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#romanì
archivio-disattivato · 10 months
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Stato di emergenza
Il 21 maggio 2008 l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su richiesta dell’ex Ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha firmato la “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia”
Il 30 maggio 2008 l’ex Presidente del Consiglio ha firmato tre ordinanze, “Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi”, per Lombardia, Lazio e Campania - a cui nel 2009 si aggiungeranno Piemonte e Veneto. I provvedimenti nei confronti delle persone sinte e rom presenti nelle cinque regioni facevano esplicito riferimento a catastrofi naturali (come ad esempio un terremoto), dando pieni poteri ai Prefetti. Una delle misure speciali adottate fu il censimento su base etnica, con raccolta delle impronte digitali di tutte le persone, minori compresi, abitanti in luoghi riconosciuti come “campi nomadi”. Sono state censite anche famiglie abitanti in aree di loro proprietà.
Con la sentenza 6352 dell' 1 luglio 2009 il TAR ha annullato “l’art. 1, co. 2, lett. c), delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 maggio 2008, laddove consentono di procedere sic et simpliciter all’identificazione delle persone, anche minori di età, attraverso rilievi segnaletici”.
Il 26 marzo 2013 la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato illegittima la cosiddetta “emergenza nomadi”.
Ad oggi non si ha notizia della distruzione dei dati raccolti dalle Prefetture.
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killiandestroy · 8 months
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ah sì dovevo parlare del fatto che i dialetti mutano nel tempo come (guess what) qualsiasi lingua e che i dialetti moderni sono in molti casi mooolto italianizzati perché sono L1 in persone bilingui italiano-dialetto e robe così
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lamilanomagazine · 6 months
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Giornata Internazionale Rom e Sinti: da Roma a Milano eventi ed importanti riconoscimenti
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Giornata Internazionale Rom e Sinti: da Roma a Milano eventi ed importanti riconoscimenti. In occasione della celebrazione della ricorrenza annuale della Giornata internazionale dei Rom e Sinti dell'8 aprile, il violinista Gennaro Spinelli e il noto compositore Santino Spinelli si esibiranno da solisti al Teatro alla Scala di Milano mercoledì 10 aprile alle ore 15:00 accompagnati da alcuni musicisti della sezione Anpi del Teatro alla Scala e da alcuni musicisti dell'Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro. "Il traguardo raggiunto da padre e figlio - sostiene l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari - segna un importante passo simbolico per l'intero Paese e per la comunità Rom e Sinti, sia a livello culturale che sociale, verso una maggiore inclusione e valorizzazione della loro cultura. È essenziale continuare insieme su questa strada per creare concretamente nei nostri quartieri delle strade di incontro in modo che Roma diventi un modello per le altre città nel superare logiche passate che cerchiamo quotidianamente di contrastare". L'evento si inserisce all'interno di una cornice più ampia di attività svolte su tutto il territorio nazionale, in concomitanza con la Giornata internazionale dei Rom e Sinti dell'8 aprile, in collaborazione con l'Unione delle Comunità Romanès italiane (UCRI) e con l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. "L'iniziativa - dichiara il Direttore dell'UNAR Mattia Peradotto - rappresenta un passo fondamentale verso la promozione di una conoscenza non stereotipata delle minoranze. Promuovere il dialogo in cui attivisti, studenti, artisti rom e sinti siano protagonisti è un elemento essenziale dei processi di empowerment ed è il percorso auspicato nella Strategia di Uguaglianza, Inclusione e Partecipazione di Rom e Sinti di recente approvazione". Tra gli eventi che avranno luogo nella stessa settimana, particolare importanza rivestono le iniziative che si svolgeranno a Roma in collaborazione con Sapienza Università di Roma. A partire dalle ore 11:00 di venerdì 5 aprile, presso Il Nuovo Teatro Ateneo di Sapienza Università di Roma, si svolgerà la conferenza-concerto dal titolo "Rom e Sinti. Dalla conoscenza alla coesistenza: incontro di culture, musica e diritti". Tra i promotori dell'iniziativa il prof. Gaetano Lettieri, Direttore del Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo de "La Sapienza" di Roma: "I Rom e Sinti, la cui storia e cultura sono poco conosciute in Italia e in Europa, sono stati e sono tuttora spesso discriminati, esposti al fenomeno dell'antiziganismo e a situazioni di costante vulnerabilità. Con la Conferenza-Concerto del 5 aprile il Dipartimento SARAS di Sapienza Università di Roma punta a favorire l'emersione di una narrazione positiva sui e dei Rom e Sinti attraverso la musica, strumento essenziale di trasmissione della cultura romanì, e intende valorizzare i percorsi di cittadinanza attiva che vedono protagoniste le comunità romanès in Italia".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cromodinamica · 11 months
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Indovina chi viene a scuola? Rom, sinti e caminanti
Nel nostro Paese tanti bambini e adolescenti sono in un limbo. Capita su vari fronti della vita sociale, spicca sul fronte scolastico: dall'accesso al sistema educativo pubblico ai metodi di insegnamento, dall’accoglienza in classe al diritto/dovere di frequentare la scuola dell’obbligo, fino all’opportunità di imparare correttamente la lingua italiana. Chi sono questi ragazzini? Sono gli alunni della comunità romanì, nei documenti burocratici definiti “rom, sinti e caminanti” (questi ultimi formano una piccola comunità radicata in Sicilia).
