Tumgik
#ma io sono qui per fare il clown quindi
tma-traduzioni · 5 months
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MAGP010 - Sabato Sera
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
 [Il computer dell’O.I.A.R. si accende]
[Si sente della musica allegra, che svanisce poco a poco, sentiamo la presentatrice Geraldine ridere]
GERALDINE
Ora, di sicuro non serve che dica quanta nostalgia per gli anni ’90 ci ha dato. “Mr. Bonzo sta arrivando,” che è stata in vetta alle classifiche per oltre undici settimane -
NIGEL
(Scherzoso) Dodici.
GERALDINE
Dodici settimane, obliterando il record per la musica collegata a programmi televisivi e facendo decollare un impero di merchandise. Beh, oggi sono qui con il creatore di Mr Bonzo e storico presentatore di “Sabato sul Sei,” Nigel Dickerson.
NIGEL
È un immenso piacere essere qui, Geraldine. È bello essere di nuovo in TV.
GERALDINE
È passato un po’ di tempo, no?
NIGEL
Mi sono tenuto occupato.
GERALDINE
Allora, venticinque anni dal debutto di Mr Bonzo. Perché non ci racconti un po’ di come tutto è cominciato?
NIGEL
(Con una strana energia) Voglio dire, è iniziato tutto da uno scherzo. Canale Sei mi ha contattato nel ’94 per fare da presentatore e frontman nel loro variety show del sabato sera. È stata una mossa azzardata al tempo, ovviamente - Canale Sei esisteva solo da un anno e non è che io ero proprio un mostro sacro. Voglio dire, ero nei programmi per la famiglia della BBC, ma lungi dall’essere il primo nella lista di qualcuno.
Comunque, “Nigel Dickerson presenta Sabato sul Sei,” o “l’SOS di Nigel,” come hanno iniziato a chiamarlo, ha avuto davvero successo. Voglio dire, alla fine era sempre lo stesso tipo di variety show che anche la BBC e ITV mandavano in onda in prima serata il sabato sera: sketch, musica, interviste, qualche pezzo in-loco. Quello che ci distingueva però, era che non eravamo seri come loro. L’idea di fondo era che il set era allestito come delle gigantesche segrete in stile comico, e che io ero stato imprigionato da “Mr Sei.”
GERALDINE
Mr Sei?
NIGEL
Oh, era il nostro fittizio direttore di Canale Sei, e io dovevo organizzare uno show decente per essere rilasciato.
[Risata registrata, la sentiremo di nuovo durante l’intervista]
GERALDINE
(ridendo) Oh, ma certo.
NIGEL
Ci siamo divertiti molto con questa idea. All’inizio di ogni episodio ricevevo una telefonata da Mr Sei, che era sempre molto arrabbiato, e diceva che aveva ricevuto delle lamentele da qualche maldicente che si firmava con nomi tipo Signora GhignoAcido  o Signor PiccoloArnese, e poi mi veniva detto che dovevo condurre tutto l’episodio senza… non so, usare le parole “il prossimo” o stando in piedi su una gamba sola o roba del genere. E le persone lo adoravano. Lo adoravano davvero.
GERALDINE
E quando è che Mr Bonzo è entrato in tutto questo?
NIGEL
(Cambia leggermente il tono) …Sì. Mr Bonzo. Ma certo.
Beh, una delle cose che ci contraddistingueva erano gli scherzi. Avevamo una sezione intera chiamata “Sei Stato Baccato!” dove invitavamo un qualche serio personaggio pubblico e lo facevamo passare da sciocco, tipo, uh, prendere un calciatore famoso per fare dei palleggi ma il pallone era stato appesantito, e alla fine io saltavo fuori e dicevo “Sei Stato Baccato!” E gli davo questo grosso trofeo dorato con un lampone. Era tutto con tono scherzoso, ovviante. Nessun ospite si è fatto male.
Quindi, un giorno, il mio produttore, ha avuto questa idea fantastica. Facciamo tutto il teatrino di invitare un personaggio famoso, qualcuno di davvero serio, e gli diciamo che gli facciamo fare uno spezzone con un personaggio popolare tra i bambini. Ora ovviamente questi personaggi non hanno idea di che cosa guardano davvero i bambini, quindi potevamo davvero inventarci una cosa orrenda, dire che i bambini lo adorano, e vedere quanto gli ci vuole per capire che lo scherzo è lui. Che era stato “Baccato.”
Quindi mi sono inventato questo orribile clown - questo grosso costume a forma di patata e a chiazze, che correva in giro, urlando il suo nome e comportandosi come se fosse uscito da incubo.
GERALDINE
Chi ha inventato il nome “Mr Bonzo”?
NIGEL
Sai, onestamente non ricordo. So che non sono stato io o Rich, ma a un certo punto qualcuno l’ha detto e il nome è rimasto. Davvero non so cos’altro dire a riguardo. Il suo nome è Mr Bonzo.
Mi ricordo il primo show in cui l’abbiamo usato. Avevamo invitato Gotard Rimbaeu – lo chef. Era un pezzo grosso ai tempi. Molte comparse in TV, una rubrica culinaria sul Times. Ma penso che stava cercando di ammorbidire la sua immagine pubblica dopo che il Mirror aveva fatto un reportage su di lui, non mi ricordo bene…
GERALDINE
“Lo chef più Altezzoso d’Inghilterra”
NIGEL
Quello. Sì, dopo quello ha acconsentito a fare uno schetck per il nostro show dove insegnava ai bambini a cucinare. Palesemente non aveva mai visto lo show ed era totalmente ignorante sui contenuti per bambini. Era assolutamente perfetto.
Quando Mr Bonzo è emerso dalla dispensa, l’effetto è stato… incredibile. Il volto di Rimbeau è sbiancato e sembrava sul punto di urlare. Sarò onesto, avevo già visto il costume, ma non l’avevo visto in movimento, e addirittura un po’ inquietava pure me.
Rimbeau ha provato a controllarsi, per quel che ne sapeva lui i bambini davvero amavano Mr Bonzo, ma quando quel grosso clown di gomma ha iniziato a buttare per terra le pentole e a spiaccicare uova in giro per lo studio, lo “chef Altezzoso” ha provato a nascondersi dietro degli scaffali. E alla fine, quando Mr Bonzo ha provato ad abbracciarlo, Rimbeau lo ha attaccato per davvero con una padella. Ha rotto il braccio del ragazzo che lo indossava, quello è stato il mio segnale per entrare con la Bacca D’Oro. Il tutto in diretta TV, non dimenticate.
GERALDINE
Sembra proprio un disastro!
NIGEL
L’ho pensato anche io. Ma secondo il nostro pubblico è stata la cosa migliore che abbiamo mai fatto. Nella settimana seguente abbiamo ricevuto letteralmente centinaia di lettere che chiedevano di vedere ancora Mr Bonzo.
GERALDINE
Nonostante il braccio rotto?
NIGEL
Beh, c’era un altro tizio nel costume, ovviamente. Ce ne sono stati diversi nel corso degli anni. Era molto impegnativo dal punto di vista fisico e quello non è stato l’unico infortunio. È diventato una sorta di rituale: il membro più nuovo della produzione indossava Mr Bonzo finché non entrava qualcun altro.
GERALDINE
O finché non veniva colpito da una padella!
[Lei ride, Nigel no]
NIGEL
Ha. Sì. Ovviamente, lo scherzo non poteva durare per sempre. Il problema di uno scherzo a sorpresa è che facendolo in prima serata di sabato sera, tutti ne vengono a conoscenza abbastanza presto, e gli ospiti sapevano che sarebbe successo. E una coppia addirittura l’ha richiesto. Quindi la parte dello scherzo è andata a morire, e lui è diventato solo una mascotte di SOS. Uno dei miei tanti aguzzini nelle segrete. Verso la fine avevamo pure mandato in pensione il Signor Sei, e c’era solo Bonzo.
GERALDINE
Chiaramente è stata la decisione giusta.
NIGEL
Di sicuro piaceva ai bambini. Alla fine davvero lo trovavano divertentissimo. Beh, quelli che non se la facevano sotto, per lo meno.
[Geraldine ridacchia]
NIGEL
C’era una linea piuttosto netta tra i due. Presto è iniziata la Bonzomania: le vendite del merchandise erano alle stelle; “Hit numero uno che non se lo merita” è diventata davvero la hit numero uno, e abbiamo addirittura iniziato la costruzione di un piccolo parco a tema, Bonzoland, a un certo punto.
È stato… è stato un bel periodo.
GERALDINE
(cambia il tono) E poi -
NIGEL
E poi sappiamo tutti cosa è successo. Alle persone… Mr Bonzo ha smesso di piacere.
GERALDINE
Se non ti senti a tuo agnio a parlare di Terrance Menki, potremmo passare a -
NIGEL
No, va bene.
Lo sai che è stato solo per l'ultimo, no? Quello dove è stato beccato? La polizia ha detto che c’erano undici corpi in tutto e il suo guardaroba era pieno di ogni genere di costumi fatti in casa - chi sa che cosa ha indossato per gli altri? Ma no. Visto che è stato beccato travestito da Mr Bonzo, la gente si ricorda solo quello, il, uh, il…
GERALDINE
Il “Bonzo Assassino.” 
NIGEL
Il Bonzo Assassino! (Si altera) Ridicola spazzatura da tabloid. Non gli assomigliava nemmeno! Ha invertito i colori! Ma hanno comunque sbandierato l’immagine in prima pagina. Una reazione eccessiva.
GERALDINE
“Eccessiva”?
NIGEL
(si calma) No, voglio dire, uh, è stata una cosa inappropriata. Da mostrare al pubblico, voglio dire.
GERALDINE
Di sicuro ha avuto un forte impatto sul brand di Mr Bonzo.
NIGEL
La costruzione di Bonzoland è stata bloccata poco dopo, e i legali hanno deciso che era meglio interrompere la produzione in SOS “temporaneamente”.
GERALDINE
E che mi dici di te, a livello personale?
NIGEL
Beh, ovviamente ho ricevuto minacce di morte. Noi non avevamo niente a che fare con questa storia, ovviamente, ma la gente può essere molto stupida con questo genere di cose. In ogni caso, questo è quanto - all’occhio del pubblico, Mr Bonzo è cambiato.
…Da quanto ne so ha ancora qualche fan. Tra le, uh, parti più edgy di internet. Come “meme.”
GERALDINE
Sì, volevo chiederti - la marchandise di Mr Bonzo è ancora in vendita tramite il tuo sito web personale. Questo ti mette a disagio?
NIGEL
Cosa dovrebbe mettermi a disagio? Il fatto che qualche acquisto potrebbe essere dovuto a delle persone che provano ad essere edgy? Un uomo deve pur vivere, Geraldine, e non è che posso capire se qualcuno compra una maglietta ironicamente. Tra l'altro se le persone pensano a Nigel Dickerson, Mr Bonzo è una delle prime cose che gli viene in mente, quindi questo non si ripercuote sulla mia reputazione. Da un certo punto di vista adesso sono suo prigioniero più di quanto non lo sia mai stato nel mio show.
GERALDINE
E come rispondi alle voci più recenti?
NIGEL
(in guardia) Prego?
GERALDINE
Le dichiarazioni dei testimoni in tre omicidi negli ultimi cinque anni -
NIGEL
(a voce alta, parlandole sopra) Ho detto al tuo produttore che non avremmo dovuto toccare questo argomento.
GERALDINE
– che sostengono che una persona in un costume da Mr Bonzo era sulla scena del delitto? Pensi che si tratta di un emulatore?
NIGEL
(Allo stesso tempo, alzandosi in piedi) L’intervista finisce qui. Non contattateci mai più.
GERALDINE
ConttattarVI?
NIGEL
(urlando) Era uno scherzo, Chiaro!? Mr Bonzo doveva essere divertente, doveva far ridere la gente! Che cosa c’è di così sbagliato? Perchè sono sempre intrappolato in questa, questa - perché lui non mi lascia ?! Perché -
[La registrazione si interrompe improvvisamente.]
[Siamo di nuovo nell’ufficio dell’O.I.A.R., sentiamo il rumore di tasti]
[Doppio click, suono in 8-BIT]
[Silenzio nel resto dell’ufficio]
[un lungo sospiro - da Celia]
[Le rotelle di una sedia, lei si alza e va alla sala del personale]
[In fine dei passi:]
COLIN
Heilà?
CELIA
(dalla saletta del personale) Colin?
[Torna nella stanza]
COLIN
Scusa, non voglio interrompere la tua pausa.
CELIA
Tutto bene, ho appena messo su l’acqua. Vuoi una tazza?
COLIN
No, grazie. Sto cercando di limitare la caffeina… (a disagio)
CELIA
Celia.
COLIN
Celia. Già. Scusa.
CELIA
Nessun problema - sono ancora nuova.
COLIN
Dove sono tutti?
CELIA
Gwen ha un “incarico,” qualsiasi cosa voglia dire. Alice e Sam sono, uh, stanno indagando su qualcosa per un caso.
COLIN
(distratto) Già. peccato. Volevo l’opinione di Alice su una cosa. Te ne intendi di computer?
CELIA
Non proprio. Tu non eri in congedo?
COLIN
Per il mio cervello, sì. Non ha funzionato. Ho parlato con tre terapisti. Nessuno di loro sapeva cosa fosse un gate logico. A che diavolo mi sarebbe servito?
[Non è arrabbiato - il suo tono è monotono, stanco]
CELIA
Non so -
COLIN
A niente. Me ne sono stato seduto lì a girarmi i pollici. La cosa migliore che posso fare per me stesso è arrivare in fondo a questa storia.
CELIA
(per niente convinta) Giàààà.
COLIN
Quindi gli altri sono tutti fuori, giusto?
CELIA
Sì, ma -
COLIN
Fantastico. Questo dovrebbe semplificare le cose.
[Si siede a una scrivania, il computer si avvia]
COLIN
Magari non dirgli che sono stato ai loro terminal. Si farebbero un’idea sbagliata.
CELIA
Uh… certo.
[Colin inizia a scrivere, un po’ senza fiato]
[Il fischio in lontananza del bollitore]
CELIA
Okay. Beh, credo fosse il bollitore, quindi probabilmente ti lascio fare.
COLIN
Sì. Oh, e, um, Celia?
CELIA
Mm?
COLIN
Se Lena te lo chiede, io non sono stato qui.
[Inizia a lavorare al computer, borbottando da solo]
CELIA
…Certo.
[Si allontana]
[Suoni di un telefono]
[Passi veloci e cauti sotto la pioggia]
[Un gridolino da Alice - Sam la afferra]
SAM
Attenta.
ALICE
Sì, beh, sarebbe più facile se non stessi indagando tra delle rovine marce e sul punto di crollare sotto la pioggia.
SAM
E sarebbe ancora più facile se tu la smettessi di lamentarti e iniziassi a guardarti in giro.
ALICE
Touché. Anche se voglio far presente che non ho ancora la minima idea di cosa stiamo cercando. Sono delle energie negative? Perché credo di averle trovate.
[Scricchiolio di legno quando lei alza qualcosa - un’asse?]
ALICE
Oh, no. Falso allarme. Solo un ratto morto. Meraviglioso. 
[fa cadere l’asse]
SAM
Lo saprò quando lo vedrò.
ALICE
Ma davvero? Perché sembra proprio il genere di cosa che qualcuno dice quando non sa cosa sta cercando. Onestamente non so cosa ti aspetti. Sono delle macerie. Legno bruciato, stanze crollate, detriti. Non è che sia proprio una caccia al tesoro.
SAM
Se la cosa ti dà fastidio, puoi tornartene a casa. Non voglio trattenerti qui.
ALICE
Sam, onestamente non vorrei essere da nessuna parte se non qui con te. 
E per essere chiari, lo intendo in un senso profondamente deprimente. Del tipo, è un sabato sera e ho scelto di passarla in un buco con te. Un buco bagnato. E nemmeno uno di quelli divertenti.
SAM
(esitante) Beh, grazie, allora, credo.
ALICE
(imitando scherzosamente il suo tono) Beh, non c’è di che, allora, credo che -
SAM
Aspetta, cos’era quello?
ALICE
(improvvisamente interessata suo malgrado) Cosa?
SAM
Girati, punta la torcia… Sì!
[Si fa strada e inizia a lottare contro qualcosa]
ALICE
Aspetta, sei serio? Non alzare le aspettative. Sarà vuoto. E anche se non lo è, è impossibile aprirlo con tutta quella ruggine.
SAM
(sforzandosi in maniera penosa) Vuol dire che posso rompere il lucchetto…
ALICE
E trovare un articolo convalidato sul tetano che finirai per beccarti. Ti taglierai per della poltiglia di carta.
[La casa si apre lentamente con un cigolio]
SAM
Fatto!
ALICE
Allora? Qualche rivelazione che ti cambia la vita? O…
SAM
(Deluso) Poltiglia.
ALICE
(divertita) Poltiglia, altro che.
SAM
Cavolo!
[Tira un calcio alla cosa. Chiaramente si fa male]
ALICE
Tutto bene?
SAM
Sto bene!
…Ow.
ALICE
Senti, Sam, mi hai chiesto di venire, e io sono venuta. Mi dispiace che questo non sia la chiusura di un capitolo o quello che stavi cercando, ma penso che stai solo sprecando il tuo tempo. Siamo proprio fortunati che questo posto non ci sia già crollato in testa.
SAM
Io non mi sento fortunato.
ALICE
Allora siamo in due.
Senti, ti capisco, okay? Ci sono delle cose strane, te lo concedo. Quel pavimento con i bassorilievi nell’atrio principale - non so ma non mi convince. Ma i fantasmi che speri di beccare? Penso che non siano qui.
…Sam. 
SAM
Va bene! Va bene, proviamo a…
[Inizia a cercare in giro]
ALICE
Sul serio? Ti ho appena convinto ad andare via, ti prego non dirmi che adesso hai trovato qualcosa che -
SAM
(Tirando fuori la mano) Aha!
ALICE
(Incerta) È una chiave.
SAM
Oh sì. E sai cosa vuol dire?
ALICE
Che la borsa per la palestra di qualcuno sta facendo la muffa in armadietto da qualche parte?
SAM
(implorante) Aliiice.
ALICE
(bonariamente) Ugh. Va bene. Altri 10 minuti. E l’ombrello lo tengo io.
[La TV si accende]
[Fuori, suona il campanello]
[Qualcuno scende le scale]
[Il campanello suona ancora]
NIGEL
(a bassa voce) Va bene, sto arrivando…
[Apre numerose serrature]
[La porta si apre]
NIGEL
Cosa?
GWEN
(controlla i fogli) Uh – Nigel Dickerson?
NIGEL
Hai idea di che ore sono?
GWEN
(formale) Sono qui per conto dell'’Office of Incident Assessment and Response.
NIGEL
(più tagliente) Oh?
GWEN
Ho un messaggio per lei. Mi è stato detto di consegnarglielo di persona. Ecco qui.
NIGEL
…non posso.
GWEN
Le mie istruzioni erano molto chiare. Andare a casa di Nigel Dickerson e consegnargli questa busta.
NIGEL
Non è per me.
[Una pausa, lui sospira]
Entra. E pulisciti le scarpe.
[Gwen segue la richiesta, e si chiude dietro la porta]
[Nigel sospira di nuovo, poi si allontana e accende un vecchio stereo]
[Parte la canzone “Mr Bonzo sta arrivando”]
NIGEL
Mi dispiace per questo.
GWEN
Uh… cosa?
[Nigel alza il volume della musica]
[Un passo pesante e bagnato sulle scale, qualcosa si sta trascinando al piano di sotto per incontrarli]
GWEN
Cos’è - Chi…?
NIGEL
Cerca di non fissare. Non gli piace quando le persone lo fissano.
[L’ultimo passo]
GWEN
(terrorizzata) Oh mio dio!
MR BONZO
B-B-B-Bonzo Bonzo Bonzo!
[La voce di Mr Bonzo è profonda e cigolante, a malapena sembra una voce]
NIGEL
Mr Bonzo, ti presento… a dire il vero non mi hai detto il tuo nome. Forse è la cosa migliore.
MR BONZO
BONZO BONZO BONZO!
NIGEL
(con urgenza) Ti ho detto di non fissare!
[Gwen non risponde, è chiaro che sta cercando di non andare in iperventilazione]
NIGEL
(a Bonzo, con cautela) A quanto pare ne hanno un altro per te. (a Gwen) Consegnagliela.
MR BONZO
BONZO!
GWEN
Io… cosa?
MR BONZO
(più agitato) BONZO! BONZO!
NIGEL
Il nome, l’indirizzo - devi dirgli dove andare.
GWEN
Cosa? Io non – (un altro tipo di terrore) Nessuno mi ha detto niente. Lì dentro chi c’è?
MR BONZO
(si arrabbia) BOOONZOOO!
NIGEL
(vicino al panico) Ma di che cosa stai parlando? La busta, devi dagli la busta e basta!
GWEN
S-Sa leggere?!
NIGEL
Fallo e basta!
[Gwen allunga la busta e Mr Bonzo l’afferra con la bocca, lo sentiamo che la mastica]
[I suoi denti non sono morbidi]
MR BONZO
(felice) BONZO! BONZO BONZO BONZO!
[Passi pesanti mentre la porta è spalancata di colpo, e Mr Bonzo esce]
NIGEL
(a corto di fiato per il sollievo) Oh grazie a dio. Per poco non finiva molto male. 
GWEN
Io… io non -
NIGEL
Dì a quelli che ti hanno mandata, “non c’è di che. Di nuovo.”
GWEN
Ah – okay?
NIGEL
Adesso esci da casa sua.
[Da qualche parte, un registratore di cassette si accende con un click]
[Il suono in lontananza di un temporale, con il gocciolio dell’acqua]
[Qualcuno prova ad aprire una porta]
SAM
(ovattato, da fuori) Mi hai appena visto provarci, letteralmente.
ALICE
(ovattato) Pensavo che tu non eri riuscito ad aprirla. Non equivale a essere chiusa a chiave.
SAM
(ovattato, a disagio) Ecco che riparte con la storia di Sam, il gracile gamberetto.
ALICE
(ovattato) UNO. Non ti ho mai chiamato gracile gamberetto ma grazie per l’idea. DUE. chiudi il becco e dammi la chiave.
[La chiave entra nella toppa e gira a vuoto]
ALICE
(ovattato) Beh, ci abbiamo provato. Vieni.
SAM
(ovattato) Aspetta, qui il legno è molto danneggiato. Penso che… 
[Con un Crack bagnato, il legno intorno alla serratura si rompe e collassa verso l’interno. Un tonfo.]
SAM
Ha! Cacchio!
ALICE
Ha fatto molto male, non è così?
[Sam sposta il peso tra i vari pezzi di legno taglienti]
SAM
Forse.
ALICE
Vieni qui.
[Lo aiuta ad alzarsi e a ripulirsi dai frammenti di legno]
ALICE
Davvero utile, la tua chiave.
SAM
Siamo qui, almeno, no?
ALICE
E questo qui che posto sarebbe, di preciso?
SAM
L’ufficio di qualcuno, credo? Sembra che abbia resistito molto meglio del resto…
ALICE
(raccoglie qualcosa) Che pensi che fosse Archi?
SAM
Huh?
ALICE
Ho trovato una di quelle placche col nome vecchio stile.
SAM
Uh… Architrave?
ALICE
Scusa, cosa?
SAM
Cosa?
ALICE
Sei andato direttamente ad “Architrave”? E non, che ne so, architetto? Archivio?
SAM
Cioè, ci sono dei libri, suppongo…
[Ne raccoglie uno. Un rumore umido]
SAM
(Deluso) Un tempo c'erano dei libri, in ogni caso.
ALICE
Bella sedia. Avrei un aspetto davvero sinistro se mi mettessi a girare su quella.
SAM
Non rischierei. A meno che tu non voglia delle termiti nel culo.
ALICE
Ew. Quelle spiegano i segni sul pavimento.
SAM
Oh sì… Quelli cosa sono?
ALICE
Segni delle termiti. O, sai, (facendo una Voce) simboli di un antico potere ultraterreno. Una o l’altra.
SAM
Senti, puoi essere spaventata o sarcastica ma non entrambe le cose.
ALICE
Guarda e impara.
[Passi mentre Sam si avvicina]
[Il pavimento di legno cigola in maniera preoccupante]
ALICE
Attento…
SAM
(Girandosi) Oh grazie al cielo che me l’hai detto, altrimenti mi sarei messo a saltellare su è giù questo pericolante -
[Il pavimento cede]
SAM
(Cadendo) Oh merd–!
[Alice lo afferra e lo tira in salvo]
[Uno splash distante; è caduto qualcosa]
[Sam fa un sospiro di sollievo, ma poi:]
SAM
Mi è caduta la chiave!
ALICE
Cosa scusa? Perché sembrava davvero un “Mi dispiace Alice, avevi ragione. Dovremmo tornare indietro adesso prima che mi ammazzi cadendo in un buco acquoso. Cristo, sei sexy, eccoti un ventino per il disturbo.”
SAM
Non possiamo! Questo è il primo indizio che abbiamo trovato!
ALICE
Indizio? Ma che indizio?! È un buco, Sam. È un buco buio e lurido in un ufficio buio e lurido in un edificio buio e lurido, invaso dagli insetti e chissà cos’altro. Mi dispiace, ma è abbastanza. Questo non è un grandioso indizio sulla tua infanzia. È un buco. È ora di andare, Sam.
[Sam lascia andare un lungo sospiro sconfitto]
ALICE
…mi dispiace davvero. Lo so che ci speravi.
SAM
No, hai ragione tu. non so cosa sto cercando. Ho… ho dei ricordi di alcune cose strane che ho visto qui, ma senza alcun contesto. Volevo sapere cosa stava succedendo, perché hanno scelto noi… perché non hanno scelto me. Forse trovare il punto in cui tutto ha iniziato ad andare storto.
Ma… è troppo tardi. E adesso… io sono l’unico a cui ancora gli importa.
ALICE
A me importa.
– Non molto, per la cronaca, non montarti la testa. Ma la verità è che, la chiusura avviene nei film, amico. Noialtri al massimo possiamo trovare solo dei luridi buchi.
[Una pausa]
SAM
(facendo un sorriso) Sai che per quello vendono una crema.
ALICE
(con calore) Ecco il mio gamberetto.
SAM
(sospira) Andiamo. Usciamo di qui prima che finiamo in quella che penso possa essere una fogna.
ALICE
Oh, pensavo che venisse da te! Avevo pensato che te l’eri fatta addosso quando sei caduto. 
SAM
Che tesoro.
[Iniziano ad allontanarsi, le loro voci si fanno sempre più distanti]
ALICE
Sento un odorino. Ora, per quanto possa essere divertente ritrovarsi sul punto di finire in uno di quei casi inquietanti, avrei proprio voglia di bere qualcosa. Pensi che quel pub a cui siamo passati davanti è ancora aperto?
