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#massonica
bigarella · 2 months
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La Commissione di inchiesta sulla Loggia massonica P2 fu istituita con la legge 527/1981 durante la VIII legislatura
Fonte: Il Fatto Quotidiano Il 20 maggio 1981, in piena notte, i telegiornali diffusero una notizia che avrebbe scosso l’Italia nel profondo: il Consiglio dei Ministri, dopo molte esitazioni, decise di trasmettere pubblicamente gli elenchi parziali di una loggia massonica di cui si vociferava sui giornali da molto tempo, la Loggia P2, acronimo di Propaganda 2. La lista sarebbe stata la…
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adrianomaini · 2 months
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La Commissione di inchiesta sulla Loggia massonica P2 fu istituita con la legge 527/1981 durante la VIII legislatura
Fonte: Il Fatto Quotidiano Il 20 maggio 1981, in piena notte, i telegiornali diffusero una notizia che avrebbe scosso l’Italia nel profondo: il Consiglio dei Ministri, dopo molte esitazioni, decise di trasmettere pubblicamente gli elenchi parziali di una loggia massonica di cui si vociferava sui giornali da molto tempo, la Loggia P2, acronimo di Propaganda 2. La lista sarebbe stata la…
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bagnabraghe · 2 months
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La Commissione di inchiesta sulla Loggia massonica P2 fu istituita con la legge 527/1981 durante la VIII legislatura
Fonte: Il Fatto Quotidiano Il 20 maggio 1981, in piena notte, i telegiornali diffusero una notizia che avrebbe scosso l’Italia nel profondo: il Consiglio dei Ministri, dopo molte esitazioni, decise di trasmettere pubblicamente gli elenchi parziali di una loggia massonica di cui si vociferava sui giornali da molto tempo, la Loggia P2, acronimo di Propaganda 2. La lista sarebbe stata la…
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collasgarba · 2 months
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La Commissione di inchiesta sulla Loggia massonica P2 fu istituita con la legge 527/1981 durante la VIII legislatura
Fonte: Il Fatto Quotidiano Il 20 maggio 1981, in piena notte, i telegiornali diffusero una notizia che avrebbe scosso l’Italia nel profondo: il Consiglio dei Ministri, dopo molte esitazioni, decise di trasmettere pubblicamente gli elenchi parziali di una loggia massonica di cui si vociferava sui giornali da molto tempo, la Loggia P2, acronimo di Propaganda 2. La lista sarebbe stata la…
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unita2org · 10 days
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FUORI I MASSONI VECCHI E NUOVI DAL PARLAMENTO... IN ITALIA SONO VIETATE LE ASSOCIAZIONI SEGRETE ART. 18 COSTITUZIONE
di Redazione Siamo all’indecenza più assoluta: il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in modo assolutamente sfacciato propone la stessa modifica del ruolo dei pubblici ministeri previsti dal piano eversivo della P2. Ma non è la prima volta che succede una cosa del genere. Ogni formazione politica nata con la seconda Repubblica, che noi comunisti definiamo non a caso piduista, ha portato…
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dolianet2022 · 2 years
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falcemartello · 2 months
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Quarant'anni anni fa l'opinione pubblica era formata esclusivamente dai Media ufficiali.
La grande finanza massonica che li controllava poteva far credere alla gente qualsiasi cosa. La proprietà di TV e grandi quotidiani era essenziale per fare politica.
In Italia si diceva che "chi si avvicina al Corriere della sera muore". E in effetti coloro che tentarono di prenderne il controllo finirono in galera o in rovina, e qualcuno al cimitero.
Oggi non lo legge più nessuno.
In America il podcast indipendente di Joe Rogan ha milioni di ascoltatori. Ha potuto permettersi di criticare i vaccini e perfino Israele, accusandolo di genocidio, e guadagna lo stesso.
Tucker Carlson è stato silurato da Fox News per le sue idee di libertà e democrazia, ma ora qui su X intervista Putin e ha dieci volte più spettatori di prima.
