#marie claude pietragalla

[lafaebrique]

Sade ou le théâtre des fous by Marie-Claude Pietragalla

[mylittlepond]

"If I could only burn this thing out of me!" she cried. "I didn't want to be different"

"She is...distraught. She cries out against her brother one moment, mourns him the next"

"Without a vision of the future, I could fail. Oh, what magic I could perform if only I could see as Paul saw! Not for me the bitterness which prescient visions brought."

"A leaden sensation pulsed through Jessica's body and she heard the surf of her own life within her ears. The rumors were true! Horrible! Horrible! Alia had fallen into the forbidden way. The evidence was there for the initiate to read. Abomination!"

// Devotion and Heartbreak, film by Roger Guàrdia, Performance by Eifman Ballet Company, Blood Wedding Sheva Theatre 2016, MO24 Mount Olympus Theatre Jan Fabre, Uma Thurman in The Adventures of Baron Munchausen 1998, Marie Claude Pietragalla, "Liebestod" Angelica Liddell, "Les Pecheurs De Perles" 2016 by the Metropolitan Opera //

[kvetchlandia]

Jeanloup Sieff Dancer/Choreographer Marie-Claude Pietragalla, Paris 1992

[plaidetchocolatchaud]

Imagines, tu as 16 ans, tu apprends le chant en autodidacte à Mayotte tu chante Haendel comme si tu avais fait 8 ans de conservatoire et Marie Claude Pietragalla dit de toi que tu as "un grand feu" 🤯

[memitodu29]

Les invités : Rocco Siffredi & Marie-Claude Pietragalla | Kody, Isabelle...

[scenariopubblico]

Aspettando il FIC dance workshop in dialogo con Maud de la Purification

Danzatrice e assistente alle coreografie della Compagnia Zappalà Danza, nel 2011 ha incontrato Roberto Zappalà e da allora vive a Catania. Quest’anno ha ricevuto il Premio Danza&Danza come migliore danzatrice del 2024 per la sua interpretazione solistica nello spettacolo Oratorio per Eva. Parliamo di Maud de la Purification storica componente dell’ensemble catanese che incrociamo ogni giorno tra gli spazi di Scenario Pubblico ma che, in occasione del FIC dance workshop, abbiamo voluto incontrare per farci raccontare la sua storia.

Qual è il tuo percorso di formazione nella danza?

Ho studiato al conservatorio di danza classica di Tolosa e a diciotto anni dopo aver ottenuto il diploma ho frequentato per qualche mese la scuola del Ballet National de Marseille dove poi stata presa come stagista. La compagnia era diretta da Marie-Claude Pietragalla e quell’anno tra le tappe del tour di Giselle c’era anche il Teatro Bellini di Catania. Ricordo molto bene quel momento. Il primo contratto ufficiale l’ho avuto a Tolosa nella compagnia Balanchine che era per me quella del cuore. Per la direttrice – che aveva lavorato con Balanchine – ero però troppo “modern” così non mi ha rinnovato il contratto dopo il primo anno. Mi sono trovata con una ferita enorme. Una signora dell’amministrazione, però, mi aveva parlato di Kylian consigliandomi di provare per la compagnia junior.  Così mi sono impuntata e ho creato un solo, sapendo che, ufficialmente, non avevo più l’età per rientrare nella compagnia giovane che sarebbe venuta a Toulouse in tour. Nel frattempo, avevo ottenuto un contratto – la mia ultima esperienza con la danza accademica – quindi la sera conclusa la giornata mi mettevo a lavorare per il solo che, incredibile, si chiamava Eve (cioè Eva). Quando sono andata a vedere NDT, ho consegnato il mio CD al direttore e poi mi hanno invitata all’audizione. Proprio quell’anno hanno richiesto un solo e ho finito il mio proprio davanti a Kylian. Purtroppo, non c’era posto nel gruppo, ma una ragazza ha abbandonato in corso e così mi hanno chiamata. Dopo un anno, ho deciso di andare a New York dove durante un tour avevo fatto amicizia con dei danzatori della Cedar Lake. Lì è stato un periodo molto libero, ho lavorato con una giovane coreografa, poi sono andata a Berlino per fare una residenza e sono rimasta per lavorare in un altro progetto con un coreografo che aveva ideato una propria tecnica, molto mista, partendo da un background di hip hop. Era un momento non felice della mia vita e proprio in quel periodo ho capito tantissime cose del mio corpo.