SAM
Siamo a Manchester, quindi sì, probabilmente. Che ci servano o meno quando puzziamo come una volpe morta è un'altra questione…
[Alla fine le voci svaniscono del tutto, a causa della distanza e della pioggia]
[Un lungo silenzio mentre il nastro continua a girare e l’acqua, più in basso viene mossa]
[Poi c’è un tonfo sul legno, e un lucchetto viene scosso]
[Il rumore distintivo di una chiave che viene trascinata sul legno, poi infilata in un lucchetto che scatta]
[La porta della botola si apre cigolando]
[[ERRORE] emerge e fa un respiro incerto]
[Poi un altro e un altro ancora]
[CLICK]
[Traduzione di: Victoria]
[Episodio successivo]
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deathshallbenomore · 2 years
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Tumblr media
comunque stavo riguardando le foto del pride di genova e debbo dire che la persona che si è portata appresso questo bellissimo parasole ha vinto. un kis e anche un abbraccione
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veronica-nardi · 4 years
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Drama Quiz 2020
FINALMENTE E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RISPONDERE A QUESTO MALEDETTO QUIZ (perché è maledetto, non prendiamoci in giro)
Tumblr media
L’ho aspettato con intensa trepidazione tutto l’anno. Sarò sincera: una parte di me quest’anno ha visto drama asiatici solo per poter rispondere a questo quiz.
Varie emozioni ho provato nel rispondere alle seguenti domande: dalla nostalgia ripensando ai drama visti, a un senso di divertimento generale, e a un certo porconamento perché con tutti i drama visti quest’anno rispondere alle domande, sopratutto alcune, non è stato affatto facile.
Ah com’era facile la vita l’anno scorso quando c’era The Untamed!
Ecco i 45 drama che ho visto in questo sfigato 2020 (in ordine cronologico di visione):
Coreani: My Country The New Age, Hotel del Luna, One more time, My runway, Romance is a bonus book, Descendants of the sun, The Crowned Clown, At Eighteen, Orange Marmalade, Memories of the Alhambra, Mr Sunshine, Live, Beethoven virus, Weightlifting Fairy Kim Bok Joo, Chief of staff, Tell me what you saw, Soulmate, Graceful Family, Sassy Go Go, Man to man, When the camellia blooms, Circle: two worlds connected, Hwarang, Goong, The most beautiful goodbye, Hospital Playlist, Hot Stove League, Kingdom (prima e seconda stagione).
Cinesi: Ever Night, Yanxi Palace Princess Adventures, Metti la testa sulla mia spalla, Oh! My Emperor, Super Star Academy, Arsenal Military Academy, The lost tomb (prima stagione), The Legends.
Taiwanesi: Black and white, Autumn’s Concerto, Triad Princess, Someday or one day.
Giapponesi: High and Low (di cui tra stagioni e film ho perso il conto della roba che ho visto, ma lo considero un pacchetto unico), Wild heroes, Hana yori dango (prima stagione), Karamazov no Kyodai.
Thailandesi: The Underclass.
Rewatch: The Untamed (che non userò nelle risposte perché ha già grandemente vinto l’anno scorso) e Meteor Garden.
Da notare come i coreani troneggino di brutto. Cercherò di essere più equilibrata il prossimo anno XD.
Cominciamo.
1) Drama preferito del 2020 
Anche se è la prima domanda, è l’ultima a cui sto rispondendo. Perché avevo la bellezza di dieci drama tra cui scegliere, e per giorni mi sono messa le mani nei capelli: sostanzialmente, tutte le volte che pensavo a un drama mi dicevo “ecco, è questo il mio preferito!”, ma non perché lo fosse davvero, ma solo perché ci stavo pensando ed ero presa dall’emozione del momento.
Poi, esattamente due giorni fa (oggi mentre scrivo è il 28 dicembre), mentre stavo camminando ho aperto un attimo la bozza di questo post per rivedere quali drama fossero in lista tra i preferiti, e quando mi è caduto l’occhio su questo titolo, il mio cervello ha fatto boom.
Mi sono detta: “E’ perfetto per essere il drama dell’anno! Perché non ci ho pensato prima??” E mi sono data della stupida. Non so perché, ma una parte di me l’ha sempre scartato o dimenticato, ma giuro che per me è perfetto per essere nominato drama preferito dell’anno.
Quando ho realizzato che doveva essere lui, ho raggiunto la pace dei sensi.
Per un sacco di tempo ho pensato che Hotel del Luna avrebbe molto probabilmente vinto, e anche Goong c’è andato davvero vicino, e anche The Crowned Clown.
Quando poi ho iniziato The Legends ero così entusiasta: aveva tutti i requisiti per diventare il nuovo The Untamed, peccato che poi si sia perso lungo la strada e non sia riuscito a reggere il paragone.
Ma bando alle ciance e ciancio alle bande. Il mio drama preferito dell’anno è, rullo di tamburi....
LIVE
Ebbene sì, Live. E sono molto contenta di nominarlo: non solo è un drama che mi è rimasto nel cuore, ma penso che sia anche un drama fatto bene e che tutti dovrebbero vedere.
Live, vivere. Una serie sulla vita e il lavoro dei poliziotti ma non solo. La serie ci mostra cosa significa vivere nelle vesti di un poliziotto, ma in generale è un racconto su quanto possa essere arduo, doloroso e bastardo il percorso della vita, che a volte ci mette davvero a dura prova.
La serie è schietta, umana, dolorosa, realistica. I poliziotti messi in scena non sono dei supereroi senza paura dotati di poteri magici e acclamati dalla gente. Anzi. Ricordo che per la maggior parte del tempo a questi poliziotti la gente gli sputava in faccia (letteralmente).
Una cosa che colpisce è vedere questi poliziotti che lottano per vivere una vita giusta e dignitosa, lottano per proteggere i cittadini e per catturare i criminali, sono quelli che combattono per tutti ma nessuno combatte per loro. E quindi si devono arrangiare e fare da soli, stringendo i pugni e imprecando tra i denti.
“Non siamo quelli che proteggono le persone. Siamo quelli contro cui si impreca.”
E’ semplicemente impossibile non empatizzare per la squadra di poliziotti messa in scena, e anche simpatizzare per loro è davvero facile. Ricordo come fossero un branco di scaricatori che passava la maggior parte del tempo a urlarsi in faccia e a sbattere le porte, ma sapevano anche essere dei teneri pucciosi e un gruppo di comari pettegoli. Per non parlare di come fossero capaci di fare fronte comune quando si trattava di sopravvivere in un mondo crudele. Best team ever. Alla fine mi sono entrati nel cuore, anche chi all’inizio non mi piaceva molto.
Live lo dovrebbero vedere tutti per le tematiche messe in campo e per il modo in cui vengono affrontate.
La serie mette in campo problemi e tematiche che fanno parte della quotidianità di tantissime persone, e lo fa in modo sincero, diretto, pulito, arriva al punto senza girarci troppo intorno, e allo stesso tempo è estremamente rispettosa dei sentimenti dei personaggi, e questo lo ricordo molto bene.
Live mi ha fatta arrabbiare, piangere, mi ha distrutta e mi ha spezzato il cuore, mi ha fatta sentire frustrata e impotente. I casi da risolvere sono pesanti e dolorosi, ma Live è stata capace di regalare anche scene in cui si piange di gioia, e lo dico col cuore in mano: quelle scene erano preziosissime.
Inoltre ricordo alcune parti - ma giusto alcune eh - in cui ho riso fino alle lacrime.
Perché Live mi ha regalato una delle più belle bromance di sempre.
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Vorrei stare qui a parlare di ogni singolo personaggio e di tutte le scene che mi sono rimaste impresse, ma siccome non posso dico solo che uno dei personaggi principali ha un’evoluzione davvero bellissima e a tutto tondo, e ogni poliziotto della squadra riesce a farsi amare per qualche motivo: a tutti viene dato dello spazio per raccontare le loro storie umane e difficili, che ho seguito tra rabbia, tristezza ed affetto.
Una morale che mi porterò dietro da questa serie per l’eternità è che non possiamo aspettarci che i poliziotti siano impeccabili, che abbiano sempre la prontezza di seguire alla lettera il manuale. Prima di essere dei poliziotti, sono degli esseri umani. Non possiamo pretendere da loro l’impossibile, perché la verità è che sono costretti a prendere delle decisioni vitali in situazioni di forte stress nel giro di pochi secondi.
La tristezza di questa serie è vedere la gente comune trattare a pesci in faccia questi poliziotti che si fanno il culo dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, mettendo continuamente a repentaglio le loro vite. Affrontare situazioni di pericolo e catturare criminali fa parte del loro lavoro, ma penso che sarebbe consolatorio e gratificante se almeno ricevessero il supporto da parte di quei cittadini che si impegnano tanto a proteggere.
Ci sono momenti in cui la frustrazione vola davvero altissima, ma è una serie che vale assolutamente la pena vedere.
2) l’ultimo drama che hai visto quest’anno
Kingdom
Ad un certo punto di questo autunno mi sono accorta di aver guardato un sacco di drama coreani nei mesi precedenti, e di aver abbastanza trascurato quelli degli altri paesi (basta guardare la mia lista), così mi sono ripromessa di guardare solo drama taiwanesi, cinesi o giapponesi fino alla fine dell’anno, giusto per rimpolpare un po’ la situazione.
Promessa che è andata a farsi benedire nel momento in cui ho scoperto (a quanto pare lo sapevo già ma giuro che non me lo ricordavo proprio, grazie memoria) che uno dei miei grandi amori di quest’anno, ovvero Ju Ji-hoon che ha interpretato il principe Shin in Goong, è il lead di questa serie zombie in onda su Netflix.
Quello degli zombie non è proprio il mio genere preferito, ma ammetto che ogni tanto qualcosa di questo genere posso anche vedermelo volentieri (oltretutto i feels da The Walking Dead sono volati altissimi).
E poi c’era Shin (sì, io lo chiamo Shin), e addirittura nel ruolo del lead, e la prima stagione contava solo sei episodi non molto lunghi, quindi la serie sembrava proprio dirmi “guardami, guardami!”. E quindi l’ho guardata, alla faccia dei drama degli altri paesi. Fatemi causa.
Finita la prima stagione ho scoperto che era già disponibile la seconda sempre sei episodi, e mi sono detta “che faccio non me la guardo?”. Volendo finire in fretta per dedicarmi a questo quiz, me la sono sparata nel giro di una mattina, finendo col rincoglionirmi.
Posso concludere dicendo che la serie mi è piaciuta molto. Attendo la terza stagione.
3) Un attore e un’attrice che hai scoperto quest’anno 
Xu Kai e Bai Lu
Entrambi da Arsenal Military Academy e The Legends, dove interpretano i lead in tutte e due le serie, ed entrambe le volte danno vita a due bellissime storie d’amore di cui mi sono innamorata.
Mi hanno conquistata sia singolarmente, sia come coppia. Sono un attore e un’attrice molto giovani - 25 e 26 anni - ma già estremamente capaci, espressivi, versatili, ci regaleranno così tante soddisfazioni nel corso degli anni.
Insieme sono qualcosa di stupendo, hanno un’ottima chimica che rende la loro recitazione molto naturale. Li ho adorati sia in Arsenal, dove hanno dato vita a un rapporto un po’ alla Daoming Si e Shancai, un po’ alla gatto e il topo, un rapporto litigarello, sale e pepe, divertente, ma anche ricco di complicità e romanticismo; sia in The Legends, dove la storia d’amore è molto più centrale ed è anche molto più ricca di angst, e sono pienamente riusciti a dare vita a una storia tormentata, tragica, difficile, dolce, triste, romantica, passionale.
Mi sono completamente innamorata di loro, sono stati una gioia per gli occhi per tutto il tempo.
Bonus per Yeo Jin-goo, interprete di The Crowned Clown e che non posso non citare.
4) Un drama che hai visto che sapevi che non era il tuo genere ma che poi ti è piaciuto 
Memories of the Alhambra
Dunque, qui devo spiegare bene.
Quando ho letto questa domanda mi sono trovata un po’ in difficoltà, perché io scelgo sempre drama che mi ispirano e che è molto probabile mi piacciano. Oppure me li consiglia @dilebe06​, che ormai conosce i miei gusti e mi consiglia sempre ottimi drama.
Oppure vado “sulla fiducia”. Mi spiego: quando c’è un attore o un’attrice che mi piacciono, vado a guardare quali altri drama hanno fatto e me li vedo di default, intuendo già che mi piaceranno, perché do per scontato che se un attore o un’attrice mi piace molto, i loro drama non potranno non piacermi.
Per esempio io probabilmente non avrei mai visto Circle, un drama di fantascienza con gli alieni. Ma sapendo che c’era Yeo Jin-goo, ho pensato che non poteva essere brutto, infatti mi è piaciuto molto.
Avrei anche risposto Circle a questa domanda, o magari High and Low (chi se l’aspettava tanta profondità da quella che doveva essere una serie sulle risse di gruppo?), ma poi mi è venuta in mente una cosa.
Quando ho letto la trama di Memories of the Alhambra non mi è ispirata molto e ho detto a @dilebe06​ di guardarla pure senza di me.
ANCORA MI DO DELLA CRETINA DA SOLA.
Per fortuna a una certa @dilebe06​, che come ho detto poc’anzi mi conosce bene, mi fa sapere che il lead di questa serie potrebbe piacermi molto, e da come me ne parlava sembrava un drama con un ritmo molto coinvolgente e pieno di misteri.
Siccome mi fido di lei, ormai incuriosita, ho iniziato a guardarlo... finendo col mangiarmi un episodio dietro l’altro e rischiando di morire per la troppa adrenalina. L’ho amato.
Lo considero uno dei drama coreani migliori, non solo del 2020, ma che in generale siano mai stati creati.
E pensare che io lo avevo scartato...
Ecco perché inserisco Memories in questa domanda, perché all’inizio lo avevo scartato perché, per motivi noti solo a me, “non mi ispirava”.
5) Personaggio con la migliore evoluzione 
Lu Zhaoyao in The Legends
Zhaoyao è stata una delle mie eroine e lead preferite di questo 2020. Un personaggio sfaccettato, dinamico e in cambiamento continuo, tanto che nel corso della serie attraversa tre diverse evoluzioni: inizialmente parte come una ragazza allegra, innocente, spensierata, ma non priva di coraggio e di talento; poi diventa una giovane donna piena di rancore, fredda, combattiva e sfacciata, nonché una leader capace di dare fuoco a una città per proteggere i membri della sua Setta; e infine si trasforma in una donna matura, consapevole, che impara ad amare e ad essere amata, che smette di lottare da sola intrappolata nel proprio risentimento, che rivede totalmente i propri orizzonti, sogni e priorità.
Faccio vincere lei perché diventa proprio un’altra persona nel corso della serie, e Bai Lu è stata bravissima nell’interpretare un personaggio così ricco di sfumature che compie un percorso travagliato.
6) Drama che ti è piaciuto meno 
Black and white
Questa è facile da rispondere. Basta guardare i voti che ho dato ai drama di quest’anno, e Black and White penso sia l’unico a cui non ho dato nemmeno la sufficienza.
Era partito bene, sembrava simpatico, divertente, con scene d’azione per movimentare la situazione, i personaggi erano carini e il fatto che fossero poliziotti significava che avevano dei casi da risolvere. Tutto portava a pensare che sarebbe stato un drama di intrattenimento molto carino.
Poi sono cominciati i problemi.
Uno dei due poliziotti protagonisti che si scopre essere stato rapito, drogato e sottoposto a una chirurgia facciale per volere del suo stesso padre, l’altro poliziotto viene fuori che sia il figlio niente poco di meno che del presidente in persona, sempre detto poliziotto si innamora di una tizia che gliela mette nel culo ma che in punto gli dice che lo ama (e lui che piange). Il tutto coronato da una “”bromance”” in cui i due prima tentano di ammazzarsi (non ricordo chi dei due tenta di ammazzare l’altro), e dieci minuti dopo - ripeto, dieci minuti dopo - sono fratelli per la vita.
Un’accozzaglia di roba assurda, cringe e trash.
Io ho già deciso il momento più WTF, ma mi sto accorgendo che pure questo non scherza.
Ma sono contenta perché tra i quarantacinque drama visti quest’anno, questo è l’unico ad essere stato bocciato.
7) Un drama che non eri sicura che avresti finito 
At Eighteen
Ci sarebbe anche Metti la testa sulla mia spalla, abbandonato dopo i primi tre episodi perché a mia mamma non piaceva e ripreso da me sola tempo dopo, ma preferisco inserire At Eighteen perché non ho modo di citarlo da nessun’altra parte in seguito, e sarebbe un peccato.
Anche At Eighteen l’ho cominciato con mia mamma, e pensavo che lo avremmo droppato al primo episodio perché non ci stava prendendo, era un po’ noioso. Poi, proprio sul finire della prima puntata, la trama improvvisamente si illumina e abbiamo deciso di proseguire.
Lo abbiamo iniziato annoiate, lo abbiamo finito in lacrime per la commozione.
Ho visto tre drama scolastici quest’anno, e At Eighteen è il mio preferito perché è quello che trovo più realistico nella messinscena delle tematiche e dei personaggi.
At Eighteen è un drama di denuncia del sistema scolastico coreano, fatto di classifiche soffocanti, manipolazioni e voti truccati; una serie che parla di genitorialità, sul ruolo e l’importanza dei genitori e i danni irreparabili che un’educazione sbagliata può provocare nei figli; ma soprattutto una serie sugli adolescenti e su tutte quelle cose che possono vivere dei tipici ragazzi e ragazze di 17-18 anni: il bullismo, i primi amori, l’inserirsi in una nuova scuola, l’accettazione, le amicizie, la scoperta della propria sessualità, le litigate, il divorzio dei genitori, prendersi una cotta per il giovane e carismatico professore, pensare a cosa fare nella propria vita.
Accompagnato da una bellissima colonna sonora, At Eighteen è un drama davvero meritevole - con attori che per una volta sembrano davvero dei ragazzi perché lo sono loro stessi - che tocca argomenti difficili in modo sapiente, riuscendo non solo a far riflettere ma anche emozionare.
8) Protagonista maschile preferito 
Ha Seon di The Crowned Clown
Una delle domande più difficili per me, perché quest’anno ho visto quattro lead che mi sono entrati nel cuore: Joo Jin-woo di Memories of the Alhambra, Shin di Goong, Mo Qing di The Legends, e Ha Seon di The Crowned Clown. Ognuno di loro mi ha conquistato per motivi diversi e ognuno di loro meriterebbe di vincere, ma alla fine scelgo Ha Seon.
Un ragazzo povero cresciuto per la strada in una piccola compagnia di saltimbanchi, è allegro, sorridente, gentile, affabile, spensierato, e allo stesso tempo furbo e intelligente. La sua vita cambia radicalmente quando, a causa della sua somiglianza fisica col Re, viene messo sul trono per proteggere il sovrano, la cui vita è costantemente in pericolo.
Ho seguito Ha Seon con enorme piacere ed interesse nel suo travagliato percorso. Da buffone di strada che non sa nemmeno leggere e che vive la sua vita con spensieratezza assieme alla giovane sorella, Ha Seon compie un’evoluzione davvero straordinaria. Impara a leggere, a parlare in modo formale, impara a muoversi a corte e a impartire ordini. 
La lezione più dura che impara sulla propria pelle è quella che il Re è un lavoro di merda: sei sempre nel mirino, circondato da avvoltoi che non attendono altro che prenderti il trono, la tua vita è costantemente in pericolo, sei costretto a fare delle scelte difficili e a compiere azioni discutibili, ogni tuo gesto/azione/parola deve essere riflettuto con calma in modo da non fare passi falsi, e devi essere pronto a rinunciare alle cose a cui tieni di più. Insomma, è un lavoraccio in cui si vive costantemente con il cuore in gola.
Ha Seon è stato un protagonista davvero splendido che è impossibile non amare. Mi ha strappato vari sorrisi, mi ha fatto riflettere, pensare, emozionare. Ricordo come si facesse aiutare ma non permetteva che gli venissero messi i piedi in testa: era sì un buffone ignorante, ma non era stupido, capiva perfettamente perché era stato messo sul trono, e non gli andava giù di essere una marionetta sacrificale. 
Un carattere forte che esplode nel momento in cui decide di abbracciare il potere e di tenersi il trono per proteggere coloro che ama e per cercare di cambiare il mondo. Questa è una delle mie due scene preferite della serie, ed è il motivo per cui scelgo Ha Seon come protagonista dell’anno: perché decide di usare il suo privilegio e il suo potere per fare qualcosa di buono.
Ha Seon è un personaggio ben caratterizzato, sfaccettato, con una bella evoluzione, ma non lo premio per questo, bensì per il messaggio chiaro, semplice e diretto che porta con sè.
9) Protagonista femminile preferita 
Dong-baek di When the camellia blooms
WOO CHE COLPO DI SCENA DELL’ULTIMO MINUTO.
Dico così perché ero abbastanza convinta che la mia preferenza sarebbe ricaduta su Lu Zhaoyao di The Legends, ma poi, qualche giorno fa, durante una delle mie passeggiate - perché a quanto pare durante le passeggiate ho le illuminazioni divine - mi sono messa ad ascoltare una ost di When the camellia blooms e mi sono detta: “No cavolo, è lei che voglio far vincere!”
Non è una decisione presa dal nulla e che si basa su uno scoppio improvviso di pazzia, perché Dong-baek è sempre stata una lead da me molto amata, e ce l’avevo comunque in lista tra le preferite.
Le altre due che avevo in lista sono Mal-wol di Hotel del Luna, che quando ho visto ho pensato avrebbe potuto vincere come lead preferita, e Seok-hee di Graceful Family, che fra tutte è quella che risulta più carente in fatto di evoluzione.
Di queste quattro protagoniste - tutte da me amatissime - tre di loro sono molto, ma molto, come si dice, badass. Una caratteristica abbastanza alla moda tra le lead dei drama ultimamente.
Ho deciso di premiare Dong-baek perché è stata una protagonista così particolare, così diversa da tutte le altre. Così... umana e realistica.
Un’ottima protagonista ben caratterizzata e approfondita, che compie un’evoluzione - davvero bella - sia come persona, che come figlia, che come madre, ma che rimane umana nei suoi momenti di crollo. Adorabile e sfaccettata, mi è piaciuta un sacco.
E’ stata una lead, e in generale un personaggio, per me molto particolare fin dall’inizio. Timida, ferita e perdente, ma capace di travolgere con la sua schiettezza. Non è affatto una badass alla Jang Mal-wol di Hotel del Luna, ma trova comunque il coraggio di rispondere a modo suo, e nel corso del tempo acquista forza e sicurezza, trova l’amore, diventa più sciolta, matura e combattiva.
E’ un personaggio sfigatissimo, e la scrittura di un personaggio così è legit che possa non piacere, ma quello che adoro di Dong-baek è che abbia una psicologia realistica e sfaccettata, plasmata dalle sue esperienze passate, ed è questo che la rende credibile ai miei occhi.
Mi piacciono le protagoniste badass, ma stavolta premio la cruda e commovente realisticità di When the camellia blooms.
10) Miglior Coppia 
The Legends
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Allora, ho visto varie coppie che mi sono piaciute un sacco quest’anno (io ancora mi sogno la notte la scena del treno di Memories of the Alhambra, perché una cosa del genere è il mio sogno proibito). Anche se non è quella che più di tutte mi è entrata nel cuore, penso che la coppia vincitrice dovrebbe essere quella di Someday or one day, perché oggettivamente parlando è la storia d’amore più romantica che abbia mai visto (anche più della Wangxian, OMMIODDIO L’HO DETTO).
Ma, appunto, non è quella che alla fine mi ha preso il cuore. Riconosco la bellezza e il profondo romanticismo di Someday or one day, ma per me vince The Legends.
SPOILER
Una coppia che affronta mille prove e ostacoli, che combatte contro il mondo intero, contro il destino e contro se stessi, contro i propri errori, la propria gelosia e i propri timori, superano insieme esperienze di vita e di morte, si devono aspettare l’un l’altra, il tutto per un arco di tempo di quindici anni, ma alla fine niente e nessuno li può separare, e il loro amore vince su tutto.
Ho dovuto aspettare più di metà serie per vedere l’amore scoppiare - e stiamo parlando di 55 episodi - e se ci fosse un premio per il personaggio più paziente, Mo Qing vincerebbe da qui all’eternità. 
Ricorderò per sempre i porconi che Zhaoyao mi ha fatto tirare per episodi ed episodi: lo odia, lo vuole uccidere, lo manda in missioni altamente pericolose, sposa un altro perché preferisce la vendetta sull’amore - minchia i santi che ho tirato giù in quella scena - lo inganna fingendosi un’altra e prova pure a sedurlo, gli sparisce davanti (facendo letteralmente puff) rischiando di farlo morire di crepacuore e, oltre il danno la beffa, manco ricorda di aver passato una notte di passione con lui.
CIOE’.
E lui non è che a un certo punto perde la pazienza, la manda a quel paese, o si arrabbia. No, lui continua ad amarla profondamente, fedelmente, si prende saggiamente cura della sua Setta mentre lei non c’è, e la aspetta. Quest’uomo è un santo.
Battute a parte, riconosco che Zhaoyao ha sempre avuto le sue ragioni, e poi devo ammettere una cosa bellissima: Mo Qing l’ha amata moltissimo, ma dopo aver capito di essere innamorata anche Zhaoyao ha amato tantissimo lui, in modo altrettanto profondo e fedele. Perché ci vuole una grande forza d’animo e devi nutrire un vero amore se rimani al fianco dell’uomo che ami anche quando lui sta male e ha le sue crisi, anche quando diventa addirittura pericoloso. Un’altra avrebbe potuto abbandonare Mo Qing, soprattutto quando perde il controllo dell’essenza demoniaca e uccide le sue guardie. Voglio dire, avrebbe potuto uccidere la stessa Zhaoyao. Quindi l’ammiro molto per aver avuto il coraggio di essere rimasta al suo fianco, anche nei momenti più difficili.
Perché un conto è dire di amare una persona nei momenti dolci e romantici, un altro è dire di amarla anche nei momenti di dolore e quando le cose si mettono male. E’ qui che si vede il vero amore. E Mo Qing e Lu Zhaoyao hanno dimostrato di amarsi veramente.
Un’altra cosa che ho adorato di questa coppia è che, in un mondo di drama in cui spesso non è ben chiaro per quale motivo i personaggi si innamorano o sembrano che si mettano insieme in modo forzato, in The Legends sono ben chiari i motivi che portano Lu Zhaoyao e Mo Qing a innamorarsi l’uno dell’altra. E sono fottutamente adorabili.
11) Miglior scena d’azione 
HIgh and Low The Movie
High and Low vince a mani basse sui combattimenti, bassissime proprio, visto che è una serie sulle risse tra gruppi di disgraziati.
Ci sono varie scene d’azione davvero fighe, ma il mega rissone in The Movie l’ho semplicemente adorato. Mi ha pompato parecchio e me lo sono goduta come una bambina davanti alle caramelle.
Mi è piaciuto come i vari personaggi si siano aiutati e parati il culo a vicenda, anche tra gruppi diversi, dimostrando ancora una volta il rispetto che scorre tra le varie bande, o forse hanno semplicemente capito che per sconfiggere davvero i cattivi bisogna combattere insieme e aiutarsi a vicenda.
Le uniche due note stonate della scena - più che scena è proprio un pezzo di film - sono state Sara (tipico nome giapponese) - tizia depressa che Leopardi spostati - che per tutto il tempo non viene colpita nemmeno una volta Dio solo sa come, e l’assenza di morti: ancora mi sto chiedendo come sia possibile che dopo essersi menati in quel modo nessuno sia morto o quantomeno finito in ospedale.
