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#linea curva
ilsilenteloquaceblog · 11 months
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“Lo so…
c’è una CURVA,
laddove prima
eran TUTTE… linee DRITTE.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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seddenostalgia · 9 months
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menos mandalas más fileteado porteño
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sandra267arte · 6 months
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Mi humor
sigue buscando
tu risa,
mis manos
tu piel
y mi boca,
ella solo
es una mueca,
una linea
recta que ya
no se curva
con ninguna
mirada.
Y aquí estoy,
aprendiendo
a ser mago,
para hacer
de las letras
pájaros
y que vuelen
por todos
los rincones
en tu busca.
La poesía
ya no importa
sin tus ojos,
ahora prefiero
la magia
o la alquimia,
no para engañar
a los metales,
sino al espacio,
y que la distancia
se vuelva
tu aliento,
y que a mi,
a mi,
me vuelva viento.
Sí,
una brisa
que acaricie
cada una
de tus curvas
y sentir
como se eriza
tu piel,
viajar entre
tu pelo,
hacerlo volar,
para enseñarle
al mundo
tu cuello,
y en el,
que se detenga
el viento,
que se muera
la brisa,
que la alquimia
entonces
me devuelva
mis labios
para convertirme
en beso.
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tulipanico · 21 days
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Potessi ritagliarmi a pezzetti terrei sicuramente gli occhi, il sorriso, il viso intero -forse- ma il collo no. Terrei la curva laterale del seno, la linea che collega la schiena al culo, di certo le caviglie. Il resto vorrei buttarlo, lontano lontano, non vederlo più. Non si può, ma ecco, se potessi esprimere un desiderio sarebbe questo: incollare stralci di me su di un corpo che sia meno ingombrante.
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falcemartello · 1 year
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Vogliamo dare un colpo definitivo alla narrazione che l’aumento della CO2 sia la causa del disastro ambientale?
Il grafico che serve è la curva di Plank, (reminiscenza di Fisica Tecnica). Ridurrò la spiegazione all’essenziale per farla capire a tutti.
Andiamo.
La curva rappresenta l’energia teorica emessa, alle varie lunghezze d’onda (asse orizzontale) di un corpo nero (corpo ideale). Il grafico frastagliato sotto si riferisce ai gas che contribuiscono all’effetto serra.
Su questo concentriamo la nostra attenzione
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Il punto è questo. Il pezzo di curva verde indicata con Area 307 W/m2 rappresenta l’energia emessa in assenza di CO2.
La linea blu è la situazione attuale con CO2 pari a 400 ppm.
Infine la linea Rossa è quella con CO2 pari a 800 ppm
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Come si può vedere, con una quantità di CO2 pari al doppio di quella attuale, l’energia emessa sarebbe circa un 1% inferiore a quella attuale.
In altre parole se la CO2 raddoppiasse l’effetto serra da lei provocato sarebbe sostanzialmente identico a quello attuale.
Questo risultato è incontestabile. La fisica ha questo vantaggio, equazioni corroborate dall’esperienza danno solidità alle argomentazioni.
Il risultato, so già, che non convincerà chi non vuole essere convinto. Ma questo è.
Fortunato Nardelli
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megabif · 1 month
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Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
Via
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ma-pi-ma · 3 months
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La donna amata regge lo scettro, il suo potere
è massimo. La donna amata è colei che indica la notte
e dal cui seno sorge l'alba. La donna amata
è colei che traccia la curva dell'orizzonte e la linea della rotta delle stelle.
Non c'è solitudine senza che la donna amata appaia
nel suo acume. La donna amata è il modello indaco della cupola
E l'elemento verde antagonista. La donna amata è
il passato nel presente nel futuro
nel senza tempo. La donna amata è la nave sommersa.
è il tempo sommerso, è la montagna immersa nei licheni.
È il mare, è il mare, è il mare, la donna amata
e la sua assenza. Lontano, nelle placide profondità della notte
non c'è altro che il seno della donna amata
che illumina la cecità degli uomini. Alta, calma e terribile
questa è colei che chiamo con il nome di donna amata.
