“Bella parola, «intenzione», e fa bene pronunciarla a voce alta mentre la terra sfreccia senza sosta per tutto l’universo. E’ la parola più bella di una lingua, tranne forse «vieni». Intenzione, dice uno tra sé, vieni, ed è come se qualcuno ti lanciasse una corda. Mi aggrappo al suo capo immaginario e la terra continua a girare. Il cielo si fa scuro intorno a noi, è sera; s’illumina e poi diventa azzurro, è arrivato il giorno. Ma questo cielo, dimora di Dio e tetto sopra le nostre vite, non esiste da nessuna parte, se non nelle nostre teste. Il cielo è solo il termine con cui indichiamo una distanza incomprensibile – ed è lì che siamo diretti. Le stelle brillano, i cani abbaiano, io racconto questa storia; non c’è nessuna differenza. Cerchi il principio e intanto racconti una storia, forse per non pensare che non esiste nessun cielo. Nessun inizio, nessuna fine, solo un moto incessante, una distanza infinita e nient’altro”.
“Fino a quando uno squillo sul telefono ti farà trasalire, una somiglianza per la strada ti sbatterà il cuore in gola, un profumo ti farà voltare, non potrai affermare di aver dimenticato.”