Ma è nulla in confronto a Cobra che veniva costretto a ingerire cemento e nella scena dopo combatteva fresco come un fiore XD.
12) Il peggior outfit? 
Romance is a bonus book
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Per fare questo collage - perché volevo dare la prova di cotanta bruttezza - sono andata a rivedermi certe scene e a cercare su internet immagini del drama. Mi sento una martire per aver sopportato tanto orrore per la seconda volta, ma mi sono sacrificata per una giusta causa.
Dan-i, la protagonista di questa serie, indossava ad ogni singola scena un messo insieme di roba che giudicare inguardabile è essere gentili. Mi sanguinavano gli occhi ogni volta.
Da notare il bonus dell’immagine finale con il lead e quella sua... giacca.
E’ talmente brutta che mi sento insultata.
Un pugno negli occhi.
13) Il drama più datato che hai visto in questo 2020 
Soulmate e Goong
Ne ho due a pari merito, perché sono entrambi del 2006 (in realtà ho controllato nei dettagli e ho scoperto che Goong è uscito qualche mese prima quindi dovrebbe avere l’esclusiva ma facciamo finta di niente).
Tra i due, Soulmate è quello che mi è piaciuto di meno, perché per gran parte del tempo non capivo il senso del drama: abituata a storie d’amore in cui la relazione viene costruita nel tempo, non riuscivo a farmi piacere i due lead che sembravano essere destinati senza essersi nemmeno mai incontrati.
Ma non avevo capito che il senso del drama... era proprio quello: quando due persone sono destinate prima o poi si incontreranno e si incontreranno sempre.
Non è comunque una storia d’amore che mi è rimasta nel cuore, perché non amo quelle love story in cui si parla di destino, ma in generale il drama mi è piaciuto.
Per quanto riguarda Goong, l’ho adorato. Penso uno dei miei preferiti quest’anno.
In una Corea moderna in cui esiste ancora la monarchia, una ragazza qualunque è destinata ad essere la promessa sposa del principe ereditario per volere dei rispettivi nonni. Una volta a corte, Chae-kyung fa fatica ad ambientarsi, e la freddezza del principe Shin non aiuta. Ma costretti ad essere marito e moglie, i due devono imparare a conoscersi, ad andare d’accordo, a rispettarsi.
E mentre loro non sono contenti dei ruoli che devono ricoprire, l’ex principe ereditario Yul e sua madre tornano dall’Inghilterra per riappropriarsi di quello che un tempo spettava a loro.
In tutto ciò si mette in mezzo anche Hyo-rin, una second lead che prima rifiuta la proposta di matrimonio di Shin, poi capisce quanto in realtà tiene a lui e fa marcia indietro.
In Goong c’è un po’ di tutto: amore, amicizia, famiglia, gioco del trono, vendetta, intrighi. Goong parla di reali, ma alla fine i personaggi in scena non sono delle persone speciali, sono degli esseri umani come noi,  con i loro pregi e i loro difetti.
Penso che il punto focale della serie siano proprio questi adolescenti alle prese con i primi amori, con i loro sogni, con i loro dubbi riguardo il futuro. C’è chi ha un buon rapporto con i genitori e chi invece deve fare i conti con rapporti più freddi e distaccati. C’è chi fa amicizia facilmente e chi deve imparare a comunicare come si deve.
Al di là di essere o meno dei reali, le tematiche portate in campo sono tutte molto umane e realistiche, e questo è un gran punto di forza di Goong.
I personaggi sono caratterizzati molto bene e alcuni di loro compiono delle evoluzioni davvero belle e ben fatte. Il mio preferito è stato Shin, che mi ha ricordato molto Daoming Si di Meteor Garden per la sua scontrosità e l’incapacità di comunicare come un essere umano decente. La differenza è che mentre Daoming Si era pieno di rabbia, Shin era pieno di tristezza e di amarezza, ma anche lui come Daoming Si compie un percorso molto umano fatto di alti e bassi.
La storia d’amore principale è bella perché umana: litigi, battibecchi, incomprensioni - perché cos’è un drama senza fraintendimenti - ma anche romanticismo, parole dolci, scene in cui la ship è letteralmente VOLATA.
Bellissima anche la colonna sonora.
Insomma, anche se è un drama un po’ datato e dal punto di vista visivo non è bello come quelli di oggi, vale assolutamente la pena vederlo!
14) Hai droppato drama? quali? 
Before we get married e School 2017
Io non sono una che droppa i drama. Assolutamente no. Anche se capita che un drama non mi piace io tendo a voler arrivare fino in fondo, quindi deve farmi proprio cagare cagare perché io lo abbandoni.
Eppure quest’anno ne ho droppati ben due (che possono sembrare pochi, ma per me sono anche troppi): il taiwanese Before we get married, e il coreano School 2017.
A mia discolpa posso dire che li ho droppati non per mio volere, ma per quello di mia mamma: si cercava un’altra serie da vedere dopo At Eighteen, e ne abbiamo provate alcune, tra cui queste due, che a lei non sono piaciute, quindi le abbiamo droppate.
Effettivamente sembravano un po’ trash entrambe e non facevano impazzire nemmeno me, ma a volte penso di riprendere Before we get married giusto per godermi la presenza di quel cucciolino adorabile di Jasper Liu.
15) Miglior Momento comico 
Ever Night
Strano ma vero, questa è stata una delle domande più difficili per me, perché non mi veniva in mente nessun momento comico da premiare. Certo, ho visto tante scene buffe e divertenti quest’anno, ma tutte le volte che pensavo a questa domanda non c’era nessuna scena che mi saltava subito alla testa come per dire: è questa!
E lo dico: questa scena di Ever Night l’avevo totalmente dimenticata, me ne sono ricordata solo rileggendo per puro caso i vecchi commenti con @dilebe06​.
In realtà mi sono tornati in mente due momenti divertenti.
Il primo è quando Ning Que e Pipi vengono “incantati” dalla musica di Nono e Decimo e costretti a ballare senza che possano controllarsi. Ricordo di aver riso come una scema.
La seconda scena che voglio citare non dovrebbe essere divertente, perché la serie ti presenta tutto in modo molto serio, ma non ho potuto fare a meno di ridere di gusto.
Non ricordo bene i particolari, ma il fatto è questo: vogliono cercare e uccidere il “figlio del male”, un bambino che sono convinti un giorno diventerà l’incarnazione di pura malvagità e pericolo per il mondo intero. Gli uomini dell’esercito si recano in questa casa perché i corvi hanno indicato quella, entrano dentro e uccidono tutte le persone al suo interno.
Peccato che questo figlio del male si trovava... nella casa affianco. Tipo a tre metri di distanza. Questi hanno fatto un massacro e scatenato una vendetta perché hanno sbagliato porta.
Cioè tutta la storia di Ever Night parte dal fatto che questi hanno fatto irruzione nella residenza a tre metri di distanza da quella giusta.
Scusate ma a me fa assai ridere.
16) Miglior bacio 
When the camellia blooms
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Ho visto dei gran bei baci quest’anno, come quello sotto la pioggia di Memories of the Alhambra - e per tanto tempo ho pensato che sarebbe stato il mio preferito - o quello di Goong dopo che Chae-kyung confessa a Shin il suo amore, o ancora quello di Descendants tra Yoon Myung-ju e il sergente Seo nella mensa dell’esercito dopo che lei ha letto la lettera d’amore di lui.
Poi ho visto questo bacio di When the camellia blooms... e ciaone proprio.
E’ stato bellissimo non solo il bacio in sé, ma anche proprio tutta la scena che ha portato a quel bacio.
La scena è questa (SPOILER): Yong-sik si trova in ospedale ferito e sporco di cenere dopo aver salvato Dong-baek, le dice che devono smetterla di flirtare facendomi rimanere di merda perché penso a una rottura, poi aggiunge che l’unica cosa che rimane da fare è sposarsi perché non riesce a smettere di preoccuparsi per lei.
E io mi sono sciolta come un ghiacciolo al sole. Prima l’ho mandato a cagare per avermi fatto credere di volerla lasciare, poi mi sono sciolta.
E’ stato bello e commovente vedere la sorpresa anche sul volto di Dong-baek, che dopo essere stata “una perdente desiderosa di affetto per tutta la vita, gli dice di amarlo senza paura.”
Lui sorride in quel suo modo adorabile, l’attira a sé e c’è questo bacio incantevole, tenero, romantico, meravigliosamente perfetto.
E’ una scena che mi commuove ancora oggi (non appena l’ho rivista mi sono venute le lacrime): adoro questa proposta di matrimonio che arriva all’improvviso, con semplicità e naturalezza, fatta in un letto d’ospedale tra malati e feriti. Un momento in cui non penserei mai di veder arrivare una proposta di matrimonio. E quel bacio mi ha riempita di gioia e di calore.
17) Miglior Villain 
Graceful Family
ASPETTAVO QUESTA DOMANDA.
La direttrice Han vince su tutta la linea lasciando indietro i suoi avversari a mangiarsi la polvere.
Ho adorato questo drama e ho adorato questo villain. Una villain femminile spettacolare!
Per me, lei e la lead sono state le Queens di questa serie, ma la diabolica direttrice è a un livello superiore: una villain e una antieroina allo stesso tempo, un personaggio con un passato e un percorso, una donna che fa quello che ritiene deve essere fatto, una direttrice disposta a sporcarsi le mani senza rimpianti per proteggere il sistema.
Questo è il tipo di villain che io adoro. Non sopporto i personaggi che fanno cose cattive perché sono stronzi e punto, o i classici cattivi assetati di potere.
Ho letteralmente adorato tutti i “faccia a faccia” tra lei e Seok Hee, la lead. Con le due Queen a confronto, i loro momenti erano ricchi di tensione e adrenalina, e morivo dalla voglia di sapere la prossima mossa.
Ricordo anche una bella discussione tra la direttrice e l’avvocato Heo, capitalista versus idealista.
Una stronza senza precedenti, ma interessante il suo discorso sul dover prendere delle decisioni quando sei a capo di un’azienda come il MC Group: quando sei in una posizione di potere, come essere un presidente oppure un re, fare delle scelte difficili e scendere a compromessi fastidiosi è qualcosa di inevitabile e che bisogna imparare ad affrontare.
E complimenti non solo alla scrittura del personaggio, ma anche alla messa in scena e alla recitazione, davvero ottima. L’aurea di cazzutaggine di questa donna ha raggiunto picchi altissimi di epicità, tanto che ci sono stati momenti in cui mi sono detta che fosse indistruttibile.
Sono ancora qui a esigere che le venga fatta una statua.
18) Peggior Villain 
The Underclass
Lo dico subito: è una risposta a presa di culo. Però ci sta. E ora spiego perché.
Innanzitutto voglio dire che avevo altri quattro peggior villain tra cui scegliere: il classico nobile che vuole il potere di Hwarang, la setta religiosa completamente no sense e decisamente fuori di testa di Wild Heroes, l’americano stronzo poco approfondito di Descendants of the sun, e i super cattivi giapponesi di Mr Sunshine.
Avevo deciso di premiare questi ultimi, perché è vero che sono stati tutti villain abbastanza tremendi, ma non potevo accettare la superficialità di mettere in scena un esercito di giapponesi tutti stronzi e tutti cattivi, non da una serie come Mr Sunshine.
Ma parlandone con @dilebe06​, ho pensato di dare una risposta “a presa di culo”: incorono come peggior villain dell’anno la preside di The Underclass.
E’ a presa di culo perché questa preside NON ci viene presentata come una villain o come un personaggio cattivo, anzi, la serie vuole farla passare come personaggio positivo, che ascolta le studentesse e ha a cuore le loro opinioni. E che c’è di male, vi chiederete voi.
Di male c’è che questa preside è una beneamata incompetente.
Andiamo con ordine: prima abbandona il suo ruolo di dirigente scolastico lasciando il sistema nelle mani del vicepreside, sapendo benissimo che non le piace il suo modo di gestire le cose; poi passa una cosa come quattro anni a coltivare l’orto, mentre il vicepreside la fa da padrone e il suo sistema è sempre più ingiusto e limitativo per certe studentesse - ripeto: la preside è consapevole di tutto questo. Poi succede una disgrazia: una delle SUE studentesse si suicida, la cosa le viene riferita, lei se ne dispiace MA NON FA UNA PIEGA.
Torna a scuola solo quando la serie decide che deve tornare, ovvero quando le protagoniste sono in pericolo, e finalmente si degna di riprendere il suo posto. La prima cosa che fa una volta ripresasi il potere è azzerare tutte le classifiche e i punteggi ottenuti fino a quel momento, quindi se sei una studentessa che ha passato mesi e notti insonni a studiare come una matta per ottenere un buon punteggio e salire in classifica, tutti i tuoi sforzi finiscono nel cesso. Attaccati.
E almeno la preside si fosse degnata di rimpiazzare il sistema a classifica con un nuovo sistema, più equo e paritario, e invece no! Questa donna si siede in poltrona, raduna le varie rappresentanti di classe intorno a sé e fa: “bene ragazze, io non ho idea di cosa fare, voi che dite?”
Cos..... Aspetta... Seria?
Sì, era seria. Questa è davvero tornata senza avere la minima idea di come gestire la scuola.
Si decide che per decidere il nuovo sistema scolastico si terrà un Festival con varie prove, e la classe vincitrice potrà scegliere il sistema scolastico da adottare.
IL SISTEMA SCOLASTICO DA ADOTTARE DA QUI IN AVANTI.
Non se mettere alle finestre delle tende blu o verdi, ma il nuovo sistema scolastico. E lo dovranno decidere delle ragazzine di 17-18 anni perché la preside “non ha idee”.
Questa non è una preside che ascolta le ragazze, questa è una preside che non ha voglia di fare, che non ha capacità decisionale, che non ha le competenze per dirigere una scuola.
Che torni a coltivare l’orto che è meglio.
19) Peggior Ship 
Hwarang
Pensavo che la peggior ship l’avrebbe vinta quella di Super Star Academy - un drama piuttosto no sense che ho visto solo per Xiao Zhan - che vedeva il lead innamorato della lead perché quando avevano otto anni l’aveva salvata da un dirupo (The Untamed intensifrienzz), e da allora era convinto che il loro amore era destino.
Io ho detto di aver già scelto la migliore scena WTF, ma a ripensare ai drama mi tornano in mente di quelle perle che ancora rimango basita.
Comunque, non premio loro come la peggior ship, perché almeno c’era una costruzione decente della loro relazione, e la storia d’amore non era noiosa.
LA STESSA COSA NON POSSO DIRE DELLA SHIP DI HWARANG.
Signore abbi pietà di me.
Venti episodi. Venti episodi di cliché - lui che si finge un’altra persona e lei si innamora, poi scopre la verità e si arrabbia ma ormai è troppo innamorata, è un cliché trito e ritrito, anche basta! - venti episodi di scene ripetitive e noiose, ma soprattutto venti episodi di PIAGNISTEI DELLA LEAD.
Giuro, non ho mai visto una lead così frignona. E inutile. E insopportabile.
A una certa mi mettevo pure a ridere in modo isterico davanti ai suoi pianti. Io l’avrei fatta morire al quarto episodio. Ve lo garantisco: nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
Oltre a questo, incorono questa ship come la peggiore perché non ho mai visto né sentito quella chimica, quel sentimento e quella passione che dovrebbero esserci in una coppia ben riuscita.
Mi consolo un po’ pensando all’altra storia d’amore della serie, quella secondaria, ma mannaggia a voi dovevate concentrarvi su questa! Carinissima e adorabile.
Io faccio un appello: @dilebe06​ ti prego l’anno prossimo metti la domanda sulla ship secondaria preferita. Se quest’anno ci fosse stata, avrei votato loro!
20) Miglior Colonna Sonora 
Hotel del Luna
Allora, dico subito che quest’anno ho sentito molte bellissime colonne sonore e ascoltato un sacco di bellissime ost. Molte le riascolto spesso e mi sono proprio entrate nel cuore.
Ma Hotel del Luna DEVE vincere.
Sì, deve vincere. Io non ho mai visto un drama così perfetto nella combinazione audio-scena. Nel rivedere alcuni pezzi mi sono ricordata che ogni singola scena - ripeto: ogni singola scena - era accompagnata da una canzone con cui si sposava alla perfezione.
Ogni ost scelta era semplicemente perfetta per la scena che stavo vedendo, era davvero qualcosa di incantevole e magnetico.
Hotel del Luna è stato un grande drama per me quest’anno. Da un certo punto di vista, dovrebbe vincere come drama dell’anno: la storia è bella e coinvolgente, la lead è strepitosa, la storia d’amore è tristemente romantica, la recitazione è ottima, gli outfit splendidi, l’ambientazione suggestiva, una delle colonne sonore più belle di sempre, un finale commovente ma coerente.
Tutt’oggi mi è davvero difficile trovare dei grossi difetti a quella serie.
Quello che mi colpiva durante la visione era il fatto che fosse una gioia per gli occhi. Ero semplicemente incantata per tutto il tempo da quanto fosse fatto bene.
Bonus per The Legends, che sfoggia una colonna sonora che mi è piaciuta un sacco e che forse avrei fatto vincere se non fosse stato per Hotel del Luna.
21) Miglior ambientazione 
The Legends
Qui però The Legends lo faccio vincere. Per quanto mi sia piaciuta l’idea di un hotel in cui i fantasmi devono soggiornare finché non sono pronti a partire per l’al di là, non mi ha tuttavia fatta innamorare l’interno dell’hotel di Hotel del Luna. Non so neanch’io cosa mi aspettassi, ma ricordo di essere rimasta un po’ delusa, forse perché non mi piaceva lo stile (non sto dicendo che fosse brutto o fatto male, solo che non era nelle mie corde).
The Legends è stata una meraviglia per gli occhi: le inquadrature del mondo fantasy nel quale è ambientata la storia mi hanno incantata per tutto il tempo, e ammetto di avere un debole per i caratteristici set degli storici cinesi.
22) Miglior scena WTF 
The Lost Tomb
Ci sono TANTE scene wtf e no sense che potrebbero tranquillamente vincere, come una del già citato Black and White, oppure una scena di Super Star Academy in cui la lead aiuta a rialzarsi un cattivo che è inciampato e che la sta inseguendo, oppure la setta religiosa di Wild Heroes capitanata da una pazza che tiene prigioniera la figlia e vuole costringerla ad uccidere il padre per compiere una sorta di rito.
Ma The Lost Tomb regna incontrastata. Questa serie è la regina sovrana delle scene wtf, perché praticamente è fatta SOLO da scene wtf e di dubbio senso logico.
Indimenticabile la scena in cui la nonna si fa servire tranquillamente il suo tè mentre intorno a lei incombe una rissa spietata, o il momento in cui i personaggi convincono il lead ad aprire una bara dicendogli che possono trovare al suo interno la soluzione su come uscire dalla tomba sotterranea in cui si trovano.
Ma la scena che per me vincerà nei secoli dei secoli è quella in cui il signor Fatty si aggira per la tomba sotterranea con un vaso in testa. Ma non messo come cappello, ma come maschera, nel senso che gli copre proprio tutta la faccia.
Sento ancora il no sense dilagare prepotente nel mio cervello.
23) Personaggio più intelligente 
Yanxi Palace: Princess Adventures
Sappiate che questa è la penultima domanda a cui rispondo. Mi sono ridotta a questo punto perché non sapevo proprio chi mettere. Non perché io non abbia visto personaggi intelligenti quest’anno, ma perché non ricordo nessuno che mi abbia colpito nel segno.
Ci sarebbero tutti quei personaggi strategici che hanno giocato al gioco del trono o ideato stratagemmi politici, come quelli di The Crowned Clown, Graceful Family o Chief of staff.
Alla fine ho deciso di nominare la principessa Zhaohua di Yanxi Palace per aver fregato tutti, la madre stessa e spettatori compresi, fino alla fine, per ottenere la sua vendetta.
Sembrava una pazza squilibrata, e invece...
24) Personaggio meno intelligente 
Weightlifting Fairy Kim Bok Joo
Non riuscivo a trovare un unico personaggio che fosse il più stupido dell’anno, però mi è venuto in mente che i personaggi di Weightlifting Fairy facevano uso di strategie davvero ridicole, a partire dalla lead che si creava una nuova identità per poter incontrare il second lead, illudendosi di non essere scoperta da nessuno, oppure la zia del lead che per dieci anni mandava cartoline false al nipote spacciandosi per la madre pensando che lui non lo avrebbe mai saputo.
Pur di non dire la verità (cosa comprensibile) i personaggi di questa serie mettevano su dei pandemoni e raccontavano un sacco di bugie, ma le strategie che usavano erano proprio stupide.
Comunque ammetto di aver citato questa serie anche per riuscire a inserirla nel quiz, perché a parte questo è stato un drama estremamente godibile e carino, con tematiche legate allo sport affrontate bene e una storia d’amore super carina e simpatica con una bellissima chimica.
25) Miglior personaggio comico 
Descendants of the sun
Lo ammetto, non è un personaggio che si possa definire comico, ma siccome ho passato giorni a pensare a una risposta a questa domanda e non mi veniva in mente nessuno, ho avuto l’illuminazione pensando al sergente Seo e alla sua esilarante poker face che mi ha fatto fare non poche risate.
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Questa scena è epica ancora oggi.
26) Miglior Second lead maschile e femminile 
The Legends e Arsenal Military Academy
SPOILER
Or dunque, quando ho visto Autumn’s Concerto il second lead è stato il mio eroe ed ero pronta a premiare lui, poi ho visto The Legends e...
In realtà, non l’avevo capito subito che Jiang Wu fosse il second lead della situazione, perché io per la maggior parte del tempo questo personaggio l’ho preso per quello che sembrava: un cazzone, e non so davvero come altro dirlo.
Soltanto a un certo punto ho realizzato che nascondesse di più dietro quell’aria da coglione patentato, e mi sono anche accorta... che il suo amore per la lead era reale. Mai, neppure per una volta, io l’avevo preso sul serio. Pensavo che la volesse per capriccio, per diletto, perché era prepotente, ma quando l’ho visto sacrificare il suo cuore per darlo a lei in pericolo di vita - non chiedetemi come abbia fatto lui a continuare a vivere, storia lunga - mi sono detta: cavolo, questo fa sul serio.
Ho capito che la amava davvero, e lo riprova nel momento in cui la fa scappare rimanendo indietro a combattere il villain, salvando la vita di lei e perdendo la propria. Non posso dire che Jiang Wu fosse un esempio di virtù - si nutriva con la paura delle persone, per intenderci - e non si è sacrificato per salvare il mondo quindi non posso nemmeno dire che sia stato un eroe. Il suo è stato un amore egoista, ma sincero.
Questa svolta diciamo sentimentale del personaggio mi è piaciuta tantissimo, e Jiang Wu è diventato uno dei miei personaggi preferiti di The Legends.
Per quanto riguarda la second lead femminile preferita, ho sempre apprezzato molto la signorina Song di Romance is a bonus book, e penso di parlare a nome di molti nel dire che il lead avrebbe dovuto scegliere lei. Come lui si sia potuto innamorare di una svampita come Dan-i, rimane un mistero della fede.
Anche la second lead di Goong ha fatto la sua bella figura, grazie al suo percorso di consapevolezza in cui riesce alla fine a trovare la sua strada.
Ma la mia scelta ricade, senza alcun dubbio, sulla signorina Qu Manting di Arsenal Military Academy.
Arsenal è stata una serie piena di personaggi femminili bellissimi, e questo è stato un grande pregio del drama. Una di loro è appunto Qu Manting, una giovane ragazza degli anni ‘10 a cui piace cantare, ballare e recitare, ed è brava a farlo. E’ forte, sensibile, coraggiosa, intelligente, piena di talento che non viene riconosciuto o apprezzato dai genitori, ma nonostante l’assenza di approvazione della famiglia Qu Manting si fa strada da sola, con le sue sole forze e la sua bravura, determinata a vivere la vita che desidera.
Per tanto tempo, Qu Manting è stata una second lead che non passa il suo tempo ad andare dietro al culo del lead cercando di conquistarlo: le è stato dato spazio per sviluppare la sua caratterizzazione ed avere una sua storyline, e questo mi è piaciuto un sacco.
Poi si innamora del lead, e all’inizio mi piaceva perché si è mostrata così coraggiosa, onesta e tenera nel dichiararsi, e mi va bene che gli vada dietro per cercare di farlo innamorare, ma a tutto c’è un limite. Credo che qui la sceneggiatura abbia un po’ esagerato, perché nonostante i continui - e molto sinceri - rifiuti di lui, lei continua a provarci imperterrita, assicurando che un giorno lui l’amerà.
Penso che alla lunga sia finita col diventare patetica, ma in generale Qu Manting è stata un’ottima e simpatica second lead - che non passa il tempo a mettere il bastone tra le ruote ai due lead e non tenta di rovinare la reputazione della protagonista come fanno molte - e davvero un bel personaggio.
Grazie a lei sono riuscita a inserire Arsenal Military Academy, che altrimenti avrebbe latitato.
27) Peggior Second lead maschile e femminile 
Goong e The Legends
Spero che @dilebe06​ non mi uccida quando incorono il principe Yul come peggior second lead maschile dell’anno.
Ho pensato per tanto tempo a questa domanda, perché mi è saltata subito in mente la peggior second lead femminile, mentre ho dovuto riflettere per trovare il maschile.
All’inizio non mi veniva in mente nessuno, poi sono riuscita a trovarne due: Hwi-young di At Eighteen e Yul di Goong. Sarebbero da nominare entrambi per lo stesso motivo, ma la differenza è che in At Eighteen ho avuto giustizia.
Il principe Yul torna in Corea dopo quindici anni di assenza intenzionato a riprendersi il trono che un tempo spettava a lui. Che si sia d’accordo con lui o meno, penso che fin qui possa essere comprensibile. Poi si innamora della lead, sposa del principe Shin, suo acerrimo rivale, e personalmente penso che Yul abbia trascinato il suo risentimento troppo a lungo.
Lui continua a complottare e a fare cose che mettono in cattiva luce e feriscono Shin e, di conseguenza, anche Chae-kyung Shin, perché lei lo ama, e Yul lo sa bene. Non voglio discutere se quella di Yul fosse più voglia di giustizia o di vendetta, quello che voglio sottolineare è che, prendendo di mira Shin, ha di riflesso preso di mira la ragazza a cui diceva di tenere.
Senza contare che screditando la reputazione del principe ereditario, anche la moglie non ci passa benissimo, ma Yul ha sempre preferito dare ascolto alla propria rabbia che al bene di Chae-kyung Shin.
Per carità, questa è una cosa umana, ma mi ha dato davvero fastidio il modo in cui la serie ha affrontato le cose: per esempio non ho mai visto Yul preoccupato di perdere l’amicizia di Chae-kyung qualora avesse scoperto di tutti i suoi imbrogli, e quando alla fine tutto viene fuori trovo davvero assurdo e ingiusto che Chae-kuyng non si arrabbi e non affronti la cosa con Yul, e che il loro rapporto rimane com’era.
Almeno in At Eighteen, dopo che il second lead tenta di mettere in cattiva luce il lead finendo per ferire la lead, lei gliene parla e la loro amicizia non è più quella di prima.
Passiamo alla peggior second lead femminile.
