasmettere un’esperienza e, successivamente, interpretare i fenomeni che ne derivano. Saper descrivere il calcio per poi poterne parlare, saper individuare le cause tattiche per poter commentare un’azione sono operazioni che vanno ben più in là rispetto all’abbruttimento del linguaggio calcistico al quale siamo ormai da decenni abituati. Stiamo parlando di vera e propria fenomenologia, che non si scaglia a priori contro modernità e cambiamenti, in una retorica nostalgica ed ancorata al passato, me che ne entra a far parte in modo quasi naturale e descrittivo.
Raramente ho trovato un saggio calcistico che, in modo così naturale, eviti scontate sussunzioni e scada in effimere narrative nostalgiche per raccontare questo gioco. Se ovunque possiamo giocare a pallone, allora ovunque e a chiunque possiamo raccontarne le storie.
“Esiste una contraddizione di fondo tra il desiderio di formulare articolate teorie sui massimi sistemi calcistici e l’evidenza di alcuni fatti: se al novantesimo minuto della finale mondiale 1978 l’olandese Resembrink, invece che colpire il palo, avesse indirizzato la palla qualche centimetro più in là, sarebbe cambiata la storia di quella squadra arancione, dell’Albiceleste, e chissà persino il destino dell’Argentina e della sua infame dittatura.”
2 notes · View notes
lamilanomagazine · 2 months
Text
Bolzano: molesta cittadini al parco Petrarca, ruba una bicicletta e aggredisce dei poliziotti. Arrestato pluripregiudicato straniero
Tumblr media
Bolzano: molesta cittadini al parco Petrarca, ruba una bicicletta e aggredisce degli agenti. Arrestato pluripregiudicato straniero. Domenica 14, a seguito di una richiesta di intervento pervenuta alla Centrale Operativa della Questura attraverso il numero di emergenza “112 NUE”, una pattuglia della Squadra “Volanti” veniva inviata presso il Parco Petrarca in quanto era stata segnalata la presenza di una persona che importunava i passanti in maniera aggressiva. Gli Agenti, giunti tempestivamente nel luogo indicato, venivano richiamati da diverse persone che indicavano un individuo indossante una maglia verde che si stava allontanando in tutta fretta a bordo di una bicicletta. Subito inseguito dai Poliziotti, il soggetto veniva raggiunto e bloccato sul Ponte di legno; qui, capendo di non avere più margini di fuga, l’uomo – in seguito identificato per B.M., 38enne cittadino marocchino con a proprio carico numerosi precedenti penali e/o di Polizia per reati commessi nella Provincia di Bolzano, quali furto aggravato, danneggiamento, molestia e disturbo alle persone, violenza, minaccia e resistenza a P.U., procurato allarme, interruzione di pubblico servizio e getto di cose pericolose, oltre che un Ammonimento del Questore per Atti Persecutori nei confronti di una donna –, in forte stato di agitazione iniziava ad urlare ed a minacciare gli operatori. Accompagnato presso la Questura, al termine degli atti di Polizia Giudiziaria B. M. veniva denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e, quindi, fatto uscire dagli Uffici di Polizia. Una volta all'esterno del Corpo di Guardia della Questura, l’individuo ricominciava ad urlare frasi offensive di minaccia nei confronti degli Agenti, dopodiché si fermava nei pressi della rastrelliera delle biciclette posta all’ingresso della Questura, ne rubava una e si dava alla fuga lungo via Marconi in direzione Piazza Verdi. Raggiunto e fermato dopo poche decine di metri, B. M. veniva invitato a lasciare l’oggetto del furto, ma lo stesso, per tutta risposta, lanciava la bicicletta contro gli Agenti, colpendone violentemente uno sulle gambe, per poi provare a continuare a piedi la fuga.  Ancora una volta prontamente fermato dai Poliziotti, il soggetto iniziava nuovamente ad aggredirli con violenza, spintonandoli nel tentativo di sottrarsi all’arresto. Con non poca fatica gli Agenti riuscivano a far salire B. M. sulla “Volante” ed a condurlo nuovamente in Questura; quindi, al momento di farlo scendere dall’auto, costui sferrava un violento calcio ad uno dei Poliziotti. A seguito dell’accaduto e del comportamento violento e reiterato posto in atto da B. M., quest’ultimo veniva dichiarato in arresto per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale e per il furto della bicicletta e trasferito presso la Casa Circondariale di Bolzano. Nella mattinata odierna, dopo che ne è stata disposta la scarcerazione, B. M. è stato messo a disposizione dell'Ufficio Immigrazione; qui, in considerazione della gravità del comportamento tenuto dal soggetto e della sua irregolare posizione in Italia, il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori ha emesso a carico di costui un DECRETO di ESPULSIONE, con contestuale Ordine di Trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Ponte Galeria, a Roma, dove già nella stessa serata è stato scortato dagli Agenti della Questura in attesa di essere imbarcato quanto prima su un volo diretto nel Paese d’origine. “E’ la quinta volta in un mese e mezzo che un Poliziotto ha dovuto subire un atto di violenza da parte di un pregiudicato sottoposto ad un controllo di Polizia, che gli ha provocato ferite e lesioni al volto - ha messo in evidenza il Questore Sartori -. Non è ammissibile che chi rappresenta lo Stato, nel fare rispettare la legge, debba subire sistematicamente insulti e violenze. Per questo motivo è stato deciso di procedere all’arresto ed all’allontanamento dal nostro Paese di chi ha dato ripetute dimostrazioni, anche in modo violento, di non rispettarne leggi ed Istituzioni"... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
jacopocioni · 10 months
Text
Vocabolario fiorentino per turisti e residenti di lunga durata.
