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#intervento chirurgico
medicomunicare · 2 years
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Il problema del danno renale acuto: non solo clinico, ma anche economico e di opzioni preventive e di supporto
Il problema del danno renale acuto: non solo clinico, ma anche economico e di opzioni preventive e di supporto
Il Danno renale acuto o AKI – una situazione comune che si verifica in circa il 20% dei ricoveri ospedalieri di emergenza nel Regno Unito. La condizione è solitamente causata da altre malattie che riducono il flusso sanguigno al rene o dalla tossicità derivante da alcuni farmaci. L’AKI deve essere trattato rapidamente per prevenire la morte. Anche se i reni si riprendono, l’AKI può causare danni…
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scogito · 2 months
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A trovarli ;)
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kon-igi · 8 months
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sai qual è il tasso di recidiva della calcificazione del tendine del sovraspinato?
La risposta breve è BASSA ma tu sai bene che quando si ha a che fare con il corpo umano le risposte brevi non convengono.
Intanto definiamo cosa sia una calcificazione di un tendine (nel 70% dei casi avviene al tendine del muscolo sovraspinoso), come e perché si forma.
Prima di tutto NON HA NULLA A CHE FARE con le ossa ma si tratta di un fenomeno a eziopatogenesi sconosciuta per cui cellule specializzate (vescicole di Bonucci) che in quel luogo dovrebbero essere inerti, invece dopo l'apoptosi rilasciano ioni calcio che nel tempo formano le cosiddette calcificazioni di idrossiapatite.
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Però...
Non è la semplice cazzuolata di cemento di un muratore ma un deposito progressivo a più stadi (diversi tra loro) che seguono la classificazione visuale di Gartner:
Tipo 1: circoscritto e denso, in fase di formazione
Tipo 2: circoscritto, translucente, 'nuvoloso' e denso
Tipo 3: 'nuvoloso' e translucente, in fase di riassorbimento
Queste tre classificazioni sono, come detto, progressive e descrivono una situazione di:
STADIO PRECALCIFICO con metaplasia fibro-cartilaginea
STADIO CALCIFICO con fagocitosi dei tessuti metaplasici e vascolarizzazione
STADIO POST-CALCIFICO con riassorbimento della massa e deposito inerte
Infatti non tutte le calcificazione del tendine del sovraspinoso necessitano di intervento chirurgico/strumentale ma molto più facilmente solo di trattamento conservativo e/o farmacologico, perché si possono fermare al primo stadio precalcifico senza dare sintomatologia dolorosa o impotenza funzionale. E magari anche regredire.
Più che sulla recidiva, quindi, ci si concentra sulla comprovata predisposizione di chi abbia avuto una tendinopatia calcifica a sviluppare negli anni una patologia osteoartritica dell'articolazione scapolo-omerale della spalla.
Sintetizzando, i depositi di idrossiapatite sul tendine del sovraspinoso possono scomparire da soli o anche rimanere senza creare danno o dolore oppure ripresentarsi dopo le onde d'urto e scomparire subito dopo. Però sei un soggetto predisposto all'osteartrosi scapolo-omerale.
Quindi tieni d'occhio radiograficamente la spalla in modo saltuario e stai attento all'insorgenza di dolore e/o impotenza funzionale.
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3nding · 7 months
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Oggi mi hanno sedato per un piccolo intervento chirurgico. È stato "divertente" sentire il medicinale salire lungo il braccio e al tempo stesso piombare addormentato al quarto respiro di gas. Non fosse per la mia avversione agli aghi e l'avermi bucherellato per trovare la vena lo rifarei domani.
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skibity12345678 · 4 months
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Ehi ragazzi, sono io Skibity Gamer! Sono un amico di Stephano Gayming e vorrei far sapere a tutti che attualmente si sta riprendendo da un intervento chirurgico massiccio al cervello riguardante un tumore al cervello al quarto stadio. Gli auguro ogni bene!
