Tumgik
#ma l’attesa aumenta
itsdvbby · 2 years
Text
L’attesa aumenta il desiderio o fa passare la voglia?💭
Certo, l’attesa è fondamentale per imparare a rispettarsi e conoscersi, ma quando è troppa stanca perché diventa assenza, e l’assenza in amore, nelle relazioni sane, preoccupa. Se la tua assenza non lo preoccupa è perché la tua presenza non ha mai significato nulla. La domanda da farsi è “Ma se mentre ti sto aspettando incontrassi una persona che è pronta a darmi ciò che avrei voluto da te, prima o poi mi stancherò di aspettarti o inizierai a sorprendermi?”. Devi avere un debole per le persone che parlano poco ma dimostrano tanto perché sono quelle che ti cambiano la vita, come chi in amore ci crede davvero.
1 note · View note
lamilanomagazine · 2 years
Text
MotoGP gara di Buriram: vince Oliveira davanti a Miller e Bagnaia
Tumblr media
MotoGP gara di Buriram: vince Oliveira davanti a Miller e Bagnaia. La pioggia si abbatte copiosa sul circuito e ritarda la partenza della gara. La tensione tra i piloti è palpabile: c’è chi dice che la gara è da rinviare e chi dice che è necessario aspettare fino a che la pioggia si ferma. L’attesa è snervante per i piloti e aumenta il nervosismo, così come l’adrenalina. In queste condizioni i favoriti sarebbero indubbiamente Marquez, capace di gare pazzesche sotto la pioggia, Petrucci, che nonostante il rientro in MotoGP questo weekend, sul bagnato ha sempre fatto bene, ma anche Bezzecchi, autore della pole position e vincitore della sua prima gara in Moto3 in condizioni del genere. In condizioni di bagnato è la sensibilità dei piloti a fare la differenza. Le visiere chiare lasciano intravedere gli occhi tesi, ma concentrati dei piloti. L’istinto del pilota è quello di spingere subito, ma la razionalità dice di attendere, di cercare il feeling e poi trovare il limite che la moto e l’asfalto concedono. Dopo un’ora di attesa e qualche lamentela parte la gara. Marco Bezzecchi parte fortissimo, ma dopo 2 giri deve cedere la posizione a vantaggio di Jack Miller, mago della pioggia. Luca Marini cade dopo 3 giri, nel mentre di una rimonta pazzesca. Quartararo non parte benissimo ed è costretto a rimontare dalle retrovie, mentre Bagnaia resta agganciato alle posizioni da podio. La corsa è davvero difficile per le sue condizioni: i piloti sono “appesi” a un filo tra la voglia di rischiare e la capacità di aspettare e conservare. In testa la lotta tra Miller e Oliveira, che con la pista bagnata va davvero forte e rimonta giro dopo giro, è bellissima, mentre sprofondano il poleman Bezzecchi e il leader del mondiale Quartararo. Bagnaia resta terzo e se la deve vedere con Marquez che sul bagnato fa sempre la differenza. La pista migliora giro dopo giro e a undici giri mancanti, Oliveira su Ktm passa in testa e tenta la fuga ai danni degli inseguitori. Zarco, a sei giri dalla fine, si aggancia ai primi quattro piloti. La pista si sta asciugando e le gomme rain soffrono, si scaldano e gridano aiuto ogni qualvolta il pilota prende in mano la leva del freno. A cinque giri dalla fine la gara si accende e la lotta alla vittoria si apre. Zarco è incontenibile e sorpassa Marquez, ma Bagnaia resiste e non gli cede la terza posizione lottando con i denti fino all’ultima curva. Oliveira guida alla grande e vince davanti a Jack Miller e Pecco Bagnaia. Quinto Marquez, sesto Bastianini, undicesimo Espargarò e solo diciassettesimo Quartararo in grandissima difficoltà. A tre gare dalla fine del campionato il mondiale si riapre, con Bagnaia che si porta a -2 da “El Diablo” tenendo vive le speranze di laurearsi campione del mondo. Sarà un testa a testa fantastico e tutto da vivere fino all’ultima curva.... Read the full article
0 notes
Text
A 16 anni fumavo di nascosto le sigarette quando i miei uscivano.
