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#galli e galline
qualbuonvento · 1 year
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coolarlindo · 3 months
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"Zoologia mirifica: il basilisco in metallurgia e in cucina"
Attorno al mille e cento, un monaco esperto nell'arte di produrre e riparare codici miniati, retabli, vetrate, calici e quant'altro redasse l'enciclopedico manuale 'De diversis artibus'. A un certo punto, l'autore tira fuori questa ricetta per la produzione dell'oro detto "ispanico":
«[Questo] tipo di oro si fa con rame, cenere di basilisco, sangue umano e aceto. I Gentili allevano dei basilischi nel seguente modo.
«Allestiscono un abitacolo sotterraneo, con due feritoie che a malapena lascino filtrare qualche raggio di luce, e vi introducono due galli vecchi, dandogli cibo in quantità. Quando saranno ingrassati, con la pinguedine viene loro l'estro venereo, si accoppiano e depongono delle uova.
«Si tirano fuori i galli e per covare le uova subentrano dei rospi: nascono poi dei piccoli di sesso maschile, simili ai pulcini delle galline, con coda di serpente.
 «Si prendono dei vasi di bronzo di grandi dimensioni, si sigillano e si mettono sul fuoco, finché le bestiole non sono carbonizzate. Si mescolano allora col sangue di un uomo dai capelli rossi e con aceto forte. Poi, si prendono delle lastre sottilissime di rame, si spalmano con questa miscela e si mettono sul fuoco. Quando diventano incandescenti si estraggono, si spengono e si lavano e rilavano con la stessa miscela, finché il rame non abbia guadagnato il peso e il colore dell'oro. Questo oro è adatto a tutti gli usi. »
₪ Meno male che il capitolo è una ricetta alchemica in linguaggio cifrato ‒ perché se gli esseri, gli ingredienti, le procedure che vi figurano non fossero simbolici, ci troveremmo davanti a un rituale di magia nera, con un uomo accoppato per un salasso integrale... E chi vorrà provare ad arricchirsi con questa ricetta, non ha che decifrare il codice simbolico del capitolo e mettersi all'opera.
Se invece qualcuno preferisce allevare dei basilischi per fini gastronomici, gli converrà consultare Animali misteriosi e come mangiarli, dove troverà un'intrigante ricetta di club sandwich di basilisco ai profumi d'oriente 😎 
Arlindo José Nicau Castanho
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intotheclash · 1 year
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Banda Bassotti - Coccodè
Naufragio senza nave e senza marinai Te mori di fame con i VIP come te Poi litigate e tu te metti a piagne Passi per la strada e la gente dice che Sei uno forte perché stai alla TV La prima fila è lì il posto per te Giri impomatato, ma 'n dò vai? Dei morti de fame, tu che ne sai? Tu sei famoso, loro invece no Solo un numero Co-Coccodè-Oh siete tutto gossip e silicone Co-Coccodè-Oh galli addomesticati senza piume Chi sei? Chi sei? Tu i cazzi tuoi non te li fai mai Chi sei? Chi sei? quello che dici o quello che fai? E quello che dici ma quando lo fai? A guardare i calendari non fa freddo mai Parli dei problemi quando non sono i tuoi Tu tiri fuori le tette e le opinioni Una carestia quanto te fa guadagnà? Tu però stai sempre a dieta, non te puoi ingrassà È un po' diversa la fame che c'hai te Dico brutta brutta tu non sei Però quella bocca non l'aprirei L'indipendenza a te chi te la dà? La pubblicità Co-Coccodè-Oh pollaio con li galli e galline Co-Coccodè-Oh senza cervello e senza mutandine Co-Coccodè-Oh un nuovo televoto stamattina Co-Coccodè-Oh è nato prima l'uomo o la gallina? Chi sei? Chi sei? Tu i cazzi tuoi non te li fai mai Chi sei? Chi sei? Quello che dici o quello che fai? Chi sei? Chi sei? Quello che sogni o quello che fai? E quello che sogni ma quando lo fai?
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luigi771 · 5 months
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Il Valore che ha per Me la Vita di un PULCINO.
Il Pulcino è l’UNICO ESSERE VIVENTE EVOLUTO in Tutto l’Universo.