The Legends mi ha regalato un bellissimo second lead maschile, ma una ridicola second lead femminile: si tratta di Lin Zi Yu, la capitana delle guardie della Setta di Zhaoyao.
All’inizio mi piaceva, era una tipa cazzuta ed estremamente fedele. Quando Mo Qing diventa il nuovo Capo Setta lei se ne innamora perché lui è gentile nei suoi confronti e le dà fiducia, e fin qui ci sta.
I problemi cominciano quando Zhaoyao ritorna in vita e Zi Yu si rende conto che Mo Qing ha occhi soltanto per lei. Mo Qing è molto onesto e sincero su questo: nel suo cuore c’è soltanto Zhaoyao, e non ci sarà mai posto per nessun altra. Zi Yu ci rimane talmente male che prima dice a Mo Qing di averla molto delusa - ??? - poi abbandona la Setta e li tradisce tutti passando dalla parte del nemico. Non perché Mo Qing sia un cattivo leader, ma perché non corrisponde al suo amore.
In realtà vuole solo vendicarsi di Zhaoyao e distruggere la sua Setta, non vuole uccidere anche Mo Qing, ma in questo modo non fa di certo il suo bene.
E quando più avanti Mo Qing è prigioniero del villain, lei lo va a trovare in prigione dicendogli di poterlo liberare se lui corrisponde al suo amore. E questo sarebbe amore?
Quando Zhaoyao si è trovata in pericolo di vita, Jiang Wu non ha esitato un secondo a sacrificarsi per salvarla, perché l’amava davvero, mentre il tanto decantato amore di Zi Yu sembra più un sentimento immaturo ed un capriccio.
Non puoi andare dalla persona che dici di amare e dirle che la salvi solo se ricambia i tuoi sentimenti: questo non è amore.
E’ stata abbastanza patetica.
28) Miglior momento triste 
Hotel del Luna
Rispondere a questa domanda richiede di fare una scelta difficile, perché un po’ tutti i drama contengono delle scene tristi.
Ricordo che l’anno scorso The Untamed aveva messo insieme da solo una intera collezione di momenti tristi o a dir poco tragici, e sceglierne solamente uno non fu affatto facile.
Quest’anno ci sono due drama che mi vengono subito in mente quando penso alla parola tristezza: Hotel del Luna e When the camellia blooms. Non me lo sarei mai aspettato, ma quest’ultimo mi ha davvero spezzato il cuore in certe scene, ma Hotel del Luna vince perché il finale è la cosa più commovente che abbia mai visto.
Tutto l’episodio finale è un profondo e disperato dispiacere nel vedere i vari personaggi dirsi addio e partire per l’al di là. E’ qualcosa che sapevo sarebbe successa fin dall’inizio, eppure sono scene che mi hanno fatta piangere come una fontana.
C’è un momento in particolare che mi lascia sempre molto intristita quando ci penso: l’addio di Kim Seon-bi. E’ una cosa molto strana, perché anche se mi piaceva come personaggio non era uno dei miei preferiti, quindi penso di aver pianto non tanto per la sua partenza in sé, ma per la reazione di Man-wol, che prima assiste alla sua partenza in modo apparentemente freddo, con aria spenta, senza nemmeno salutarlo come si deve, per poi ritrovarsi a piangere disperata quando assaggia il drink da lui inventato, perché non può più nascondere a se stessa che quelle decine, centinaia di anni passati insieme le hanno dato la vicinanza di un collega e amico a cui si è affezionata a discapito di tutto.
La scena è accompagnata da una ost perfetta che a volte mi fa piangere a solo ascoltarla.
29) Peggior finale 
Goong
Dunque, premetto che per mesi ho pensato che il finale peggiore dell’anno lo avrebbe vinto The Crowned Clown a mani basse ma, sorprendentemente, sono riuscita a trovare un senso a quel finale: in fondo si è chiuso così come è iniziato, come una favola.
Continua a non farmi impazzire il modo frettoloso in cui hanno risolto la questione dell’erede al trono, ma se penso che tutto è iniziato in modo assurdo e favolistico, allora riesco a spiegarmi e ad accettare anche il finale, che è anche soddisfacente per quanto riguarda i villain.
La stessa cosa non posso dire per Goong, e qui devo andare di spoiler.
Ho amato Goong, che nonostante l’età - è del 2006 - dimostra di non invecchiare mai riuscendo ancora ad emozionare e trattando tematiche sempre attuali.
Ma questa serie ha un grande difetto: il finale.
Non mi è piaciuto per due motivi, e uno lo spiegherò tra poco nel rispondere ad un’altra domanda, quindi non sto a ripetermi, ma quello che ci tengo a dire e che proprio non mi è andato giù di questo finale, è la questione dei “cattivi”.
Yul e sua madre hanno complottato per tutta la serie per riprendersi il trono che pensavano spettasse loro, hanno messo su intrighi e mentito a chiunque. E alla fine... non vengono puniti. Yul si prende tutta la colpa di quanto accaduto, sua madre tenta il suicidio per la disperazione (da notare: per la disperazione, non per i sensi di colpa. Shining Inheritance intensifrietzz), e finisce con loro che partono per ricominciare la loro vita da qualche altra parte.
Scusate ma... e tutto quello che hanno fatto non ha conseguenze? Perché gli altri personaggi non si arrabbiano con loro, soprattutto la Regina Madre che è stata presa in giro dalla madre di Yul per tutto il tempo, e la lead con Yul? Io pensavo che una volta venuti a galla tutti gli intrighi la loro amicizia ne avrebbe risentito, invece manco tirano fuori l’argomento.
NON E’ CHE SE NON PARLATE DI UNA COSA IO ME LA DIMENTICO EH.
Semplicemente deludente.
Inoltre il mio sogno era vedere la relazione del re e la madre di Yul venire allo scoperto, e vedere i due sputtanati davanti a tutti. Quanto avrei adorato.
30) Miglior Bromance 
The Crowned Clown
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Probabilmente la mia domanda preferita del quiz, almeno per quest’anno.
Ne ho viste di belle bromance quest’anno, eccome se ne ho viste, ma ammetto che una parte di me ha sempre saputo che alla fine avrei premiato loro.
Ha Seon e il suo Primo Ministro hanno sempre occupato un posto un po’ speciale nel mio cuore, e sempre lo avranno.
Il momento in cui parte la bromance è stato uno dei più alti di tutta la serie: quando Ha Seon decide di continuare a essere Re per proteggere coloro che ama e fare qualcosa di buono per il popolo, colpendo con le sue parole il Primo Ministro che gli promette di servirlo con lealtà e di proteggerlo.
Ha Seon è stato una vera benedizione per il Primo Ministro, che inizialmente lo mette sul trono soltanto come marionetta sacrificale, ma il simpatico buffone riesce piano piano a conquistarlo, mostrandogli giorno dopo giorno di essere coraggioso e gentile, buono al punto giusto e ferreo quando necessario, pronto ad ascoltare, veloce ad imparare, e anche capace di agire di propria iniziativa.
Quando il Primo Ministro si rende conto che Ha Seon vuole sì il potere, ma non per fare il dittatore di turno bensì per cercare di cambiare il mondo, ai suoi occhi il misero buffone di strada diventa un Vero Re degno di essere appoggiato. Quel re che ha aspettato per tutta la vita. Ed è la prima volta nella sua vita difficile, triste e disillusa, che il Primo Ministro impara cosa vuol dire fidarsi ciecamente di qualcuno, ed è bellissimo.
La cosa ancora più bella è che quando Ha Seon viene a sapere dei crimini e delle brutte azioni commesse dal Primo Ministro, anziché allontanarlo con sdegno se lo tiene ancora più stretto e addirittura gli chiede di non lottare più da solo e di poter condividere con lui il peso di quelle brutte azioni e dei sensi di colpa. Perché ormai conosce il suo Primo Ministro e sa che non è di un animo malvagio, ed è consapevole di come entrambi abbiano lo stesso obiettivo e la stessa visione della vita.
SEMPRE DETTO CHE SONO ANIME GEMELLE.
31) Miglior attore e Migliore attrice 
Yeo Jin-goo per The Crowned Clown e Alice Ke per Someday or one day
Yeo Jin-goo è uno di quegli attori che mi hanno rapito il cuore quest’anno.
Anche se la sua parte era molto meno interessante e potente rispetto a quella della protagonista, ho subito notato la sua bravura quando ho visto Hotel del Luna. Ma è stato quando ho visto The Crowned Clown che mi sono detta: wow!
Qui interpreta contemporaneamente due personaggi completamente diversi tra loro: uno il simpatico, buono e sveglio buffone di strada, e l’altro un giovane re inquietante, paranoico e sempre più fuori di testa.
Interpretare due ruoli così diversi allo stesso tempo non è facile, soprattutto per un attore di soli 21 anni (all’epoca), e Yeo Jin-goo l’ha fatto in modo eccellente. L’ho davvero amato tanto.
Lo stesso discorso vale per Alice Ke: anche lei ha dovuto interpretare due ruoli assolutamente diversi in Someday or one day. Mi ha soprattutto colpita come sia riuscita a calarsi in modo assolutamente perfetto e con molta naturalezza nei panni di detta Depressa, un personaggio così diverso dalla lead.
Ma non solo ha recitato due parti differenti tra loro, a una certa ha pure interpretato una che fingeva di essere l’altra. E’ come se in The Crowned Clown Jeo Jin-goo avesse interpretato il re cattivo che fingeva di essere il buffone buono. Quello sì che sarebbe stato interessante da vedere.
Insomma, questo attore e questa attrice mi hanno dimostrato di saper saltare da un ruolo all’altro in modo così naturale che non sembrava nemmeno stessero recitando.
32) Il personaggio che hai amato di più 
Goong
Penso che ormai anche i muri si siano rotti i maroni di sentirmi sospirare per Shin.
Quanto ho amato questo ragazzo.
La cosa bella è che non è stato un amore a prima vista, anzi all’inizio non mi piaceva: simpatico quanto un’ortica, mi sembrava più morto che vivo da quanto fosse depresso. Mi ricordo di aver pensato “speriamo che non rimanga così fino alla fine sennò fa venire la depressione pure a me.”
E infatti è cambiato. In modo lento, naturale, umano, iniziando ad affezionarsi alla lead e sentendo sempre di più di avere bisogno di lei, e allo stesso tempo continuando a sbagliare e a fare errori. Anche alla fine non è che diventa un raggio di sole, non è nel suo stile, ma decisamente non è più lo stesso ragazzo che avevo conosciuto nei primi episodi.
Da ragazzo scontroso e chiuso in se stesso, abituato a soffrire in silenzio e da solo, con un’infanzia negata alle spalle e un futuro infelice davanti, Shin lotta tra le difficoltà di palazzo, la freddezza della sua famiglia e il combattuto rapporto con Chae-kyung (i loro battibecchi sono meravigliosi). Col tempo impara cosa vuol dire affezionarsi a qualcuno e sentire la sua mancanza, impara a parlare dei suoi sentimenti, impara a essere onesto con se stesso e capisce cosa vuole davvero nella vita.
SPOILER: la scena negli episodi finali in cui Chae-kuyng gli dice di amarlo non per tenerezza o compassione o perché è un principe, ma per quello che lui è, mi ha fatta commuovere tantissimo. Era quello che aspettavo perché sono le parole che Shin aveva bisogno di sentirsi dire. E vederlo finalmente aprirsi, ammettere ad alta voce il suo desiderio di averla sempre al suo fianco, è stato bellissimo.
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33) il personaggio che hai odiato di più 
Questa domanda è davvero difficile per me, perché ho due problemi: col tempo ho imparato a non odiare i personaggi che vedo, e se per caso provo antipatia per qualcuno con la memoria che mi ritrovo me lo scordo nel giro di qualche mese.
Perciò non c’è proprio nessuno che mi viene in mente, nessun personaggio che mi faccia dire “ecco, questo l’ho proprio odiato!”.
Certo, ci sono stati personaggi che mi sono stati antipatici e che mi hanno fatto porconare, ma non ce n’è uno o una che regna su tutti.
Quindi nomino i genitori di Graceful Family per essere stati dei genitori di merda, per aver provocato dei danni irreparabili, specialmente la matrigna. 
34) Quale personaggio vorresti essere e quale no? 
Vorrei essere Chae-kyung di Goong per poter stare con Shin, e non credo ci sia bisogno che spieghi perché, visto che poc’anzi l’ho incoronato come personaggio da me più amato.
Mentre non vorrei essere una delle persone di Smart City di Circle a cui vengono cancellati i ricordi. Come dice la serie stessa, “i nostri ricordi ci rendono le persone che siamo”, e penso che a plasmare la persona che sono oggi siano di più i ricordi dolorosi e le esperienze difficili, quindi non vorrei mai che qualcuno mi manipolasse la memoria lasciandomi solo i ricordi felici. Forse soffrirei di meno, ma sarebbe una vita così fasulla e non mi sentirei nemmeno un vero essere umano.
35) Quale drama meriterebbe un sequel? 
Goong
Sembra ombra di dubbio Goong, ho sempre saputo che avrei messo questo drama in questa domanda.
Ho visto drama con finali aperti o con finali che sembrano preannunciare una seconda stagione, come Cirle o Graceful Family. Peccato che queste fantomatiche seconde stagioni non arrivano e mai arriveranno (e sì Vagabond e Designated Survivor, sto parlando anche con voi), ma al di là di questo, appena ho finito di vedere Goong avrei voluto spaccare il computer.
Per due motivi.
Il primo è che, contro ogni mia aspettativa, ero finita con l’affezionarmi ai personaggi e non ero pronta a lasciarli andare, soprattutto il lead.
Il secondo è che c’era effettivamente del materiale per una seconda stagione interessante.
SPOILER
Voglio dire, la serie finisce con Chae-kyeong e Shin che scoprono di aspettare un bambino, E VOI FATE FINIRE LA SERIE SENZA FARMI VEDERE COME SARANNO NEI PANNI DI GENITORI??
SENZA FARMI VEDERE SHIN CON UN BAMBINO O UNA BAMBINA IN BRACCIO???
Beh, ora che ci penso forse è meglio che non l’abbiano fatto, perché probabilmente il mio cuore non avrebbe retto per l’amozione.
Ma comunque... io avrei voluto vederli!
La coppia di Goong mi ha fatta emozionare, sorridere, ridere, piangere, esasperare, arrabbiare... Il loro rapporto era sia complicato sia divertente, e avrei proprio voluto vederli diventare una famiglia. Li ho visti maturare e diventare più consapevoli nel corso della serie, avrei sinceramente voluto continuare a seguirli nella loro crescita di giovani adulti.
E poi ci sono domande che rimangono senza risposta e lasciate all’immaginazione dello spettatore.
Dove e come vivranno d’ora in poi i due protagonisti? Chae-kyeong diventerà una stilista? Shin riuscirà a realizzare il suo sogno di andare a Parigi per studiare cinema? E sua sorella che genere di regina sarà?
Sono davvero offesa e dispiaciuta che abbiano concluso Goong in modo incompleto.
Non vi perdonerò mai.
36) Una frase o una scena che ti è rimasta impressa ancora oggi 
Chief of staff
“La nostra società è diventata immune e intollerante al dolore degli altri.”
Questa è una frase pronunciata dal lead durante un’intervista, e appena l’ho sentita mi sono detta: “questa vincerà come citazione dell’anno”.
In poche e semplici parole sono riusciti a descrivere perfettamente il mondo di oggi, e non c’è proprio altro da aggiungere: questa frase bisogna solo leggerla e stare in silenzio, e riflettere.
37) Di quale drama faresti un rewatch adesso? 
Goong
In realtà ci sono vari drama che mi rivedrei volentieri, ogni tanto sono presa da attacchi di nostalgia o mi metto a riflettere su certe scene e mi viene voglia di rivederle.
Ma scelgo Goong per rivivermi daccapo l’evoluzione di Shin e la bellissima storia d’amore con Chae-kuyng. Sono sicura che me lo godrei con molto piacere nonostante l’abbia già visto, e forse noterei cose diverse e vedrei certe cose in modo diverso.
Inoltre Goong è un drama che nonostante passi il tempo non invecchia mai. Ed è bello che la storia d’amore si sviluppi piano piano, tra alti e bassi, in modo realistico, al contrario di tanti drama moderni dove i personaggi spesso si innamorano e nemmeno si capisce il perché.
38) I 3 attori e le 3 attrici più belle 
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In ordine di immagini:
Song Joong-ki (Descendants of the sun)
Hyun Bin (Memories of the Alhambra)
Xu Kai (Arsenal Military Academy, The Legends)
MI VERGOGNO MOLTO PERCHE’ NON HO NOMINATO IL MIO SHIN. 
Ma lui è troppo regale per poter stare in mezzo alla comune plebaglia.
Le attrici:
Bai Lu (Arsenal Military Academy, The Legends)
Lee Ji-eun (Hotel del Luna)
Park Shin-hye (Memories of the Alhambra)
Comunque gli attori e le attrici asiatici hanno questa cosa che più invecchiano più diventano fighi. Rivedere il lead di Secret Garden e la lead di You are beautiful invecchiati di dieci anni in Memories of the Alhambra, mi ha lasciata di stucco. Me li sono mangiati con gli occhi per tutto il tempo.
39) Un drama per riflettere, uno per piangere ed uno per rilassarti 
Live per riflettere, Hospital Playlist per piangere, Metti la testa sulla mia spalla per rilassarti
Non ho dubbi: ho sempre saputo che Live avrebbe vinto questa categoria. Ho visto altri drama molto interessanti dal punto di vista etico-morale, ma per quanto mi riguarda Live si porta a casa la vittoria.
Live è un drama che va visto, dovrebbero proprio farci un decreto al riguardo.
Questa serie parla di poliziotti e del loro lavoro, di quanto possa essere soddisfacente e frustrante allo stesso tempo. Mi ha fatta riflettere non poco su varie tematiche e situazioni, su cosa sia giusto e cosa sbagliato, su come è meglio comportarsi in una determinata circostanza.
Ci sono scene a cui rifletto ancora oggi.
Per quanto riguarda il drama per piangere, quando ho letto la domanda la prima volta ho pensato che sarebbe stato difficile rispondere, perché in fondo di drama che mi hanno fatta piangere ne ho visti parecchi quest’anno.
Poi ho avuto il colpo di genio: Hospital Playlist parla di dottori, di pazienti e della vita in un ospedale. Ospedale, ok? Quel luogo che ospita gente malata e dove delle persone - bambini compresi - muoiono ogni giorno.
E’ ovvio che questa serie è stata fatta sapendo benissimo che avrebbe commosso il pubblico, e quindi è il drama perfetto per piangere.
Così come è perfetto Metti la testa sulla mia spalla per rilassarsi.
Quanto è carino questo drama. Non so dire quanto io l’abbia trovato davvero bellino bellino. Ventiquattro episodi di pura spensieratezza. Non ricordo nemmeno un momento tragico o pesante. Un drama leggero ma non stupido, che racconta una storia d’amore davvero carina nella sua completezza, dalla conoscenza all’innamoramento, dalla dichiarazione alla relazione vera e propria, per finire con discorsi seri come il matrimonio e possibili figli.
Adorabile poi il lead.
40) Peggior attore e peggior attrice 
Gu Jiacheng di Oh! My Emperor e Go Ara di Hwarang
Per alcuni mesi ho pensato che avrei nominato il lead di Ever Night, che era passabile quando si trattava di fare lo sbruffoncello ma piuttosto penoso nelle scene drammatiche: davanti alla morte di un personaggio la sua faccia rimaneva impassibile come quella di un ebete, tanto che partivano strategicamente le scene flashback per onorare il personaggio morto e non dover più inquadrare il protagonista.
Ma merita un Oscar in confronto al lead di Oh! My Emperor, che dall’inizio alla fine del drama - non importa se fossero scene divertenti, tragiche o romantiche - ha sempre sfoggiato la stessa fottuta faccia da poveraccio annoiato, e non so come altro dirlo.
Giuro, talmente inespressivo da risultare annoiato e noioso ai miei occhi, che per fortuna si sono rifatti grazie alla meravigliosa espressività del suo collega Xiao Zhan.
Per la peggiore attrice non sapevo proprio chi nominare, perché ad essere sincera non ne ho vista nessuna che mi abbia fatto cagare.
Ho pensato di nominare Go Ara per il suo ruolo della lead di Hwarang. Specifico però che il vero problema di quella piagnona non era tanto la recitazione, bensì la scrittura del personaggio, portatrice di due grandi difetti: passiva quanto una banana, e il solo fatto che respirasse causava più danni dell’eruzione di un vulcano.
Tuttavia ammetto che nella storia d’amore non ho mai visto tutta questa passione negli sguardi o nelle parole, né da parte sua né da parte del lead, che sembrava recitare quasi di controvoglia.
41) Una ship fittizia che shippi? 
Mr Sunshine
So che la storia d’amore della serie è quella tra Eugene e Go Ae Shin, ma che qualcuno venga a dirmi che questa gif non è qualcosa di meravigliosamente romantico:
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Basta guardarli per capire che è amore.
Loro che bevono insieme al bar (Dong Mae minacciava di morte il signorino Kim ma dettagli), fanno passeggiate notturne, guardano insieme il tramonto... Come si fa a non shipparli?
Battute a parte, mi è davvero piaciuto un sacco il rapporto tra questi tre uomini - e un pizzico di romanticismo c’era davvero, diciamocelo - un rapporto complicato da delle circostanze che li portano a non starsi molto simpatici ecco.
Ma c’è sempre una sorta di rispetto di fondo, e alla fine combattono tutti per la stessa causa donna, diventando quindi alleati.
42) Una serie che merita più conoscenza 
Circle: two worlds connected
Io giuro di non aver mai, e dico MAI, sentito parlare di questa serie. Io stessa l’ho vista solo perché mi sono andata a cercare i drama di Yeo Jin-goo, e ho trovato questo Circle. Anche se le storie di alieni e di fantascienza non sono esattamente le mie preferite, ho dato per scontato che un drama con questo attore non può essere brutto, e così me lo sono visto.
Ma se non fosse stato per il mio amore per Yeo Jin-goo probabilmente non avrei sentito parlare di Circle per tutta la mia vita. Ed è un vero peccato, perché è una serie stupenda con messaggi importanti.
Ho detto che è una serie sugli alieni, ma a conti fatti questi c’entrano ben poco. Portata avanti da un ritmo incalzante grazie alla narrazione in contemporanea di due storyline tragico-thriller, la serie parla di questioni etiche e morali davvero interessanti su cui vale la pena riflettere.
Inoltre Circle è la prima serie coreana del genere sci-fi.
Davvero non mi spiego come possa essere così sconosciuta.
43) Se potessi resuscitare qualcuno…chi sarebbe? 
Mr Sunshine
SPOILER DEL FINALE
Pensavo che sarebbe stato difficile rispondere a questa domanda, perché mi sono detta: “Con tutti i personaggi morti quest’anno, che ne so io chi voglio riportare in vita!”
Poi ho guardato la lista dei drama visti e ho fatto il punto della situazione, e mi sono sorprendentemente accorta che di personaggi morti che vorrei riportare indietro non ce ne sono poi molti, anzi davvero pochi.
Inizialmente avevo pensato di nominare un certo personaggio di Arsenal Military Academy - l’unica scena in tutta la serie che mi abbia fatto piangere, bastardi! - ma poi mi sono ricordata del finale di Mr Sunshine e mi sono detta: “ho ben quattro personaggi tra cui scegliere!”
Il finale di Mr Sunshine è stato un’ecatombe, mi ha davvero spezzato il cuore: dei cinque personaggi principali, ne vengono fatti fuori quattro.
Dunque, una parte di me vorrebbe riportarli in vita tutti, perché li ho adorati tutti e quattro per motivi diversi: il signorino Kim era adorabile e più profondo di quello che sembrava, Kudo Hina era una donna intelligente, badass e affascinante, e Dong-mae faceva la parte del giapponese arrabbiato e cazzuto che spaventava le persone semplicemente camminando per strada, la qual cosa mi faceva sempre molto ridere.
Ma scelgo di riportare in vita Eugene, perché a pensare alla lead che passa la vita a combattere per la Corea tutta sola soletta, mi sale troppo la tristezza.
E poi quei due erano adorabili insieme.
44) Un oggetto/potere/abilità che vorresti 
Memories of the Alhambra
Vorrei la lente per entrare nel gioco di realtà virtuale di questa serie.
Sembra che io non abbia capito il messaggio della serie, che per tutto il tempo sembra urlare: “Non giocare a questo gioco pericoloso! La tecnologia va dosata con cura!”, ma è più forte di me, mi sono innamorata di quel gioco appena l’ho visto.
Lo trovo fighissimo e affascinante.
I videogiochi sono belli, ma questo? Questo è tutto un altro livello. Quanto mi piacerebbe che esistesse davvero, adorerei poter indossare quella lente e immergermi in un elettrizzante e fantastico mondo surreale, in cui combattere nemici, perdere vite, stringere alleanze, salire di livello... Semplicemente impazzirei.
Penso anche che ne diventerei pericolosamente dipendente, ma dettagli.
45) Se potessi uscire con un personaggio di un drama, chi sarebbe?
Hwarang
In realtà vorrei uscire anche con il principe Shin e con il lead di When the camellia blooms, ma ho già parlato di loro e di quanto li abbia adorati, inoltre mi dispiace un sacco non citare questo personaggio di Hwarang.
Vorrei uscire con Kim Soo Ho detto “raggio di sole”.
Questo ragazzo mi ha rallegrato le giornate durante la visione della serie, lui e la sua bromance con Park Ban Ryu, detto “palo in culo” - che coppia! una delle poche cose belle della serie.
Soo Ho è un ragazzo solare, energico, pieno di vita, bello, un po’ scemo, un sognatore, sincero, coraggioso e di buon cuore. Un’uscita con lui la farei molto volentieri, penso che riderei fino alle lacrime e mi divertirei come una matta.
Ma attenzione: scelgo lui perché la domanda chiede con quale personaggio vorresti semplicemente uscire. Se la domanda avesse chiesto con quale personaggio ti vorresti sposare, avrei risposto Shin.
Adoro Soo Ho, è davvero un raggio di sole, ma lo vedo più come un fratello o un migliore amico. Non lo vedo come il ragazzo adatto a me. Decisamente, io sono più una tipa che starebbe bene con uno come Shin.
INFINE…UNA CHALLENGE: io so che nella lista avete drama inseriti nella categoria “prima o poi lo vedrò” e che ormai vegetano lì da mesi e mesi.
Bene, è ora di tenere fede agli impegni!
45 bis) Quale di questi drama ti impegni a vedere nel prossimo anno costi quel che costi?
Joy of life
Ho avuto un po’ di difficoltà a rispondere a questa domanda, perché inizialmente non mi veniva in mente nessun titolo che vegeta nella mia lista da mesi. C’è anche da fare un appunto: io non tengo una vera e propria lista con i drama che intendo vedere, perché se cominciassi a segnare tutti quelli che mi interessano ne verrebbero fuori a decine, forse centinaia... e mi sentirei male. Quindi non segno nulla e faccio prima. 
Occhio non vede, cuore non duole.
Tanto ho la mia segretaria di fiducia @dilebe06 che mi tiene sempre aggiornata e mi dà sempre ottimi consigli su cosa guardare.