A 22 anni non ho più ‘sta pazienza di aspettare e fumo di nascosto le canne quando i miei dormono.
10 notes · View notes
annodata · 5 years
Text
L’attesa, in amore, non aumenta il desiderio, ma le distanze.
@annodata
20 notes · View notes
mezzopieno-news · 5 years
Text
LA RISCOPERTA DELL’ATTESA
Tumblr media
Se il tempo fosse denaro saremo tutti ugualmente ricchi, ma il tempo è molto di più: è soprattutto la cosa più equa che c’è. Il tempo non fa distinzioni, la differenza la fa il modo in cui esso viene vissuto. Gioie, dolori, affanni, attese e momenti, sono vissuti in modo diverso a seconda del valore che gli attribuiamo.
Aspettiamo il tram, il fine settimana, le vacanze, l’occasione buona, una promozione, un consenso, la felicità, ci prepariamo continuamente per qualcosa che deve arrivare. Ci aspettiamo che le cose accadano come le abbiamo immaginate e quando questo non succede ci sentiamo irrealizzati. Più attendiamo per raggiungere qualcosa, maggiore è la nostra aspettativa; più aspettiamo, più ci aspettiamo. Il benessere ci ha portato a perdere la capacità e il piacere di attendere, di stare nel dubbio e di essere delusi. Avere aspettative positive aumenta l’entusiasmo, il pericolo però è di peccare di un eccesso di ottimismo, che rischia di diventare illusorio. Aspettative troppo alte inoltre spesso i impediscono di godere delle piccole cose incontrate nel cammino.
Siamo abituati a trovare la felicità nella realizzazione dei nostri obiettivi e proviamo frustrazione nell'attesa e negli insuccessi. Ci aspettiamo qualcosa da una persona, solo perché noi lo avremmo fatto. E di solito sono le persone a cui vogliamo più bene, quelle da cui ci aspettiamo di più. Questo atteggiamento però rischia di portare grosse delusioni.
L’attesa dà valore alle cose ma l’aspettativa è la peggiore nemica della felicità. Per questo, rivedere le aspirazioni e abbassare le pretese può portare equilibrio nelle nostre emozioni. I fallimenti sono parte inevitabile di ogni cammino. Il primo passo da fare è separare ciò che dipende da noi da ciò che non lo è; pretendere meno da ciò che non rientra nell'ambito del nostro controllo e non essere troppo legati alla fortuna. Spostare le aspettative più su ciò che ci compete e riconoscere nel contempo i nostri limiti.
È come continuare a giocare alla lotteria e abbattersi ogni volta che non si vince. La vita non è un gioco d’azzardo ma un campo aperto dove si raccoglie ciò che è stato seminato da noi ma anche da altri e dove si prepara il raccolto per ciò che sarà domani. Le stagioni portano il sole e le tempeste e noi come contadini raccogliamo ciò che cresce. La grandine e le cavallette arriveranno e sarebbe ingenuo pensare che non succeda. Impariamo ad aspettare anche il negativo e l’imprevisto. Cambiare il panorama, cambia il modo in cui si vivono i fallimenti e le delusioni. Rivedere il rapporto con le aspettative significa anche rispettare il tempo, non fare troppe cose insieme, dare valore anche alle attese, rispettare gli impegni, darsi delle regole per non farsi sopraffare dalle attività, dedicare più spazio alle relazioni piuttosto che alle azioni, non fare le cose di fretta, prendere il tram successivo invece di correre dietro a quello che sta passando e trovare il bello che c’è nell'attesa.
Molta gente si spende per realizzare obiettivi voluti da altri o dedica il suo tempo ad attività di cui non si sente realizzata. Dobbiamo crearci aspettative personali che ci offrano la certezza di poter essere felici con quello che abbiamo e che dipende da noi. Per molti di noi, rispettare l’immagine che gli altri hanno di noi e le aspettative nei nostri confronti, è un impegno gravoso. A volte la nostra immagine pubblica supera o offusca quella privata. Un buon equilibrio tra la realizzazione delle nostre aspirazioni e quanto gli altri si aspettano da noi è alla base della nostra serenità.
Allora viviamo con impegno e speranza la nostra vita e non aspettiamoci nulla. Aspiriamo al meglio, organizziamoci per il peggio e prepariamoci ad essere sorpresi.
