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#parole sensibili
alessaless · 1 year
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dissonanzeperpetue · 2 years
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Un ragazzo che non si vuole impegnare ufficialmente con te, ma che non ti vuole perdere a tutti i costi, non è vero che ti vuole bene, né che ci tiene a te, è solo profondamente egoista.
©dissonanzeperpetue
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tqngled · 10 months
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Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l’ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri. Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con “tutto” intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime. Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere. Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno.
(Testo trovato da me, online.)
@tqngled
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unagocciadipioggia · 2 years
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L'intensità. Mi sembra che voi non la sentiate. Non allo stesso modo per lo meno. Non avete questa sorta di continuo mal di mare, circondati da luci e da colori, con rumori che rimbalzano su ogni parete ed odori intrappolati sulla pelle e sui vestiti. Non avete questa continua maschera intarsiata sulle ossa, che vi fa muovere ed agire come gli altri, ma mai abbastanza come gli altri. La voce sarà sempre troppo alta, troppo bassa, troppo incrinata, troppo fredda. Inadatta. Le parole troppo banali, modi di dire, ripetizioni di battute televisive o dialoghi libreschi, oppure troppo inventate, troppo strane, bizzarre, stravaganti. Troppo formale o troppo informale. Troppo è all'ordine del giorno. E se non siete troppo, prima o poi quel troppo verrà fuori, in un modo o nell'altro, spesso nel peggiore dei modi possibili.
È questo che mi stanca. L'intensità. E racchiuderla mi scava all'interno, mi buca le ossa ed il respiro. È per questo che dico: "Non è che voglio morire... è che non voglio vivere". Intendo. Non vivere così, non a queste regole. Così è troppo. Asfissiante. Logorante. Impossibile.
Instagram: una_goccia_di_pioggia
Wattpad: unagocciadipioggia
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em420sblog · 2 years
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15/01/2023
Il problema è che noi persone sensibili soppesiamo tutto. Soppesiamo ogni singola cosa, ogni singola parola, ogni singolo gesto, ogni sguardo, ogni singola azione, ogni singolo atto mancato, tutto. Soppesiamo e sentiamo tutto, il doppio, il triplo e anche il quadruplo del modo in cui le altre persone sentono le cose. E se è difficile per una persona normale affrontare determinate cose, per noi “sensibili“ è davvero devastante. Sentire così tanto tutto ciò che ti circonda, è devastante, perché finché vivi attimi felici è tutto meraviglioso, ma se invece ti trovi a vivere cose terribili, dolorose, è davvero sfiancante, resti senza fiato, senza forze, senza voglia di fidarti delle persone e di vivere la vita. noi persone sensibili ogni giorno dobbiamo vivere facendo finta che quella stupidaggine non c’abbia feriti, dobbiamo vivere facendo finta di non vedere e non sentire così tante cose che, le persone normali nemmeno se lo sognano. Noi persone sensibili moriamo ogni qualvolta che abbiamo una carezza in mano, un abbraccio immenso, un’attenzione è meno, perché non sono le grandi cose a demolirci, ma lo fa all’assenza delle piccole cose. 
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ombranelvento · 3 months
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Le persone sensibili sentono tutto, anche le parole non dette.
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perpassareiltempo · 1 year
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Mi sentivo ed ero un libro con righe chiare di parole sensibili e taglienti, nessuno sapeva intravedere le fragilità, si pungevano e andavano via, sono sempre stata e mi son sempre sentita come un libro aperto, circondato da analfabeti.
