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#jula de palma
seroothincs · 1 year
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Some headcanons about the wiseguy's music tastes.
One thing I always adore when I create personal headcanons is to come up with, who I think are suitable music tastes, for each character. so Let's start off with the big boss. Don Vittorio = guy likes it classy, prefers Jazz over everything. He definitely owns 5 clubs of his own. Some favorite artists of him would be Jula De Palma and Bruno Martino. Fat Tony = Him and Music, well I put a lot of thought into this one but I'd say he seems more of the traditional pop type of guy, plus a lot of folk music. I can see him being a big fan of Frank Sinatra and Connie Francis. but as revealed in "The Fat blue line", Tony likes to sing show tunes in his spare time. Seeing as he sung "I'm still here" From a certain Musical adapted from the book of the same name, "Follies". I do not know what Tony sees in that musical but hey that's his business. So listening to broadway tunes is also on the list, something tells me he would like the broadway version of "Heathers". Legs = Guy's classic, his parents listened to nothing more than Italian opera so he grew up with legends like Renata Tebaldi and Franco Corelli. Growing up they weren't really lucky so they didn't have a radio or a tv, they had to rely on what they already had like the old record player in their living room with multiple vinyls left from his grandparents. Though occasionally, and as Legs grew up into being a proper adult, he slowly began to grow a liking towards Old School Hip Hop, artists like the Crash crew. But other than that, He's a HUUGGEE Mina fan-boy. That dude knows every lyric to her songs and Will put it on when it's karaoke night. Tony and Louie can absolutely not stand any of that and are confused for why he even likes that. Speaking of Louie~ Louie = Now there's no surprise here, the guy was seen attending the Rolling stones rock camp so that dude is obviously a huge fan. He likes classic rock but something tells me he is a huge fan of Psychedelic rock aswell. He likes both the stones, obviously, but also the doors and Jimi Hendrix. Legs is so fed up each time Louie puts on "Purple haze" but what else can he do other than groan and just wait until the song is over? Frankie = Ohh-- THIS GUY. This little baby man, oh he listens to modern pop- Huge Taylor swift fan but he also stays true to his Italian side, so both Taylor and Marco Mengoni fan. I couldn't think of anything else that would fit him other than being an obvious pop fan. Feel like he dances to Shake it off when he's alone. And that should be all for the main guys. If you're asking where Johnny is in all of this-- well, that's a story for another time~
But I would like to include some one-time characters aswell. Willie Whatever is a big rock fan, Dan Gillick is a very big Beatles and The Yardbirds fan, Jimmy "The Axe" loves disco, once it was popularized in Italy he couldn't stop listening and going to disco clubs. HOWEVER, one band. One most crucial band that everyone can put their differences aside for is Måneskin. Oh, Louie loves them, Legs admires them and Tony doesn't know if he should like them or not, the portrayal the band and overall appearance leaves him a bit uncomfortable. But nevertheless, they love them and even went to a concert together. I swear, they even have records in the club. Just for entertainment.
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adamico65 · 1 year
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TUA - JULA de PALMA - ( G Malgoni - B Pallesi ) - Sanremo - Festival - 1...
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Sanremo è Sanremo
Ieri sera è andata in onda il 73° Festival della canzone italiana dal Teatro “Ariston” di Sanremo, che sta facendo cantare tutti gli italiani ˗ o quasi ˗; che ci terrà tutti ˗ o quasi ˗ inchiodati davanti al televisore. Sarà ancora il Festival di Amadeus, uno che non è Mozart ˗ nonostante il celebre nome ˗ ma che di musica pare se ne intenda. Sarà il Festival dei ritorni (Giorgia, Anna Oxa, Gianluca Grignani, Paola e Chiara, i Modà…), dei debuttanti illustri (I Cugini di Campagna, Articolo 31…) e di giovani interessanti al passo coi tempi, con ritmi e melodie attuali che imperversano nelle radio e sui social: Ariete, Lazza, Ultimo, Colla Zio… Al fianco del conduttore de “I soliti ignoti”, che è anche il direttore artistico, ci sarà Gianni Morandi, una icona del Festival, un mostro sacro della canzone italiana (il suo sarà un ritorno come presentatore). Ci sarà una grande abbuffata di canzoni (alcune interessanti, altre meno), fino alla nausea, tra ospiti internazionali e intrattenimenti di vario genere. Come ogni anno del resto. Ma sarà ancora l’ennesimo Festival delle polemiche? Sembra proprio di sì: i falsi green pass di Madame, l’immancabile gender fluid e il discusso e fuori luogo messaggio di Zelensky le preannunciano. In fondo la polemica, gli scandali, sono sempre stati il sale del Festival, come in tutte le grandi kermesse, d’altronde, una sorta di circolo vizioso. A cominciare dagli inizi, cioè dagli anni ʼ50, quando vennero alle mani i rivali d’amore di Nilla Pizzi: il cantante Gino Latilla e il maestro Cinico Angelini. Come non ricordare una colossale “stecca” del reuccio Claudio Villa con il brano Cancello tra le rose, di una delle voci pi�� potenti della canzone italiana. Dalla stonatura si passa, qualche anno dopo, allo scandalo “hot” della sensuale Jula De Palma (eravamo nel ʼ59, certe “licenze” non erano ancora tollerate), che viene addirittura aggredita per strada da alcuni puritani. Si sa che il palco sanremese mette una certa agitazione ai cantanti, qualcuno si emoziona più del consueto. Sorprendentemente l’emozione colse anche la grande Mina: nel mentre cantava Io amo tu ami (siamo nel 1961), scoppiò in un pianto improvviso che la costrinse ad abbandonare il palco, dichiarando che mai più avrebbe calcato quel palco. Poi ci fu l’accusa di plagio a Toni Renis ed Emilio Pericoli per il brano Una per tutte. E arrivando a tempi più recenti, cioè agli anni ʼ80, non possiamo che menzionare l’abbandono del palco di Vasco Rossi prima che terminasse l’esibizione (mentre la canzone continuava autonomamente), polemizzando sul fatto che quell’anno i cantanti si esibivano in playback. Nel 1992, in piena Tangentopoli, Pupo raccontò che alla sua partecipazione del 1984 comprò il 4° posto con le schedine del Totip (introdotte come voto popolare proprio quell’anno) per 75 milioni. L’ultimo scandalo che si ricordi (oltre ai falsi green pass di Madame) è quello del 2020 tra Morgan e Bugo che a quel Festival si presentarono in coppia: alla quarta serata, durante la loro esibizione, Morgan incominciò a cambiare il testo sostituendolo con parole umilianti e offensive nei confronti del collega che riteneva un maleducato e un approfittatore. A quel punto Bugo lascia il palco mentre Morgan, che non si accorse subito dell’allontanamento di Bugo, continuava a suonare e a cantare (della serie: se la suonava e se la cantava da solo). Poi divenne virale la frase: «Dov’è Bugo?». Ma Sanremo è Sanremo, dove tutto si perdona in funzione del successo e degli introiti. Cosa ci si aspetta stasera? Che inizi una kermesse con buone canzoni (i cantanti possono garantire qualità e ascolto non mancano, da Ultimo a Giorgia, dai Modà, da Marco Mengoni ad Anna Oxa. Per la cronaca, ecco la lista completa dei big: Articolo 31, Marco Mengoni, Elodie,  Colapesce Dimartino, Ariete, Modà, Mara Sattei, Leo Gassmann, I Cugini di Campagna, Mr. Rain, Giorgia, Anna Oxa, Lazza, Tananai, Paola e Chiara, LDA, Madame, Gianluca Grignani, Rosa Chemical, Coma_Cose, Levante, Ultimo. Quest’anno cosa rimarrà veramente di questa kermesse, oltre a qualche polemica già annunciata? Non c’è ancora dato sapere. Quello che ci si attente è di ascoltare delle buone canzoni, ma con leggerezza: in fondo è solo musica leggera, sono solo canzoni. Read the full article
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koufax73 · 3 years
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Naddei & Sabrina Rocchi: "Se qualche volta" è il nuovo singolo
A distanza di due anni dall'ultimo progetto discografico, torna sulle scene il musicista, produttore e arrangiatore Naddei. Questa volta insieme a Sabrina Rocchi, con cui pubblica "Se Qualche Volta"
https://open.spotify.com/album/6wlYo7yqaJ15rE4YqgTd0o?si=wFecNfxPQpeUZd0FmVjhhg A distanza di circa due anni dall’ultimo progetto discografico Mostri, torna sulle scene il musicista, produttore e arrangiatore Naddei (già Francobeat). Questa volta insieme a Sabrina Rocchi, con cui pubblica online per l’etichetta L’Amor Mio Non Muore la prima versione di “Se qualche volta” , riarrangiamento del…
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Jula de Palma
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mikaboy77 · 7 years
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The rainbow of my dreams I will see in the sky. Give me a kiss a kiss and always i will love you.