____________________
Luca Streri | Mezzopieno
Articoli correlati:
- Una vita che valga la pena di essere vissuta
- La rivoluzione della gentilezza
- La sindrome del creditore e le aspettative
- Il vaso della gratitudine
- Può esistere un’alternativa conformista?
- La nuova innocenza
- La felicità perfetta
- Liberare il conflitto
- La giustizia e la politica della molteplicità
- La fiducia ci salverà
- L’esperienza permanente della gioia
- È questo il migliore dei mondi possibili?
2 notes · View notes
monamour10 · 6 years
Text
Ti giuro che l’attesa aumenta il desiderio è un conto alla rovescia col tempo a rilento, però ti sto aspettando: come aspetto un treno, come mia nonna aspetta un terno.. aspetterò che torni come aspetto il sole  mentre sto camminando sotto un acquazzone, come una mamma aspetta quell’ecografia spero che prenda da te ma con la testa mia! ti aspetto come i lidi aspettano l’estate, come le mogli dei soldati aspettano i mariti! ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale, come i signori col cartello aspettano agli arrivi e non è mai per me!💕
Ti aspetterò come il caffè a letto a colazione, come ad un concerto dall’inizio si aspetta il ritornello di quella canzone! Ti aspetterò perché sei tu che porti il sole e non c’è niente al mondo di migliore di te, nemmeno vincere un milione!
Non c’è niente al mondo che vorrei di più di te, di più di quel che adesso c’è già fra di noi.. nemmeno un milione!
ti aspetterò..
16 notes · View notes
roosaaneraa · 6 years
Text
Ti aspetterò
Perché sei tu che porti il sole
E non c’è niente al mondo
Di migliore di te
Nemmeno vincere un milione
Ti giuro che l’attesa aumenta il desiderio
È un conto alla rovescia
Col tempo a rilento
Però ti sto aspettando come aspetto un treno
Come mia nonna aspetta un terno
Aspetterò che torni come aspetto il sole
Mentre sto camminando sotto un acquazzone
Come una mamma aspetta quell’ecografia
Spero che prenda da te
Ma con la testa mia
Ti aspetto come i lidi aspettano l’estate
Come le mogli dei soldati aspettano i mariti
Ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale
Come i signori col cartello aspettano agli arrivi
E non è mai per me
Ti aspetterò
Come il caffè a letto a colazione
Come ad un concerto dall’inizio
Si aspetta il ritornello di quella canzone
Ti aspetterò
Perché sei tu che porti il sole
E non c’è niente al mondo
Di migliore di te
Nemmeno vincere un milione
Non c’è niente al mondo
Che vorrei di più di te
Di più di quel che adesso c’è già fra di noi
Nemmeno un milione
Non c’è niente al mondo che farei io senza te
Perché io non ti cambierei nemmeno per…
Nemmeno per un milione
Se mi cercherai io ti aspetto qui
Ti mando la posizione
Così se poi mi raggiungi
E poi ti stringo forte
Questa volta non sfuggi
Non ti perderò più
Aspetterò che torni come aspetto il mare
Mentre sto camminando sotto il temporale
Come una mamma aspetta il figlio fuori scuola
Ti aspetto come chi vorrebbe riabbracciarlo ancora
Ti aspetto come il gol che sblocca la partita
Come le mogli dei soldati aspettano i mariti
Ma già l’attesa è fantastica
Noi come benzina
In questo mondo di plastica
Ti aspetterò
Come il caffè a letto a colazione
Come ad un concerto dall’inizio
Si aspetta il ritornello di quella canzone
Ti aspetterò
Perché sei tu che porti il sole
E non c’è niente al mondo
Di migliore di te
Nemmeno vincere un milione
Non c’è niente al mondo
Che vorrei di più di te
Di più di quel che adesso c’è già fra di noi
Nemmeno un milione
Non c’è niente al mondo che farei io senza te
Perché io non ti cambierei nemmeno per…
Nemmeno per un milione
8 notes · View notes
labiciclettagialla · 3 years
Text
Tumblr media
pane /XIII
Farina, acqua, lievito e un pizzico di sale. È così semplice, eppure così straordinariamente meraviglioso il pane. Ogni volta che unisco fra loro gli ingredienti e inizio ad impastare, mi sento come se i miei gesti restassero sospesi in un tempo eterno, insieme ai gesti di tutti quelli che nei secoli hanno creato i pani che hanno sfamato l’umanità. 
