Tumgik
#peripezie
micro961 · 6 months
Text
Peripezie - Il nuovo singolo “Cicatrici”
Tumblr media
Il brano dell’artista sugli stores digitali e nelle radio
“Cicatrici” è il singolo del cantautore Peripezie, sui principali stores digitale e dal 15 marzo nelle radio italiane in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti ben strutturati, attuali e che racchiudono eleganza e dolcezza, figlie di una maturità artistica raggiunta a pieni voti. Melodie vincenti che entrano in testa sin dal primo ascolto, evidenziate da una autentica e sentita interpretazione vocale di Peripezie, che dona al tutto un forte e coinvolgente impatto emotivo. Da un punto di vista strutturale “Cicatrici” è un brano breve, estremamente delicato, ma con una melodia avvolgente al pianoforte sorretta da un basso caldo e una batteria elettrica riverberata, in pieno stile Peripezie. Il brano racconta la fine di una storia, in particolare la volontà di archiviare definitivamente tutto ciò che c’è stato, sia il bene che il male. Tutto si consuma davanti a un immaginario falò dove vengono bruciati i ricordi, con la speranza che questi ultimi non tornino a consumare la mente. Le cicatrici sono segni inevitabili che rimarranno però visibili con il tempo.
Storia dell’artista
Alberto Polcini nasce il 1° marzo 1996 a Brescia. Il progetto Peripezie inizia invece nell’aprile del 2020, in pieno covid, con la pubblicazione del singolo autoprodotto “Boomerang”. Peripezie ha all’attivo 12 singoli ed ha aperto i concerti di Mara Sattei, Clavdio e ha suonato con Tony Effe, Naska, Shiva e Mida nel 2023 alla Trentino Music Arena. Il suo singolo “Colla”, pubblicato ad aprile 2022, ha collezionato più di 250.000 streaming sulle varie piattaforme online. “Plastica”, “Blackout” e “Mantidi” sono state inserite nelle uscite più importanti della settimana comparendo sia in “New Music Friday” che su Amazon Music in “Novità del momento”. Peripezie è stato volto della playlist Spotify “Scuola Indie” e inserito nella playlist “Indie Italia”, la più importante del mondo indie pop italiano.
Instagram: https://www.instagram.com/peripezie/ TikTok: https://www.tiktok.com/@peripezie?_t=8kfybOoJBg1&_r=1 Spotify: https://spotify.link/0VJo1dWPXHb
0 notes
omarfor-orchestra · 10 months
Text
Comunque finalmente uno che ha detto una cosa seria cioè che tutto sto casino e tutti sti ascolti sono per una storia omosessuale (sì lo so lo so benissimo sono incazzata anche io per come a quanto pare considerano la bisessualità però raga ci rendiamo conto. Un Paese intero che si confronta e aspetta le puntate solo per vedere chi si piglia Simone. Un triangolo tra tre ragazzi. Ma è una cosa enorme)
12 notes · View notes
ma-pi-ma · 5 months
Text
Tumblr media
Il 21 aprile del 753 a.C., secondo la tradizione, nasce sulle rive del fiume Tevere la città di Roma.
La Storia dell'Urbe è legata indissolubilmente all'Italia e racchiude tutte le peripezie del genere umano: vittorie, disastri, rinascite, paure e sogni.
Come scrisse Goethe: "Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza."
