Tumgik
#narrativa storica
errorifondamentali · 7 months
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Arriva anche il capitolo 07. Vi lascio il link per recuperare tutta la storia, se vi interessa.
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abr · 17 days
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"È molto bello parlare di libertà qui con voi in Italia, perché non appena vi libererete dalla burocrazia e dal peso dei sussidiati, nessuno in Europa potrà competere con il vostro talento." (Margaret Thatcher)
Veritas. Definitiva. Certificata storica.
(ad es. prendi tutta la narrativa sconfinata su "capintesta imbelli, soldati eroi" delle guerre mondiali, tanto da esser diventato luogo comune: è il riconoscimento implicito che il nostro cancro è stato, è e sarà il burocrate statalista centralista).
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alessandro55 · 3 months
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L'albero della cuccagna
Nutrimenti dell'arte
Achille Bonito Oliva
Analisi storica Guido Guerzoni
Skira, Milano 2017, 254 pagine,brossura, 151 ill.a colori, 24x28cm, ISBN 9788857237107
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Nell’immaginario collettivo la Cuccagna rappresenta il paese dell’abbondanza e il luogo del divertimento per antonomasia.
Il gioco che da questo mito prende il nome ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare. Simbolo di gioia e prosperità – ma anche della fatica e dell’impegno indispensabili a ottenerle – questa immagine è comune a tutte le culture europee, ed è presente nelle sue diverse varianti tanto nei riti diffusi sulle sponde del Mediterraneo, quanto nelle saghe nordiche. Molteplici sono i riferimenti concettuali che conferiscono a questa icona specifica un valore d’identità condivisa, che accomuna civiltà tra loro anche distanti. L’albero della cuccagna è, dunque, identificabile come motivo iconografico capace di una funzione narrativa e interpretativa del presente globalizzato, ma anche come metafora utile a generare riflessioni sul tema dell’alimentazione e della giustizia sociale. Attraverso un innovativo progetto espositivo in progress, partito nell’ambito di EXPO 2015 e conclusosi nel 2017, Achille Bonito Oliva ha selezionato 45 artisti per realizzare opere ispirate al tema arcaico dell’albero della cuccagna, costruendo una mostra diffusa su tutto il territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che ha coinvolto musei e fondazioni pubbliche e private. Nel libro l'installazione luminosa di Giovanni Albanese, la “camera a olio” di Per Barclay, la quercia di Gianfranco Baruchello, le opulenze contraddittorie e inquietanti di Bertozzi e Casoni, per arrivare a una varietà di punti di vista con Marzia Migliora, Goldschmied &Chiari, Alfredo Jaar, Sislej Xhafa, Patrick Tuttofuoco, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ontani, Mimmo Paladino.
L’esperienza curatoriale ed espositiva, per molti versi straordinaria, di questa mostra è ora raccolta nel volume italiano/inglese edito da Skira che, accanto al saggio del curatore e a un’analisi storica firmata da Guido Guerzoni, documenta le 45 opere attraverso i contributi critici di professionisti del mondo della cultura contemporanea (critici, storici dell’arte, direttori di museo e curatori indipendenti) e la segnalazione delle innumerevoli collaborazioni e sponsorizzazioni – pubbliche e private – che hanno supportato artisti e musei.
Mostra 25 settembre 2015 - 10 marzo 2017 Oltre 40 sedi in Italia
23/06/24
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emmablackauthor · 1 year
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Recensione:"Il giardino d'estate" Di Paullina Simons
Felice lunedì, gente! Come state, come va con la calura? Io mi godo il clima secco e ventilato della Germania, ma intanto leggo e infatti ho finito anche l’ultimo volume della trilogia del Cavaliere d’Inverno. Ve ne parlo qui sotto ma attenzione, ci sono spoiler! Autore: Paullina Simons Genere: Narrativa rosa e storica Anno: 2013 VOTO: 4 Trama (fonte Amazon): La travolgente storia d’amore…
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weirdesplinder · 2 years
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LIBRI IN ITALIANO CON VIAGGI NEL TEMPO SEZIONE NARRATIVA GENERALE, video 2
- Timeline, di Michael Crichton
Link: https://amzn.to/2XpeSfx
Il  romanzo inizia in un mondo in cui le nuove tecnologie, sfruttando anche  le teorie della fisica quantistica, permettono di muovere  istantaneamente informazioni e oggetti, senza cavi né reti. Computer  piccoli come una molecola consentono anche agli uomini di visitare  qualunque istante del passato: la storia potrebbe diventare un immenso  luna park a disposizione dei turisti del tempo. È difficile immaginare i  rischi di viaggi di questo tipo: lo apprende a proprie spese un gruppo  di storici e archeologi che “visita” la Francia del Trecento e si trova  catapultato nel pieno della Guerra dei Cent'Anni, tra assedi, duelli,  briganti, soldataglie e affascinanti castellane.
