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#non può funzionare
maledettadaunangelo · 7 months
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Ho pensato ad altri motivi - mi hai detto che il motivo per cui non può funzionare è che non ti capisco, ma ne ho trovati altri ancora. Un bel po'. Ecco, numero uno, tu sei fuoco ed io acqua: insomma, andiamo, è una follia. Giusto? Ci sono un milione di motivi per cui non può funzionare, un milione di no. Ma c'è anche un sì: ci siamo toccati, e in quel momento è successa una cosa. Una cosa impensabile. Abbiamo alterato la nostra chimica. Io ti amo. E sono certo che mi ami anche tu.
Elemental, Disney
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jaja-dingdong · 5 months
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Comunque la finale degli Europei e la finale di Wimbledon cadono lo stesso giorno anche nel 2024, io non vorrei dare strane idee a nessuno in particolare non a un certo tennista roscio e a una certa squadra di colore sabaudo ma
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riflussi · 10 months
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Non ho le forze per parlare con nessuno, ma se volete fare domande anonime simpatiche ci sta.
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falcemartello · 3 months
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Calcolo energetico semplice per inesperti di green energy.
Questa è la batteria di stoccaggio più grande d’Europa. Si trova Cottingham, in UK. E’ costata 100 milioni di dollari e può accumulare un energia elettrica pari a 200 MWh. Occupa 20.000 mq di superficie.
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Nella prima immagina c'è un’autobotte per il trasporto di carburante di aerei. Il suo contenuto equivale 250 MWh di energia.
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E’ il pieno per un A320 (seconda immagine) che consente all'aereo di volare per circa 6000 Km, trasportando 160 persone. Immaginiamo di far volare questo aereo con l’energia elettrica.
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Per farlo dovresti caricare a bordo tutta la batteria di Cottingham (e qualcosa di più).
Comprimendo la batteria per metterla sull’aereo, la fusoliera dell’aereo porterebbe un peso 40 volte superiore all’aereo stesso. Non si alzerebbe!
Proviamo a porci ora un'altra domanda, quanto durerebbe la batteria di Cottingham se dovessimo far funzionare l’intera rete italiana?
Con un calcolo semplice, la risposta è: 14 secondi.
Poi ci vorrebbero ore per ricaricarla!
A coloro che dicono che in un futuro breve le batterie miglioreranno sicuramente la loro efficienza, ricordo semplicemente questo:
dalla pila di Volta, le batterie hanno avuto 223 anni di sviluppo per arrivare a quelle di Cottingham.
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der-papero · 3 months
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Una settimana è passata dal mio primo giorno nel nuovo lavoro, e posso dire di essere circondato da quelle che sembrano brave persone, provenienti da ogni parte del mondo. Finalmente si può parlare in inglese tutto il giorno, sentirlo anche nei corridoi, alla pausa caffè, alla mensa. Certo, non è napoletano, ma ci sono diversi livelli, e alcuni possono andar bene.
Ma il punto è che, ed è stata una sorpresa per me, nessuno ha fatto alcuna battuta di merda razzista, ma nemmeno una uscita per fare gli spiritosi, nulla. Non che pensassi che una roba del genere non fosse possibile, ma una cosa è la teoria, una cosa è vederla dal vivo, e sulla propria pelle. La prima settimana in SAP di 6 anni fa fu drammatica, era un continuo, sembrava un raduno dei peggiori stronzi che questo paese fosse in grado di mettere al mondo, e posso garantire che, su questo punto, non c'è limite al peggio. Mi hanno fatto schifare questo paese al punto tale che non penso di tornare mai più indietro su questi sentimenti, mi hanno portato al punto da fare del mio odio verso di loro una forma di equilibrio mentale necessario.
Chissà, forse perché qui la parte tedesca è in minoranza, e non si è mai creata quella massa critica tale per cui un gruppo di persone diventa inconsapevolmente un gruppo di bulli di merda, sembra funzionare. Persone che ti dicono "lavoriamo insieme", anziché lasciarti indietro perché "cazzi suoi che ha cambiato paese ed è venuto qui, ci mancavano pure gli italiani", non ho visto coltelli puntati, gente con la scopa al culo perché devono dimostrare di essere stressati per essere considerati come "performanti", gente che non si riduce a dire "italiani = mafia" per far ridere gli altri, persone che ti salutano!, insomma mi sembra di essere tornato al 2006 in Siemens, dove eravamo provenienti da ogni posto d'Italia e si creò una famiglia più che un team. Non siamo ancora a quel livello lì, ma, oh, la differenza si sente e come.
