chiunque si prende gioco di un cuore-spugna, che assorbe ogni cosa, ogni incoerenza, ogni lacrima e che ogni urlo lo lascia fermo in gola. Chiunque si prende gioco di chi non si prende mai gioco dei sentimenti di nessuno.
Da qualche tempo avverto parecchia ansia e uno strano senso di oppressione dal lavoro. Ci sono sempre stati periodi un po' così, anche in passato, ma molto spesso questi ultimi venivano compensati da un dolce ristoro, allo stare insieme con belle compagnie. Adesso la vita sembra soltanto mirata ad un semplice accumulo, molti ricordi sono ormai lontani e da qualche tempo sento che non sono più in grado di crearne, forse perché oppresso fortemente da questa maledetta ansia e anche perché ora sono di nuovo lontano da tutto. E c'è una tristezza di fondo perché siamo fatti essenzialmente per dare e ricevere amore. Ieri, mentre ero andato alle funzioni pasquali di un paese qui vicino, ho visto un piccolo luogo che ai più potrebbe rappresentare un posto come tanti, ma per me quello rappresentava un luogo speciale perché diversi anni fa ci riunimmo a recitare un Santo Rosario assiame ad un'amica che ora non vedo più da tanto tempo (e credo di non poter vedere mai più). Pervaso da quest'ultimo ricordo oggi mi reco in quel posto e poi decido di fermarmi lì vicino per la messa. Sono rimasto colpito dalla voce del sacerdote, mi trasmetteva un bellissimo senso di rilassamento e tanta pace, sarei rimasto lì per molto tempo ancora (e di solito sono uno che, ad un certo punto, aspetta soltanto la fine).
Quand’è che abbiamo smesso di essere persone pensanti e ci siamo trasformati in degli automi?
È da qualche settimana che tutto mi da noia e solo adesso si è palesata di fronte a me, come un’epifania, la risposta al mio cruccio.
Tutto quello che una volta mi piaceva adesso lo guardo e lo vedo senza senso.
I social soprattutto.
Quello che sono diventati dagli anni del lockdown in poi.
Vi capita mai di autocensurarvi quando fate una storia o quando state per pubblicare un testo e puntualmente lo cancellate? “Non si sa mai, magari mi bloccano o mi bannano il profilo” pensiamo.
Una volta ero una ribelle, scrivevo per me stessa e per essere compresa da ragazze che mi assomigliavano caratterialmente… adesso sono diventata una brutta copia tra tanta mediocrità: make-up, outfit, viaggi, vita in apparenza meravigliosa ma che di meraviglioso non ha nulla.
Io non sono mai stata così eppure sono caduta in una sorta di torpore intellettuale, proprio io che leggevo mille libri al giorno per poter pensare con la mia testa, farmi un’opinione diversa, fuori dal coro. Proprio io che per anni non ho seguito nessun tg e nessun tipo di notiziario.
E adesso?
Bisogna svegliarsi da questa flemmatica esistenza del niente basata su tematiche in apparenza perbeniste e politicamente corrette, che non hanno davvero un cazzo di corretto.
Prima di risolvere i problemi del mondo, bisogna guardare alla propria mente e ripulirla da tutto sto schifo in cui siamo immersi. La nullità del nulla.
Sai a cosa credo? Che chi vuole esserci ci sarà a qualcunque costo e chi non vuole non ci sarà nemmeno se pregato, che chi ci tiene davvero costruisce ponti e non muri, che le persone stanno con chi vogliono e dove vogliono stare, che nessuno è mai veramente nostro e nessuno se ne va mai per davvero, che il per sempre è lungo solo quanto ci è dato vivere, e quanto ci è dato vivere non ci è dato saperlo. Che l'amore, la vita, il destino, sono un insieme di fatue, incerte, irrazionali, imprevedibili ed improvvise circostante ad effetto domino a cui spesso non ci è nemmeno dato capire il filo logico.
Se sono ancora vivo è sopratutto grazie a me.Ho capito quando era giusto fermarsi,quando era giusto dire basta,quando era giusto allontanarsi e cambiare vestiti.Mi occorreva un bel vestito,elegante,da cerimonia,in modo da poter sembrare molto più presentabile in certe situazioni,formale.Diciamo che ho smesso quasi subito poi.Pallini bianchi che ti esplodono nel naso,nella testa,alterando ogni singolo organo all’interno del tuo corpo.Se mi volto indietro ho un po’ di ansia,rivivere determinate situazioni non è tanto bello.Ho una sorta di vertigine,come se stessi sul punto più alto di un palazzo e stia per perdere l’equilibrio.Ho cercato di toccare il sole.Ma prima che lo facessi e rinascere come una nuova primavera ho toccato solo fulmini.
Ho avuto una tastiera rotta per un sacco di mesi e mi sono ritrovata a fare decine di riassunti lunghissimi con quella tastiera. Aveva un suo modo assurdo di funzionare, tipo che se cliccavi sull'1 ti scriveva la parentesi tonda.
Oggi sono ritornata sui libri a studiare, questa volta con una tastiera nuova comprata qualche giorno fa.
E quindi io che ho fatto...ho iniziato a pigiare i tasti sbagliati che però erano i tasti giusti sulla vecchia e rotta tastiera. La tastiera nuova è perfetta, i tasti corrispondono tutti, ma l'abitudine mi porta comunque a sbagliare.
Tutta sta storia per dire cosa? Per dire che ci si adatta a tutto, anche alle cose che non funzionano come dovrebbero. Anche ai rapporti che non ci fanno bene. Quando poi, finalmente, ci troviamo nella situazione giusta, continuiamo ancora a comportarci come quando eravamo in quella sbagliata e no, non lo facciamo consapevolmente ma solo perché siamo abituati a doverci difendere per sopravvivere e lo facciamo anche quando di difenderci non ce n'è più bisogno.
Ecco, la mia vita è tutta così. Continuo a spingere i tasti sbagliati perché l'ho dovuto fare per tanto tempo. E finisco per risultare cattiva e insensibile, pazza, strana, complicata e ingrata. Pochi hanno la pazienza di aspettare che impari nuovamente a voler bene e lo capisco anche, detto tra noi.
Zoe, la pazza che ha scritto tutta sta storia pensando ad una tastiera bluetooth 🥲
È palese come la consapevolezza di essere amato possa rendere una persona più forte e capace di affrontare le difficoltà di ogni giorno con leggerezza, come anche quella di non essere amato e importante per alcuno renda quella persona più debole che, al massimo, può ottemperare ai propri compiti con immane fatica che non si avvertirebbe se solo quest'ultima fosse consapevole di essere importante per qualcuno. E questo posso affermarlo sia per esperienza diretta che indiretta. Il concetto di bastare a se stessi non è altro che un'illusione destinata presto a morire perché la solitudine, benché possa essere ricercata in determinati casi, non permette la vera conoscenza di sé.