- La confraternita degli storici curiosi, di Jodi Taylor (serie di 12 libri)
Link al libro: https://amzn.to/3sHjV9z
Link al post dove parlo di questa serie: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/643733196166545408/jodi-taylor
Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche  storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico.  Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo  compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti  nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che  siano solo dei tipi un po’ eccentrici: a ben vedere, se li si osserva  mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare  involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul  lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la Storia  vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena  di irresistibile ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine  Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi  protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e  tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary  (spesso - anzi sempre - per il rotto della cuffia) e affrontano una  banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare  mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’Undicesimo secolo alla Prima guerra  mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria,  una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il  finimondo.      
- La mappa del tempo, di Felix J. Palma
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Londra, 1896. Il giovane e ricco Andrew Harrington è  inconsolabile per la perdita dell'amata Marie, una prostituta uccisa  anni prima da Jack lo Squartatore. A un passo dal suicidio però decide  di tentare un'ultima, disperata mossa: tornare nel passato per cambiare  il corso degli eventi e salvare la donna. In un'epoca di scoperte e  invenzioni, questo sembra infatti possibile tanto che una nuova  compagnia, la Viaggi Temporali Murray, dichiara di aver realizzato una  macchina del tempo, già immaginata un anno prima da H.G. Wells nel suo  celebre romanzo. Ma i viaggi nel tempo hanno effetti imprevisti: lo  scrittore stesso è minacciato da un ciarlatano arrivato dal futuro,  Marcus Rhys, che tenta di rubargli il manoscritto della sua ultima  opera. Rhys è a sua volta inseguito dall'ispettore Garrett, che lo  ritiene responsabile di una serie di crimini compiuti con armi  misteriose. A servirsi del prodigioso apparecchio c'è anche l'eccentrica  Claire Haggerty che, per scappare dalla rigida morale vittoriana, si  sposta nell'anno 2000, dove incontra finalmente l'uomo della sua vita.  Per tutti è solo una questione di tempo: sfuggirgli, trasformarlo,  modificarlo potrebbe offrire loro l'unica possibilità di cambiare il  proprio destino.  
- Serie Oxford Time Travel di Connie Willis (5 libri, ma in realtà solo Blackout e All Clear vanno letti per forza asssieme, i romanzi precedenti seppur ambientati nello stesso universo sono a sé stanti)
1. Fire watch (inedito in italiano)
2. To say nothing of the dog (inedito in italiano)
3. L'anno del contagio
Link: https://amzn.to/3bR0XXU
Per  la giovane Kivrin viaggiare nel tempo è un'esperienza unica e  affascinante, ma in fondo non troppo difficile: l'importante è osservare  le regole perché il suo improvviso arrivo nel 14° secolo risulti  plausibile e passi inosservato. Il resto è compito della tecnologia  futura che rende possibile un simile trasferimento temporale. Tuttavia  il suo viaggio nel Medioevo sarà molto di più che la realizzazione di un  sogno, anzi si trasformerà in un'esperienza decisiva, non solo per sé,  ma addirittura per due epoche separate dall'abisso del tempo, eppure  unite da un solo drammatico destino. disposizioni normative, prodotta al  riguardo dal Ministero delle Finanze. nella distribuzione dei redditi  personali e familiari.
4. Blackout  (collana Urania)
Link: https://amzn.to/3OEs7CS
Inghilterra 2060. Tre esperti di viaggi nel tempo  si preparano a tornare in momenti diversi della Seconda guerra  mondiale. La missione: osservare, da un punto di vista "sicuro", la vita  quotidiana in un periodo storico critico. Quindi dall'evacuazione di  Dunkerque agli orrori del blitz su Londra. Peccato che qualcosa vada  storto e gli osservatori si trovino intrappolati nel flusso della  storia, costretti a partecipare agli eventi che determineranno un'intera  epoca e tutto il nostro futuro.
5. All Clear  (collana Urania)
Link : https://amzn.to/3EE4nu6
Michael Davies, Merope Ward e Polly Churchill sono i tre  storici di Oxford che dal 2060 sono rimasti intrappolati  nell'Inghilterra della Seconda guerra mondiale. Tornando nel 1940  dovevano essere semplici osservatori della storia, invece piccole  discrepanze nella documentazione sembrano indicare che in qualche modo  hanno influenzato il passato, cambiando l'esito della guerra e smentendo  la convinzione che il passato possa essere osservato ma mai alterato.  Nel frattempo a Oxford, nel 2060, il supervisore del progetto cerca di  ritrovare i tre aghi nel pagliaio della Storia...