Anche se ufficialmente tra 6 mesi mi toccherà lasciarli, proverò a farlo funzionare, chissà, magari mi chiedono di restare, e già solo per il fatto di essere seduto affianco a persone così, vale la pena firmare, e forse, se proprio mi andrà di culo, dopo un po' se ne andrà il mio odio perenne verso una terra e un popolo che non mi ha mai, non dico accolto, perché in quello nessuno è capace, ma almeno fatto sentire benvenuto.
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fuoridalcloro · 9 months
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Ci vuole coraggio a chiudere i cicli. A lasciare andare persone, progetti, lavori, case e città. Ma non se ne può fare a meno. Se non s’impara a lasciar cadere le foglie ormai morte senza volerle trattenere, siamo spacciati. Ci ammaliamo, c’incupiamo, ci rattristiamo… divenendo sempre più immobili. Fisicamente e mentalmente. Quando sentite emergere dentro di voi sofferenza, malcontento, agitazione e rabbia, fermatevi. Non rifiutate questi vostri vissuti ma accoglieteli. E soprattutto ringraziateli. Perché sono dei messaggeri preziosi. Vi stanno dicendo che la vita che state vivendo non fa più per voi. Che è arrivato il momento di fare quel salto in più, quel cambiamento, quel passo ulteriore che vi renderà più ricchi, più consapevoli, più sereni. È ora di far emergere chi siete davvero, di divertirvi a ricercare la via più adatta a voi, di spegnere finalmente la mente e di far funzionare il vostro sentire più profondo. La vostra Anima sa. Solo che non riuscite ad ascoltarla e così vi perdete in labirinti senza uscita. Per poter cogliere la sua potente ma flebile voce è necessario cercare la quiete. Di persone, di rumori, di pensieri. Solo quando si sentirà al centro dell’attenzione, proprio come un grande attore protagonista in attesa di recitare la parte più importante dello spettacolo, si farà sentire. E quante cose vi dirà. Non smetterà più di parlare! Ci vuole coraggio a chiudere i cicli. È il coraggio di guardarsi dentro.
- Elena Bernabè -
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vividiste · 11 months
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Sapevi che... ci sono enzimi vivi nel miele?
Sapevi che... a contatto con il metallo questi enzimi muoiono e il miele diventa tossico?
Sapevi che... ci sono tra 10 e 80.000 api in un alveare?
Sapevi che... Il miele contiene una sostanza che aiuta il cervello umano a funzionare meglio?
Sapevi che... il miele è l'UNICO cibo sulla terra che da solo... può sostenere la vita umana?
Sapevi che le api hanno salvato la gente dalla fame in Africa?
Sapevi che... Un cucchiaino di miele è sufficiente per sostenere la vita umana per 24 ore?
Sapevi che... La propoli prodotta dalle api è il più potente ANTIBIOTICO naturale?
Sapevi che... per ottenere 1g. veleno, hai bisogno di una puntura di più di 10.000 api?
Sapevi che... il miele non ha una data di scadenza?
Sapevi che... il miele è la prima forma (moneta)
del mondo... come pagamento?
Sapevi che... per guadagnare 1 kg. tesoro, hai bisogno del nettare di più di 1.000.000 di fiori?
Sapevi che... Le prime monete al mondo avevano un'ape dipinta 🐝?
Sapevi che... il miele è meglio consumato con il nido d'ape?
Sapevi che... c'è un cucchiaio di legno speciale per il miele, e non uno di metallo?
Sapevi che... i pascoli di api sono il cibo più salutare del mondo?
Sapevi che... Il polline può avere più di 1500 colori e sfumature?
Sapevi che... un'ape può volare ad una velocità superiore a 60 km/h?
Sapevi che... In Gran Bretagna la famiglia reale consuma miele rumeno?
Sapevi che... il miele di manna... è fatto dalla saliva di alcuni insetti chiamati "cicciottelli"?
Sapevi che... i corpi dei grandi imperatori del mondo sono stati sepolti in bare d'oro e poi ricoperti di miele per evitare il marcimento?
Sapevi che le api sono gli UNICI insetti che producono cibo per l'uomo?
Sapevi che... Il nome "LUNA DI MIELE" deriva dal fatto che gli sposi consumavano miele e idromele per la fertilità dopo il matrimonio?