C’è una saggezza antica dietro a tutto questo; il grano coltivato e macinato, l’acqua attinta a una sorgente, il lievito fermentato al buio raccontano la storia di ingredienti semplici ed essenziali, prodotti con la pazienza e la dedizione quotidiana. Mi affascina vedere come pian piano si amalgamino insieme, formando una piccola sfera bianca dalla consistenza così particolare. 
Ma è dopo che comincia la magia: col passare delle ore il volume dell’impasto aumenta, crescendo e raddoppiando. Non è forse così anche per noi, che presi soli siamo come farine sparse a vuoto, ma uniti da Qualcosa sappiamo lievitare, crescere e sfamare? 
Lunga è l’attesa, ma bella: se lo cuocessi troppo presto, il mio pane non sarebbe così buono. È un esercizio magistrale: imparo ad aspettare il tempo giusto per le cose, un tempo naturale. 
E cuoce dentro al forno profumando, accendendo il desiderio nell’attesa. Poi lo estraggo e lo poggio sulla mensa: ricorda mille pasti con i fratelli. Ma ora siedo qui io solo e lo spezzo ancora caldo: si perpetua un gesto eterno e si rinnova la Presenza. 
Da: quaranta giorni (continua)
1 note · View note
curiositasmundi · 7 years
Text
Via col Wind (una storia vera)
Allora mi decido a e chiamo, mi risponde la musichetta, poi il primo menù per la linea fissa, quindi quello per l’adsl, inserisco il numero di casa e resto in attesa. Musichetta (dumb-dudumb, dudum-dudà, la Primavera di Vivaldi è un lontano ricordo)
La voce mi dice che se il mio problema è che non riesco a navigare devo spegnere e riaccendere il modem e mi augura buona navigazione.
Stacco l’orecchio e basito guardo il telefono.
La musichetta riparte e mi dice che verrò messo in contatto con un nostro operatore. Gestito dalla. Romania. Musichetta. Ci scusiamo per l’attesa. La musichetta cessa di colpo. Momento di silenzio. La musichetta riparte dumb-dudumb, dudum-dudà. Si interrompe di nuovo. Click: vociare indistinto tipo mercato in piazza e una tipa mi urla da sopra il pollaio. Pronto, buoni ciorni, sono Ciòrgia, in cosa posso sirvirla? Ahem, salve Giorgia, la mia adsl non funziona, va lentissima e spesso cade la linea. Dall’altro capo vociare in romeno borbottato misto ad istruzioni in italiano come inserire il pop3 e picchi di voci indistinte, Sì, mi urla Ciòrgia nell’orecchio, adesso facciami controlli, resti linea… … Vociare tipo stadio prima della partita, mancano solo due petardi e le trombe. Sento distintamente la voce di uno che spiega ad una signora come configurare il modem, passo per passo, sento perfino la signora che risponde perché in quel bordello tocca gridare anche a lei, dopo tre minuti Ciòrgia mi urla: Sì, fatto controlli, da noi segnale arriva a suo modem con nove mega, no è problema nostro. No, ‘spetta’nàttimo Giorgia, come  non è problema nostro, e di chi sarebbe scusa? Di suo modem che no riceve signale. Ma il mio modem funziona, è un problema che si presenta ogni tot mesi e con un po’ di test e passaggi di solito riusciamo a risolverlo e tutto riprende norm… Cosa?... Può ripetiri? No, dicevo, non è il modem è un problema, credo, di qualche incompatibilità che solitamente coi suoi colleghi italiani riuscivo a risolvere… Sul brusìo totale la voce di Ciòrgia: No è problema nostro, segnale arriva a suo modem con nove mega, provi con altro modem, problema suo, grazie di avere chiamato, speriamo di essere stati di vostro aiuto, buoni ciornata, brusio, click.
Guardo il telefono masticando un diobestia®.
Mi rimetto al pc, adesso va, faccio lo speed test e va a otto e rotti, penso che magari il loro controllo ha sbloccato qualcosa o il signor Infostrada ha sentito la telefonata e ha pensato oh, spetta che aiuto sto poveraccio che non ne viene fuori e ha girato la manopola del casino, e invece dopo tre minuti Connessione Assente.
