Tumgik
#manifesto di ventotene
canesenzafissadimora · 3 months
Text
Le forze reazionarie - «Nel grave momento sapranno presentarsi ben camuffate, si proclameranno amanti della libertà, della pace, del benessere generale, delle classi più povere. In passato abbiamo visto come si siano insinuate dietro i movimenti popolari, e li abbiano paralizzati, deviati, convertiti nel preciso contrario».
Dal Manifesto di Ventotene di Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli
3 notes · View notes
marcoleopa · 1 year
Text
Ventotene, ormai solo un vago ricordo.
Lungi dal trasformare il post in un cahier de doleances, inteso lagnanza, l’orizzonte che si profila con il traguardo del rinnovo del parlamento europeo, sembra più una via crucis, con e per le socialdemocrazie in affanno e la sinistra, non solo italiana, in fase catatonica.
Il 2024, sarà - con molte probabilità, il de profundis dell’Europa del manifesto di Ventotene, con gli ultras e i capi bastone della destra “normalizzata”, mi si permetta il termine, “revisionata e dal volto umano”, che faranno scempio dell’idea di Europa unita e democratica.
Le paure, roccaforte del modus operandi delle destre Europee, segneranno il passo e prevarranno sull’idea (ahimè) minoritaria dell’Europa libera, attraverso – invero lo stanno già facendo, strategie di consenso, linguaggi (soprattutto televisione, posto che pochissimi leggono), similitudini, rapporti con l’universo dei valori cristiani.
Le roccaforti che hanno presa sull’elettorato, si badi bene, anche giovanile (causa il bombardamento mediatico della Mediaset generation in Italia), ad eccezione dei giovani che protestano per l’ambiente, ma, in quanto giovani e senza lavoro sono derisi e dileggiati dall’elettorato di destra, poiché ritenuti non produttivi e, marginalizzati perché non attrattivi dal e nel contesto consumistico (non producono reddito), sono le medesime dal tragico ventennio, del quale oggi ne riviviamo una revisione: le teorie complottiste delle forze oscure per attuare una sostituzione etnica in Europa, i valori tradizionali messi in pericolo dalle lotte per l’affermazione dei diritti civili, la centralità della propria “cultura nazionale” che deve avere luogo ed esibirsi in un luogo ancestrale ed eletto, impermeabile a qualsivoglia mescolanza possibile.
Le parole d’ordine sono quindi, chiudersi in se stessi e realizzare la Fortezza Europa contro il nemico invisibile che, viene reso veritiero dalla saggia manipolazione delle paure condivise dell’elettorato.
Se non è vero, è verosimile, recita un adagio.
Viene da chiedersi, cosa accadrà dopo, appena il manifesto di Ventotene sarà un flebile ricordo, relegato a utopia di un ex confinato.
 E, inevitabilmente, vengono in mente le fantasie distopiche dei romanzi di K. Burderkin e R. Harris. Immaginazioni che prendono spunto dai progetti del Lebensraum, dello spazio vitale di italica memoria e dal Neue Ordnung.
 Perché adesso, non dopo, si deve ribattere, consci che la rassegnazione è la stura a scenari dove le democrazie dal “volto più umano”, saranno solo la messa in scena di democrature in salsa ungherese 
3 notes · View notes
andre83us · 5 months
Text
«Europa cuore democratico ed economia forte»
Un’utopia? Non secondo i federalisti europei, riunitisi a Casa Cini lo scorso 13 aprile. Ecco il dibattito Un’Europa forte nell’unità, nella partecipazione e nella complementarietà delle sue anime: è questo il grande progetto partorito fin dal 1941 da Altiero Spinelli e altri antifascisti col Manifesto di Ventotene e che oggi è portato avanti soprattutto dal Movimento Federalista Europeo (MFE).…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Text
Tumblr media
Lesson #67 Manifesto di Ventotene
0 notes
carmenvicinanza · 2 years
Text
Ursula Hirschmann
https://www.unadonnalgiorno.it/ursula-hirschmann/
Tumblr media
“Giorni fa, in una riunione politica, ho capito di colpo perché per me fosse tanto più facile essere ‘europea’ che per altri. Dovevo parlare e mi sono accorta che non avevo nemmeno più una lingua a mia disposizione. L’italiano che parlo da tanti anni mi è rimasto sempre estraneo; non ho mai voluto addentrarmici troppo per non perdere la mia lingua: il tedesco. […] Questa mancanza di lingua non è tutto: non sono italiana benché abbia figlie italiane, non sono tedesca benché la Germania una volta fosse la mia patria. E non sono nemmeno ebrea, benché sia un puro caso se non sono stata arrestata e poi bruciata in uno dei forni di qualche campo di sterminio”.