— Jula de Palma
L'arcobaleno dei miei sogni nel cielo vedrò. Dammi un bacio, un bacio e sempre t'amerò.
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cardest · 4 years
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Italy & Rome playlist
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Pizza. Fiat. Centurions. Fulci. Argento. Morricone. It’s all here in this Roma - Italia playlist. If you love ancient Roman history and horror film soundtracks, this is the playlist for you! Hit play right here: https://www.youtube.com/playlist?list=PL-iHPcxymC18JtHohAYmD7g1FGA8S-D2B
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Nero would enjoy this playlist! But, if there is a song or band I forgot or even a horror film soundtrack, or Italian prog record I mighta missed, let me know! This is one of my favorite playlists. Grazie!
ITALIA & ROMA
001 Goblin - La caccia 002 High On Fire -  Romulus And Remus 003 Braens Machine - Flying 004 Piero Umiliani - Produzione 005 Fantomas - Page 1 [6 Frames] 006 Lucio Fulci's Zombie Theme(1979) 007 Tullio De Piscopo drum pattern - Samba Carnival 008 Quella Vecchia Locanda - Il Tempo Della Gioia 009 Sandro Brugnolini - Amofen 010 Ufomammut - Mars 011 Gerardo Iacoucci - Tradimento 012 Procol Harum - Conquistador   013 LA TERZA MADRE  - Main Theme by Claudio Simonetti 014 Fantomas -  The Godfather 015 Toto Cutugno - L'Italiano 016 CHILDREN OF TECHNOLOGY - Fear the mohawk reaper 017 Ennio Morricone -  Non Rimane Piu Nessuno 018 Mina - Non credere 019 Bölzer - Roman Acupuncture 020 Jerry Goldsmith The Omen OST - Ave Satani 021 Lou Monte - roman guitar 022 Tony Di Marti - L'Uccellino Della Comare   023 Paul Chain Violet Theatre - 17 day 024 Satyricon -  The Ghost of Rome 025 Ghost - Con Clavi Con Dio 026 Charles Aznavour - Com'a Triste Venezia 027 Jula de Palma - Tua (1959) versione originale 028 Dean Martin - That's Amore   029 FORGOTTEN TOMB - We Owe You Nothing 030 Mike Patton - Ti Offro Da Bere 031 Death SS - Heavy Demons 032 The Lord Weird Slough Feg - Sword of Machiavelli 033 Afterhours - Milano Circonvallazione Esterna 034 Fantomas -  Page 17 [14 Frames] 035 Gluttony -  The Rise Of Pompey 036 Sherpa - Kim (((o))) Tigris & Euphrates 037 Umberto Tozzi Gloria - Italian Version 038 Franco Bracardi & Giorgio Bracardi -  Lo Strangolatore Di Boston 039 Black Hole - Bells of Death 040 Tarantella Pugliese - La Rondinella 041 Pino Villa- A Mucca Pazza 042 Opera IX - Bela Lugosi's Dead 043 MARIO MOLINO - TRAFFICO CAOTICO 044 Lucio Battisti - La Collina Dei Ciliegi 045 Tenebre (Main Title) by Goblin 046 SYK - FONG 047 FUOCO FATUO - Sulphureous Hazes 048 Primordial -  As Rome Burns 049 Abysmal Grief - Crypt of Horror 050 Mike Patton/Mondo Cane - re D'Amore 051 The Man from U. N. C. L. E. Soundtrack - Jimmy Renda Se 052 Stelvio Cipriani - Papaya 053 Fantomas - Page 28 [20 Frames] 054 Carlo Maria Cordio - Rosso Sangue (Absurd) 055 Emma De Angelis - Trip 056 BRUNO NICOLAI-Red Cats (1975) 057 Duncan Dhu - La barra de este hotel 058 FROZEN CROWN - Neverending 059 Pavor na Cidade dos Zumbis (City of the Living Dead, 1980) Theme 060 Jarboe & Father Murphy - The Ferryman 061 Mudhoney - When In Rome 062 Fantomas - Page 21 [11 Frames] 063  Ancient Roman Music - Synaulia I 064 Behemoth - Rome 64 C.E. / Slaying the Prophets ov Isa 065 Clutch - Nero's Fiddle 066 Gluttony -  The Rise Of Sulla 067 Goblin - L'alba dei morti viventi 068 Elvis Presley - Heart Of Rome 069 Bulldozer - Insurrection Of The Living Damned 070 Peggy Lee - When In Rome (I Do as the Romans Do) 071 Osanna - Variazione I (To Plinius) 072 GIULIANO SORGINI - Ultima Caccia 073 Ennio Morricone - Metti una sera a cena 074 Sepultura -  The Vatican 075 Rome Soundtrack 02 The Forum 076 Fantomas -  Page 4 [11 Frames] 077 Gladiator - Theme Song 078 Avantasia - The Glory of Rome 079 Caligula (1979)-Opening Credits 080 Umberto -  Temple Room 081 SODOM - Caligula 082 Lacuna Coil -  Survive 083 Gigliola Cinquetti - Non ho leta 084 Lucio Battisti - Emozioni 085 Goblin -  Markos 086 MIke Patton -  Urlo Negro 087 Sandro Brugnolini -  Megattera 088 Fantomas -  Page 25 [34 Frames] 089 The Italian Job Soundtrack- Opening Titles 090 Fabio Frizzi - Un Gatto Nel Cervello 091 Heidevolk - Het verbond met Rome 092 Messiah - Nero 093 Julio Iglesias - Todo el amor que te hace falta 094 Calabria - Luna Calabrisi 095 Various Artists -  Iena Sequence 096 Fantomas -  Page 5 [7 Frames] 097 Perry Como Mandolins In The Moonlight 098 The Beyond Soundtrack - main theme 099 Mercyful Fate - Gypsy 100 Goblin -  Suspiria 101 Ufomammut - Empireum 102 Diaframma - Neogrigio 103 Umberto -  The Psychic 104 NecroDeath - Master Of Morphine 105 The Dirtiest - Cento shot 106 Fantomas -  Page 29 [39 Frames] 107 La Morte Viene Dallo Spazio - Ashes 108 Achille Togliani Fontana Di Trevi 109 MV & EE - Much obliged 110 Isis Synaulia - Musica dell'antica Roma 111 Sandro Brugnolini - Marsuino 112 Giobia - far behind 113 Darvaza - silver chalice   114 Fantomas -  Investigation Of A Citizen Above suspicion 115 Rome Soundtrack - Main Title Theme 116 Nebulae - Carbon 117 Beat Fuga - Shake 118 Gruppo folk naxos - Tarantella siciliana 119 Russian Circles - Milano 120 Kalidia - Circe's spell 121 Harlan Williams, Beneath the Iron Heel of Pagan Rome 122 Exhorder - Slaughter in the Vatican 123 Vatican - the 5th of metal 124 Extrema - Deep Infection 125 Rod Stewart - Italian Girls 126 Louis Prima - Buona Sera 127 Mike Patton/Mondo Cane - Che Notte! 