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#giapponese autodidatta
micro961 · 1 year
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France - “Cose da sabato sera”
Il primo singolo del giovane artista dal 31 marzo in radio
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Esce venerdì 31 marzo “Cose da sabato sera” il primo singolo inedito di France, nome d’arte di Francesco Grasso, giovanissimo cantante diciottenne della provincia di Lecce, è un brano in stile pop, che descrive l’uscita di un sabato sera di coppia vissuto tra la cena in stile giapponese e un giro panoramico, dove affiorano ricordi dei momenti passati insieme dalla coppia sognando un futuro tutto da vivere. Un testo che lascia trasparire la voglia di godersi una bella storia d’amore, con tutta la naturale complicità che una giovane coppia vive nei primi incontri. France è autore del brano insieme a Giuseppe Macchitella, compositore e producer che ha seguito la direzione musicale. L’etichetta di pubblicazione è la DMB Production mentre la distribuzione è curata dalla Sony Music Entertainment Italy S.p.a.
France nasce con una grandissima passione per la musica e comincia a soli tre anni a studiare canto. Per questa sua precoce predisposizione sia nel 2009 che nel 2011 è entrato a far parte dei 20 finalisti dello Zecchino d’Oro e qualche anno più tardi ha partecipato alla realizzazione di un audiolibro dal titolo “Il presepe dei desideri”, prodotto da Vesepia, nel quale ha cantato. All’età di 7 anni scopre, grazie ai genitori, il suo “giocattolo” preferito, la chitarra, dapprima classica e poi crescendo elettrica, strumento che non ha più abbandonato e che lo accompagna fino ad oggi. Grazie allo studio e alle continue esercitazioni anche da autodidatta, nel luglio del 2022 inizia a frequentare gli studi in conservatorio, seppur un anno in anticipo in quanto frequenta ancora il quinto anno della scuola superiore. Francesco non ha un genere preferito ma ama ascoltare tutti gli stili di musica, dal vecchio cantautorato italiano e straniero, fino alle canzoni di oggi. Ma non si ferma solo a questo aspetto; l’influenza dello strumento musicale, e della chitarra in particolare, lo portano con attenzione all’ascolto di generi come il jazz e il rock. France dichiara di non avere un artista preciso al quale si ispira, ma se dovesse sceglierne uno sarebbe senza dubbio Fabrizio Moro, che rappresenta in questo momento per lui l’apice del cantautorato.
Il suo desiderio più grande è quello di “vivere di musica”, anche se è consapevole delle difficoltà e della grandezza stessa di questo sogno che rincorre. Con fermezza e convinzione dichiara che in fondo nei sogni bisogna crederci sempre, e soprattutto prendersene cura per non lasciare che il tempo li usuri e li trasformi in qualcosa di meno importante. Ma France farà di tutto perché questo non accada.
 Isabel Zolli Promotion Agency
Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 - Roma
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Inglese e tedesco le lingue studiate alle superiori,
francese e spagnolo autodidatta,
Un pó di Russo e qualche parola in Cinese e Giapponese, troppe interferenze per studiarle correttamente, ma da madrelingua,
astronomia, astrofisica, e fisica quantistica, autodidatta.
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Michele De Martiis: la musica come kintsugi
Michele De Martiis ha da poco pubblicato il suo ultimo singolo "Al di là delle favole". La scomparsa di una persona importante e il dolore che ne deriva sono stati l'ispirazione per un brano che vuole essere un balsamo per l'anima. Un modo per sublimare un ricordo e renderlo più bello. Un po' come fa il kintsugi: l'antica arte giapponese che nelle crepe di un oggetto riparato dopo una frattura fa scorrere una colata d'oro. Ascolta il podcast Michele De Martiis: l'ospite di oggi Nato ad Ancona, Michele De Martiis ha una formazione prevalentemente da autodidatta ma grazie a incontri importanti ha sviluppato uno stile tutto personale. Ha partecipato al festival "Musicultura" sia come autore che come cantautore. I suoi testi raccontano sempre momenti personali che diventano universali e che mettono in primo piano le emozioni che nascono con le relazioni personali. Il brano "Al di là delle favole" "Al di là delle favole" nasce in modo quasi di getto in un momento preciso nella vita dell'autore. Nel momento in cui comprende la perdita di un affetto lontano nel tempo. Il passaggio attraverso il tunnel del dolore gli suggerisce un brano dal testo intenso e un sound rock. L'accoppiamento inedito segna un forte contrasto tra parole e musica che rappresenta lo stretto legame tra vita e morte. Read the full article
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sempredirebanzai · 3 years
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5 consigli per sopravvivere in Giappone senza sapere il giapponese
5 consigli per sopravvivere in #Giappone senza sapere il #giapponese
5 consigli per sopravvivere in Giappone senza sapere il giapponese A differenza di molti altri paesi asiatici, l’inglese in Giappone non è così diffuso. La necessità di imparare la lingua più utile al giorno d’oggi, soprattutto per viaggiare, non è molto forte tra i giapponesi. Nemmeno tra i giovani studenti. In tanti sostengono di non avere alcun interesse ad impararlo per lasciare il paese,…
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ilgattonero · 4 years
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Avete qualche consiglio su libri per imparare il giapponese/cinese da autodidatta?