Ci sono effettivamente alcuni drama che dico di voler vedere da alcuni mesi, come Itaewon Class o Crash landing on you, ma Joy of life vince perché desidero vederlo da oltre un anno penso.
Dopo che ho visto The Untamed ho cercato quali altri drama avesse fatto Xiao Zhan, e ho trovato questo Joy of life ma, complice il fatto che lui abbia solo una parte secondaria e il fatto che sia uno di quei dramoni cinesi da una cinquantina di episodi, ho sempre rimandato.
Ma prometto di vederlo assolutamente nel 2021.
Lo voglio vedere solo per la presenza di Xiao Zhan (che sì, fa solo una parte secondaria ma rimane comunque l’uomo che sarà mio marito nella mia prossima vita credici), ma da quello che ho capito è un drama davvero bello con una bella trama, quindi penso che meriti davvero.
NON POSSO CREDERCI MA HO FINITO.
Mi sento stanca come quando finivo le partite di Haikyuu.
Arrivederci all’anno prossimo.
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ili91-efp · 5 years
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Quiz da 45 domande sui drama del 2019
In risposta al tag di @dilebe06​
Ringrazio dilebe06 per il tag che sarà molto divertente da fare, ma anche l’app di mydramalist che è tanto gentile anche da indicare il mese in cui ho finito un determinato drama, aiutando la mia memoria barbina. 
P.S. Se alcune frasi vi sembrano familiari, è perché in alcuni punti mi sono autocitata prendendo commenti che avevo fatto scrivendo i miei Say Yes To The Drama su ParolePelate. 
Drama conclusi nel 2019 divisi per paese (sì, sono talmente tanti che devo pure suddividerli!):   Corea del Sud (18): Weightlifting Fairy Kim Bok Joo, Memories of the Alhambra, Chicago Typewriter, The Last Empress, The Crowned Clown, Angry Mom, Touch Your Heart, The Master’s Sun, Confession, Her Private Life, Imaginary Cat, Angel’s Last Mission, Abyss, Jealousy Incarnate, Hotel Del Luna, Queen For Seven Days, The Tale of Nokdu, Melting Me Softly    Taiwan (3): Prince of Wolf, Refresh Man, HIStory 3: Trapped,  Cina (7): Ever Night, Well Intended Love, Put Your Head on My Shoulder, The Eternal Love, The Untamed, The Love By Hypnotic, The Eternal Love 2,    Giappone (4): Good Doctor, Tomodachi Game, 3 Nen A Gumi, What Did You Eat Yesterday?   Thailandia (7): 2 Moons The Series, Sotus: The Series, Make It Right: The Series, What The Duck: The Series, Bpoop Phaeh Saniwaat, Bai Mai Tee Plid Plew, 2 Moons 2: The Series. 
Per un totale di... 39 drama! E l’anno non è ancora finito...
1. Serie tv preferita: The Untamed  
Ero indecisa tra Jealousy Incarnate, The Untamed e 3 Nen A Gumi (e a malincuore tra la scelta finale ho dovuto escludere anche Chicago Typewriter e The Crowned Clown), ma alla fine ha prevalso The Untamed, perché comunque vada, è un drama che mi è rimasto profondamente nel cuore. Lui, i suoi personaggi, la sua storia, il loro mondo, sia con i suoi momenti di gioia sia con i suoi momenti di dolore. Sono arrivata a ordinare su internet i nendoroid di Wei Wuxian e Lan Wangji, da mettere sopra la mia mensola degli oggetti particolari o da fandom e stanno lì, in tutto il loro splendore, con i mano i loro strumenti, come se ancora stessero suonando insieme WangXian.   
2.  Serie Tv che ti è piaciuta meno: What Did You Eat Yesterday?
L’ho iniziato perché pensavo fosse uno slice of life carino, piacevole. Non dev’esserci per forza una storia da cardiopalma perché un drama mi interessi, o una storia super mega romantica... anche qualcosa di semplice va più che bene (per esempio, Imaginary Cat mi è piaciuto, e mi ha coinvolto abbastanza da farmi piangere alla fine... prevedibile con un animale di mezzo, mi sono tirata proprio la zappa sui piedi da sola, in quel caso).  Ma qui no. Noia. Noia. Noia. Dato che era super breve (dieci episodi da circa 20 minuti, se non sbaglio), l’ho portato a termine, ma avrei potuto non farlo e non sarebbe cambiato niente. Perché questo ho provato guardandolo: niente. Ho visto drama qualitativamente parlando più brutti di questo, ma la noia è il peggior peccato di una serie per quanto mi riguarda, peggio che se ti faccia arrabbiare.   
3. Protagonista maschile preferito: The Untamed
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(originarialmente postato da edwinalric)
Giuro che questo non sta diventato un post “quanto amo The Untamed”, ma Wei Wuxian doveva vincere per forza (ha avuto un buon avversario, però, il prof  Hiragi Ibuki di 3 Nen A Gumi).  Io mi sono innamorata di Wei Wuxian al primo episodio. Era comparso da tipo un quarto d’ora (mi sto dando delle arie, forse erano passati solo cinque minuti) e già ero persa per lui.  E’ intelligente (ho un debole per i personaggi intelligenti, sue me!), carismatico, ha un animo puro, così pieno di sacrificio per le persone che ama... come potevo non perderci la testa? Ha avuto i suoi momenti no nel corso della serie, ma è bello che questo sia stato causato principalmente dal voler fare la cosa giusta (e da una buona dose di arroganza, ma nessuno è perfetto!). Poi adoro che nonostante i guai che ha passato, il dolore che ha subito, non si sia mai abbattuto e sia sempre andato avanti con i suoi principi per la sua strada, ha una forza mentale davvero ammirevole.   
4. Protagonista femminile preferita: Hotel Del Luna
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(originariamente postata da dramaintherain)
Mi stavo segnando qualche nome, quando poi mi ha colpito come un fulmine, lei: Jang Man Wol, di Hotel Del Luna. Posso mettere solo lei come miglior personaggio femminile.  La proprietaria del lussuoso Hotel Del Luna, dove i morti alloggiano prima di passare oltre, è una donna che ne ha passate tante, come tanto è il tempo in cui ha vissuto. Man Wol è una donna forte, super badass e con un passato straziante e ingiusto che l’ha resa quella che è. L’ho adorata come personaggio a tutto tondo, anche per il suo lato spendaccione e l’atteggiamento controverso che aveva, oltre per i suoi outfit da sballo (ma di questo ne parliamo dopo *wink*).
5.Miglior Coppia: The Untamed
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(Originariamente postata da oldlace)
Questo NON sta diventando un post pro The Untamed. PROMETTO.  “Ma, Ilaria, Wei Ying e Lan Zhan non si mettono insieme nel drama!”, direte voi.  E quindi?! Sto un po’ barando in questo campo, forse, ma se devo scegliere la mia coppia preferita tra i drama visti quest’anno, WangXian vince la corsa come se si trovasse già di fronte al traguardo ancora prima di partire.  E poi, parliamoci chiaro, a quanti amici andate a dire che li vedete come i vostri soulmate (anima gemella)? Ci sono tantissime cose di loro che mi resteranno impresse, tipo Lan Zhan che con il braccio insanguinato riacchiappa Wei Ying, il sorriso di Wei Ying a Lan Zhan nell’ultimo episodio, i WangXian che combattono insieme con Lan Zhan che protegge Wei Ying mentre quest’ultimo suona, i conigli, l’aver aspettato Wei Ying per sedici anni (16!), e tanto tanto altro. T_T  
6. Miglior Scena d’azione: Ever Night
Qui non ci sono stata nemmeno a pensare. Una delle cose che più mi è piaciuto e che prima di tutte mi ha colpito di Ever Night, sono le sue scene d’azione. Sono tutte veramente incredibili, molto sceniche e anche allo stesso tempo molto reali. La regista è stata veramente grandissima ed è una vera fortuna che il budget fosse sufficientemente generoso da permettere tutto questo. Una delle mie scene d’azione preferite di questo drama è quella che Ning Que, il nostro lead, ha in una specie di locanda con uno dei suoi nemici. Veramente qualcosa di spettacolare. Tra l’altro Ever Night ha il pregio di avere scene d’azione che sono prive dei movimenti eleganti e svolazzanti che hanno molte serie storiche fantasy cinesi (The Untamed, per dirne uno). Mi auguro che anche la seconda stagione sia sullo stesso livello su questo campo.   
7. Miglior momento comico: Master’s Sun
https://www.youtube.com/watch?v=QdD0noO9EdI
Ve lo linko direttamente. Enjoy!  Rido ancora se ripenso a Tae Gong Shil ubriaca che veniva posseduta da vari fantasmi. Le mie possessioni preferite sono il cane, il gatto e la parigina!  Adoro quell’attrice, è formidabile. 
8. Miglior bacio: Angel’s Last Mission: Love
Che è più o meno come chiedere a una madre di tanti figli: qual è il tuo preferito? E meno male che ho dovuto scegliere solo tra quelli nati visti nel 2019. E’ stata una dura lotta. Ho dovuto escludere Jealousy Incarnate e Chicago Typewriter, ma Angel’s Last Mission: Love e il suo bacio sotto la pioggia non poteva fare a meno di vincere. Indimenticabile.  Poi è una scena molto sentita, perché è un piccolo momento di gioia per i protagonisti dopo tante tribolazioni (peccato che dopo di esso abbiano dovuto soffrire ancora un po’...).   
9. Miglior Villain: The Tale of Nokdu
In realtà non lo posso dire, perché è un grosso spoiler, ma vi basti sapere che il villain di The Tale of Nokdu ha vinto a mani basse questa competizione. Parte come il solito tipico personaggio, poi ti rendi conto che nasconde molto di più, e arriva il plot twist che ti cambia la visione da così a così.  Pazzo, senza scrupoli e con un bel proposito in mente, ma comunque anche con delle debolezze, in particolare una che gli ha quasi rovinato la partita. Tra l’altro, mi è piaciuto molto anche il suo finale. 
10. Miglior Ost: The Eternal Love 1 e 2
Qui è stata dura, perché ho un debole per le ost dei drama. Dato che è praticamente impossibile per me scegliere, ho deciso di premiare il drama di cui ost sto ascoltando in questo istante mentre scrivo. (No, sul serio, avrei potuto citare almeno un terzo dei drama elencati sopra, troppo difficile...) 
11. Miglior ambientazione/location: Memories of the Alhambra
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(Originariamente postato da  baek1nho)
Avrei potuto scegliere tra i mondi fantastici creati dai drama storici/fantasy cinesi, ma la meravigliosa ambientazione spagnola di Memories of the Alhambra mi rubò il cuore quando vidi il drama ed è giusto premiarlo per questo. Il drama vince anche solo per questo (no, non è vero, anche la trama era veramente qualcosa di formidabile, mi ha tenuta incollata tutto il tempo con i suoi molteplici plot twist). 
 12. Miglior scena WTF?! : The Tale of Nodku
Ero indecisa tra Angry Mom, The Tale of Nodku e Well Intended Love e sono tutti WTF diversi! Il primo è un WTF disperato da “oddio, no, che tragedia!”, il secondo eccitato da “oh, wow, e chi se lo aspettava!” e il terzo infuriato da “sei proprio un maledetto bastardo, Ling!”. Alla fine ho scelto The Tale of Nokdu, perché sono davvero entusiasta che, una volta tanto, SPOILER non si sia rivelato un semplice SPOILER, ma un villain folle e intelligente.  Bonus: Però rimarrà sempre un momento WTF immenso anche Xia che scopre che, ops, non aveva la leucemia come suo marito le aveva fatto credere, ma una semplice anemia (come diavolo hai fatto a non renderti conto di non aver subito un intervento?!!).   
13. Personaggio più intelligente: 3 Nen A Gumi
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(Originariamente postata da wooyoungbby)
Se ve lo state chiedendo... sì, ho quasi rimesso un’altra Wei Wuxian, perché comunque stiamo parlando di un uomo che ha perso il suo nucleo dorato (cosa che io non ho ancora superato) ed è comunque riuscito a diventare più potente di tutti diventando il patriarca di Yiling (oltre che a creare un sacco di invenzioni utili ed essere l’unico a scoprire chi li stesse manovrando come marionette).  Ma dato che questo non è un post su The Untamed, puntiamo i riflettori su Hiragi Ibuki che, nonostante non stesse bene, è riuscito a mettere su un piano per scoprire chi avesse portato una sua studentessa al suicidio, piazzando bombe e imprigionando la sua classe, la 3A. E il tutto per... insegnare una lezione. Un piano studiato nei minimi dettagli per mesi, fino al suo compimento. 
14. Personaggio meno intelligente: The Love By Hypnotic 
Qiao Hui Xin, ripeti con me: Il principe Li Qian non mi ama e non lo farà mai.  Non ho mai visto una second lead più stupida.  Vedete, Li Qian non è il lead che lascia che la second lead di turno fraintenda la situazione o che tenga un po’ il piede in due scarpe. Lui, molto correttamente, l’ha rifiutata 4 volte. 4 VOLTE! Lei non ha mai recepito il messaggio.  La prima volta, le ha detto che la vedeva come una sorella. Poi l’ha rifiutata altre 3 volte, sempre in modo chiaro e man mano un pochino più duramente. Nonostante tutto, lei non demordeva, aggrappandosi al fatto che era colpa della protagonista se lui stava così, perché aveva usato i suoi poteri ipnotici su di lui.  Non contenta di essere una rottura di scatole, finisce pure per diventare il villain principale! Complimenti, non ne hai combinata una buona in 36 episodi!     
15. Miglior Personaggio Comico: The Crowned Clown
Indimenticabile il matematico di The Crowned Clown e la spaventosa cotta che aveva per il nostro protagonista, il Re Buffone.  Mi viene ancora da ridere se ripenso al modo in cui lo guardava sognante per il modo in cui era stato gentile con lui e gli aveva fatto rivalutare le persone potenti.  
16. Miglior Second Lead: Queen For Seven Days
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(Originariamente postata da leo-princeofdarkness)
Sì, il Re di Queen For Seven Days. Per quanto per chi l’ha visto possa sembrare incredibile, ho davvero amato il Re di Queen For Seven Days, pure se era spesso fuori come un balcone e particolarmente crudele, ci sono stati momenti in cui l’ho preferito al lead, in cui l’ho pure shippato con la protagonista, pure se io non soffro affatto della sindrome da second lead.  Resta un personaggio davvero affascinante e sicuramente ha aiutato che fosse interpretato in modo eccelso da Lee Dong Gun. 
17. Miglior momento triste: 
Su 39 drama... avete almeno una minima idea di quanti momenti tristi io abbia dovuto superare? No, non posso scegliere! Citerò velocemente le cose più indimenticabili (altrimenti detto: i traumi che mi porterò dietro):
a) Memories of the Alhambra: La morte del segretario sulla stazione. Io che urlo: no, no, non colpitelo! Scappa! 
b) Imaginary Cat: Tutta la serie insistono sul fatto che la gatta è anziana. Indovinate un po’ qual è il momento triste? 
c) Angel’s Last Mission: Ci sono due personaggi secondari, quasi due comparse, che compaiono per tipo dieci minuti complessivi e hanno la storia più tragica di sempre, crudele da matti. 
d) The Tale of Nokdu: L’assalto del villaggio. Una roba strizza-stomaco (parola inventata al momento).
e) The Untamed: Tipo tutti gli episodi da quando Wei Wuxian perde il nucleo dorato fino alla sua morte. E peggiorava di minuto in minuto. E’ stato un sollievo arrivare all’episodio 34.  
f) Good Doctor: Raga... il protagonista è un dottore in un ospedale in un reparto di bambini. Ho detto tutto.
18. Miglior finale: The Tale of Nokdu
Credo sia uno dei pochissimi finali che mi abbia fatto pensare: mi sento completamente soddisfatta. Non c’era nulla che avrei cambiato del finale, nemmeno una virgola, sia per i buoni, sia per i cattivi.  Era semplicemente il finale perfetto. 
19. Miglior Outfit: Hotel Del Luna
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(Originariamente postata da dazzlingkai)
Ammetto che all’inizio, quando ho letto le varie domande a cui rispondere, quando sono arrivata a questa, ho pensato a The Love By Hypnotic, perché gli outfit erano proprio di buona fattura, mi piacevano molto le stoffe usate, ma... solo Hotel Del Luna poteva essere il vero prescelto. La protagonista, Man Wol, cambia abito tipo 4-5 volte a episodio (la pettinatura, pure!) e sono tutti meravigliosi esempi di sartoria, talmente belli che gliene avrei volentieri rubati almeno almeno la metà. 
20. Miglior Bromance: The Eternal Love 2
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(Originariamente postata da thingskateknows)
La bromance che nessun’altro potrà replicare, perché il protagonista diventa amico con... il se stesso del passato, mentre indossa una maschera di carne che gli dà un viso diverso. E’ un rapporto davvero particolare, perché i due si aiutano a vicenda (voglio dire, non aiuteresti te stesso?), ma allo stesso tempo sono gelosi l’uno dell’altro perché bramano la stessa ragazza (beh... hanno ovviamente gli stessi gusti!) e arrivano a sacrificarsi a vicenda, in un certo senso (si può considerare come tale, se sei sempre tu...?).  
21. Personaggio più odiato: Hotel Del Luna
Può sembrare strano, ma io ho odiato profondamente il second lead di Hotel Del Luna. Non perché diventi il villain a un certo punto della storia, assolutamente no, second lead era e second lead rimane, ma... È stato una marionetta in vita e responsabile della dura punizione di Man-wol dopo essere morto. Era partito tutto figo per poi rivelarsi tutto fumo e niente arrosto. Non aveva alcuna spina dorsale e mai ho capito l’amore che il fandom aveva per lui. Nel corso della serie, mi è diventato così antipatico che lo trovo l’unico punto meh del drama, che per il resto è veramente bellissimo.
22. Personaggio più amato: The Untamed
D’altronde ho detto che mi sono innamorata di Wei Wuxian dopo cinque minuti che era apparso nel primo episodio, chi mai altro avrei potuto scegliere?! 
23. Peggior finale: Memories of the Alhambra
Non è che abbia propriamente odiato questo finale, ma tra tutti quelli in lista è quello su cui ho più rimostranze in quanto è incompleto.  Nel senso... lascia molti punti oscuri, non spiega le cose e siamo quasi sul livello del buco di trama. Il drama mi è piaciuto molto, ma il finale si poteva fare mille volte meglio, sarebbe bastato poco, uno o due episodi in più per spiegare meglio perché la cosa si è risolta in un certo modo e magari allungare giusto un pelo la scena finale per non lasciarla così monca. Insomma, bene ma non benissimo. 
24. Miglior Attore: Queen For Seven Days
Sarebbe stato molto, molto semplice premiare Xiao Zhan (Wei Wuxian in The Untamed) e basta, ma credo che quello che meriti di più, in questo caso, sia Lee Dong Gun per il suo Re in Queen For Seven Days. Mi ha colpito troppo.  Il Re era un po’ innamorato, un po’ crudele, un po’ folle, un po’ coraggioso e tanto altro. Era un personaggio così sfaccettato che sarebbe stato semplice relegarlo al ruolo di semplice second lead cattivo, ma il Re era molto più di questo, o non avrei passato il tempo a odiarlo e amarlo, saltando da una sensazione all’altra mentre seguivo il drama. E il merito non è solo dello script, ma della meravigliosa interpretazione di Lee Dong Gun (che, tra l’altro, per quanto lì il personaggio mi sia stato antipatico e basta, ha dato ottima prova di sé anche nel più recente Angel’s Last Mission).  
25. Miglior Attrice: Hotel Del Luna
Anche qui sono stata profondamente indecisa. Ho un debole sia per Shin Hye Sun sia per Gong Hyo Jin, perché sono molto brave e scelgono drama belli, ma mi sento di premiare la suprema interpretazione di IU in Hotel Del Luna. Era il primo drama che vedevo con lei, ma nonostante le critiche che ha ricevuto per sue precedenti interpretazioni, in Hotel Del Luna ha dominato la scena e io l’ho adorata nel suo ruolo. 
26. Miglior cast: Queen For Seven Days
Queen For Seven Days ha il difetto che va piuttosto contro i miei gusti perché è davvero pesante da vedere. Non hai il tempo di sfiatare tra un scena triste e l’altra, la narrazione non fa altro che farti provare sempre più dolore e arrivi alla fine che cominci a perdere la favella un po’ come il Re (può testimoniare l’amica che me l’ha consigliato che nell’audio commento finale che le ho mandato ridevo e piangevo insieme...).  Però tutto questo turbinio di emozioni, di un drama che comunque mi è piaciuto, è anche merito del cast, in particolare dei tre protagonisti. 
27. Quale personaggio avresti voluto essere e quale non avresti voluto essere: Memories of the Alhambra e Well Intended Love
Sicuramente non avrei voluto essere Xia di Well Intended Love perché io a Ling avrei cambiato i connotati e poi probabilmente sarei finita in carcere per questo. Mentre per chi avrei voluto essere... è difficile perché ogni personaggio affronta le peggio sfighe, però diciamo uno dei personaggi che hanno avuto la possibilità di provare il gioco presente in Memories, magari senza le sue spaventose conseguenze. 
28. Di quale serie vorresti un seguito: Hotel Del Luna
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(Originariamente postata da belsmultifandommess)
Premettendo che a me non piacciono i sequel (se la storia è finita), perché 9 volte su 10 la serie sequel non sarà affatto all’altezza della precedente (fun fact: The Eternal Love 2 è mille volte meglio di The Eternal Love), mi piacerebbe tanto un sequel di Hotel Del Luna, soprattutto perché un po’ questa cosa ce l’hanno accennata mostrandoci il successivo proprietario del Hotel, che anche se è comparso per tipo 2 minuti mi ha fatto subito una buona impressione, quindi mi piacerebbe che la storia proseguisse con lui, nuovi personaggi e almeno un cameo di quelli vecchi.  
29. Quale Ship ti è piaciuta di meno? What The Duck: The Series
Passiamo almeno una volta in Thailandia (che, a onor del vero, ho preso in considerazione per il “miglior attrice” grazie a Baifern e il suo ruolo in Bai Mai Tee Plid Plew) per la ship peggiore.  Io sono una delle poche persone al mondo ad aver odiato profondamente Rambo e Pree (mi spiace Mew, però ti sto amando in TharnType) e il motivo è uno solo: ERANO UNA LAGNA!  Non me ne frega niente se le loro scene passionali fossero belle e ci fosse chimica, quando parlavano non facevano altro che lagnarsi e comportarsi da idioti e ho finito per odiarli così tanto che ho cominciato a skippare parte delle loro scene perché non li sopportavo più. Se la scena si fosse concentrata solo su Oat e Pop sarei stata molto, molto più contenta. 
30. Una frase che ricordi o che ti è rimasta impressa? 3 Nen A Gumi
“Let’s think!” Questa domanda è un colpo basso per me visto che la memoria non è la mia migliore qualità, quindi mi limito a dire quelle due parole, che hanno un significato molto più profondo di quello che possa sembrare, oppure tutto il monologo del prof sul tetto che è davvero troppo lungo per poterlo riportare qui.  
31. La serie di cui faresti un rewatch adesso? The Untamed
Non mi piacciono i rewatch in generale, perché il mare è pieno di pesci (drama) e io voglio pescare il più possibile, ma... a parte il fatto che in realtà non mi dispiace affatto vedere varie versioni di una stessa storia (tipo, ho visto tutte le versioni esistenti di Itazura Na Kiss e buona parte di quelle di Hanayori Dango), penso che l’unico di cui farei un rewatch sarebbe The Untamed. 
32. I tre uomini e le tre donne più belle delle serie che hai visto? 
Ahahahahahahhaha! Solo tre? Forse dovrei già ringraziare che non ne chieda uno solo... Uomini: L (Angel’s Last Mission), Ji Chang Wook (Melting Me Softly), Mew Suppasit Jongcheveevat (What The Duck: The Series)  Gli esclusi: Yoo Ah In (Chicago Typewriter, che ha delle labbra fantastiche), Yeo Jin Goo (Hotel Del Luna, The Crowned Clown, che è semplicemente bellissimo), Kang Tae Oh (The Tale of Nokdu, che ha un sorriso che potrebbe sciogliere il sole)
Donne: Baifern Pimchanok Luevisadpaibul (Bai Mai Tee Plid Plew, che inferno i nomi thailandesi, raga...), Zoey Meng (The Untamed), IU (Hotel Del Luna) 
33.  A quale personaggio assomigli? 2 Moons 2 The Series
Non sono brava con questo tipo di domanda, quindi diciamo un po’ la fangirl di 2 Moons 2. I feel you, girl. 
34. Serie tv per riflettere? 3 Nen A Gumi
Trattando nel modo migliore molteplici temi con il suicidio e il cyber-bullismo, 3 Nen A Gumi insegna lezioni molto importanti e oltre a essere una serie che intrattiene, ti fa pensare, al punto che batte mille a zero il tentativo di 13 Reasons Why di fare altrettanto.  
35. Peggior outfit? The Eternal Love
Erano talmente brutti i vestiti e le pettinature che addirittura nell’impalcatura di alcune pettinature si vedeva lo scotch. Il peggior outfit in assoluto lo aveva il Principe 14 che era talmente brutto e con accostamenti di colore orrendi che ti faceva provare pena per lui. A loro discolpa, il budget della prima serie era talmente basso che hanno dovuto risparmiare su tutto, compreso il prato, che era di plastica.  Però, sorprendentemente, la serie ha avuto talmente successo che hanno dato al drama una seconda stagione, The Eternal Love 2, e molti più soldi, riuscendo a rimediare su questo punto. 
36. Peggior attrice?  The Eternal Love
Liang Jie, nella prima stagione di The Eternal Love, era piuttosto terribile. Nella seconda è migliorata un po’, ma la sua interpretazione non è decisamente uno dei motivi per cui mi è piaciuto il drama. 
37. Peggior attore? Make It Right: The Series
Non metterò alcun nome, tutto il cast è pieno di cani paurosi.  I due protagonisti erano i peggiori, era un continuo fare sorrisi idioti, soprattutto l’interprete di Fuse, sguardi vuoti e il feeling tra i due era inesistente e anche piuttosto imbarazzante da guardare. Gli attori di Book e Frame erano leggermente meglio, mentre anche gli attori secondari e le varie comparse erano qualcosa di terrificante, nessuno che riuscisse a sembrare un minimo naturale. Chi diavolo ha fatto i casting!? Com’è possibile che tra tutti quelli che si saranno presentati non ci fosse niente di meglio!? Cos’è, “buona la prima”? 
38.  Qual è il tuo genere di serie tv preferito?
Il mio genere preferito è quello che contiene un po’ di thriller, fantasy e romance. Se ci sono tutti e tre questi generi, si ottiene il connubio perfetto per farmi felice. 
39. Preferisci le storie fantastiche o realistiche?
Decisamente fantastiche. Il realismo non deve assolutamente mancare, non siamo alla fiera dell’assurdo, ma adoro il fantasy e le opportunità di trama che offre. 