Il 2 agosto del Grande Divoramento
Sebbene siano, salvo una piccola frazione extra-comunitaria, cittadini italiani o di vari Paesi dell’UE, vengono trattati come “migranti” e “clandestini”. Anzi, spesso sono considerati “più stranieri” dei migranti, nonostante i loro antenati siano arrivati in Europa, quindi in Italia, tra XV e XVI secolo (forse prima), dopo una lenta migrazione dall’India settentrionale. Non è questa la sede per ricordare nei dettagli la terribile persecuzione di cui rom e sinti sono stati vittime: la Germania nazista, con il sostegno dell’Italia fascista e di altri regimi alleati, ne ha sterminati più di mezzo milione, in un olocausto denominato in lingua romanì Porrajmos (significa ‘grande divoramento’) e ricordato il 2 agosto, sebbene pochi lo sappiano. Così come richiederebbe molto spazio un resoconto della discriminazione tuttora in corso, in un groviglio di pregiudizi. Di certo, rappresentano oggi la minoranza più discriminata.C’è il rischio, tra gli altri, che in Italia i più giovani (i minorenni sono il 60%) non solo non arrivino alla fine della scuola dell’obbligo, ma non la frequentino affatto. I dati sulla loro scolarizzazione sono diversi a seconda della fonte, perché non c’è una visione generale. Di certo, nelle scuole di alcuni Comuni varie prestazioni legate al diritto allo studio (refezione, sostegno ai disabili, borse di studio) sono negate, perché non risultano residenti. In alcuni istituti scolastici il minorenne romanì (italiano o straniero) viene segnalato come “nomade” e gli stessi ministeri usano spesso la parola “nomadi”, sebbene solo il 3% lo sia davvero. I problemi maggiori nascono nei cosiddetti (ci risiamo…) “campi nomadi”, dove vivono circa 26.000 persone, il 20%: è chiaro che abitare in una baraccopoli – di solito scollegata da scuole e centri abitati – contribuisce a rendere difficile una frequenza regolare.
Pandemia e dispersione scolastica
La dispersione scolastica è stata resa ancora più allarmante, tra 2020 e 2021, dall’emergenza sanitaria, con la fine delle lezioni “in presenza” e, come è intuibile, con problemi ancora maggiori per questi ragazzini, rispetto ad altre fasce svantaggiate, nell’utilizzo della didattica a distanza (Dad). Soprattutto all'interno dei campi. Ci sono stati casi virtuosi di docenti e assistenti sociali che, in alcune aree metropolitane, hanno cercato di rimediare. Tuttavia, oltre a computer e tablet, per svolgere la Dad servono energia elettrica, connessioni decorose al Web, competenze tecniche da parte degli adulti. Nelle baraccopoli non sempre ci sono e questo crea ulteriore dispersione scolastica. Infatti, una volta riaperte le aule, è capitato – a Roma per esempio – che 4 bimbi su 10 non siano rientrati. Eppure una recente indagine demoscopica – dedicata alla loro scolarizzazione e svolta da SWG per conto del “Movimento Khetane, rom e sinti per l’Italia” – svela, fra l’altro, che i due terzi dei genitori ritengono la scuola utile per aprire prospettive lavorative e sociali ai figli. Quindi l’emarginazione pesa più della supposta scarsa disponibilità a favorire l’istruzione.
