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#locali roma
rocksidepub · 11 months
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🍹 Esplora il paradiso dei sapori al nostro locale! 🍸 Dai classici intramontabili alle creazioni uniche, i nostri cocktail sono un viaggio gustativo che non puoi perdere! 🌟 Scopri l'eleganza nel bicchiere e fatti trasportare dall'arte della mixology. Ti aspettiamo per una serata di puro piacere! 🥂
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romadjpianobar · 1 year
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Feste Private Roma Il divertimento con la musica da ballo degli anni 70 80 90 Dj Gianpiero Fatica
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campadailyblog · 2 months
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Discoteche Roma: La Migliore Movida nella Capitale Italiana
Benvenuto nell’emozionante mondo delle discoteche Roma. La vita notturna si trasforma in un’esperienza vivace e indimenticabile. Quando il sole tramonta, la capitale italiana si anima di energia. Attira romani e turisti che cercano divertimento e avventura. I locali notturni Roma sono veri e propri templi del ballo. La passione per la musica e l’arte dei cocktail si uniscono per creare notti…
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crazy-so-na-sega · 3 months
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perché il collasso della civiltà occidentale è già in atto ma pochi se ne accorgono?
perché il collasso delle società complesse raramente avviene in questo modo. le società complesse raramente falliscono per un’unica ragione. Possono sopportare un terremoto, la corruzione, l’inflazione, la guerra o la peste, ma non più di uno contemporaneamente.
Ma crollano soprattutto perché non c'è più la volontà di pagare per il suo mantenimento. La maggior parte delle società, come Roma, crollano quando il peso collettivo di tasse, norme e regolamenti, originariamente implementati per migliorare la vita, diventa un peso tale da rendere preferibile il collasso.
Ma paradossalmente il collasso avviene raramente. È un progressivo macinamento, una serie quasi impercettibile di cose che si degradano nel tempo, fino a quando non vengono abbandonate per un bel po' prima che siano completamente non funzionali.
Ecco come si svolse la caduta dell’impero romano d’occidente. A meno che tu non vivessi in una grande città quando fu saccheggiata, potresti quasi immaginare che nulla fosse realmente cambiato nel corso di una generazione. La vita nella tua villa continuava. Ma improvvisamente alcuni beni commerciali cominciarono a diventare difficili da reperire.
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Quindi ora sei stato costretto a fare affidamento maggiormente su soluzioni locali e più semplici. Un giorno il tuo sistema idrico fallisce e gli artigiani locali possono solo fare un lavoro da schifo. Quindi ora riempi la tua piscina e la trasformi in un porcile. Ha senso. Puoi quasi convincerti che sia un aggiornamento. Allora quel grande soggiorno con l'elegante pavimento a mosaico ha più senso come stalla. E quando sarai passato davvero al Medioevo, tutti coloro che ricordavano qualcosa di fondamentalmente diverso erano morti da tempo.
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Proprio per questo motivo il crollo romano fu così totale, perché fu così graduale. Quando tutto finì, gli edifici e le infrastrutture erano stati cannibalizzati per costruire la pietra, e le persone con il know-how per avviare nuovamente una civiltà avanzata se n'erano andate.
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Se a differenza di quello romano, il nostro sembra essere un collasso socialmente forzato, in parte lo è stato anche il loro: ci sono fortune da guadagnare smontando una nazione o un impero, e di solito si guadagna più velocemente che costruendoli. Quindi, una volta che la palla inizia a rotolare non mancano le persone che spingono. Tuttavia è antistorico, cercare la mente che progetta : "fato" e "necessità" come "leggi" quantistiche che governano il mondo, solo dopo viene chi spinge.
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donaruz · 4 months
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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vintagebiker43 · 4 days
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La strumentalità politica del ministro Musumeci e del viceministro Bignami è evidente, soprattutto da chi qui non si è mai visto. E stavolta è degenerata nello sciacallaggio. Lo stato di emergenza è il minimo sindacale e il Commissario da Roma un errore madornale. La mia intervista a La Stampa a firma di Francesca Schianchi
«Gli ha già risposto la presidente Priolo: quei soldi li abbiamo ricevuti nel corso di 14 anni, non dieci, 40 milioni l’anno. E l’85 per cento di quelle risorse sono già rendicontate, il resto è impegnato in opere in corso. Musumeci poteva rivolgersi al ministro dell’Ambiente, e chiedergli anche se l’Emilia-Romagna è tra le regioni virtuose o meno. E poteva fargli anche un’altra domanda».