Matteo Brandi
39 notes · View notes
diceriadelluntore · 7 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #315 - Blackfoot, Strikes, 1979
Per le Storie di Marzo ho individuato un metodo scientifico infallibile per scegliere la tematica che legherà i dischi di questo mese: ho preso a caso con gli occhi chiusi, un bottone nella scatola in cui tengo quelli di riserve, e ho pescato un bottone nero. Di per sè, il colore nero poteva aprire una infinità di opzioni, ma seguendo il principio della scoperta, in questo 2024, di band dimenticate, ho optato per dischi di band che hanno "nero" nel nome. Tralasciando le scelte più ovvie, il viaggio musicale marzolino inizia nella Florida di fine anni Sessanta, quando stava per prendere il volo il Southern Rock. Siamo a Jacksonville, capitale dello stile, e come molti stavano facendo in quei mesi, dei giovani mettono su una rock band: Rickey Medlocke (batteria, voce) e Greg T. Walker (basso) incontrano il newyorkese Charlie Hargrett (chitarra) e danno vita al gruppo Fresh Garbage Band con Ron Sciabarasi alle tastiere. Da qui inizia una serie infinita di cambi di formazione intorno ai primi tre che seguirà per decenni il destino dei nostri: infatti il primo a lasciare è Sciabarasi, si aggiungono altri musicisti provenienti da un'altra band, i Tangerine, cambiano nome in Hammer e con questa formazione per 6 mesi sono la resident band del più popolare topless club di Gainsville, in Florida, il Dub's. Provano ad andare a New York, e lì si accorgono che esiste già una più affermata band con lo stesso nome, quindi decidono di chiamarsi Blackfoot, in omaggio al popolo dei Nativi americani, dato che Jakson Spires, entrato dai Tangerine, è parte Cherokee, Medlocke parte Sioux, e Walker parte Creek. Ma la loro strada è ancora lunga: la band si scioglie diverse volte, alcuni di loro vanno a suonare con i Lynyrd Skynyrd (Medlocke e Walker, per alcuni mesi nel 1971, uscirà solo nel 1978, dopo l'incidente aereo che colpì il leggendario gruppo, il materiale registrato in quel frangente), si trasferiscono in New Jersey, dove con una formazione stabile registrano delle canzoni, che dopo varie peripezie nel 1975 vengono pubblicate dalla Island, che cercava nel proprio catalogo un gruppo Southern Rock, con il titolo No Reservation, e nel 1976 Flying High, stavolta per la Epic: sono due dischi di southern rock che non lasciano il segno e sopratutto non vendono quasi nulla. La band è sempre in fermento, e passano 3 anni (tra scioglimenti, defezioni per problemi alle corde vocali, dissidi) quando passano alla Atco, che suggerisce loro un approccio diverso alla scrittura. Ne esce fuori il disco di oggi, Strikes (1979), con il cobra sfocato in copertina, che li fa conoscere, dopo dieci anni, al grande pubblico. Merito è di una formazione finalmente definita (almeno per il momento) composta da Rickey Medlocke, Charlie Hargrett (chitarra ritmica), Greg T. Walker (basso) e Jakson Spires (batteria) ed una scaletta che alterna pezzi propri, tra cui i loro due maggior successi, e una scelta azzeccatissima di cover, suonate in maniera originale rispetto alle versioni degli autori. Il suono è più hard o AOR (che sta per adult oriented rock, il genere che maggiormente passavano le radio), e ha una sua natura interessante, per quanto costruita nei canoni del genere senza tante innovazioni.
Mi piace molto la scelta delle cover: I Got A Line On You fu un grande successo dei favolosi Spirit di Randy California, band mitica del rock Californiano del decennio precedente, e qui viene resa più groovy e tosta rispetto all'originale; Pay My Dues fu un successo dei Blues Image, altra band della Florida, di appena qualche anno prima dei nostri, che fu uno dei pochi esempi non californiani di rivisitazione del blues, alla maniera "europea", e che come i Blackfoot era famosa come resident band, non di un topless bar, ma di un famoso locale di Miami, il Thee Image, aperto alla sperimentazione; Wishing Well fu invece un successo dei Free, la band inglese di Paul Rodgers che prima di sciogliersi (lui andrà ai Bad Company) scrisse questa hit. Di tutte e tre, i Blackfoot ne fanno una versione particolare, dove i cambiamenti seppur minimi sono quelli incisivi, regalando alle nuove versione un vestito particolare e riconducibile al loro nuovo stile. Tra gli autografi, segnalo le loro due canzoni più famose: Train Train, scritta dal nonno di Rickey Medlocke, Shorty, che diventerà una hit anche per Dolly Parton e per un'altra band dell'heavy metal, i Warrant. Ma la loro canzone simbolo è Highway Song: oltre 7 minuti spericolati, dalla costruzione epica e imperiosa e che finiscono con sensazionali duelli di assoli alla chitarra, con all'inizio anche belle melodie vocali, canzone che è un grande omaggio all'epopea dei gruppi che dalla Florida hanno messo mattoni importanti all'edificio della Storia del Rock. Il successo arriva, quasi inaspettato, e la band fa da spalla a grandi nomi in tour nel 1979 negli Stati Uniti: fondamentale per loro quello in apertura ai The Who. La band cavalca l'onda e in due anni sforna altri due dischi niente male, Tomcattin (1980, con una Pantera in copertina) e Marauder (con un falco, 1981) e fa due tour seguitissimi. Qui però finisce la loro fortuna: l'arrivo, come uno tsunami, dell'estetica MTV li taglia fuori: il rock del sud è visto come un genere passato e addirittura la ATCO non accettò il loro disco che sarebbe dovuto uscire nel 1984, Vertical Smiles. La band conseguentemente va in crisi e si scioglie per l'ennesima volta. Va detto che non saprei nemmeno contare i vari avvicendamenti, ma considerando che tentano una reunion prima nel 1990 (pubblicando un nuovo disco, Medicine Man) e poi addirittura nel 2004 e nel 2021 sono sicuro che nelle varie formazioni hanno girato almeno 40 musicisti diversi, a dimostrazione di una voglia di musica francamente ammirevole.