Diverse Madonne si aggirano per la stanza con aria smarrita e mesta.
Richiamo. Solita trafila e stesso invito a spegnere e riaccendere il modem, poi mi risponde il casino del call center romeno e la voce di Francesco che almeno sento meglio, finché tra controlli e verifiche sulla linea il brusio aumenta a livelli esponenziali, la voce di Francesco viene sommersa da urla e risate e un grido a più voci: Tantiauguriiiii!!! Yeee!!.. Oh Francesco, ma che sta succedendo lì dentro? Oh, nienti, solo piccola festa… Ah certo, vabé, e insomma si è capito quale è il problema? Sì, sì, trovato problema. Ah bene. Problema è suo modem, qua dice che segnale arriv… Boato di risate, Yeeee! Parte Tanti auguri a te in romeno, dopo l’applauso la voce di Francesco riemerge ...quindi le consiglio di provare con altro modem, grazie per averci chiamato, spero di essere stato utile, buona giornata, Yeeeee! Click.
Insomma, pare che ci sia sta nuova compagnia che si chiama Ciaone, sto pomeriggio chiamo.
236 notes · View notes
Text
Belle esperienze e come rimuoverle dalla testa
C. l’ho visto entrare per la prima volta sabato 16, bellissimo, un sorriso spettacolare. Il mio ideale di bellezza. Io lavoravo all’ingresso e lo saluto come faccio con tutti e lui mi risaluta regalandomi uno di quei sorrisi. Scrivo subito a Vì che è passato un figone e lo riconosce immediatamente, come non notarlo.
Domenica è passato due o tre volte davanti a me sorridendomi finché passa verso le 16 e mi dice tipo “mi fai quasi pena qui da sola tutto il giorno. Quando stacchi?” Gli dico che mi manca un’ora e mezza e mi fa “beh dai allora ti manca poco” e se ne va. (Io ci rimango tipo troppo male, mi ero illusa che mi chiedesse qualcosa)
Lunedì viene verso le 12.30 e mi chiede se quando staccavo andavamo a bere un caffè e così è stato, alle 14.30 con la pioggia che ha aiutato a farmi smettere di fare il mio lavoro ero a un tavolino a bere un caffè con lui, più bello che mai, che mi parlava e non so bene neanche cosa dicesse, era bellissimo. Alla fine dopo aver parlato di cose a caso mi ha chiesto se gli lasciavo il numero o mi scriveva su Instagram o dove volevo per vederci quella sera. Gli lascio il numero e dopo un’ora o poco più mi scrive e tra una cosa e un’altra da dopocena diventa proprio cena. Sono andata a prenderlo all’hotel dove stava e siamo andati a cena. Poi prima di risalire in macchina mi abbraccia e mi bacia. La prima volta che baciavo qualcuno che non fosse il mio ex da troppo tempo. Tremavo da capo a piedi, lui se n’è accorto e mi ha dato la sua giacca, come nei film. Poi non volevamo lasciarci e siamo andati ad altri due bar e abbiamo bevuto altri due caffè. A fine serata ci ha provato, gli ho fatto capire che non volevo farlo, o meglio, che volevo ma non lo avrei fatto e ce l’ho fatta. Quella sera mi ha mandato la buonanotte, lo stronzo, per dirmi che era stato benissimo e che era proprio vero che l’attesa aumenta il desiderio.. Io tra caffè e ansia l’ho pensato tutta la notte, non ho chiuso occhio e mi rigiravo nel letto. Pensavo già a me con lui, pensavo già al mio corpo con il suo e non vedevo l’ora che fosse il giorno dopo per rivederlo.
Martedì mi richiede di andare a cena insieme e mi dice di passare prima da lui in hotel a fumare una sigaretta perché i suoi compagni di stanza non c’erano. Sapevo il motivo, ma lo volevo almeno quanto lui. Quindi sono andata, quindi è successo ed è stato sensazionale. Da 10+. Un ragazzo che sembrava perfetto in tutto, fisicamente, in tutto quello che diceva e completamente soddisfacente anche sotto quel punto di vista. Pazzesco. Siamo usciti dalla camera alle fine alle 22.30 e siamo dovuti andare per forza mc a cena. Io non riuscivo a togliergli gli occhi a cuoricino di dosso.