L'astro nascente della destra repubblicana Candace Owens @RealCandaceO (quella che sostiene che George Floyd è morto di overdose e non soffocato da un poliziotto, e che Brigitte Macron è un uomo) è stata licenziata dalla famosa agenzia Daily Wire perché accusata di antisemitismo da un potente rabbino.
In realtà ha soltanto criticato Israele per i crimini contro i Palestinesi, e si è vantata di essere nera e cristiana.
Ora, però, è molto più seguita di prima, sia nel suo programma TV, sia qui su X. Perfino Elliot Resnick, ex capo redattore di Jewish Press, ha scritto su Israel National News che non si può accusare chiunque non la pensi come il governo di Israele di essere "antisemita" per metterlo a tacere. Non è giusto e, soprattutto, non funziona più!
israelnationalnews.com/news/387587
Pian piano questo nuovo modo di fare politica sta arrivando anche da noi. Ed un'ottima cosa, che dà speranza.
Spesso mi chiedo se ha più potere (e responsabilità) un senatore, che deve seguire decisioni già prese altrove per non farsi espellere dal partito, o un influencer serio, che ospita opinioni diverse e non fa tifoseria, dice chiaramente quello che pensa e dialoga onestamente con tutti, come la Owens.
Alla fine la differenza è soltanto che il senatore ha l'immunità parlamentare.
Il mondo cambia, fin troppo rapidamente, nel male ma, per fortuna, anche nel bene, solo che non ce ne accorgiamo. Più i Media tradizionali perdono fiducia e lettori, e più voci si potranno esprimere liberamente qui su X, più la civiltà avrà speranza di progredire.
Quindi scriviamo, leggiamo e discutiamo, senza paura❗
Massimo Montanari
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Suggerisco inoltre questa lettera:
https://www.frasicelebri.it/frase/noam-chomsky-le-dieci-regole-della-manipolazione-m/
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abr · 10 months
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1. "Fact-checker" è il nuovo sinonimo per "servo di regime".
2. Globalisti, grande finanza e politici che guidano la narrazione dei media di regime, consapevoli che i cittadini hanno smesso di credere alle loro narrazioni e bugie, si sono inventati la "verifica dei fatti" per travestire la loro propaganda da "verifica indipendente".
3. Immancabilmente i "fact-checking" si concludono confermando la versione del regime, salvo quelle rare eccezioni che gli servono per dare una parvenza di "imparzialità", quando un fatto è talmente enorme ed evidente da non poterlo nascondere perché già dimostrato da altri.
4. Il "fact-checking" non può che concludersi confermando la versione di regime, visto che come "fonte indipendente" usano quella del regime stesso, di media di regime, giornalisti di regime, scienziati di regime, professori di regime, organizzazioni di regime, etc. di regime.
5. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese che affermano di avere poteri speciali per discernere la verità. Questo perché la caratteristica indispensabile per essere un "fact-checker" è essere un utile idiota con una cultura approssimativa.
6. (...) I "fact-checker" si dividono in due categorie: L'utile idiota puro e il fanatico globalista ideologizzato.
7. I "fact-checker" sono fermamente convinti di essere moralmente superiori. Di questa convizione se ne vantano spesso in pubblico, arrivando al punto di "provarlo" con "fact-checking" che fanno se stessi, confermando così che di essere degli utili idioti.
8. I "fact-checker" vivono in un eterno circolo vizioso. Primi del pensiero critico che mette in dubbio le "fonti ufficiali", cercano le "fonti indipendenti" su Google, che è quello che li finanzia e che le fonti indipendenti le censura, anche grazie ai loro "fact-checking".
9. Altre "fonti indipendenti" dei "fact-checker" sono gli altri "fact-checker". Sono a tutti gli effetti una loggia massonica in cui si proteggono l'un l'altro. Invece del grembiule massonico, amano esibire il logo di IFCN che li certifica, finanziata da Soros, Google e Facebook.