«Quanto ha speso la Regione Sicilia, quando Musumeci era presidente? Così, per fare un dibattito pubblico. È una polemica indecente, aperta nel corso di un’emergenza da chi qui, dopo il maggio 2023, non si è più fatto vedere».
«Dopo l’alluvione di maggio 2023 è venuto una volta e poi non si è più visto né sentito. La premier Meloni è venuta due volte e aveva preso un impegno importante, che purtroppo non ha mantenuto».
«Aveva promesso il rimborso del 100 per cento dei danni a famiglie e imprese. A fronte di una stima di quasi quattro miliardi, ad oggi hanno liquidato 12milioni. Mi auguro rimedi».
«Tutte le risorse sono state programmate e impegnate. Quanto ai flussi finanziari, chi amministra dovrebbe sapere che le liquidazioni avvengono a valle. Ma è incredibile che il governo, dopo aver scelto di accentrare tutta la gestione a Roma, se la prenda con gli amministratori locali. Dopo di ché, moltissimi interventi di messa insicurezza sono stati completati: se gli sfollati sono 1250 e non 45mila come l’anno scorso, è perché la maggior parte delle infrastrutture ha retto».
«Guardi che a chiedere che fossi nominato commissario furono anche i sindaci di centrodestra e tutte le parti sociali della regione. Perché le cose vanno gestite sul territorio a tempo pieno, come abbiamo dimostrato dopo il sisma del 2012. E, a differenza di questa destra, prima Errani e poi io abbiamo collaborato con tutti i governi, senza distinzione di colore politico».
«Ho detto da subito che una gestione commissariale da Roma era un errore madornale. Ma questo non toglie la mia stima per Figliuolo, che da servitore dello Stato ha fatto alle condizioni date».
«Al pari di altre, in particolare del Nord. Eravamo una terra tra le più povere del Paese nel dopoguerra, oggi siamo una delle regioni con aspettativa e qualità della vita più alte in Europa, grazie anche a tanti distretti manifatturieri e tante infrastrutture. È vero che in Italia e in Emilia-Romagna si è consumato troppo suolo: per questo abbiamo approvato una legge regionale che punta alla rigenerazione urbana e al saldo zero del consumo di suolo, la più restrittiva del Paese. Ne servirebbe una nazionale in materia: se Bignami se ne occupasse, gliene renderemmo merito».
«A me radical chic non lo ha mai detto nessuno. Però, a differenza di Bignami, io non ignoro e non nego il cambiamento climatico. La differenza è tutta qui: questa destra attacca la scienza e scarica sempre la responsabilità su altri».
«Ho apprezzato che la premier abbia chiamato la presidente Priolo e stanziato subito 20milionidi euro. Che venga dichiarato lo stato di emergenza, però, è il minimo sindacale in casi come questo».
«Musumeci e Bignami hanno fatto una conferenza stampa per attaccare Regioni e comuni mentre erano in corso i soccorsi. Sapendo di essere in difficoltà, si sono giocati il tutto per tutto. Ci provarono l’anno scorso, ci riprovano ora, mentre è proprio in situazioni come questa che le istituzioni dovrebbero pensare solo a collaborare».
«Per come l’ha posta il ministro Musumeci, è un alibi per non investire sulla prevenzione. Il compito dello Stato è fare difesa del suolo, non sponsorizzare le assicurazioni. Poi si può discutere di tutto, ma intanto le assicurazioni paghino quando c’è da pagare e le famiglie più fragili non siano tagliate fuori».
«Niente di nuovo: da mesi questa maggioranza è divisa su molte questioni».