128 Sinoath -  Saturnalia 129 Piero Piccioni - L'Italia Vista dal Cielo (Lombardia) 130 PIERO UMILIANI - Topless Party 131 Dean Martin - Arrivederci Roma 132 Fantomas -  Page 30 [2 Frames] 133 Sadist - Nadir 134 Hour of Penance - Rise and Oppress 135  Virgin Steele - The Burning of Rome (Cry for Pompeii) 136 FROZEN CROWN - Battles In The Night 137 The Monolith Deathcult - Demigod 138 PIG DESTROYER -  Machiavellian 139 Raw Power  - State oppresion 140 La luna ammenzu o mari - Folk Sicilia 141 Angels and Demons Soundtrack - Main Theme (Hans Zimmer) 142 Lou Monte - Bella notte 143 Fantomas - Page 7 [6 Frames] 144 Danger Mouse and Daniele Luppi - Theme of ''Rome'' 145 INFERNO OST Dario Argento - MAIN THEME 146 Hombres G - Venezia 147 Rome Soundtracks - The Battle has began (Caesar's Theme) 148 NORA ORLANDI- Ossessione 149 Stelvio Cipriani - Orgasmo Nero 150 Goblin -  Profondo Rosso - Mad Puppet 151 Duatha - Maximinus Thrax 152 Sodom - City of God 153 Caronte - Invocation to Paimon 154 Demoni (Demons) Soundtrack by Claudio Simonetti  - Killing 155 PSYCHEDELIC WITCHCRAFT - Rising On The Edge 156 James Reyne - Fall Of Rome 157 Fantomas -  Vendetta 158  Rome Soundtrack - 16Th Death of Pompey 159 Alessandro Alessandroni & Sorgini Giuliano - Overcraft 160 The Man from U. N. C. L. E. OST - Che Vuole Questa Musica Stasera (Profumo Di Donna) 161 Clutch - Circus Maximus 162 Candlemass - Demons Gate 163 ROME - Uropia O Morte 164 Siouxsie And The Banshees - Cities In Dust (Extended 12 Version) 165 Tony Mottola - You And Only You 166 Musica dell'Antica Roma - Pavor 167 Fantomas - Page 6 [26 Frames] 168 Aborym -  II 169 Scorpions - The Sails Of Charon 170 Blind Guardian -  Lionheart 171 Septicflesh -  Dante's Inferno 172 MESSA - Leah 173 Mike Patton -  Senza Fine 174 Gary Numan - My Centurion 175 Frank Black and the Catholics - Back to Rome 176 Tonino Cavallo - Tarantella Siciliana 177 THE MELVINS - The Bloated Pope 178 Gluttony -  Lucullus In The East 179 Toto - Spanish Steps Of Rome 180 Fantomas -  Page 8 [9 Frames] 181 Mark Lanegan Band - Playing Nero 182 METRALLETA STEIN OST - Telemark 183 Luciano Pavarotti - Sole Mio 184 Jorja Chalmers - red light 185 Blood Ceremony -  Faunus 186 EKPYROSIS - Profound Death 187 Corleone  - Tutto diventerà rosso (feat. Mike Patton) 188 Primus -  The Storm 189 Museo Rosenbach - Superuomo 190 IVANO FOSSATI - MILANO 191 Lucio Dalla - Milano 192 Fantomas -  Page 9 [11 Frames] 193 Alessandro Allesendroni - Remember 194 Le Orme - Felona & Sorona - Return To Naught 195 Rome - The Spanish Drummer 196 Epitaph  -  Beyond the Mirror 197 Ephel Duath - The Passage 198 Three of You - New Life 199 Walter Rizzati I remember (Quella villa accanto al cimitero) 200 Lacuna Coil -  Heaven's A Lie 201 Judas Priest - Nostradamus 202 Triumvirat - Vesuvius 79 A.D. 203 Amedeo Tommasi - Exploration 204 Nero Kane † Lord Won't Come 205 FULCI - Eye Full Of Maggots 206 ULVER - Nemoralia 207 Voltumna  - Roma Delenda Est 208 Adorable - Sistine Chapel Ceiling 209 I Gres - Restless 210 Rita Pavone - Il Geghegè 211 Jahbulong - Under the influence of the fool 212 Theatres des Vampires -  Sangue 213 Antonio - High Voltage! 214 Fantomas -  Page 23 [17 Frames] 215 Sadist - Enslaver of Lies 216 Bunker 66 - (She's Got) Demon Eyes 217 GIULIANO SORGINI - Mad town 218 Zu -  Ostia 219 Moonraker - Miss Goodhead Meets Bond in Venice 220 Franco Micalizzi - I Due Volti Della Paura 221 John Zorn Naked City - The Sicilian Clan 222 Piero Umiliani - Nel Villaggio 223 Mike Patton/Mondo Cane - Cielo In Una Stanza 224 UFOMAMMUT - Warsheep 225 Fleshgod Apocalypse -  Elegy 226 SLASHER DAVE - Fulzzi 227 Panna Fredda - La Paura 228 Meads Of Asphodel - God Is Rome 229 Nora Orlandi - I Robot Original Version (Il dolce corpo di Deborah) 230 Caronte - Exctasy of Hecate 231 White Skull - Will of the Strong 232 Wotan - Thermopiles 233 Chromatics - Faded Now 234 Fantomas -  Page 2 [7 Frames] 235 Schizo - the main frame collapse 236 Ghost B.C. -  Per Aspera Ad Inferi 237 Dream Theater - The Count Of Tuscany 238 Satyricon -  Commando 239 Psico Galera - La Prima Volta 240 Scolopendra - Priest's blood soup 241 Theatres Des Vampires - 'Til the Last Drop of Blood 242 Victrola - Game of Despair 243 Blue Phantom - Diodo 244 Mortuary Drape - My Soul/primordial 245 Fantomas -  Page 11 [10 Frames] 246 Gianni Ferrio - Un dollaro bucato 247 Ataraxia - Canzona 248 Hexvessel - Phaedra 249 Lee Hazlewood and Nancy Sinatra - Some Velvet Morning 250 Mike Patton -  L'Uomo Che Non Sapeva Amare 251 Idiota Civilizzato - Uno E Nessuno 252 Ennio Morricone - Main Theme for Dario Argento's THE CAT O'NINE TAILS 253 Rhapsody - Ascending to Infinity 254 Monumentum - Battesimo: Nero Opaco 255 Opera IX - 1313 (Eradicate the False Idols) 256 Piedone lo sbirro OST - The Baron's death 257 Goblin - Deep red OST main theme 258 EKPYROSIS - Immolate the Denied 259 L'Impero delle Ombre - II Sabba 260 Monte Kristo - The Girl of Lucifer 261 Ghost - Lady Nite 262 Hallowed - Wake Up In The Night 263 Fantomas -  Page 27 [15 Frames] 264 Giuliano Sorgini - Lavoro cerebrale 265 Death SS - Vampire 266 VOLTURIAN - Broken 267 Cradle Of Filth - The 13th Caesar 268 Fulci - tropical sun 269 Alessandro Cortini - Perdere 270 Francesco Guccini - Bologna 271 Abysmal Grief  - Celebrate what they fear 272 Goblin - book of skulls 273 Tom Waits - In The Colosseum 274 Peggy Lee - Autumn In Rome 275 Ruins - Petit Portrait 276 Urna - Omnis Inifinita Mens Est Gremium Et Sepolcrum Universi 277 Nicolas Gaunin - Noa Noa Noa 278 Lacuna Coil - No Need to Explain 279 Theatres Des Vampires - Morgana Effect 280 Sepultura - City of Dis 281 Opera IX - The Oak 282 Rhapsody - Il cigno nero 283 Cripple Bastards  - Variante Alla Morte 284 Goblin - Witch (Susperia OST) 285 Death SS - revived 286 Henning Christiansen - L'essere Umano Errabando La Voca Errabando 287 Rolling Blackouts - The Second Of The First 288 Giuda - Overdrive 289 Hierophant  - Son of the new faith 290 Giorgio Faletti - Nati a Milano 291 Fabio Frizzi - A Cat in the Brain, Sequence 2 292 Dean Martin - On An Evening In Roma (Sott'er Celo De Roma) 293 FLESHGOD APOCALYPSE - Monnalisa 294 Valgrind - The Endless Circle 295 Oceana - Atlantidea Suite Part 1 296 Soda Stereo - Paseando Por Roma 297 Blasphemer - The Sixth Hour 298 Raw Power - Dreamer 299 Mike Patton/Mondo Cane - Deep down 300 Lacuna Coil - Swamped 301 Slalom OST by Ennio Morricone - Main theme 302 Stefano Marcucci - INFERNO 303 Lou Monte - Shaddap Ya Face 304 The Case of the Bloody Iris OST by Bruno Nicolai - Main theme 305 Mortuary Drape - Dreadful discovery 306 Antonio Riccardo Luciani - Cinque sottozero 307 Plateau Sigma -  Ouija and the Qvantvm 308 Piero Piccioni - Colpo rovente OST - main titles 309 Riz Ortolani - sette orchidee macchiate di rosso 310 Ad Nauseam - Imperative Imperceptible Impulse 311 Oliver Onions - Italian Girl 312 Bauhaus - Bela Lugosi's Dead 313 Metamorfosi - Spacciatore di Droga - Terremoto - Limbo 314 Body Count OST by Claudio Simonetti  - main theme 315 Symphony X - Underworld 316 Carlo Savina - Titoli di testa 317 Orchestra King Zerand - Night Song 318 Piero Umiliani - La schiava 319 CLAUDIO SIMONETTI'S GOBLIN - The Devil is back 320 Roman Holiday OST - Main title 666 Fabio Frizzi - Voci Dal Nulla
Perhaps not enough Morricone and needs more Goblin. The next update will have more, I am sure. Play it here:  https://www.youtube.com/playlist?list=PL-iHPcxymC18JtHohAYmD7g1FGA8S-D2B
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eventiarmonici · 5 years
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CHI UCCISE LUIGI TENCO E PERCHÉ
Il Festival di Sanremo fu teatro di una tragedia che ancora oggi smuove le coscienze e dà adito a sospetti e illazioni, poiché la dinamica della morte di Luigi Tenco, così come ci è stata raccontata, è talmente inverosimile e piena di elementi inequivocabilmente discordanti che chi avrà la voglia di arrivare alla fine di queste righe scoprirà come e perché il cantautore sia stato ucciso dal Sistema Sanremo contro ogni ragionevole dubbio.
di Pasquale Di Matteo
LUIGI TENCO: COS’È IL SISTEMA SANREMO
“Signori e signore, buonasera. Diamo inizio alla seconda serata con una nota di mestizia per il triste evento che ha colpito un valoroso rappresentante del mondo della canzone. Anche questa sera per presentare le canzoni è con me Renata Mauro. Allora Renata, chi è il primo cantante di questa serata?”.
Se la cavò così la RAI, la sera dopo la scomparsa di Luigi Tenco, con questa frase di apertura di Mike Bongiorno.
Il Festival, per fortuna andava avanti, con buona pace di chi non c’era più.
La gente aveva voglia di voltare pagina, di dimenticare in fretta quanto accaduto, di non parlarne mai più.
Lo voleva la gente, l’organizzazione della Rai o, piuttosto, l’intero sistema che intorno al Festival guadagnava?
Per capirlo, bisogna fare una breve introduzione.
A metà degli anni sessanta, il Festival di Sanremo era diventato la manifestazione più importante che si tenesse in Italia; intorno al festival non ruotava solo il potere finanziario delle major della discografia, con i loro indotti, né l’evento si esauriva con le serate trasmesse alla RAI.
Il Festival di Sanremo era diventato un appuntamento fisso che, annualmente, misurava diversi parametri della nazione, dall’aspetto economico a quello sociologico.
I motivetti più o meno orecchiabili che si sentivano fischiettare nelle settimane immediatamente successive alla fase finale della manifestazione raccontavano della trasformazione di una nazione che stava dimenticando il periodo più buio della propria storia e che si stava risollevando dopo le sciagure della guerra.
Il Festival di Sanremo non era più soltanto una gara tra canzoni italiane, ma rappresentava, anno dopo anno, le mille sfaccettature che la società andava assumendo in seguito al boom economico, con la nascita della classe media.
Dopo l’avvento di Domenico Modugno, il primo cantautore, le canzoni si stavano trasformando da motivetti più o meno banali, che parlavano solo d’amore e senza mai scavare lo strato apicale del vivere, in testi più sottili e impegnati.
Erano nati i cantautori, che trasmettevano nelle loro creazioni tutta la potenza delle idee, tanto che qualcuno cominciava a muovere i primi passi verso testi che sarebbero divenuti via via sempre più resoconto di problemi sociali e politici, con il sessantotto alle porte.
Inoltre, così come durante il periodo che portò alla sua ideazione, il Festival di Sanremo aveva anche una cornice meno nota e non certo limpida come la fiaba che raccontava la Tv.
Un sottobosco che rischiava di venire a galla quando uno di quei cantautori impegnati fu trovato morto nella sua stanza dopo essere stato eliminato dalla serata finale della manifestazione.
Il Festival di Sanremo era diventato così importante e in grado di richiamare ingenti capitali da divenire motivo di astio tra Italia e Francia perché i casinò della Costa Azzurra non reggevano il passo con quello di Sanremo e del suo straordinario festival popolare.
