Aveva gli occhi che parevano quelli di un demone infuocato. Guardateli questi occhi. Guardateli.
Sono stata sabato scorso a trovare questo signore a Castellarano di Reggio Emilia. Castellarano è anche una bella cittadina. Che nemmeno te la immagini. Ci si arriva prendendo l’autostrada che attraversa Modena. Sassuolo. Eccetera. Eccetera. Passi anche per una cosa chiamata CeramicLand. Perché qui sta il cuore della produzione della ceramica.
Castellarano invece in zona collinare sulla riva sinistra del fiume Secchia, è un borgo storico fluviale molto suggestivo, tra vicoli in pietra, slarghi e piazzette restaurate, case e palazzi ben tenuti. Solo che. Solo che anche qui ci sono le case occupate.
Arrivo a casa di questo signore ghanese che non paga l’affitto e che ha il contratto scaduto da oltre un anno e mezzo che è quasi mezzogiorno. La proprietaria gli suona il campanello. Ma lui non vuole scendere. “Vieni tu su”, le dice. Io lì per lì sono titubante poi dico: “Ok andiamo. Andiamo su”. L’aria era pure solforosa. Pressante.
Gli chiedo perché non se ne sia ancora andato, come mai con un contratto scaduto da oltre un anno lui sia ancora lì. Gli chiedo perché nonostante un’ordinanza di sfratto lui continui a rimanere fregandosene di tutto. E di tutti. Fottendo la gente. Fottendo lo Stato. Poi. Poi gli dico: “Allora tu riconosci di avere un debito verso questa donna”. Donna che tra l’altro è disperata. Non sa come fare per tirare a campare. Questa casa era la sua pensione. E ha fatto perfino lo sciopero della fame. Lui mi dice: “Sì sono 3 mila euro”. Io gli dico di no. Gli dico che gliene deve oltre 16 mila. Ma lui. Lui in un baleno esplode. E i suoi occhi si fanno rossi. Vermigli. Cremisi. Sembravano palle infuocate che saettano nel cielo. In un lampo sembrano deflagrare. Paiono venire fuori dalle palpebre che contengono gli occhi. Le sue pupille erano dilatate. Il suo iride era ingigantito di rabbia e violenza. I suoi nervi hanno iniziato a ingrossarsi. E le sue vene erano gonfie di collera. A un certo punto ha iniziato a gocciolare sudore e a me son tremate per un attimo le gambe. È esploso in un “No! No! No! Nooooooo”. E lo diceva così bilioso, iracondo, che pareva impossibile tenerlo. Da lì ha iniziato a farneticare. A gesticolare. E in preda a un violento turbamento ha iniziato a bestemmiare. Gli ho detto: “Stai bestemmiando e dici anche di essere cristiano”, e lui ha continuato. Credeva di incutermi timore ma non ho fatto né un passo indietro. E nemmeno un passo avanti. Sono rimasta di marmo. Ho continuato a fissarlo dritto negli occhi. E lui all’improvviso. All’improvviso ha iniziato a guardarmi. A fissarmi. A squadrarmi. Mi guardava il volto. Il seno. Le gambe. Le braccia. Mi fissava come a dire: “Io sono un uomo. Tu una donna”. Ma non gli ho dato retta. Aveva lo stesso sguardo che un felino riserva alla sua preda. Questa non è gente che viene in Italia e si converte al Cristianesimo di punto in bianco. Nel loro profondo la donna è considerata un essere inferiore. Come fosse una gallina. Fatto sta che questo signore continua a occupare una casa che non è sua. Continua a non pagare soldi alla proprietaria. Continua a fottersene di tutto. Tanto da che può chiedere sei mesi e il giudice magari glieli concede. Sa che avrà lo Stato dalla sua parte. Sa che i suoi diritti, a differenza della proprietà privata, sono garantiti dalla sciatteria e dal pressapochismo e dall’inefficacia e inefficienza delle nostre leggi. Questa è tutta gente che i talebani dell’accoglienza proteggono.
Buonisti col culo degli altri. Fino a che non occupano casa tua.
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Emergenza Idrica a Agrigento: Tribunale Conferma Condanna per Mala Gestione
Il Tribunale di Agrigento ha emesso una sentenza in merito alla mala gestione del servizio idrico, confermando la condanna della Curatela del Fallimento e assegnando ad una iscritta di Konsumer Agrigento la vittoria in questa battaglia legale. L'avv. Giuseppe Di Miceli ha assistito la parte danneggiata, dimostrando l'errata applicazione della tariffa "altri usi" anziché quella residenziale.
