#lussemburgo
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primepaginequotidiani · 10 days ago
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PRIMA PAGINA La-discussione di Oggi mercoledì, 11 giugno 2025
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Paesi più ricchi al mondo, la classifica completa: Italia nella top 10. Sorprese sul podio
Determinare quali siano i paesi più ricchi del mondo non è un’operazione semplice: il PIL pro capite è il principale indicatore utilizzato per misurare la ricchezza di una nazione, ma altri fattori come la distribuzione della ricchezza, il costo della vita e il potere d’acquisto devono essere presi in considerazione. L’Italia entra nella top 10, mentre il podio riserva alcune sorprese. La…
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messagesmensagensmensajes · 3 months ago
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Salvatore
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aresdifesa · 8 months ago
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In Lussemburgo presentato il Command Liaison and Reconnaissance Vehicle In Lussemburgo è stato presentato il Command Liaison and Reconnaissance Vehicle di cui saranno acquistati ottanta esemplari-
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esperimentox · 1 year ago
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Vuoi un'altra ITALIA? 😲🤌 #geografia #paesi #paesiinunminuto #storia #lus...
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awardseasonblog · 2 years ago
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(via Oscar 2024 Miglior film internazionale: il Lussemburgo seleziona The Last Ashes)
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jacopocioni · 2 years ago
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Enrico VII di Lussemburgo
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L’Imperatore lessato Enrico VII futuro Imperatore del Sacro Romano Impero, figlio di Enrico III Conte lussemburghese, allora facente parte della Germania, e di Beatrice di Avesnes e Baumont, nacque all’incirca fra il 1274 o il 1276. Alla morte del padre nel 1288 nella battaglia di Worringen, gli successe sul trono comitale sotto la reggenza della madre essendo egli ancora un fanciullo. Anni dopo divenuto maggiorenne, iniziò a guidare politicamente il suo paese. Nelle lotte fra Filippo il Bello re di Francia e Edoardo I di Inghilterra, si schierò con il francese, ricevendo in cambio il suo appoggio, quando con l’elezione avvenuta alla morte di Alberto I d’Asburgo, assassinato, divenne re di Germania. Alla sua incoronazione in Aquisgrana nel gennaio 1309, ottenne dal Papa Clemente V, allora residente ad Avignone, il consenso a scendere in Italia a pacificare le due fazioni in lotta dei Guelfi e dei Ghibellini. Nel luglio dello stesso anno, a conferma della promessa fatta ad Enrico, decise di incoronarlo Imperatore nella Candelora del 1312.
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Il titolo imperiale era rimasto vacante alla morte di Federico Ruggero di Hohenstaufen (lo stupor mundi), Re di Germania, dei Romani e Imperatore del Sacro Romano Impero, avvenuta nell’anno 1250. Enrico giurò di proteggere il Pontefice, di difendere la Santa Sede e fare una crociata in Terra Santa, come ringraziamento per la sua elezione. Nell’agosto del 1309 annunciò l’intenzione di scendere in Italia per pacificare le due fazioni in lotta dei Guelfi e Ghibellini. Ricevuto il consenso papale preparò il terreno al suo arrivo inviando ambasciatori, e aver libero il passaggio delle truppe. Nel 1310 per aumentare il suo potere in Germania intervenne in Boemia sollecitato da una parte della nobiltà di quella regione e da alcuni influenti ecclesiastici, scontenti del regime di Enrico di Carinzia. Per legittimare la sua aspirazione alla corona della Boemia per il figlio, organizzo il matrimonio del figlio Giovanni Conte del Lussemburgo con Elisabetta figlia di Venceslao I, guadagnandosi l’ostilità degli Asburgo pretendenti a loro volta alla corona.