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t-annhauser · 2 months
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Fosse solo per la natura il sud conquista immediatamente, aggiungi poi quella patina di cultura, la Magna Grecia, su cui ormai le pro loco locali campano di rendita aggrappate all'ultimo brandello di grandezza che fu sorvolando su tutto il resto, sulla munnezza, la cronica penuria d'acqua e le autoclavi. Inglesi e tedeschi e popoli settentrionali si erano inventati il Grand Tour, la meglio gioventù anglosassone calava dalle sue tetre spelonche per apprendere il sole e la classicità appena inventata da Winckelmann, Goethe a Roma trovava la sua Faustina, il richiamo sensuale del meridione riecheggia anche in Nietzsche, il tedesco erotico par excellence, che trasvalutando tutti i valori geografici poneva i settentrionali iperborei nella penisola ellenica. Goethe, passando per Caltanissetta, giunge a Catania, Taormina e Messina e ne rimane estasiato:
«L'Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. […] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo con il mare e del mare con la terra […] chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.»
Il mio personale Grand Tour si è interrotto leggermente più a nord e non prevede ritorno, per sempre avvinto al meridione, tramonto di Zarathustra.
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astra-zioni · 1 year
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Questa retorica del viaggiare, ormai tutti viaggiano, amano viaggiare, roba necessaria, linfa vitale, a me ha frantumato i coglioni. Solitamente chi porta avanti questa retorica viaggia male, e per viaggiare male intendo che va due giorni da qualche parte, fa la fotina a se stesso davanti al quadro famoso, una generica foto del panorama trito e ritrito e si sente Darwin. Viaggiare è sopravvalutato ed è un lusso. Ti fai una settimana in capo al mondo durante le ferie dove ti stressi solo per riuscire a incastrare le cose “da vedere” e per dire di aver fatto o visto quello e quest’altro e ritorni più depresso di come sei partito. Per me il viaggio è darsi il tempo. Stare un mese o più in un posto. Conoscere la cultura. Vedere le periferie di una città. Stringere amicizie locali. Conoscere le cose “nascoste” e meno turistiche del posto in cui si va. Per far questo ci vogliono i soldi, naturalmente, e il tempo, due cose che scarseggiano sempre di più. Ma i viaggetti di cinque giorni instagrammabili io non li reputo viaggi, è esattamente come trovarsi sul divano di casa propria e fare un tour digitale della città in cui si è andati, sborsando lo stipendio di un mese però. E soprattutto quello che non mi piace di questa retorica è il voler scoprire nuovi posti quando il vostro sguardo rimane praticamente lo stesso, e credete che vedere la Gioconda dal vivo vi apra gli occhi e vi trasformi. Se siete imbecilli lo siete a Roma a New York e in Thailandia. Il viaggio di per sé non cambia niente nella tua persona, se per viaggio poi si intende sostare in un albergo a quattro stelle e visitare un museo per sbaglio. Io ho sempre pensato di amare viaggiare, posso dire di aver viaggiato abbastanza, eppure nell’ultimo anno ho capito che probabilmente m’ha rotto le palle. Mi causa stress e ansia, non mi godo un cazzo. I viaggi più belli che ho fatto son stati quelli totalmente inutili, in cui mi son ritrovata in città che avevo già visto turisticamente e mi son potuta dare il tempo di girare nelle periferie e vedere cose che altrimenti non avrei mai visto. In cui mi son sentita parte di quel luogo, non solo una turista. In questo senso, viaggiare può aprirti gli occhi ed essere bello. Ma se sei depresso in culo lo sei in ogni parte del globo. Detesto andare da qualche parte e dover andare proprio in quel museo a vedere proprio quel quadro con una fila chilometrica davanti come se quello stesso quadro non lo stampassero in tutte le salse, pure sui calzini del mercato. Detesto dover mangiare cibo che mi fa cagare per fare la parte di quella aperta culturalmente. Detesto imporre la mia presenza occidentale in luoghi in cui è deleteria, fonte di sfruttamento, e un insulto alla cultura locale. Detesto le esperienze standardizzate, le foto che devi fare per forza, la corsa al tempo per vedere, vedere e poi i tuoi occhi rimangono gli stessi. Preferisco il divano, il condizionatore e un buon libro. Viaggio lo stesso, a costo zero e senza sbatti. Ma non posso mica dirlo ad alta voce, per carità. Altrimenti quelli “aperti di mente” che fino all’altro ieri credevano che la Cina si trovasse in Giappone mi mangerebbero viva.