Tumblr media Tumblr media
Il linguaggio fiorentino non può essere indicato come un vero e proprio dialetto ma come una storpiatura o invenzione di termini che sono poi entrati nell'uso comune nel corso degli anni. Una lingua che rimane comprensibile anche al resto dell'Italia, ma che spesso lascia disorientati gli increduli ascoltatori di fuoriporta. Quante volte ci hanno guardato straniti quando si è pronunciato frasi tipo "Arrivami il cencio" oppure "Maronna come avella quel buzzone" o ancora "telo se' messo i' toni?". Spesso nel discorrere vengono intercalati anche i detti locali rendendo ancora più complessa l'interpretazione. Non provate però a scontravi con un fiorentino affermando che parla un dialetto, in Toscana non ci sono dialetti, noi parliamo italiano. Inutile insistere, la lingua italiana è nata qua grazie al sor Dante che ha reso il volgare una vera lingua vergando l'opera sua, non in latino, ma nel futuro italiano e quindi, ripeto, inutile insistere. Se a qualche fiorentino è capitato di leggere la guida xenofoba sui fiorentini avrà capito, leggendo, di guardarsi allo specchio attraverso le pagine di un libro; vi consiglio di leggerlo, sia ai fiorentini che non. Il non fiorentino si farà un'idea di cosa significa interagire con noi. Ne riporto qui uno stralcio per darvi un'idea di chi siamo: " Poco incline a grandi passioni, il fiorentino doc è solitamente uno scontento cronico di sé stesso e soprattutto degli altri. E così se la prende con le istituzioni, la sua città, il governo, lo stato, la politica, la squadra di calcio, il vicino di casa, il cane del vicino, molto democraticamente non risparmiando niente e nessuno. Qualunque cosa accada o qualunque sia l'argomento della discussione, per lui "Glé sempre tutto da rifare". Attenzione però a condividere i suoi malumori, perché non ama assolutamente essere aiutato dagli altri in questo continuo sproloquio: se per esempio un non fiorentino osa criticare Firenze (magari ripetendo le stesse cose che ha appena sentito dire da lui) si offende a morte! " Quindi se giungete a Firenze, non per due giorni, ma magari ci tornate a vivere o risiedete per un periodo di lavoro o studio molto lungo vi può essere utile il nostro vocabolario locale. Con questo intento provo a realizzare una raccolta di termini all'interno della Rivista Fiorentina in modo che abbiate a disposizione le parole più comuni, ma conto sul fatto che possano esserne aggiunte altre lasciando quindi il vocabolario in continua evoluzione. Conto molto anche sui miei concittadini che possono, quando vogliono, suggerire parole che sicuramente ho tralasciato e provvederò, tempo permettendo, ad aggiungerle. La divisione del vocabolario è in tre parti ed alla pubblicazione di questo articoletto sono in via di realizzazione. Potete trovare il vocabolario fiorentino e le prime parole inserite a questi LINK qui sotto oppure attraverso il menù a cascata sotto la voce " Conoscere Firenze". Ovviamente il vocabolario è in "costruzione" ma rimarrà in continua evoluzione sempre. Il significato delle parole fiorentine. Dalla A alla I. Il significato delle parole fiorentine. Dalla J alla Q. Il significato delle parole fiorentine. Dalla R alla Z.
Tumblr media
Jacopo Cioni Read the full article
0 notes
Agnelli: Juve, "è stato un punto di riferimento"
Frasi Avvocato su sito web, “amo il calcio, forse lo amo troppo” (ANSA) – TORINO, 24 GEN – “Con il suo amore verso la Juventus, Gianni Agnelli è stato un punto di riferimento. Un filo bianconero ha legato la sua esistenza. E tantissime sue frasi ancora oggi orientano i tifosi della Signora mostrando di cosa sia fatta la juventinità”. A scriverlo è la Juventus, sul suo sito web, in una pagina…
View On WordPress
0 notes
iosononati · 2 years
Text
Guida 1. Primi contatti e amici
Attività 1. Il bel paese
Dettato: Registrate l’audio di ogni integrante leggendo le frasi; verificate se ci sono errori e scrivete quali sono stati gli errori.
Tumblr media
Errori di Natalia: Deve migliorare l'intonazione e la pronuncia di alcune parole.
Errori di Julián: Deve anche migliorare l'intonazione e la pronuncia di alcune parole.
Scritto: Ascolta le parole che ci sono nell’oggetto virtuale 1, scrivi le parole; confronta con i compagni di gruppo quello che avete scritto.
Tumblr media
-Julián: Pallo, tavolo, colore, allontanare, modello, parola.
-Natalia: Palo, tavolo, colore, allontanare, modello, parola.
Attività 2. Ciao a tutti!