-Hyperversum, di Cecilia Randall (serie di 3 libri con molti spin off)
Link: https://amzn.to/3owcvDp
Daniel,  studente universitario,  ha una passione bruciante per un videogioco  online, “Hyperversum”, che trasporta la sua fantasia nella storia.  Dentro la realtà virtuale ha imparato a essere un perfetto uomo del  Medioevo e conosce tutte le astuzie per superare ogni livello di gioco.  Una sera, Daniel gioca con alcuni amici e mentre vivono tutti insieme la  loro avventura virtuale nel Medioevo vengono sorpresi da una tempesta  che li tramortisce: i ragazzi si ritrovano così in Fiandra, nel bel  mezzo della guerra che vede contrapposte Francia e Inghilterra. Si apre  quindi per loro una nuova vita, nuove strade, un nuovo amore.
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multiverseofseries · 5 days
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Horizon - An American Saga Capitolo 1: l’epopea di Kevin Costner verso un west da scoprire
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L'arte, come la vita, è fatta di passioni e ossessioni. E quella per il western è evidentemente una passione per Kevin Costner, che torna a raccontare un'epopea appartenente a questo genere in un film, o una serie di film, dopo il mondo di Yellowstone. Un vero fenomeno in USA, firmato Taylor Sheridan. Qui cambia il media, ma non la portata dell'opera: Horizon: An American Saga si compone di dieci ore di durata, 4 film, per raccontare l'America a cavallo della Guerra Civile e la conquista dei territori dell'ovest. Non una storia nuova in quanto tale, quindi, ma innovativa per la portata di un'operazione che mira a proporre uno spaccato ampio e corposo di un periodo ben preciso, nonché degli uomini che l'hanno vissuto.
Horizon e la storia
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Una scena di Horizon di Kevin Costner
Siamo nel 1859, a ridosso della Guerra Civile Americana che sarebbe scoppiata nel 1861, per l'inizio di un viaggio attraverso il Wyoming e il Kansas, seguendo diversi gruppi di individui che dipingono il ritratto di un periodo molto specifico della storia americana. C'è grande ricerca e accuratezza storica nel portare su schermo queste figure che Costner segue e il mondo in cui si muovono, un'attenzione maniacale che il regista ha nutrito con foto e informazioni dell'epoca. E si percepisce, si vede su schermo, questo focus per i dettagli, che ci restituisce uno spaccato interessante di un mondo.
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Due dei protagonisti del film
Il vero problema che ci sentiamo di evidenziare è della frammentarietà che ne risulta: proprio per restituire uno spaccato vario e completo di un momento, una fotografia di quello che era l'America di quegli anni, Kevin Costner salta da un personaggio all'altro, per creare un'immagine d'insieme che ha come conseguenza il rendere più difficile legarsi e seguire i singoli. È probabilmente un difetto relativo alla natura di primo capitolo di Horizon, che potrebbe trovare una maggior coesione narrativa procedendo con una storia che promette di essere lunga e complessa, proseguendo nei film e capitoli successivi.
Il mito dell'ovest e dell'America
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Il mondo del west di Horizon
Personaggi da cui traspare, però, il mito dell'ovest da scoprire, conquistare e vivere, il mito di un'America che stava portando avanti il cammino verso quella che è oggi e che ha saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo attraverso il racconto che ne è stato fatto. Kevin Costner in primis, perché è evidente la passione e la dedizione che l'attore/regista ha rivolto al Far West per tutta la sua carriera, tornandoci di tanto in tanto sin dai tempi di Balla coi lupi. Horizon: An American Saga - Chapter 1 è un progetto voluto da Costner, cercato, inseguito, costruito con le proprie forze e i propri soldi. Uno sforzo produttivo personale che è figlio di quella passione a cui abbiamo accennato, che asseconda e sottolinea quel mito e quell'epica che si sono imposti in tutto il mondo, creando un genere e segnando la storia del cinema.
Una grande produzione
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Un momento del film di Kevin Costner
C'è tanto del gusto, l'appeal e le dinamiche narrative del genere. Ci sono gli spazi infiniti, quel senso di libertà dato dall'esplorazione e la conquista, gli sforzi umani e le difficoltà quotidiane, gli scontri con le popolazioni indiane. Tutta la fascinazione e le dinamiche epiche, ma alcune delle quali superate da un senso comune che potrebbero far storcere il naso a chi è più attento a determinate sfumature culturali. Kevin Costner le abbraccia e le mette in scena con rispetto e lo sforzo produttivo adeguato, accogliendoci nel suo mondo, prendendoci per mano per farci iniziare un viaggio che sappiamo essere lungo. Come quello verso l'ovest degli Stati Uniti compiuto dai personaggi. Lo stesso viaggio che ci ha accompagnati e appassionati per una fetta consistente di storia del cinema.