Domenico Modugno- Immagine di Proprietà del Web
Joe Adonis – Immagine di Proprietà del Web
Paul Anka – Immagine di Proprietà del Web
Gigliola Cinquetti – Immagine di Proprietà del Web
Era così dirompente che persino la Confindustria se ne lamentava apertamente con i politici, poiché durante la settimana della finale trasmessa dalla RAI l’assenteismo nelle fabbriche quintuplicava.
Ed era importante politicamente, poiché il Vaticano temeva una deriva dei valori tradizionali nelle nuove mode lanciate dai beniamini del pubblico.
Ma attorno al Festival di Sanremo ruotava una quantità enorme di denaro, un flusso costante e inimmaginabile che proveniva da attività illecite di mezzo mondo, come si era scoperto negli anni cinquanta, quando la Magistratura aveva processato i vertici di alcune case farmaceutiche italiane che producevano droga, poi immessa nei canali illegali e spedita ai vertici della mafia statunitense da quella italiana, attraverso mafiosi del calibro di Lucky Luciano, che girava indisturbato per tutta la Penisola, appoggiato da politici e finanzieri importanti.
Dalle inchieste della Magistratura emerse che il casinò di Campione versava fino all’80% come fondi occulti destinati al Ministero dell’Interno, soldi usati per i servizi segreti.
Non è escluso che tutti i casinò seguissero abitudini simili, compreso il più ricco e famoso.
D’altro canto, bisogna ricordare che il Festival di Sanremo esplose proprio in concomitanza con l’operazione DEMAGNETIZE, con la quale bisognava annichilire ogni attrazione comunista nel nostro Paese, quindi i servizi d’intelligence avevano bisogno di denaro, di fiumi di denaro.
Quindi, il fatto che la mafia realizzasse forti profitti grazie alla vendita della droga e che tutto quel denaro venisse riciclato anche attraverso il casinò di Sanremo, per lo Stato era il minore dei mali, poiché, da un lato poteva finanziare la lotta al Comunismo, dall’altro tenersi buoni faccendieri ricchi e potenti.
Anche dopo il processo alla Schiapparelli, che aveva dimostrato come molte aziende farmaceutiche tramassero con laboratori clandestini per produrre droga, e dopo alcune leggi più restrittive emanate sul tema, l’Italia continuava a essere il principale fornitore per i mafiosi oltreoceano.
L’oppio grezzo arrivava nei porti di Napoli, Genova e Trieste, quindi finiva in Francia, dove nei laboratori clandestini della malavita marsigliese si trasformava in droga, per poi essere diluita nei meccanismi del mercato nero, che soddisfaceva i bisogni di tutta Europa.
All’Italia era destinata una quota maggiore proprio in virtù del fatto che i Padrini dovevano smerciarne la gran parte in America.
Ciò che restava nel Bel Paese era smerciata tra chi poteva permetterselo e il casinò di Sanremo era un punto cardine del sistema, soprattutto durante il Festival, che attirava una moltitudine di possibili clienti.
Un pozzo di soldi senza fine dal quale attingevano personaggi del calibro di Joe Adonis, Angelo La Barbera, Gaetano Badalamenti, fino ad arrivare a uomini più vicini alle istituzioni italiane e vaticane, come Michele Sindona.
Tuttavia, il Festival di Sanremo rischiò di vedere la parola fine per colpa di una donna procace, dal fascino avvenente.
La cantante Jula de Palma, alias jolanda Maria Palma, la sera del 29 gennaio 1959 si esibì con la canzone TUA, con un testo carnale e scabroso, per i tempi, che creò imbarazzo tra una parte della popolazione e il Vaticano.
Per alcuni, quello sembrò il pretesto giusto per andare incontro alle lamentele mosse dalla Francia, così, alla Questura di Ventimiglia arrivò l’ordine perentorio di sospendere il festival.
Fu incaricato un giovane funzionario di Polizia, Arrigo Molinari, il quale, inspiegabilmente, non portò a compimento quanto ordinato e, come egli stesso raccontò anni dopo, subì solo la ramanzina del Questore di Imperia, Carmelo Carella.
D’altro canto, come si è visto, il governo aveva molto da perdere se il Festival di Sanremo fosse stato sospeso: milioni di vacanzieri festivalieri avrebbero abbandonato la riviera e i casinò si sarebbero svuotati, cancellando ingenti somme di denaro da destinare alla lotta al Comunismo e alla miriade di buste che giravano tra i salotti di mezza Italia per ungere i politici più in vista.
Comunque, il clamore suscitato da Jolanda Palma fu talmente elevato che la cantante fu costretta ad assumere in fretta e furia una guardia del corpo poiché temeva per la propria incolumità, cosa che fecero, in verità, e inspiegabilmente, anche altri cantanti.
LUIGI TENCO, IL POETA UCCISO DA SANREMO
A rigor di logica, verrebbe da pensare che quando uno stia per suicidarsi, abbia voglia di spiegare il proprio gesto e, magari, di salutare amici e parenti, invece, poco prima di farla finita con un colpo di pistola alla tempia, Luigi Tenco avrebbe scritto un messaggio che oggi potrebbe essere il testo di un banalissimo sfogo postato su Facebook, minacciando di fare qualcosa.
Anzi, in verità, oggi sui Social si posta di peggio.
“Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sia stanco della vita (tutt’altro), ma come atto di protesta contro un pubblico che manda IO TU E LE ROSE in finale e una commissione che selleziona LA RIVOLUZIONE. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao Luigi”
Il termine “selleziona” non è un errore di battitura, ma quanto recita il biglietto in questione, senza alcun dubbio un errore che Tenco non avrebbe mai potuto commettere in circostanze normali, anche sotto il forte stress di chi stia per suicidarsi.
Il biglietto ritrovato nella stanza di Tenco – Immagine di Proprietà del Web
Incongruenze nella presunta firma di Luigi Tenco
Nelle frasi “… non perché sia stanco della vita (tutt’altro)” e “Spero che…” c’è tutto il controsenso dell’idea del suicidio, perché, solitamente, nella disperazione di chi è prossimo a farla finita non c’è posto per la speranza, tanto meno si è felici della vita che si conduce, come invece quel tutt’altro lascerebbe intendere.
Senza contare il fatto che la presunta firma del cantautore in calce al biglietto era ben diversa dalla solita, e in maniera assai evidente anche a un occhio inesperto.
Tuttavia, il biglietto d’addio di Tenco è l’unica prova con un briciolo di credibilità a supporto della tesi secondo la quale la sua morte sarebbe riconducibile a un gesto disperato dell’artista.
Ed ecco perché tale ipotesi è la meno plausibile.
L’Hotel Savoy era uno scatolone in cui si incastravano quattrocento stanze, posizionate su diversi livelli a seconda del rango degli ospiti.
La stanza di Luigi Tenco era la numero 219, ricavata negli spazi un tempo destinati al personale di servizio, poiché il cantautore non era un pezzo da novanta.
Non ancora.
Lo sarebbe diventato la notte tra il 26 e 27 gennaio 1967, quando al commissario Arrigo Molinari fu affidato il compito di indagare sul perché l’artista giacesse morto, sul pavimento della sua stanza.
Un caso di suicidio che fa discutere ancora oggi, dopo oltre cinquant’anni.
LUIGI TENCO. MA CHI ERA?
Luigi Tenco era un poeta.
Manifestava la sua arte attraverso la musica leggera, ma le sue parole erano forti, misteriose, spesso ermetiche, e aprivano le porte verso mondi inesplorati e pieni di domande per riflettere.