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fiat500nelmondo · 5 months
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Raduni Fiat 500: Un Weekend di Passione e Tradizione 11 - 12 Maggio
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Il prossimo weekend, gli appassionati della Fiat 500 d'epoca avranno l'opportunità di partecipare a una serie di eventi esclusivi che celebrano questo modello di auto. Ecco un elenco dettagliato degli eventi del 12 Maggio 2024, che promettono di essere un'occasione imperdibile per gli amanti delle classiche Fiat 500.
- Le 500 a Golosaria - Portacomaro (AT) Unite la passione per le auto d'epoca con il gusto per le delizie enogastronomiche nella pittoresca Portacomaro. Questo raduno si svolgerà in un contesto unico, dove potrete esplorare la cucina locale e la cultura mentre ammirate alcune delle più belle Fiat 500 conservate. - Pomezia in 500 #pomeziain500 - Pomezia (RM), Via Roma Non perdete l'evento "Pomezia in 500", che trasformerà Via Roma in un'esposizione a cielo aperto di Fiat 500. Un'occasione per vedere da vicino modelli storici e scambiare aneddoti e consigli con altri appassionati. - 1° Meeting Città di Taormina - Corso Umberto I, Taormina (ME) La splendida Taormina farà da sfondo al primo incontro dedicato agli amanti delle Fiat 500. Il corso Umberto I ospiterà un raduno in una delle località più suggestive della Sicilia, offrendo una vista mozzafiato e una giornata indimenticabile. - Aiutaci ad aiutare in 500 - Piazza San Nicolò, Pietra Ligure (SV) Un evento con un cuore grande, "Aiutaci ad aiutare in 500" si svolgerà nella vivace Piazza San Nicolò. Questa iniziativa combina la passione per le auto con la generosità, raccogliendo fondi per le cause locali. - Raduno Fiat 500 Festa dell'Agricoltura - Vie del Centro, Portomaggiore (FE) Celebrate la connessione tra le tradizioni agricole e le auto storiche a Portomaggiore. Questo raduno si inserisce all'interno della festa dell'agricoltura, offrendo una giornata di festeggiamenti rurali e belle auto. - 11° Raduno Città della Cavalleria - Piazza Cavour, Pinerolo (TO) Pinerolo accoglierà il 11° Raduno della Città della Cavalleria, un evento che promette di essere un punto di incontro per gli appassionati di storia e di motori, in una delle piazze più ampie e belle del Piemonte. Ogni evento è una celebrazione della cultura automobilistica e una testimonianza dell'amore che lega gli appassionati delle Fiat 500 d'epoca. Questi raduni non sono solo occasioni per ammirare belle auto, ma anche per incontrare persone con una passione comune e condividere momenti di gioia e nostalgia. Assicuratevi di partecipare a questi eventi per vivere un'esperienza unica e per mantenere viva la storia di una delle auto più amate d'Italia. Trovate l'elenco aggiornato in tempo reale a questo LINK
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klimt7 · 1 year
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La Bugiarda
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Le bugie della Meloni sui ristori agli alluvionati.
Quí non è arrivato un solo euro di quelli annunciati dal Governo nei primi giorni dell'alluvione, (soldi annunciati a favore di telecamere). I soli ristori sono arrivati dalla Protezione Civile e dai Comuni che ora si trovano impossibilitati a far fronte a qualsiasi altra spesa.
Il Governo dopo aver tergiversato più di due mesi prima di nominare il Commissario straordinario (il generale Figliuolo), non lo ha dotato nemmeno dei fondi necessari.
Come ammesso dallo stesso Generale che scherzosamente si è definito "un Commissario senza alcun portafoglio" e ha invitato i Comuni ad attendere il mese di settembre nella speranza che il Governo gli faccia arrivare gli indispensabili fondi.
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È ora di sbugiardare le messinscene di questa poveraccia, spergiura e inadeguata a svolgere funzioni di Governo, allo stesso modo del manipolo di sbandati e inetti, che ha posto a capo dei Ministeri italiani.