Dialogo informale:
Dialogo formale:
Attività 3. Tutto il mondo è paese
Profilo personale:
Mi chiamo Natalia e sono colombiana. Vivo a Bogotá ma sono nata a Medellín e cresciuta a Cali. Sono una combinazione! eheh. Ho 18 anni e sono una studentessa di lingue moderne e artista. Mi piace ballare, cantare, disegnare e dipingere. Non mi piace il calcolo differenziale. Adoro la musica. Studio italiano perché mi piace la musica e la cultura italiana. Il mio gruppo musicale italiano preferito è Sonohra.
Tumblr media
I miei compagni:
Il nome del mio compagno è Julian. È colombiano, vive a Bogotá e ha 18 anni. È un atleta e gioca a calcio. Gli piace il dolce e la carne. Non gli piace pulire la casa. Studia italiano perché vuole vedere l'Italia. Non lo conosco ancora molto bene ma penso che sia una persona molto dedita alla sua passione e molto gentile.
Tumblr media
Attività 4. Prova le tue conoscenze
Autovalutazione: Carica sul blog i bilanci delle unità 1 e 2 del libro (pagine 35 e 51).
Tumblr media Tumblr media
Progetto finale: Completa questa frase 'Per me sono importanti i seguenti valori professionali...'
Puntualità, perché rende i ritmi di lavoro più veloci ed efficaci.
Impegno, perché da questo dipende il successo del lavoro.
Rispetto, per una buona convivenza.
Gentilezza, per un buon ambiente di lavoro.
Onestà, perché senza onestà non c'è credibilità.
Comprensione, perché prima di giudicare, dobbiamo ascoltare.
Perfezionismo, perché vogliamo dare il meglio di noi stessi.
Passione, perché è la chiave per ottenere un buon risultato.
Buon lavoro di gruppo, perché due teste sono meglio di una.
Pazienza, per evitare il caos.
Perseveranza nel raggiungere gli obiettivi.
Astuto, per una migliore performance.
0 notes
frasi-calcio · 6 years
Text
Ora mi sto rendendo conto che ne vale proprio la pena. Di tutti i sacrifici, di tutti i calci, di tutte le botte. Di tutte le volte che ho detto ‘’no, non posso uscire, ho allenamento’’. Di tutte le volte in cui ho rinunciato ai compleanni degli amici, al venerdì sera e alle gite scolastiche. Delle volte in cui volevo mollare e dei momenti difficili. Di tutte le urla dell’allenatore, dei viaggi infiniti, dei campi in terra, delle docce fredde. Della fatica, della stanchezza. Si, cazzo, ne vale la pena.
@frasi-calcio
335 notes · View notes
spettriedemoni · 3 years
Text
Saper perdere
Ho letto un mucchio di post, articoli, commenti e perfino una vignetta su Luis Enrique allenatore della Spagna.
Ha colpito la sua sportività nel riconoscere il merito della vittoria all'Italia invece di cercare scuse per la sconfitta (l'arbitro, gli infortuni, il poco riposo dalla partita precedente ecc.). Ha colpito il fatto che abbia detto che tiferà Italia domenica perché ha allenato un anno a Roma e quindi l'Italia gli è rimasta nel cuore anche se a Roma non è andata benissimo. Un allenatore che ha delle idee ben precise sul calcio, idee che hanno portato la Spagna a giocare molto bene anche contro di noi. Idee che gli hanno permesso di vincere una Champions contro la Juve quando era al Barcellona.
Dalla guida della Spagna ha dovuto assentarsi per la malattia della figlia che purtroppo non è sopravvissuta, ormai lo sanno tutti, e da due giorni si fa un gran parlare del dolore di questo allenatore.
Ecco io penso che non ne abbiamo il diritto. Non abbiamo il diritto di parlare del dolore di quest'uomo ed è giusto parlare della sua sportività e del suo lavoro di allenatore ma senza per forza dover tirar fuori la sua perdita.
Che diritto abbiamo di farlo?
Evitate frasi retoriche e stucchevoli su quanto sia stata dura per lui e tutto il resto perché non lo sappiamo. Nessuno lo sa se non chi ha perso un figlio così giovane e anche in quel caso il dolore resta una cosa intima, privata.
Rispettiamo quest'uomo che ha tenuto nel privato il suo dolore dove è giusto che sia.
Rispettiamolo come lui ha rispettato noi suoi avversari, ma mai nemici.
23 notes · View notes
acquaconlimone · 2 years
Text
Dunque a me il calcio non piace ma dal 1987 tifo per il Bologna perché all'epoca c'era una ragazza di Modena che mi piaceva un botto (ciao eh!) e lei tifava per il mitico Villa, squadra allenata da Gigi Maifredi un tipo che lo potevi trovare negli ultimi night club, nei bar di periferia o nei campi di calcio di squadre di provincia, un tipo un po' pirata, un guascone ma simpatico.
Naturalmente all'epoca ero giovane, dotato di una automobile giusta mi recavo al Dall'Ara a tifare rosso blu senza capirne nulla la causa era quella giusta. Oltre lo stadio il lunedì sera guardavo si Rete 7 (ora È TV) il Pallone Gonfiato trasmissione al cui interno l'editoriale era fatto da Alfeo Biagi all'epoca il decano dei giornalisti sportivi bolognesi e credo italiani, un signore che era la bolognesità alla massima potenza dotato di una verve dialettica pari al ben più famoso Gianni Brera.