Era nato il 21 marzo 1938 a Cassine, un piccolo centro in provincia di Alessandria, ma aveva vissuto la sua infanzia a Genova.
Fin da piccolo aveva mostrato una naturale predisposizione per la musica, ma, pur suonando diversi strumenti, le sue dita sembravano essere nate per muoversi sui tasti bianchi e neri del pianoforte, con il quale instaurò un feeling particolare che lo portava a sviluppare semplicemente anche i complessi passaggi della musica jazz di cui era appassionato.
Fu notato giovanissimo dalla Ricordi, che gli offrì un contratto discografico, e fu così che arrivarono alla ribalta pezzi straordinari della musica italiana, come “Mi sono innamorato di te”  e “Vedrai, vedrai”, diventando un protagonista della scuola genovese, di quel gruppo di cantautori intellettualmente e politicamente impegnati in temi sociali cari alla Sinistra dell’epoca.
Luigi Tenco aveva un viso normale, da ragazzo perbene, educato, come quello che si può trovare posizionato sul corpo di un comune vicino di casa in un quartiere tranquillo, un uomo che piaceva alle donne per il suo fascino tenebroso, e che, a differenza di quanto lascerebbero ipotizzare i suoi splendidi testi impregnati di malinconia, non era affatto triste.
Al contrario, gli amici più intimi lo ricordano come un ragazzo allegro, dotato di un’ironia sottile e laconica, un uomo la cui abitazione di Roma era un via vai di conoscenti, un porto di mare.
LUIGI TENCO: PERCHE’ AVREBBE DOVUTO UCCIDERSI
Per l’edizione del 1967, il Festival di Sanremo prevedeva che le canzoni fossero interpretate da due diversi artisti; Luigi Tenco presentò la sua Ciao Amore Ciao in coppia con la cantante francese Dalida.
Come dichiarò più volte, il cantautore genovese nutriva molte aspettative su quel pezzo, tanto che in alcune interviste si diceva persino convinto di poter vincere.
Tuttavia, la sua esibizione fu imbarazzante, cantò malissimo e sembrò persino essere svogliato o sotto l’effetto di qualche medicinale. (I più maligni parleranno in seguito di droga).
Sta di fatto che, alla fine della serata, il suo brano risultò dodicesimo in classifica e fu eliminato dalla gara, scartato anche dalla commissione artistica, che ripescò Gianni Pettenati e Gene Pitney, in gara con La Rivoluzione.
Dalida – Foto di Propietà del Web
Luigi Tenco – Foto di Propietà del Web
Secondo il racconto di chi gli stette accanto durante quelle ore, Tenco era fortemente contrariato, persino incredulo della sua esclusione.
Quando raggiunse il ristorante Nostromo con la propria auto, in compagnia di Dalida e di alcuni amici, per cenare insieme a tutto il suo staff della casa discografica, Tenco era talmente adirato che decise di andarsene poco dopo.
Prese la sua auto e si diresse verso una destinazione sconosciuta.
Per lungo tempo, secondo la teoria del suicidio, si pensò che Tenco si fosse diretto subito all’Hotel Savoy e che, una volta entrato nella sua stanza, avesse parlato per circa un’ora con la sua fidanzata.
Nel corso degli anni, invece, è emerso che il centralino dell’hotel non registrò mai nessuna comunicazione di Tenco, il quale chiamò da un altro luogo, tesi confermata anche dalle tracce di sabbia che in alcune foto si notavano tra i capelli, sui vestiti e sulla sua auto, granelli che quando l’artista aveva lasciato il ristorante Nostromo non c’erano.
La fidanzata Valeria affermò di aver dialogato con Tenco fino all’una di notte, quando lui le aveva confidato che stava gettando gli appunti per le dichiarazioni che intendeva rilasciare durante la conferenza stampa del giorno successivo, durante la quale aveva intenzione di rendere noti i meccanismi perversi e le truffe che muovevano le fila del Festival di Sanremo.
Valeria affermò di averlo lasciato più sereno, tanto che l’artista la lasciò promettendole che presto sarebbero partiti per una vacanza in Africa.
Un’ora più tardi, invece, Dalida trovò il suo cadavere nella stanza 219.
LUIGI TENCO: INDAGINI GROSSOLANE PER DEPISTARE
Inspiegabilmente, quando il commissario Arrigo Molinari fu informato della morte di Luigi Tenco, questi, senza aver nemmeno visionato la scenda del crimine, comunicò subito all’ANSA che l’artista era morto suicida.
Sulla base di quali prove e testimonianze potesse affermare una cosa del genere non è dato saperlo.
Anche per colpa dei dirigenti della RAI, che volevano concludere la vicenda il prima possibile per non dover interrompere la manifestazione, le indagini furono condotte grossolanamente, in fretta e furia, senza svolgere l’autopsia sul cadavere, né alcun tipo di analisi sulla pistola e sugli eventuali bossoli.
Addirittura, il cadavere fu rimosso dalla stanza prima di fotografarlo, perciò riportato all’Hotel Savoy e ricollocato nell’esatta posizione in cui era stato scoperto, o almeno questo è ciò che dichiarò Molinari, quello della dichiarazione in merito al suicidio senza aver nemmeno iniziato a indagare.
Il cadavere di Tenco con una pistola – Foto di Propietà del Web
Evidenti tracce di sabbia sugli abiti di Luigi Tenco – Foto di Propietà del Web
Sabbia sugli abiti di Tenco – Foto di Propietà del Web
A trovare il cadavere di Tenco fu Dalida.
Mentre si trovava ancora presso il ristorante Nostromo, la cantante aveva ricevuto una telefonata, con la quale fu informata del fatto che Luigi Tenco non si sentisse bene.
La donna salutò i commensali perché voleva correre dall’amico, ma, anziché precipitarsi all’Hotel Savoy, passò prima ad acquistare delle sigarette e poi andò dal suo ex marito, un faccendiere di nome Lucien Morisse, arrivando da Tenco dopo oltre quaranta minuti.
I due furono poi visti uscire insieme dalla stanza numero 219 dal giornalista Sandro Ciotti.
LUIGI TENCO: COSA NON TORNA NEL SUICIDIO
La polizia riconsegnò alla famiglia dell’artista la sua pistola, una Walther PPK 7.65 che Tenco aveva acquistato poiché, come aveva confidato sia ai parenti, sia ad alcuni amici, si sentiva minacciato e temeva per la propria vita.
Innanzitutto, non è chiaro il motivo per il quale la polizia consegnò l’arma al fratello di Tenco, inoltre, come confermato da diversi testimoni, di quella pistola non c’era traccia nella stanza 219.
Tra le mani del cantante, infatti, fu prelevata una Beretta calibro 22, come confermato anche dal giornalista esperto d’armi del Corriere della Sera, Mino Duran, le cui mani presero la pistola da quella del presunto suicida la notte del 27 gennaio 1967.
Sandro Ciotti, oltre ad aver visto Dalida e l’ex marito, riferì anche di non aver sentito alcuna detonazione, nonostante la sua stanza si trovasse nelle immediate vicinanze di quella di Tenco, circostanza confermata anche da Lucio Dalla, né lo sparo fu udito da altri, cosa assolutamente impossibile vista l’ora tarda e il silenzio.
Sandro Ciotti – Foto di Propietà del Web
Lucio Dalla – Foto di Propietà del Web
Nel 2006, fu finalmente riesumato il cadavere dell’artista per sottoporlo a un’autopsia, i cui risultati confermarono, a detta degli inquirenti, la teoria del suicidio.