I sentimenti antizigani degli italiani
Per inquadrare la portata della questione è opportuno un chiarimento sui numeri presunti della comunità. Presunti perché non esiste – per fortuna – un censimento su base etnica (sebbene nel 2018 l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini avesse tentato una schedatura con scopi repressivi), contrario all’articolo 3 della Costituzione e a varie convenzioni europee e internazionali. Rom e sinti in Italia sarebbero 140.000 (è il dato medio valutato, sulla base di dati ufficiosi, dal Consiglio d’Europa), quindi lo 0,25% della popolazione, una delle percentuali più esigue nel continente; mentre i sentimenti antizigani degli italiani sono i più alti (82%). Nonostante luoghi comuni e pregiudizi, spesso eccitati da certa politica e da certi media, la stragrande maggioranza (4 su 5) sta in abitazioni convenzionali e conduce una vita normale. Come già segnalato, solo il 3% è effettivamente nomade; mentre nei “campi nomadi” vive (o è costretto a vivere) uno su 5, in gran parte con la residenza anagrafica. Secondo l’European Roma Rights Centre, nel 2010 la metà dei rom e sinti risultava formata da cittadini italiani; un quarto da quelli di Paesi dell’UE; gli altri erano originari di Stati continentali extra-UE. Insomma, sono parte integrante dell’Europa premoderna, moderna e contemporanea.
Dialetti del romanés e italiano
Torniamo così agli alunni rom e sinti che frequentano le nostre scuole: al di là delle difficoltà citate, esiste anche un aspetto che lega questioni linguistiche a questioni didattiche. Nel senso che per questi bimbi l’italiano spesso è la seconda lingua, dato che in famiglia si usa (sempre nel 50% dei casi, parzialmente negli altri) uno dei dialetti del romanés, lingua neo-sanscrita, tradizionalmente tramandata solo oralmente (anche se stanno nascendo, per ora a livello dei loro intellettuali, un sistema di scrittura condiviso e una lingua standard, strumenti necessari anche per raggiungere un riconoscimento politico-culturale).
Bilinguismo sottrattivo e bilinguismo additivo
Di certo, una lingua-madre che si tramanda per via orale – una delle poche oggi rimaste – richiede “una diversa impostazione di glottodidattica interculturale” sul fronte della scolarizzazione. Lo scrive – in un articolo su EL.LE – Paola Desideri, fino al 2020 professoressa ordinaria di Didattica delle Lingue moderne all’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, che si è addentrata in un campo poco studiato. Spiega che a scuola, “nel rispetto del pluralismo delle differenze, il primo passo è quello di riconoscere l’alterità del mondo” dei rom e sinti, “senza pretendere di reprimerlo o di cancellarlo; anzi proprio questo mondo tanto contrapposto, se conosciuto, può diventare la base per una corretta educazione linguistica in italiano L2 (seconda lingua, ndr)”. La professoressa sostiene che “la scuola non può esimersi dal prendere in carico la questione dell’alunno rom, con tutte le problematiche linguistiche e socioculturali che comporta. In primo luogo, bisogna porsi il problema di convertire il cosiddetto ‘bilinguismo sottrattivo’ tipico delle minoranze – che comporta un depauperamento della L1 (prima lingua, ndr) minoritaria, priva di qualsiasi prestigio sociale e completamente assente nella scuola – in ‘bilinguismo additivo’, il quale, al contrario, non va a discapito della lingua madre, ma anzi rappresenta per il soggetto una forma di arricchimento”.