Sto guadagnando dei soldi su un sito di questionari e vorrei spenderli in libri. Finora sono solo a 9,90 €, ma non è male.
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gabbiadicarta · 4 years
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Ele, ricordo che stavi studiando da autodidatta la lingua giapponese: come sta andando? Stai continuando o hai mollato tutto?
in questo periodo sto praticando solo l'arte del respirare, che non è da tutti.
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Ciao ragazze, avrei una domanda no sui nostri ragazzi ma su di voi. Sapete tutte il coreano? Come lo avete imparato? Sapete anche altre lingue?💞
Ciao! Non tutte tra di noi sanno il coreano. Alcune lo studiano all’università, altre fanno un po’ da autodidatta (aiutandosi con app e materiali trovati su internet) :3Le altre lingue che parliamo/studiamo (che sia a livello scolastico, universitario o di studio individuale) sono ovviamente l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il giapponese e il cinese. 
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posteislove · 3 years
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Raccolta fondi: aiutami a guarire
Raccolta fondi: aiutami a guarire
Buongiorno. Grazie per aver visto e grazie per interesse. Mi chiamo Honoka Miki e faccio questa raccolta fondi per la prima volta per me stessa. Mi presento: sono una giapponese e ho 19 anni. Parlo giapponese (madrelingua), inglese e l’italiano che ho imparato da autodidatta. Sono una studentessa di università dell’Aquila. Studiare a L’Aquila è il mio sogno più grande, quindi sono…
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herecomesthenightx · 3 years
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Anche a me sarebbe piaciuto tantissimo ma, purtroppo, il mio sogno non si è evverato
Non è mai troppo tardi per iniziare! Non so il perché tu non abbia potuto, ma sei sempre in tempo per iscriverti a dei corsi o iniziare da autodidatta, se davvero ti piacerebbe impararlo.. non rinunciarci solo perché non hai potuto farlo fino ad ora 🌸
Ti posso dire per esperienza che una lingua non si impara con lo studio sui libri, quindi frequentare il corso di lingua giapponese all'università non ti insegna il giapponese, al massimo ti dà una base (che volendo potresti acquisire anche autonomamente, studiando da un buon libro e seguendo dei video).
Quindi spero tu possa farlo un giorno se è davvero quello che vuoi ✨
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inguerissable · 7 years
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ho deciso di iniziare a studiare giapponese da autodidatta, che la mia ossessione per i manga mi stia leggermente sfuggendo di mano?
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mediaviasetait · 4 years
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Italia e Cina: sodalizio nel nome dell’arte come antidoto alla distanza sociale
16/04/2020
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È il cuore di un progetto che ha connesso artisti italiani e artisti cinesi (in un secondo tempo, anche americani e inglesi) in quarantena. Abbiamo intervistato il “padre“ di Antidote. Ne è uscita una riflessione sul presente e sul futuro della creatività
Quasi ottomila chilometri. Per chi è preciso: 7562. È la distanza – in linea d’aria, certo – tra Italia e Cina. Un (bel) progetto è riuscito ad azzerarla in tempi di coronavirus e viaggi messi in pausa. Il progetto si chiama Antidote, un antidoto appunto, ma non alla lontananza, bensì allo stop creativo, alla difficoltà di alimentare un processo laddove gli stimoli esterni e sociali stanno praticamente a zero. “Quando il Covid-19 ci ha costretti a casa, mi sono domandato come avessero vissuto la quarantena gli artisti cinesi, che ci hanno preceduti, e come l’avremmo vissuta noi italiani”. Alvaro Javier Cecchetti, anzi Alvaanq, classe 1994, metà romano di Velletri e metà venezuelano di base a Milano, una sfilza di artwork nel curriculum comprese le copertine di Chris Brown, ha trovato anche la risposta. Ha contattato i primi, via Instagram – “dal quale ormai mi connetto con chiunque in due secondi” –, e ha chiesto loro di fare una sorta di gemellaggio. O meglio: “Noi italiani avremmo realizzato delle opere ispirate a quelle dei cinesi”. Collage, sketch, lettering, fotografie, digital art, street culture art view, video… Largo alla fantasia, spazio alla co-creazione multidisciplinare. Sempre a mezzo hashtag, Alvaanq ha chiamato “alle armi” i colleghi nostrani. Che non si sono risparmiati: “È stata necessaria una scrematura fino a 21 personalità, ciascuna con un background social differente: c’è chi ha una manciata di follower, nonostante le collaborazioni con brand giganti, e chi sfiora i 130 K”. E allora perché fermarsi qui? Perché non allargare il progetto agli Stati Uniti e al Regno Unito? Il risultato è un profilo Ig (@antidoteart) che conferma l’arte antidoto alla distanza sociale e che ha qualcosa di rivoluzionario nella fruizione: “Con l’aiuto di Erica Cariello, strategy e copywriting, e di Leonardo Pelliccione, graphic design, ho condensato nei post immagini e testo, così che si possano sfogliare come i magazine e non serva più leggere la caption sotto”. Nella gallery, in esclusiva per Wired, un’anticipazione di alcuni lavori ancora inediti.