Non è come gli altri Volatili, come i Piccioni ad esempio che per crescere i Genitori devono provvedere a nutrirli finché non sono Autonomi e si cercano da soli il cibo.
Il Pulcino esce dall’Uovo e inizia a mangiare da solo .
Questa è Evoluzione.
E non si può sapere se si Evolve ancora perché su Questo Pianeta Terra un Pulcino non è mai arrivato alla vecchiaia per Trasmettere alle Generazioni Future Nuovi Geni Evoluti.
Per questo non Volano i Galli e le Galline.
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pinojangany · 6 months
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Perché questo concerto
L’IC di Pino Torinese è gemellato con la scuola Sainte Marie di Jangany dal maggio 2009.
La scuola di Jangany è stata il vero motore di cambiamento di questo villaggio, passato da 400 a 10000 abitanti e l’IC di Pino è stato uno dei protagonisti che, con il legame affettivo creatosi in questi lunghi anni, nell’ambito dei percorsi interculturali, ha contribuito a dare visibilità e solidarietà alla scuola.
Negli anni sono stati affrontati temi come la scoperta dell’altro, la legalità, l’energia, l’alimentazione, la salute, le difficoltà… e la musica! In un confronto diretto tra scolari sotto e sopra l’Equatore.
Questo concerto si colloca in questo percorso di amicizia, conoscenza reciproca e di aiuto solidale. Precisamente chi suonerà e canterà è consapevole di farlo per gli amici che vivono a Jangany. Le offerte saranno destinate al progetto di formazione per dare continuità agli studi e prospettive di crescita a questi ragazzi.
Ecco come i percorsi didattici della scuola si sono intrecciati con la solidarietà: la musica unisce, la musica si dona.
L’Orchestra e il Coro
L’orchestra Nino Costa dell’I.C. di Pino Torinese è composta dagli alunni che frequentano il corso ad indirizzo musicale che prevede quattro strumenti: flauto, chitarra, violoncello e pianoforte. I ragazzi hanno l’opportunità di sperimentare vari generi musicali e di cimentarsi in esecuzioni pubbliche come concerti, saggi, concorsi musicali. L’esperienza orchestrale fornisce loro occasioni di crescita, di condivisione e la possibilità di sperimentare momenti ricchi di emozioni dal punto di vista musicale.
Angela Scavuzzo, Giulia Gillio Gianetta, Rossella Cappotto, Roxana Morcosanu e Fabrice De Donatis sono gli insegnanti di strumento.
Il Coro del Comprensivo è formato da ragazzi e ragazze delle classi III della scuola primaria, che hanno potuto condividere percorsi didattici integrandoli in questa proposta, mettendosi in gioco e vivendo il piacere dell’esperienza musicale collettiva guidata dalla maestra Raffaella Calabretta.
JANGANY, nel SUD MADAGASCAR
Concerto a sostegno del progetto di cooperazione internazionale E’ UN SEME È la scuola che ha fatto la città.
Un villaggio di una sperduta savana nel sud Madagascar si è emancipato: il segreto di un epocale cambiamento è stata la scuola.
Avviata nel 1989 con 41 studenti di tutte le età - là dove l’analfabetismo era totale - ha toccato 3.000 bambini e ragazzi: il sogno degli Amici di Jangany, quello della scolarizzazione totale, si sta realizzando.
Vogliamo ora ampliare l’offerta formativa con professionalità nuove che consentano un ulteriore sviluppo del villaggio.
Il programma del concerto
Da “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il'ič Čajkovskij arr. B. Dobretsberger
Orchestra classe III B
Marcia
Danza dei Mirlitons
Valzer dei Fiori
Finale
Dal “Carnevale degli animali” di Camille Saint-Saëns arr. B. Dobretsberger
Orchestra classe II e III B
Marcia reale del Leone
Galli e Galline
Tartarughe
Personaggi delle orecchie lunghe
Pianisti
Il Cigno
L’Elefante
Colonne sonore tratte da film d’animazione Disney
Orchestra classe II B con coro delle classi terze della Primaria
Da “Pocahontas” The Virginia Company arr. R. Cappotto
Listen with your heart arr. A. Scavuzzo
Mickey Mouse March arr. R. Cappotto
Da “La Bella Addormentata” Once upon a dream arr. R. Cappotto
Da “Aladdin” A whole new world, arr. A. Scavuzzo
Da “Mulan” Honor to us all, arr. A. Scavuzzo
Da “Mary Poppins” Supercalifragilistichespiralidocius arr. A. Scavuzzo
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micro961 · 9 months
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Zio Fella - Strazio
Esce il giorno di Natale il disco d’esordio della band milanese.