20 notes · View notes
ross-nekochan · 1 month
Text
Domani allerta tifone di dimensioni colossali
Io che mi chiedo come cazzo farò perché i treni subiranno cambi e ritardi, sicuro mi bagnerò tutta e dovrò affrontare mille peripezie per arrivare e tornare dall'ufficio.
Azienda: domani tutti a fare smartworking perché è pericoloso
Io: 😍😍😍😍😍😍
まだ試用期間なのに、明日台風の影響で在宅させてもらってるので嬉しずきるー😍😍😍
12 notes · View notes
anocturnalanimal · 9 months
Text
Avevo appena scoperto l'orribile notizia che ogni essere umano scopre un giorno o l'altro: quello che ami, tu lo perderai.
"Quanto ti è stato dato, ti verrà ripreso": è così che formulai il disastro che sarebbe diventato il ritornello della mia infanzia, della mia adolescenza e di tutte le successive peripezie. Di fronte alla scoperta di questa futura spoliazione, esistono solo due comportamenti possibili: o si decide di non legarsi agli esseri e alle cose, allo scopo di rendere meno dolorosa l'amputazione oppure, al contrario, si decide di amare ancora di più gli esseri e le cose, di mettercela tutta - "Siccome non passeremo molto tempo insieme, ti darò in un anno l'amore che avrei potuto darti in tutta una vita".
Amélie Nothomb, da Metafisica dei tubi
21 notes · View notes
moonyvali · 1 year
Text
"La catastrofe climatica potrebbe essere vera, falsa, o parzialmente vera.
Ma l'oggetto della disputa non verte tanto sulla effettività, bensì sulla paternità del fenomeno.
Assetato di protagonismo, l'uomo vuole assicurarsi di essere all'altezza del proprio peggio, intestandosi disastri di cui non è certo di essere l'autore.
Non lo è? Metterà la sua firma sull'ineluttabile.
Lo è? Potrà vantarsi di avere appagato le sue aberrazioni ponendo fine insieme ad esse e al timore che non siano state degne di controbilanciare l'involontarietà della sua apparizione nel mondo.
Vi fu un giorno fatale a cui gli storici non assegnano alcun significato particolare e invece dovrebbero: quando l'uomo, per mezzo della magnifica Scienza, scoprì che la Terra non è eterna e, - a meno che non sia presente altrove o non vi traslochi- nemmeno la presenza della vita lo è.
In questo Memento Mori a lunga gittata emerso nell'intelligenza organica per mezzo delle nostre peripezie, l' uscita di scena è finita col significare tutto. Il gusto della fine del mondo è quella che il drogato ha per l'overdose, la teme e la progetta a un tempo, per morire nell'estasi del proprio disfacimento e al tempo stesso liberarsi del suo giogo.
Lo spettacolo desolante però non è l'autolesionismo dell'uomo o le pretese di proprietà intellettuale sul suo proprio epilogo, ma l'avvilente baloccaggine di quelli che si rivolgono ai responsabili del disastro ambientale per ottenerne il salvataggio. Avendo rimpiazzato le divinità con le autorità, credono che, come le prime, anche il dare e togliere delle seconde possa essere influenzato tramite qualche supplica o offerta sacrificale, mostrando particolare asservimento, o cedendo a qualche complicità compromettente la cui perversità iscrivere ai misteri divini ("Chi sono io per mettere in dubbio quanto dicono?")