Tuttavia, gli stessi inquirenti non sono in grado di spiegare come sia possibile che sulle mani di Tenco non siano state trovate tracce evidenti del fatto ch’egli abbia sparato.
In questi casi, infatti, è necessario individuare tre elementi che non possono mancare: Antimonio, Bario e Piombo. Se non si trovano, o se ne manca anche uno solo, l’esame è negativo.
Sulle mani di Tenco furono trovate particelle di Antimonio, come è solito riscontrare tra chi usi abitualmente accendini, così come era consuetudine per il cantautore, che era un fumatore.
Non vennero riscontrate invece tracce di Bario e Piombo, segno incontrovertibile del fatto che le mani di Tenco non spararono.
Tracce di Antimonio, Bario e Piombo furono rinvenute sulla testa del cantante.
Qualche giornalista ipotizzò che fossero scomparse con il tempo, ma la cosa è impossibile, poiché si tratta di sostanze non degradabili e riscontrabili anche dopo molti decenni.
Inoltre, l’autopsia non evidenziò neppure particelle di sangue sulle mani del cantante.
Tuttavia, in maniera incomprensibile ai più, in seguito all’autopsia, la Procura parlò di suicidio contro ogni ragionevole dubbio.
Assai improbabile è anche la storia legata al proiettile che uccise Tenco.
Durante le frettolose indagini del 1967, non si trovò alcun bossolo, tanto che gli inquirenti stabilirono che il proiettile doveva essere rimasto nel cranio dell’artista.
Nel 2006, invece, magicamente, spuntò fuori il bossolo della PPK di proprietà di Tenco, che comunque non si trovava tra le mani del cantante quando ne fu rinvenuto il cadavere.
Secondo il parere del Dott. Martino Farneti, direttore della balistica della Polizia scientifica di Roma, non certo quello che si potrebbe definire un complottista, i colleghi di Sanremo si sbagliavano miseramente, poiché i segni del bossolo magicamente ricomparso erano riconducibili a una Beretta modello 70 e non alla pistola di proprietà di Tenco, cosa che si collega perfettamente con quanto dichiarato dal giornalista del Corriere della Sera che esaminò l’arma che uccise l’artista.
Il Dott. Martino Farneti – Foto di Propietà del Web
Farneti dichiarò anche che i segni sul bossolo evidenziavano l’uso di un silenziatore, dinamica senza dubbio compatibile con il fatto che nessuno udì mai la detonazione del colpo.
Oltretutto, fa riflettere il fatto che il modello di Beretta in questione fosse quello in dotazione alle forze di polizia fino al 1990, circostanza che fa supporre anche che qualcuno l’avesse lasciata nella stanza proprio per giustificare il foro nel cranio di Tenco, in assenza di un’arma da fuoco nelle vicinanze.
Nel 1994, fecero scalpore alcune foto rimaste inedite fino ad allora pubblicate dal settimanale Oggi, in cui il volto del cadavere di Tenco mostra segni evidenti di percosse, mentre il referto della polizia del 1967 riportò solo il foro in entrata di un colpo d’arma da fuoco.
Osservando le foto, diversi esperti hanno stabilito che Tenco fosse stato percosso, in quanto gli ematomi presenti sia sulla parte frontale che in zona occipitale sarebbero impossibili da ricondurre a eventuale caduta del cadavere.
Altra incongruenza vistosissima è data dagli abiti del cantante: in alcune foto si notano tracce di sangue evidenti, mentre in altre il colletto della camicia risulta persino lindo.
Chi lo rivestì e perché?
Più tardi, il commissario Arrigo Molinari si scoprirà essere un agente vicino ai servizi segreti, appartenente alla P2 con la tessera 767, colluso con l’operazione Gladio, accuse dalle quali il funzionario di Polizia si difese, sostenendo che la sua iscrizione alla Massoneria fosse dovuta a ragioni di servizio.
Fu lo stesso Molinari, d’altronde, a dichiarare nel 2004 a Paolo Bonolis, che lo stava intervistando proprio in merito alla morte di Luigi Tenco a Domenica In: “… indubbiamente non è stato un suicidio… Lo posso dire con sicurezza”.
Molinari verrà trovato morto ammazzato nell’hotel di proprietà della moglie, il 27 settembre 2005 all’età di 73 anni.
LUIGI TENCO: CHI LO UCCISE E PERCHÈ?
Dalle testimonianze e dai racconti di chi orbitava nella vita di Tenco nelle ore a ridosso della sua morte emerge che i moventi per un suo delitto sarebbero diversi.
Il più semplice è riconducibile a una rapina finita male: il pomeriggio del 26 gennaio, Luigi Tenco aveva vinto al Casinò una discreta somma, circa tre milioni di vecchie lire che non furono mai trovate.
Altra ipotesi, sempre legata ai soldi, è che il cantante navigasse in cattive acque e fosse vistosamente indebitato, probabilmente nei confronti di chi non voleva più aspettare.
Le due ipotesi, inoltre, potrebbero tranquillamente incastrarsi l’una nell’altra: Tenco vince una bella somma, la consegna la sera ai suoi debitori, magari incontrandosi sulla spiaggia che dista solo 600 metri dal suo albergo, e qui, avvertendo i suoi creditori che sta per spifferare tutto il marcio che ruota intorno al mondo della canzone, al festival e al Casinò, firma la sua condanna a morte.
Se Tenco avesse scoperto le carte, molti artisti famosi rischiavano di veder concludere le relative carriere, come poteva accadere anche a Dalida, con la quale il cantante aveva una relazione sentimentale.
L’ex marito della star francese, Lucien Morisse, si era fatto largo nel mondo dello show business e pare che agisse a stretto contatto con la malavita che introduceva le sue estroflessioni nel mondo dello spettacolo.
Lucien Morisse e Dalida – Foto di Propietà del Web
L’uomo fu interrogato sbrigativamente, insieme all’ex moglie, e lasciato libero di tornarsene in Francia subito dopo.
Scappò da Sanremo e dalla vicenda di quel pazzo che si sparò un colpo alla testa per essere stato estromesso dalla gara, solo per recitare lo stesso copione l’11 settembre 1970, quando si suicidò a sua volta.
Anche Dalida tentò il suicidio più volte, fino a riuscire a compiere l’opera nel luglio del 1983, quando si lasciò uccidere dai gas di scarico dell’auto del suo compagno di allora, che volle seguirla in quel macabro gesto.
Inutile nascondere che l’ambiente dello spettacolo avrebbe avuto tutto da perdere e nulla da guadagnare se uno come Luigi Tenco avesse puntato i riflettori su quanto avveniva dietro le quinte.
Il mondo dello spettacolo e quello dell’industria discografica erano inquinati dalla politica, dal narcotraffico, dalla malavita organizzata e dal gioco d’azzardo.
Uno show business che doveva continuare, in nome della lotta al Comunismo e dei conti correnti di molti che si arricchivano grazie al Sistema Sanremo.
C’erano troppi interessi in ballo perché un poeta da quattro soldi, rancoroso nei confronti di un mondo che anch’egli aveva utilizzato per sbarcare il lunario, portasse tutto alla luce del sole.
La nazione doveva continuare a nutrirsi della magica favola raccontata dalla TV.
La malavita e gli interessi che il festival generava dovevano andare avanti.
Lo spettacolo non poteva fermarsi.