10. Uno dei segni di riconoscimento dei "fact-checker" è l'enorme coda di paglia che si incendia per autocombustione quando giurano l'indipendenza dalle organizzazioni di Soros, nonostante lavorino eslusivamente per aver ricevuto la "certificazione" di IFCN finanziata da Soros.
11. La coda di paglia gli si incendia quotidianamente quando giurano indignati minacciando querela, di non avere la responsabilità per la censura di Facebook, anche se gli forniscono i "fact-checking" che sanno che verrà utilizzato come scusa per censurare la libertà di pensiero.
12. I "fact-checker" sono i paladini della libertà di pensiero, purché il pensiero corrisponda al loro. Conoscono a memoria le regole dei social in cui si autorizzano a censurare chi vogliono, ma non hanno mai letto o capito l'Art. 21 della Costituzione sulla libertà di parola.
13. Il "fact-checker" è un animale sociale che ama i meeting onanistici con altri "fact-checker". (...)
14. Il "fact-checker" di razza ha una vera e propria adorazione per tutto ciò che rappresenta il potere costituito. Non c'è nulla di troppo sporco che il "fact-checker" non sia disposto a difendere con i propri "fact-checking".
15. Il "fact-checker" adora difendere qualsiasi potere costituito. (...)
16. (...) Il "fact-checker" non occorre corromperlo, perché è nella sua intima natura conformarsi al potere come Fantozzi al mega direttore.
17. "Il fact-checking ha assunto recentemente un ruolo importante nel pilotare le masse e le decisioni politiche. (...)
18. "Stranamente le loro decisioni convergono ineluttabilmente, con rarissime eccezioni, sempre con la visione del mainstream e del pensiero unico ovvero della politica mondiale fatta di governi fantoccio che eseguono semplicemente gli ordini ricevuti da altri."
19. "Proprio come i governi fantoccio citati, anche i fact-checker identicamente si comportano, conformandosi anche a costo di dover fare i salti mortali per spiegare l'inverosimile, fino a raggiungere vette di ridicolaggine assoluta che rasentano la vergogna." - Sir Lancillotto
20. Il primo "fact-checker" noto si chiamava Giuda Iscariota. Per trenta denari d'argento confermò che Gesù non era il Messia, usando come fonte indipendente i sommi sacerdoti. A quel tempo i "fact-checking" venivano ancora pagati bene.
21. Come Giuda anche il "fact-checker" contemporaneo ha la naturale propensione alla delazione. Crede che i Termini di Servizio dei social sia il Codice Penale, e si vanta di segnalare alle autorità tutti quelli "violano" quei reati immaginari che esistono solo nella sua testa.
22. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese. Il giornalismo è morto. I "fact-checker" sono i batteri che lo stanno portando alla decomposizione. —
Nota: Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
La guida definitiva al fact checking, via https://twitter.com/ChanceGardiner/status/1695828910955512173
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crazy-so-na-sega · 3 months
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lo sento nel mio spirito una ribellione incontenibile contro queste maschere macabre della plutocrazia social-democratica, massonica e demo-liberale, che sotto i paludamenti della fratellanza umana nascondono il coltello per colpire alle spalle l'umanità.
Nicola Bombacci
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curiositasmundi · 10 months
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Un personaggio sempre sullo sfondo di vicende misteriose, che appare e scompare, di quelli che non finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma il cui nome affiora più volte negli atti giudiziari degli ultimi trent’anni. A volte perché accostato alla mafia siciliana, più di recente alla ‘ndrangheta. L’uomo di cui parliamo ha quasi ottant’anni, è nato in Libia ma vive a Catania.