Alvaro, qual è il primo artwork che hai ricevuto?
“Stellar Ghosts di Gianluca Fabbri da Lariano in provincia di Roma, che si ispira a Middle World di Baha Chingi, art director e motion artist dall’altra parte del mondo”.
Suona ancora più lontano di quello che è.
“Forse, perché è lontano dal nostro il modo in cui queste persone esercitano la creatività o pubblicano i contenuti su Instagram”.
Che ne sarà di Antidote, una volta esaurite le opere da condividere?
“Non si ferma qui. Intanto, coinvolgerà nuovi Paesi: magari, l’Africa, la Germania, il Giappone … E con il tempo, potrebbe diventare un hub, un network immenso di artisti da ogni angolo del mondo in cerca di un trampolino di lancio, di una collaborazione, di un’ispirazione”.
Tu come la trovi, l’ispirazione?
“La musica, soprattutto rap, è la mia fonte numero uno: sto in cuffia almeno 10 ore al giorno”.
E la numero due?
“I lavori degli altri“.
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
“Daniel Arsham e McFlyy. Il primo: classe 1980, 703 K su Instagram, vive e lavora a New York, è uno scultore pazzesco, molto hype. Fa queste opere in gesso dall’estetica ucronica che sembrano capaci di fermare il tempo. Il bianco è la sua cifra stilistica. Ha già collaborato con Porsche, Dior… persino con i Pokémon! Andate a vedere i suoi capolavori. Invece, McFlyy – alias Paul Shelton – è un giovanissimo illustratore di Los Angeles che ha completamente reinterpretato l’anime giapponese: linee super pulite e uso selvaggio di colore e fantasia”.
Riesci davvero a essere creativo anche in questo momento?
“Parecchio. E non solo io. Basta guardare Ig per rendersene conto: profili finalmente curati, stories interattive e ricche di originalità… Avete seguito quelle del rapper canadese Tory Lanez, da 350k di views l’una? Lui chiama il format Quarantine Radio, in cui non solo ospita amici famosi [Drake e Timbaland, giusto per citarne un paio, ndr], ma organizza veri e propri contest di ballo o canori”.
Disegni da sempre?
“Da che ne ho memoria. Prima a mano, poi i miei genitori mi hanno comprato il computer con la tavoletta grafica che era enorme, grande quanto la scrivania. Da autodidatta, un giorno mi sono messo a schizzare i cantanti che ascoltavo e li ho pubblicati su Instagram. Il primo a contattarmi, tra il 2015 e il 2016, è stato Chris Brown e non ci potevo credere: ‘Mi piacciono i tuoi lavori, ne vorrei altri’. A seguire, le copertine dei suoi album, le immagini da proiettare ai concerti, persino il bozzetto della torta di compleanno per la festa a Miami… Dopo la musica, sono arrivate le mostre e forme d’arte più personali, le collaborazioni con diversi marchi: Levi’s, Nike, Jordan… Posso dire di aver sperimentato molto e mi sento già fortunato. Forse, mi manca giusto di misurarmi con i tatuaggi”.
Accadrà?
“Non credo: non li apprezzo particolarmente”.
Quale futuro per i creativi freelance?