Il metodo fonico-sillabico
La linguista indica, tra gli strumenti inclusivi che possono favorire con efficacia il processo di apprendimento, il cooperative learning (gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente), il learning by doing (l’imparare facendo) e la didattica laboratoriale. Sono volti a “sviluppare la cooperazione tra pari, le abilità relazionali, il miglioramento del clima di apprendimento e la rivalutazione delle attitudini dell’alunno, in poche parole la crescita interculturale dei soggetti”. Precisa: “Il learning by doing sembra la strategia didattica più efficace per imparare attraverso la manualità, cioè attraverso attività pratiche tali da migliorare la ‘funzione euristica’ e il potenziamento linguistico-cognitivo”. Inoltre, secondo Paola Desideri, per “l’alfabetizzazione dei bambini rom” è preferibile usare “il ‘metodo fonico-sillabico’, perché valorizzando l’articolazione fonetica si dimostra adatto per questi soggetti con una L1 esclusivamente orale”. Inoltre, “uno strumento molto utile per favorire la strutturazione del pensiero e la condivisione dei significati è la costruzione di mappe concettuali, gioco che appassiona i bambini e li stimola a confrontarsi”.
La formazione degli insegnanti
Tuttavia la linguista segnala altri due problemi. Uno riguarda la formazione dei docenti al confronto con rom e sinti. “Il problema esiste sicuramente, non solo per questi ragazzini ma anche per quel che riguarda bimbi di altre etnie”, afferma, dialogando con Treccani.it. “È chiaro che gli insegnanti dovrebbero possedere le conoscenze e le competenze necessarie per gestire tali situazioni. Purtroppo le hanno raramente”. La conferma indiretta arriva dalla ricerca “Gli insegnanti degli alunni rom e sinti. Un'indagine nazionale”, svolta alcuni anni fa sulla base di un questionario. Alessandro Vittorio Sorani, su Quaderni di Sociologia, fa notare che gli stessi docenti intervistati percepiscono “come insufficiente la formazione in loro possesso”. Ciò è accompagnato da una “percezione stereotipata dei rom/sinti come entità culturale”, tanto che il 77,4% degli insegnanti dà un giudizio negativo sull’influenza determinata dalla presenza in aula di quegli alunni.
Una minoranza linguistica non riconosciuta
I ragazzi rom e sinti si trovano però svantaggiati anche per una questione cruciale di ordine giuridico (frutto di scelte politiche) con pesanti ripercussioni nell’ambito scolastico e istituzionale: si tratta, spiega la professoressa Desideri, della “negazione dei diritti linguistici alla minoranza alloglotta rom/sinta da parte della Legge 482 del 15 dicembre 1999 (Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, ndr)”. Spiega: “Dopo un lungo e controverso iter parlamentare durato diversi anni, tale legge riconosce e tutela soltanto dodici lingue minoritarie storiche e territorializzate. Tra queste è assente il romanés, che è indubbiamente una minoranza storica, in quanto presente in Italia da almeno seicento anni, ma non territorializzata... Il pretesto della mancanza della delimitazione e della definizione territoriale ha dunque deprivato le comunità di usufruire delle disposizioni e delle forme di tutela a tutti i livelli, tra cui il legittimo diritto di adottare il romanés nelle occasioni istituzionali e di disporre dei mediatori linguistico-culturali, quanto mai indispensabili nell’ambito scolastico”. Dovrebbero pretendere questo riconoscimento pure i gagi (gagé indica nella lingua romanì i “non-rom”). Purtroppo, sebbene qualche proposta legislativa sia stata avanzata, da 22 anni è tutto fermo, probabilmente anche perché la presunta “diversità” di rom e sinti italiani fa comodo alla propaganda di certa politica.