Si chiama Francesco Rapisarda e nel corso della vita ha stretto relazioni pericolose che – seppure non abbiano mai portato a imputazioni per associazione mafiosa – hanno contribuito ad alimentare sul suo conto ombre e misteri. Alcuni dei quali intrecciati con la massoneria. Ora che è al centro di inchieste dell’antimafia, il modo migliore per conoscerlo è risalire la linea del tempo.
Per ultimo il suo nome è comparso nell’inchiesta della procura di Catanzaro che, a inizio luglio, ha riacceso i riflettori sul villaggio Sayonara di Nicotera (Vibo Valentia), passato alla storia per avere ospitato, nell’estate ’92, uno dei summit in cui le ‘ndrine decisero di aderire alla strategia stragista inaugurata da Cosa nostra con le uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che, l’anno dopo, avrebbe portato le bombe a Firenze, Roma e Milano.
Per i magistrati, tre decenni dopo quella riunione, il Sayonara era ancora in mano alla ‘ndrangheta. E a dimostrarlo sarebbe proprio la presenza al suo interno di Rapisarda. Sayonara simbolo di un’alleanza duratura tra le organizzazioni mafiose divise dallo Stretto di Messina.
[...]
Per gli inquirenti, Rapisarda sarebbe arrivato al Sayonara forte di alcune referenze mafiose. In particolar modo da parte della famiglia Santapaola-Ercolano, che a Catania rappresenta Cosa nostra.
A sostegno di questa ipotesi, citano i fatti che nel 2016, l’anno prima di prendere la conduzione del lido, avevano portato Rapisarda e il fratello ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Brotherood. Al centro dell’indagine erano finiti i punti di contatto tra esponenti della famiglia Ercolano e alcuni appartenenti a una loggia massonica di cui proprio Francesco Rapisarda era il sovrano.
Grazie a tali convergenze l’uomo, che è anche rappresentante di un’associazione che rimanda all’organo di governo del Rito Scozzese Antico ed Accettato, sarebbe riuscito a turbare un’asta giudiziaria e rientrare in possesso di un complesso industriale. Vicende per le quali Rapisarda è stato condannato a due anni e otto mesi in appello, dopo essere stato assolto in primo grado.
Per spiegare perché la vicinanza agli Ercolano avrebbe rappresentato un buon biglietto da visita agli occhi di Mancuso, i magistrati ricordano invece l’amicizia che lega il boss di Limbadi ad Aldo Ercolano, nipote del capomafia Nitto Santapaola e condannato all’ergastolo per diversi omicidi, tra cui quello del giornalista Giuseppe Fava.
[...]
l capitolo più misterioso della biografia di Francesco Rapisarda risale, però, a tempi più remoti. Si tratta di una vicenda in cui, in prima battuta, venne tirato in ballo insieme al fratello Carmelo, per poi uscire di scena: il duplice delitto della Megara.
È il 30 ottobre 1990 quando, nella zona industriale di Catania, l’auto su cui viaggiavano Alessandro Rovetta e Francesco Vecchio – amministratore e dirigente della più grande acciaieria di Sicilia – viene crivellata di colpi da un commando che, per gli investigatori dell’epoca, agì con «tecniche quasi militari».
Ad oggi non esistono colpevoli e l’indagine per tre volte è finita sul binario morto della richiesta di archiviazione. L’ultima attende il responso del gip, chiamato a valutare l’opposizione dei parenti delle vittime, convinti che non tutto il possibile sia stato fatto.
Sullo sfondo di questa storia c’è posto non solo la criminalità organizzata. Il 5 novembre 1990 una telefonata all’Ansa di Torino annunciò l’esecuzione di Rovetta e Vecchio per conto della Falange Armata, la sigla che ha accompagnato parte dei misteri italiani dagli anni Novanta in poi – dai delitti della Uno Bianca alle stragi – e che sarebbe sorta all’interno della settima divisione del Sismi, il servizio segreto militare. Di fatto, il duplice omicidio della Megara fu la seconda rivendicazione nella storia della Falange.