Un titolo ambivalente che già dice tutto
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«Aspettate a pronunciarlo dopo l’ascolto di tutte le tracce: se vi sono piaciute ponete l’accento sulla I e sostenete che gli ZIO FELLA sono super; se non le avete gradite mettete l’accento sulla A…». Zio Fella
Dentro “Strazio”, in uscita il giorno di Natale, troveremo dieci pezzi che rappresentano la missione stessa della band milanese: divertirsi tra vecchi amici, facendo sorridere con ironia, storie paradossali, rime perfette. rock italiano e frequentazione di altri generi musicali.
Zio Fella sono: Alessio e Giancarlo - voci, Alessandro - chitarre, Eugenio - batteria, Fulvio - coro, Marco - tastiere, Maurizio - basso
Track by track:
1.Come Scar Mufasa - L’impari lotta tra il contribuente vessato ed Equitalia.
2.Supposta - Triste autobiografia con un destino inevitabile.
3.Pollicino - La fiabesca vicenda di un single nella sua stanza preferita.
4.Falso invalido - Un tema sociale sviluppato con ironia.
5.Dracula - Desideri sessuali anche in “quei giorni” e soluzioni alternative.
6.Gionuein - Tratta dall’incredibile storia vera di John Wayne Bobbitt e della vendicativa moglie Lorena.
7.Ninna nanna C.C.C. - Un buon padre di famiglia cerca di far addormentare il pargolo irrequieto.
8.Galli e galline - Soprusi, evirazioni e riscatto nel pollaio.
9.Il country del morbillo - I grandi contagiati dai piccoli con malattie esantematiche: storie di ordinaria pandemia.
10.Zanzare - Il problema più grande quando dormi in mutande.
Gli Zio Fella sono, prima di tutto, amici che suonano insieme. Giovanissimi nell’anima e amanti di generi musicali diversi, cercano di fondere le passioni di ciascuno dei sette per offrire pezzi accomunati dall’ironia e dalla narrazione paradossale, che sfocia talvolta in satira sociale.
Alessio e Giancarlo (voci) propongono idee o brani che vengono elaborati, stravolti, arrangiati e suonati insieme ad Alessandro (chitarre) Eugenio (batteria), Fulvio (coro), Marco (tastiere) e Maurizio (basso).
Dopo l’uscita del primo singolo “Pollicino” e del secondo “Dracula”, la band milanese pubblica il terzo singolo dal titolo “Supposta” e nella festività dell’8 dicembre esce in radio “Il country del morbillo”. Tutte anticipazioni di quello che è il primo disco di inediti dal titolo “Strazio” fuori dal 25 dicembre.
Etichetta: Rusty records
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enkeynetwork · 1 year
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Meglio un uovo, anzi, meglio due uova oggi che due galline, o una gallina e un gallo o due galli che diventeranno polli domani.
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morelin · 2 years
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Parco Pallavicino
Volete fare una gita con i bambini, magari all’aria aperta e con gli animali? Il Parco Pallavicino a Stresa (Verbano-Cusio-Ossola) è la meta adatta a voi! 
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Vi accoglierà una veduta sul lago e poi all’interno troverete oltre 50 specie tra mammiferi e volatili, alcuni anche selvatici messi in salvo dalla guardia forestale.
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Lo spazio preferito dai bambini è sicuramente la fattoria dove è possibile vedere da vicino diversi animali...
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... e non mancano singolari galli e galline...
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Qui il momento più divertente è quello del pranzo degli animali: in quest’occasione è ancor più facile avvicinarsi a caprette ed alpaca. Io sono stata quasi “investita” dal gregge che inseguiva uno degli addetti con la sporta del mangime :-)))
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Ogni tanto aguzzate la vista e guardate anche all’insù, potreste vedere un pavone appollaiato su un albero!