Dalla negazione all’affermazione
Eppure, dice a Treccani.it Eva Rizzin, sinta italiana, “la scolarizzazione è sicuramente la chiave della futura emancipazione delle nuove generazioni rom e sinte”. Anche lei, nata nel 1977, parente di tante vittime dei lager nazisti, ha dovuto affrontare molti pregiudizi quando andava a scuola. Oggi è dottore di ricerca in Geopolitica, responsabile scientifico dell’Osservatorio nazionale sull’Antiziganismo presso il CREAa dell’Università Verona. Nell’ultimo libro che ha curato – Attraversare Auschwitz. Storie di rom e sinti: identità, memorie, antiziganismo, pubblicato nel 2020 – ci sono le testimonianze di tante persone della comunità; inclusi i ricordi scolastici, quasi sempre dolorosi. C’è anche il suo, che ha un lieto fine: “Mia mamma e i miei zii… negli anni Sessanta… hanno dovuto frequentare le ‘Lacio Drom’, le ‘classi speciali per zingari’... Spesso relegati nei sottoscala, con orari differenti dagli altri... Si sentivano degli appestati ed alla fine rifiutarono di andarci… Mia madre è rimasta analfabeta, ma ha sempre avuto la forza e la consapevolezza di affermare che il riscatto per me e per tutti i sinti potesse e dovesse passare dalla scuola”. Continua la dottoressa Rizzin: “Anch’io ho scoperto di essere ‘zingara’ (nome imposto dall’esterno che rom e sinti rifiutano, ndr) il primo giorno di scuola, quando alcune compagne mi dissero che non potevo giocare con loro. La maestra fu eccezionale e mi portò per mano a giocare… Dopo l’adolescenza… sono riuscita a passare dalla negazione all’affermazione, con quella grande consapevolezza che devo a mia madre e a tutta la mia famiglia”. Poi la maturità, la laurea in Scienze politiche (110 e lode) e il dottorato, con la prima tesi sulla sua comunità e l'altra sull’antiziganismo: “La cosa che ricordo con più affetto è naturalmente mia madre il giorno della discussione della tesi di laurea, ma anche l’aula magna dell’università affollata di sinti. ...C’erano con l’orgoglio di chi attendeva un riconoscimento per tutta la comunità e non solo per me”. Non possiamo che augurarci, tutti, un futuro così.
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raffaeleviglianti · 6 years
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Il mostro. Il nero. Il buio nella mente. Venerdì sera ho perso un amico. Ma sto perdendo qualcosa di più importante. Sto perdendo la fiducia nella gente.
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goodbearblind · 6 years
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#Roma #Montecitorio dal 26 #febbraio #2019 #sciopero della fame di #rom e #sinti contro la “#pedagogia” #razzista, la “#giustizia” fai da te e la crescente ondata di #violenza sostenuta e giustificata dalla #politica. #romanì Kethane https://www.instagram.com/angrybeargram/p/BuTZFQclj8C/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1w6ld1mxtb4bg
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asipress · 6 years
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e-ste-tica · 3 years
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avete un’ora da spendere bene? :)
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aitan · 3 years
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Perseguitati tra i perseguitati, dimenticati tra i dimenticati. Le popolazioni romanì (rom, sinti, manush, kalé) hanno due nomi per indicare quello che è accaduto loro negli anni ’40 del Novecento: «Porrajmos» e «Samudaripen», ovvero «grande divoramento» e «tutti uccisi». [...] La loro resistenza durò fino ad agosto, quando le SS riuscirono a prevalere e massacrarono tutti quelli che avevano osato ribellarsi. In totale, si stima, il «grande divoramento» ha lasciato una voragine da 500.000 morti in tutta l’Europa. L’inno rom «Gelem, Gelem» ricorda come sono andate le cose: «Ho percorso lunghe strade, ho incontrato rom felici. Una volta avevo una grande famiglia, la legione nera li ha uccisi». (via Mario De Vito La brigata dei «leoni», i Sinti e i Rom nella Resistenza italiana | il manifesto)
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333.5 en Nomeragli Romanì, Per Favore! ((Cortthias Blood-Moon & Richard Martense-Delapore The Quintfectate Vædlander & Post-Lovecraftian Demi-Morloccoidal Necromutant Super-Ghoul Chieftain Greyface))
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“What?”