Conclusioni
In conclusione Horizon: An American Saga è un film solido nella messa in scena ma frammentario nel racconto dei tanti personaggi che seguiamo. È un film che trasmette la passione e attenzione di Kevin Costner per il western e che può incontrare il gusto degli spettatori che amano lasciarsi coinvolgere da quell’epica classica e quel momento della storia americana. Una storia che continuerà in altri capitoli, il secondo dei quali sarebbe dovuto uscire il 15 agosto ma per il momento è stato rimandato, e che promette di sviluppare il racconto con maggior profondità.
👍🏻
Le immagini, gli spazi, i luoghi. Tutto scelto e costruito con cura.
L’attenzione ai dettagli che emerge dal racconto filmico di Kevin Costner.
La passione per il genere, evidente e apprezzabile da chi ama quell’epica.
👎🏻
Il racconto dei personaggi è un po’ troppo frammentario per creare un legame con lo spettatore.
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luigidalise · 1 month
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C'era il pubblico, attento e curioso.
E c'erano loro: cinque generazioni passate attraverso intuizioni, visioni, compromessi, amori, avventure, tragedie, successi ed eccessi.
Tutti presenti, dal Senatore all'Avvocato, passando per le donne di famiglia, fino alla vicende recenti. Cambiati cognome e scenari.
Ieri sera la presentazione, nell'ambito della rassegna “Ravello Book. Storie di libri”, del volume "L'ultima dinastia. La saga della famiglia Agnelli da Giovanni a John", scritto dalla giornalista americana Jennifer Clark ed edito da Solferino Libri.
Non un romanzo, non un libro di costume, ma un’opera di saggistica narrativa.
Un racconto sulla longevità di una famiglia "reale" a capo di un "impero" industriale, i cui destini si intrecciano con quelli dell'Italia moderna.
Una vera e propria soft power, che tanta parte ha avuto nei rapporti tra il nostro Paese e gli Stati Uniti.
Un lavoro durato due anni, che fonde l’accuratezza della ricostruzione storica ad uno stile scorrevole, portando il lettore dalla nascita della Fiat e della Juventus, attraverso due guerre mondiali, crisi e boom economici, dolce vita e jet set
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telodogratis · 1 month
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Amazon.it svela la classifica delle città italiane che leggono di più e i generi letterari più amati del 2023-2024
(Adnkronos) – Milano in vetta per il dodicesimo anno consecutivo. Narrativa storica, i thriller e i romanzi rosa i generi più amati mentre è possibile inviare opere inedite per “Amazon Storyteller” fino al 31 agosto  ​Read More  (Adnkronos) – Milano in vetta per il dodicesimo anno consecutivo. Narrativa storica, i thriller e i romanzi rosa i generi più amati mentre è possibile inviare opere…
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sognareleggiesogna · 2 months
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RECENSIONE: Yampa. Il Vento Dell'est di Cristiano Pedrini
Cari Sognatori, Rosanna ha letto il romanzo di narrativa storica scritto da Cristiano Pedrini !!!! GENERE: Romanzo di narrativa storica DATA DI PUBBLICAZIONE 7 GIUGNO 2024 EBOOK / CARTACEO Affiliati Amazon Nelle selvagge e mistiche terre delle Black Hills, dove il vento dell’est soffia promesse di cambiamento e la natura si rivela nella sua maestosa bellezza, due anime destinate a infrangere le…
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Agenzia di modelle di Milano: porta d'ingresso verso la celebrità della moda globale
Milano, il cuore pulsante dell’industria della moda italiana, rappresenta un faro globale per la modellistica e l’alta moda. Le agenzie di modelle milanesi hanno svolto un ruolo fondamentale nel trasformare la città in una capitale della moda, coltivando talenti e lanciando carriere sulla scena internazionale. Per gli aspiranti modelli, entrare a far parte di un'agenzia modeling milano di Milano è spesso visto come un rito di passaggio, un passo cruciale verso il raggiungimento della celebrità nel mondo estremamente competitivo della moda.
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L’ecosistema della moda milanese Milano è sinonimo di eleganza, lusso e stile all'avanguardia. Sede di case di moda iconiche come Prada, Versace e Dolce & Gabbana, la città ospita alcuni degli eventi di moda più prestigiosi, tra cui la settimana della moda di Milano. Questo vivace ecosistema della moda crea un ambiente senza precedenti in cui i modelli possono prosperare. Le agenzie di modelle di Milano non sono solo entità locali ma sono intrecciate con la rete globale della moda, offrendo ai loro talenti visibilità e opportunità che si estendono ben oltre i confini italiani.