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Che dire di queste variopinte piume?
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Il parco è anche un paradiso per gli amanti del verde e dei fiori: alberi giganti e secolari e meravigliose fioriture in base al periodo.
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ectopia-cordis · 4 years
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gallina eh? stai male con questa quarantena? perche' si sente eh!!
Amo se avessi letto la didascalia della foto sapresti che i miei vicini hanno preso galli e galline, e oggi ne hanno fatto scappare una (giuro no mea culpa)
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sciatu · 5 years
Photo
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Insalata di arance, polpo e patate, braciole di pescespada con arance, trancio di salmone con arance, gamberi crudi arance e finocchio, arance funghi e noci, arance e gamberi e pepe nero, arance candite alla cioccolata , scorze di arance candite, torta di arance.
Guardavo fuori dalla finestra perché la nonna mi aveva detto di non uscire a causa del freddo. Però per la via faceva più caldo che nella vecchia casa dove senza riscaldamenti, l’umidità faceva sentire più freddo che fuori. Per il negozio si sentiva l’odore intenso della minestra fatta di finocchi selvatici che bolliva nella piccola cucina appena dietro gli scaffali pieni di barattoli e pacchi di pasta. Dalla macelleria, che comunicava con il negozio attraverso una grande porta, arrivava l’odore intenso del pepe nero e dei semi di finocchio e quello più delicato e sottile della carne. Il nonno stava insaccando metri e metri di salsiccia e l’appendeva ai ganci della carne per farla asciugare ed il suo odore intenso si univa a quello della minestra risvegliando la fame. La nonna con le gambe attorno al braciere muoveva velocemente il ferro dell’uncinetto e mi osservava sott’occhio, preoccupata che al solito d’improvviso mi venisse qualche idea balzana facendo l’ennesimo disastro. Io osservavo i monti che circondavano il paese. La loro cima era coperta di neve e le nubi basse scendevano verso il fondo della valle scolorendo i boschi e nascondendo le case di campagna. I colori erano spariti anche dal paese e ora si vedevano solo le pietre grigie e tristi con cui erano fatte le case mentre i tetti gocciolavano sulla strada bagnata dove due rivoli ai suoi lati portavano via foglie e cartacce. Mentre scendeva la sera, non si sentiva nulla, né i cani abbaiare lontano, ne le galline covare le uova o i galli cantare. Tutto era tristemente immobile e vestito con una sfumatura di freddo ed umido grigio. Qualcuno entrò nel negozio: era il Cugino Francesco. La nonna lo chiamava così anche se non avevamo mai capito quale antenato avessimo in comune. Era un vecchio piegato in due che per camminare si appoggiava ad un bastone più alto di lui ed aveva due sacche di tela appese al collo. La nonna lo fece sedere e gli prese un bicchiere d’acqua dove aveva aggiunto un po’ di vino del nonno. Il Cugino Francesco si lamentava della neve che aveva coperto i sentieri e reso pericolosi i grandi gradini di terra scavati nel fianco del monte con cui dagli alti boschi si raggiungeva il paese. La nonna incominciò a svuotare le sacche ordinando sul grande bancone castagne, noci, corbezzoli, fichidindia e del pecorino primo sale. Il Cugino, bevuto il primo sorso, allungò la mano e cerco in fondo ad una sacca tirando fuori un’arancia. Sorridendo disse che era per me, il suo cuginetto e me la diede. Era un’arancia grossa quanto un piccolo pallone, dal colore denso e dal profumo intenso. “E’ un arancia vaniglia – mi disse sorridendo – è dolce come lo zucchero”. Io la guardai stupito dalle sue dimensioni. In quel mondo di grigio che mi circondava sembrava un piccolo sole, ne aveva il colore simile a quello che al mattino si vedeva dietro le nubi. Restai affascinato e l’osservai a lungo. A cena il nonno mi chiese se gliela facevo assaggiare ed io che me la tenevo stretta per non farla finire tra le mani delle fameliche zie, con una certa riluttanza gliela passai. Il nonno fece delle incisioni sulla buccia con il suo coltello a serramanico e ne staccò con facilità la buccia. Il profumo dell’arancia riempì la sala da pranzo vincendo anche l’odore della minestra di finocchi selvatici saltata in padella con l’aglio e pezzettini di pane. Il nonno mi diede il primo spicchio da mangiare e assaggiandolo