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archivio-disattivato · 8 months
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Una serie di siti utili in lingua italiana
https://it.globalvoices.org/
Global Voices è una comunità internazionale e poliglotta di blogger, giornalisti, traduttori, accademici e attivisti dei diritti umani. Insieme, usiamo il potere di internet per costruire ponti di conoscenza attraverso i confini.
https://www.meltingpot.org
Melting Pot Europa è un progetto editoriale e di comunicazione sociale che racconta e analizza i processi di trasformazione del fenomeno migratorio in Italia e in Europa, senza perdere di vista lo stretto rapporto tra la dimensione macro, globale, delle migrazioni e il loro radicarsi all’interno di precisi e determinati contesti locali. Il nuovo sito web mantiene una struttura in due sezioni principali, “Cittadinanze” e “Sans-Papiers”, per coniugare così informazioni, approfondimenti e reportage giornalistici a strumenti di formazione e aggiornamento per avvocati, operatori del settore e per i cittadini con background migratorio. 
https://alarmephonesahara.info
Alarme Phone Sahara (APS) est un projet de coopération entre des associations, des groupes et des personnes dans l'espace sahélo-saharien et en Europe. Les membres du réseau Alarme Phone Sahara sont basés au Niger, au Mali, au Burkina Faso, au Togo, au Maroc, en Allemagne et en Autriche. Le bureau de Alarme Phone Sahara se trouve à Agadez au Niger, qui est un carrefour de la migration dans la zone sahélo-saharienne. Il y a aussi un réseau de lanceurs d'alerte dans la région qui travaille en collaboration avec le bureau d'Agadez.
https://tywhbn.it/?lang=it
The years we have been nowhere esplora la realtà dei deportati in Sierra Leone approfondendo molti casi individuali di persone deportate da paesi occidentali.  L’obiettivo è quello di determinare reiterate forme di marginalizzazione tipiche non solo dell’esperienza vissuta all’estero ma anche attuate al rientro in patria.
https://bdsitalia.org/
BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l'occupazione e l'apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. Il movimento BDS sostiene la parità di diritti per tutte e tutti e perciò si oppone ad ogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, antisemitismo, islamofobia, discriminazione etnica e religiosa.
https://voicesineuropeforpeace.org/
Un sito per aiutare le persone in Europa a contattare i funzionari eletti per chiedere il cessate il fuoco e il ripristino dell'assistenza umanitaria a Gaza. Contiene istruzioni e modelli di e-mail da mandare ai parlamenti locali e al parlamento Europeo.
https://www.amiciziaitalo-palestinese.org/
L’ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALO-PALESTINESE ONLUS si è costituita formalmente il 28 luglio 2004 a Firenze, allo scopo di dare una veste ufficiale a tutte quelle iniziative a favore della Palestina e del suo popolo che richiedono un rapporto più diretto e affidabile con le istituzioni, sia locali che nazionali. Essa è conseguante al naturale sviluppo associativo della Comunità Palestinese integrata nel tessuto sociale della Toscana, regione in cui vive ed opera, tant’è che i suoi membri, oltre ad essere di diritto soci, per norma statutaria partecipano in modo preminente alla direzione dei suoi organismi. L’Associazione rifiuta una qualsiasi connotazione di carattere politico o religioso ed è quindi aperta a tutti purché ogni componente si impegni efficacemente in appoggio al difficile processo di autodeterminazione del popolo della Palestina, al di là delle personali posizioni ideologiche.
https://labibliotecadireteeco.wordpress.com/
Rete ECO – Ebrei contro l’occupazione (ONLUS) – è un’associazione nata nel 2001 e diffusa a livello nazionale. Siamo una rete di ebrei italiani che si mobilitano contro le ingiustizie perpetrate dallo Stato di Israele nei confronti della popolazione palestinese. I governi israeliani, infatti, portano avanti dal 1948 una politica di espropriazione, colonizzazione, segregazione, emarginazione e repressione, punteggiata da attacchi militari, volta a rendere impossibile la vita dei palestinesi sulle loro terre. Il risultato è una strisciante pulizia etnica, a rincarare la dose dopo le espulsioni di massa avvenute nel 1947-1948 (Nakba) e nel 1967 (Naksa). 
https://www.accademianazionaleromani.it/
L’ACCADEMIA NAZIONALE ROMANÌ è una piattaforma informativa su base scientifica con i più importanti romanologi ed esperti del settore in Italia. Una grande novità per non lasciare nessun dubbio ai troppi stereotipi che aleggiano sul mondo dei rom e sinti. Video, lezioni e informazioni facilmente accessibili per combattere l’antiziganismo e la disinformazione troppo spesso ostacoli ad un proficuo dialogo e alla corretta inclusione. Il progetto è diretto da Santino Spinelli con il sostegno dell’Unione delle Comunità Romanès in Italia (UCRI), il più importante movimento nazionale interculturale a favore delle comunità romanès con il coinvolgimento dei maggiori intellettuali e attivisti rom e sinti presenti in Italia.