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L’Imperatore per dimostrare di essere sceso in Italia pacificamente, a Losanna lasciò il grosso dell’esercito passò dalla Savoia, e si incamminò verso il sud. Ma dovette cambiare idea, per il suggerimento di alcuni signori Ghibellini, i quali lo consigliarono di portarsi dietro l’esercito non fidandosi delle città Guelfe che avrebbe attraversato. Passando da Torino e Milano (la città memore del Barbarossa, si rinchiuse entro le mura, costringendolo a proseguire), ricevette la corona ferrea il 6 gennaio 1311 divenendo Re di Italia e la visita del poeta esule Dante Alighieri che lo omaggiò con queste parole: “sole pacifico” inchinandosi alla sua maestà. Quindi lo invitò a proseguire verso Firenze per uccidere la vipera che la avvelenava. Quando l’esercito imperiale giunse nelle vicinanze, la città impaurita da quei soldati anche se soltanto di passaggio, si rinchiusero dentro le mura. Tanto che Enrico, proseguì verso Roma. La città eterna era in preda alla confusione. Le famiglie Orsini e Colonna erano in lotta fra loro. La prima parteggiava apertamente per Roberto d’Angiò re di Napoli, l’altra era schierata con gli imperiali. Enrico non potette coronare il sogno di essere incoronato in Vaticano Imperatore, non potendoci arrivare, era sotto il controllo degli Orsini; pertanto, dovette ripiegare sulla Basilica lateranense tenuta dai Colonna. Il 29 giugno 1312, in quella chiesa, fu incoronato Imperatore del Sacro Romano impero da dei Cardinali Ghibellini presenti nel suo seguito. Consigliato dai Ghibellini toscani, lasciò la caotica Roma per recarsi nella città ghibellina di Arezzo. Nel mese di settembre decise di muoversi verso Firenze per riportala sotto l’Impero. Nella città, intanto, si erano riunite le altre città guelfe toscane e romagnole, per dimostrare che “i fiorentini mai per niun signore inchinàro le corna”, come aveva detto ai messi imperiali Bette Brunelleschi, quando questi erano giunti ad annunciare la venuta dell’Imperatore. Intanto anche il resto della Toscana e dell’Italia centrale, si preparavano a difendere la loro identità guelfa. L’esercito imperiale era giunto in un luogo vicino alla città e li si era fermato. Si era attendato vicino alla chiesa Vallombrosana di San Salvi (a ricordo dell’assedio di tanti secoli fa, oggi c’è una strada che ha il nome del luogo conosciuto come: Campo di Arrigo). Il tempo passava senza che Enrico prendesse alcuna decisione. Attaccare Firenze per riportarla nella sfera imperiale o attendere non si sa cosa. Questa indecisione avvantaggiava gli assediati. Benché chiusi fra le mura cittadine, continuavano la loro normale vita. I mercanti e gli artigiani lavoravano non curandosi delle truppe assedianti.
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Tutte le porte cittadine erano aperte, e da lì entravano e uscivano le merci e le vettovaglie per la vita dei fiorentini. Rimaneva chiusa la porta di fronte all’accampamento imperiale, i cittadini tutti andavano in giro disarmati. I soldati dell’Imperatore restavano nei loro attendamenti, aspettando inutilmente l’ordine di attaccare. I loro Capitani per ingannare il tempo parlavano con i monaci del convento. Durante una di queste chiacchierate, il Conte di Savoia raccontò di una profezia fatta dall’astrologo di corte ad Enrico. L’Imperatore avrebbe avuto successo, e con il suo esercito vittorioso, sarebbe arrivato “in capo al mondo”.  L’Abate sentendo queste parole rispose “Compiuta è la profezia, che qui dominate ha una via senza uscita, che si chiama Capo di Mondo!”. All’improvviso la notte d’Ognissanti, dopo sei settimane di assedio, forse per stanchezza o per l’ironico commento dell’Abate sulla profezia dell’astrologo di corte, si decise a togliere le tende. Gli assedianti vedendo dalle mura i grandi fuochi accesi, temendo l’assalto decisivo, corsero alle armi per difendersi. Ma quella notte, non accadde nulla! La mattina seguente gli assediati saliti sulla collina di Santa Maria a Montici, per vedere cosa succedeva al campo dei nemici, li scorsero allontanarsi nella nebbia autunnale. L’esercito vagò verso San Casciano, Poggibonsi, Colle Val d’Elsa, decimato dalla malaria albergante in quei luoghi malsani. Nel girovagare l’esercito giunse alla fedele Pisa nel marzo 1313. Enrico stanco e ammalato, senza denaro e scarso di vettovaglie, si fermò in quella città senza sapere che pesci prendere, finché dal re Ferdinando di Sicilia giunsero 200.000 doppie d’oro, come da accordi presi in precedenza, per convincerlo a riprendere il viaggio verso sud. Ammalato di malaria, ma rinfrancato nello spirito si rimise in cammino verso il regno di Napoli. Nell’agosto di quell’anno giunto a Buonconvento, si aggravò e a ora nona del 24 agosto nella chiesa di San Pietro dove era ricoverato, spirò per l’aggravarsi della malaria (oppure da avvelenamento da arsenico con cui era stato curato per infezione da antrace, scoperta fatta dal professor Mallegni riesumando i resti) contratta nel suo peregrinare attraverso il giardino dell’Impero. Finiva così la vita del Conte di Lussemburgo Messia di pace Agnus della Cristianità, Sole dell’Impero, Sposo d’Italia in un convento Toscano. La morte di colui come disse Dante nella Commedia “a drizzar l’Italia prima ch’ella fosse disposta”.