capì che il Cugino Francesco aveva ragione: era dolcissimo, delicato e intenso. Il nonno raccolse le bucce e mi disse di buttarle sul braciere così che l’odore dell’arancia avrebbe riempito tutta la casa. Mi alzai e feci come il nonno mi aveva detto. Un odore intenso di arancia bruciata riempì tutte le stanze e per un attimo portò il ricordo della primavera. Io però non avevo buttato tutte le bucce. Mi ero tenuto un pezzo di buccia e con le unghie vi facevo dei piccoli tagli sentendo il profumo dell’arancia rinascere ogni volta, forte e dominante a vincere il grigiore in cui per tutto il giorno i miei sogni ed i miei desideri erano morti. Quando la nonna venne a sistemarmi le coperte a letto mentre dormivo, si accorse che stringevo ancora tra le mani la buccia di arancia come a non voler lasciare quel piccolo pezzo di primavera che mi avevano regalato.
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unearthitaly · 5 years
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ITALY FROM A TO Z - A Review -
This past year I’ve been sharing an Italian word beginning with every letter of the alphabet and giving a bit of cultural context, which is always useful in order to implement the vocabulary when learning a new language.
Here’s a review (check the linked posts for more info):
A for AMERICANATA: “Americanata” [ fem.noun, pl.form “americanate”] is a word used by Italians to underline an action, a thing, a behaviour which is judged kitsch and characterized by delusions of grandeur, considered typical of the American demeanor [American intended as “citizen of the USA”]. - More info here;
B for BACIAPILE: “Baciapile” is a  word used to indicate those people who are, apparently, very pious, because they always go to the Mass, but that, in the end, do not follow the Christian precept of love for the others. It is believed that, for them, the Mass is just means to appear good in public. - More info here;
C for CONTRAFFAZIONE: [La] Contraffazione [-i] means forgery/counterfeiting. It can be used especially when talking about counterfeit money, but not only.In Italy we use an expression to indicate a kind of forgery made abroad against Italy and the so-called “made in Italy” which employs this noun. It’s “contraffazione alimentare” ( “food counterfeiting”) - More info here;
D for DIVORZIO: [ Il ] Divorzio [pl.form “i divorzi”] means divorce. In Italy it was legally introduced in 1970, but given that not all agreed on it in the Parliament, they decided to organize a referendum to see if people wanted this new law. The majority of Italians voted yes to the divorce law during the referendum held in 1974. The word “divorzio” became known worldwide even before it was legal in Italy, thanks to the 1962 movie “Divorzio all'Italiana” (“Divorce Italian Style”) by Pietro Germi - More info here;
E for EDICOLA: [L’] edicola [pl.form: le edicole]. It can have different meanings. At first edicole were small temples, In a second moment they became niches located inside the temples, meant to contain the statues of the deities. In modern times we indicate with the noun “edicole” the newsstands. - More info here;
F for FARO: [ Il ] Faro [pl.form: i fari ] means lighthouse, but also headlight. This noun derives from the name of the small island ’pharos’, located in front of Alexandria and where there was the biggest lighthouse of the ancient times and considered one of the 7 Wonders of the World - More info here;
G for GALLO/GALLINA: [Il] Gallo [pl.form: i galli] means rooster and [La] Gallina [pl.form: le galline] hen.The “realm” of the henhouse has always been used as a metaphor of the society in the Italian Culture. Check the post to see the countless idioms where gallo and gallina are used in Italian idioms;
H for HOTEL: The word hotel is clearly a loan word according to Italians, because in our language we don’t really have many words beginning with “h”. It’s indeed a French word. What many of us ignore, though, is that the French word derives from the Latin term “hospitale” [hosting place].What you might find peculiar in Italy is finding certain kinds of hotels which are not to be found or are not popular outside the Belpaese. Check the post to discover more about them;