Mercoledì ci eravamo messi d’accordo lui con altri due suoi amici ed io con due amiche per uscire la sera ma poco prima dell’uscita le mie due mi danno buca e quando già ero uscita lui mi dice che avrebbe fatto l’amico solidale quindi non usciva neanche lui. Mi incazzo un po’ (perché comunque la preparazione di una ragazza per un appuntamento dura oltre un’ora) e alla fine ci vediamo. Arrivati al T. io faccio un po’ l’offesa, lui se ne accorge e mi fa sedere sulle sue gambe. Brividini. Inutile dire che lo rifacciamo a fine serata.
Giovedì andiamo in centro, però lui arriva con gli amici suoi prima e quando arrivo con le mie amiche era già un po’ ubriaco. Ci rimango un po’ male. Già c’ero rimasta male che dopo la prima sera, appena fatto, non mi ha più mandato un messaggio di buonanotte. Però vabbè, io persa. Passiamo la sera a stuzzicarci finché non andiamo al C. (Luogo dove è iniziato tutto) perché c’era una sorta di serata. Alla fine ho bevuto anch’io, perché da sobria non avrei sopportato quella situazione. Lui era ubriaco invece. Tra una cosa e un’altra gli rubo anche il cappellino. Lui mi chiede di andare con lui a fare un giro perché voleva farmi vedere il posto. Capisco le sue intenzioni ma mi infastidisce, con tutti i nostri amici dilà. Quindi riesco ad evitarlo e torniamo tra gli altri. A fine serata non ho resistito però, quando sono andati via tutti, lo desideravo troppo. In un posto mai visto.
Venerdì era il giorno della partenza.. io tristissima. Passa al volo al mio stand la mattina e mi dice che sarebbe ripassato, ma io alle 14.30 dovevo andare a fare un altro lavoro. Lo avviso e alla fine riesce a tornare in tempo. Gli chiedo se possiamo parlare da soli e gli faccio capire che io mi sono affezionata, lui mi fa capire che non è fattibile. Io tristissima. Ci salutiamo, mi abbraccia forte, fa per farmi un bacio e non me lo da neanche in bocca..
Addio, C.
Pensavo non mi avrebbe più riscritto. Pensavo “forse sono stata io, ero partita col presupposto che doveva essere e sarebbe stata una botta e via e quindi così l’ha presa lui.” Ma io non sono una da botta e via, proprio no. E lui era troppo bello, davvero dico, obiettivamente parlando, troppo bello per bastargli io.
Mi ha riscritto il giovedì dopo su Instagram in risposta ad una storia con “manchi un po’”. Abbiamo parlato e ha detto cose importanti tipo “Sono umano, è normale che provo dei sentimenti, ci rimarrei di nuovo male e non mi va”. Abbiamo parlato un altro po’ e poi il giorno dopo ha smesso di rispondermi. Gli ho riscritto due volte per cazzate da quel giorno e mi ha tagliata subito.
È finita, era finita prima di iniziare. Anzi, non è mai iniziata. È stata semplicemente come ha detto lui “una bella esperienza”. Una bellissima esperienza che non riesco a togliermi dalla testa.
1 note · View note
pensoanonpensare · 4 years
Text
ho la testa sul cuscino
ed il cuore sul comodino,
lo lascio li in attesa
perché non sappia che sono tesa,
questa quarantena mi devasta
mandami un bacio a distanza,
anche un abbraccio non sarebbe male
non ho paura di volare.
sei arrivato con un messaggio
ma non tentarmi con un assaggio
io ci sono se vuoi provare,
nonostante tutto, a farla funzionare,
ci sono cose che mi spaventano
ma questo dura solo un momento.
so che sei terrorizzato
ma non lasciare il visualizzato,
superiamo insieme ansie e paure
le giornate saranno meno scure,
combattiamo la mia apatia
alla fine è solo una bugia,
uno scudo radicato,
che dev’essere scorticato.
la distanza è relativa,
come uno scoglio sulla riva,
le onde non lo temono
e con coraggio ci si infrangono,
come onde in mezzo al mare
dobbiamo imparare a nuotare,
il proverbio dice che l’attesa
aumenta il desiderio e lascia l’anima sospesa,
i giorni passano lenti
ma diventeranno appuntamenti,
ormai mi sembra chiaro
aspetto che tu possa prendermi per mano.
sei entrato come un tuono,
ma mi piace il temporale,
alla fine spunta il sole
ma fai che non siano solo parole.