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Una Presidente del Consiglio indegna di considerazione e capace soltanto di incolpare i predecessori (Draghi) e rovesciare le sue inadempienze sugli Enti locali.
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Il sindaco di Ravenna: «Meloni ha una visione totalmente distorta, torni in Romagna»
Sulla lettera inviata da Meloni al governatore dell’Emilia Romagna, è intervenuto anche il sindaco di Ravenna. Per Michele de Pascale, la Presidente del Consiglio «non ha un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la Regione», si legge sul post Facebook. «Forse – continua de Pascale – le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le hanno fornito una visione totalmente distorta sull’efficacia delle misure previste dal suo governo».
Poi la richiesta a Meloni di «incontrarla direttamente nei prossimi giorni, a Roma, o dove ritiene», ma, forse, continua il primo cittadino di Ravenna, «sarebbe meglio che tornasse lei in Romagna, nei luoghi più colpiti, e che, se non si fida dei sindaci (anche di quelli di centrodestra a quanto pare), dei sindacati e di tutte le associazioni di impresa, ascolti direttamente le persone colpite, visiti le case distrutte dall’alluvione e provi ripetere lì le 5 pagine sui 4,5 miliardi già spesi per l’alluvione».
La lettera della premier, per De Pascale, «purtroppo è totalmente negativa, prosegue nella narrazione surreale dei 4,5 miliardi già spesi dal governo per cittadini, imprese e opere pubbliche; rinvia ad ottobre le nostre due proposte per avere subito risorse reali per gli indennizzi a famiglie e imprese ed elude completamente la nostra richiesta di incontrarla subito personalmente per decidere insieme come procedere».
Il quadro è sufficientemente chiaro. Un Governo totalmente sordo e cieco davanti alle esigenze dei territori. Un Governo capace di andare avanti solo con annunci, interventi propagandistici e pillole di marketing televisivo.
La totale separazione dalla realtà concreta che vivono i cittadini delle zone alluvionate.
"Fascisti su marte" mi pare un ottima sintesi dell'attuale situazione!
😛🙈
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rocksidepub · 4 months
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Feste per bambini con giochi da tavolo al @rock side!
Cerchi un modo originale e divertente per festeggiare il compleanno del tuo bambino?Allora non perdere le nostre feste di compleanno con giochi da tavolo al Rock Side.
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Decorazioni a tema per rendere la festa ancora più speciale
Su richiesta è possibile una piccola pista , dove scatenarsi in balli coinvolgenti con musica .
A differenza di altri locali,disponiamo di maxi schermo per video o cartoni animati.. E tanto altro ancora!
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Roma: Un Convegno per Affrontare la Siccità e i Cambiamenti Climatici
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Il Biologico come strumento efficace a contrasto ai cambiamenti climatici: problemi e soluzioni contro la siccità. BioInTour
“Roma: Un Summit per Combattere la Siccità e i Cambiamenti Climatici.”
Una città nota per la sua storia millenaria si prepara ad affrontare le sfide del futuro. Un convegno dedicato alla siccità e ai cambiamenti climatici si svolgerà nella capitale italiana, un evento che mira a trovare soluzioni concrete a questi problemi urgenti. Questo convegno fa parte del “BioInTour”, un progetto nazionale che promuove la conoscenza e l’informazione sul biologico. L’obiettivo è contribuire al potenziamento e all’innovazione dei sistemi locali, affrontando temi cruciali come i cambiamenti climatici e la siccità. Questo è un passo importante verso un futuro più sostenibile.
Roma - La siccità, una delle più gravi conseguenze del cambiamento climatico, sta minacciando l’equilibrio degli ecosistemi e il settore agricolo, influenzando anche la vita quotidiana. Per affrontare questa sfida, l’Associazione Nazionale di Produttori SardegnaBio, in collaborazione con la Rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia e il Consiglio del Cibo di Roma, ha organizzato un convegno intitolato “Il Biologico come Strumento Efficace a Contrasto dei Cambiamenti Climatici: Problemi e Soluzioni contro la Siccità”.