Nascita. Nascita della donna amata
è la donna amata. La donna amata è la donna amata è la donna amata
è la donna amata. Chi semina il vento? - la donna amata!
Chi raccoglie la tempesta? - la donna amata!
Chi determina i meridiani? - la donna amata!
Chi è la misteriosa portatrice di se stessa? La donna amata.
Rientranza, stella, petardo
Nient'altro che la donna amata necessariamente amata
Quando! E altro non c’è perché lei è
il pilastro e il mortaio, la fede e il simbolo, impliciti
nella creazione. Quindi sia lei! A lei il canto e l'offerta
la gioia e il privilegio, la coppa alzata e il sangue del poeta
che corre per le strade e illumina le perplessità.
Eh, la donna amata! Possa essere l'inizio e la fine di tutte le cose.
Potere generale, completo, assoluto alla donna amata!
Vinicius de Moraes, da Nuove poesie II, 1959
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morganadiavalon · 1 year
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Siamo sempre giovani fino a quando non lo siamo più.
"Vivendo come fossimo immortali noi modifichiamo la vita stessa, il significato e il profilo del suo corso, trasformando per la prima volta nella storia dell’umanità la curva dell’esistenza – com’è stata chiamata sempre – in una lunghissima linea retta che non siamo mai stati abituati a risalire: e che crolla di colpo quando cede l’inganno dell’eterna fittizia gioventù, precipitando nella vecchiaia improvvisa.
Non è un autoinganno, perché tutto quel che ci siamo creati per dominare la vita ci autorizza a pretendere l’immortalità. La medicina naturalmente, la genetica e la biologia con i loro progressi al servizio dell’uomo. Ma anche il maquillage sociale e culturale al servizio delle mode, dei trattamenti, degli stili di vita, con la promessa di ingannare la realtà, camuffandone l’estetica. Se la tecnica, con la sua autorità che la rende signora dell’epoca, dice che si può fare, allora si deve: e infatti padri e madri lo fanno, mimando i consumi e la cultura dei figli, cercando di uniformarsi dentro l’età dominante, dunque senza più fine.
Così non viviamo la nostra vita, o almeno non nel suo naturale percorso, che è ciò che la rende appunto “vita” con un suo inizio, un culmine e una fine, e non soltanto esperienza di una fase illusoriamente fissata per sempre.
Al suo posto viviamo un’esperienza mimetica, spostata abusivamente nel territorio dell’età altrui, alterando il senso dell’una e dell’altra. Ciò che si indebolisce è il fluire del tempo, il passaggio delle fasi e il loro trascorrere, la fine di una stagione e la sua mutazione nell’inizio di un’altra, con i diversi colori, i toni e i modi propri di ogni epoca. Quel che si disimpara è la preparazione alla vecchiaia, il modo di accoglierla dai primi segnali fino alle prove evidenti e la sua accettazione. Scegliamo di rimanere uguali a quel che ci immaginiamo di essere. Pur di non declinare, decidiamo di non evolvere, imprigionandoci nell’oggi"
"Senza adulti" di Gustavo Zagrebelsky
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biancoscuro · 8 months
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Non è la linea retta che mi affascina, né l’angolo, ma la curva, che si trova in natura.
Oscar Niemeyer
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schizografia · 3 months
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Le ho inviato ieri, tramite il mio amico dott. Pagel, un’immagine a grandezza naturale della mia amata,  che la prego di imitare fedelmente e di trasformare in realtà con l’impiego di tutta la sua pazienza e sensualità. Presti molta attenzione alle dimensioni della testa rispetto a quelle del collo, del petto, del tronco e alle misure degli arti.
E si prenda davvero a cuore il profilo del corpo.
Ad esempio la linea del collo verso la schiena, la curva del ventre. ...
La prego di rendere possibilmente godibili al tatto quelle zone in cui gli strati di grasso e i fasci muscolari lasciano improvvisamente il posto ad uno strato di pelle e tendini da cui poi viene in superficie un qualche osso, ad esempio la tibia, le ossa del bacino e del ginocchio, le estremità della scapola, della clavicola e dell’omero. ...