Sapevi che... Mamma (regina) depone il doppio del suo peso nelle uova in un giorno?
- Sapevi che... Mamma ha una "sezione" chiamata cordone spermatico?
- Lo sapevi... che le api battono le ali più di 11.000 volte al minuto?
Sapevi che... l'unico miele che può essere apprezzato da persone allergiche ai prodotti dell'apicoltura è il miele di manna (manuka).
Sapevi che... il miele manuka è il miglior miele per le donne?
Sapevi che... Il miele di acacia non è dolcificato?
Lo sai questo...
Un'ape vive meno di 40 giorni, visita almeno 1000 fiori e produce meno di un cucchiaino di miele, ma per lei è tutta la vita! ❤️
Grazie API! 🐝🧡🐝🧡🐝🧡🐝🧡🐝
Ferruccio Piano
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Fonte fb
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ragazzoarcano · 10 months
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“Proprio come ognuno di noi ha una particolare maniera di camminare, ha anche una sua particolare maniera di sentire, di pensare e di vedere le cose. Anche se uno vuole correggerla, non ci può riuscire facilmente, e se riesce a farlo forzando se stesso, qualche altra parte di lui comincia a non funzionare più bene.”
— Haruki Murakami
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occhietti · 9 months
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Dovevo essere una figlia, una moglie, una madre e una lavoratrice perfette e instancabili, tutto doveva funzionare insieme senza intoppi, piuttosto preferivo arrivare la sera col batticuore e mal di testa, ma dovevo dirmi a fine giornata: "Brava, non hai deluso nessuno, nemmeno te stessa!
E quindi rinunce su rinunce negando i miei desideri.
Poi il mio corpo ha iniziato a darmi dei segnali importanti di disagio.
Ho capito che dovevo cambiare rotta, che perfezione e razionalità non vogliono dire felicità.
"Si può passare l'intera vita a dire: "Devo essere così", a inseguire un modello. E a rimproverarsi: "Sono una sciocca, perché non ci riesco? Perché sbaglio?"
Ma è proprio il modello di perfezione che non ci appartiene a creare tutte le lotte interiori e a farci stare male con noi stessi.
I più pericolosi sono i percorsi di vita innaturali, gli obblighi presi per non deludere, i gesti che trattieni per paura del giudizio degli altri.
Per adeguarci al modo di essere che pensiamo sarà accettato dagli altri, spesso finiamo per valutare come inadeguato ciò che emerge in noi: istinti, emozioni, desideri, parole, gesti...
Ci sorvegliamo, ci vergogniamo, ci controlliamo, ci giudichiamo.
Ma controllarsi per non sgarrare innesca una guerra interna che può sfociare in attacchi d'ansia e panico o depressione.
Se c'è troppa distanza tra quel che ti piace e quel che fai, vuol dire che ciò che fai non è dettato da ciò che ti piace, ma dal tipo di persona che pensi di essere, e non sei.
La più grande malattia è proprio imporsi percorsi di vita innaturali.
Ma dove c'è troppa forza, si innescherà la resistenza.
Più cerco di guidarmi in modo forzato lontano dalla mia strada, più emergeranno disagi e sofferenza che cercano di riportarmi sul mio percorso. Perché l'inconscio cerca sempre la completezza e non tollera che qualche parte di noi vada perduta.
"Doveri, doveri, doveri...
Poi mi sono chiesta: e io?
- Raffaele Morelli
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ross-nekochan · 6 months
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È stata una settimana difficile.
Come avevo accennato, i giapponesi me lo hanno messo nel culo e dallo scorso Venerdì ho cominciato un training sui network, che durerà fino a Giovedi prossimo. Più che training, lo definirei "self-training", dato che l'insegnante è teoricamente a disposizione per eventuali domande, ma non insegna niente, per cui se non sai dove e come si inseriscono i cavi LAN, se non sai quali sono i comandi per creare una vlan ecc, arrivederci e buonanotte. Fortunatamente per me, in questo training c'era un mio coinquilino indiano e una cinese già avviata su queste cose con cui avevo già trascorso i due giorni in sede (anche se non abbiamo fatto un cazzo e non è che avessimo parlato tanto, però comunque ci salutavamo e questo è già tanto in questo paese, posso assicurare), per cui da qualche domanda su qualche dubbio random, siamo passati da essere quattro team da 2 persone a un solo team con tutti dentro e questo ha aiutato tutti a capire, a imparare e a riuscire a fare ciò che ci avevano assegnato di fare in relativamente poco tempo.