Quando e come è iniziata poi la tua collaborazione con Roberto Zappalà?

Era il 2011 e stavo lavorando a un progetto con un ex collega dell’NDT al Korzo theater. Quello con Zappalà era un vero e proprio stage-audizione e il mio amico me lo aveva consigliato…così ho incontrato Roberto. Avevo un ginocchio infortunato e durante l’audizione ho iniziato ad avere dolore. Quando è arrivata la pausa ho preso le mie cose per andare via ma Roberto mi ha vista e mi ha chiesto “Cosa fai?”. Ho spiegato che non potevo farmi male, avevo uno spettacolo da fare, ma lui mi ha chiesto di rimanere, mi ha detto che potevo fermarmi quando volevo e così sono rimasta. Poi mi hanno chiamata e, così, sono arrivata a Catania. Ho lavorato con persone bellissime e ho deciso di rimanere. Nonostante non volessi entrare in una compagnia, ho subito accettato il contratto, era evidente che c’era qualcosa che mi aspettava qui.

In quanto danzatrice e ripetiteur, qual è, secondo te, la cosa importante da trasmettere a chi farà il workshop?

Questa è la bellezza che mi nutre ogni giorno quando insegno Modem: avere le migliori condizioni per accedere al momento presente. Non c’è spazio per altro, hai la possibilità per un’ora e un quarto senza stop di rimanere nella tua concentrazione – ed è una cosa speciale, perché di solito ci si ferma. Per me questa è la cosa più interessante e nobile da cercare nella danza. Essere qui, che poi è il migliore degli allenamenti per il palco. È una concentrazione e una presenza che si chiama onestà. Chi sono in questo momento? La cosa meravigliosa poi è portare sul palco quello status cercato a lezione. In questi stati si accede a una tale onestà, apertura e non c’è più il tabù, il pudore. Il pudore che viene a sporcare il danzare. In quella condizione il pudore viene eliminato da sé, non perché si vuole eliminarlo. Essendo presente in quel momento, senti il flusso che davvero ti attraversa e rimbalza nel corpo e se c’è una certa intensità richiesta dal task si accede a qualcosa di vero quindi il viso sarà specchio della pancia e non ci sarà più una maschera dell’essere presentabile. Sono quello che c’è. Ed è la cosa più onesta che si possa cercare. Cos’è danzare? Perché lo faccio? Si creano poi delle situazioni con il gruppo che non puoi riprodurre da solo. È anche incredibile percepire l’influenza degli altri, di quello che succede attorno a me. Se qualcuno ha un giorno down lo sentiamo tutti. In quel caso è meglio osservare, prendere appunti…si impara lo stesso. Possiamo creare una magia d’armonia se ognuno è responsabile della sua presenza. Si arriva a cose incredibili, speciali. Non c’è una mosca che vola, è super bello.

[fatovamingus]

Marie Claude Pietragalla and Nicolas le Riche, le jeune homme et la mort

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https://www.programme-tv.net/news/tv/316882-exclu-la-danseuse-sacha-remporte-prodiges-2022-marie-claude-pietragalla-ma-donne-son-numero/

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"La Femme Qui Danse" spectacle de la danseuse Marie-Claude Pietragalla, mis en scène Julien Derouault au Théâtre de la Madeleine, Paris, octobre 2022.