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Per evitare che il cadavere, per il caldo dell’estate andasse in putrefazione, i cavalieri tedeschi, decisero di “lessarlo” sul posto, prima del trasporto della salma alla fedele città di Pisa. Durante il viaggio, a Suvereto vicino Livorno in località chiamata “dell’Insegne”, il cadavere dovette essere sottoposta ad una seconda “lessatura”. Pisa città ghibellina sostenitrice del Sacro Romano Impero, ne accolse le spoglie mortali nella Cattedrale, facendo erigere una tomba monumentale dallo scultore Tino di Camaino.
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Alberto Chiarugi Read the full article
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adrianomaini · 2 years ago
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Secondo l’analisi di Lefébure, le radio periferiche [in Francia] avevano contribuito all’affermazione del modello di radio commerciale
Nel paesaggio radiofonico francese, accanto ai canali del servizio pubblico come France Inter, France Musique e France Culture, creati nel 1963, si registrava la presenza anche delle radio cosiddette “periferiche”. Queste emittenti si caratterizzavano per avere i ripetitori situati all’estero e gli studi in territorio francese al fine di evitare le restrizioni legate al monopolio. Esse erano…
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bagnabraghe · 2 years ago
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Secondo l’analisi di Lefébure, le radio periferiche [in Francia] avevano contribuito all’affermazione del modello di radio commerciale
Nel paesaggio radiofonico francese, accanto ai canali del servizio pubblico come France Inter, France Musique e France Culture, creati nel 1963, si registrava la presenza anche delle radio cosiddette “periferiche”. Queste emittenti si caratterizzavano per avere i ripetitori situati all’estero e gli studi in territorio francese al fine di evitare le restrizioni legate al monopolio. Esse erano…
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pikasus-artenews · 6 months ago
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LUISA MARIA STAGNO. Coupable?
Attratta fin dall’infanzia dalla figura degli animali, la fotografa colombiana Luisa Maria Stagno dedica la sua ricerca al colombo urbano e al suo rapporto con l’uomo
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primepaginequotidiani · 4 months ago
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PRIMA PAGINA Il T di Oggi domenica, 09 febbraio 2025
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pier-carlo-universe · 7 months ago
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Mahée Ferlini è la nuova direttrice generale dell’Università del Piemonte Orientale. Un profilo manageriale internazionale per un nuovo capitolo strategico dell’UPO
Un cambio di leadership all’insegna dell’innovazione
Un cambio di leadership all’insegna dell’innovazione Dal 2 dicembre 2024, Mahée Ferlini è ufficialmente la nuova direttrice generale dell’Università del Piemonte Orientale (UPO). Con una carriera di alto profilo nel settore accademico e una solida esperienza internazionale, Ferlini prende il posto di Loredana Segreto e Andrea Turolla, portando con sé competenze avanzate in programmazione…
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peritiauto · 2 years ago
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Insurance Review | L’ITALIA ASSUME LA PRESIDENZA DI FUEDI
L’ITALIA ASSUME LA PRESIDENZA DI FUEDI Passaggio di consegne al vertice dell’associazione europea dei periti tra la portoghese Cnpr e Aipai; Giuseppe Degradi assume la carica di presidente. Tra i progetti, numerosi tavoli di comparazione sui principali approcci alla professione nei diversi paesi membri, un’occasione di condivisione delle best practice Lo scorso 12 maggio, con un evento di grande…
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aresdifesa · 1 year ago
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Il Lussemburgo acquista veicoli blindati francesi Griffon, Jaguar e Serval Il Ministro della Difesa del Lussemburgo, Yuriko Backes, ha presentato in una conferenza stampa i dettagli del progetto di legge che autorizza il Governo a finanziare l’acquisto ed il supporto logistico di nuovi veicoli per le esigenze dell’Esercito Lussemburghese. Questo progetto fa parte della creazione del Battaglione binazionale belga-lussemburghese di ricognizione media da combattimento. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di consentire all’Esercito Lussemburghese di operare in un ambiente di sicurezza più esigente e di contribuire agli sforzi di deterrenza e difesa collettiva. Il budget per questo investimento storico è di 2.616.180.000 euro. Il materiale che sarà acquisito comprende veicoli
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dum-spiro-spero99 · 4 months ago