Fortunatamente c'è una trasmissione con un opinionista che ricorda Biagi ed è Banana Sport con Ivano Betti che alla domenica sera dispensa frasi lapidarie sul Bologna, sul calcio e a volte sulla vita in generale.
Ancora oggi tifo Bologna e non so ancora bene il perché dato che il motivo principale è oramai passato da oltre tre decenni, però sempre... Forza Bologna! ❤️💙
2 notes · View notes
armoniaprivata · 3 years
Text
Campioni del Mondo (s)
Sono passate due settimane e solo adesso riesco a ripensare a quella sera, a rivederla con occhi più distaccati, e riesco anche a scriverne.
E' la sera della finale dei mondiali di calcio. Domenica sera. Tutti gli amici a casa propria, a vedere la finale insieme alla propria
ragazza, al proprio ragazzo, marito, compagno.
Perché? Per condividere la gioia o l'eventuale dolore durante e dopo la partita, abbracciandosi, baciandosi, gridando insieme, facendo
l'amore. Si, sono convinta che il motivo sia soprattutto questo.
Domenica sera, serata di finale. E Susy con chi la guarda la partita?
Come per altre partite, ci ritroviamo a casa di Stefano. Tutti "singles" (odio questa parola) come me. Io sono l'unica donna. Chiaro, lle altre o sono col partner oppure odiano il calcio.
Non che io sia una esperta, anzi. Tengo per l'Inter, e questo la dice lunga.... Ma quando gioca la nazionale mi prende qualcosa dentro, non
riesco nemmeno a pensare di non gioire o soffrire al fianco della mia squadra, della nostra squadra, della nostra Italia. E poi mi piacciono
i giocatori, anche se hanno dei look assurdi, come Gattuso e Camoranesi. Ma a parte chi si atteggia a prima donna (leggi Totti-DelPiero) gli altri ci mettono il cuore e l'anima e io li adoro tutti.
Domenica sera, a casa di Stefano. Da lui perché ha una TV fantastica, è un maniaco della tecnologia, rinuncia a tutto ma non all' "home
theatre". Sicuramente lo sta pagando a rate. E sicuramente ci guarda i porno. Tra l'immagine e il suono sembra di essere in campo. Iimmagina quando sullo schermo scopano....
Domenica sera, io da sola con quattro ragazzi, Stefano, Marco, Luca e Massimo. Nessun problema. Siamo amici da una vita, ci frequentiamo spesso ma nessuno di loro ha qualche interesse verso di me, né io
verso di loro. Quidi non ci sarà mai nulla tra di noi. Forse anche perché c'è giā stato... in varie occasioni mi è capitato di andare a letto con ognuno di loro. Non proprio tutti, Massimo è il fratello
di Luca, e ha 18 anni appena compiuti. Secondo Luca non è mai stato con una ragazza. A me non interessa, non ho nessuna intenzione di fargli da scuola.
RIpensandoci è curioso che io abbia fatto sesso con tutti e tre... È un caso, non è che mi sono fatta tutti i ragazzi che frequento! Anzi no, non è affatto un caso: probabilmente è il motivo per cui riusciamo a stare insieme cosė bene in gruppo: ci conosciamo bene, non ci sono invidie, desideri nascosti, secondi fini... Abbiamo provato a fare coppia, non è andata, bene, adesso siamo amici.
Forse riesco ad avere con loro una amicizia quasi maschile, una complicità, la cosa risulta lampante quando parliamo di donne... o quando mi invitano per le partite.
Domenica sera, finale della Coppa de Mondo. Una pizza mangiata in fretta e con lo stomaco quasi chiuso, per come stavamo soffrendo, e per il rigore subito. Pizza e birra. Non ci è venuto in mente niente di meglio per una finale di coppa del mondo. Pizza per l'Italia. Birra alla salute dei tedeschi, padroni di casa ma castigati con un due a zero senza appello.
Secondo tempo, di male in peggio. Siamo uno a uno, ma i francesi attaccano, ci pressano nella nostra area per minuti che sembrano ore.
Non può finire così, non deve finire con un gol dei francesi.
I miei amici soffrono. Soffrono nello spirito e nel fisico, è incredibile, si legge sui loro volti la tensione, è come se stessero giocando loro la partita. Doveva essere una bellissima serata, e invece sembra la notte prima degli esami di maturità. Mi guardano con occhi tristi e imploranti, come se io potessi fare qualcosa, come se potessi
cambiare le sorti della partita. In realtà mi rendo conto che sono il loro unico pensiero possibile per non pensare al fatto che stiamo per perdere un'altra finale, e ancora una volta con la Francia.
Un po' per questo, un po' perché il caldo con la tensione è diventato ancora più insopportabile, mi sbottono la camicetta facendo in modo che mi buttino un'occhiata almeno quando la palla va in rimessa laterale o il gioco si ferma per un fallo.
Vedo dei sorrisi, dei timidi accenni di sorriso sui loro volti, e allora mi faccio coraggio e lascio cadere a terra la camicetta, come una consumata spogliarellista.