A mancare finora è stato anche il movente. L’acciaieria da tempo era nella morsa del racket e, con all’orizzonte una ristrutturazione miliardaria, Cosa nostra avrebbe avuto tutto l’interesse a evitare il clamore di un delitto eccellente.
È tra questi punti interrogativi che, a metà anni Novanta, compaiono sulla scena i fratelli Rapisarda: entrambi attivi nell’indotto della Megara, a citarli è il collaboratore di giustizia Giuseppe Ferone. Secondo il quale, Vecchio sarebbe stato ritenuto colpevole della riduzione di commesse a favore di una delle loro ditte e per questo destinatario di un’estorsione da parte degli emissari di un clan locale, a loro volta vicini ai Rapisarda.
[...]
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Dalla loggia alla società: il trionfo della mentalità massonica
La data di nascita della Massoneria è il 24 giugno 1717: la ricorrenza di san Giovanni Battista è uno dei tanti sovvertimenti di simboli ed espressioni cristiane, indice di un più generale sovvertimento dei valori penetrato a fondo nel sentire comune. Continue reading Untitled
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vintagebiker43 · 2 years
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"Faceva feste con minorenni seminude.
Pagava affitto e vitto e stipendio a ragazze per averle a disposizione al bisogno.
Ospitava a casa sua in sardegna uomini di mezz'età con il pipo di fuori che passeggiavano in giardino.
Aveva come amico uno dei più importanti faccendieri mafiosi che ha fatto eleggere senatore e ministro. Amico che - tra le altre cose - gli ha permesso di comprare la villa di residenza pagandola un quinto dell'effettivo valore, dalla ragazza che aveva in tutela.
Era iscritto alla loggia massonica P2 che è stata sciolta perché aveva nei suoi scopi l'eversione dello stato di democrazia.
Tra i suoi dipendenti ci sono esponenti attivi della mafia.
E' stato condannato in via definitiva per più di un reato.
E vi stupite che abbia definito "brave persone" Putin e altri del governo Russo?
Io mi sarei stupito del contrario."
Marco Proietti Mancini
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arcobalengo · 2 years
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Personaggio eclettico, Rostagno approdò in Sicilia dopo diverse esperienze. A Trento era stato protagonista nelle lotte studentesche ed era anche stato tra i fondatori di Lotta Continua. Dopo una lunga permanenza a Milano, Rostagno creò il circolo “Macondo”, prima di andare in India a seguire le orme del guru Osho. In Sicilia il piemontese non si occupava solo della Saman. Da giornalista aveva il brutto vizio di avventurarsi per soddisfare la sua curiosità. Così cominciò a denunciare gli intrighi mafiosi attraverso Radio Tele Cine, una televisione locale di cui divenne presto il principale animatore, discutendo di mafia e malaffare, con tanto di nomi e cognomi. Tra marzo e giugno 1988, Rostagno rivelò a una sua collaboratrice che era stato chiamato da alcuni personaggi influenti trapanesi che gli avevano consigliato di lasciar perdere la sua inchiesta sulla loggia massonica Scontrino. Nello stesso periodo Mauro stava raccogliendo, in gran segreto, materiale per una sua ricerca fondata su una tesi che vedeva collegamenti precisi tra l’omicidio del giudice Ciaccio Montalto, le indagini da questi portate avanti, la famiglia Minore di Trapani, il boss Mariano Agate e alcuni imprenditori catanesi. C’era anche un’altra pista che toglieva il sonno a Rostagno. Si era accorto per puro caso che nella zona di Lenzi vi era un traffico di armi, a due passi dalla comunità Saman, dove sorgeva l’ex aeroporto di Milo, in disuso ormai da anni. Dopo la boscaglia, c’erano dei tunnel sotterranei tra Lenzi e il vecchio aeroporto militare. Un posto sicuro dove svolgere operazioni coperte, al riparo da occhi indiscreti. Il giornalista Sergio Di Cori confermò che Rostagno era a conoscenza «di un traffico