Premier Agenzie di Modelle a Milano Il panorama della moda milanese è popolato da diverse agenzie di alto livello che hanno una storia storica nella scoperta e promozione di alcuni dei modelli più famosi al mondo. Agenzie come Elite Model Management, Women Management e IMG Models hanno i loro uffici a Milano, ognuna delle quali contribuisce in modo unico alla narrativa della moda della città.
Elite Model Management: Fondata nel 1972, Elite Model Management è un pioniere nel settore della modellistica. Conosciuto per il suo occhio esigente per il talento, Elite ha lanciato la carriera di top model come Naomi Campbell e Cindy Crawford. La filiale milanese dell’agenzia porta avanti questa eredità, scovando volti nuovi e guidandoli verso carriere illustri.
Women Management: Fondata a New York nel 1988 e successivamente espandendosi a Milano, Women Management si è costruita una reputazione per la coltivazione di modelli che incarnano sia bellezza che forza. L'agenzia si concentra sullo sviluppo di modelli con un look distintivo e una forte presenza sulle passerelle, rendendola una delle preferite tra designer e marchi di alta moda.
IMG Models: una potenza nel mondo della modellistica, IMG Models ha una presenza significativa a Milano. L'agenzia è nota per il suo approccio olistico, offrendo alle modelle un supporto completo nello sviluppo della carriera, dalla formazione in passerella alla sponsorizzazione del marchio. La filiale di Milano di IMG è determinante nel collegare le modelle con i migliori designer e prestigiosi eventi di moda.
Il percorso verso il successo Per gli aspiranti modelli, entrare nella scena milanese richiede molto più che solo un bell'aspetto. Le agenzie cercano persone con caratteristiche uniche, personalità forti e un atteggiamento professionale. La concorrenza è agguerrita e gli standard sono elevati. Le modelle spesso vengono sottoposte a una formazione rigorosa, tra cui sfilate, tecniche di posa e cura personale, per soddisfare le esigenti richieste del settore.
Costruire una carriera da modella di successo a Milano implica anche fare rete e stabilire relazioni con designer, fotografi e influencer della moda. Ci si aspetta che i modelli partecipino regolarmente a casting, sfilate di moda ed eventi, rendendo la visibilità e la reputazione elementi cruciali del loro percorso professionale.
L'impatto globale L’influenza delle agenzie di modelle di Milano si estende a livello globale. I modelli scoperti e sviluppati a Milano spesso abbelliscono le copertine delle riviste di moda internazionali e camminano sulle passerelle delle capitali della moda come Parigi, New York e Londra. Le agenzie milano moda sono abili nell'individuare le tendenze globali e nel posizionare i loro modelli in prima linea in questi movimenti, assicurandosi che rimangano rilevanti e ricercati nel settore della moda in continua evoluzione.
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personal-reporter · 10 months
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Aldous Huxley, tra LSD e satira
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Lo scrittore che fu fondamentale nella storia della fantascienza del Novecento… Aldous Leonard Huxley, nacque  a Godalming, in Inghilterra, il 26 luglio 1894, suo nonno era il noto zoologo Thomas Henry, uno dei più accesi sostenitori delle teorie darwiniane, mentre il padre, Leonard, aveva diretto la Cornhill Magazin, il  fratello Julian Sorell era biologo di fama mondiale ed il fratellastro Andrew era Premio Nobel per la Medicina; la madre, Julia Arnold, era nipote del poeta Matthew Arnold. A 16 anni s'iscrisse alla Public School di Eton con l'intenzione di diventare medico ma, appena iniziati gli studi, fu vittima di una grave forma di cheratite e, nel giro di pochi mesi perse quasi completamente la vista. Huxley riuscì ugualmente a portare a termine gli studi imparando il braille, ma  il sogno di una brillante carriera scientifica svanì ma, grazie all'uso di una lente d'ingrandimento, riuscì  a recuperare l'uso di un occhio e si potè iscrivere  al Balliol College di Oxford, dove, nel 1915, si laureò in Letteratura Inglese e Filologia. Iniziò a scrivere durante il primo periodo bellico, con recensioni di teatro, arte, musica e libri, e versi oscillanti fra vena romantica e abile satira e Crome Yellow, il suo primo romanzo apparve nel 1921, diventando famoso per le vivaci caratterizzazioni dei personaggi e la brillantezza delle conversazioni. Lo scrittore passò gran parte della sua vita viaggiando tra Francia, Italia, India e Usa, mentre visse in Italia tra il 1923 e il 1930, dove scrisse Point Counter Point, considerato come la miglior prova di Huxley nel campo del romanzo delle idee attraverso la contrapposizione dei tempi, gli umori dei personaggi e le scene. Durante il 1930 Aldous visse tra la Francia e l'Inghilterra e, nel 1932, scrisse il suo romanzo più noto, Brave New World, col quale raggiunse la notorietà internazionale, oltre a iniziare una serie di viaggi in CentroAmerica e, nel 1937, entrò in contatto con l'équipe medica del dottor Bates di New York, che con la sua terapia di Rafforzamento della Vista, curò in maniera efficace la malattia alla cornea dello scrittore ed a fargli recuperare quasi totalmente la vista. Nel 1944 Huxley si dedicò alla stesura di The Perennial Philosophy, una raccolta di saggi filosofici sugli ideali dell'uomo, che viene