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#illuminismo
neapolis-neapolis · 1 year
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Complesso del Belvedere e Real Borgo di San Leucio (1778-90), Caserta.
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gregor-samsung · 3 months
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" Goethe era convinto che i tedeschi potessero meglio adempiere la loro reale missione storica senza creare uno stato-nazione. Egli volentieri accettava per essi un futuro simile a quello degli ebrei: sopravvivere come popolo, preservare il proprio carattere e compiere grandi cose senza una patria comune. Al pari degli ebrei, i tedeschi sembravano a Goethe valenti come individui, ma piuttosto miserabili come popolo. Nelle sue conversazioni, anche a distanza di anni, a più riprese egli ritornò su questa analogia. « La nazione tedesca è nulla », dichiarò all'amico Friedrich von Müller il 14 dicembre 1808, « ma il singolo tedesco è qualcosa, eppure essi immaginano che sia vero il contrario. I tedeschi dovrebbero essere dispersi in tutto il mondo, come gli ebrei, per sviluppare pienamente tutto il buono che c'è in essi a vantaggio della umanità ». "
Hans Kohn, I tedeschi, traduzione dall'inglese di Amerigo Guadagnin, Edizioni di Comunità (Collana Passato e presente), 1963¹, p. 47.
[Edizione originale: The Mind of Germany, Charles Scribner's Sons, New York, 1960]
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rideretremando · 4 months
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Correlazione illusoria o corretta?
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valentina-lauricella · 2 months
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«Ma agire e patire senza corpo non può alcuna cosa / né dar spazio se non ciò che è libero e vuoto. / Dunque, oltre al vuoto e ai corpi una terza natura / in se stessa non può esserci ancora, nel numero delle cose: / né tale che cada, in alcuna occasione, sotto i nostri sensi, /né che possa alcuno afferrarla, con animo che usa ragione». Lucrezio, De rerum natura. Leggo oggi questo passo in un libro di filosofia che parla en passant di: materialismo, scetticismo, relativismo, nichilismo (Satana, praticamente 😁). Invece, nel sogno inviatomi da mia madre dall'aldilà, ho percepito "corpi" (di persone, quindi dovrei dire anime) che sono spazio, aria e nutrimento per gli altri…
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cristianesimocattolico · 10 months
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La religione (senza dogmi) “della buona condotta”
Un’etica universale per le religioni sulla base delle sole cose “da fare” è impraticabile in campo cattolico: la fede ha certo una dimensione morale, ma non si riduce a morale. Continue reading Untitled
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annalisalanci · 1 year
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Enciclopedia. Continuità, Copernico, Corte-cortigiano, credulità.
Enciclopedia
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Copernico
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Cortigiano
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Credulità
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Legge di continuità
Continuità
(Legge di continuità). L'articolo, siglato da d'Alembert è opera di J.H.S. Formey; uno dei tanti venduti dall'accademico di Berlino agli editori dell'Enciclopedia. Lo si presenta qui come esempio dei contributi di questo <>, espositore di Leibniz e di Wolf. Cf. anche Legame.
Copernico
Dal breve articolo di d'Alembert, si traduce un passo riguardante Galileo, che va accostato al Discorso preliminare, del quale riprende anche la polemica su papa Zaccaria e sugli antipodi.
Corte, cortigiano
Sono due esempi di numerosi articoli, con allusioni politiche, dispersi nelle pagine del grande dizionario. Nel primo, di Diderot, vi è un esplicito riferimento all'Esprit de Lois; la variazione sullo stesso tema è dovuta a d'Alembert. L'aneddoto di Aristippo si trova annotato anche in un passo dello Spicilège di Montesquieu, in Opere complete di Montesquieu sulla direzione di André Masson, Parigi 1950-55. In quegli anni d'Alembert frequentava il "Presidente", non è da escludere che l'avesse raccolto dalla sua conversazione.