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romanationmovement · 3 years
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Roma vs Travelers ( gens du voyage, Gypsies, Camminanti, etc.)
The Romanichals or Romaniche (this ethnonym recalls the definition given by Jan Kochanowski, 'Romano Chave') are mainly settled in England, but past deportations have spread them as far afield as Australia and North America. Their ethnonym derives from two Romanès words: the adjective Romanì, and 'chals', or 'chels', coming from Romanès 'chavo/chave', meaning 'child/children' but also 'young one/ones'. Therefore, the literal translation of the term should be 'the Roma children/young ones'. Romanichals or Romaniche ARE “Ethnic Roma” and of Indo Aryan origin.
“Ethnic Roma” and Irish Travelers, Travelers or “Gypsies” of the UK were not properly distinguished according to the European Commission’s definition of the “Umbrella Term”.
There are Roma and Irish Travelers in the UK – Roma are originally from northern India, whereas Travelers are of Irish origin – and both groups are nomadic. Since 2002, Travelers have been recognised as an ethnic group and are protected under the Race Relations Act.
"Travellers", a closely related group being the Scottish Travellers. Although they are often incorrectly referred to as "Gypsies", Irish Travellers are not genetically related to the Romani, who are of Indo Aryan origin.
Genetic analysis has shown Travellers to be of Irish extraction, and that they likely diverged from the settled Irish population in the 1600s, during the time of the Cromwellian conquest of Ireland. The centuries of separation have led to Travellers becoming genetically distinct from the settled Irish. Traveller rights groups long advocated for ethnic status from the Irish government, succeeding in 2017.
Irish Travellers mostly live in the United Kingdom, as well as in large communities in Ireland, the United States and Canada. As of 2016, there are 32,302 Travellers within Ireland. They represent 0.7% of the total population of the Republic of Ireland. There are different estimates about the size of the total population of people with Traveller ancestry, because many people of Traveller descent do not declare themselves Travellers.
Roma and Travelers are two distinct societies. While both are nomadic peoples, the two societies have totally different origins, culture, language, and physical profile.
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lamilanomagazine · 11 months
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Frosinone: sequestrati beni per un valore stimato superiore ad 1 milione di euro
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Frosinone: sequestrati beni per un valore stimato superiore ad 1 milione di euro. Frosinone. Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, con l’impiego degli investigatori del Servizio Centrale Anticrimine e della Divisione Anticrimine della Questura di Frosinone, unitamente al personale della locale Squadra Mobile, ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma, su proposta formulata dal Questore della provincia di Frosinone. Il provvedimento ablatorio in argomento riguarda beni per un valore preventivamente stimato superiore ad 1 milione di euro riconducibili a 11 proposti, facenti parte di due nuclei familiari “Sinti” di origine “romanì”, residenti nel sorano, nei cui confronti le indagini hanno consentito di accertare come gli stessi avessero accumulato, nel corso del tempo, un patrimonio non proporzionato alle loro capacità reddituali, mediante l’impiego dei proventi delle attività delittuos e legate al traffico di sostanze stupefacenti, all’usura e all’estorsione. Si tratta dei medesimi soggetti già sottoposti a misure di custodia cautelare eseguite per i reati di usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, nell’ambito dell’operazione denominata “Ultima Corsa” del 14 settembre 2022, portata a termine dalla Squadra Mobile di Frosinone. Nel corso dell’attività d’indagine, protrattasi per un biennio, si è potuto accertare che la quasi totalità dei destinatari delle misure cautelari non svolgevano alcuna attività lavorativa regolare e che addirittura cinque di essi percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, sussidio che, proprio grazie alle evidenze emerse nel corso delle investigazioni, è stato immediatamente revocato in via definitiva per ordine dell’Autorità Giudiziaria precedente. Le risultanze emerse durante l’istruttoria