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#l'eleganza del riccio
fragilityisavirtue · 2 months
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Aveva un’aria stanchissima, più stanca che triste; ho pensato: ‘è così che si esprime la sofferenza sui visi buoni. Non si manifesta, appare solo una grande stanchezza.’ Chissà se anch’io ho l’aria stanca.
L’ eleganza del riccio, Muriel Barbery.
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fuoridalcloro · 2 years
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“Io credo che ci sia solo una cosa da fare: scoprire il compito per il quale siamo nati e portarlo a termine il meglio possibile, con tutte le nostre forze, senza complicarsi l'esistenza e senza pensare che ci sia qualcosa di divino nella nostra natura animale. La libertà, la decisione, la volontà e compagnia bella: solo solo chimere”.
Muriel Barbery - L'eleganza del riccio
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un-blu-sincero · 1 year
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Ma se esistesse la possibilità di diventare quello che ancora non si è? Avrò saputo fare della mia vita altra cosa di quello a cui mi si destinava?
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Siamo istanti, istanti che muoiono. Viviamo per le piccole cose, per i sorrisi e per i tramonti, per i momenti che possono durare secondi o minuti, per i baci, per i testi delle canzoni che il più delle volte non capiamo neppure. Siamo fatti di tanti piccoli istanti, un po’ come un puzzle a più pezzi, di quelli grandi, che sembrano non dover finire mai. E andiamo alla ricerca, tutta la vita, di queste tessere, degli istanti che mancano, perché a tutti manca sempre qualcosa, sebbene non sia mai chiaro cosa. Andiamo alla caccia degli istanti che muoiono, e ogni volta che ne troviamo uno, ci sembra di morire un po’ con lui, quando ormai è tutto finito, e il momento è andato via., scomparso per sempre. Così amiamo senza speranza sempre tutto quello che è destinato a non durare. Che poi, le cose più belle spesso non durano. Se i baci potessero essere per sempre, sarebbe come non baciarsi mai, e se la felicità più pura fosse perenne, non si saprebbe neppure che quella è la vera gioia. Così, eccoci trafelati alla ricerca degli istanti che muoiono. La ragazza che vuole l’amore vero, e fa di tutto per trovare, invece, qualcuno che semplicemente le dia il suo maledetto primo bacio, per poi lasciarla sola di nuovo; la bambina che vede la luna inseguire la sua auto dal finestrino, e si chiede ridendo, perché si trovi sempre li, nello stesso punto, e rincorra la macchina, punto microscopico e inutile dell’universo; la moglie, che aspetta con ansia che il marito torni dal lavoro per abbracciarlo; il ragazzo che non riesce a dormire, perché vuole a tutti i costi vedere di nuovo la ragazza nella classe all’ultimo piano il giorno dopo, anche solo per pochi secondi; la vecchia, che si gode quello che sa essere l’ultimo tramonto con il compagno di una vita, a cui presto dovrà dire addio per sempre. Tutti questi, tutti questi sono istanti che muoiono. Fugaci, quasi non ci accorgiamo di loro, che non hanno passato nè futuro. Leggeri come il nulla, e nel nulla tornano subito dopo. Eppure, noi siamo la somma di questi gesti insignificanti e apparentemente inutili, che, paradossalmente, ci rendono più vivi di altri.
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Muriel Barbery, "L'eleganza del riccio"
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perpassareiltempo · 2 months
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E’ così che dobbiamo vivere? Sempre in equilibrio tra la bellezza e la morte, tra il movimento e la sua scomparsa? Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
Muriel Barbery -  L'eleganza del riccio
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altri-menti · 1 year
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Ecco cosa volevo dire con la parola gentilezza, questo modo di fare che dà all'altro la sensazione di esserci.
(Muriel Barbery, L'eleganza del riccio)
·٠•✿ ✍️
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palmiz · 11 months
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Non usare il tuo corpo per attirare attenzioni, troverai solo persone disposte ad usarlo.
Ricopriti di aculei e toglili solo con chi ti vuole per quello che sei dentro, non per il tuo corpo.
~Muriel Barbery
* L'eleganza del riccio
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blacklotus-bloog · 2 years
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Madame Michelle mi fa pensare ad un riccio, una vera fortezza, ma ho l’impressione che all’interno sia raffinata come quelle bestioline parzialmente indolenti...
MURIEL BARBERY - L'eleganza del riccio
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weirdesplinder · 8 months
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Festivaletteratura Mantova 2023
Anche quest'anno la mia città, Mantova, ospita il FESTIVALETTERATURA, 5 giorni di festival dedicato alla lettura e ai libri. tantissimi sono gli ospiti presenti all'edizione 2023, troppi per elencarli tutti, se volete l'elenco completo potete trovarlo sul sito ufficiale della manifestazione, qui: https://www.festivaletteratura.it/it
Il festival si terrà dal 06/09/2023 al 10/09/2023, ma se non potete venire a Mantova per respirare l'atmosfera magica che si vive in questi giorni, non preoccupatevi, potrete comunque seguire alcuni appuntamenti anche online in streaming qui: https://www.youtube.com/@Festivaletteratura
Io nel mio piccolo voglio segnalarvi alcuni autori e libri ospiti di questa edizione che personalmente ritengo degli di nota:
Cambiare l'acqua ai fiori, di Valerie Perrin
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Trama: Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.