Vorrei che il ventre e i muscoli più grossi della gamba, della schiena ecc. avessero una certa consistenza e corposità. ...
La pelle sarà fatta della stoffa più sottile che ci sia, seta morbida o lino sottilissimo e dovrà essere modellata a piccole superfici.
Sto cercando di sapere da un chimico (forse il dott. Pagel scriverà al Consigliere Segreto prof. dott. Wilhelm Oswald di Grossbothen vicino a Lipsia) se la seta potrà essere trattata chimicamente in modo che aderisca all’ovatta senza che struttura e aspetto vengano alterati.
Si tratta per me di qualcosa che devo abbracciare!
Lettera di Kokoschka a Hermine Moos
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eleonorasimoncini · 8 months
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Non è la linea retta che mi affascina, né l’angolo, ma la curva, che si trova in natura.
Oscar Niemeyer
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garadinervi · 2 years
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Mario Ballocco, Etimo della linea retta e della linea curva – effetto della linea retta e curva, (acrylic on canvas), 1975 [10 A.M. Art Gallery, Milano. © Mario Ballocco]
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tulipanico · 2 years
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Ero in fila al supermercato, davanti a me quei due profumavano d'amore. Lui -teneva tra le mani una busta d'insalata e una baguette- le ha abbandonato un bacio sul capo, lei -con una confezione di petto di pollo ed un cartone di latte d'avena- ha appoggiato la schiena al suo petto. Ha allungato il collo come un gatto e chiuso gli occhi per un istante soltanto, mentre i corpi aderivano alla perfezione. Quanto tempo ci vuole per smussare gli angoli, far sì che la curva della schiena combaci con la linea del ventre? Ho sorriso, ho pensato a dove ci si mettesse in fila per quello.
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Da: LE STREGHE DI SHAKESPEARE - di Gianpiero Menniti
ESTETICA DELLA VELOCITA’ 
[...] Non l’aeroplano, che pure può svettare a velocità impressionanti ma in una pista vastissima come il cielo, nel quale si disperde la percezione della potenza.  L’automobile, invece, inchiodata sull’asfalto, vincolata dalla carreggiata della strada, dalle curve e dai continui cambi di direzione e di condizione, è l’incomparabile mezzo che trasforma la promessa suggerita dalla visione in atto reale, in intensa emozione della spinta, della potenza, della velocità.  È “arte totale”, capace di coniugare l’astrattezza della linea pura con la plasticità del movimento vibrante, la pennellata della traiettoria perfetta con il suono armonioso del motore.  È un istante che si ripete, palpitante, fremente, come il “Bolero” di Ravel”: il motore messo in fase con la “scalata” della marcia e la rotazione, senza sbavature, del corpo-macchina nella curva.  [...] è dunque possibile creare un’espressione estetica che abbia i contenuti lirici dell’opera artistica, ponendo l’uomo e le leghe metalliche, il cerchio e la retta, nella condizione di violare per una volta sola e per sempre lo spazio, il tempo e la forza di gravità lungo il dorso di un immobile serpente d’asfalto.  Se l’opera d’arte figurativa è evocazione di un significato profondo che sfida la coscienza interiore, il sostrato nascosto e soggettivo del gusto estetico, l’emozione dell’immagine che s’irradia in un tremore, un fremito irriducibile nel corpo, l’estasi dello sguardo che contempla plasmando indelebilmente l’anima dello spettatore, ebbene, una BRM, una Lotus, una Brabham o una Ferrari degli anni ’60 sono l’emblema di una forma d’arte vivente, una forma d’arte che è vita, sensualità, emozione struggente.
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artide · 2 years
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Maestro: e questa è una (disegno una linea curva)
A: Una linea curva!
M: Brava A! e come si chiama quella linea retta che ad un certo punto diventa curva?
A: (pensandoci un po') diventa una curvetta!
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