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vaerjs · 1 year
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Mi dispiace per le tue pessime esperienze con i professionisti sanitari. Io sono stata fortunata, avevo un medico di base che avendo visto quanto stavo male con i dolori mestruali, proprio io, forte e in salute che svenivo dal dolore, mi prescriveva dei buoni antidolorifici. Perché se il problema non si può risolvere bisogna conviverci dignitosamente, non con acqua e limone con cui dovrebbero sciacquarsi la loro, di ciolla. Penso che il gaslight in questo ambito derivi dall'ignoranza e dalla presunzione, una delle ginecologhe che ho visto, presunta esperta di dolore pelvico cronico, sminuiva. Con un ritardo di anni dovuto a persone che mi hanno fatto fare esami e risonanze ma non le hanno lette, ho fatto un piccolo intervento chirurgico che ha praticamente azzerato la mia dismenorrea: ma sono comunque stata fortunata perché avevo i miei farmaci, perché i miei episodi di dolore riuscivo almeno a contenerli, perché qualcuno competente mi aveva presa sul serio. Ci sono connessioni mente-corpo che non scopriremo mai e che fanno tanto in tanti disturbi ma da qui a liquidare segni oggettivi di malessere siamo su altri pianeti. Spero tu possa stare meglio presto.
Ti ringrazio ❤️‍🩹
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ilragliodelmulo · 1 year
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Blaze Bayley - Damaged, strange and different
I was close to death a few months ago. To have a record that is emphatically live and shows me at my best vocally is a good feeling.
ENGLISH VERSION BELOW: PLEASE, SCROLL DOWN! Dopo un delicato intervento chirurgico di quadruplo bypass, Blaze Bayley (Blaze, Wolfsbane, Iron Maiden) si “gode” un periodo di forzaro riposo lontano dai palchi. Però tra un concerto e l’altro, nell’incosueto ruolo di spettatore, il cantante brittannico ha donato ai propri fan un nuovo album dal vivo, “Damaged Strange Different and Live”. Ciao…
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ninfettin · 2 years
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Buoni propositi 2023
* migliorare il mio inglese
* finire il scu
* imparare a cucinare
* ricominciare e migliore nello yoga
* intervento chirurgico
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fridagentileschi · 2 years
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Un chirurgo tridosato o forse quadridosato, chissà, crolla mentre esegue un intervento chirurgico in Australia: è un segno che il vacs sta funzionando!
I media produrranno più storie, più balle sul perché le persone giovani e perfettamente sane si ritrovano all'improvviso con enormi problemi di salute. Conieranno un altro termine come hanno fatto per 'malori improvvisi'?
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medicomunicare · 2 years
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Idro-dissezione ecoguidata: la tecnica superveloce e mini-invasiva del futuro per risolvere il tunnel carpale
Idro-dissezione ecoguidata: la tecnica superveloce e mini-invasiva del futuro per risolvere il tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è una forma di neuropatia da intrappolamento dei nervi, che si verifica quando uno dei nervi periferici del corpo viene premuto o schiacciato. Si verifica quando i nervi mediani e i tendini all’interno del tunnel carpale, un passaggio stretto e rigido che va dall’avambraccio al palmo della mano, vengono premuti o schiacciati al polso. Ciò si traduce in formicolio,…
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nonsisammai · 2 years
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Agenzia ANSA: Il chirurgo gli amputa il pene per un tumore che non c'è, il paziente vuole danni
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anocturnalanimal · 2 years
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Come mi piacerebbe scriverti diversamente. Come mi piacerebbe essere uno che scrive in un altro modo. Le mie parole sono così pesanti. In fondo avrebbe potuto anche essere semplicissimo, no? Come quando si chiede “Dimmi, piccino, dove ti fa male?”, allora chiuderei gli occhi e scriverei in fretta: volesse il cielo che due estranei vincessero l’estraneità.