condotta dalla Polizia Anticrimine hanno portato gli investigatori a ritenere che gli introiti economici non potevano che essere esclusivamente di natura delittuosa, provenendo in prevalenza da spaccio di sostanze stupefacenti e usura, sottolineando l’estrema pericolosità sociale degli appartenenti al sodalizio criminale. I destinatari degli odierni sequestri appartengono alla famiglia di origine “rom” De Silvio, proveniente dall’Abruzzo e stanziatasi nel territorio sorano alla fine degli anni 60. Col passare degli anni, l’originario nucleo familiare si è ingrandito, radicandosi nel tessuto sociale della cittadina e dando vita a nuove famiglie, tutte affiliate a quella di origine, che oggi conta all’incirca 75 persone con il medesimo cognome. Dalle indagini svolte è emerso che queste persone hanno accumulato nel tempo grandi ricchezze, senza aver mai esercitato alcuna attività lavorativa regolare, risorse economiche che hanno consentito di costruire ville e manufatti ricadenti nel comune di Sora, alcuni dei quali realizzati abusivamente. La maggior parte dei soggetti, pur essendo nullatenenti per lo Stato, risultavano nella condizione effettiva di poter disporre di consistenti risorse economiche e materiali, tanto da fare sfoggio di orologi di grande valore, preziosi, macchine di lusso, le cui acquisizioni erano il provento della commissione dei reati, da loro perpetrati. Grande clamore mediatico avevano suscitato le immagini, diffuse sui canali social, delle corse clandestine di cavalli, avvenute per le strade deserte della città di Sora nel pieno del lockdown, circostanza che ha confermato come la famiglia “rom” De Silvio traesse vantaggi anche dalle corse clandestine e dalle conseguenti scommesse, oltre che dalla commissione dei reati per i quali si è proceduto all’emissione delle misure cautelari. Pertanto, a conferma di quanto descritto, Il Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma, accogliendo la proposta formulata dal Questore di Frosinone, ha emesso i provvedimenti di sequestro per la cui esecuzione, nella mattinata odierna, sono stati impiegati circa cento uomini, provenienti non solo dal Servizio Centrale Anticrimine, dalla Questura di Frosinone e dai Commissariati dipendenti, ma anche con rinforzi giunti dal Reparto Cinofili di Nettuno, Dal Reparto Prevenzione Crimine Lazio, coadiuvati dall’alto da un elicottero del Reparto Volo di Pratica di Mare. Le operazioni, tuttora in corso, hanno portato al sequestro di 15 immobili, tra cui ville, rimesse e terreni, 5 autovetture di varie marche e modelli, tra cui BMW e Mercedes, 2 autocarri utilizzati per il trasporto di animali, 20 capi di bestiame, tra cavalli e bovini, 2 locali adibiti a stalle, numerosi conti correnti, oltre a preziosi, denaro contante e gioielli. Solo una volta ultimate tutte le operazioni e inventariati i beni in sequestro si potrà dare una stima definitiva del loro effettivo valore, che può comunque essere stimato notevolmente superiore al milione di euro. Questo genere di provvedimenti sono fortemente incisivi, perché vanno a colpire la capacità economica dei destinatari, privati di fatto di quel potere economico che gli permette di continuare a delinquere. Già in passato nella provincia di Frosinone alcuni beni sottoposti a sequestro per la successiva confisca, sono stati o demoliti o immessi nel patrimonio di enti pubblici o associazioni del terzo settore, attive nell’ambito delle attività sociali, anche di contrasto alla criminalità.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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rattodisabina · 6 years
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Funiculì in Romanì https://ift.tt/2vDoqpB
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valhallarealm · 3 years
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La caccia alle streghe è il frutto della violenza secolare sulle donne
La caccia alle streghe è il frutto della violenza secolare sulle donne
Perché la ribellione è come il peccato della stregoneria. – Samuele, 15:23 Nel mese dei morti e nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, voglio onorare quelle donne, quegli omosessuali, quei transgender, quei diversi, quegli ebrei, quei musulmani, quei romanì e tanti altri che sono bruciati sul rogo per stregoneria. Non sapremo mai le cifre definitive di questa strage…
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ultimenotiziepuglia · 4 years
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