La mia opinione: Valerie Perrin è un'autrice già nota al grande pubblico che col suo ultimo romanzo si è confermata una delle voci più confortanti narrativamente parlando del panorama letterario europeo. Se avete amato libri come Chocolat o L'Eleganza del riccio e le loro autrici, non potrà non piacervi anche lei.
L'inventore, di Miguel Bonnefoy
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Trama: Semur-en-Auxois, Francia, prima metà del Diciannovesimo secolo. Augustin Mouchot, cagionevole figlio di un umile fabbro, è destinato a un’esistenza anonima. Dopo aver sconfitto innumerevoli malanni e dato prova del suo talento per la matematica, è chiaro a tutti però che il ragazzo ha le carte in regola affinché un giorno si schiudano per lui le porte di Parigi. Ed ecco che d’improvviso, tra le pagine dei volumi di una sontuosa libreria, Mouchot si infatua delle possibilità nascoste dietro lo sfruttamento dei raggi solari. La macchina da lui ideata, soprannominata Ottaviano, sedurrà i potenti della sua epoca, finendo per conquistare persino Napoleone III. Verrà presentata all’Esposizione universale di Parigi nel 1878. E, tra mille altre prodezze, sarà in grado di produrre da sé un blocco di ghiaccio. Ma, sarà proprio il progresso tecnologico a risospingere nell’oblio Mouchot: l’èra del carbone segnerà la rovina dei suoi sogni di gloria, e a nulla varrà il tentativo di riabilitare la sua scoperta facendo fiorire il deserto sotto il cielo algerino. Ma cosa sarebbe accaduto se la storia avesse preso una piega diversa? Una banda di ladri, un misterioso tesoro, un tralcio di vite che dalla Francia attraversa l’oceano per arrivare in Cile e l’inventore dei primi motori a energia solare, ingiustamente dimenticato…
La mia opinione: romanzo che parte da un personaggio storico realmente esistito per poi costruire una storia intrigante e un po' magica e surreale, dal sapore tipicamente sudamericano.
Vento da est, di Stefania Bertola
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Trama: Quando le chiedono di occuparsi per qualche mese della casa di Damiano Galanti, raffinato designer di hotel nelle Repubbliche Baltiche, a Brigida sembra di aver trovato il lavoretto ideale. E lei è una che di lavoretti se ne intende, perché dopo la laurea in Filosofia ne ha fatti parecchi: runner per i set cinematografici, barista, dog-sitter, baby-sitter, badante part-time di un’anziana signora con la fissa per la moda, donna delle pulizie in un’impresa chiamata Bolle di Sapone. Per una come Brigida, abituata a prendere quello che viene senza pensare troppo al domani, improvvisarsi casasitter è un gioco da ragazzi. Ma le cose, fin dall’inizio, si rivelano più difficili del previsto: l’appartamento in cui si trasferisce sembra una bella adescatrice pronta a sedurre chiunque si avvicini. Agenti immobiliari con cui basta distrarsi un attimo e si finisce a letto, attrici senza scrupoli che vogliono organizzare spettacoli privati in salotto, parenti ricattatori, bambini parcheggiati lì fino a data da destinarsi. E poi ci sono due gatti che non devono scappare per nessuna ragione al mondo, un terrazzo da innaffiare e far fiorire, le improvvisate dell’ex moglie e della Fidanzata Complicata del padrone di casa, e soprattutto bisogna stare attentissimi alla Tiffany dal valore inestimabile in bella vista sul comodino. Brigida si barcamena come può, fa cautamente amicizia con le piante e nei ritagli di tempo potrebbe anche trovare l’amore, se solo non fosse così impegnata a risolvere una montagna di guai.
La mia opinione: autrice che io amo particolarmente per la sua vena ironica e il suo stile chiaro e semplice, e al festiva non manca mai.