pubblicata poco dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale. Affascinato dagli studi storici e dal misticismo, nel 1952 lo scrittore pubblicò The Devils of Loudun, rigorosa ricostruzione storica di un processo per stregoneria nella Francia del Seicento. Huxley abbandonò progressivamente l'attività di narratore per dedicarsi sempre più a quella di saggista ed alla meditazione filosofica, convinto che la felicità e l'infelicità altro non fossero che il frutto di reazioni chimiche all'interno dell'organismo umano, oltre a sperimentare su sé stesso gli effetti della mescalina e LSD, come raccontò in due importanti saggi, Doors of Perception (1954) e Heaven and Hell (1956). Il successo di Brave New World spinse lo scrittore a pubblicare, nel 1959, la raccolta di saggi Brave New World Revisited, con cui riesaminò  le sue profezie alla luce degli avvenimenti di quegli anni. Nel 1962 Huxley tornò alla narrativa con The island, un'usopia basata su un paradiso terrestre in un'isola deserta, in cui ci sono anche i temi sviluppati nei saggi. Allo scrittore nel 1960 fu diagnosticato un cancro alla lingua e Huxley morì ad Hollywood il 22 novembre 1963, lo stesso giorno in cui venne assassinato a Dallas il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Read the full article
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agrpress-blog · 11 months
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Riconoscimenti meritati per il sempre più affermato scrittore e letterato siciliano, a cui è stato consegnato il Premio “Filippo Reale”. Dopo il primo posto della sezione Narrativa Saggio di Etnabook con i racconti del suo Riscatto (alcuni erano già apparsi su antologie e concorsi nazionali), per i tipi di Felici Editore, Federico Bianca continua a ricevere innumerevoli consensi professionali. Lo scorso 5 novembre, all’interno del Castello Normanno di Adrano (CT), si è svolta la premiazione della VI edizione del Premio “Filippo Reale”. Il riconoscimento è intitolato a Filippo Reale, poeta e drammaturgo dell'Adrano dell’Ottocento. Nato nel 1809 e morto nel 1877, Reale fece parte delle più prestigiose accademie di cultura, siciliane e non. Socio fondatore dell'Accademia Gioienia di Catania, fu fra i principali animatori delle Accademie di Stesicorea di Catania e Zelantea di Acireale. Scrisse la tragedia Maria Stuarda e il poema epico Costantino. Questo premio viene assegnato ogni anno, su segnalazione di una giuria qualificata, a personaggi siciliani che si sono distinti in ambiti quali Storia, Letteratura, Musica, Teatro, Medicina, Scienza, Giornalismo.  Federico Bianca è stato insignito del premio per la sezione narrativa, «visti i suoi studi e i suoi meriti», si legge nella motivazione del Consiglio Direttivo e della Presidenza del Comitato per la Cultura. A consegnargli materialmente l’onorificenza sono stati il presidente del Premio, il Dott. Filippo Marotta Rizzo, e l’avvocato Massimo Mallucci, presidente nazionale di “Italia Reale”, alla presenza del Dott. Giuseppe D’Urso nelle vesti di Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell'Aci, che ha patrocinato la manifestazione. «È un grande onore ricevere tale riconoscimento. Il Premio Reale si è sempre contraddistinto per la sua ricerca di talenti siciliani, in un’ottica che riunisce l’amore per le radici della nostra terra e il gusto per la novità e l’originalità degli interessi culturali e artistici», ha dichiarato Bianca nell’occasione. Ha poi proseguito, felice: «Nel mio caso, la grande tradizione letteraria siciliana - mi riferisco a Verga, Pirandello, Ercole Patti, Rosso di San Secondo, Nino Savarese, Brancati, Sciascia - si amalgama con la mia passione per il cinema, il fumetto, il mondo di Hollywood e la grande letteratura europea. Il Castello Normanno, con il suo bellissimo museo, è una splendida cornice, ideale per sintetizzare tradizione e contemporaneità». A conclusione dell’evento, Bianca ha sottolineato: «Dopo le presentazioni a Castel Ursino, Etnacomics, la Società Storica Catanese, il Battiati Jazz Festival, Pisa e Carrara (dove sono stato ospite del mio editore, Fabrizio Felici), il Salone del Libro di Torino, la Fiera Internazionale del Libro di Brindisi e la vittoria di Settembre dell’Etna Book Festival, sono felice che la mia opera ‘Riscatto’ abbia potuto trovare qui ospitalità e apprezzamenti. Colgo infine l’occasione per ringraziare gi amici più stretti che mi hanno da sempre aiutato con questo libro, tra cui Sissi Sardo, Marilina Giaquinta, Antonio Celano, Fabrizio Felici, Simone Taormina, Federica Giovannone, Alfio D’Agata, Daniele Gangemi». Federico Bianca (classe 1982) si avvicina al mondo della letteratura, dei fumetti e del cinema fin da bambino. Diploma di Maturità Classica, e poi Laurea triennale in Lettere moderne. A seguire, la Laurea specialistica in Filologia me un Dottorato di ricerca in Italianistica. Da siciliano innamorato della sua terra, continua a viverci, specializzato nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. Tutor esterno alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, nonché docente di ruolo di materie letterarie negli istituti secondari di secondo grado. Oltre a Riscatto, finora ha pubblicato tre monografie per Convivio Editore: Lolita, un mito euramericano tra romanzo e sceneggiatura; Carlo Alianello nella cultura italiana e europea; Giovanni Papini: la vita, le opere, la poetica.