Sylvia Plath
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diceriadelluntore · 5 months
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Lancette
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Questo in foto è un capolavoro di arte artigianale: è un orologio Breguet che ha molteplici "complicazioni", cioè mostra dei dati come l'equazione del tempo (la differenza tra il tempo solare medio, il nostro tempo civile della durata convenzionale di ventiquattrore, e il tempo solare vero, che varia in funzione dell’orbita irregolare della terra intorno al sole) o il calendario perpetuo e sul quadrante finemente lavorato a guilloche sfoggia un tourbuillion, geniale invenzione di Abraham Louis Breguet, cioè l'installazione dell'intero scappamento (il bilanciere con la rispettiva molla, l'ancora e la ruota di scappamento, ossia le parti più sensibili agli effetti della forza di gravità) all'interno di una gabbia mobile che compie una rotazione completa ogni minuto. In questo modo, i difetti, che hanno una cadenza regolare, si compensano reciprocamente. Questo è un prodotto fatto quasi totalmente a mano da un abilissimo orologiaio. E abilissima è l'autrice di questo libro, che ho adorato
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Rebecca Struthers è una delle ultime orologiaie del Regno Unito. In questo saggio racconta la sua storia prima di studentessa (fino alla laurea in orologeria), poi di giovane artigiana e infine da affermata restauratrice di orologi antichi e, insieme al marito Craig, fine produttrice di pezzi unici, fatti completamente a mano nel loro piccolo laboratorio di Birmingham. Ogni capitolo è un pezzo di storia della sua vita, un pezzo di storia dell'orologio e un pezzo di meccanica, dove spiega con la massima semplicità (tipica di chi è maestro di una disciplina) le meraviglie tecniche che indossiamo al polso ogni giorno.
Oltre le incredibili storie dell'oggetto, i cui andamenti variano da oggetto di lusso a status symbol economico, in una sorta di spirale sinusoidale di successo, commercio e crisi e dei personaggi a loro legati (scienziati, re e regine, inventori, industriali, geni come Breguet, generali, esploratori, sportivi e così via), ci sono due aspetti che mi hanno colpito profondamente e personalmente:
l'importanza del lavoro degli artigiani, e soprattutto l'importanza delle scuole per gli artigiani: il saggio di Rebecca Struthers è anche un viaggio nel declino di una certa idea di trasmissione del sapere che è coinciso con la fine delle scuole di alta specializzazione (Struthers è stata una delle ultime a completare un corso di studi specifico per l'oreficeria e l'orologeria, che adesso non esiste più). In un paese come il nostro, che spesso solo a parole si vanta della propria tradizione artigiana (che ancora resiste), dovrebbe essere un motivo di studio e dibattito;
Ci sono delle pagine che ho sentito molto vicine a me quando Struthers parla della decisione di mettersi in proprio, e di aprire un laboratorio "fuori dal tempo": le difficoltà iniziali, il modificare macchinari vecchi e usati, il primo stipendio serio dopo anni ma allo stesso tempo la certezza che una scelta di qualità, che comporta molti più problemi di una scelta di quantità, con il tempo sia premiante soprattutto a livello di piena soddisfazione di sè. e l'importanza di fare le cose con le mani, che è un momento creativo eccezionale.
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stefy-69-09 · 1 year
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Bellissime quelle donne che camminano a testa alta.
Che non hanno paura di dire la verità.
Che non provano invidia perché sanno quello che valgono
e non hanno bisogno di screditare o scavalcare nessuno.
Osservano, e passano oltre.
Profumano di gentilezza.
Sensibili, delicate ma tenaci come poche .
Emanano un aurea che non si compra
né con i soldi tanto con le parole mendaci.
Non competono, non ne hanno bisogno,
e se le ferisci, ancora di più capiscono la piccolezza di chi hanno davanti.
Si, signori mie
i perché non basta un vestito firmato,
loro di firmato hanno l'anima.
E con quella, ci si nasce.
~Silvana Stremiz~🌹
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alessaless · 1 year
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I pianti più strazianti sono quelli silenziosi, quelli di cui non parli, quelli che vivi di notte e tieni per te. Nessuno sa quanto siano profondi e sconfinati.
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poesiablog60 · 11 months
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Buongiorno...
Ogni giorno dovremmo ascoltare una piccola melodia, leggere una bella poesia, vedere una pittura squisita e, se possibile, dire delle parole sensibili.
Goethe
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dissonanzeperpetue · 2 years
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Ho un grande difetto, non dimentico nulla.
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smokingago · 4 months
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🍀
Io sono doppia.
Sì, io sono sensibile. E sono anche forte.
Sono introspettiva. Ed estroversa.
Amo la solitudine. E sono espansiva.
Sono fragile. Ed intensa.
Mi sento umile.
E so quanto valgo. Sono riservata.