Nonostante la vittoria legale, emerge una preoccupante situazione nel sistema idrico della zona. Gli utenti, in caso di problematiche amministrative, sono costretti a ricorrere al tribunale per far valere i propri diritti. Questo solleva dubbi sulla qualità e sull'efficienza della gestione pubblica del servizio idrico, con tariffe elevate e difficoltà nell'accesso al servizio sostitutivo.
Il Coordinatore Konsumer Agrigento, rappresentante degli utenti, in una nota esorta i sindaci a convocare un tavolo di crisi in Prefettura, coinvolgendo la Protezione Civile per affrontare l'emergenza idrica. La richiesta comprende anche la necessità di un commissario ad acta per garantire la trasparenza e affrontare la morosità degli Enti Locali verso Aica, evidenziando lacune nella depurazione e il mancato flusso d'acqua nelle case dei cittadini.
Si spera - dice l'avv. Giuseppe Di Miceli - che questa nota non diventi strumento di polemiche sterili, ma piuttosto un appello per correttivi necessari nel sistema idrico, a beneficio della collettività.
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24 ago 2023 15:03
LA TOGA IN VACANZA PAGA POCO O NIENTE – NON C'È SOLO IL RESORT ALL’ISOLA DI PIANOSA A 7 EURO AL GIORNO. “IL GIORNALE” SCOPRE CHE I MAGISTRATI HANNO LA FORTUNA DI PASSARE LE FERIE A PREZZI STRACCIATI O GRATIS ANCHE A IS ARENAS, DAVANTI AL MARE CRISTALLINO DELLA SARDEGNA, O NELLE CASERME IN ALTA BADIA O SULL'ALPE DI SIUSI – L’INCHIESTA SUL BUSINESS DELLE COOPERATIVE CHE GESTISCONO LA COLONIA AGRICOLA DI DETENUTI A PIANOSA, TRA FAVORI E GARE D'APPALTO TRUCCATE... -
1. IL GRANDE SCROCCO
Estratto dell'articolo di Luca Fazzo per “il Giornale”
[…] Il Pianosa resort, il gruppo di alloggi di proprietà dell’amministrazione penitenziaria nell’isola tirrenica dove per anni toghe più o meno a rischio hanno passato a prezzi ridicoli le loro vacanze estive, non è l’unica struttura pubblica messa a disposizione di giudici e pubblici ministeri per le loro esigenze private.
Strutture al mare, strutture ai monti, persino abitazioni private vengono assegnate - sotto le motivazioni più disparate - a appartenenti all’ordine giudiziario secondo una graduatoria non scritta fatta di prestigio professionale e capacità relazionali.
Struttura gemella a quella di Pianosa è quella di Is Arenas, nel Comune di Arbus, sulla costa sudoccidentale della Sardegna. Anche il resort di Is Arenas sorge a ridosso di una struttura carceraria che - a differenza di Pianosa, dove esiste solo una colonia agricola per detenuti a custodia attenuata – è ancora pienamente operativa, con un’ottantina di prigionieri.
A poca distanza dal carcere ci sono gli alloggi che vengono assegnati ogni anno per il periodo estivo dall’Eap, l’ente previdenziale per la polizia penitenziaria. Strutture semplici ma confortevoli, affacciate su un mare maldiviano, dove sostanzialmente non si paga l’affitto. Il sito dell’Eap dice che chi va a Is Arenas «partecipa alla contribuzione volontaria a favore dell'Ente».
Comprensibile se a usufruire della vacanza low cost fossero davvero solo agenti di custodia e altri dipendenti delle carceri, un po’ meno se – come spiegano fonti dell’Eap - allo stesso bando di concorso possono partecipare, come per Pianosa, anche altri stipendiati del ministero della Giustizia, compresi «per motivi di sicurezza» i magistrati.
[…] Nel patrimonio immobiliare del Dap, la direzione delle carceri, c’è anche una quantità di appartamenti urbani. Sono quasi sempre collocati a ridosso delle prigioni, in zone degradate o periferiche, e ad abitarci sono in genere funzionari o agenti in servizio nelle carceri adiacenti. Ma una quota di questi appartamenti è a ridosso di carceri posti nei centri storici delle città, in zone di pregio: il caso più significativo è quello di Regina Coeli, la casa di reclusione storica della Capitale, affacciata sul Tevere.
A chiedere e a ottenere di abitare in alcuni di questi appartamenti a prezzi fuori mercato sono stati in passato numerosi magistrati. Nel 2018, quando arrivò a dirigere il Dap, il pm Francesco Basentini si fece portare l’elenco completo degli affitti e delle morosità, ne rimase dolorosamente colpito al punto di avviare un progetto integrale di riforma della gestione del patrimonio immobiliare. Poi Basentini dovette lasciare il Dap, e il progetto non si sa che fine abbia fatto.
