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Ho tanta voglia di farmi scopare da ROCCO SIFFREDI

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Te lo ricordi quando ci cacavamo?

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Tu non hai tutelato nulla della nostra storia,di quello che siamo stati.Mi hai affondato con le tue stupide accuse.Mi sono sentito piccolo e sporco,un piccolo verme.Tu eri il grande uccello che lo uccideva per sfamare i suoi piccoli.Ma dopo che hai sfamato tutto il branco,io mi rialzavo per diventare grande roccia.Potevo schiacciarti,caderti addosso,affondarti mettendo a nudo tutte le tue di fragilità.Ma non l’ho fatto.Ho preferito il silenzio.

Che il nostro silenzio parla comunque.

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Se ci pensiamo,passiamo molto più tempo a fissare lo schermo di un cellulare che con la famiglia.

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Sono nato per sconvelgermi,o meglio sconvolgere. Nato per scopare e provare l'amore di una sera. Per bere nel baretto di provincia. Prendere un treno e andare ad un incontro al buio. (scappare dopo qualche ora) Salire sul punto più alto di una montagna e gridare dove fa eco. Ostentare l'alter ego. Camminare in una strada sterrata a fari spenti. Litigare nel locale. Prendersi e lasciarsi. Morsi che lasciano il segno per piacere o per dolore. Per non pregare ma solo bestemmiare. Farmi i selfie nel cesso,quando io stesso mi sento un cesso. Vaffanculo urlato forte. Fare a botte solo con te,o meglio si spera. Staccare per qualche giorno. Raccogliere fiori di campo e fumare oppio. fare lunghi viaggi in india. Per vivere costantemente nel caos e qualche taxi che per poco mi investe. Volevo solo chiamare la corsa. Il gelato al pistacchio. Le mani tra i capelli. Andare su una macchina sportiva cabrio americana. Ritrovarmi in quasi tutta la playlist. Non sono nato assolutamente per l'odio. Son nato perchè dovevo nascere,fuoriuscire dal grembo di mia madre che ha voluto vedessi con questi occhi la grandezza del mondo.

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Una vecchia foto di Parigi,di quando eravamo poco vestiti. Prima che irrompesse il freddo vero. Mi ricorda tanto le canzoni di Brondi e degli elenchi telefonici sui reni.O semplicemente quando tornerai dall’estero. Eppure tu non sei mai tornato.Non ho mai più visto gli orecchini, lanciare piccoli lampi. E l’odore di croissant alle 5 di mattina. La metro silenziosa e ordinata;annusando solo la puzza di piscio. La gente che va e viene,muovendosi lentamente,perché a Parigi si spostano pianissimo. La tour Eiffel è un grosso,macigno gigante di ferro che ci schiaccia dall’alto. Che Parigi tra l’altro mi fa pure cagare. A Parigi non c’è il bidet per lavarsi il culo,ma c’è sempre una doccia per entrarci in due. I Parisien sono così romantici ma al quanto stronzi. Oh sono pur sempre essere umani cazzo. Le case a Parigi sono piccole e tanto intime. I tetti di Parigi sono così grigi,tutti con forme strane. Ed i balconi? Pieni di gerani. L’importante non è in quale parte di mondo approdi e di quanti giubbotti antiproiettili indossi,l’importante è sempre riuscire a restare e non uscire per non ritornare.

Epilexia

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E anche questo Ferragosto non si è fatto l'amore.

Epilexia

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Manuale di distruzione

Epilexia

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Mi chiedo

Se siamo solo distratti

O così Distrutti

Da non notare più le piccole cose

-bloodandstrawberry