Credulità
E' siglato da Diderot: si mostra in questione un argomento pericoloso, il <> bayliano e libertino circa la fede e i miracoli. Diderot fonde i criteri probabilistici in uso nelle scienze esatte con i criteri delle scienze "morali". La religion vengée non si lasciò trarre in inganno: <>.
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lu2211 · 1 year
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bananartista · 2 years
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Materialismo Mainstream (N° 9882)
Materialismo Mainstream (N° 9882)
Coloured pencils and ballpoint pen on A4 350 gr. paper. (Matite colorate e penna a sfera su cartoncino A4)Artwork for sale. Write to: [email protected] NFT here. “Quanti oggetti dovettero essere prima fabbricati dagli uomini, perché si potesse giungere a una filosofia del materialismo.”Elias Canetti
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il-gufetto · 2 years
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Nel 1789 il popolo parigino insorse contro l'assolutismo monarchico. Lo scoppio della rivoluzione francese produsse una notevole impressione a Tubinga (Germania), ambiente, impregnato dalla mentalità illuminista, dove Georg Wilhelm Friedrich Hegel studiava. Si narra che, preso dall'entusiasmo, Hegel abbia preso parte alla cerimonia celebrativa della piantagione dell'albero della libertà
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oreilletendue · 16 days
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Autopromotion 755
La 604e livraison de XVIIIe siècle, la bibliographie de l’Oreille tendue, est servie. La bibliographie existe depuis le 16 mai 1992. Elle compte 71 248 titres. À partir de cette page, on peut interroger l’ensemble des livraisons grâce à un rudimentaire moteur de recherche et soumettre soi-même des titres pour qu’ils soient inclus dans la bibliographie. Illustration : «Anatomie», deuxième volume…
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Crisi nella Chiesa: né elucubrazioni intellettuali né appelli sentimentali, ma seguiamo i santi...
Volentieri condividiamo e lo facciamo nostro…. Continue reading Crisi nella Chiesa: né elucubrazioni intellettuali né appelli sentimentali, ma seguiamo i santi…
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tanogabo · 3 months
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(via Antoine Lavoisier, padre della chimica moderna)
Lavoisier ripete gli esperimenti di Priestley e Cavendish sull’aria infiammabile, che poi lui rinominerà “idrogeno“, scoprendo così che quella rugiada che si forma unendo quest’ultimo all’ossigeno altro non è che l’acqua. Negli anni ’80 Lavoisier pubblica una immensa mole di scritti: rimane storico il suo “Traité Élémentaire de Chimie“, del 1789, arrivato fino agli attuali studenti
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gregor-samsung · 5 months
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" Feroza Aziz, nel novembre 2015, era una bella diciassettenne americana di origine afghana, molto nota per i suoi interventi su TikTok; video generalmente frivoli, di cosmesi o di moda. I censori cinesi, scorrendo rapidamente i contributi postati quel giorno e vedendola impegnata in un tutorial in cui illustrava il corretto uso di un piegaciglia, non si sono soffermati né preoccupati; non potevano sospettare che dopo pochi secondi dall'inizio il tutorial avrebbe cambiato decisamente registro e si sarebbe trasformato in una dura denuncia della repressione cinese nei confronti dell'etnia uigura, mentre Feroza con la sua faccetta di bronzo continuava imperterrita a piegarsi le ciglia, passando dall'occhio destro al sinistro. Appena mi è capitato di vedere il video (diventato nel frattempo virale) l’ho collegato a una tecnica usata nella settecentesca Encyclopédie diretta da Diderot, di cui molto probabilmente Feroza Aziz non aveva mai sentito parlare:
per depistare anche allora la censura, gli enciclopedisti si erano inventati di nascondere alcuni degli attacchi più decisi ai pilastri culturali dell'ancien régime dentro la definizione di lemmi dall'apparenza assolutamente innocua. Se per esempio si va a leggere il testo relativo alla voce “aquila”, si troveranno due pagine di lunghe e dettagliate informazioni ornitologiche ma verso il fondo (dove il censore stanco e poco interessato non sarebbe arrivato mai) si parla dell'aquila come uccello sacro a Giove e si condannano i miti superstiziosi pagani, con trasparente allusione a quelli cristiani. Le tecniche dell'illuminismo francese sono state esportate, più o meno consapevolmente, ovunque gli autori cerchino di esprimere pulsioni di libertà in un regime totalitario; il modello della Religiosa di Diderot (la storia di Suzanne Simonin, monaca forzata, e della sua fuga dal convento) si ritrova per esempio nella miniserie tedesco-statunitense Unorthodox (2020), ispirata all'autobiografia di Deborah Feldman: una ragazza cresciuta nella comunità ebrea ultraortodossa di Brooklyn fugge a Berlino, dove prima di lei era fuggita sua madre – la storia esemplare di una giovane donna per denunciare un intero sistema di oppressione. Così Azar Nafisi, in Leggere Lolita a Teheran, usa Nabokov e in generale la letteratura per raccontare la repressione del femminile dopo la vittoria di Khomeini, e Abbas Kiarostami sposta sullo sguardo dei bambini (nello splendido documentario Compiti a casa) il proprio atto d’accusa verso l’Iran contemporaneo: struggente la scena in cui uno dei piccoli trasferisce su Pinocchio la personale, e fino a quel momento mai compresa, voglia di libertà. Lo “spostamento”, proprio nel senso freudiano, era una delle tecniche principali dell'illuminismo, basti pensare al persiano di Montesquieu che descrive Parigi con occhi ingenui nelle sue lettere a un amico rimasto in Persia. Spostamento nello spazio ma anche nel tempo: Stalin concesse un premio statale a Ejzenštejn per la storia cinquecentesca di Ivan il Terribile ma, quando si accorse che nel secondo film della trilogia (La congiura dei boiardi) il potere autocratico veniva messo in discussione, negò l’autorizzazione a proseguirlo. Nel quindicesimo capitolo dello Spirito delle leggi Montesquieu stila un elenco paradossale delle nove ragioni per cui si ha il diritto di rendere schiavi i neri, con perle del tipo: “visto che i popoli europei hanno sterminato i popoli americani, hanno dovuto rendere schiavi quelli dell'Africa per riuscire a dissodare tutte quelle terre”, o anche “lo zucchero sarebbe troppo caro, se la pianta che lo produce non fosse coltivata da schiavi”, o infine “è impossibile supporre che i negri siano uomini come noi perché, se lo supponessimo, si comincerebbe a credere che noi stessi non siamo cristiani”. Il rovesciamento paradossale, cioè fingersi nei panni del razzista che si vuole combattere esagerando fino all'assurdo le sue motivazioni, è un caso particolare di spostamento ed è stato artificio retorico costante nelle lotte verbali per la tolleranza e la libertà; strumento efficace ma delicato e talvolta pericoloso, se è vero che durante un’assemblea in Giamaica nel 1802 una parte di questo elenco di Montesquieu fu strumentalizzata, citando l’autorità della fonte, per rifiutare ai mulatti gli stessi diritti dei bianchi. "
Walter Siti, Contro l’impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura, Rizzoli (collana Narrativa italiana), 2021. [Libro elettronico]
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qindil · 6 months
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LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – ULTIMA PARTE
LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – ULTIMA PARTE
LE ORIGINI DEL SIONISMO Il sionismo nacque in Inghilterra, durante la Riforma, dalla convinzione che gli anglosassoni fossero emigrati di una delle dieci tribù perdute di Israele. Fonte: @anon_fa_mous18 ottobre 2023 Questa è la parte finale della serie LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI e iniziamo da dove eravamo rimasti nella PARTE 7. Il piano finale de il Sinedrio / i Farisei / la Roma pagana era…
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scienza-magia · 7 months