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abr · 2 years
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Tumblr media
Vogliono proteggere la LORO disinformazione.
Abbastanza normale, solo che questi livelli pervasivi di disinformazione pilotata, priva contro informazione, s'eran visti prima solo nell'Urss o in Cina. Il che la dice lunga su come eravamo e siamo ancora messi - di Dems. e Deep State pederasti in galera non ne è finito ancora uno.
In occidente s'eran visti casi come la situazioni di disinformatjia statalista come quella odierna solo ex post, nella narrativa storica dei vincitori o quando tutti i cronisti di classe senatoriale romana dipinsero come FOLLI gli imperatori più "populisti" (quelli contro le Elite) : Nerone, Caligola ... Trump ...
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paoloferrario · 1 year
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GIAMPIERO CASAGRANDE editore, Lugano
CFS-Casagrande Fidia editori associati con sede a Lugano e a Milano propongono la produzione di Giampiero Casagrande editore, delle Edizioni Gottardo, di Fidia edizioni d’arte e di Sapiens editrice. Quattro realtà editoriali che offrono un’ampia scelta di temi dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica sociale, economica e storica all’architettura e all’arte, dalla musica a opere che, anche…
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oubliettemagazine · 1 year
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Le métier de la critique: Piero Ravasenga, l’opera narrativa ed il Ventennio
Piero Ravasenga nacque il 7 luglio 1907 a Borgo San Martino (AL), un comune di circa 1500 abitanti, situato nelle vicinanze di Casale Monferrato, nella pianura sulla riva destra del Po dominata da pioppeti e da colture cerealicole. Piero Ravasenga Suo padre era il medico condotto della zona; sua madre, Agostina Vigliani, nipote di Onorato Vigliani, figura di spicco della Destra storica…
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multiverseofseries · 6 months
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Oppenheimer: il ritratto del padre della bomba atomica
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È passato all’incirca un anno e mezzo da quando il primo teaser trailer di Oppenheimer lanciava il conto alla rovescia per la data di uscita in sala del nuovo film di Christopher Nolan, un countdown terminato lo scorso 21 luglio quando i cinema americani si sono colorati delle variegate tinte dell'Barbenheimer, quell'evento che è stato negato al pubblico italiano che però ha saputo scuotere il boxoffice USA.
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Per prima cosa va sottolineato quanto incredibile sia questo lavoro di Nolan, a cominciare da un cast in gran forma, dal protagonista Cillian Murphy a Robert Downey Jr., Matt Damon e tutti gli altri, ma soprattutto una confezione sontuosa che conferma l'abilità dell'autore.
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La trama di Oppenheimer è la storia personale del personaggio storico che dà il titolo al film, quel Julius Robert Nicola Oppenheimer che ha condotto il Progetto Manhattan e viene considerato il Padre della bomba atomica. Ma è bene specificarlo da subito: il film non ha la forma o i limiti del biopic classico, ma ha una costruzione narrativa che rifugge la linearità e il racconto pedissequo di eventi reali. È piuttosto un puzzle che spazia da un piano temporale all'altro, da un momento storico all'altro, per comporre il mosaico della figura che va a raccontare, dei presupposti e le conseguenze dell'opera di cui si è reso responsabile.