I for ITALIANIZZAZIONE: [L’] Italianizzazione [fem.noun], meaning “Italianization”, is the spreading of the Italian Culture,  people or language which can happen through integration or assimilation.When we use this term, though, we specifically point out  that specific forced policy carried out by the Fascist dictatorship in  the African colonies, in the European territories annexed during WWII  and  in the Italian areas populated by linguistic minorities ( South Tyrol, Venezia Giulia, Aosta Valley, the Asiago Plateau etc.) Foreign languages and press were prohibited, foreign-sounding surnames and toponymy   translated and foreign schools suppressed. - More info here;
J for JUVENTUS: [ La ] Juventus ( = Juventus Football Club ). We don’t have many words beginning with J in Italian and Juventus is probably the most famous. - More info here;
K for K2: K2 [ Italian pronunciation: “kappa due” ] is the second highest mountain in the world and it’s located in the Karakoram range, on the border between China and Pakistan. What has Italy to do with Pakistan and the K2 ? Well, it was an Italian expedition that first climbed the mountain on 31.July 1954. After the war, a great venture was believed to be necessary “to lift the country’s mood” and the attempt to the second highest, but most difficult mountain to climb, seemed like a great opportunity. - More info here;
L for LIBERAZIONE: [La] Liberazione [pl.form: le liberazioni]. As its English translation “liberation”, it’s the action of setting someone free from imprisonment, slavery  or oppression. In Italian Culture we use the term “liberazione” to indicate the 25th April, the so-called “Giorno della Liberazione”, Day of Liberation. - More info here;
M for MEDIOEVO: [ Il ] Medioevo means “Middle Ages” and, as you know, it’s the historical period that goes from the 476 aC (the fall of the Roman Empire) to 1492 aC (the discovery of America). What you might don’t know is that, nowadays, in #Italy we still use some idioms “invented” in the Middle Ages. Check them out here;
N for NOZZE: [Le] Nozze [plural] is the Italian translation for “nuptials”. A synonym is “matrimonio” (which is not formal like its English counterpart “matrimony”). Not many know, though, that the words nozze/nuptials take their name from the bride’s veil. The Latin naptiae derived indeed from nubere= “to veil”, which then became “to marry”. - More info here;
O for ORO: [ L’ ] Oro [masc.noun] is Italian word for gold. As you probably know Italy does well in the production and trade of luxury items and it’s actually the first country for the number of firms operating in this branch. The gold industry is obviously one of them. We have three important “gold districts” in Italy which are those of: Valenza Po in Piedmont; Arezzo in Tuscany; Vicenza in Veneto. - More info here;
P for PREVISIONE: [La] Previsione [pl.form: le previsioni] means “prevision”, “prediction”. This word in Italy is mostly used in association with “tempo” to form the expression “previsioni del tempo”, which are the weather forecasts. - More info here;
Q for QUOTIDIANO: [Il] Quotidiano is a useful word that can have different meanings. ⚡It is usually translated as “daily”, but it can also be used as a noun to indicate the daily routine. It is also used to indicate the daily newspaper. - More info here;
R for RECITAZIONE: [ La ] Recitazione is “acting” in Italian language. Italians, often described as quite “creative” and “artistic”, are known for being naturally talented actors. There’s even a famous quotation by Orson Welles that stated that Italy was populated by 50 millions actors and the worst were those on stage, lol. - More info here;
S for SAVOIARDO: [Il] Savoiardo [pl.form: i savoiardi]. The savoiardi, known in English as “lady fingers”, are the biscuits used for the preparation of the tiramisù. - More info here;
T for TERREMOTO: [Il] terremoto [ pl.form: i terremoti ] means earthquake and, sadly, it’s a word which we happen to use a lot in Italy. - More info here;
U for UMORISMO: [ L’ ] Umorismo is “humour” in Italian. People’s ability to comprehend and appreciate humour largely depends on a host variables like one’s culture, education and even intelligence. Another factor is, surely, the geographical location and, in a place like Italy, could a thing not vary according to the region or town? Obviously not! Check which are the most famous kinds of Italian humour that we have in this post ;
V for VULCANO: [Il] Vulcano [ pl.form: i vulcani] is volcano in English. Italy is one of the countries with the highest number of volcanos in Europe. “Vulcano” is even the name of a proper volcano and of the island where it is located (which belongs to the Aeolian archipelago in Sicily). - More info here;