E a volte esplosiva. Sono delicata.
E determinata.
Mi ferisco facilmente e cado.
E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta.
Sono pervasa da un'idea romantica della vita che non sempre mi facilita l'incontro con la realtà.
Mi indigna profondamente l'ingiustizia e divento un leone quando sento invasi i diritti miei, di chi amo o degli esseri umani in generale.
A volte sento male al fisico quando un'emozione è forte, bella o brutta che sia.
Se assisto al successo di qualcuno mi commuovo di gioia ed empatia;
ma anche se assisto al dolore di qualcuno,
non posso evitare di piangere.
Sento tutto, sento sempre.
Tengo moltissimo al significato delle parole perché le parole sono semi per il nostro cervello, che generano pensieri buoni come frutti maturi o cattivi come la gramigna.
Tutti questi aspetti a volte rendono più complicata la mia vita e anche le mie relazioni, ma le rendono anche dense di una ricchezza impareggiabile: dobbiamo saperlo noi e devono saperlo le persone che scelgono di averci nel loro mondo.
Nicoletta Travaini
Il dono delle persone sensibili
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francesca-70 · 1 year
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Ho sempre amato leggere... mi è sempre piaciuto scrivere...
I messaggi, quelli lunghi... quelli che te ne freghi se sbagli un congiuntivo perché lo fai tuttodunfiato... con le lacrime agli occhi e troppo rumore nell’anima...
Quei messaggi che non ci penso due volte a cliccare “invio” perché il cuore non conta mai fino a 10, al massimo conta fino a due...
Che poi il mondo dell’inchiostro è il mondo delle persone malinconiche... insicure...
introverse... sensibili... persone che si sentono fragili in un mondo pieno di persone forti...
scrivo senza alcun motivo... senza aver paura delle conseguenze...
scrivo per descrivere il buio... il silenzio... l'amore... le emozioni... le delusioni...x non vivere di rimpianti...
lo faccio senza usare tecniche, anche alle tre del mattino se capita..penso le promesse.... le parole... le mani... gli sguardi... penso spesso ai sorrisi alle emozioni e delusioni vissute... e anche se faccio finta di nulla... ogni cosa ha un nome... un profumo... una voce... un vissuto...
Scrivere,a volte, è una liberazione x non impazzire... Non cerchi nulla... affidò al vento ogni pensiero...
leggo di rapporti strani... ma non ci credo a quelli che dicono “anche se non ti ho cercato, se non ti ho chiamato, ti pensavo”... perché i sentimenti vanno urlati...
Che siano arcobaleni o tempeste di pioggia...
Ho sempre amato scrivere, ad un amore... ad un amico... al mondo intero... e l''ho fatto sempre con grande rispetto e lealtà
anche quando avevo paura
di disturbare...
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🖤
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susieporta · 6 months
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Il silenzio onesto
Non tutti i silenzi sono uguali. Come, grazie
alla consapevolezza del vivere, si diventa
sensibili alla luce, alle diverse sfumature di
luce in diversi luoghi, in differenti momenti
della giornata e delle stagioni, cosí si colgono
miriadi di sfumature nei silenzi nostri
e altrui, silenzi umani, silenzi degli animali,
degli alberi, silenzi minerali.
Il silenzio non è tacere né mettere a tacere,
è un invito, è stare in compagnia di qualcosa
di tenero e avvolgente, dove tutto è già stato
detto. Il silenzio sorride.
Caro silenzio, aiutami a non parlare di te,
aiutami ad abitarti. Addestrami. Disarmami.
Tu mi insegni a parlare. Eccomi, mi lascio rapire.
Non lascio niente a casa, niente di intentato.
Ci sono. In te. Arte del congedo per ritrovare.
Arte dell’a-capo che insegna a lasciarsi scrivere.
Il silenzio semina. Le parole raccolgono.
Il silenzio è cosa viva.
Chandra Candiani da 'Il silenzio è cosa viva.' Einaudi
nella foto: Il seminatore di Van Gogh
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cercamiinunsogno · 2 years
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Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l’ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri.
Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con “tutto” intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime.
Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere.
Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno.
-Susanna Casciani
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