Detective in cerca d'autore, di Anthony Horowitz
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Trama: Alle 11 di uno sfavillante mattino primaverile la signora Cowper, madre di un famoso attore, entra in un'agenzia di onoranze funebri per prendere accordi per il proprio funerale; verrà assassinata sei ore più tardi nel suo appartamento londinese, strangolata con il cordoncino di una tenda. È una morte che Daniel Hawthorne, ex detective e oggi consulente esterno della squadra omicidi, non può derubricare a coincidenza. Oltre ai modi bruschi, l'insulto facile e le tasche vuote, Hawthorne ha un fiuto eccezionale, utile alla polizia nei casi più spinosi. Chiamato a investigare anche in questa occasione, vorrebbe che il celebre giallista Anthony Horowitz, sua vecchia conoscenza, scrivesse un libro sull'indagine in corso: sarebbe senz'altro un bestseller, i cui guadagni verrebbero divisi in parti uguali. Ed è uno spunto di trama servito su un piatto d'argento a uno scrittore momentaneamente a corto di idee. Quindi, sebbene Horowitz non abbia alcuna voglia di immischiarsi con un uomo a dir poco spigoloso, eccolo ritrovarsi, suo malgrado, coinvolto nel progetto. Un produttore teatrale accusato di frode, una domestica dal passato discutibile, un figlio sregolato: sono solo alcuni degli indiziati che affollano un intrigo in cui tutti, Hawthorne compreso, sembrano nascondere qualcosa; una trama che parrebbe unire ai due capi dello stesso filo la morte della signora Cowper e un vecchio caso di cronaca, e che spinge Horowitz a posare la penna per vestire a sua volta i panni del detective. Con questo Sherlock Holmes in chiave moderna, lo scrittore britannico inaugura una serie ingegnosa con due protagonisti memorabili e si conferma esperto innovatore della migliore tradizione del giallo.
La mia opinione: non potevo non segnalarvi anche un nuovo giallo inglese uscito da poco che dalla trama già mi pare molto interessante e sembra essere il primo di una serie con protagonisti un detective e un giallista che dovranno indagare su vari casi.
L'avventuriero, sulle tracce di Nicolò Manucci da Venezia allo Stretto di Hormuz, di Gianni Dubbini Venier
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Trama: Venezia, novembre 1653. Nicolò Manucci sale a bordo di un veliero pronto a salpare e si nasconde tra i sacchi delle provviste. Il vascello lascia a poppa le luci notturne di Palazzo Ducale. Destinazione: l’ignoto. Nel Seicento, Venezia rimaneva, assieme a Lisbona, Amsterdam e Londra, una delle principali porte europee verso le sconfinate terre dell’Asia. Da lì partivano mercanti, ambasciatori, consoli, cartografi, navigatori e spie. Nicolò Manucci non era però nessuno di questi. Aveva quattordici anni, era di umili origini ed era appena scappato di casa. A bordo di quella nave il ragazzo venne reclutato da un aristocratico inglese con un braccio solo: Lord Bellomont. L’antesignano agente segreto di Sua Maestà britannica stava svolgendo una delicata missione diplomatica alla corte di Persia. Una volta approdati nel porto ottomano di Smirne, la destinazione dei due avventurieri sarebbe diventata Isfahan, la capitale dell’impero safavide. Isfahan all’epoca veniva soprannominata in persiano «nisf-i-jahan»: «la metà del mondo». Per arrivare nella «la metà del mondo» Manucci e Lord Bellomont avrebbero dovuto attraversare in carovana la Turchia, l’Armenia e gli sconfinati altopiani desertici dell’Iran. Tre secoli dopo, tra l’estate del 2015 e l’inverno del 2016, l’autore si è messo sulle tracce di Manucci insieme alla fotografa Angelica Kaufmann dopo aver ricostruito le sue avventure negli archivi di mezza Europa. Il viaggio procede da Venezia a Smirne allo stretto di Hormuz, oltre cinquemila chilometri via terra, un lungo e impervio tragitto attraverso le frontiere militarizzate delle più instabili regioni del pianeta. Il libro è allo stesso tempo un reportage e una ricerca storica, ma anche un viaggio di formazione, attraverso le geografie culturali più complesse e affascinanti della nostra contemporaneità: un viaggio oggi irripetibile.
La mia opinione: progetto molto interessante dove un critico d'arte e una fotografa hanno ripercorso un lungo viaggio verso oriente fatto da un veneziano nel 1653. in parte ricerca storica, in parte reportage questo libro sembra qualcosa di nuovo da scoprire.
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reading-marika · 8 months
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"Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono."
L'Eleganza del Riccio - Muriel Barbery
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sneedronningen · 1 year
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"L'eleganza del riccio" - Muriel Barbery
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fuoridalcloro · 2 years
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“[…] temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente, e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi, non so se ho reso l'idea”.
Muriel Barbery - L'eleganza del riccio
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In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi.
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Muriel Barbery, L'eleganza del riccio
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bad-explosion · 2 years
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"Non usare il tuo corpo per attirare attenzioni, troverai solo persone disposte ad usarlo. Ricopriti di aculei e toglili solo a chi ti vuole per quello che sei dentro, non per il tuo corpo."
- L'eleganza del riccio
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libero-de-mente · 2 years
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BIBLIOTECA MELENSA vol. 387 - 388 - 389
Autori Vari
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yourtrashcollector · 3 years
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Temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente, e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi, non so se ho reso l'idea.
Muriel Barbery, L'eleganza del riccio
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