Il convegno si terrà venerdì 21 Giugno, dalle 9:30 alle 17:00, presso la Città dell’Altra Economia (Ex Mattatoio) a Roma, Largo Dino Frisullo. L’evento, che rappresenta la prima tappa del “BioInTour”, vedrà la partecipazione di esperti, operatori del settore e rappresentanti istituzionali, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e lo scambio di conoscenze per identificare strategie condivise per affrontare le sfide legate alla siccità e ai cambiamenti climatici.
Durante la giornata, verranno analizzate le migliori pratiche e le tecnologie più avanzate per la gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura biologica e agroecologica. Tra i temi principali del dibattito ci saranno il recupero delle acque piovane, l’aumento della permeabilità dei suoli agricoli e urbani, la creazione e il restauro di aree umide e ecosistemi di fitodepurazione, e la realizzazione di infrastrutture per l’accumulo delle acque e il loro riutilizzo in agricoltura e per la protezione dell’ambiente.
Le conclusioni del convegno saranno riassunte in un documento di proposte, che intende fungere da guida per le azioni più urgenti da intraprendere da parte delle istituzioni e delle realtà competenti.
“BioIntour è un progetto di ambito nazionale”, dichiara Andrea Campurra, Presidente dell’Associazione Nazionale di Produttori Sardegna Bio. “Il cui obiettivo principale è promuovere l’informazione e la conoscenza del biologico al fine di contribuire al potenziamento e all’innovazione dei sistemi locali. Gli interventi sono orientati a offrire un contributo allo sviluppo economico del territorio attraverso la formazione ed informazione sul settore biologico e le sue opportunità, partendo dall’adesione ai bio distretti territoriali. I temi trattati saranno molteplici e tra questi, come nel caso del convegno del 21 giugno, i cambiamenti climatici ed il problema della siccità”.
Per iscriversi al convegno compilare il seguente modulo: 👉 Associazione Produttori Bio Sardegna: 👉 Invito al CONVEGNO 21 Giugno, I Edizione
Il progetto è finanziato dal Ministero dell'agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste con decreto direttoriale 383990 del 20 ottobre 2023 CUP J25B23000790001.
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Comunicato stampa via Andrea Titti Direttore responsabile presso Meta Magazine
Rome Hosts Key Symposium on Combating Drought and Climate Change
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Organic farming as an effective tool in the fight against climate change: problems and solutions in the face of drought. BioInTour
Rome will host a crucial symposium focused on combating drought and addressing climate change.
In the face of escalating droughts, a symptom of the broader climate crisis threatening ecosystems and agriculture, Rome will convene a pivotal symposium. The event, spearheaded by the National Association of SardegnaBio Producers, in partnership with Italy’s National Network of Organic Districts and the Rome Food Council, is titled “Organic Farming: An Effective Tool Against Climate Change: Challenges and Solutions to Drought.”
Scheduled for Friday, June 21, from 9:30 AM to 5:00 PM at the Città dell’Altra Economia in Rome, the conference will gather stakeholders from institutional and associative backgrounds to deliberate on this pressing issue.
Marking the inaugural leg of the “BioInTour,” the symposium aims to foster dialogue and knowledge exchange among experts, industry professionals, and institutions at all levels. The goal is to craft shared strategies to tackle the challenges posed by drought and climate change.
The day-long event will also scrutinize best practices and cutting-edge technologies for sustainable water resource management in organic and agroecological farming. Key topics include rainwater harvesting, enhancing soil permeability in agricultural and urban areas, creating and restoring wetlands and phytoremediation ecosystems, and developing infrastructure for water storage and reuse in agriculture and environmental protection.
A comprehensive document outlining proposed actions will be compiled, serving as a guide for the most urgent measures to be implemented by relevant institutions and entities.
“BioInTour is a national initiative,” states Andrea Campurra, President of the National Association of SardegnaBio Producers. “Its primary aim is to disseminate information and raise awareness about organic farming, thereby contributing to the enhancement and innovation of local systems. The project’s activities are designed to support the economic development of the region through education and information about the organic sector and its opportunities, starting with the adoption of organic districts. The topics are diverse, and as with the June 21st symposium, they will address climate change and the issue of drought.”