40. Una coppia fittizia che non ha alcuna possibilità di concretizzarsi ma che tu shippi comunque? The Prince of Wolf
In un’occasione più unica che rara, per buona parte del drama ho shippato in modo spettacolare il lead con la second lead. Penso abbia aiutato un po’ non solo il fatto che la lead fosse piuttosto insopportabile molte volte e che gli attori che interpretavano il lead e la second lead stessero insieme in quel periodo (la chimica bucava lo schermo, voi non potete capire!), ma ho seriamente desiderato che lui si dimenticasse della lead e si mettesse con l’altra. Sarebbe stato bello. 
41. Una serie che, secondo te, merita di essere più conosciuta? 3 Nen A Gumi
Se fosse coreana avrebbe vita facile, ma essendo giapponese 3 Nen A Gumi finisce per essere poco conosciuta ed è un vero peccato perché merita molto. 
42. Se dovessi uscire con un personaggio di una serie tv chi sarebbe? Hotel Del Luna
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(Originariamente postata da ebjkk)
Perché uno? Non posso avere un harem?  Comunque sia... mi è piaciuto veramente un sacco il lead di Hotel Del Luna, interpretato dal bravissimo Yeo Jin Goo, al contrario del sopracitato e odiatissimo second lead, perché era una persona, benché giovane, su cui si può contare, a cui daresti fiducia e per Man Wol era un amore profondo e maturo che non si può che ammirare, quel tipo di amore che invecchia bene e dura tutta la vita. 
43. Se potessi far resuscitare un personaggio morto in una serie tv chi sarebbe? HIStory 3: Make Our Days Count
Ssssh! Lo so che non dovrebbe essere in lista perché mi mancano due episodi e quindi tecnicamente non l’ho finito, ma può essere solo lui, okay?!  Dato che però è spoiler e non dovrei dirlo, diciamo solo che nel drama muore qualcuno che non doveva assolutamente morire.  MOSTRI! VI ODIO! Ne aveva già passate di tutti i colori, non si meritava tutto questo! T_T T_T T_T
44. Se potessi eliminare un personaggio in una serie tv chi sarebbe? Queen For Seven Days
Credetemi, senza la second lead di Queen For Seven Days il drama ne avrebbe guadagnato. Odiosa, infame, insopportabile e lagnosa.  L’attrice carinissima e aveva un outfit che adoravo, ma volevo prenderla a calci a ogni scena. Ho continuato a sperare che morisse soffrendo in modo da poterla far risorgere e ucciderla di nuovo a ripetizione per almeno una cinquantina di volte, ma... non sono mai stata accontentata.  
45. Se potessi vivere con un personaggio di una serie tv chi sarebbe? The Tale of Nokdu
Sarebbe sicuramente spassosissimo vivere con il gruppo di amici dei protagonisti di The Tale of Nokdu, che sono diventati una famiglia particolare e piena di elementi simpatici. 
Ho adorato fare questo post! Ho potuto tornare a rimembrare il mio 2019 televisivo e le molteplici cose belle che ho visto. <3
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dianeemay · 6 years
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caro 2019.
ho ripercorso con la mente il 2018, sfogliando una pagina di diario dopo l'altra. sono pagine piene delle cose che ho sentito, pagine che esplodono di sensazioni momentanee o destinate a durare, piene dei piccoli momenti che mi hanno portata in cima al mondo. sembrano scemate, se li rileggo oggi. ma so quanto sono stati importanti, se ho deciso di annotarli.
il 2018 è stato un anno di tentativi. di rialzarsi ogni giorno e trovare sempre nuovi modi per sconfiggere i fantasmi. l'ansia, la paura, la tristezza immotivata, che avevano costellato l'anno precedente. sei stata sull'orlo di decidere di cambiare scuola. hai subito i colpi peggiori, sei stata divisa a forza dalla tua amica migliore, ti sei dannata a cercare di conciliare i tuoi familiari, nel tentativo impossibile di sistemare tutti e tutto. prendendoti sulle spalle il dolore degli altri, trascurando il tuo.
e nonostante questo, è stato un anno felice. ho imparato a fidarmi dell'universo, a lasciare andare, a vivere minuto per minuto (grazie martino rametta), ad essere grata per ogni fortuna che ho. la distruzione lascia sempre spazio per la nascita di qualcosa di migliore, di più grande.
sei stata anche coraggiosa, agata. hai cantato da sola davanti ad una sala piena, non una, ma tre volte, scoprendo ogni volta la sensazione di libertà, la sensazione di essere-lì-ma-non-del-tutto, la sensazione di avere il pubblico nelle tue mani, grazie alla tua voce.
è stato un anno pieno di bei libri, bella musica, belle serie, bei film. menzione speciale ai Miserabili, Swing time di Zadie Smith, Un divorzio tardivo di Yehoshua. ho visto Chiamami col tuo nome cinque volte, immergendomi in quel mondo ogni volta di più. e poi Egon Schiele, Lady Bird, Bohemian Rhapsody...
e Skam Italia, che ha cambiato il mio autunno. e forse la mia vita. mi sono identificata così tanto in martino che ho vissuto il suo percorso di crescita in parallelo, nella mia vita. con l'ansia. con la rabbia piena di dolore. con l'accettazione, alla fine, la nebbia che ha iniziato a diradarsi, permettendomi di vedere chiaramente che sono integra, sono vera, sono valida, che la mia capacità di amare, al di là del genere, è parte di me, ed è una parte preziosa che merita di respirare. punto. ho vissuto tre mesi sospesi, per metà a terra, per metà in un mondo parallelo fatto di "a zozzoni", "sei 'na mmerda", "due tacche grazie" e potrei continuare all'infinito. ma non posso negare che una parte essenziale di questa esperienza, forse la parte più importante, sia stata condividerla, qui su tumblr, tra insulti a ludobesse, teorie assurde, vestiti da clown, gifset che mi hanno portato alle lacrime, commenti e analisi meravigliose. (e nello specifico voglio ringraziare @sonhoedesrazao , @solo-silenzio , @corcordiums , @revengeisalwaysanoption , @shortcutohappiness , @madeforgardens . anche se non parlo (quasi) mai, ho apprezzato silenziosamente ogni cosa che avete fatto. giuro che non sarebbe stato lo stesso senza di voi).
quindi, 2019, veniamo a noi.
sarai un anno coraggioso. sarai un anno di lasciarsi alle spalle il perfezionismo, quel perfezionismo stupido che ti impedisce di fare ciò che ami per paura che non sia impeccabile. scrivi, anche se non sai ancora bene dove andrai a parare. dipingi, anche se credi di non essere capace. canta, suona, fallo perché ti fa felice. fai progetti assurdi che tutti definiranno irrealizzabili, ma tu falli lo stesso. se non ora, quando?
esplora. lo so che hai paura. a maggio diciotto anni. fa paura. è il mondo che bussa alla tua porta e ti ricorda che devi iniziare a prendere delle decisioni, a pensare al tuo futuro, e tu sei qui che ancora ti guardi intorno, confusa. andrà tutto bene, te lo prometto. osserva il mondo, e capirai cosa devi fare per renderlo un posto migliore, e per rendere te stessa una persona felice.
ricordati di lasciare sempre uno spiraglio. ricordati di non sbarrare porte e finestre quando inizi a stare male. lo so che è solo un modo per proteggerti, ma hai visto bene che non sempre funziona. non chiudere il mondo fuori. da quello spiraglio possono passare cose che non immaginavi neppure, cose felici e mirabolanti, può passare una musica che ti commuove, un paesaggio, il tocco di un amico, un sorriso, mezza parola dolce, un ricordo, o solamente la coscienza di essere Qui, Ora. resta salda sui tuoi piedi, connessa, presente. la tua forza è sentire. non darla via per nulla al mondo.
e per finire, quest'anno dì la tua.
- agata.
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(questa sono io e tutte le cose belle del 2019 che arrivano)
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pangeanews · 5 years
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“Sapeva quando vivere e quando morire, mi torturò vederlo in miseria”: quando Wystan H. Auden chiese ad Hannah Arendt di sposarlo (e lei lo rifiutò)
Cinquant’anni fa accadono due cose decisive nella vita di Wystan H. Auden, uno dei poeti centrali – per opere, intensità saggistica e molteplice attitudine del verso – del secondo Novecento. Nel tardo agosto del 1969, in Svizzera, muore Erika Mann, la primogenita di Thomas. Nel 1935, Auden aveva accettato – su consiglio dell’amico amato Christopher Isherwood – di sposarla, per consentirle l’ottenimento del passaporto britannico e la conseguente fuga in UK. Era lesbica, Erika. In quello stesso anno, ripescando le lezioni del suo antico prof, J.R.R. Tolkien (era il 1926) e la passione per l’insularità islandese (ad esempio: Letters from Iceland, 1936), Auden traduce l’Edda poetica, il repertorio di miti medioevali, referto di re e spade e lupi e verbi, repertorio identitario di lassù. L’altra cosa decisiva è questa. Auden chiede ad Hannah Arendt di sposarlo. La Arendt ha grosso modo la sua età – 63 anni, quell’anno – qualche anno prima ha pubblicato il celebratissimo La banalità del male. La filosofa rifiuta il poeta. “Il poeta Wystan H. Auden, con cui Hannah era amica dalla fine degli anni cinquanta, andò nel suo appartamento e le fece una proposta di matrimonio. Hannah, ovviamente, gli disse di no, ma questo non la sollevò, perché presagiva che Auden avrebbe preso male questo rifiuto. Auden negli ultimi anni era decaduto da quell’elegante gentleman che era a un clochard trascurato ed era chiaramente disperato nel profondo. Dopo la risposta negativa di Hannah, Auden si ubriacò senza freni e Hannah dovette trascinarlo sull’ascensore. ‘Io odio la compassione’, scrisse Hannah allora a Mary McCarthy, ‘mi spaventa, da sempre, e credo di non aver mai conosciuto qualcuno che abbia provocato in me così tanta compassione’” (da Alois Prinz, Io Hannah Arendt, Donzelli, 1999). Nel 1972, per Faber, Auden pubblica l’ultimo libro di poesie, Epistle to a Godson; a Vienna, il 28 settembre del 1973, il poeta, dopo una lettura di poesie, muore, infarto. Poeta geniale (le Poesie scelte sono edite da Adelphi, 2016, ma sarebbe bello pubblicare come si deve, singolarmente, capolavori come L’età dell’ansia e Horae canonicae), il 12 gennaio del 1975 è narrato dalla Arendt in un lungo articolo, sul “New Yorker”, Remembering W. H. Auden (che proponiamo, parzialmente, nella versione di Andrea Bianchi). A fine anno, il 4 dicembre, morirà anche lei, Hannah. “Penso sempre a Wystan”, scrive, due giorni dopo la sua morta, ancora a Mary McCarthy, “e alla miseria della sua esistenza, e al fatto che mi sia rifiutata di prendermi cura di lui quando venne e pregò di essere protetto”. (d.b.)
***
Incontrai Auden tardi. Tardi sia per me che per lui. Eravamo entrambi in quell’istante nel quale la semplice e comprensiva intimità amicale che formiamo da giovani non ci è più disponibile: non resta abbastanza davanti a noi, né potremmo sperarlo, e quindi non condividiamo l’intimità. Perciò fummo eccellenti amici ma senza confidenze. Di più, in lui vi era una riserva che scoraggiava la familiarità – né da tedesca misi alla prova questo silenzio british. Piuttosto, lo rispettai lieta, quasi fosse la segretezza necessaria al grande poeta, uno che era riuscito a imporsi di non parlare in prosa, in modo sciatto e casuale, di cose sulle quali poteva discorrere in modo più soddisfacente tramite una concentrazione densa e poetica.
Sarà la reticenza la deformazione professionale del poeta? Nel caso di Auden questo sembrava verosimile perché molti dei suoi lavori, con totale semplicità, sorgono dalla parola parlata, dagli idiomi quotidiani – come “Lay your sleeping head, my love, Human on my faithless arm.” [Deponi il tuo capo assonnato, amore mio, sul mio semplice braccio senza fede]. Questo genere di perfezione è molto rara; la troviamo nelle migliori poesie di Goethe e anche, decisamente, in quelle di Puskin, giacché la loro caratteristica è essere intraducibili. Simili poesie d’occasione sono slogate dall’originale e poi si dissolvono in una nuvoletta banale. Qui tutto dipende da “gesti fluenti che elevano i fatti dal prosaico al poetico” – un punto evidenziato dal critico Clive James nel saggio su Auden apparso sul numero del Dicembre 1973 di Commentary. Se questo stile fluente è raggiunto, siamo convinti magicamente che il linguaggio quotidiano sia latentemente poetico e, ammaestrati dallo sciamanesimo poetico, apriamo per bene le orecchie ai veri misteri della lingua. Anni fa Auden mi risultò intraducibile: fui convinta della sua grandezza. Tre traduttori tedeschi si erano dati da fare e avevano fatto stramazzare senza troppi scrupoli una delle mie poesie favorite, “If I could tell you”, la quale sorge in modo naturale da giri di frase colloquiali come “Time will tell” e “I told you so”:
Time will say nothing but I told you so. Time only knows the price we have to pay; If I could tell you I would let you know.
If we should weep when clowns put on their show, If we should stumble when musicians play, Time will say nothing but I told you so.
The winds must come from somewhere when they blow, There must be reasons why the leaves decay; Time will say nothing but I told you so.
Suppose the lions all get up and go, And all the brooks and soldiers run away; Will Time say nothing but I told you so? If I could tell you I would let you know.
[Il tempo non lo dirà, io te lo dicevo. / Solo il tempo sa il prezzo da pagare; / se lo sapessi te lo direi. // Se dovessimo piangere quando i clown si danno da fare, / se dovessimo inciampare quando suonano i musicisti, / il tempo non lo dirà, io te lo dicevo. // Il vento verrà pure da qualche parte se ora soffia qui, / ci saranno cause che fan gialle le foglie; / Il tempo non lo dirà, io te lo dicevo. // Ora pensa che i Leoni prendono e se ne vanno, / e tutti i ruscelli e soldati se ne fuggono; / il tempo non lo dirà, ma io? / Potessi dirtelo, lo sapresti]
Vederlo alla fine caduto in miseria, senza una giacca o un paio di scarpe di riserva, mi fece capire vagamente perché si nascondesse dietro il motto “Enumera le tue fortune”; pure, trovavo difficile capire appieno perché rimanesse in miseria senza riuscire a far nulla in quelle circostanze assurde che gli rendevano insopportabile quel che gli rimaneva da vivere. Era ragionevolmente famoso e una simile ambizione non contò mai troppo per lui perché era il meno vanesio tra gli autori che conoscevo – del tutto immune alle vulnerabilità infinite che sappiamo essere prodotte dalla gretta vanità. Non dico che fosse umile; nel suo caso era la confidenza con se stesso che lo proteggeva dagli adulatori e questa sua qualità esisteva prima di ogni riconoscimento e di ogni fama, prima addirittura di ogni successo.
*
Geoffrey Grigson, nel Times Literary Supplement, riporta questo dialogo tra il giovanissimo Auden e il suo relatore a Oxford. “Tutor: ‘E cosa farà, Mr. Aunde, quando lascerà l’università? Auden: ‘Farò il poeta.’ Tutor: ‘Bene, in questo caso troverà utile aver insegnato Inglese.’ Auden: ‘Non capisce. Farò il grande poeta’”. Questa confidenza non lo lasciò mai, ma non gli proveniva da confronti con gli altri o dal tagliare per primo il traguardo; era naturale, ben connessa, ma non identica, con la sua enorme abilità a trattare la lingua, e a farlo rapidamente, quando gli andava a genio. E poi non gli andava nemmeno a genio, perché non esibiva la perfezione finale, né vi aspirava. Sempre tornava alle sue vecchie poesie, d’accordo con Valéry quando dice che una poesia non è mai chiusa per sempre, ma solo abbandonata. In altre parole Auden era benedetto da quella rara confidenza in se stesso che non abbisogna di ammirazione e di buone opinioni altrui; e che può benissimo reggere l’autocritica senza cadere nel trabocchetto del dubbio perpetuo su se stessi. E la cosa spesso la confondiamo con l’arroganza: Auden non fu mai arrogante tranne quando qualche volgarità lo provocava; allora si proteggeva con i modi rudi e abbastanza improvvisi, tipici dell’inglese di razza. […]
*
Auden era più saggio di Brecht, ma non era sveglio quanto lui. Auden sapeva che “la poesia non fa accadere nulla”. Per lui era piena insensatezza che il poeta avocasse a sé speciali privilegi o chiedesse permessi che siamo felici di elargire in gratitudine a tutti. Nulla era maestoso in Auden quanto la sua integra sanità e la sua salda reputazione per la sanità; ai suoi occhi tutti i generi di follia erano assenza di disciplina – indecente, indecente usava dire. Il fatto principale era non avere illusioni, non accettare pensieri (tantomeno se sistematici) che ci chiudessero gli occhi davanti alla realtà. Auden rigettò le sue immature credenze leftist per gli eventi che sappiamo: processi a Mosca, patto Hitler-Stalin, esperienze di guerra civile spagnola. Furono gli eventi a mostrare tutta la sinistra come “disonesta e vergognosa”, come ebbe a scrivere introducendo Collected Shorter Poems. Così è chiaro per sempre da dove saltava fuori il suo:
History to the defeated may say alas but cannot help nor pardon.
[La storia agli sconfitti / sta bene se lo dite ma non giova né perdona.]
E questo equivaleva a dire che “quel che accade è tutto per il meglio”. Auden protestava di non aver mai creduto in questa pessima dottrina, anche se qui sono in dubbio perché quei versi sono troppo buoni, troppo precisi per essere stati prodotti dalla sola efficacia retorica; inoltre, Auden sarebbe stato l’unico a scostarsi dall’ottimismo dei leftist degli anni Venti e Trenta, se veramente avesse creduto alla poesia e non al senso di quello che scriveva. Comunque sia venne il tempo in cui
In the nightmare of the dark All the dogs of Europe bark . . .
Intellectual disgrace Stares from every human face—
[Nell’incubo del buio / Tutta Europa latra . . . / Disgrazia di chi pensa / La noti su tutti i volti]
Ed era il momento in cui sembrava che il peggio sarebbe successo e il male fosse l’unico a cavarsela. Il patto Hitler-Stalin era la svolta da sinistra; ora andavano abbandonate tutte le fedi nella storia quale tribunale finale che giudica le sorti terrene.
Negli anni Quaranta furono in molti a rivoltarsi contro le loro credenze, ma lo fecero dopo Auden, e in ogni caso pochi capirono quel che fosse andato storto dentro il meccanismo fideistico. Ma costoro non smisero del tutto le loro devozioni nella storia e nel successo: semplicemente e di fatto, cambiarono treno. Il treno socialista e comunista era andato male, e presero il biglietto per un viaggio nelle terre del Capitale, dove trovarono Freud insieme a qualche truciolo marxista, un treno ben sofisticato insomma. All’opposto, Auden si fece cristiano e quindi lasciò pure lui il treno della storia. Non so se Stephen Spender abbia ragione a ribadire che la fede fosse la sua stringente necessità; suppongo che questa necessità fosse semplicemente scrivere versi e tutto sommato sono ragionevolmente certa che la sua sanità, il grande senso che illuminava tutta la sua prosa saggistica e di recensore sia debitore verso l’ortodossia e il suo scudo protettivo. […]
*
Certamente sembra poco probabile che il giovane Auden, quando decise di dover diventare un grande poeta, conoscesse il prezzo da pagare, e penso che verso la fine – quando la semplice forza fisica del cuore se ne svaniva e non gli faceva reggere le emozioni che comunque aveva il talento per trasformare in elogio – considerasse il prezzo come troppo caro. In ogni caso noi, i suoi lettori, possiamo solo essere grati che pagò fino all’ultimo centesimo per la gloria durevole della lingua inglese. E i suoi amici possono trovare qualche consolazione nello scherzo sublime che Auden tende loro dall’altra parte del mondo – per molte ragioni, il poeta confidò a Spender che “la sua anima saggia e incosciente scelse per conto suo il giorno ideale per andarsene”. La saggezza di sapere “quando vivere e quando morire” non è concessa ai mortali ma Wystan, siamo indotti a credere, potrebbe averla ricevuta quale suprema ricompensa, quella che gli dèi crudeli elargiscono al loro servitore più fedele.
Hannah Arendt
 *Traduzione italiana di Andrea Bianchi
**In copertina: “Wystan H. Auden: ritratto con sigaretta”, fotografia di Cecil Beaton
L'articolo “Sapeva quando vivere e quando morire, mi torturò vederlo in miseria”: quando Wystan H. Auden chiese ad Hannah Arendt di sposarlo (e lei lo rifiutò) proviene da Pangea.
from pangea.news http://bit.ly/2vCqga0
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kyemalina · 6 years
Note
ciao, una volta ho letto il post di qualcuno qui che diceva che ci sono comunque dei doppi standard su ermal, cioè, che lui è ipersensibile e gli danno fastidio le critiche, la ship, i meme ecc. ci sta, va bene, ma: se siamo noi a percularlo bonariamente siamo viste come l'incarnazione di satana, se invece è lui a perculare il fandom, il pubblico ecc. 'non è bullismo è affetto'. tu cosa ne pensi di questa sua contraddizione?
Ciao Anon, eccomi qui.Scusa il ritardo, ma la domanda è interessante e io sono prolissa (brutto mix).
Parto un attimo da unappunto riguardo una parte della tua domanda. Io non credo sinceramente cheErmal Meta sia contro la ship di per sé. Penso che non voglia esserne coinvolto.Che se vede una serie di contenuti riguardo la ship, alcuni anche espliciti, incui viene taggato ripetutamente, a un certo punto, con il suo leggendario tatto(leggendario nel senso che è un po’ una leggenda: non si capisce se lo abbia omeno), ci fa sapere che abbiamo “rotto il cazzo”. Per intenderci, non credo chea Ermal freghi qualcosa se io e un gruppetto di altre shipper ci passiamoimmagini e fotomontaggi su lui e Fabrizio. Credo però che ci siano state dellecose che non gli siano piaciute e che immagino sarebbero piaciute a pochi, etutte queste cose erano legate all’invadenza delle persone, all’incapacità dirimanere al proprio posto. Qualcun altro qui si ricorderà di quando una ragazzaaveva preso una vignetta metamoro esplicita, della loro prima volta, salvandoladalla pagina Instagram dell’autrice, e l’aveva usata in un tweet in risposta auno scambio di battute tra Ermal e Trash Italiano (taggando quindi entrambi, inuna discussione che veniva vista da tantissime persone), perché le sembrava difare una cosa simpatica. Come se fosse simpatico aprire Twitter e vedere undisegno di te che fai sesso con qualcuno. Io non gradirei. E non è questione diship o non ship, è una cosa ben più ampia. Ovviamente l’autrice della vignettanon ha colpe in questo perché il suo profilo era chiuso, ma purtroppo c’è chi icontenuti li prende e li condivide senza il permesso, è successo anche con icontenuti di Tumblr. Ecco, questo era un esempio, forse il più lampante. Dopoquesto, c’è stato comunque un susseguirsi di tweet, di fotomontaggi, etc,riguardanti la ship. Io credo che sia venuta a mancare la prima grande regoladello shipping: mai coinvolgere i diretti interessati, ed è una regola SACROSANTAnon perché di fronte abbiamo Ermal Meta che è suscettibile, ma proprio perchécerte fantasie non è giusto imporle ai protagonisti. Shippare è bello edivertente già tra di noi, perché ci serve di far sapere a Ermal Meta chefacciamo dei fotomontaggi, che scriviamo storie, che lo disegniamo a letto conFabrizio Moro? Quindi ecco, io penso che Ermal non sia contro le shipper, pensoche sia contro chi gli impone certi contenuti e contro i giornalisti chestrumentalizzano cose di questo tipo, dando attenzione a un’illazione che nonandrebbe a coinvolgere solo lui e Fabrizio in primis, ma anche terzi (“Non scherziamo,lui ha i figli”).
Ecco. È gia un papiroprima di iniziare a risponderti. Da qui in poi cercherò di essere piùsintetica. (spoiler alert: non ci riuscirò).
Io penso che ilrapporto tra un artista e il fandom sia fatto di equilibri delicati: da unaparte i fan che vorrebbero un contatto con l’artista, e quindi in maniera più omeno gradevole a seconda dei casi, cercano di attirare la sua attenzione; dall’altral’artista che, anche lui in maniera più o meno gradevole, cerca di concedersima mantenere i suoi spazi. 
A mio avviso Ermal hasbagliato i modi molte, moltissime volte, soprattutto nei mesi successivi all’ultimoSanremo, in cui il fandom si era molto ingrandito e lui stesso non ha saputorendersi conto da subito del cambiamento che questo comporta. Gli attribuiscoquesta responsabilità, ma allo stesso tempo non mi sento di crocifiggerlo,perché serve tempo per trovare quell’equilibrio di cui parlavo poco fa, quelmomento in cui entrambe le parti capiscono come interagire l’una con l’altra.Anche i fan hanno fatto degli “errori” verso Ermal, lui ne ha fattialtrettanti. Può succedere.
Le prese in girobonarie non penso siano da condannare, anzi. In  un certo periodo lo stesso Ermal ci rideva su.Diverse volte ha mostrato di gradire alcuni scherzi, ed è anche stato al gioco,negli ultimi due anni. Questo è un po’ il punto, secondo me: Ermal ha dato unacerta confidenza da sempre, ai fan, scherzando, facendo battute, ridendo a suavolta di alcuni scherzi fatti (e dico davvero, non è una leggendametropolitana: Ermal non è solo quello suscettibile o permaloso, è anche unoche sa stare agli scherzi). Quello che penso sia cambiato ora è che come spessoaccade, le cose vengono portate all’estremo e non sono più tanto divertenti, sirischia di perdere quel legame speciale che c’era tra lui e i fan. Ricordo loscorso anno quando abbiamo scherzato, con lui che asfaltava chi commentava unsuo tweet. Lui non si è mai tirato indietro nel giocare con noi, se lo fa oradeve essere un chiaro segnale che qualcosa non va. Che c’è qualcosa che stasfuggendo a qualcuno, o forse entrambi. Per ciò che vedo personalmente suTwitter, gli scherzi da parte di una parte del fandom non sono più bonari, sembranopiù delle provocazioni che gli vengono inviate in massa, perché ci si mette d’accordocon l’ormai nota formula “Appena twitta, inviamogli tutte questa”, con annessafoto brutta o fotomontaggio. Si rischia (o meglio, si è già arrivati diversevolte a questo) di non ridere più CON lui, ma DI lui. E questo non va bene.Perché dietro l’atteggiamento di alcuni forse c’è anche una delusione, unvolerlo un po’ ripagare di atteggiamenti che sono stati poco carini verso chilo segue, ma che senso ha? Se il comportamento di Ermal non piace, perchéseguirlo? Perché non smettere di seguirlo e continuare a seguire solo la suamusica? Ermal esiste al di fuori dei social, anzi, forse l’espressione al difuori dei social è quella più pura, quella tramite le sue canzoni. Quando luicita il clown, probabilmente è il suo modo di comunicare un suo disagio versola plastificazione della sua immagine, perché in fondo quando apre Twitter,spesso ciò che si trova davanti è un voler arrivare a lui tramite prese in giroche però di base non fanno ridere, ridono solo le persone che partecipano aquesta pioggia di tweet (e sono centinaia, non è uno solo), come se lui fosse il nostro giocattolino sul web, su cui alcuni (sottolineo alcuni) arrivano a sfogare una delusione per le mancate aspettative. Ermal non è statoin grado di percepire il cambiamento effettivo del fandom e di riprendere leredini della situazione, e personalmente dubito riuscirà a farlo più. Però iospero che siano i fan stessi a rendersi conto di quello che sta succedendo, dicome il rapporto con lui sia molto meno naturale ora rispetto a mesi fa e dicome spesso si sia sentito (a torto o a ragione) attaccato dai suoi fan. Sta atutti trovare un modo per stare bene insieme, che sia nella presenza o nell’assenza.I segnali di disagio ci sono stati, li abbiamo colti con un hashtag molto bellodopo tanto tempo, #GrazieErmal, che lui ha visto e apprezzato. Ecco, d’ora inpoi dosiamo le cose, smettiamola di considerarlo il passatempo estivo di unpomeriggio in cui ridiamo tutti a twittargli la foto di lui che cade dal palco,sapendo che lui non ne riderà. Perché le dinamiche di massa che si creano sonorischiose. Sempre.