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Young diane webber nude

Le spectacle a été repris à la salle Pleyel à Paris en avril 2014.Ī Thousand Times Goodnight de Erik Poppe : Amanda Arward pour la meilleure bande originale pour un film, 2014, Norvège Par ailleurs, le compositeur a créé en juin 2011, au Festival des musiques sacrées du monde de Fès, au Maroc, sa première œuvre tout à lui, un « oratorio mundi » nommé Leylâ & Majnûn, d'après la légende du même nom, avec une quarantaine de chanteurs et musiciens de tous horizons. Les CDs de ses musiques à lui paraissent chez naïve, Long Distance, Universal, Sony et Warner. Il vient de créer la musique de Belle et Sébastien, l’aventure continu de Christian Dugay, de L’Odeur de la Mandarine de Gilles Legrand et de HUMAN de Yann Arthus-Bertrand.Īrmand Amar a fondé en 1994 le label Long Distance avec son complice Alain Weber et qui peut se prévaloir aujourd'hui d'une soixantaine de titres (musiques traditionnelles et classiques). En 2014, il reçoit le Amanda Award pour la meilleure bande originale d’un film pour A Thousand Times Goodnight du réalisateur norvégien Erik Poppe. Depuis, il compose les musiques des films Belle et Sébastien de Nicolas Vanier et Le Promeneur d’oiseau de Philippe Muyl. En 2012 Armand Amar écrit les bandes originales de deux films brésiliens : Mon bel oranger de Marcos Bernstein et Amazonia Eterna de Belisario Franca, et des nouveaux films de Yann Arthus-Bertrand Planète Océans, Alexandre Arcady Ce que le Jour doit à la nuit, et Costa-Gavras Le Capital. Le Concert (qui lui a valu le César de la meilleure musique de films en 2009), Va, vis et deviens (2006), La Source des femmes (2011) de Radu Mihaileanu, Indigènes (2006) de Rachid Bouchareb, La Faute à Fidel de Julie Gavras (2006), Le Premier Cri de Gilles de Maistre (2007), La jeune fille et les loups (2008) et Tu seras mon fils (2011) de Gilles Legrand, Sagan (2008) et Pour une Femme (2013) de Diane Kurys, Ce que le Jour doit à la nuit de Alexandre Arcady, HOME de Yann Arthus-Bertrand (2009), Les hommes libres de Ismaël Ferroukhi (2010). Un syncrétisme d'influences spirituelles et musicales qui se retrouve dans ses musiques de films dont voici une sélection : AMEN. Il travaille depuis, avec un nombre considérable de chorégraphes appartenant à tous les courants de la danse contemporaine comme Marie-Claude Pietragalla, Carolyn Carlsson, Russell Maliphant, ou Mourad Merzouki. Deux aventures parallèles enrichissent sa palette : son implication dans l'école de comédiens d'un Patrice Chéreau et l'enseignement au Conservatoire National Supérieur sur les rapports musique et danse. Soudain, ce qu'il recherche est là : un rapport direct à la musique, le pouvoir d'improviser sans contraintes, les vertus de l'échange in situ. Suit en 1976 la découverte de la danse, à l'invitation du chorégraphe sud-africain Peter Goss, anthropologue de formation. D’abord en autodidacte, toujours à la recherche très physique des expériences, puis pendant des années marquées au sceau d'un engagement total, qui le conduisent à pratiquer les tablas, à découvrir le zarb ou les congas, auprès de différents maîtres de musiques traditionnelle et classique. Fort des sésames d'instruments jugés alors exotiques, il part tôt à la rencontre de cet "ailleurs" promis par des musiques extraeuropéennes. "Français d’origine marocaine, né à Jérusalem, Armand Amar passe son enfance au Maroc. With admiration to the grate artist and composer Armand Amar.Īrmand Amar (born 1953 in Jerusalem ) French composer, who grew up in Morocco.] He won the 2010 César Award for Best Music Written for a Film for Le Concert (Radu Mihaileanu).

[steebtiny]

Paris Opera Ballet's danseuses étoile & their port de bras

1. Wilfride Piollet - Études (1973)

2. Monique Loudières - Giselle (1991)

3. Marie Claude Pietragalla - Swan Lake (1992)

4. Clairemarie Osta - Emeralds (2005)

5. Dorothée Gilbert - Don Quixote (2012)

6. Myriam Ould-Braham - The Sleeping Beauty (2013)

"We are obliged to the French for the refinement which dancing shows today; they have put the finishing touches to it with the brush of good taste and have brought lustre to theatres with this amazing and delightful spectacle and have brought nobility to ballrooms with this stately, sparkling diversion, which not only occurs at noble and polite assemblies but also constitutes the greatest and main gala at sovereign courts." - Gennaro Magri

[cinematicjourney]

Livid (2011) | dir. Julien Maury, Alexandre Bustillo

[movie--posters]

[plaidetchocolatchaud]

Imagines tu as 12 ans, et Marie Claude Pietragalla t'acclame des deux mains, viens t'embrasser sur scène, ne te fais aucune remarque sur un truc que tu as mal fait, et te dis "j'aimerais vraiment avoir des nouvelles de toi plus tard".

(devant prodiges, fatiguée des dernières semaines comme chaque année)

[lackademic]

Marie Claude Piertragalla rehearsing in 1993, le sacre du printemps, nijinsky resurrection (Millicent Hodson and Kenneth Archer)

[davidgilson]

Le tome 5 du roman « Étoile » de Marie-Claude Pietragalla que j’ai illustré sort aujourd’hui en librairies et en ligne aux éditions Michel Lafon!