“Non sopravviveremo tutti-tutti: soltanto chi avrà forza di volontà di ferro battuto, capacità di essere unico e di non copiare mai, umiltà. Noi di Antidote siamo convinti che la parola d’ordine diventerà collaborazione, intesa come contaminazione: se fino a poco tempo fa ogni attività era divisa in compartimenti stagni, ora la regola non vale più. Compreso questo, il resto arriva”.
Fonte: wired.it
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sempredirebanzai · 3 years
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La lingua giapponese ha più di 70 parole dedicate ai fiori di ciliegio
La lingua giapponese ha più di 70 parole dedicate ai fiori di ciliegio
La lingua giapponese ha più di 70 parole dedicate ai fiori di ciliegio I Sakura, i fiori di ciliegio, sono uno dei simboli più iconici del Giappone. La bellezza mozzafiato di questi delicati petali rosa incanta nipponici e visitatori da sempre. Le poche settimane in cui si può ammirare la loro fioritura sono considerate dai giapponesi il periodo più prezioso e bello dell’anno. E il paese…
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spinebookstore · 4 years
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Due #WORKSHOP con Liuma a Bari da Spine. Gennaio 2020
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Il 2020 di Spine Bookstore comincia all'insegna delle tecniche di illustrazione e dello sporcarsi le mani con ben due giornate di laboratorio in Officina degli Esordi assieme a Marisa Liuzzi aka LIUMA - esercizi di leggerezza
𝟭𝟴 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 𝟮𝟬𝟮𝟬 - Dalle 15.00 alle 19.00
𝙒𝙊𝙍𝙆𝙎𝙃𝙊𝙋 𝘿𝙄 𝙍𝙀𝘼𝙇𝙄𝙕𝙕𝘼𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀 𝙀𝙓 𝙇𝙄𝘽𝙍𝙄𝙎 (𝙖𝙙𝙪𝙡𝙩𝙞) Un #workshop per imparare a incidere la gomma e realizzare con la tecnica del timbro il proprio EX LIBRIS personale. Dopo una prima parte introduttiva alla tecnica, si passerà alla progettazione del proprio ex libris e all'approccio vero e proprio all'incisione. Una volta pronto l'ex libris si sperimenterà la stampa con diverse tecniche. Che cos'è un EX LIBRIS? Un'etichetta o un timbro solitamente ornati di un motto e di uno stemma (o altra rappresentazione grafica), che si applica su un libro per indicarne il proprietario. Ogni partecipante porterà via con se il timbro realizzato durante il workshop. Il materiale verrà interamente fornito dal docente. Max 12 partecipanti ✱Costo 20.00€ ✱Durata workshop 2h 30 m circa ✱Saldo : Potrete effettuare la vostra iscrizione inviandoci un bonifico, oppure direttamente da SPINE Bookstore lasciando la quota intera o un preventivo acconto di 8€ [non rimborsabile in caso di assenza]. Info e dettagli : [email protected]   
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𝟮𝟱 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 𝟮𝟬𝟮𝟬 - Dalle 15.00 alle 19.00
𝗪𝗢𝗥𝗞𝗦𝗛𝗢𝗣 𝗗𝗜 𝗥𝗘𝗔𝗟𝗜𝗭𝗭𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗧𝗜𝗠𝗕𝗥𝗜 𝗘 𝗕𝗟𝗜𝗡𝗗 𝗣𝗥𝗜𝗡𝗧𝗜𝗡𝗚 (𝗘𝗠𝗕𝗢𝗦𝗦𝗜𝗡𝗚) Un laboratorio per imparare a incidere la gomma e realizzare dei timbri decorativi personalizzati, interamente fatti a mano. Cos’è un timbro? Il timbro è uno strumento composto da un marchio di gomma (retto da un sostegno rigido) o di metallo che, inchiostrato oppure no, serve a imprimere bolli a inchiostro oppure a secco su carta o altre superfici. Cos’è una matrice? La matrice è il cosiddetto Modulo (o Madre). E’ il nome generico di ogni tipo di stampo che, avendo ricevuto una data forma negativa in cavo o in rilievo, consente di riprodurre mediante pressione la stessa impronta, in positivo, su un apposito materiale. PROGRAMMA/CONTENUTI -Introduzione alla tecnica: caratteristiche, strumenti ed esempi di applicazione. -Progettazione del pattern decorativo e approccio pratico all’incisione. -Realizzazione di un timbro: incisione e montaggio di un timbro. -Stampa: prove, sperimentazione sia con tampone che con rullo che con inchiostro tipografico e con stampa cieca, ovvero senza l’utilizzo d’inchiostro con la tecnica dell’embossing. Ogni partecipante porterà via con sè il timbro realizzato durante il workshop. Il materiale verrà interamente fornito dal docente. Max 12 partecipanti ✱Costo 25.00€ ✱Durata workshop 2h 30 m circa ✱Saldo : Potrete effettuare la vostra iscrizione inviandoci un bonifico, oppure direttamente da SPINE Bookstore lasciando la quota intera o un preventivo acconto di 8€ [non rimborsabile in caso di assenza]. Info e dettagli : [email protected]   