Ti scrivo soltanto e ne ho già nostalgia. Come vorrei pensare a noi come a due persone che si sono fatte un'iniezione di verità, per dirla, finalmente, la verità. Sarei felice di poter dire a me stesso: "Con lei ho stillato verità". Sì, è questo quello che voglio. Voglio che tu sia per me il coltello, e anch'io lo sarò per te, prometto.
Ti prego solo di non andartene, perché se te ne vai ora non fai più ritorno. Fuggirai oltre i confini del mondo e non vorrai ricordarti di quello che è iniziato qui, tra me e te, quando l’anima si apre così, lentamente e con dolore, verso un’altra persona. Non smettere di scrivere, aggrappati alla penna con la forza che ti è rimasta. Stai tremando per lo sforzo, ma continua a scrivere, affondando in me le tue radici. Non avere paura. Nemmeno di quel pensiero che hai fatto un milione di anni fa, o due giorni fa, quando avresti voluto risvegliarti senza memoria, dopo un incidente o un intervento chirurgico, ricordando a poco a poco, la tua storia e la mia per raccontarla a te stesso, dall’inizio senza sapere, nemmeno per un momento, se in quella storia tu sei l’uomo o la donna. Vorrei che tu potessi ricordare come ci si sente quando si è donna, e come ci si sente quando non si è né uomo né donna. Solo “essere”, prima di tutto, prima delle definizioni, dei pronomi personali, delle parole e dei generi. Forse in questo modo, potresti anche arrivare, quasi per caso, alla possibilità primordiale di essere me.
David Grossman, da Che tu sia per me il coltello
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pettirosso1959 · 6 days
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Vedi Napoli e poi muori.
E' quanto successo alla turista Chiara Jaconis , 30 anni , una bellissima ragazza patavina che viveva e lavorava a Parigi, nel campo della moda.
Una morte assurda, che mette rabbia, quella di questa giovane donna.
Una morte talmente stupida da mettere un incontenibile livore in corpo. Finire così, in un lercio vicoletto di questa lercia città, provenendo da una delle capitali del mondo, anzi, da un altro mondo, con tutti i problemi di Parigi, ma vuoi mettere.
La sua storia mette i brividi.
Colpita da una pesante statuetta appoggiata sul davanzale di una finestra in una domenica mattina di vento fortissimo, questa ragazza è VITTIMA dell'INCIVILTA' che attanaglia la mia città da tempo ormai immemore.
Un'inciviltà che non estirpi, hai voglia ad attirare turisti a frotte con l'illusione di un qualcosa che non esiste e che, se anche esistesse, è annullato dall'abominio di questi zozzi vicoli diventati, assurdamente, di "tendenza", di "moda" e dove invece impera il pressapochismo da selvaggi, la vita da giungla vera e propria.
E Chiara di moda s'occupava, di tendenze, e quelle tendenze , stavolta malefiche, truffaldine, le sono costate la vita.
E poi lo sballottamento da un nosocomio all'altro, altro cancro tipico della città.
Vai in un ospedale, in condizioni gravissime, e ti sbolognano, come un pacco, in un altro, perché in quello più vicino manca sempre qualcosa.
Manca la rianimazione, manca il chirurgo, manca il neurologo, Dio solo sa cosa mancava, all'ospedale "Vecchio Pellegrini" , in pieno centro, per sballottare questa ragazza nell'infame "Ospedale del Mare" , nell'estrema periferia di Ponticelli.
E nel tragitto, altro tempo perso, un tempo che poteva essere esiziale, chi lo sa ? chi di noi , di voi , lo può sapere ?
Questa è la Sanità pubblica voluta dal votatissimo De Luca, 70 % delle preferenze dei napoletani, da sempre causa dei loro stessi mali, popolo masochista per eccellenza. Ignorante nella sua povertà, ipocrita nelle sue frange più ricche, vittime del radical-scicchismo più bastardo ed insopportabile, e masochista.