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La magia e l’alchimia nel secolo dei Lumi
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In questo articolo ci interesseremo della importanza della magia e dell’alchimia nel secolo dei Lumi. Può sembrare strano che anche in un secolo dominato dalla razionalità e dalla scienza trovarono posto la magia e l’alchimia. Questo però non ci deve sorprendere troppo se ha ragione Popper ad affermare che anche nella scienza moderna è presente con forza la tendenza a spiegare il mondo visibile mediante un presupposto invisibile. Se teniamo presente ciò non ci dobbiamo sorprendere se un grande scienziato come Newton ha scritto una mole notevole di manoscritti di alchimia. Tali manoscritti rimasero però ignorati fino al 1940. Dobbiamo mettere in evidenza che non si tratta di semplici studi giovanili che lo scienziato avrebbe abbandonato per dedicarsi alla ben più razionale chimica. È vero il contrario. Avendo iniziato con la chimica Newton si rese sempre più conto dell’importanza dell’alchimia quale forma di sapere in grado di darci un’immagine “in scala” delle attrazioni che governano il macrocosmo. Possiamo dire che la ricerca alchemica faceva davvero parte di quella che potremmo chiamare l’officina segreta di Newton. Newton il padre della scienza moderna rovescia se così si può dire il percorso che Comte avrebbe poi indicato al tempo del positivismo della conoscenza occidentale. Secondo Comte la scienza occidentale seguiva un percorso ben determinato partendo dalla teologia passando per la metafisica sino a giungere alla scienza positiva. Newton segue un percorso che è l’esatto opposto di quello che comte indica nella famosa legge dei tre stadi. Infatti Newton parte da una rigorosa analisi dei fatti empirici per avvicinarsi progressivamente poi con sempre maggiore convinzione a forme di spiegazione occulta in grado di eliminare problemi e difficoltà incontrati nel corso della ricerca. Per dirla in altro modo lo scienziato non può fare a meno di accedere a una dimensione oscura. Tale dimensione non va quindi considerata in contraddizione con la centralità della matematica e con il suo procedimento rigorosamente logico. Non abbiamo allora ragione di stupirci se uno scienziato come Newton mostrò di interessarsi non solo alla teologia ebraico-cristiano ma anche alle conoscenze alchemiche e alla magia naturale. Ormai la stessa fisica e l’astronomia impongono nozioni come quella di universo infinito di entità non osservabili chiamate forze proprio mentre la filosofia corpuscolare si confonde con la matematica. In breve possiamo dire che nella prospettiva di Newton scienza e alchimia rappresentano due diversi livelli di un medesimo percorso conoscitivo che dalla superficie è costretto a spingersi sempre più in profondità per svelare le arcane verità che fanno del mondo la meravigliosa creazione di Dio. Proprio in questo senso Newton definiva Dio stesso “Il Grande Alchimista”. Ma il pensiero di uno studioso per quanto importante non sempre coincide con quello di tutto un secolo. Pertanto dobbiamo dire che nonostante Newton nel suo complesso il settecento vide un progressivo abbandono degli studi magico-alchemici. Ma nonostante tutto ciò anche nell’Illuministico settecentesco si aprirono vuoti che lasciarono filtrare elementi riconducibili a concetti magici. Per fare un esempio nel settecento persistono credenze di tipo gnostico che considerano l’uomo caduto da uno stato divino e spirituale a uno materiale da cui avrebbe il compito di liberarsi per ritrovare le proprie condizioni originarie. Inoltre si diffonde lo spiritismo come possibilità di incontro con i morti. Nello spiritismo credeva anche l’emblema del razionalismo settecentesco ovvero Voltaire. Accanto all’illuminismo razionalista e laico cresce nel corso del secolo la convinzione che non sia impossibile comunicare con le grandi anime dei morti. Ancora una volta la curiosità che caratterizza la natura umana cerca di spingere avanti il carro della conoscenza talvolta riuscendo a far