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SANREMO 2025 AS LES MIS FANCAST (feel free to add more in the comments)
JEAN PROUVAIRE-LUCIO CORSI (si cuce i vestiti da solo, poeta, polistrumentista, gli piacciono i fiori e gli alberi e potrei andare avanti per ore)
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ENJOLRAS-IRAMA (non serve caption)
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COMBEFERRE-WILLIE PEYOTE (caustico e profondamente colto fa politica con grandissima finezza)
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GRANTAIRE-BRUNORI SAS ( artista a tutto tondo, capace di grandissima profondità e cultura nonstante un apparente cinismo e sarcasmo) IL PIU' RILEVANTE
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@teattttime ci suggerisce Rkomi per Grantaire apprezziamo anche GRANTAIRE/ R RKOMI MIRKO COME GIOCO DI PAROLE BONUS
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COMBEFERRE-OLLY so rugbysta, IL CENTRO, CUORE DI PANNA, PARTY ANIMAL
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COSETTE-SARAH TOSCANO (la più piccola, dolce ma si mangia il palco se Corona ha ragione all'insaputa di tutti ha incontrato qualcuno ai girardini di Lussemburgo)
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EPONIME-ELODEA (on her own sempre iconica anche con quel ratto di maggio) GIRLS GIRL
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MARIUS PONTMERCY- SETTEMBRE (troppo puro per questo mondo, just pontmercying trough life)
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MONTPARNASSE-TONY/BRESH/ACHILLE- ha l'esteticca alla achille (quest'anno un po' Marzio di Sailor Moon) , l'aria da malessere di Bresh ma in fondo è un cucciolone come Tony
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LESGLE E MUSICHETTA-COMACOSE dopo la crisi di coppia PIU' FORTI DI PRIMA CUORICINI NUOVO INNO AL POLIAMORE(?)
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JEAN VALJEAN-MASSIMO RANIERI (73 ANNI E ANCORA SI MUOVE MEGLIO DI MEZZA SCENA/ MAX LE CRIC) è un cuore i panna prova al fantasanremo nonostante tutto per il nipote valjean core
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JAVERT- CARLO CONTI inflessibile come la legge SE PERDE 2 SECONDI SULLA SCALETTA COLLASSA
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RIVETTE-CATTELAN Javarlo Conti ma GEN Z
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FANTINE-GIORGIA iconica troppo robbata sempre e per sempre, EDIT POST-FINALE SI CONFERMA LA PIU' ROBBATA
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JOLY-L'IPOCONDRIACO ma anche grande sensibilità quando serve nel parlare di salute mentale
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BAHOREL-EMIS KILLA (grande assente ma grande impatto nontheless)
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I THERNADIER- KATIA E NINO IL COMIC RELIEF,
SALVANO LA CONDUZIONE- ICONICI SEMPRE
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VESCOVO MYRIEL-BEPPE VESSICCHIO
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NONNO PONTMERCY- consorta con i provita/arrogante/GrAZIe AMadeus per NOn averMi Preso- the real villain all along
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PER I PROSSIMI SI RINGRAZIA @wavesechoes
GAVROCHE.BIMBO PRODIGIO NO 2
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FEUILLY-francesco VIVA LA VITA gabbani (ama la vita è un gran lavooratore, ama la vita già detto?)
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LIFE IMITATES ART DINAMICHE STRANAMENTE FAMILIARI
PROUVAIRE E COURF
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2)PROUVAIRE E MONTPARNASSE
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3) JAVERT E RIVETTE
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4)GRANTAIRE E PROUVAIRE
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5)EPONIME E MONTPARNASSE
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E PER FINIRE COMBEFERRE E GRANTAIRE UBIRACHI
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@enjolraspermettendo
@ilmaredovenontocchi 
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niko17-17 · 29 days ago
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ENG:
Hey People,
I haven’t posted in a while, but today I felt like talking about a song that really struck me "La poupée monte le son", presented by Luxembourg at Eurovision 2025.
I’ve seen quite a few critiques online, many of which label the song as childish or too pop. And honestly… I don’t buy it. In fact, I think those labels say more about people who listen superficially than about the song itself.
The most targeted part? That iconic “Na Na Na Na” in the chorus, which some describe as childish, but to me, it’s the exact opposite: it’s a universal, powerful element designed to stick in your head, as it should in a global event like Eurovision, and if you really listen to it, it can even sound like a “No No No No.”