Oltre 80 anni di incentivo al consumo più sfrenato e devastazione della natura in nome della crescita economica, poi gli stessi promotori di questa forma mentis diventano improvvisamente i Pastori della salvezza climatica.
Se non altro per questo tonfo imbarazzante nella sceneggiatura l'uomo dovrebbe rivedere al ribasso le proprie ambizioni di apocalisse, sempre che, irritato dallo scoprire di non avere più chance per patrocinare la sua rovina conservando una traccia di innocenza sfruttando la tonalità naturale del clima come scenario, non decida di risollevare la resa del suo psicofilm, -la storia- sganciando una volta per tutta quella Bomba che tanto lo alletta."
Alex Tattoli
38 notes · View notes
Text
Cari lettori,
ho sempre considerato tumblr come il mio posto sicuro in cui ho rivelato la parte più intima e nascosta di me. Dunque, è sopratutto a chi ha conosciuto la mia vulnerabilità che rivolgo la mia richiesta d'aiuto. Tempo fa, proprio tramite questo blog, ho conosciuto una persona davvero molto importante ma, per una serie di peripezie, sono stata costretta ad interrompere questo rapporto e ho perso ogni contatto. Parlo di Luca, il possessore dell'ormai disattivato blog @luc-4-blog
Alcuni di voi, quelli che mi conoscono ormai da anni, hanno visto questa relazione sbocciare ed evolvere. Sempre più spesso, mi tormenta il pensiero di non potergli scrivere per sapere come procede la sua vita e non poter spiegare tante cose che al tempo ho taciuto per il suo bene. I nostri rapporti si sono interrotti bruscamente e non riesco a perdonarmi di averlo lasciato accadere. Quindi, ecco un ultimo e disperato tentativo per aggiustare la situazione. Ricordo che, tra i miei lettori, c'erano alcuni amici e conoscenti di Luca. Se siete ancora qui e leggete questo post, vi prego di scrivermi come poterlo contattare o magari parlarne con lui e fargli sapere che mi renderebbe tanto tanto felice scambiare almeno qualche parola con lui. Detto questo, grazie per l'attenzione e spero che il mio tentativo non sia vano.
(Se qualcuno volesse aiutarmi a diffondere questo messaggio, gli sarei estremamente grata!)
41 notes · View notes
kyda · 4 months
Text
oggi proprio quando ho finito di dire alla prof che purtroppo ancora, a questo punto della mia carriera universitaria, per nessuna materia mi era stato mai richiesto di scrivere un saggio e avrò bisogno della sua guida e del suo supporto (che mi ha assicurato che avrò) per fare un bel lavoro, la collega al mio fianco le ha detto eheh noi adesso andiamo in erasmus, lì dovremo scrivere solo papers e la prof ha fatto una faccia non rassicurante, ci ha chiesto più informazioni e ha detto e quelli sì che saranno difficili perché proprio vi siete scelte un posto dove gli insegnanti di inglese sono madrelingua e lì dovete saper scrivere. le ho detto va be' o torniamo sconfitte o torniamo bravissime e lei ha detto che è la verità e che a prescindere sarà una grandissima esperienza. giusto ieri mi hanno contattata da lì per assicurarsi che fossi sicura di tutti i corsi inseriti nel mio learning agreement (a quanto pare erano così tanti che si sono preoccupati per la mia salute mentale) e ho dovuto spiegare delle peripezie affrontate per compilarlo e che alcuni li ho inseriti in più just in case. mentre eravamo stremate in biblioteca, piegate sui libri senza aver potuto comprare neanche un caffè in due, oggi pomeriggio l'università ci ha mandato il numero di matricola
15 notes · View notes
canesenzafissadimora · 6 months
Text
Tumblr media
Ci vuole pazienza, Penelope, ti hanno detto. Ci vuole coraggio, Ulisse, ti hanno insegnato. Ma che ne sa il mondo dell’amore? Delle peripezie dell’anima, delle capriole che fa la mente? Ci vuole passione, Penelope, per resistere al tempo. Ci vuole determinazione, Ulisse, per conoscere l’incanto. Il ritorno degli occhi non sempre corrisponde a quello del cuore. Solo il ritorno del cuore non ha bisogno di occhi.
6 notes · View notes
Note
Conosceresti e frequerenteresti mai un ragazzo a distanza se lo amassi tanto?