La mia routine in questi giorni comincia alle 6:00 del mattino. Prendo il treno pieno zeppo di salaryman e ragazzini che vanno a scuola lontanissimo da casa, sperando con tutto il cuore che qualcuno scenda a fanculo per prendere il suo posto a sedere così dormicchio un altro poco, perchè altrimenti sto 1h e passa in piedi e finisco per chiudere gli occhi così dalla stanchezza. Tutto ciò per arrivare in sede intorno alle 8:30 perché in questo paese se cominci alle 09:00 e arrivi puntuale allo stesso orario, sei in ritardo, dato che alle 09:00 devi solo timbrare ed essere già pronto a lavorare immediatamente. La giornata lavorativa finisce alle 18:00 sempre se non hai nessun meeting per eventuali colloqui (che hanno la priorità sui training) fissati alle 17:30 e che possono prolungarsi anche oltre l'orario stabilito. Prendi il treno, con la stessa speranza di riuscire a trovare un posto per dormicchiare e arrivi alla stazione di casa alle 19:00 circa. Poi vado in palestra per finire alle 21:00/21:30. Mentre torno a casa si fanno le 22:00 e passa e fortunatamente ho avuto l'accortezza di prepararmi tutti i pasti nel weekend così ho solo da scaldarli al microonde per mangiare la cena. Tra cena e chiacchiere generali si fanno quasi sempre le 23:00 o mezzanotte. Il giorno dopo di nuovo sveglia alle sei del mattino con solo 6h di sonno addosso, quando io per funzionare ho bisogno di almeno 8h. Tutto questo, se protratto per tutta la settimana, può far capire quanto poco ho dormito in questi giorni e quanto stanca io possa sentirmi (una notte ho dormito solo 5h).
Eppure questa è la normalità giapponese. Ultimamente mi fa molto ridere vedere su IG post italiani sul burnout, sulla settimana lavorativa corta, sulla tossicità del posto di lavoro e vedere i commenti di tutti che, giustamente, si lamentano. Ma vi dovete considerare privilegiati e fortunati per questo. Perché almeno in Italia esiste un dibattito su questi temi e certe cose hanno cominciato ad essere messe in discussione.
Qui no. Qui non si vede nemmeno l'ombra di un dibattito e di una messa in discussione. È così, funziona così, basta, non ci puoi fare niente. Non ci puoi fare niente se non hai una vita oltre il lavoro, se puoi dormire solo 5/6h a notte ed essere talmente stanco da dormire ogni minuto possibile in treno e se sei in bornout senza manco saperlo. Lo fanno tutti e lo fai anche tu: tutti già pronti alle 7 per aspettare il treno, tutti a dormire sia seduti che in piedi, tutti con la faccia da zombie per raggiungere il posto di lavoro lontano anche 40km da casa. E i treni sono piedi zeppi come l'uovo al mattino - per far capire quanto dire "tutti" significhi letteralmente "tutti" (oltre per far capire che culo possa essere trovare un posto a sedere).
E la mentalità del "è così, basta, non ci puoi fare niente" deriva da un concetto culturale e religioso semplicissimo. Tutto il mondo euro-americano non fa che elogiare il buddismo, specie quello zen. Perché mette al centro l'armonia, la calma dell'anima, l'accettazione stoica del momento presente per poter raggiungere la pace interiore. Ebbene, questa mentalità che sembra essere così affascinante, porta il popolo asiatico ad accogliere passivamente pure la merda di vita che fanno. Non si mette in dubbio più niente, devo solo seguire il flusso, subire passivamente quello che mi succede perché è normale così e perché "non ci posso fare niente".
In giapponese esiste l'espressione 仕方がない (letto: shōganai/shikata ga nai) proprio per dire:"non c'è altro modo" e quindi "non ci puoi fare niente", lo devi fare e basta. E lo dicono praticamente sempre, per tutto: durante il training nessuno ti spiega niente e devi fare tutto da solo? E vabbè, shōganai. La tua vita fa schifo perché è solo lavoro e treno? Shōganai. Il capo ti dà task impossibili che ti fanno rimanere in ufficio fino alle 21? Shōganai. Tante compagnie stanno togliendo lo smartworking perché si sono finalmente accorti che l'emergenza covid è finita? Shōganai.