No, I won’t obey you anymore.
No, I won’t turn down the volume.
No, I’m not your doll.
A sound that may seem light, but delivers a strong, clear message.
The song is pop, danceable, catchy but since when did “pop” become a synonym for “shallow”? There are tons of songs that use a light sound to carry deep, serious message and this is one of them. Just read the lyrics and you’ll see there’s nothing childish about it.
Even the criticisms about the retro look, pastel colors, and robotic moves seem off to me, this isn’t random but it’s a conscious response to 'Poupée de cire, poupée de son" the song Luxembourg won Eurovision with back in 1965, where the woman was portrayed as a silent, delicate doll with no voice of her own. Here, Laura Thorn isn’t a doll dancing for the man, she’s a doll built to say “no.” The stiff movements? They last only while the man is watching, then she breaks free and dances for herself. As the song progresses, her moves become more fluid, until the bridge, where she changes into a modern outfit: a clear symbol of a shift in time and of her freedom as a woman.
And then there’s the bigger, more uncomfortable question:
Why is it that when a woman sings about autonomy, people scream “radical feminism”?Why is “You don’t command me anymore” seen as venomous when said by a woman, but strong and assertive when said by a man?
This song doesn’t hate men.
It’s an anthem for the female voice, for the right not to be silenced, to escape the cage of pleasing.
In an era where sterile, minimal aesthetics dominate everything, seeing a performance that’s colorful, lively, and emotionally intentional is already a form of resistance.
La poupée monte le son isn’t childish.
It’s political and smart.
And I’ll gladly turn up the volume for it.
ITA:
Ciao ragazzi,
non pubblico da un po’, ma oggi ho voglia di parlare di una canzone che mi ha colpito: La "poupée monte le son", presentata dal Lussemburgo all’Eurovision 2025.
In giro ho letto parecchie critiche, molte delle quali la definiscono infantile o troppo pop. E onestamente… non mi trovo d'accordo, anzi, penso che queste etichette dicano più su chi ascolta superficialmente che sulla canzone stessa.
La parte più bersagliata? Il ritornello con il suo iconico “Na Na Na Na”, descritto da alcuni come bambinesco, ma secondo me è esattamente il contrario! è un elemento universale e potentissimo, creato per imprimersi nella mente – com’è giusto che sia in un evento globale come l’Eurovision. E se lo ascolti bene, può suonare anche come un “No No No No”. No, non ti obbedisco più. No, non abbasso il volume. No, non sono la tua bambola. Un suono apparentemente leggero, ma che trasmette una posizione netta.
Sì, la canzone è pop, ballabile, orecchiabile. Ma da quando “pop” è diventato sinonimo di “vuoto”? Ci sono tantissimi brani che usano melodie leggere per veicolare messaggi profondi, e questo è uno di quelli. Basta leggere il testo per accorgersi che di infantile non ha davvero nulla.
Anche le critiche al look rétro, ai colori pastello e ai movimenti robotici mi sembrano fuori focus, infatti non è una scelta casuale: è una risposta consapevole a "Poupée de cire, poupée de son", la canzone con cui il Lussemburgo vinse l’Eurovision nel 1965, dove la donna era una bambola muta, manovrata, senza voce. Qui, invece, Laura Thorn è una bambola che alza il volume e non più prigioniera, le sue movenze rigide durano solo finché “lui” la guarda, Poi si libera, e balla per sé con movimenti molto più fluidi e meno manovrati raggiungendo l'apice al bridge della canzone, dove cambia abito e sfoggia un look moderno: un simbolo chiarissimo del passaggio di epoca e della sua libertà come donna.
E poi c’è il discorso più ampio, e più scomodo per molti:
Perché quando una donna canta la propria autonomia si grida al femminismo “estremo”? Perché un “Tu uomo non comandi più” pronunciato da una donna è visto come velenoso, mentre lo stesso detto da un uomo sarebbe considerato forte, autorevole?
Questa canzone non odia gli uomini. Odia il controllo sulle donne. Odia chi pretende l'obbedienza delle donne. È un inno alla voce femminile, al diritto di non essere zittite, all’uscita dalla gabbia del “compiacere”.
In un’epoca dove l’estetica piatta e minimal regna sovrana, vedere una performance colorata, viva, emotivamente pensata è già una forma di resistenza. “La poupée monte le son” non è infantile. È politica. È intelligente. E io le alzo il volume volentieri.
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