[…] esistono anche casi di scrocco collettivo. […] Se la polizia penitenziaria non ha a disposizione grandi alloggi sulle montagne, a colmare la lacuna provvedono le caserme sia dei carabinieri sia della polizia, dove i magistrati - sempre sotto l’egida dei motivi di sicurezza - possono chiedere di essere ospitati per le settimane bianche. Stesso discorso per le strutture dell’esercito.
Tra le location più ambite ci sono a Merano lo Stifterhof della Ps e il Soggiorno montano dell’Arma; a Corvara, in Alta Badia, c’è il Villaggio Tempesti, il famoso centro addestrativo delle truppe alpine, recentemente ristrutturato a cura della provincia di Bolzano.
La più famosa di tutti è probabilmente Villa Ausserer a Siusi, ufficialmente chiamata «base logistica» ma così richiesta per vacanze-status da finire al centro di un contenzioso tra il ministero della Difesa e il Comune di Castelrotto, che ne aveva disposto la chiusura considerandola un «esercizio ricettivo a carattere extra-alberghiero».
Il Tar diede torto al Comune e Villa Ausserer ha potuto continuare a essere gestita dal Comando truppe alpine di Bolzano, ospitando figure di alto profilo (in precedenza, anche il presidente della Repubblica Ciampi) ma anche «personalità di adeguato livello», magistrati compresi.
Nel 2017 il costo giornaliero era di 26 euro: un po’ più dei sette euro di Pianosa, ma comunque abbordabile. È rimasto negli annali un magistrato che arrivato con famiglia in una delle strutture alpine chiese dove si ritirava lo ski-pass.
2. I DETENUTI SULL’ISOLA: UN BUSINESS GESTITO A COLPI DI FAVORI E DI REATI
Estratto dell'articolo di Luca Fazzo per “il Giornale”
Un progetto avanzato, il fiore all’occhiello di una gestione dal volto umano della politica carceraria: l’isola di Pianosa, dopo la dismissione del carcere di massima sicurezza voluto dal generale Dalla Chiesa, è il simbolo di una prigione tesa al recupero dei detenuti. Peccato che anche questo sia diventato un business gestito a colpi di favori e di reati, almeno secondo l’informativa dei carabinieri di Livorno di cui il Giornale è in possesso.
È la stessa informativa, datata 5 luglio 2021, in cui viene ricostruito con dovizia di particolari sconcertanti il «luna park» - come viene definito in una intercettazione - in cui si era trasformata l’ex isola-carcere, che oggi ospita una colonia agricola con venti detenuti del carcere di Porto Azzurro assegnati a Pianosa per buona condotta.
Rapporti sessuali con le turiste, love story tra detenuti e agenti di custodia, pesca e caccia di frodo, ruberie di ogni genere: compresa la commissaria della polizia penitenziaria Giulia Perrini che mette a all’asta su Ebay dei volumi rari e preziosi trovati nella biblioteca del carcere.
Il tutto viene a galla dopo che i carabinieri inviano a Pianosa, a comandare il presidio sull’isola, una giovane marescialla estranea ai giri locali. È lei a documentare e fotografare tutto. Comprese le visite a scrocco dei vip - attori, calciatori, presentatori - portati a Pianosa dalla motovedetta della Polizia penitenziaria su decisione del direttore del carcere di Porto Azzurro, Francesco D’Anselmo, che finisce per questo indagato per peculato.
Nel rapporto del 2021, firmato dal maggiore Michele Morelli, vengono ricostruite tutte le manovre per truccare la gara d’appalto per la gestione dei servizi che sull’isola impiegano i detenuti semiliberi provenienti da Porto Azzurro. […]
A gestire i servizi si succedono nel corso degli anni diverse cooperative. A dirigere il minuscolo albergo dell’isola è però sempre Giulia Manca, una dei pochi residenti a Pianosa, che nella relazione dell’Arma appare come uno dei veri dominus dell’isola, anche grazie «al particolare ascendente che la Manca mostra di esercitare sulla persona di Landi Sandra, responsabile dell’area amministrativa del comune di Campo nell’Elba». Grazie a questo ascendente la Manca «riesce a carpire e ricevere informazioni di prima mano sull’andamento della gara d’appalto».