Ma SHŌGANAI UN CAZZO. Vi dovreste incazzare, dovreste urlare dicendo: no, questa cosa non ha letteralmente senso quindi BASTA, non sono d'accordo, io non la faccio, vaffanculo. E invece loro no. Questi accettano passivamente tutto quello che accade nella loro vita ed è per questo motivo che sono una società arretrata di morti ambulanti che vedono la morte fisica come l'unica via di fuga. Perché non sanno vedere oltre. Perché nessuno glielo ha insegnato.
Quanti padri sto vedendo in questi giorni di mattina alle 7 nel treno e la sera alle 22 per strada e penso: questi quando li vedono la moglie e i figli se tornano alle 22 a casa (che in Giappone è come dire le 24 per gli italiani) dopo le cene aziendali dove spesso si ubriacano pure male? Che senso ha? E i ragazzini persino delle elementari e medie che alle 7 già stanno in strada o sui treni per raggiungere la scuola, i genitori che cazzo hanno nel cervello per preoccuparsi più che i figli vadano nella scuola rinomata piuttosto che pensare alla loro salute mentale?
Ma qua la salute mentale è un altro dibattito che semplicemente non esiste. Si fa così, si è sempre fatto così e non ci si fanno domande perché la loro testa è fatta in modo da non riuscire a vedere una via alternativa. E se da una parte ti verrebbe da dire "Madonna però poverini", dall'altra il suggerimento che mi viene da europea è pure "aò scetati perché se stai come na merda la colpa è pure tua che non fai letteralmente un cazzo per cambiare la situazione".
Per cui al merdoso shōganai giapponese, io ribatto con l'intelligenza italiana del "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
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canesenzafissadimora · 2 months
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Il problema umano del capitalismo moderno può essere formulato nel modo seguente. Il capitalismo moderno necessita di uomini che cooperino in vasto numero; che vogliano consumare sempre di più; i cui gusti siano standardizzati e possano essere facilmente previsti e influenzati. Necessita di uomini che si sentano liberi e indipendenti, che non si assoggettino ad alcuna autorità e tuttavia siano desiderosi di essere comandati, di fare ciò che ci si aspetta da loro, di adattarsi alla moderna macchina priva di frizione; che possano essere guidati senza la forza, guidati senza capi, incitati senza uno scopo, tranne quello di rendere, di essere sulla breccia, di funzionare, di andare avanti. Qual è il risultato? L'uomo moderno è staccato da se stesso, dai suoi simili, dalla natura.
Erich Fromm, "L'arte di amare"
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falcemartello · 10 months
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Cosa fa quest'elicottero?
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Sbrina le pale eoliche dal ghiaccio.
Secondo voi per essere coerenti con la politica green, questo elicottero funziona a batterie elettriche?
L'Inghilterra deve ricorrere alle centrali a carbone perché la domanda di elettricità in questi mesi estivi non è soddisfatta né dalle pale eoliche e neanche dai pannelli solari che funzionano molto male non solo in inverno, quando l'energia è molto richiesta, ma anche in estate quando la temperatura sale nell'intervallo di 30°C. Sono infatti progettati per funzionare al meglio quando la loro temperatura superficiale è di 25°C. Ma in estate la loro superficie può facilmente raggiungere i 60 o anche i 70°C.
Ogni grado di temperatura superiore a 25°C comporta una perdita di efficienza dello 0,5%. Ciò significa che a 65°C, il pannello perde il 20% della sua efficienza nominale.
L'unico momento in cui i pannelli solari sembrano funzionare è quando non sono realmente necessari.
Fortunato Nardelli
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Riassumendo: sono una simpatica presa per i fondelli.
Quando la gente si accorgerà che pannelli solari, pompe di calore, cappotti termici e auto elettriche non hanno nulla a che fare con la salvezza del pianeta, ma sono solo un modo per mettere le mani nelle tue tasche, sarà sempre tardi.
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susieporta · 1 month
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DETOX-PULIZIA-LASCIARE ANDARE
Appunti per una pulizia di corpo-mente-energie secondo la Medicina Energetica Spirituale (MES)
Affrontare un processo di pulizia o "Detox", non è da sottovalutare, nel nostro mondo immaginario, abbiamo una visione molto romantica di cosa possa essere un processo di pulizia, e questo poi fa si che quando iniziamo un detox serio, finiremo per boicottarlo perchè quando arriviamo a scoprire di che cosa si tratta veramente, andiamo in crisi e non sappiamo come fare per portare avanti un qualcosa di profondo che nella nostra immaginazione è invece visto come un qualcosa che come una magia deve risolvere tutti inostri problemi.