CHI UCCISE LUIGI TENCO E PERCHÉ CHI UCCISE LUIGI TENCO E PERCHÉ Il Festival di Sanremo fu teatro di una tragedia che ancora oggi smuove le coscienze e dà adito a sospetti e illazioni, poiché la dinamica della morte di Luigi Tenco, così come ci è stata raccontata, è talmente inverosimile e piena di elementi inequivocabilmente discordanti che chi avrà la voglia di arrivare alla fine di queste righe scoprirà come e perché il cantautore sia stato ucciso dal…
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dulcet-te · 8 years
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Some romance on a chilly morning ☕️️
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musicletter · 2 years
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Franco Naddei e Sabrina Rocchi con l'album «Ripensandoci» dedicato a Jula de Palma
Nuovo disco di Franco Naddei (già Francobeat) con Sabrina Rocchi. Si intitola «Ripensandoci» e contiene alcune delle più belle canzoni di Jula de Palma, protagonista della scena leggera e jazz italiana negli Anni ’50, ’60 e ’70.
Nuovo disco di Franco Naddei (Francobeat per i nostalgici) che torna in scena con Sabrina Rocchi per un lavoro firmato dalla label L’amor mio non muore. Si intitola Ripensandoci e contiene alcune delle più belle canzoni di Jula de Palma, protagonista della scena leggera e jazz italiana negli Anni ’50, ’60 e ’70, trasferitasi in Canada con la famiglia nel 1974. Una interpretazione magistrale…
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spinebookstore · 4 years
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Il 23 Luglio a Spine “Il cielo in una stanza” di Laura Rizzo.
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Siamo felicissimi di invitarvi alla prima presentazione del dopo lockdown. Giovedì 23 luglio alle ore 19, Laura Rizzo in compagnia di Dado Minervini ci racconteranno di una delle più celebri canzoni della musica italiana: Il cielo in una stanza.  Il nuovo libro di Laura Rizzo, il quarto volume volume della collana Songs di GM Press dedicata ai compleanni delle più amate canzoni italiane e straniere, esce in occasione dei 60 anni di Il Cielo in una stanza. Laura Rizzo ha dialogato con alcuni protagonisti di quel piccolo miracolo in parole e musica, a partire da Gian Franco Reverberi - autore della prefazione - per arrivare in modo particolare a Gino Paoli, con il quale ha realizzato una lunga intervista: «Avevo la volontà di descrivere l’orgasmo: quell’attimo in cui tu sei proiettato nell’infinito; sei tutto e non sei niente. Quel momento, puoi provarci cento volte, ma non riuscirai mai a delinearlo. Però se tu racconti come una spirale tutto quello che c'è intorno, è come se ricostruissi il centro. Così ho scritto Il cielo in una stanza: le pareti, la finestra, la musica da fuori, ed ho cercato di ricostruire il momento» (Gino Paoli).
Il libro: Giugno, 1960. Un ventiseienne Gino Paoli, non ancora iscritto alla Siae, propone su intuizione di Giulio Rapetti, più noto poi con il nome d’arte di Mogol, alle edizioni Ricordi, una canzone priva di inciso, costruita intorno al momento più alto di un atto d’amore, l’orgasmo, e ambientata in un bordello di Genova. Già rifiutato da Alfredo Rossi, delle edizioni musicali Ariston, che aveva invitato Paoli a cambiare mestiere, e da Jula De Palma e Miranda Martino, che non avevano voluto interpretarlo, Il cielo in una stanza arriva tra le braccia di Mina. Lei incide il brano e lo porta in vetta alle classifiche per ventisette settimane di seguito. Paoli dopo pochi mesi registrerà la sua versione.  La storia si scrive in un tempo piccolo: una canzone che è un vero e proprio atto di rivoluzione nell’Italietta yè-yè del favolosi anni ‘60, squarcia la tela e raggiunge quel soffitto viola senza mai chinare, da allora, per un attimo, la testa, tra alberi infiniti, organi che vibrano e arrangiamenti memorabili.
L'autrice Laura Rizzo. Esperta e studiosa di musica, in particolare di canzone italiana, critico musicale, autrice e conduttrice radiofonica. Ha collaborato con diverse riviste di settore, come «Muz», «Pool magazine», «Musica&parole», «Jazzit». Attualmente scrive per «L’isola che non c’era», «Vinile» e «Quisalento». È autrice e conduttrice di un programma su una radio web, Radio Bachi, dedicato alla canzone italiana, dal titolo «Storie di casa mia». Nel 2015, per Arcana editore, ha pubblicato il volume «Canzoni a manovella. Vinicio Capossela», la biografia di un disco memorabile.
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“Il cielo in una stanza. Il 1960: Paoli, Mina e una canzone rivoluzionaria”
https://www.gmpress.it/prodotto/il-cielo-in-una-stanza-il-1960-paoli-mina-e-una-canzone-rivoluzionaria/
Laura Rizzo Collana Musica – SONGS diretta da Donato Zoppo Saggio musicale Formato 11x18 Pagine 100 Prezzo 9,90 euro GM Press -------------------------------- Per partecipare è necessario prenotare scrivendoci su [email protected]
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musichedi · 4 years
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NESSUNO - JULA de PALMA - ( E Capotosti - De Simone ) - Sanremo Festiva...
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Some Famous Italian Singers And Songs
When you are at some fancy restaurant or maybe you are authoritative at home hushed attention to thing, perhaps you may encounter a title song that makes you drop a to izzard and income notice. This is perfectly natural considering how well those honorable Italian singers do their thing. Influence factors, there are clean benefits beyond definitely listening to nabob great and excellent.
It is quite well known that the place of Italy plays a very significant relation in the total comic muse panorama. A two-by-four known regard or benefit is that listening to this forbearing of music is truly stock in attainments the polysynthetic themselves. That can be quite helpful from those who wish to learn how for soapbox it.
Another succulent treat is the fact that listening unto something can alter your ready. Junior three minutes, any negativity may change into something happier and besides positive. It does not matter where married listens. Herself could remain from the car yellowness inside the shower. A melodious song is likely unto touch the heart greatly.
Some of these tunes are just as well appropriate to lose. Some can be practically unfeasible in contemplation of get rid in reference to, and as a eventuation, many become obsessed. They are likely to become huge fans as regards the minstrel pean star who either composed it martlet performed it.
After all attempting to compile a list of all the great songs and singers, nail that this is negative answer hobbled triumph. For cat thing, it is worth noting that community has different tastes. Adept may adore certain artists, whilst others may outright hate them. Instead, all lists must be acknowledged to be purely consultation based.
One artist that thin wine be acknowledged is Lucio Dalla. Dalla is responsible for the bridal hymn Caruso, which is considered by many so be among the something ten Italian songs of across the board time. Adriano Celentano ought to also get a nod for the Azzurro, which is beyond farther classic.
Other famous Italian singers would be Umberto Tozzi, Emilio Pericoli and Jula de Palma. United of the finest embankment of Tozzi would be Ti Amo. For Pericoli, there is Al di la. Jula de Palma is responsible for one of the beloved songs, Tua. As well, there are those who are likely to disagree with these selections.
Many singers and songs are held in high regard for numerous reasons. Some would talk back it is because yourselves spent some shot on the charts early being dethroned by a held in reserve entry. Others are singly trendy respect of the lyrics, the melody and may recall knowledge of personal associations with those selections.
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outismarcello · 9 years
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