Sono soddisfatta di quello che sto facendo, la partita resta durissima, sono ancora tesi ma molto meno abbacchiati di prima. Mi sembra che si
siano ricaricati, lo sento dalle grida con cui incitano i nostri
giocatori, sentono che ce la possiamo fare, anche se oggettivamente il possesso di palla è quasi sempre francese. E vediamo ancora molti
passaggi intercettati dai francesi a centrocampo, che ci fanno incazzare da morire.
Senza pensarci tanto su, lascio cadere a terra anche i pantaloncini. In realtà ci ho pensato. Ho pensato che vedermi in reggiseno e slip non è poi tanto diverso dal vedermi in costume. Ed ho un bel completino, colorato, allegro e per niente volgare. Certo, il perizoma lascia il
mio culetto quasi completamente nudo, ma non è una novità per nessuno, ripeto.
Quasi nessuno. Massimo, il diciottenne, è visibilmente distratto dalla partita, ed anche visibilmente eccitato.
Ma non me ne curo, il mio scopo è solo tirare un po' su il morale a questo gruppetto di tifosi sofferenti.
E funziona. Passo in mezzo a loro seminuda e lascio che mi appoggino la mano sul culo: sono diventata il loro portafortuna. Mi siedo sulle
ginocchia di qualcuno, quando il gioco necessita attenzione. Tutti tranne Massimo... solo a guardarmi sembra talmente eccitato che temo che se mi sedessi su di lui non riuscirebbe a trattenere un orgasmo, e
non voglio metterlo in imbarazzo di fronte a suo fratello e ai suoi amici.
Sono la loro mascotte ormai... e la cosa non mi dispiace affatto. So di avere bisogno di attenzioni, e di essere un po' esibizionista, e mi sto
godendo questo momento sperando di poterlo ricordare per sempre insieme alla vittoria.
Ma la vittoria è sempre più lontana... nei tempi supplementari
continuiamo a soffrire, e sembra che basti un niente, una minima distrazione di Cannavaro, perché la Francia chiuda la partita.
Sto soffrendo anch'io, non solo loro. Non se ne rendono conto perché mi vedono fare la cretina, ma ho un'ansia che mi distrugge.
I miei amici cominciano a disperare... se si va ai rigori si sa che ce la prendiamo nel culo ancora una volta, è matematico... iniziano a
girare frasi del tipo "beh, se vinciamo io faccio...", " se vinciamo io smetto... ", "darei tutto per questa vittoria"
Non so da quale parte del mio cervello sia uscita, ma sento la mia voce che dice: "Ragazzi, se vinciamo faccio tutto quello che volete per
un'ora!"
Un attimo di improvviso silenzio, quattro sguardi su di me, ma nessun commento. Un secondo dopo tutti a urlare verso lo schermo. Un fallo,
poi l'espulsione di Zidane portano via definitivamente l'attenzione da quello che ho detto.
Mi ritrovo a pensare che con la Francia in dieci potremmo chiudere la partita, e ho un brivido misto di piacere e di timore per la vittoria e per quello che ho promesso. Ma se vinciamo avranno ben altri pensieri per la testa, posso stare tranquilla, non mi hanno presa sul serio.
Finiscono anche i supplementari, si va ai rigori. Sono rassegnata alla sconfitta, ma contemporaneamente sollevata.
E invece è andata come sapete. Cinque tiri, cinque gol. Come se l'avessero fatto apposta. Per farmi dispetto. Così imparo a uscirmene con certe promesse!
I miei amici comunque pensano a tutto tranne che a me. Nessun accenno alla mia frase.
Siamo Campioni del Mondo!!! Esultiamo, saltiamo, ci abbracciamo, ci baciamo sulla bocca ma in questo momento di gioia nessun altro bacio
sarebbe possibile. Per Massimo è una festa doppia. Sento che per lui questo bacio, questo abbraccio hanno un gusto diverso. Non so se io sono davvero la prima ragazza che tocca, ma sicuramente ricorderà a
lungo questo contatto.
Continuiamo a fare casino per tutto il tempo della cerimonia, stappando bottiglie e riguardando i filmati della partita. Ad un certo punto Marco propone di prendere la macchina e a andare in centro a festeggiare per le strade, e fare il bagno nella fontana di piazza Brà. Sembrano tutti entusiasti dell'idea, ma Stefano li frena:
"primo, ci sono in giro migliaia di persone che guidano ubriache e secondo me in centro non ci arriviamo senza qualche ammaccatura"
"secondo, la Susy deve mantenere la sua promessa. Magari tra un'ora possiamo ripensare di uscire. Ma adesso, chi ce lo fa fare?
L'importante è fare festa, e noi la faremo qui."
Quasi non lo riconosco. Non può aver parlato così, non può essere lo Stefano che conosco...
Invece fa sul serio, e ha convinto tutti, non ha dovuto insistere molto. Luca e Marco cercano di difendermi; penso che non lo faranno, per la nostra amicizia e per la presenza di Massimo. E invece lo faranno proprio per Massimo.
Stefano insiste e ne fa una questione di rispetto delle regole e della parola data. E lascia a me la decisione finale: rispettare la promessa
o sottrarmi perdendo la faccia di fronte a tutti.
Sa quanto sono orgogliosa e sa che sfidandomi accetterò.
E infatti dico "va bene."