LETTER W: Even though in Italian the letter W is not considered part of the alphabet, the character has a symbolic meaning. W stands for “evviva” or “viva”, which mean “hooray for”. We have also the counterpart which is a W positioned upside down that stands for “abbasso” and means “down with”. - More info here;
X for XYLELLA: Xylella is a term that, sadly, has become popular in the recent years, especially in Apulia. It’s an aerobic bacterium that causes various diseases in plants. In Italy it has attacked olive trees in the Salento area in Apulia causing the olive quick decline syndrome. - More info here;
Y for YODEL: [Lo] Yodel - also known as jodel - is a type of rural song that involves repeated and rapid changes of pitch between the so-called “chest voice” and the high-pitch head register or falsetto. It was born in the area of the Central Alps as it was used by the hearders to call their stock or to communicate with other Alpine villages. In Italy it is present in South Tyrol given its cultural heritage. - More info here;
Z for ZAMPILLO: [Lo] zampillo [ pl.form: gli zampilli]. It’s often translated as “gush” and it’s used to indicate, indeed, a small gushing of water or blood. - More info here.
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pollockdipoesie · 6 years
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Figlia: Mamma, anche i galli fanno le uova?
Io: No amore, solo le galline
Figlia: E i galli cosa fanno?
Io, arrancando: Beh, dai galli facciamo il pollo
Figlia: il pollo, la carne?
Io: si...
Figlia, ridendo: mamma ma che dici, gli animali non si mangiano!
Mi sa che questo argomento lo affrontiamo un'altra volta.
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frammento · 5 years
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Le ragazze sono femmine. Dallo studio delle scienze so che gli animali che apportano qualcosa di importante sono sempre femmine. Sono le femmine a fare i cuccioli, ad allattare, a deporre le uova. I galli sono maschi e oltre a essere colorati, a fare chicchirichì e a strappare con cattiveria le piume alle galline non servono a niente. Insomma, tra gli animali funziona tutto molto meglio. Se io potessi deporre le uova, non avrei proprio più problemi: potrei sfamare l'intera famiglia, non dovremmo spendere più un soldo. Prima della scuola ne farei un paio in quattr'e quattr'otto e le venderei al mercato per guadagnare qualcosa. In fin dei conti sarebbero pur sempre le mie uova e potrei farci ciò che voglio. La maggior parte però le consegnerei a casa, sia chiaro. Per giunta gli animali hanno anche il pelo, non soffrono il freddo e non hanno bisogno di vestirsi. Non è nemmeno necessario prestarci troppa attenzione: la pelliccia non si logora e non va mai rattoppata. E per le macchie non c'è problema. Per me e mia madre sarebbe perfetta una bellissima pelliccia bianca come quella degli orsi polari allo zoo. A mio padre ne starebbe bene una scura, come quella del bufalo. E, considerando che cerca sempre abiti freschi e vaporosi, su zia Millie vedrei benissimo delle verdi piume di pappagallo, allora sì che potrebbe darsi delle belle arie. La signora Meiser invece si aggiudicherebbe un tremendo pelo di scimmia, di modo che non avrebbe più il coraggio di uscire di casa.
Irmgard Keun, Una bambina da non frequentare
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utente-null · 2 years
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abitare in campagna tra galline, galli, pulcini, oche, piccioni addomesticati e altro vuol dire essere psicologicamente sempre pronti a beccarti ogni tanto qualche moracina dentro casa
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telodogratis · 2 years
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Animali rinchiusi e maltrattati, denunciato anziano, sequestrati 48 cani
Animali rinchiusi e maltrattati, denunciato anziano, sequestrati 48 cani
Read More I cani di diverse razze sono stati trovati insieme a diversi bovini, ovini, conigli, galli e galline, rinchiusi in piccoli recinti ed in pessime condizioni igienico-sanitarie The post Animali rinchiusi e maltrattati, denunciato anziano, sequestrati 48 cani appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. PalermoI cani di diverse razze sono stati trovati insieme a diversi…
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