d’armi che avveniva in una pista aerea in disuso che si trova nei pressi di Trapani. Aveva fatto delle riprese con una telecamera». La scoperta era stata casuale e venne fatta una sera che il giornalista si era appartato con la moglie di un alto ufficiale, in un boschetto dei dintorni. Rostagno filmò la scena in cui casse di medicinali, pronte per essere portate in Africa, venivano sostituite da casse di armi. Tutto documentato in una videocassetta sulla quale Rostagno scrisse: «Non toccare». Emerse così un sistema di connessioni indicibili. Traffici di armi e droga gestiti dalla potente mafia trapanese, con «coperture» insospettabili, a partire dai militari in servizio all’aeroporto di Birgi. Ma anche con coperture politicamente targate Partito socialista. Spuntò fuori che uno dei maggiori referenti socialisti a Trapani era proprio Francesco Cardella, il guru della Saman e braccio destro di Rostagno, che nella testimonianza del vice questore Giovanni Pampillonia avrebbe utilizzato «le scatole vuote della struttura, per gestire traffici di armi con la Somalia, dove il guru avrebbe inviato un suo emissario, ufficialmente, per realizzare un ospedale mai costruito». Il nome dell’emissario era Giuseppe Cammisa (detto “Jupiter”), imparentato con l’avvocato Antonio Messina, boss del narcotraffico di Campobello di Mazara. Una ricostruzione non suffragata, però, dalle sentenze giudiziarie. Di certo Cammisa fu l’ultimo a incontrare in Somalia la giornalista della Rai Ilaria Alpi, prima che questa fosse uccisa. Il 26 settembre 1988, due killer freddarono Mauro Rostagno mentre rientrava in comunità a bordo della sua Duna bianca. Era di ritorno dalla tv, dove aveva condotto il telegiornale. L’auto fu fermata da due uomini che gli spararono con un fucile a pompa e una pistola, uccidendolo sul colpo. Rostagno aveva quarantasei anni. Due mesi prima, aveva incontrato il giudice Giovanni Falcone.
Franco Fracassi - The Italy Project
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fridagentileschi · 2 years
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In queste ore nell’abbazia di Westminster si sono concertati tutti i vertici nel NWO.
Sono tutti lì e seduti gerarchicamente.
Il pavimento è una grande scacchiera (simbolo presente nei pavimenti di tutte le logge massoniche) e le sedute sono come il parlamento inglese (cioè come una loggia massonica).
Tutti rendono omaggio massonicamente al Gran Maestro morto. Tv e media come megafono dell’evento per i sudditi occidentali.
Noi speriamo che stiano tutti assistendo al futuro prossimo dei loro intenti politici, civili e sociali.
Don Minutella
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unita2org · 7 months
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LA LOGGIA MASSONICA P2 AL GOVERNO DEL PAESE PUNTA CON IL "PREMIERATO FORTE" ALL'AUTOCRAZIA DI STAMPO FASCIOSIONISTA.
Ecco i due teorici anticomunisti del premierato forte, anzi fortissimo… di Redazione Aver lasciato colpevolmente spazio per trent’anni ai piduisti della seconda Repubblica ha portato a quest’ultimo tentativo di dare un mortale colpo, da parte della Meloni, a quel poco di democrazia ancora in essere. Se non li cacciamo dal governo del paese la dittatura a tappe ci riporterà nei fatti ad un…
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falcemartello · 11 months
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Orwell
“…il mondo è stato evidentemente precipitato in uno scenario che possiamo definire “distopico”, proprio perché la plutocrazia massonica anticristica attualmente dominante, ha utilizzato questo genere letterario per veicolare le proprie “conoscenze segrete”, seguendo un metodo divulgativo “morbido”, improntato cioè all’assuefazione psicologica collettiva, attuata a mezzo di una penetrazione sociale altamente pervasiva, ma in modo graduale sebbene via via crescente.”
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