Ursula Hirschmann è stata una madre fondatrice dell’Europa. Antifascista, socialdemocratica, femminista, ha militato per i suoi ideali per tutta la sua esistenza.
Nata a Berlino il 2 settembre del 1913. in una agiata famiglia ebraica, crebbe durante gli anni della Repubblica di Weimar, della nascita e ascesa del nazismo a cui si oppose da subito entrando, nel 1932, nell’organizzazione giovanile del partito socialdemocratico.
Costretta a scappare in Francia per la sua attività politica, ebbe modo di incontrare il filosofo e socialista italiano Eugenio Colorni, che seguì in Italia e che sposò nel 1935. Insieme ebbero due figlie e presero parte attiva al movimento clandestino di opposizione al fascismo.
Ha seguito il marito quando venne arrestato e confinato sull’isola di Ventotene, nel 1939.
Lì conobbero Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, che nel 1941 scrissero il Manifesto di Ventotene “per un’Europa libera e unita“, il punto d’inizio del federalismo europeo che invitava a una rottura con il passato per formare un nuovo sistema politico attraverso la ristrutturazione e una profonda riforma sociale.
Il documento ebbe ampia diffusione tra i membri della resistenza italiana anche grazie al contributo di Ursula Hirschmann che, non essendo soggetta a provvedimenti restrittivi, ebbe modo di portarlo con sé sulla terraferma, come altre donne legate ai confinati, e diffonderlo a Roma, a Milano e in Germania, grazie alla sua traduzione.
Nel 1943 è stata presente alla riunione di fondazione del Movimento Federalista Europeo di Milano e collaborato alla redazione e diffusione del foglio clandestino L’Unità Europea.
Quando il marito venne ucciso dai fascisti della banda Koch, nel 1944, iniziò una relazione con Altiero Spinelli che sposò e da cui ha avuto altre tre figlie.
Ursula Hirschmann ha preso parte all’organizzazione del primo congresso federalista internazionale, a Parigi, nel 1945, impegnandosi per la formazione del Movimento Federalista Europeo.
Nel 1975, a Bruxelles, ha fondato l’associazione Donne per l’Europa per affermare il ruolo delle donne nel processo europeo, fatto di emancipazione e consapevolezza, capace di portare “una dimensione umana secondo il nostro modo di pensare”.
L’anno successivo, venne colpita da un aneurisma cerebrale da cui non si riprese più completamente, pur continuando a seguire l’attività politica di Spinelli.
La consapevolezza critica e originale che la caratterizzava l’ha accompagnata per tutta la sua esistenza, fatta di passione e impegno instancabile, di viaggi, sconfinamenti, impegni e frenetica attività.
È morta a Roma, l’8 gennaio 1991.
Ursula Hirschmann è stata una donna che non si è lasciata incatenare, ha vissuto la sua vita da protagonista, l’Europa è stata la sua casa e il progetto di tutta una vita.
Ha saputo insegnare il coraggio di essere libere, affrontato le difficoltà che le si sono parate davanti, riconoscendo le sue fragilità, potenzialità e la capacità di adattarsi e riformulare la sua esistenza vissuta in serramento, sconfinamenti, superamenti di confini e di barriere reali e esistenziali.
Le è stato dedicato un albero nel Giardino dei Giusti a Villa Pamphili a Roma.