Partiamo con il dire che il detox è si una pulizia, sì, certamente, e come ogni pulizia che si rispetti, ha delle sue regole, una sua struttura, una certa tempistica e ancora più importante, richiede un certo tipo di atteggiamento.
Quando ad esempio facciamo le pulizie di casa, dobbiamo togliere la polvere, lavare lo sporco che c'è in giro, fare ordine, buttare le cose che non servono più, riparare ciò che si può riparare e mettere in ordine la confusione che si è creata.
La stessa cosa vale per noi, siamo come una casa disordinata, sporca ed impolverata, a causa di tutta una serie di errori che abbiamo fatto negli anni, sia alimentari che ti stile di vita ecc, e quando andiamo ad approcciarci ad un processo profondo di pulizia, andiamo fare proprio quello che si farebbe per pulire casa, solo che il nostro corpo, essendo un organismo vivo, avrà una sua risposta, perchè pulire significa andare a lavorare su almeno tre livelli: quello fisico, quello emozionale e quello energetico.
Non solo esistono tossine fisiche, ma esistono anche tossine emozionali e blocchi energetici e con la pulizia attraverso un certo tipo di alimentazione andiamo a lavorare su tutti e tre i livelli.
Quando s'inizia a lavare e pulire la nostra dimora corpo-mente-energie, ovviamente s'innescheranno tutta una serie di resistenze ai nuovi input che stiamo dando al nostro sistema per i quali non si vorrebbe cambiare ma continuare a fare le cose che facciamo senza però stare male o sentirci appesantiti, pulire dunque implica il trovare un nuovo equilibrio, cambiare abitudini e stile di vita, un vero e proprio allenamento a ritrovare se stessi e ritrovare un modo di funzionare più naturale.
Per poter arrivare ad nuovo equilibrio è necessario entrare nell'ottica di lasciare andare appunto abitudini vecchie che non è detto siano salutari per noi, solo perchè una cosa è diventata una zona di confort non vuol dire che sia in linea con la nostra costituzione e noi siamo pieni di abitudini/zone di confort sbagliate per il nostro funzionamento.
Quello del lasciare andare è il passaggio più difficile perchè va a toccare anche la sfera emozionale, quindi il lasciare andare tutta una serie di attaccamenti a situazioni, pensieri negativi, modi di vedere le cose, modi di rispondere alla realtà che non sono sani e allineati a ciò che siamo.
Quindi un Detox non è :"Mangio più leggero per qualche giorno"
si tratta di un processo e lavoro profondo su se stessi e di conoscenza di se stessi, che se fatto correttamente scardina tutti quei percorsi rigidi mentali, emozionali e fisici che abbiamo creato in anni di imposizioni, credenze e fissazioni, che poi sono proprio questi che hanno portato alla condizione della quale ci lamentiamo.
Molto spesso non riusciamo ad entrare nell'atteggiamento giusto di lasciare andare ciò che non ci serve più, e preferiamo dunque le nostre zone di confort e abitudini alla nostra salute, questo conflitto interno sotterraneo che va riconosciuto se si vuole raggiungere un buon risultato con il detox, accade quando non abbiamo ancora chiaro cosa vogliamo per noi stessi, per la nostra vita e per la nostra salute.
Roberto Potocniak & Eleonora Benzi
Questa e altre tematiche vengono affrontate nella nostra Accademia, se volete saperne di più qui sotto c'è il link della pagina di presentazione della nostra Accademia di Medicina Energetica Spirituale (MES)
https://accademiames.mykajabi.com/informazioni-accademia
oppure potete richiedere info al seguente indirizzo: [email protected]
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stronger31 · 1 month
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Punti di vista.
Dipende sempre dai punti di vista, dipende da chi guarda e da come vede le cose per il suo modo di essere. Se per me una cosa non "funziona" non vuol dire che per qualcun'altro sia lo stesso.
Funziona sempre tutto, anche se noi pensiamo sia "sbagliato" o "diverso". Vediamo quel che siamo!
<<Può funzionare in modo "particolare", ma alla fine funziona lo stesso.>>
-stronger31
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