To register for the conference, please feel free to fill out the following form: 👉 Sardinia Organic Producers Association: 👉 Invitation to the Convention June 21, I Edition
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⏩ The Board Behind
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archivio-disattivato · 11 months
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Un importante giro di boa verso la manifestazione nazionale del 4 novembre a Roma
Nonostante un tempo inclemente, oltre duemila persone hanno sfilato dalla basilica di San Piero a Grado sino alla base militare di camp Darby, sino ad arrivare alle reti della base del CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), dove pende il progetto di insediamento di una base dei Gruppo di InterventI Speciali dei carabinieri.
Una manifestazione preparata da tempo dal Movimento contro la base a Coltano ed altrove, per dire no alla nuova base che il governo Draghi prima e il governo Meloni adesso intendono costruire nel cuore di un parco naturale già occupato da queste due servitù militari statunitense ed italiana.
L’emergenza palestinese di queste ultime settimane, riesplosa con l’insurrezione popolare del 7 ottobre, ha profondamente condizionato il clima e le parole d’ordine del corteo, orientando tutte le componenti che hanno incarnato la manifestazione ad esprimere la propria solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro Israele, con contenuti diversi ma convergenti sul no al massacro in atto a Gaza.
Una manifestazione importante, che ha visto sfilare molte soggettività provenienti dal centro e nord Italia, impegnate sia nella lotta contro la guerra, sia su tematiche ambientali territoriali riconducibili al clima di “guerra interna” che subiscono i territori, martoriati dal produzioni nocive, discariche e scandali continui, che vedono amministratori locali di tutti gli schieramenti politici coadiuvare e coprire imprese private nell’interramento abusivo di residui cancerogeni.
Insieme alle questioni ambientali sono state agitate le tematiche della militarizzazione della formazione e dell’Università, anche grazie alla forte presenza dei giovani di Cambiare Rotta e di OSA (organizzazione Studentesca di Alternativa), che insieme alla Rete dei Comunisti hanno animato la manifestazione con uno striscione che recitava: “Con la Palestina fino alla vittoria – no basi no guerre no NATO – sabato 4 novembre tuti a Roma”.
Forte la presenza di Potere al Popolo, con la presenza della portavoce nazionale Marta Collot, intervenuta ai microfoni e sulla stampa sui temi del No alla guerra, alla NATO e all’invio delle armi in Ucraina, oltre che alla solidarietà con la resistenza palestinese.
Infine ma non per ultima l’Unione Sindacale di Base, che nel suo intervento al microfono ha evidenziato il clima di guerra “interna” che si sta vivendo a livello continentale con l’arresto di un sindacalista della CGT francese per “apologia di terrorismo” per aver solidarizzato con la resistenza palestinese.
Anche in Italia si susseguono provvedimenti liberticidi contro il diritto di sciopero e contro le mobilitazioni studentesche. Una guerra fatta di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari per pagare missioni militari e invio di armi, ma anche di centinaia di morti sul lavoro e decine di migliaia di invalidi.
A Pisa abbiamo vissuto un momento importante di mobilitazione, che ha portato in piazza istanze generali e territoriali.
Ora si tratta di mettere a valore la forza espressa contro basi militari, militarizzazione della società e devastazioni territoriali, orientandola contro il primo responsabile di queste politiche: il governo Meloni e il suo allineamento totale con l’euroatlantismo NATO, che sta portando il paese nell’occhio del ciclone di un escalation pericolosissima per la pace nel mondo.
Per questo siamo scesi in piazza indicando nella manifestazione nazionale del 4 novembre come ulteriore passaggio, insieme a tutte le mobilitazioni che si svolgeranno in quel giorno in altre città, per dare una nuova prospettiva al movimento contro la guerra nel nostro paese.
Ci vediamo a Roma il 4 novembre!
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acquaconlimone · 8 months
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Guardando oltre l'aspetto quasi folkloristico che assume la protesta di "Fleximan" nel segare gli autovelox letti come nuovi elettronici simboli delle gabelle medioevali e non più come prevenzione stradale, gli amministratori locali e la politica tutta dovrebbe cominciare a chiedersi cosa si nasconde dietro a questo nuovo genere di disobbedienza sociale che va al di là dei limiti di velocità e non trincerarsi dietro alle solite risposte che in Europa città come Londra o Madrid oppure Malmoe o Turku hanno già questo limite senza però ricordare la differenza che fanno i trasporti pubblici di Londra rispetto a Roma dove una volta gli autobus dell'Atac prendevano fuoco durante le corse.