Stefano è un leader. In questi momenti tira fuori la sua autorità e comanda tutti a bacchetta:
"le regole sono semplici: abbiamo quindici minuti a testa da passare con Susy e chiederle tutto quello che vogliamo. Siccome nessuno ha piacere che le sue cose si sappiano in giro, useremo quella stanza, e nessuno spierà né origlierà. In questo modo chi vuole potrà anche
passare il suo quarto d'ora a chiacchierare senza essere sputtanato per tutta la vita. E anche Susy immagino sia più felice così"
Annuisco. In fondo gli voglio bene.
"Non ho finito. Abbiamo 15 minuti a testa, ma se qualcuno ha piacere di
condividerli con un amico, i minuti diventano 30. Susy non dovrebbe avere problemi... e comunque la sua promessa non le lascia possibilità di opporsi. I limiti ovviamente ce li poniamo noi, siamo persone civili, siamo suoi amici e le vogliamo tutti bene."
Sono pronta. Faccio solo una richiesta: "voglio scegliere io il primo, e voglio che sia Massimo"
Accettano. Lo prendo per mano, mi sembra quasi che tremi. Ci avviamo verso la porta della camera e la chiudo a chiave alle nostre spalle.
Quello che è successo dopo è un'altra storia....
Ho voluto raccontarvi questa storia perché adesso sapete chi dovete ringraziare se siamo
CAMPIONI DEL MONDO
5 notes · View notes
lamilanomagazine · 5 months
Text
Bologna: daspo e denuncia al Vice Presidente di un squadra di calcio di seconda categoria
Tumblr media
San Lazzaro di Savena: daspo e denuncia al Vice Presidente di un squadra di calcio di seconda categoria. I Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, nel corso della mattinata di mercoledì 17 gennaio u.s., hanno notificato a un 51enne italiano, originario di Bologna, celibe, incensurato, vice presidente di una squadra di calcio di seconda categoria, un "provvedimento di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive" (D.A.SPO.) della durata di 1 anno. Il provvedimento è stato emesso dal Questore di Bologna, a seguito dei fatti verificatisi agli inizi del mese di novembre 2023 presso un impianto sportivo calcistico della provincia, durante un incontro di calcio tra due squadre locali di seconda categoria. Nella circostanza, una pattuglia dei carabinieri, intervenuti sul posto a seguito della segnalazione giunta al 112 da parte di un giocatore della squadra ospite, hanno raccolto varie testimonianze da parte dei presenti, ricostruendo così l'intera vicenda. Al termine della partita, un responsabile della squadra di casa, identificato poi nel vice presidente, ha oltrepassato i cancelli ed è entrato in campo, proferendo all'indirizzo dei giocatori della sua squadra ospite, frasi ingiuriose e minacciose del tipo "...vi ammazzo di botte..."; brandendo una cintura arrotolata intorno a una mano, con intendo intimidatorio. Da quanto raccontato ai militari, sembra che al termine della partita, i giocatori della squadra avversaria, i quali già durante la partita si erano scambiati vari "insulti calcistici" con il 51enne presente in tribuna, si sono fermati in corrispondenza sua ed hanno gioito per la vittoria conquistata, situazione che ha fatto andare su tutte le furie l'uomo, il quale ha perso le staffe e, oltrepassando il cancello che divide la tribuna dal campo, è entrato al suo interno e si è diretto verso i giocatori ospiti, risentito anche per la sconfitta della sua squadra. A seguito dei fatti accaduti, la società sportiva della squadra di casa, è stata sanzionata con un'ammenda pari a 150 euro, per aver permesso l'accesso in campo al termine della gara, a persone non autorizzate, oltre al comportamento e alle frasi ingiuriose proferite nei confronti della squadra ospite. Il 51enne, dovrà rispondere anche dell'accusa dei reati di minaccia aggravata in occasione di manifestazione sportiva, per i quali, al termine delle formalità di rito, i militari lo hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
nottemagicasblog · 3 years
Text
Er Faina vs Catcalling
ER FAINA:
"Per due fischi il cat calling" - dice Er Faina - "Io non so dove andremo a finire. Posso capire se ti rompono o insultano, ma se dici a una *fischio* 'A fantastica' mica è un insulto, manco ti avessi detto a brutta cessa!".
CAT CALLING:
Con catcalling si indica tutta quella serie di apprezzamenti fatti per la strada da parte di persone (principalmente uomini) ma che, in realtà, risultano essere tutto tranne che dei veri complimenti. Fischi, frasi come "ciao bella" , "che belle gambe" o "esci con me stasera?", non sono né un modo per cercare di conoscere la ragazza in questione né per dimostrare un reale interesse. Si tratta di una vera e propria molestia verbale.
Dopo aver chiarito questi due temi vorrei esprimere la mia, in quanto donna, in quanto ragazza, in quanto femmina, in quanto essere umano con una vagina.
Un uomo non sa cosa voglia dire sentirsi in pericolo la sera quando si torna a casa e si vede un gruppo di ragazzi che ti fischiano.
Non sa cosa voglia dire andare sul marciapiede vuoto per non passare davanti a degli operai in pausa pranzo che fanno complimenti e fischi a tutto andare.