Avuta una relazione a distanza, amato questa persona ma davvero tanto, Andavo io, prima anche L veniva ma dopo varie peripezie andavo sempre io. Finita non male di più.
Dopo questa esperienza, relazione vicina a me
Grazie per la domanda ✨
2 notes · View notes
unfilodaria · 29 days
Text
Mi piacerebbe raccontare di come io la stia cercando. Di come abbia intrapreso per lei un viaggio avventuroso, per capire dove si possa essere nascosta. Raccontare di mille peripezie, di incontri strani che lasciano il segno, del viandante oscuro che ti ammonisce sulla strada intrapresa, di tracce che si rivelano fallaci o di tracce che ti allontanano dal percorso intrapreso. Sarebbe bello tutto questo. Ma molto banalmente io racconto solo di un viaggio mai intrapreso per davvero, di una ricerca ed il tentativo, assai faticoso, di riordinare ricordi dentro di me, di una persona che basterebbe andare sotto casa sua per incontrarla e che, invece, faccio di tutto per evitare, perché temo di trasformarmi in una statua di sale alla sua vista. Io sono tutto questo: un mucchio di parole, di frasi ad effetto, di piccoli e grandi dolori, di dubbi che si affastellano alla ricerca di un perché, che io conosco ma che faccio fatica ad accettare. Se questo è il mio Zahir, una ossessione che non può essere dominata, allora non debbo fare altro che arrendermi ad esso affinchè si stanchi presto di me e mi lasci vivere di nuovo.
2 notes · View notes
Text
Tumblr media
🔥 NOVITÀ IN LIBRERIA 💣
Emanuele Tesauro
IN VIAGGIO SENZA GANDALF
I nostri anni ‘90, tra sogni, palchi e barricate
Musica, viaggi, amicizia, ideali e cameratismo: “In viaggio senza Gandalf” racconta la nascita degli Hobbit, gruppo tra i più importanti e seguiti del rock nazionalista.
Con una lenta e intima distillazione memoriale, Emanuele Tesauro ripercorre le tappe di una storia recente che ancora non è stata metabolizzata: gli anni Novanta di Tangentopoli e del crollo dei partiti di massa, della fine del comunismo e dell’Europa di Maastricht, del Panfilo Britannia e della svendita della sovranità nazionale, della guerra del Golfo e di quella nei Balcani.
Anni di processi globali galoppanti e rivolgimenti epocali, ma anche di vite autentiche, di scelte militanti e di sottoculture vitali: dalla ribadita “continuità ideale” al grande fermento della scena musicale, dal fenomeno skin alla repressione del sistema e dalla volontà di restare “fuori dal gregge” all’elaborazione di uno stile che fosse capace di proiettare i princìpi della Tradizione nell’epoca dei primi telefoni cellulari.
Rocambolesche trasferte e aneddoti incredibili, concerti sgangherati e politica di strada, passioni brucianti e grasse risate: tra il fumo dei lacrimogeni e il sapore della birra, dove i miti perenni incontrano le chitarre elettriche, si collocano le prime peripezie di questi menestrelli “non conformi” che – con pochi soldi nelle tasche e tanti sogni in fondo ai cuori – continuano a far cantare i ribelli di tutta Europa.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
8 notes · View notes
carmenvicinanza · 5 months
Text
Edmonia Lewis scultrice nella Roma dell’800
Tumblr media
Edmonia Lewis è la scultrice statunitense che si è affermata nella Roma dell’Ottocento.
Le sue statue neoclassiche sono ospitate in importanti musei come lo Smithsonian American Art Museum  e il Montgomery Museum of Fine Arts.
Nata il 4 luglio 1844 a Rensselaer, New York, da padre haitiano e madre Mississauga Ojibwe (popolazione di nativi americani), rimasta orfana in tenera età, venne cresciuta da parenti. Ha vissuto un’infanzia povera in un paese in cui la maggior parte delle persone nere erano ancora in schiavitù.
Era una ragazzina brillante e determinata e ha potuto frequentare l’Oberlin College, uno dei pochi che accettava persone nere, nel 1859, grazie all’aiuto del fratello maggiore che lavorava come minatore.