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nuvoledizucchero2 · 6 years
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Oggi mia madre è scoppiata in lacrime chiedendomi disperata di essere una figlia come le altre. Ma che significa? Com’è una figlia come le altre? Io non capisco. La abbraccio, la bacio, se ha bisogno l’aiuto. E’ vero che non le dico nulla della mia vita, la tengo completamente fuori di ciò che mi succede, ma non è che con mio padre sia diverso. Cosa dovrei dire? Cosa dovrei fare? Mi fa star male ma non so come dovrei comportarmi, io mi comporto normalmente. Che posso farci se ho un carattere di merda? Io non parlo, ma mica non parlo con lei, non parlo con nessuno, sennò per quale cazzo di motivo vado da uno psicanalista da nove anni? Io non lo so cosa dovrebbe fare una figlia normale. Dice che si sente sola, ma io lo sono sempre stata. Da bambina stavo sola, da ragazza stavo sola, da donna sto sola, sempre chiusa in camera a disegnare, esco ogni tanto e finisco per fare il clown con gli amici, sempre quella con la battuta pronta. Che devo fare più di così? Io non so comportarmi diversamente con la mia famiglia. Perché ogni volta che ho provato a mostrare me stessa, ne sono stata derisa, colpita e ferita. E allora io non so cosa fare se poi non vengo apprezzata mai per ciò che sono. Non mi trucco abbastanza, uso converse distrutte, non amo stare ore in un negozio, accoppiare i vestiti per scegliere un outfit perfetto, non sto due ore davanti lo specchio. Se mangio, mi viene detto che mangio troppo poco o che mangio troppo, se mi vesto mi viene detto che sono brutta e grassa o che “Sembro magra”. Se dormo il pomeriggio 2 ore vengo svegliata perché “dormo troppo”, se la notte mi addormento un po’ tardi invece dormo troppo poco. Se esco, esco troppo, se non esco, sono evidentemente depressa - per lei -. Ho fatto le analisi al sangue, ho tutti i valori perfetti e comunque mi è venuta a dire che secondo lei (?) ho poco ferro e quindi sono evidentemente anemica. Se le faccio notare che i valori sono nella norma, mi risponde “ sì, ma in realtà no”. E’ malata e mi urla che è malata a causa mia, quando si lasciò con mio padre la colpa era mia, è sola ed è colpa mia.  Ma io cosa devo fare? Ma cosa bisogna fare per essere una buona figlia?  Non mi drogo, non ho cattive amicizie, non mi ubriaco ogni sera, cerco di non spendere soldi a vanvera, cerco di impegnarmi in ciò che sto studiando. Quando sono qui cucino, lavo i piatti, porto fuori la spazzatura e faccio la spesa. Com’è una buona figlia? Cosa pretende da me? Non lo so, davvero, io non lo so. 
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tittaswilliams · 6 years
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U2 EXPERIENCE+INNOCENCE LIVE IN MILAN
20.20 del 16 ottobre 2018 la musica di sottofondo sfuma...le luci si spengono. Il mega schermo LCD, il”Barricage” tecnologia innovativa promossa proprio dagli U2 per questo tour inizia a proiettare immagini tratte dal discorso di Chaplin nel film “Il Grande Dittatore” ed immagini devastanti di catastrofi e guerra. Dopo questa intro, si sentono le note del primo pezzo, conosco la scaletta, sta per iniziare the “The Black Out” da dall’album “Song of Experience”. La musica è si afferma energicamente su tutto il palazzetto ma ancora non si vede nessuno sul palco. Luce sullo schermo e le sagome degli U2 appaiono! Sono davvero gli U2? Gli u2 esistono? La mia sensazione è più o meno una sindrome di Stendhal, un po’ come quando vedi per la prima il Big Ben, la Tour Eiffel o il parlamento di Budapest, ma ancora non ho visto niente, canto the Blackout a squarciagola, ho studiato! Finisce il primo brano e parte “Light of home” luce di casa, è qui che finalmente la band si mostra (non mi soffermerò molto sulle proiezioni dello schermo perché dalla prima fila dello stage rotondo ho visto poco e niente. L’esperienza che si vive ad un concerto ormai non è più la stessa di una volta, non ci sono più i palchi semplici dove chi è in prima fila vede meglio di chi è in fondo, oggi il coinvolgimento del pubblico è globale, uno stesso concerto viene recepito in maniera diversa a seconda di dove ci si posiziona. Per vedere gli artisti si sceglie la transenna, per vedere lo show nella sua globalità gli spalti. Io preferisco il lato emotivo della musica più che tutto l’arteficio spettacolare che gli si cuce intorno, quindi scelgo sempre il parterre. Per quanto riguarda l’acustica ad Assago è sempre ottima. Il concerto prosegue alternando come da titolo “Innocenza”ed “Esperienza” ripercorrendo un po’ la storia della band partendo dagli esordi di “I will Follow” e l’acclamatissima “Gloria”. Si passa dai cavalli di battaglia commerciali come “Beautiful Day”, “Elevation”e “Vertigo”, pezzi che per quanto possono non essere i testi più impegnati degli U2 vengono trasmessi con un’energia mai vista prima, quasi aliena! Una parte del concerto è dedicata a dei pezzi tratti dal capolavoro “Acthung Baby”e per la seconda volta in tutto il tour viene mandata in scena ”The Fly”, attesissima dai fan che avevano origliato la sound check. Torna anche una vecchia conoscenza dei frequentatori dei salotti di Bono Vox: Mcphisto il satirico malvagio clown che non si risparmia con le sue irriverenti citazioni sui potenti della terra. Quest’ultimo è stato anche oggetto di polemiche, ma Bono Vox è così, uno che non si tiene dentro i pensieri, quello che pensa lo dice anche ingenuamente. L’invettiva di Mcphisto comunque andrebbe contestualizzata dato che serve ad introdurre “Acrobat”, un pezzo nichilista sulla mancanza, sullo smarrimento dell’uomo che non ha più i giusti riferimenti nella religione, nella politica, sulla vita che va avanti e che ci mette alla prova facendoci spesso perdere la fiducia nel mondo e nei sogni, concentriamoci su questo e lasciamo da parte la politica. “Don’t let the bastards grind you down” “Dream out Loud!” Sono queste per la mia modesta interpretazione le frasi chiave di tutto il concerto. Non a caso Acrobat è posta quasi a metà della setlist, un po’ come la chiave di tutto. Segue una parte acustica, solo Bono ed Edge sul palco, due canzoni sull’amore inteso però in senso diverso. “You’re the best think about me” è una dichiarazione d’amore che porta con se un’intrinseca paura di una perdita, mentre “Summer of Love” a discapito del titolo è una profonda canzone sull’immigrazione come mostrano anche le immagini sul maxi schermo. Non possono mancare “Pride” e “New Year’s Day” che vengonopercepiti come dei must da standing ovation, l’interpretazione di questi pezzi non ha eguali. Cantano tutti anche se solo chi conosce gli U2 comprende a pieno le motivazioni della scelta di questi due pezzi nella setlist. Nell’ultima delle date milanesi abbiamo potuto ascoltare anche il nuovissimo singolo Landlady, una struggente dichiarazione d’amore alle donne di casa Hewson, se non la conoscete andate a leggervi il testo, è la più bella dichiarazione che può fare un uomo ad una donna dopo anni di vita insieme, mai banale. Devo parlarvi anche di One!? Vi dico solo che durante quest’ultima la band non era nella mia visuale, ma non ho perso tempo ad immortalare il momento facendo un video di me stessa che canto a squarciagola questo pezzo universale! One è la canzone perfetta, è una verità, è uno stile di vita. Ha bisogno di un capitolo a parte ma se volete ve la spiego... I saluti finali (2 ore e mezza volate senza rendersene conto) sono con due recenti capolavori “Love is Bigger” e There is a Light. Love is Bigger è la “Love my Life” degli U2, è dedicata ai suoi figli ormai cresciuti mentre “There is a Light” la vedo molto come un augurio. Un finale un po’ struggente ma che ci invita a non perderci mai d’animo e a non sottovalutare mai quella lampadina (presente anche sul palco) che si accende nella mente, o quella luce in fondo al tunnel, o quella speranza che le cose possano cambiar e migliorare anche quando intorno a noi è tutto nero, perché in fondo quando si sta bene non esistono problemi troppo grandi e tutto può essere risolto se viene guardato nella giusta prospettiva (cit. The name of Love, Andrea Morandi, Arcana, 2 017) Perché in fondo tra le altre cose ce lo hanno insegnato loro che oggi “It’s a beautiful day” L’uscita di Bono e The Edge avviene dal parterre, in mezzo alla gente mentre la musica dell’ultimo pezzo sfuma lentamente e la gente inizia dagli spalti a dirigersi verso l’uscita con la consapevolezza di aver appena assistito a quella che dal 1974 grazie ad un annuncio sulla bacheca della scuola è diventata una delle più grandi band del mondo. “There is a light, We can't always see , If there is a world, We can't always be If there is a dark That we shouldn't doubt And there is a light Don't let it go out...”
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riejumoto · 5 years
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veronica-nardi · 4 years
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Weightlifting Fairy Kim Bok-joo Commento
Non mi aspettavo tanto da questo drama, sarò sincera. Forse perché sapevo che ha uno stile leggero e divertente, io stessa ho cominciato a guardarlo senza troppe pretese, convinta che mi sarei fatta due risate e basta.
E sì, di risate me ne sono fatte tante, ma non solo quelle.
Weightlifting Fairy Kim Bok-joo è un drama non solo molto carino, spensierato e divertente, ma anche riflessivo, maturo, umano. E poi c'è tutta la parte romantica, davvero molto molto bella e mai eccessiva o smielata.
Ma andiamo per gradi:
La protagonista
Mi è piaciuta un sacco. Bok Joo è un ragazza dell'università che fa sollevamento pesi, e questo la rende un po' particolare rispetto alle altre ragazze, di solito impegnate in sport come la ginnastica artistica o la danza. Senza contare che Bok Joo ha davvero l'aria di una scaricatrice di porto per quanto riguarda il camminare e atteggiamenti vari, il che la rende ancora meno "femminile" agli occhi degli altri, e questa questione è stata la cosa più interessante del personaggio.
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Il fatto che sollevi pesi e che sia fisicamente molto forte, non la rende meno "ragazza" rispetto ad esempio alla second lead, che invece fa la ginnastica artistica. Questo drama insegna che una donna rimane tale sia dentro che fuori la sala degli allenamenti, e questo è un pensiero che ho apprezzato davvero tanto. Mi fa molto piacere che la serie abbia affrontato il tema perché non è affatto scontato.
Seriamente, quante ragazze si rifiutano di sollevare pesi (non solo a livello agonistico, ma proprio in generale), per paura di metter su muscoli e diventare meno aggraziate e meno femminili?
È una cosa che mi dispiace molto e che mi fa anche rabbia. Gli stereotipi sessisti a cui siamo purtroppo abituati non fanno bene a nessuno, e questa serie è davvero una boccata d'aria pura.
Bok Joo è stata un personaggio adorabile e molto sfaccettato. Buffa, simpatica, pesante, bugiarda, sensibile, una ragazza molto umana che si ritrova a vivere quei passi e compiere quegli errori propri della sua giovane età, rendendola ai miei occhi molto credibile.
Non credo che vincerà come protagonista femminile preferita nel quiz di fine anno anche perché nella mia testa il posto è già prenotato, ma Bok joo rimane una protagonista scritta bene, con una buona introspezione, e recitata con grande naturalezza.
Assolutamente promossa.
Il protagonista.
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Una cosa che ho adorato di questo drama è che nessuno dei personaggi presenti è un santo, a partire proprio dai due protagonisti.
Joon Hyeong non è stato meno adorabile di Bok joo, anche se continuo a preferire lei perché la trovo più introspettiva, sfaccettata ed evoluta. Ma Joon Hyeong rimane comunque un protagonista maschile carinissimo.
La cosa che ho preferito di lui è il fatto che si sia innamorato di Bok joo per quello che lei è. Non è infastidito se lei solleva pesi, se non è una ragazza aggraziata come le altre, anzi, il fatto che lei sia così forte, lo trova sexy.
DIO BENEDICA QUEST'UOMO.
Ma diciamocelo: UN RAGAZZO COSÌ NON ESISTE NELLA REALTÀ 😭😭😭😭😭
Parlando della sua personale storyline e tutta la questione della madre, mi è dispiaciuto molto per lui ma mi ha fatto così piacere vedere il rapporto molto stretto ed affettuoso che ha creato con la sua famiglia, tanto da chiamare i suoi zii mamma e papà.
Non mi è piaciuta come si è conclusa la storyline della madre, il buonismo è qualcosa che non sopporto. Avrei preferito di gran lunga un finale triste e doloroso ma realistico.
La storia d'amore.
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Sicuramente una delle mie preferite di quest'anno.
Bok joo e Joon Hyeong sono stati carinissimi e super divertenti da guardare. La loro chimica è stata estremamente naturale, e si vedeva che i due attori erano proprio a loro agio l'uno con l'altra, talmente spontanei che non sembrava nemmeno che stessero recitando.
Il protagonista poi ce l'ho avuto nel cuore e mi ha fatto troppo sorridere nel suo dilemma del giorno: "Perché quando le donne sono arrabbiate non ti dicono direttamente qual è il problema e invece ti costringono a capirlo da solo?" LOL. Però ammettiamolo: è spesso la verità XD.
Una storia d'amore costruita bene, per gradi, attraverso scherzi, provocazioni, dialoghi, sguardi, amicizia, dolcezza, urla, complicità, gelosia. Sopratutto quest'ultimo fattore mi ha fatto fare un sacco di risate.
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La bromance
FINALMENTE UNA BROMANCE TUTTA AL FEMMINILE!!!!!
Sono abituata a bromance maschili, aspettavo una bromance fatta da donne, quindi Bok joo e le sue amiche sono una delle mie cose preferite della serie.
Nessuna delle tre è perfetta, soprattutto Bok joo che viene giustamente definita una "bugiarda patologica". Il loro è un rapporto altalenante, non sono sempre sincere e non si dicono sempre tutto, ma la cosa mi è piaciuta perché penso che sia umano e realistico.
Alla fine si preoccupano le une per le altre e sentono la loro mancanza, e hanno tutte quelle abitudini tipiche di un gruppetto di amiche: dal mangiare insieme, allo sgattaiolare sul tetto della scuola di nascosto, al sapere tutti i pettegolezzi sulle storie d'amore.
Indimenticabile la performance al Karaoke:
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La second lead
O anche detta "serial killer con sguardo assassino affetta da disturbi bipolari".
Questa second lead mi ha lasciato più basita e spaventata che altro. Non sono mai riuscita a empatizzare molto per lei, e credo seriamente che il personaggio potesse essere scritto e messo in scena molto meglio. Per come è stata resa sembra una pazza che per metà serie se la prende con la protagonista perché l'ha vista insieme al ragazzo di cui è ancora innamorata (e che lei stessa ha lasciato, non dimentichiamocelo), e per cui per sua stessa ammissione prova un'ossessione. Per poi, dopo aver rischiato la morte, tornare tra i vivi come la ragazza più carina, amichevole e gentile di questo mondo.
Ehmmm... what? Mi sono persa un passaggio?
Questo personaggio non mi ha assolutamente convinta, per non parlare del suo sonnambulismo notturno alla ricerca di cibo così come Heidi che andava alla ricerca della porta di casa perché voleva tornare sulle montagne.
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Insomma, una second lead più psicopatica di questa non l'ho mai vista.
Il second lead
Un personaggio partito così bene - carino, gentile, buono, sorridente - e finito così male. Perché uno che passa 5/6 episodi a fare il Re dei pirla che stalkerizza la dottoressa senza che si capisca se lo faccia per carità, disperazione, o perché è davvero innamorato, mi dispiace ma per me è un personaggio finito male.
Seriamente... "sono venuto perché sono solo e non ho nessun altro con cui bere", vi pare una bella dichiarazione?
Basita.
Inoltre penso che la cotta di Bok joo nei suoi confronti sia durata un pochino troppo (oltre metà serie).
C'è una cosa che ho apprezzato di questo personaggio. Di solito un personaggio così, che è un po' il principe azzurro, il classico bravo ragazzo, viene visto sempre e solo positivamente in tutto ciò che fa. Quindi mi è piaciuto molto come qui ci viene invece detto che a volte l'eccessiva bontà può fare più male che bene.
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Lo sport
Questo è un punto importante del drama, e a mio avviso è stato affrontato molto bene con buoni spunti di riflessione:
- le ragazze che sollevano pesi
- le ragazze della ginnastica artistica costrette a mangiare le briciole, e in generale la questione del perdere o prendere peso quando si è atleti.
- i momenti di crisi che gli atleti attraversano.
- l'ultima competizione di un atleta e la fine della sua carriera
- l'incredibile stresso psicofisico a cui gli atleti sono costantemente sottoposti.
- i disordini alimentari
Tutte questioni interessanti di una certa serietà che mi ha fatto piacere vedere affrontate.
I personaggi secondari
L'allenatrice: mi è piaciuta tantissimo, e sopratutto mi è piaciuto il suo rapporto quasi materno con Bok joo. L'ho poi trovata umana nel non avere il coraggio di dire le cose come stanno allo zio della sua allieva, spingendo il poveretto a illudersi da solo.
Nota: complimenti all'attrice che avevo già visto in The Crowned Clown nei panni della Regina Vedova, la Cersei Lannister della Corea. Vederla nei panni di questa allenatrice in tuta e scarpe da tennis e coda di cavallo è stato strano e simpatico, ma l'attrice è stata assolutamente convincente e camaleontica.
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Lo zio di Bok joo: la sua cotta per l'allenatrice è servita solo per farla mettere insieme all'allenatore, ma sinceramente potevano evitare. In generale è stato un personaggio carino e simpatico, ma non mi ha fatto impazzire la fidanzata che spunta fuori nel penultimo episodio facendolo impazzire d'amore davanti al fuoco stile barboni quando fino a cinque minuti prima era tutto preso dall'allenatrice. Ho sentito come se questa tizia l'avessero tirata fuori solo per farlo finire con qualcuno perché farlo finire da solo pareva triste.
Il padre di Bok joo mi è piaciuto. Un padre che inizialmente vede la figlia solo come una sollevatrice di pesi su cui proietta il proprio sogno di andare alle olimpiadi non avendocela lui fatta, per poi capire nel corso della storia che Bok joo è prima di tutto una ragazza, con i suoi sentimenti, bisogni, emozioni, sogni e desideri. Quando la lascia libera di prendersi una pausa dallo sport invece che urlarle addosso, l'ho apprezzato davvero tanto.
L'amico del protagonista Tae Kwon, il compagno di stanza più rompiballe di questo mondo: la scena del primo episodio in cui Joon Hyeong viene beccato dalla protagonista che lo crede un maniaco, e lui che se ne torna su con la corda lasciando l'amico al suo destino dopo averlo obbligato a uscire, non la dimenticherò mai.
Come non potrò mai dimenticare questo:
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Nota particolare per Sun Ok, l'amica coi capelli corti di Bok joo. Mi è piaciuto molto lo spazio, seppur breve, che hanno riservato al personaggio, rendendola quindi più umana e introspettiva. Peccato che la sua storyline si conclude in modo positivo senza che ci venga spiegato come si siano risolte le cose. Però una cosa la voglio dire: Sun Ok ha avuto una reazione assolutamente giusta e comprensibile dopo che le amiche l'hanno esclusa da ciò che stava succedendo. Chiunque al posto suo si sarebbe sentita tradita e messa da parte.
I piani strategici
Se il quiz di fine anno avesse una domanda sui migliori piani strategici, questa serie vincerebbe a mani basse il primo premio:
- la protagonista che si crea una nuova identità per andare alla clinica a vedere il dottore, mentendo spudoratamente a tutti e illudendosi di non essere scoperta da nessuno.
- la second lead che cerca di mettere nella merda la protagonista con il diario della dieta perché è gelosa di lei, peccato che la cosa non vada a inficiare in nessun modo nella relazione tra i due protagonisti.
- la second lead che ingerisce una decine di pillole di sonnifero perché... già 3 o 4 fanno male e danno allucinazioni, quindi perché non prenderne ancora?
- la zia di Joon Hyeong che per dieci anni manda cartoline false al nipote spacciandosi per la madre. Capisco le buoni intenzioni, ma pensavi davvero che non lo avrebbe mai scoperto?
- il padre di Bok joo che fa i salti mortali per non far sapere alla figlia che si deve operare, fallendo miseramente perché si era scordato della vicina di casa
In questa serie i personaggi mettono in scena dei veri e propri pandemoni e sono disposti a tessere un intricata rete di bugie pur di non dire la verità. Bah, contenti loro.
In definitiva, Weightlifting Fairy Kim Bok Joo (sfida: trovatemi un nome più impronunciabile di questo) è una serie con un buon equilibrio tra lacrime e risate, tra divertimento e serietà, una serie di stampo leggero ma con buoni spunti di riflessione, contornata dai soliti classici cliché.
Molto carina e orecchiabile la colonna sonora.
Consigliata? Sì.
Punteggio: 8
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italianaradio · 5 years
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Cinecomic: 10 scene che entreranno nella storia
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/cinecomic-10-scene-che-entreranno-nella-storia/
Cinecomic: 10 scene che entreranno nella storia
Cinecomic: 10 scene che entreranno nella storia
Cinecomic: 10 scene che entreranno nella storia
Ci avviciniamo alla fine del 2019 con la consapevolezza che quella appena trascorsa è stata un’annata davvero eccezionale per i cinecomic Marvel e DC. Dal gran finale di Avengers: Endgame a gradite sorprese come Shazam! e Captain Marvel, per non parlare di Joker e di Spider-Man: Far From Home, film in cui raccogliere alcune delle scene più memorabili per il genere.
Ma quali sono quelle che entreranno nella storia?
Peter usa lo Spider-Tingle
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Iniziamo da Spidey in Spider-Man: Far From Home, sequel di Homecoming in cui l’arrampicamuri riesce finalmente a sbloccare il suo “potere speciale” (lo Spider-Tingle) per sconfiggere Mysterio e mettere al tappeto i suoi droni. Dopo aver combattuto a lungo il nemico, Peter capisce di poter fare affidamento solo sulle sue abilità naturali più che sul suo costume tecnologicamente avanzato. Il resto è pura magia visiva…
La trasformazione di Billy Batson
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Divertimento a misura di famiglia e avventura vecchio stile: tutto questo è Shazam!, esperimento riuscito della DC Comics che riscatta la delusione di Justice League. Sono tanti i momenti emozionanti del film, ma se proprio dobbiamo sceglierne uno, allora sarebbe la trasformazione di Billy Batson nel supereroe sul tetto. Il personaggio è reduce dall’incontro con la sua vera madre (che lo aveva abbandonato di proposito da bambino), scatenando in lui sentimenti di rabbia e frustrazione…per questo Billy corre sul tetto e salta dall’edificio, prima di gridare Shazam!
Captain Marvel “sblocca” i suoi poteri
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Sono molte le scene già cult di Captain Marvel, originale standalone ambientato negli anni Novanta e vero “prequel” dell’universo cinematografico Marvel, eppure a venirci subito in mente è quella dove Carol Danvers riesce finalmente a prendere il controllo dei suoi poteri svincolandosi dalla morsa della Suprema Intelligenza. L’eroina ripercorre il suo passato di cadute e risalite, cosciente di essere sempre stata trattenuta da altri, diventando la supereroina che conosciamo e che ha accettato la sua umanità.
Il ballo di Steve e Peggy
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Avengers: Endgame è ricco di momenti memorabili, ma niente potrà mai battere sul piano emotivo l’incontro tra Steve Rogers e Peggy Carter finalmente riuniti grazie ai viaggi nel tempo nel finale del film. Dopo aver sconfitto Thanos e il suo esercito, Cap torna indietro negli anni per restituire le gemme dell’infinito alle rispettive timeline e sceglie di vivere una vita felice con la sua amata invece di tornare ai giorni nostri.
Sulla scena Hayley Atwell ha dichiarato: “Penso che sia la conclusione appropriata per una storia che ha colpito così tante persone. È molto accattivante e innocente salutare quei personaggi in quel modo, mantenendoli saldi nei loro tempi. Ho pensato che fosse davvero di buon gusto lasciare che il pubblico si stupisse davanti a quella conclusione, seguendo una trama molto semplice che parla di due esseri umani – e uno di loro non ha nemmeno dei superpoteri. Il tono, dopo incredibili traumi, azione, effetti speciali e altro, con due persone che ballano lentamente, è stato bellissimo.“
Le illusioni di Mysterio
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Per buona parte di Spider-Man: Far From Home Quentin Beck viene presentato come l’eroe della situazione e alleato di Peter Parker, Nick Fury e Maria Hill fino al colpo di scena che rivela la sua reale missione: vendicarsi di Tony Stark e dimostrare al mondo di essere l’unico successore possibile di Iron Man. Per farlo Mysterio utilizza dei droni che tramite la tecnologia da lui creata e denominata BARF (la stessa mostrata all’inizio di Captain America: Civil War) creano immagini come l’attacco degli Elementali, danni alle città e i poteri soprannaturali del personaggio.
Dunque tutto il film in sé è concepito come una grande illusione del villain, e gli indizi di questo segreto potrebbero essere sparsi nel corso di varie scene che solo gli occhi più attenti avranno notato. L’iconico criminale conduce quindi Spidey in un vorticoso trip illusionistico e visivamente mozzafiato che include immagini di Iron Man zombie e altre fantastiche dimensioni che non dimenticheremo mai.
La danza di Arthur
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Una delle scene più iconiche e suggestive di Joker è stata il risultato dell’improvvisazione sul set di Joaquin Phoenix e di un’intuizione di Todd Phillips, come spiegato dallo stesso regista, e la sequenza in questione è quella che vede Arthur Fleck – reduce dal suo primo omicidio in metropolitana – entrare in un bagno publico e iniziare una elegante danza da solo. Inizialmente concepita in maniera diversa e molto più “realistica”, la scena è stata ripensata sul set al termine di vari tentativi:
“La sceneggiatura originale era completamente diversa. Arthur sarebbe entrato nel bagno, avrebbe nascosto la pistola, si sarebbe lavato il trucco e avrebbe fissato lo specchio dicendo ‘Cosa ho fatto?’. Tuttavia quella reazione non sembrava molto coerente con il personaggio…Perché Arthur avrebbe pensato di nascondere la sua pistola? Da lì abbiamo pensato un milione di modi diversi per girare quella scena e dopo un’ora di tentativi ho fatto ascoltare a Joaquin un brano delle musiche che Hildur Guðnadóttir ha scritto per noi e lui ha iniziato a ballare. Ci siamo guardati sapendo che quella era la scena. Aveva un senso ed è lì che il Joker è uscito“.