Non sa cosa voglia dire avere ansia di uscire di casa vestita, così, semplicemente vestita, perchè qualsiasi vestito, che sia un Jeans, una maglietta, un maglione, una gonna, una canottiera , una felpa, sia in qualunque maniera soggetta a fischi, complimenti e a volte anche toccatine, gente che ti segue.
Perchè avete questo bisogno di farci un complimento? Cosa pensate che ci faccia scaturire questo complimento? Felicità? Fierezza che ci avete detto che abbiamo un bel paio di gambe? Ci oggettificate in questa maniera? A due gambe? Ad un bel culo?
Perchè non potete farne a meno?
Se proprio è più forte di voi che dovete farci PERFORZA un commento, non fatelo in quella maniera da morti di figa, perchè non siamo stupide, lo capiamo quando lo fate perchè vi piacerebbe stamparci un sorriso sulla faccia o alzarci l'autostima che quando lo fate solo perchè avete visto un bel culo e non sapete tenervelo nei pantaloni.
ER FAINA ha poi aggiunto un altro video giustifica dove diceva che era solo ironia e che lui si riferiva ai ragazzini e non di certo ad un 60enne che fa apprezzamenti ad una 12enne.
E perchè dovrebbe andare bene se un ragazzo lo fa ad una ragazza della propria età? Sentiamo sono curiosa.. non perchè a me fanno paura ugualmente, che siano più grandi, della mia stessa età o più piccoli.
Non è una questione di età, non si deve fare.
È una questione di rispetto, di civiltà.
Non c'è bisogno che voi ci facciate degli apprezzamenti del genere.
Ha scritto poi un post di scuse e infine ha messo dei video (sempre su instagram) dove parlava per quasi 4 minuti e diceva che gli erano arrivati anche commenti di minaccia, di morte, insulti a sua madre.
Ecco, questa è una cosa che non si fa.
Non lo sto giustificando, assolutamente no.
Non si può scrivere quelle cose perchè è quel che la gente che fa cagate aspetta, perchè poi quelli che fanno cagate passato per le vittime della situazione e così è stato.
È una persona priva di intelletto e di civiltà Er Faina e bisogna stare attenti a gente del genere.
Lui scherzava sul fatto che Tommaso Zorzi lo avesse chiamato "Personaggio Pericoloso", ci ha fatto su i video dove diceva "Il personaggio pericoloso va a giocare a calcio", non c'è niente da ridere caro Er Faina, te SEI un personaggio pericoloso, perchè fai passare messaggi sbagliati, al pubblico che ti segue.
A me la gente così fa pena e mi fa anche incazzare perchè bloccano il progresso della civiltà.
4 notes · View notes
andreasaltiniart · 3 years
Photo
Tumblr media
la mia vita al tempo del COVID-19 (giorno 19)
È pomeriggio e a quest'ora vi scrivo dal mio divano modello Camaleonda modulare in velluto di Mario Bellini prodotto da B & B Italia / C & B Italia, anni '70 da 37.000 euro (Prezzo per set IVA inclusa ove applicabile, spese di spedizione escluse 440 € + 122 € x la consegna e messa in posa a domicilio) appena arrivato con Amazon. Mentre sgranocchio i miei crostini proteici Cheese Feeling OK Start… Mi sento come dilavato dal tedio dei vostri post banali, commenti pulciosi che mi tediano come un’incerata frusta, una di quelle che ormai lascia filtrare l'acqua. Oggi è la“Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, argomento delicato: si tratta di una ricorrenza istituita dell’ UNGA United Nations General Assembly – il principale e più rappresentativo organo istituzionale dell’ ONU – nel 1999 dove si designa il 25 novembre come data della ricorrenza e si invitano i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in questo giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne, appunto. (Chi mi conosce sa bene cosa penso riguardo “le giornate”, e quelli che non mi conoscono affatto, lo possono facilmente dedurre leggendo qualche mio vecchio post). In tanti hanno partecipato a questa ricorrenza – qualcuno lo chiama “effetto agenda” – esprimendo il proprio pensiero, ognuno a suo modo: postando una citazione, un’ immagine forte, gattini e coniglietti… Qualcuno ha scritto cose pertinenti, altri come al solito si sono fatti prendere dalla loro latente, repressa insoddisfazione e hanno scritto delle benemerite boiate. È il potere, il bello dei social, luce e ombra insieme. Sì, perché oggi è “la giornata”. In una giornata qualunque, di un mese qualunque, di un anno qualunque fanno fuori un centinaio di donne e sui vostri wall ci sono i test su che tipo di verdura siete, le ciabatte della LIDL, frasi tratte dall’ultimo libro di Fabrizio Corona, la bernarda di Belen, coniglietti gattini e, ma vigliacco il cane che si sia visto un accenno, due righe sul problema del femminicidio. Oggi però è “la giornata”… Oggi signore e signori e solo per oggi eccovi un ottimo deodorante per ambiente che profuma l'aria dei vostri cessi cancerosi, il terribile shock di una mosca nella minestra, un soffice origliere di raso su una pulciosa branda da marines: “Guarda da donna che ha subito violenza, posso dirti che viviamo in un mondo di egoismo e menefreghismo…” Mary “Violenza sulle donne? Solo la vera parità di genere può sconfiggerla” il