vivere in una stessa persona la via razionalistica e quella magico-iniziatico. Proseguendo nella ricerca di altre testimonianze del coesistere di due tendenze opposte tra loro troviamo all’inizio del secolo la pubblicazione della “bibliotheca chenica curiosa” nella quale si segnava l’immutata vitalità della tradizione alchemica. Nella prefazione all’opera il medico Manget ricorda quando avvenne nel 1685 nel laboratorio di Boyle uno sconosciuto poveramente vestito riuscì a produrre oro e Boyle dovette ammettere che era vero oro della ricerca di laboratorio. D’altro canto verso la fine del secolo si compie il passaggio definitivo dall’alchimia alla chimica grazie all’opera di Lavoisier che contribuì in modo determinante a definire la separazione tra aspetto simbolico-produttivo e aspetto sperimentale- cognitivo. Dobbiamo dire che la svolta operata da Lavoisier si produsse in forza della sua avversione accanita nei confronti della teoria ancora intrisa di spirito magico-alchemico enunciata da Stahl. Proprio a partire dal disaccordo su la teoria di Stahl in seguito all’urto tra lo spirito magico-alchemico e lo spirito scientifico la chimica in senso proprio cominciò a separarsi nettamente dall’alchimia. Separazione sancita dalla-enciclopedia che presentava le due dimensioni (scienza sperimentale e sapienza magico-alchemica) sotto due voci ben distinte: ”alchimia “ e “chimica”. Tuttavia l’enciclopedia assegnava all’alchimia un ruolo di tutto rispetto: veri alchimisti venivano infatti definiti quanti dopo essersi applicati alla chimica ordinaria si erano spinti più lontano verso l’ignoto. Quando si parla di magia alchimia e credenze gnostiche presenti nel settecento un nome soprattutto si affaccia alla mente ovvero quello del mitico Cagliostro. Cagliostro era figlio anche lui di una tradizione che evitando di rivolgersi nettamente a Dio faceva riferimento alla divinità presenti in ogni essere viventi così da rendere possibile la riconquista della perfezione originaria. Questo modo di pensare è senza dubbio prettamente gnostico. Siciliano d’origine Giuseppe Balsamo passato alla storia come Cagliostro è davvero una delle grandi figure dell’occultismo settecentesco. Iniziato alla massoneria in Inghilterra soggiornò verso il 1783 a Napoli e a Lione fondando a quanto pare in entrambe le città un rito massonico noto come “Alta Massoneria Egiziana”. Percorse quindi l’Europa esercitando ovunque le sue doti di guaritore e aprendo logge massoniche in numerose città. Condannato a morte dal Sant’Uffizio venne rinchiuso nella Rocca di San Leo avendo avuto commutata in carcere a vita la condanna a morte. Dobbiamo dire che sulla sua prigionia si svilupparono molte leggende. Una di queste narra di una sua fuga negli stati uniti d’America dove avrebbe infine condotto una vera e propria esistenza immortale. Tale leggenda sembra quasi voler dire che alchimisti e maghi cercavano di impadronirsi di un potere quasi divino e inoltre cercavano di mettersi in rapporto con vari tipi di entità soprannaturali. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sulla Magia e Alchimia nel secolo dei Lumi. Prof. Giovanni Pellegrino   Read the full article
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valentina-lauricella · 7 months
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[...] ci farebbe quasi credere che gli errori, come le comete, abbiano un periodo; che dopo qualche secolo, quando si è cessato di declamare contro di loro, ricompariscano essi sulla scena sotto un nuovo aspetto; e che gli uomini sempre curiosi, sempre inquieti, sempre avidi di scoperte, dopo avere immaginate, adottate e rigettate successivamente opinioni e sistemi, tornino ad abbracciare ciò che aveano rifiutato, e a calcare, senza avvedersene, le pedate impresse dai loro maggiori. Questa riflessione ci condurrebbe a pensare che lo spirito umano non percorra una linea retta di cognizioni, allungata in infinito, ma un circolo limitato, e torni necessariamente di tempo in tempo sullo stesso luogo.
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