Cap solleva il Mjolnir
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Dopo anni di discussioni, teorie e infinite speculazioni, Captain America ha finalmente sollevato il Mjolnir di Thor in una delle scene più emozionanti di Avengers: Endgame, soddisfacendo i fan dei fumetti di tutto il mondo. Nell’epico atto finale del film infatti, Steve Rogers, Tony Stark e il Dio del Tuono affrontano da soli Thanos e gli eventi non sembrano favorire i tre Vendicatori…fino a quando Cap richiama a sé il martello magico. Dopotutto è sempre stat degno…
Joker scende le scale
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Doveroso inserire in classifica anche un’altra scena tratta da Joker in cui vediamo Arthur Fleck, con il volto dipinto e gli abiti del clown, scendere le scale danzando animatamente. Todd Phillips ha spiegato in un’intervista che questo dettaglio è stato fondamentale nella creazione del personaggio per renderlo unico e specifico nel panorama degli antieroi, soprattutto se paragonato alle precedenti rappresentazioni del villain al cinema.
“Una delle prime cose di cui io e Joaquin Phoenix abbiamo parlato è il modo in cui la musica poteva intervenire, come se in fondo facesse parte di Arthur ed esistesse dentro di lui. Alcune persone che potresti conoscere avranno provato questa sensazione, e l’ho sempre pensata come una cosa da attribuire ad Arthur, tenuta dentro e intrappolata“.
Phillips fa riferimento al modo in cui l’attore si muove nella storia e al suo rapporto con la danza, espressione creativa del suo malessere interiore che fatica ad esternare e che libera in forma di energia con passi eleganti e al tempo stesso inquietanti. Una piccola anteprima la trovate qui sotto nelle nuove immagini ufficiali pubblicate dalla Warner Bros.
Io sono Iron Man
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Nel 2008, “Io sono Iron Man” fu la perfetta chiusura dello standalone con Robert Downey Jr. che lanciava ufficialmente il Marvel Cinematic Universe. Un azzardo, premiato dal pubblico, che ha condotto il progetto di Kevin Feige al successo di Avengers: Endgame, culmine narrativo della saga che coincide con l’addio a uno dei personaggi più amati dai fan. E tra tutti i richiami al passato del MCU, la frase pronunciata da Tony Stark prima di morire è forse il migliore: siamo negli ultimi momenti del film, con Thanos che tuona “Io sono ineluttabile” e l’eroe, che nel frattempo ha rubato le gemme dell’infinito e sta per schioccare le dita, risponde fiero “E io sono Iron Man“.
Di quella scena in particolare hanno parlato i registi Joe e Anthony Russo spiegando che la battuta non era nemmeno nella sceneggiatura iniziale ma che è stata aggiunta all’ultimo minuto grazie al suggerimento del montatore durante la post-produzione: “Tony non avrebbe dovuto dire nulla in quel momento, ma eravamo nella sala di montaggio chiedendoci se dovesse farlo. D’altronde si trattava di un personaggio vissuto e morto dicendo battute…Non riuscivamo a trovare una soluzione, c’erano tantissime frasi diverse, poi il nostro editor Jeff Ford, che ha lavorato con noi in tutti i quattro film dei Marvel Studios, ha detto “Perché non ci limitiamo a chiudere il cerchio facendogli dire Io sono Iron Man?”. Non abbiamo perso tempo e siamo andati a girare subito la scena“.
L’apertura dei portali
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Passando in rassegna ogni singolo cinecomic uscito quest’anno ci si rende conto che non c’è un singolo momento o una sequenza che sia emozionante, soddisfacente ed epica quanto quella che mostra l’apertura dei portali alla fine di Avengers: Endgame. Captain America è l’unico Vendicatore rimasto in piedi contro Thanos e il suo esercito, si prepara ad affrontare da solo gli invasori alieni e nel silenzio sente la voce di Sam Wilson aka. Falcon: ogni eroe spazzato via dallo schiocco torna in vita, come la speranza di vittoria, attraverso i portali creati da Doctor Strange. Lacrime e brividi in ogni dove…
Leggi anche – 10 cinecomic cancellati che avremmo voluto vedere al cinema
Fonte: Screenrant
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Cinecomic: 10 scene che entreranno nella storia
Ci avviciniamo alla fine del 2019 con la consapevolezza che quella appena trascorsa è stata un’annata davvero eccezionale per i cinecomic Marvel e DC. Dal gran finale di Avengers: Endgame a gradite sorprese come Shazam! e Captain Marvel, per non parlare di Joker e di Spider-Man: Far From Home, film in cui raccogliere alcune delle […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Cecilia Strazza
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pangeanews · 6 years
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Se dall’armadio sbuca Vittorio Gassman… Andrea Rezzonico ha scritto un libro d’invidiabile leggerezza, che guarda a Woody Allen. Da leggere a Ferragosto
Il problema di molti autori profondi è di essere terribilmente tediosi, per non dire una rottura di palle. Naturalmente, queste sono cose che nessun lettore accorto ammetterà mai in pubblico, pena l’immediata defenestrazione dal consesso letterario nazionale. È un po’ come dir male di un uomo di colore, o di un rom: si viene subito etichettati come razzisti. In sostanza, ci sono scrittori che non si possono criticare e chi lo fa è un uomo morto, un ignorante, un somaro, eccetera eccetera. Certo, stabilire che esistano degli intoccabili non è mai una manifestazione di intelligenza… e, infatti, il grosso dei lettori è tutto fuorché dotato di un cervello. Introietta i giudizi accademici come il villano a suo tempo le omelie del prete. In tal senso la scuola non aiuta, se non a propagandare quanto stabilito ai piani alti. Quindi, spetta al singolo, autonomamente, il compito di formarsi un pensiero critico, anche perché difficilmente una laurea potrà fornirglielo.
Una cosa comunque è certa: se alcuni autori particolarmente profondi sono pallosi, tutti quelli che non lo sono, ma si atteggiano come tali, sono insostenibili. Prendete uno stregato a caso e Dostoevskij. Il primo, forse perché ubriaco di quell’indigeribile liquore, dà vita a trame improbabili per non dire scioccamente assurde. Il russo invece è straordinariamente realista – ammesso che questa parola abbia ancora un senso – e, al contempo, sempre molto attento nella sua indagine sull’animo umano. In sintesi, uno inscena la profondità mentre l’altro la dimostra.
È proprio per questi motivi che non si può che provare simpatia per un autore come Andrea Rezzonico e per il suo ultimo romanzo, Gassman nell’armadio, uscito di recente per Il Clown Bianco – casa editrice di cui vi consigliamo caldamente una scorsa al catalogo. Lo scrittore in questione ha il grande pregio di non darsi arie da guru della narrativa nazionale. Non promette di svelare un qualche segreto sull’Essere e il Nulla. Non è persuaso di aver scritto il grande romanzo italiano. Non avanza possibili soluzioni al problema della Crisi, alla disoccupazione, all’italico scempio. Non fa i conti con la storia del nostro paese. Insomma, leggerlo è un sollievo. A lui va tutta la nostra gratitudine per averci risparmiato il consueto sermone.
Detto ciò, cos’ha questo libro per meritare di essere letto, pur non avendo l’ambizione di divenire un classico? La leggerezza. Una leggerezza da intendersi non come superficialità, ma come voglia di far ridere in modo intelligente percorrendo l’impervia strada della commedia – territorio che, non per niente, quasi nessuno in Italia si avventura a esplorare, essendo tutti così pervasi da un ottuso spirito di serietà.
Animato da simili intenti, Rezzonico sceglie di raccontarci la storia di Achille Rodari, “maschio, quasi ventenne, celibe. E vergine, qualora non fosse ancora chiaro”. Un ragazzo normale, insomma, senza doti particolari, se non quella di non voler essere a tutti i costi un personaggio sopra le righe. Allo stesso tempo, però, nella sua vita così ordinaria, quei vent’anni che “sono l’età più bella, per chi non li ha”, si verifica un evento del tutto straordinario. Di punto in bianco, durante un temporale notturno, dall’armadio sbuca il suo idolo, Vittorio Gassman. O meglio si tratta di un Gassman che, nel susseguirsi della storia, interpreterà alcuni tra i ruoli per cui è diventato maggiormente celebre, da Il sorpasso a L’armata Brancaleone. Di volta in volta, pertanto, anche il suo eloquio passerà – e ciò è reso in modo mirabile dalla penna dello scrittore – dal romanesco più burino al linguaggio arcaico del Medioevo. Ma perché questo escamotage di ridare vita letteraria al noto attore? Molto semplicemente, per fornire quello che oggi si chiamerebbe un “supporto psicologico e morale” a un personaggio irresoluto e timido. Chi ha un po’ di conoscenza cinematografica subito individuerà la matrice di Rezzonico, ovvero il mitico Woody Allen di Provaci ancora Sam. Lì era Bogart a fare i suoi ingressi mirati in scena per dare coraggio al protagonista afflitto da mille fisime e complessi nel rapporto con le donne. La situazione in Gassman nell’armadio è affine. Qui abbiamo a che fare con una donna apparentemente bella e impossibile che Achille sogna di conquistare.
Non volendo comunque spoilerare eccessivamente – perché questo non è un metaromanzo, ma un romanzo in cui la storia ha una sua importanza – basti sapere che il testo possiede il gran pregio di una prosa scorrevole e senza intoppi, ed è privo di avvitamenti e pesantezze inutili. Rezzonico dimostra inoltre grande inventiva, senso del ritmo e notevoli capacità nella creazione della struttura narrativa. Le scene si susseguono con naturalezza e ogni capitolo è scritto in modo tale da spingere il lettore a voler sapere cosa accadrà nel successivo.
Non mancano neppure i contenuti che, al di là dell’ironia di derivazione alleniana, potrebbero essere assimilati a quelli di un Andrea De Carlo in Due di due. La filosofia del testo in estrema sintesi sembra essere “bisogna sempre provarci e mai lasciarsi semplicemente vivere”. Se vogliamo si tratta di una verità anche molto scontata ma, se guarderete alla vostra vita e a quella dei vostri amici più cari, capirete che forse repetita iuvant. Solo che De Carlo giunge a conclusioni simili dopo un intricato percorso di quattrocento pagine e raccontando la post adolescenza con toni biblici, a tratti fastidiosamente epici. Rezzonico, invece, ha la bontà di farci uno sconto di pena e di dire molto umilmente “sarà anche banale, ma io non ci avevo mai pensato”.
Un libro da leggere a Ferragosto, soprattutto se non vi hanno invitato ad alcuna festa, eppure in cuor vostro sapete di avere anche voi qualcosa di speciale.
Matteo Fais
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andreasiobhan · 6 years
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⤹ 𝐥𝐢𝐟𝐞 & 𝐝𝐞𝐚𝐭𝐡. ☘️ ; 𝖣𝖤𝖢 𝟤𝟢𝟣𝟥 / 𝖯𝖠𝖱𝖳 𝖨.
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Le storie non hanno sempre il lieto fine e questa è una frase da tenere a mente per ogni evenienza, per non illudersi del fatto che qualcosa possa davvero andare bene, per preservare quel pizzico di lucidità che possa consentirci di non impazzire e andare fuori di testa quando arriva il tornado. Perché le tragedie arrivano per chiunque, quando meno ce lo aspettiamo. Ma non era questo lo spirito degli O'Kelly, nella casa prevalentemente formata da teste rosse regnava il sorriso e la speranza di un lieto fine, la speranza che le loro vite potessero proseguire senza intoppi, o perlomeno, senza ostacoli eccessivamente gravi da bloccarli. Era un continuo ridere, scherzare e forse, per quanto fosse un pregio, era anche uno dei loro difetti più grandi, perché se nessuno ti insegna ad essere triste o ad accettare la tristezza come sentimento, come si fa ad affrontare uno dei mali più grandi? Una persona costantemente felice si disintegra all'interno, perché non abituata a piangere si nasconde dietro una favola, si nasconde dietro menzogne e dietro, appunto, all'illusione che anche nel buio più totale possa esserci un lieto fine. Ma infondo a questa illusione ogni persona sempre felice si guarda allo specchio e /lo sa/ di essere triste, nei momenti più intimi piange liberamente quasi vergognandosene. Ed erano così gli O'Kelly, costantemente allegri ed incapaci di reagire ad una situazione terribile, perché non ce ne erano mai state prima di quel momento e perché non sapevano affrontare i malesseri in maniera convenzionale, riuscivano a vedere l'arcobaleno anche quando il resto del mondo vedeva una grandissima macchia nera.
Andrea era l'ultima persona di tutta la famiglia ancora in grado di vedere quell'arcobaleno, o meglio, la penultima, perché sua cugina Margherita, una dolce bambina un po' iperattiva dai capelli rossi e gli occhioni verdi, era ignara almeno quanto lei della faccenda. Andrea era lontana da casa, si era trasferita a New York a giugno dopo aver compiuto la maggiore età ed il suo cuore impazziva e batteva velocemente mentre saliva sull'aereo di ritorno per le vacanze di Natale. Non vedeva la sua famiglia da infiniti mesi che per lei, inizialmente, erano stati una tortura bella e buona. Non era abituata a doversela cavare da sola. Sapeva cucinare, lavare i panni e tutto il resto, ma vivere senza la propria famiglia accanto era un'esperienza dolorosa e faticosa. Il solo pensiero di rivederli e di poterli riabbracciare la faceva piangere di gioia, immaginava i loro visi sorridenti e felici, immaginava quelle vacanze di Natale più allegre che mai perché come a lei erano mancati tutti, tutti avevano sentito la sua mancanza. Nella famiglia O'Kelly si faceva a gara a chi fosse di più il “clown” della situazione e bisogna ammettere che Andrea, il padre e suo zio Elijah fossero sempre sul podio.
Tuttavia c'era qualcosa di strano nell'aria di Dublino ed il sesto senso della diciottenne se ne rese conto da quando mise piede sul suolo irlandese e soprattutto mentre si avvicinava alla sua famiglia che era andata a prenderla in aeroporto e che non l'aveva ancora messa in imbarazzo. Insomma, era insolito per loro risultare così tranquilli e “adulti”. Andrea pensò che fossero le troppe ore di lavoro a renderli spenti, quindi per tutto il tempo cercò di ravvivare lei la situazione raccontando qualsiasi cosa le venisse in mente riguardo New York, le tradizioni, il cibo, le persone. L'unica persona che le dava corda, però, era sua sorella minore Riley. Probabilmente si sentiva dispiaciuta per quello che Andrea avrebbe scoperto quella sera e vederla così entusiasta le spezzava il cuore, non se la sentiva di dirle “Drew, smettila di fare così, non siamo nel mood”, perché le voleva lasciare quegli ultimi attimi piacevoli e allegri prima di travolgerla.
[ ... ]
𝐀: “ Non ho idea di come dirglielo, la vedi come è felice? Non è giusto. Ha fatto tutto questo viaggio per passare le vacanze in famiglia, si sente sola lì in America, me l'ha detto.. E noi l'accogliamo in questa maniera. ”
𝐌: ' Non possiamo neanche lasciarla all'oscuro e darle la batosta quando starà a New York senza di noi, lo sappiamo entrambi che accadrà quando lei non starà qui, dobbiamo prepararla. '
𝐀: “ Non riesco, Maire. ”
𝐌: ' Glielo diciamo insieme, così se tu non te la senti subentro io, d'accordo? '
Aedan O'Kelly era forse l'unico a non saper nascondere la propria tristezza. I suoi occhi erano diventati lucidi, colmi di lacrime per la situazione e non poté far altro che annuire a sua moglie e ad avvolgerla tra le proprie braccia bisognoso di quel calore per riprendersi almeno un po', per farsi forza e affrontare sua figlia, quella che amava infinitamente, ma di cui in quel preciso istante temeva più di qualunque altro perché affliggerle una sofferenza che nemmeno lui sapeva gestire lo faceva sentire ancora più soffocato. Maire, da parte sua, era una persona ugualmente fragile e con il cuore che sentiva delle fitte, ma con la capacità di sorreggere il marito e con la capacità di tenere tra le proprie braccia la sua intera famiglia. Quel “Super-mommy” salvato nella rubrica di Andrea aveva un senso, in fin dei conti.
[ … ]
❛ Ho già fatto amicizia con alcune persone all'università, sono davvero simpatiche e mi sento davvero nel posto giusto, voglio dire, parlano costantemente di animali, di medicina, ci capiamo, stiamo sulla stessa lunghezza d'onda. Anche se una di loro ha un riccio come animale e non ho capito il senso.. Voglio dire, non mi piace vedere animali non domestici in casa, non capisco perché una che studia veterinaria accetti questa cosa, ma fa niente, ognuno vive la vita come vuole, no? Riley, mi passi le patate? Grazie! COMUNQUE, dovete sapere ch- ❜
𝐌: ' Amore.. '
❛ Oh, – Il suo entusiasmo si affievolì. – vi sto annoiando? Scusate, pensavo voleste sapere tutto e.. ❜
𝐀: “ Certo che vogliamo sapere tutto. ”
❛ O-okay, quindi ho detto qualcosa di sbagliato? ❜
𝐌: ' No, assolutamente, solo.. '
𝐀: “ Dobbiamo parlarti e vorremmo farlo prima di Natale. ”
❛ Va bene, vi ascolto.. Che succede? ❜
Andrea aveva uno sguardo terrorizzato, temeva che i suoi genitori stessero per dirle di avere intenzione di divorziare, guardò sua sorella e Riley aveva un'espressione triste ma non le diede nessuna sorta di indizio. Tornò a posare gli occhi su quelli del padre, poi quelli della madre e li alternò più volte fin quando non decise di insistere con il padre guardandolo come per dire “Allora?!”.
𝐀: “ Zio Elijah ha chiamato a casa poco tempo fa chiedendoci se potesse potare la zia a fare dei controlli nel nostro ospedale. Volevano un medico bravo e che non facesse perdere loro del tempo prezioso, quindi in quanto medici si sono fidati di noi e ci ha chiesto dei pareri. Abbiamo indagato un po' per capire il problema e ci ha detto che- – Primo cedimento. Aedan faceva quasi fatica a guardare Andrea negli occhi e sospirò. – che- ”
𝐌: ' Che la zia non si sentiva molto bene negli ultimi tempi, pensa che a volte faceva fatica a portare Margherita a scuola e ci ha pensato Riley perché zio Elijah e noi dovevamo uscire troppo presto di casa per andare a lavoro e sai già che zia Judith non abita più qui, quindi.. '
𝐀: “ E' venuta a fare dei controlli, le varie analisi e.. Andrea, la zia.. La zia sta male. ”
❛ Quanto le resta? ❜ Chiese con un tono duro, tagliando corto per non dover mandare avanti quella conversazione straziante, lo vedeva nei loro occhi che non si trattava di un'influenza o di una malattia curabile.
𝐌: ' Non si può mai dare una risposta certa, ma il suo dottore ha detto che la malattia se la porterà via in un paio di mesi massimo. Margherita ancora non sa nulla. '
❛ Zia Judith lo sa? Soraya lo sa? ❜
𝐀: “ Sì, abbiamo chiamato zia Judith appena saputo e lei ha avvisato Soraya, Ines e Gonzalo. ”
❛ Scusate. ❜ Si alzò dalla sedia senza curarsi del fatto che mandandola indietro avesse fatto un rumore fastidioso per le orecchie. Si allontanò dalla sala in cui stavano cenando per poter salire le scale e andare al piano superiore della casa. Si rifugiò nel bagno che per la prima volta in vita sua chiuse a chiave così da non far entrare nessuno qualora volessero consolarla o starle accanto. In quel momento non le serviva nulla di simile, non servivano parole dolci o rassicuranti, perché in realtà non esistevano e sarebbero state semplicemente l'ennesima illusione. Adorava sua zia e in quel momento si sentiva tradita dalla vita, si sentiva tradita dai suoi familiari che l'avevano tenuta all'oscuro per tutti quei mesi, non pensando che ricevere tale notizia per telefono sarebbe stato peggio. Sentiva delle fitte laceranti allo stomaco e l'unica cosa che riusciva a fare era piangere disperatamente e vomitare tutta quella tristezza che aveva accumulato nel giro di dieci minuti. Non si capacitava come un attimo prima tutto andasse bene e un attimo dopo si sentisse così pesante da non riuscire a reggersi in piedi. Sua zia l'aveva cresciuta insieme ai suoi genitori quando loro erano assenti per colpa degli orari sfasati dei chirurghi. Aveva passato quasi tutta la sua infanzia a casa dei suoi zii per prendere lezioni di batteria dallo zio, mentre la zia l'applaudiva e le preparava i biscotti con il tè caldo per merenda. Era una donna che rappresentava la dolcezza e la bontà fatta persona. Era speciale e stando a New York pensava a quanto sarebbe stato bello poterla rivedere per raccontarle qualsiasi cosa. Le aveva perfino comprato dei souvenir e delle cartoline. Con le lacrime che le bagnavano il viso ed il corpo tremolante, (egoisticamente) pensava che non avrebbe voluto più vederla, così da non infangare i suoi ricordi felici con un volto stanco, in fin di vita e degli occhi senza speranza.
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veronica-nardi · 4 years
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Orange Marmalade Commento
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Lo ammetto: ho visto questo drama solamente per la presenza di Yeo Jin-goo, un giovane attore che ho scoperto quest'anno e che adoro. Mi ha dimostrato per la terza volta di essere davvero bravo, anche se l'ho di gran lunga preferito in Hotel del Luna e The Crowned Clown.
Ma devo ammettere di non aver visto questo drama con grande concentrazione. Uno, perché non avevo alte aspettative. E secondo, in questi giorni volevo vedere qualcosa di non troppo impegnativo, quindi ho visto questa serie staccando abbastanza il cervello e restando concentrata quel tanto che serviva per capire la trama generale.
Non nascondo di non aver afferrato alcuni passaggi nella parte ambientata nel passato.
Ma nel complesso, la serie mi è piaciuta. È stata davvero carina.
I primi episodi non mi avevano convinta del tutto, ma quando la storia si è spostata nel passato le cose hanno cominciato a migliorare (complice anche il mio amore incondizionato per le cose storiche: mi è bastato vedere il protagonista vestito con abiti d'epoca per guardarlo con occhi a cuore).
La storia non è nulla di troppo complicato e non pretende una grande concentrazione, ma è tutt'altro che stupida: Ma-ri è una ragazza all'apparenza come tutte le altre ma nasconde un segreto, è in realtà un vampiro che però desidera vivere una vita il più possibile normale, come una persona qualunque. Ecco perché va a scuola, vuole diplomarsi e avere degli amici. E nonostante in questo mondo umani e vampiri coesistono insieme, Ma-ri non vuole rivelare a nessuno la sua identità, perché sa che sarebbe mal vista e nessuno la accetterebbe.
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I temi affrontati piuttosto bene da questa serie sono la cosa che più ho apprezzato: la discriminazione, i pregiudizi, il bullismo, l'accettazione di se stessi e degli altri, la paura di chi è diverso, l'uguaglianza, i diritti umani.
In questa serie, i vampiri rappresentano le persone nere, le persone omosessuali, le donne, gli stranieri, gli ebrei, tutte quelle "categorie" da sempre discriminate, disprezzate, emarginate, perseguitate.
Qui i vampiri non sono i cattivi della situazione. Queste creature vivono esattamente come gli umani e non fanno del male a nessuno, l'unica differenza è che per vivere hanno bisogno di bere sangue, ma non si attaccano al collo delle persone per cibarsi, bensì si nutrono di un sangue speciale.
Il "villain" della situazione è la paura della gente, e cosa questa fa fare alle persone.
Capisco il turbamento nello scoprire che una propria compagna di classe è una vampira, ma come i ragazzi non hanno scelto di averla come compagna e non la vogliono più dopo averlo scoperto, così nemmeno Ma-ri ha scelto di essere un vampiro. È nata così e non può cambiare. Perché discriminarla per questo e provare a fare di tutto per spingerla ad andarsene?
Oltre i temi affrontati, mi sono piaciuti anche i personaggi.
La protagonista compie una buona evoluzione di accettazione di se stessa, ma ammetto che la recitazione dell'attrice non mi ha convinta al 100% in alcuni punti. Ho riconosciuto che fosse la protagonista di My Country tipo al quinto episodio quando l'ho vista in costume, e devo dire che qui mi è piaciuta di più, l'ho vista un po' più sciolta e naturale, ma ancora un po' rigida nelle parti emotive.
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Rigido per niente il protagonista (amore mio). Jae-min è stato un ottimo personaggio, diviso tra la sua rabbia personale, l'orgoglio, e l'amore per Ma-ri. Molto buona la recitazione di Yeo Jin-goo, che esprime in modo perfettamente convincente tutte le emozioni del suo personaggio: dalla rabbia al dolore, dall'amore al disprezzo, dal sorriso alle lacrime, dall'umiliazione alla determinazione. È semplicemente adorabile.
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Carino il personaggio della second lead, che credevo fosse l'antipatica di turno che avrebbe solo cercato di rovinare la protagonista, ma si è poi rivelata più sfaccettata, capace di provare sensi di colpa e capace di cambiare.
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Ok. Per quanto io abbia amato il protagonista, devo ammettere che il personaggio di Han Si-hoo mi ha rubato un po' il cuore. Con quell'aria da teppista canzonatorio pieno di rabbia, sensi di colpa e amarezza, ma che nasconde cuore d'oro, mi ha conquistata in pieno e penso sia il personaggio con cui ho empatizzato di più. Sto cercando di scrivere senza fare spoiler, quindi dico solo che la sua scena finale mi ha fatta scoppiare in lacrime.
Inoltre, ho trovato semplicemente CARINISSIMA la bromance tra i due protagonisti, che in cinque puntate hanno fatto mangiare la polvere a quelli di My Country.
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Amici da anni, si definiscono loro stessi "fratelli" dopo aver affrontato insieme alcuni malviventi da bambini, il loro è un legame fortissimo messo a dura prova dall'amore che entrambi finiscono per provare per la protagonista (cliché dei cliché), e per quello che succede a Shi-hoo nella parte del passato. Questa bromance mi ha fatto sorridere, emozionare, porconare, ed entrambi sono stati in grado di farmi tifare per loro.
Belli i due finali, quello del passato e quello del presente. Le due storyline finiscono in modo diverso, e meno male direi. Tra l'altro non ho capito il senso della storia passata finché non ho visto il suo finale, da lì mi sono detta: "Ah ecco perché!" Mentre il finale del presente porta con sé il messaggio che la gente non cambia mentalità dal giorno alla notte, e che, purtroppo, ogni grande cambiamento richiede tempo e pazienza.
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Molto carina la colonna sonora, uno dei punti forti della serie, anche per l'importanza che la musica ha nella storia.
Consigliata? Sì.
Voto: 7.7
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