Tumblr media
0 notes
Photo
Tumblr media
Non rinnego nulla. Non provo vergogno per la persona che posso essere stata in passato, né tantomeno per ciò che posso aver fatto, nel bene e nel male, a me e a chi mi stava affianco. Perché ogni errore, ogni sbaglio, l’ho pagato caro. Perché la prima a cui ho sempre dovuto rendere conto son sempre stata io. Perché il giudizio più temuto e più severo è sempre stato il mio. Perché non vi è condanna peggiore di quella auto inflitta. Perché non vi è pena più severa - e indeterminata - dell’insoddisfazione e la repulsione di sé. Perché il confronto costante è sempre con te stessa. Perché farsi schifo è doloroso. Perché ti senti impotente. Sulla carta è tutto facile, il punto è mettere in pratica gli insegnamenti, i buoni propositi e tutte quelle favole che ci raccontiamo ogni giorno per sentirci con la coscienza pulita. Perché la difficoltà risiede nell’ammettere di aver sbagliato, di aver fallito nella vita. E perché non vi è cosa più preziosa del sentirsi in pace con il mondo quando si è soli, nel buio della propria stanza e nel silenzio della notte, dove i nostri pensieri sono gli unici rumori, che possono essere assordanti o melodici. Fare due passi avanti e altri tre indietro. Progredire, maturare per poi regredire. E ricommettere errori che si pensava di aver superato. Progresso e regresso. Salite e discese. Successi e fallimenti. Lacrime e sorrisi. Cadere per poi rialzarsi. Sbattere la testa e farsi del male per poi amarsi di nuovo. Quelli come me devono toccare il fondo, sperimentare sofferenza e dolore per poter sentire quel bisogno inconfondibile, quell’esigenza insopprimibile di vita. Perché vivere è bello. Ma è altrettanto bello sentire ardere dentro. E l’unico modo per quelli come me è identificare e capire ciò che ci allontana dalla felicità. Perché cosa mi rende felice non lo so e non lo saprò mai se non avendo ben chiaro in mente ciò che di per certo, per assodato e per esperienza mi rende infelice. Perché la ricerca di qualcosa, così come l’attesa aumenta il desiderio. Perché è solo quando ti manca quel qualcosa, è solo quando ti senti incompleto ed insoddisfatto, pur avendo tutto, che cominci a desiderare, desiderare ardentemente..continua sul blog (presso Villa Verucchio, Emilia-Romagna, Italy) https://www.instagram.com/p/B4rsGJUIBkh/?igshid=gs42mfqtfk2g
0 notes
beatricedellera · 6 years
Text
DEAR DAVID
REVIEW
Tumblr media
La storia di Dear David è un caso di social media storytelling. Scritta da Adam Ellis su Twitter e cominciata il 7 agosto 2017, racconta gli avvenimenti sovrannaturali accaduti nel suo appartamento durante i mesi seguenti.
Ellis è riuscito a creare una storia molto avvincente, grazie anche al fatto che questa fosse raccontata in un periodo di tempo prolungato e in “tempo reale”. Per questo, nonostante i suoi follower non stessero vivendo in prima persona gli avvenimenti descritti, potevano interagire immediatamente con il diretto interessato, e quindi sentirsi parte vera e propria della “storia”. Inizialmente la storia venne integrata con foto e video vaghe e apparentemente insignificanti. Questo ha portato il livello di partecipazione e di interazione ancora più in alto. La componente visiva acquista un ruolo importante durante la narrazione nel momento in cui questa è raccontata attraverso un mezzo che ne consente l’inserimento, come Twitter in questo caso. Infatti i lettori contribuivano sempre all’analisi delle foto e dei video postati da Ellis, facendo emergere dettagli che lui stesso “non aveva notato”. Le foto sono però diventate sempre più esplicite facendo così perdere la componente di mistero. Il modo migliore per leggere questa storia sarebbe stato sicuramente seguendola mentre veniva scritta. L’attesa tra un aggiornamento e l’altro è come aspettare per una puntata di una serie o il sequel di un film o un libro; aumenta sempre di più l’eccitazione e non si vede l’ora che arrivi. Ma la suspense, anche se in maniera minore, è comunque presente nel corso della narrazione. Il genere della narrazione inoltre aiuta da questo punto di vista. Nell’horror le principali componenti sono proprio il mistero e l’attesa, oltre alla paura, ed in uno storytelling di questo tipo, è il genere più “facile” da usare per attirare utenti e lettori. Il che non vuol dire che sia l’unico efficace.