ministro Elena Bonetti “Patriarcato e maschilismo sono la vergogna e l'involuzione dell'essere umano!” Francesco “25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne ..mai più vittime! Olio su tela 100 x 100 cm” Leonardo “Coreografia per la Giornata contro la violenza sulle donne. Piccole danzatrici crescono” Lucia “Qualunque forma di violenza maschile sulle donne è 'politica'. Che sia quella di un dittatore che vuole eliminare chi afferma un'idea diversa dalla sua o che sia quella di un marito violento, che non accetta la libera espressione di qualcosa che non comprende” Manuela “Il femminicidio e la violenza sulle donne sono espressione di debolezza, insicurezza e pochezza di uomini piccoli piccoli non sufficientemente evoluti” Roberto Mentre continuo a leggere svogliatamente, come il vedovo assopito, gli organi d’informazione di tutto il pianeta, o quasi, iniziano a dare la triste notizia della morte di Diego Armando Maradona. "Fa più notizia la morte di un uomo poco apprezzabile che la violenza sulle donne" Laura Pausini Poi specifica: “parole travisate”. A questo punto i commenti si fanno più interessanti: “Cara Laura prenditela con le leggi italiane” Romina “Maradona muore solo una volta mentre la non violenza sulle donne c’è tutti i giorni” Marco “La credevo più intelligente...stai parlando del genio del calcio ed è normale che se ne parli “ Michele “Anche rubare i compagni alle altre è poco apprezzabile cara Laura”. Eleonora E infine arriva lei! Alberta, che definirei il più alto esempio di solidarietà, di risoluto e per certi versi fragile pragmatismo, degli ultimi cent’anni: “Non esiste solo la donna vittima, mettetevelo in testa”. Che giornata ragazzi… Grazie! Che cinema di abili alibi, che glutinoso flusso e riflusso di pensieri straordinari e inutili. Mi lascio sfuggire un morbido grido, leggermente riverberato come quello che si sente nei primi secondi di It Ain’t Easy di David Bowie e involontariamente, insozzo con le mie dita unte il divano nuovo di pacca… Ahaaaah! Me ne rimango un po’ qui, come un vedovo assopito, il bambolotto privo di brio. Svuotato e un poco confuso. L’aspirapolvere orbitante, che mi aveva travolto s’è spento. Provo un diffuso senso di vergogna. Mi viene in mente Maradona (ho smesso di seguire il giuoco del pallone, quando si è ritirato)… Mi vengono in mente le parole di Isaac Asimov “la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. E penso che noi, uomini e donne, siamo speciali nel lasciarci sfuggire le opportunità di tacere, di pensare, di agire. Falsi e veri moralisti. Eterni irrisolti. Così pronti a prender fuoco per nulla, e al tempo stesso incapaci di non farci ferire. Penso al senso, alla nostra imperitura volontà di porre rimedio, a “le giornate…” Penso agli sbagli e alla salvezza, che non siamo in grado di capire cosa ci guarisce e cosa ci distrugge.
Penso che, in realtà siamo la malattia di ciò di cui crediamo esser la cura.
A questo penso.
Fine giorno19
1 note · View note
corallorosso · 5 years
Photo
Tumblr media
Hristo Stoichkov, la stella che illuminò i mondiali del 1994, è tra gli dei della storia del calcio. Forza ed estro, potenza ed eleganza, genio e sregolatezza. Il più grande calciatore che abbia mai danzato sul campo da gioco con addosso la maglia della nazionale bulgara. Lunedì sera, mentre commentava il match tra Bulgaria e Inghilterra, Stoichkov è esploso in un pianto sconsolato. Lui, il duro del calcio, con la testa imbiancata dagli anni piegata per non mostrare al pubblico le lacrime. Piangeva. E non per l'esito della partita. Non era quello il tema. Ma per i saluti nazisti comparsi tra gli spalti e i cori razzisti urlati dai tifosi. E no, ancora no: non piangeva perché la vittima vittima lui o la sua nazionale di quel rigurgito d'odio che stava infamando una serata di sport. No: è esploso in quel pianto perché a sollevare le braccia nel saluto nazista e a urlare frasi razziste contro i giocatori, erano i tifosi della sua nazionale. "Il mio paese non se lo merita". Le lacrime di Stoichkov sono state lacrime di dolore e di vergogna. Le lacrime di un padre che vede i propri figli perdersi in un gorgo di odio senza comprenderne la ragione. E come un buon padre di famiglia, asciugate le lacrime, Stoichkov non ha cercato scuse, non ha chiesto clemenza, non ha chiesto mezze misure. Ma ha invocato la più dura delle sanzioni. E non solo per i tifosi. Ma per il suo Paese. "Buttateci fuori dalle competizioni" ha detto, "i razzisti non meritano coppe". Hristo Stoichkov, se ti ho adorato come calciatore, ora ti ammiro immensamente come essere umano. E che siano da lezione, le tue parole, a un'Italia ha avuto l'onore di vederti giocare, e in cui il razzismo è oggi preso come folklore da tollerare, come uno sfogo da capire, come colore nelle partite di pallone e tra i commenti di qualche politico. Che per tutto quello schifo non si è mai scusato con nessuno e non ha mai sprecato una sola parola. Alimentandolo, anzi, ogni santo giorno. Emilio Mola
80 notes · View notes