0 notes
pietroalviti · 2 years
Text
Ceccano, Mario Avagliano presenta Il dissenso al fascismo, gli italiani che dissero no a Mussolini
Ceccano, Mario Avagliano presenta Il dissenso al fascismo, gli italiani che dissero no a Mussolini
Mario Avagliano storico e saggista presenterà sabato 15 ottobre a Ceccano, alle ore 18 nella saletta del Pd in via Salita al Castello il suo ultimo libro deduicato a coloro che ebbero il coraggio di dire no a Mussolini. Si tratta di un saggio scritto a quattro mani con Marco Palmieri, ricercatore, con le indicazioni di Ernesto Rossi, uno degli autori del Manifesto di Ventotene: «Chi ha visto le…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
raucci · 6 years
Photo
Tumblr media
Eppoi uno come Rossi, liberalsocialista, fondatore del Partito radicale, non cedeva mai al ridicolo della demagogia, e subito segnalò che sussidi indiscriminati avrebbero favorito gli oziosi e gli imbroglioni. Cioè c’è chi ci marcia. Ma in un paese il cui premier, ieri, ha detto che la crescita economica ci «spetta di diritto», uno come Rossi verrebbe invitato a tornare a Ventotene a imbrattare scartoffie.
8 notes · View notes
giuseppearagno · 6 years
Photo
Tumblr media
Europa solidale, o barbarie Premessa Negli anni della resistenza dei popoli sottomessi dal nazifascismo, gli antifascisti hanno sognato come via di uscita dall’immane tragedia l’unione dei popoli europei sulla base di un’equa ripartizione della ricchezza e di principi di libertà e giustizia sociale.
0 notes
Text
Tumblr media
Oggi siamo in tanti ad aver tirato un sospiro di sollievo. Ventotene che ha visto la candidatura col Popolo della famiglia di Mario Adinolfi, ha detto no, affidandogli zero voti.
Adinolfi si era candidato a sindaco. Evidenziando nel suo manifesto elettorale la cancellazione del diritto di aborto. Aveva definito inoltre anche il programma del Partito Gay Lgbt - che ha ottenuto seppur poco ma più di lui - «una pappardella in pieno stile frocesco» e niente più di «un fogliettino da gay pride».
Insomma tutto surreale e indefinibile, tranne che il suo zero voti, reale quanto rassicurante e che ci fa fare un caloroso applauso agli elettori di Ventotene.
Tiziana Cerra
3 notes · View notes
Text
Le forze reazionarie - «Nel grave momento sapranno presentarsi ben camuffate, si proclameranno amanti della libertà, della pace, del benessere generale, delle classi più povere. In passato abbiamo visto come si siano insinuate dietro i movimenti popolari, e li abbiano paralizzati, deviati, convertiti nel preciso contrario». 
Dal Manifesto di Ventotene di Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli
1 note · View note
corallorosso · 3 years
Photo
Tumblr media
Un’ipocrisia senza limiti quella dell’Unione europea. A una settimana dal nuovo voto di condanna contro Cuba da parte dell’Europarlamento per la «repressione del governo nei confronti delle proteste» di luglio, la Ue non ha esitato a stringere un accordo con la Colombia di Iván Duque, chiudendo gli occhi con la massima disinvoltura sulla violentissima repressione della rivolta sociale dei mesi scorsi come pure sul «genocidio politico» tuttora in corso nel paese. (...) Né una parola è stata detta sui 71 massacri registrati quest’anno e sugli assassinii di leader sociali e difensori dei diritti umani: 124 solo nel 2021 secondo l’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace, per un totale di 831 a partire dall’insediamento di Duque nel 2018 e di 1.239 dalla firma dell’Accordo di pace. Silenzio assoluto anche sui numeri della repressione delle proteste popolari anti-governative esplose il 28 aprile: 87 uccisi, di cui almeno 28 da parte della forze dell’ordine, e 1.905 quelle ferite, di cui 115 con armi da fuoco, oltre a 88 casi di lesioni oculari. «La Commissione europea condanna Cuba e il Venezuela bolivariano mentre sostiene i governi che sparano sul popolo», calpestando i «principi democratici, umanitari, socialisti e antifascisti del Manifesto di Ventotene», hanno denunciato Maurizio Acerbo e Marco Consolo, rispettivamente segretario nazionale e responsabile esteri di Rifondazione Comunista, evidenziando anche il mancato impegno nella richiesta di «verità e giustizia per il nostro connazionale Mario Paciolla assassinato». Da IL MANIFESTO
9 notes · View notes
marcoleopa · 5 years
Text
"Per un'Europa libera e unita"
Ventotene, agosto 1941
Tumblr media
Il Manifesto di Ventotene, steso nel 1941 da Spinelli, e Rossi insieme con Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann, è un fondamentale documento che traccia le linee guida di quella che sarà la carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Nel documento viene sottolineato come i principi che nacquero dalla Società delle Nazioni in seguito alla prima guerra mondiale si fossero persi, lasciando spazio al nazionalismo imperialista delle potenze. Come gli ordinamenti democratici si fossero svuotati del loro senso lasciando spazio a plutocrati e monopolisti. Come lo spirito critico scientifico fosse stato sostituito da nuove fedi materialistiche.