Lacrime di coccodrillo, sono quelle piante dal sindaco Manfredi, responsabile in toto , in pieno, in prima persona, di questa infame distorsione culturale e fattuale della realtà che ha portato questa ragazza a venire a morire su quell'infame selciato, in quella buia, maledetta salita, quel velenoso serpentello di basoli di pietra lavica oppresso dagli edifici, come nemmeno un cane avrebbe potuto, dopo un intervento chirurgico inutile e 48 ore d'agonia.
Le scuse non servono, da napoletano, ai familiari di questa ragazza.
La vergogna, è il sentimento che bisogna provare ed esprimere per chiedere perdono.
E io la provo, fortissima.
[Giuseppe Sabatino.]
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Dieci mesi fa Eleonora Giorgi ha scoperto di avere un cancro al pancreas
Eleonora Giorgi ha subito un difficilissimo percorso per cercare di sconfiggere il tumore al pancreas: prima la chemioterapia, poi un intervento chirurgico. Ora Eleonora ha raccontato che le metastasi attorno al pancreas si sono allargate, ma che lei non smette di combattere e di sperare: «La chemioterapia ha permesso di rimuovere il tumore principale, ma il cancro al pancreas crea una sorta di guaina che respinge le cure, e così il tumore si è allargato. Sono arrivate delle “sorpresine”, per tre mesi abbiamo cercato di abbatterle ma ha funzionato parzialmente. Le metastasi si sono ingrandite, farò domani e dopodomani esami importanti. Manderanno i campioni all’estero, in America. A Houston è stata trovata una chiave d’accesso per il 14 per cento dei malati. Stiamo lottando con tutte le forze». Eleonora parlando con Silvia Toffanin si è detta «lucida, razionale e fatalista»: «Andrà tutto bene, ma se non dovesse andare bene saluto tutti… La vita è così, è un poker, ed è pazzesco. Ma mi sento inondata di bene e non ho rancori. C’è una follia che devo dire: questo è stato l'anno più bello della mia vita, sono stata amata come mai prima e ho persino pensato: “Se guarisco, come torno alla vita di prima?”. È stato un anno meraviglioso, sono una persona fortunata». L'attrice ha poi voluto mandare un messaggio di incoraggiamento a tutte le donne che, come lei, stanno vivendo un periodo così difficile: «Dobbiamo trovare il coraggio di essere sempre noi stesse, senza vergognarci. Siamo fighe lo stesso, anche con la nostra testina pelata». Eleonora ha poi tolto il foulard nero che aveva sul capo, mostrando come i capelli le siano ormai caduti e spiegando che ciononostante non vuole portare parrucche. Quindi ha detto scherzando: «Ora non devo più perdere tempo a lavare i capelli e ad andare dal parrucchiere». D'altronde Giorgi, in questi dieci mesi, ha sempre mostrato tutta la sua forza. Lo scorso marzo, quando era apparsa in video coi figli Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli, quest'ultimo aveva detto: «Mamma è riuscita a renderci questo periodo non dico sopportabile ma quasi bello. Abbiamo vissuto dei momenti privati che altrimenti sarebbero stati impossibili. Non so se io in quella situazione sarei stato così forte». Mentre Paolo aveva definito la madre «una forza della natura». Ora l'attrice è tornata a parlare in tv, da casa sua, per raccontare che la battaglia è più dura di quanto pensasse ma che non ha alcuna intenzione di arrendersi. E parlando con Silvia Toffanin ha rivolto un pensiero anche all'adorato nipotino di due anni e mezzo Gabriele, avuto dal figlio Paolo Ciavarro e da sua moglie Clizia Incorvaia: «Spero di non andarmene troppo presto, sono la sua più grande complice». Read the full article
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healthproducts · 7 days
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pazzoincasamatta · 17 days
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"Le famiglie educhino i figli"
Le famiglie:
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