Ma io mi chiedo quale sia il limite nel quale una legge è giusta e quando sconfina in un arbitrario strumento vedi i 30 km/h di Bologna fatti (secondo me) per fare cassa e non come un'aggiunta di sicurezza stradale e prevenzione ambientale come viene fatta passare e poi perché proprio i 30 e non i 40? Sono stati fatti degli studi appositi nel decidere questa velocità?
Scarterei i 20 perché realmente impraticabili.
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donaruz · 1 year
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
#pernondimenticaremai
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Lunedì 22 Gennaio 2024 alle ore 20.30 il GdL "Chiave di Lettura", presso i locali della Biblioteca San Valentino, si incontrerà per discutere insieme del libro di Carmelo Samonà “Fratelli”.
"Fratelli" venne pubblicato nel 1978 e diventò subito un caso editoriale. L'autore, noto ispanista, era alla sua prima prova narrativa e le 30.000 copie della tiratura andarono immediatamente esaurite mentre critici come Giorgio Manganelli, Natalia Ginzburg, Alfredo Giuliani lo accolsero come un capolavoro.
"Vivo, ormai sono anni, in un vecchio appartamento nel cuore della città, con un fratello ammalato". In una vasta casa di una città imprecisata vivono due fratelli. È il più grande a raccontare, l'altro è affetto da disturbi che riguardano "l'attività del pensiero" che non vengono comunque mai precisati, il ricovero in ospedale, predisposto da anni, "sembra di là da venire". Il rapporto tra i due è tormentato, la comunicazione è difficile, fatta di poche parole, di molti sguardi, silenzi, contatti fisici - il fratello maggiore accudisce l'infermo, lo lava, lo veste, lo segue da una stanza all'altra del grande appartamento, semivuoto di mobili, colmo comunque di ricordi, "arnesi dall'uso incerto" che "interrompono, di tanto in tanto, la sequenza dei vuoti", residui di una intimità familiare ormai perduta.
Carmelo Samonà (1926 – 1990) è stato un ispanista e scrittore italiano. Proveniente dalla famiglia aristocratica siciliana Samonà, era figlio dell'architetto Giuseppe Samonà. Si stabilì a Roma nel 1936 e si laureò in lettere, alla Sapienza, nel 1948. Dal 1961 insegnò letteratura spagnola all'Università "La Sapienza" di Roma al Magistero, e dal 1978 a Lettere, dedicandosi in particolare a quella del Seicento. Come ispanista, si ricorda, fra le altre, l'opera La letteratura spagnola dal Cid ai Re Cattolici (con Alberto Varvaro, 1972). Nel 1973 promosse la costituzione dell’Associazione ispanisti italiani. Dal 1976 collaborò con il quotidiano la Repubblica con articoli sulla letteratura moderna spagnola e ispanoamericana. Accademico dei Lincei dal 1987, ottenne il premio Juan Carlos dell'Accademia spagnola (1984).
Viene ricordato anche come scrittore (il suo esordio nel 1978), in particolare per due romanzi di successo, pubblicati da Einaudi: “Fratelli” (prima opera, parzialmente autobiografica) e “Il custode” (1983). “Fratelli” racconta il rapporto della voce narrante con il fratello affetto da una malattia mentale (nella realtà, si tratta del rapporto di Samonà con il figlio); è stato vincitore del Premio Mondello e finalista del Premio Strega nel 1978, finalista nel 1985 al Premio Bergamo e vincitore nel 2002 del Premio Pozzale Luigi Russo. Oltre ai due romanzi, Samonà scrisse il racconto Casa Landau (Garzanti, 1990) e il testo teatrale “Ultimo seminario”.
Contattateci all'indirizzo mail: [email protected] oppure all'indirizzo, sempre mail, [email protected] e riceverete, in prossimità dell’incontro, il link di riferimento. Vi aspettiamo per confrontarci insieme su questa lettura e scoprire un romanzo basato su una storia vera che non lascerà per nulla indifferenti, non mancate!!!
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