I tre intellettuali previdero la caduta dei poteri totalitari e auspicarono che, dopo le esperienze traumatiche della prima metà del Novecento, i popoli sarebbero riusciti a sfuggire alle subdole manovre delle élites conservatrici. Secondo loro, lo scopo di queste sarebbe stato quello di ristabilire l’ordine prebellico.
Per contrastare queste forze si sarebbe dovuta fondare una forza sovranazionale europea, in cui le ricchezze avrebbero dovuto essere redistribuite e il governo si sarebbe deciso sulla base di elezioni a suffragio universale. L’ordinamento di questa forza avrebbe dovuto basarsi su una “terza via” economico-politica, che avrebbe evitato gli errori di capitalismo e comunismo, e che avrebbe permesso all’ordinamento democratico e all’autodeterminazione dei popoli di assumere un valore concreto.
http://www.italialibri.net/contributi/0407-1.html
3 notes · View notes
Text
Sognando vere isole
SECONDA PARTE. La prima parte è qui
Un paio di anni fa, in questo stesso periodo dell’anno, ho avuto occasione di andare per qualche giorno a Ventotene. Occasione presa al volo per molti motivi. Avevo letto, da poco ristampato, L’isola riflessa di Fabrizia Ramondino, mi incuriosiva la figura di Altiero Spinellie altro che non sto a dire qui. Poi l’invito veniva da un’amica originaria…
View On WordPress
0 notes
Text
Europa e ricordi di scuola
Europa e ricordi di scuola
Da bambino  fui impressionato studiando quella strana storia fatta solo di eventi privi di cause che viene impartita nelle scuole, quando venne presentata al vituperio degli alunni la frase del principe di Metternich secondo cui l’Italia era solo un’espressione geografica. Ne fui impressionato perché ad esporre questo concetto era il primo ministro di un impero dove nel giro di 50 leghe cambiava…
View On WordPress
0 notes
ultimavoce · 5 years
Text
Ventotene: al Senato una mozione per la Scuola d'Europa
Il Senato propone di valorizzare la Scuola Altiero Spinelli di Ventotene, isola che cambiò la storia italiana con il suo celebre Manifesto.
È stata presentata in Senato una mozione che impegna il governo a far sì che la Scuola Altiero Spinelli, presso l’isola di Ventotene (provincia di Latina, Lazio), diventi un bene pubblico e una “palestra per la cittadinanza europea”.
La mozione è stata presentata dal Partito Democratico, con Valeria Fedelicome prima firmataria, ed è stata successivamente sottoscritta da numerosi altri esponenti di
View On WordPress
0 notes
il-bosone-blog · 6 years
Text
150 Passi Verso la Democrazia: un libro contro il potere
#Potere, #democrazia, #speranze. Troverete tutto questo nel #libro del giovane Thomas Invidia
La concezione di democrazia, intesa come perfetta rappresentazione delle opportunità, è essenziale per vivere nel mondo di oggi. Non non vogliamo esporvi un trattato scientifico ma uno scritto con la funzione di porre l’individuo al centro del proprio percorso di vita. L’autore ha usufruito di pellicole cinematografiche, libri, saggi e articolidi giornale che fossero il più esaustivi possibile…
View On WordPress
0 notes