Infine il fatto che i lettori non sapessero che si trattasse di una storia, ha reso la narrazione ancora più coinvolgente, in quanto i follower non avevano bisogno di ricorrere alla sospensione dell’incredulità.
0 notes
livioacerbo · 6 years
Text
Star Trek: Picard, la serie, sarà diversa da Discovery e The Next Generation
Mentre aumenta l’attesa per rivedere Picard, Alex Kurtzman e la Writer’s room con l’apporto di Patrick Stewart lavorano alla sceneggiatura della nuova serie Star Trek. Kurtzman non fa molte dichiarazioni ma in questa breve intervista a EW, spiega cosa aspettarci dalla serie su Picard. Arriva Star Trek Discovery e a seguire Picard. Mentre Star Trek …
Continue reading "Star Trek: Picard, la serie, sarà diversa da Discovery e The Next Generation"
from Blogger https://ift.tt/2C3R46Z via IFTTT
0 notes
blogmusic-it-blog · 6 years
Text
Boomdabash
Boomdabash – Per un milione
di F.Abbate – R.Pagliaruolo – Cheope – A.Cisternino
Ti aspetterò Perché sei tu che porti il sole E non c’è niente al mondo Di migliore di te Nemmeno vincere un milione Ti giuro che l’attesa aumenta il desiderio È un conto alla rovescia Col tempo a rilento Però ti sto aspettando come aspetto un treno Come mia nonna aspetta un terno Aspetterò che torni come aspetto il sole Mentre sto camminando sotto un acquazzone Come una mamma aspetta quell’ecografia Spero che prenda da te Ma con la testa mia Ti aspetto come i lidi aspettano l’estate Come le mogli dei soldati aspettano i mariti Ti aspetto come i bimbi aspettano il Natale Come i signori col cartello aspettano agli arrivi E non è mai per me Ti aspetterò Come il caffè a letto a colazione Come ad un concerto dall’inizio Si aspetta il ritornello di quella canzone Ti aspetterò Perché sei tu che porti il sole E non c’è niente al mondo Di migliore di te Nemmeno vincere un milione Non c’è niente al mondo Che vorrei di più di te Di più di quel che adesso c’è già fra di noi Nemmeno un milione Non c’è niente al mondo che farei io senza te Perché io non ti cambierei nemmeno per… Nemmeno per un milione Se mi cercherai io ti aspetto qui Ti mando la posizione Così se poi mi raggiungi E poi ti stringo forte Questa volta non sfuggi Non ti perderò più Aspetterò che torni come aspetto il mare Mentre sto camminando sotto il temporale Come una mamma aspetta il figlio fuori scuola Ti aspetto come chi vorrebbe riabbracciarlo ancora Ti aspetto come il gol che sblocca la partita Come le mogli dei soldati aspettano i mariti Ma già l’attesa è fantastica Noi come benzina In questo mondo di plastica Ti aspetterò Come il caffè a letto a colazione Come ad un concerto dall’inizio Si aspetta il ritornello di quella canzone Ti aspetterò Perché sei tu che porti il sole E non c’è niente al mondo Di migliore di te Nemmeno vincere un milione Non c’è niente al mondo Che vorrei di più di te Di più di quel che adesso c’è già fra di noi Nemmeno un milione Non c’è niente al mondo che farei io senza te Perché io non ti cambierei nemmeno per… Nemmeno per un milione
Boomdabash was originally published on Blogmusic
0 notes
koalatechnews · 6 years
Text
Aumenta l’attesa per lo smartphone pieghevole di Samsung, ma se lo avessimo già avuto sotto il naso 5 anni fa?
http://dlvr.it/QjD3lR
0 notes