La gara viene varata dal Comune il 3 marzo 2021 e le manovre vengono seguite in diretta dai carabinieri che intercettano sia la Manca che il sindaco, Davide Montauti. C’è già un vincitore designato, la cooperativa Esperia, alla quale la Manca spiega che «in futuro il Comune predisporrà un bando cucendolo addosso a loro senza dare opportunità ad altri di partecipare».
In cambio, la Manca ottiene - grazie al Comune - la garanzia di mantenere il posto chiunque sia il vincitore: la Landi la presenta alle cooperative «come una persona che dovrà essere assunta da chiunque si aggiudichi l’appalto (...) lei fa parte del pacchetto, chi vuole prendere Pianosa deve prendere anche a Giulia se no non c’è pacchetto». «Sono il sindaco ufficiale di Pianosa», si vanta la Manca al telefono. […]
Tra i traffici venuti a galla c’è persino quello per impadronirsi delle visite alle catacombe paleocristiane. Il sindaco «era andato a Roma perché lui voleva farle prendere a me», dice la Manca. Ma scende in campo l’Ente Parco che «intervenne con il Vescovo per lasciare la gestione all’ente stesso, nella persona di Carlo Barellini»: quest’ultimo viene definito dai Cc «soggetto molto discusso per i suoi rapporti con detenuti e agenti».
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on the Parco del Colle Oppio as a contested, complex, conflictual space
it seems to be used by the "law and order" right as part of their safety-unsafety discourse
"Un tempo, nemmeno tanto tempo fa, Colle Oppio non indicava soltanto un luogo storico della Capitale – una delle cime del Mons Esquilinus e poi un parco urbano inaugurato subito dopo la presa di Roma – ma uno spazio politico, quello del Fronte della Gioventù, cioè l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, che proprio lì aveva una importante sede, poi ereditata dai giovani di Alleanza Nazionale e successivamente da Fratelli d’Italia (fino all’inizio del 2020, quando il Comune eseguì lo sfratto per morosità durante il lockdown per il Covid). Uno spazio dove è cresciuta politicamente anche Giorgia Meloni, ex ministra, leader di Fdi e oggi indicata come possibile premier di un governo di centrodestra dopo le elezioni del 25 settembre.
Paradossalmente, negli ultimi decenni, accanto ai giovani di estrema destra impegnati anche in campagne contro l’immigrazione clandestina, il parco del Colle Oppio – in cui si trova la Domus Aurea di Nerone – ha ospitato numerosi migranti: intere famiglie di “irregolari” costrette a dormire all’addiaccio, ma anche giovani sbandati e tante persone che gravitavano intorno alla vicina mensa gestita dalla caritas. Un luogo considerato spesso “insicuro”, stretto tra Esquilino e Monti, che si affaccia sulla Gay Street e le basiliche del Celio, dove però nel fine settimana capita di ritrovarsi in vere e proprie feste popolari di varie comunità straniere a Roma, con campionati di calcio internazionali che si giocano su un campo di calcio con vista sul Colosseo. Dove esiste uno skate park molto frequentato (e che ha ospitato una tappa del campionato mondiale di categoria) e dove da anni i genitori della vicina scuola media “Mazzini” tengono il loro pranzo-picnic di fine anno."
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Milano. 8,4 milioni per nuovi progetti operativi di Aler Milano: delibera della Giunta regionale
Milano. 8,4 milioni per nuovi progetti operativi di Aler Milano: delibera della Giunta regionale.
Regione Lombardia stanzia 8,4 milioni di euro per consentire ad Aler Milano di attuare nuove azioni finalizzate a migliorare la qualità dell'abitare e implementare i servizi ai cittadini. Lo prevede una delibera della Giunta regionale approvata su proposta dell'assessore alla Casa e Housing sociale.
PROGETTI OPERATIVI
"Aler Milano - afferma l'assessore regionale alla Casa - dovrà tradurre queste risorse in progetti operativi, concreti e fattibili, che riguardino in particolare le modalità di pronto intervento, i rapporti con gli inquilini, il recupero della morosità, l'ottimizzazione del ciclo riattazione-assegnazione degli alloggi e un ulteriore efficientamento dell'organizzazione aziendale".
ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE
"Per quanto concerne il recupero della morosità - prosegue l'assessore - occorre intensificare i percorsi di contrasto anche attivando collaborazioni istituzionali e con enti no profit, così da attuare specifiche azioni di accompagnamento sociale".
SFORZO ECONOMICO SUPPLEMENTARE
"Lo stanziamento - spiega l'assessore - rappresenta uno sforzo economico supplementare che Regione, secondo gli obiettivi della 'Missione Lombardia', mette in campo per proseguire nel rilancio delle politiche abitative in una realtà variegata e complessa come quella milanese"....
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