Ben presto ha lasciato la scuola a causa di un vero e proprio accanimento nei suoi confronti. Era una giovane dallo spirito libero che mal si adattava alla mentalità vittoriana fatta di regole, buone maniere e falsità. Dopo essere stata accusata di voler avvelenare due sue compagne era stata picchiata e abbandonata agonizzante di notte in un campo al gelo.
Si era trasferita a Boston col desiderio di realizzare la sua passione per l’arte, più potente delle difficoltà che incontrava sul suo cammino.
Avvicinatasi ad ambienti abolizionisti, ha lavorato con lo scultore Edward A. Brackett. Si manteneva soprattutto grazie alla vendita di medaglioni raffiguranti figure celebri della lotta alla schiavitù.
Il desiderio di andare via da un paese razzista che non offriva possibilità a una donna nera l’ha portata a Roma, città cosmopolita e centro di attrazione culturale, dove aveva trovato un ambiente accogliente e avuto modo di proseguire la sua istruzione.
Erano anni in cui il Neoclassicismo e Canova erano modelli a cui aspirare. I turisti si rifornivano di opere d’arte e si ricevevano molte commissioni dagli Stati Uniti, la guerra civile aveva creato una grande richiesta di statue celebrative.
La città eterna costituiva, per molte persone provenienti dall’estero, un ambiente magico, dove anche le donne riuscivano a vivere in grande libertà, rispetto agli standard dell’epoca.
Il lavoro di Edmonia Lewis si è imposto all’attenzione della critica artistica, per la maestria con cui plasmava la materia e per la profondità dei significati che rendevano uniche le sue sculture in marmo bianco tra cui si ricorda Forever Free, raffigurante uno schiavo che rompe le catene della sua oppressione, Il matrimonio di Hiawatha, Agar e La Morte di Cleopatra portata all’esposizione universale di Filadelfia del 1876 e che, dopo varie peripezie, soltanto nel 1995, è stata acquisita ed esposta allo Smithsonian.
La sua fama ha cominciato a crescere durante la Guerra Civile Americana, dai primi anni ’60 dell’Ottocento, ma, alla fine del XIX secolo, era ancora l’unica donna di colore ad aver ricevuto riconoscimenti nel panorama artistico americano.
Dopo aver lasciato Roma, rimasta sempre nel suo cuore, è morta a Londra il 17 settembre 1907.
Edmonia Lewis è una delle più interessanti figure della storia dell’arte, un caso rarissimo di donna di colore che è riuscita a decidere del proprio destino, mantenersi col suo lavoro, aveva anche maestranze italiane alle dipendenze, e farsi riconoscere a livello internazionale.
È stata una donna che ha saputo superare le barriere del colore e del sesso per poter essere solo se stessa, un’artista.
3 notes · View notes
harshugs · 3 months
Note
Ah sì? Che peripezie sono successe?
per farla breve il mio treno si è bloccato per boh più di un’ora esattamente in mezzo tra fiorenzuola e fidenza perché davanti al mio treno ce n’era un altro guasto, io dovevo andare a bologna per fare cambio e ormai mi ero già arresa al mio destino: avrei perso la coincidenza
nel mentre di tutta quell’ora fermi sono arrivate più notizie: non potevamo andare avanti perché c’era il treno guasto, allora hanno pensato di tornare alla stazione precedente (fiorenzuola), poi alla fine non siamo più tornati indietro ma siamo riusciti ad andare a fidenza, ma la corsa del mio treno viene soppressa, in tutto ciò io dovevo comunque raggiungere bologna, solo che alla fine ho scoperto che a fidenza si era fermato il treno che dovevo prendere a bologna e quindi sono riuscita a fare il cambio lì
3 notes · View notes
t-annhauser · 11 months
Text
Sto andando avanti con La nuovissima nuovissima Justine: dopo aver assistito per tre giorni alle peripezie amorose dei due sposini, che ricordiamo essere Justine e Ferdinand (lui in omaggio a Ferdinand Bardamu), la giovane sorella di Justine, Juliette, viene finalmente coinvolta nel ménage a tròis con un sontuoso rito di iniziazione inaspettatamente crudele, ma non posso scendere nei dettagli. Il valore artistico del libello è praticamente nullo, il divertimento è solo mio, forse il libro non esiste nemmeno, forse è un metalibro, un post che parla di un libro che non esiste, che sarebbe anche un'idea interessante... corro a depositarlo alla SIAE.
9 notes · View notes