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ABOUT  LIUMA - esercizi di leggerezza "Sono nata in una piccola città del Sud Italia nel 1983 e fin da piccola ho avuto una grande passione per l'arte e il disegno. A conferma di ciò, mi sono laureato in Storia dell'Arte nel 2008 all'Università di Lecce e ho conseguito un master, sempre in campo artistico, a Firenze presso Palazzo Spinelli. Nel 2009 ho iniziato il progetto di creazioni artigianali Bussola di cui seguo tutte le fasi (progettazione, produzione, promozione e vendita). Messo da parte negli anni la sezione più puramente artigianale, mi sto concentrando di recente su quella artistica, sviluppando il tatebanko (riquadri tridimensionali sviluppati su vari livelli completamente realizzati da carta che rimandano alla tradizione giapponese del periodo Edo) e, la maggior parte di tutto, incisione del linoleum e studio di varie tecniche di stampa artigianali come autodidatta. La mia preferenza per queste due tecniche, l'incisione e il taglio della carta, è dovuta al mio amore per la carta in generale, con le sue numerose sfumature e la sua anima sempre diversa, e per il ruolo terapeutico che l'atto di rimuovere materiale tagliandolo o incidendolo, ha. Mi piace anche mescolare diversi materiali e stili e combinare tecniche. Mi piace usare, ad esempio, la tecnica del linoleum per produrre oggetti artigianali o usare la mia conoscenza di base del mestiere per costruirmi l'attrezzatura necessaria per la stampa su linoleum o per altri (ad esempio la stampa, l'essiccatore per stampe ecc.). Per circa un anno ho allestito un piccolo studio dove porto il mio lavoro, si trova in una piccola città del sud Italia e si chiama Putignano, famosa per il suo carnevale, uno dei più antichi d'Europa. Questo piccolo studio è il mio rifugio e il mio punto di partenza e di ritorno, ma è anche il quartier generale degli scambi e delle collaborazioni con amici e colleghi. Si trova in un piccolo paese ma non è mai stato percepito come un limite per me perché attraverso i social network e le piattaforme online posso raggiungere molte persone, artisti, idee, clienti o anime gemelle. Recentemente, dopo ben 10 anni, è cambiato ciò che faccio, come lo faccio e sono cambiata in parte anch'io, e ho deciso quindi di cambiare nome e logo arrivando  a LIUMA, una sintesi del mio nome ma anche una parola evocativa, leggera e moderna. Il logo invece nasce da un periodo lunghissimo fatto di mille indecisioni e tormenti che mi ha portato infine a soffermarmi su quel che sono più che su quel che faccio (anche se in realtà è un po' lo stesso). Son partita quindi da un mio disegno che è anche un po' un mio autoritratto per vari motivi, disegno che è diventato una stampa linoleografica, ovvero Rhinofly: un rinoceronte con delle ali di libellula che nonostante il suo peso tenta il volo. L'ho scelto e l'ho stilizzato perchè è quel che cerco di fare anch'io col mio lavoro, con quelli che io chiamo esercizi di leggerezza, ovvero disegnare, incidere e cucire: conquistare una visione più leggera delle cose." http://www.liuma.it/
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gabbiadicarta · 5 years
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Qualche giorno fa hai scritto che usi un app da autodidatta per imparare il giapponese. È Drops oppure un'altra? Sto cercando di impararlo anche io
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wiseyuricafe · 5 years
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Cosa cambierà sul Wise Cafè
Cosa cambierà sul Wise Cafè
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Come già detto in altre occasioni prima della pausa estiva (che terminerà il 6 settembre, questa è una comunicazione di servizio), cambia il programma (circa) e soprattutto le tempistiche di uscita degli articoli, causa impegni personali, tra cui (ri)provare a studiare giapponese, stavolta da autodidatta.
Quindi, la pubblicazione degli articoli ora accadrà… quando posso. Ho sempre un programma…
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noncercosoluzioni · 7 years
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Vorrei imparare giapponese, ma è troppo difficile, non ce la farò mai... dovrei frequentare una scuola apposta, quindi da autodidatta non ce la farò mai evvai
Eh lo so, piacerebbe anche a me un sacco
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