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Ci si muove tra i primi contatti con il governo, la definizione del team di sviluppo del Progetto Manhattan e la costruzione del campo di Los Alamos, fino a intoppi e successi che hanno portato al test e le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki, senza trascurare quel che è stato dopo, ovvero il processo e la riabilitazione del fisico e dell'uomo. Ma ci si sposta tra queste diverse fasi dell'esistenza di Oppenheimer, manipolando il tempo della realtà storica così come quello filmico, facendo emergere e sottolineando temi, suggestioni e spunti che sarà il caso di approfondire in sede diversa da questa recensione.
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Rientra nella cifra stilistica di Christopher Nolan giocare con il tempo. Pensiamo a Dunkirk o Tenet tra gli ultimi lavori, ma possiamo andare indietro fino a Memento con la sua costruzione alla rovescia. L'operazione di Oppenheimer conferma l'approccio dell'autore, che la sfrutta per stuzzicare, accompagnare, sostenere le aspettative dello spettatore, così come le incertezze, i dubbi e le domande. Una costruzione funzionale al racconto che ha scelto di fare della figura del fisico americano, accostando momenti significativi per dar loro un valore specifico e determinato, per confondere o chiarire a seconda delle esigenze. La sensazione è che la ricerca di una costruzione complessa sia meno efficace e giustificata rispetto al passato, che per alcuni momenti chiave per i quali è fondamentale ce ne sono altri che non ne risultano particolarmente valorizzati.
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Oppenheimer non è un film facile e richiede un'attenzione costante da parte dello spettatore. È un film da metabolizzare e che richiede riflessioni sia durante che dopo la visione. Per questo può essere definito come il contraltare di Barbie, per far riferimento all'altro film che ha segnato la scorsa estate, un importante complemento, l’altra faccia della medaglia che il cinema dovrebbe sempre avere a disposizione per raggiungere e assecondare i gusti di tutti i potenziali spettatori. Una ricchezza fatta di varietà e colori.
Oppenheimer è cibo per la mente, nutrimento per quelli che amano perdersi in un film. Ma è anche un contraddittorio nel suo essere eclettico, perché è un film articolato, che poggia questa sua ambiziosa costruzione su un'impronta da cinema classico, teatrale nel suo essere parlato ai limiti del prolisso, rinunciando alla modernità della CGI preferendo effetti reali per ottenere immagini di grande impatto.
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Però quel che manca o rischia di mancare è una dose significativa di partecipazione emotiva: nel perdersi nello schema narrativo di Nolan, il rischio è di rimanere intrappolati ma non coinvolti. ma sembra essere un rischio calcolato dall'autore, perché non è quello il fine ultimo di Oppenheimer poichè mira a suscitare riflessioni piuttosto che emozioni. Anche se alcuni momenti dedicati all'impatto all'immediatezza della reazione emotiva ci sono. Non sono tanti, ma non mancano. E nella loro rara presenza riescono a provocare una reazione in chi guarda, grazie a sequenze costruite con una maestria dirompente.
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L'impatto visivo è sontuoso, sorretto dalla splendida fotografia che enfatizza il bianco e nero e valorizza le sequenze a colori, sostenuto dalla onnipresente colonna sonora di Ludwig Göransson alla sua seconda collaborazione con Nolan dopo Tenet. Oppenheimer è un film che non rinuncia a colpire con la veemenza dell'arte cinematografica, ma si affida anche alle prove di un cast ricco e in forma, impegnato a portare su schermo dialoghi fiume con abilità innegabile.
Un Christopher Nolan diverso dal solito, più autoriale, più lontano dal fantastico, ma che resta fedele a se stesso e al suo modo di fare cinema.
In Conclusione Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan decostruisce la storia del fisico americano per ricomporla in un racconto composito e articolato, che si muove tra piani temporali diversi che si supportano a vicenda nel comunicare i temi che l'autore tiene a sottolineare. Un ottimo cast traduce su schermo i ricchi dialoghi del film. Non mancano le sequenze di grande impatto visivo, enfatizzate dall'onnipresente colonna sonora di Ludwig Göransson.
Perché ci piace
- Il protagonista Cillian Murphy, magnetico Oppenheimer, ambizioso e sicuro di sé.
- Un cast in stato di grazia.
- La potenza dirompente delle immagini di Christopher Nolan, quando si lascia andare a sequenze meno teatrali e dialogate.
- La colonna sonora onnipresente, affascinante e possente, di Ludwig Göransson.
- La costruzione narrativa che si muove tra momenti storici diversi, funzionale a sorreggere alcuni passaggi e quesiti etici importanti per l’autore…
Cosa non va
- … ma non indispensabile in ogni fase della vita (e dello script) di Oppenheimer.
- C’è il rischio, calcolato e consapevole, di coinvolgere la mente più del cuore. È un film su cui ragionare e riflettere, ma che rischia di emozionare poco.
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