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#russia libia
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Countryhumans, Hands from the biggest countries in the world.
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u-more · 2 years
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Insultato dal capo di Wagner, il ministro della Difesa ordina ai Servizi di aumentare il monitoraggio della Cirenaica.
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giuseppearagno · 2 years
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Berlusconi non è impazzito
Berlusconi non è impazzito
Con il consueto semplicismo, che non intende spiegare ma deformare e confondere, i “grandi” opinionisti ci hanno riferito le riflessioni di Berlusconi, registrate durante una riunione privata di partito e consegnate alla stampa. Ne è venuta fuori l’immagine volutamente tragicomica di un vecchio rimbambito che non è in grado di controllarsi e si fa condizionare dall’amicizia “pericolosa” con…
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anchesetuttinoino · 2 months
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Pechino: La NATO sta traendo profitto dal conflitto in Ucraina
I Paesi della NATO stanno traendo profitto dal conflitto in Ucraina, lo ha dichiarato giovedì ai giornalisti il portavoce del Ministero della Difesa cinese Zhang Xiaogang.
A Zhang è stato chiesto di commentare la dichiarazione adottata all'inizio del mese al vertice della NATO a Washington, che ha etichettato Pechino come “un sostenitore decisivo della guerra della Russia contro l'Ucraina”. Ha liquidato il documento come “pieno di bugie e pregiudizi”.
“Gli alleati della NATO guidati dagli Stati Uniti continuano ad alimentare il fuoco e a trarre profitto dalla guerra. La NATO deve riflettere su se stessa, invece di deviare la colpa sulla Cina”. Ha detto Zhang. Ha poi accusato l'alleanza occidentale di istigare i conflitti in tutto il mondo.
“Dall'Ucraina all'Afghanistan, dall'Iraq alla Libia, ha portato guerra e disastri a queste regioni e ai loro popoli”, ha detto Zhang, ribadendo che Pechino ‘promuove attivamente i colloqui di pace’ tra Mosca e Kiev.
Andrea Lucidi
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abr · 5 months
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Se ci sono delle speranze per l'Europa stanno, come al solito, negli Stati Uniti. (...) la crisi europea è figlia e diretta conseguenza della crisi che stanno attraversando gli USA dai tempi di Obama e delle scellerate politiche inaugurate dal suo Dipartimento di Stato. Per noi quella crisi ha voluto dire Libia e guerra sotto casa. Per altri ha voluto dire molto peggio.
Meglio sarebbe stato se prima si fosse dovuto votare in USA e poi in Europa. Purtroppo(...) le scadenze sono invertite. Il rischio è la riedizione del rapporto Trump-UE tra il 2016 e il 2020, dove l’Europa è stato il luogo in cui la parte perdente delle elezioni USA del 2016 si è arroccata per fare opposizione a Trump e rilanciare, usando una figura spenta come Biden per tornare al potere. La speranza d’Europa è tutta lì. Temo un altro 2020 prima di allora.
Se (Draghi) gode ancora di un immutato prestigio dopo il “Volete la pace o i condizionatori accesi”, il “Chi non si vaccina muore e fa morire”, e dopo avere ideato le sanzioni che avrebbero dovuto piegare l’economia russa, è solo perché la “buona stampa” e i suoi disinteressati commentatori continuano a costruire la figura del Cromwell europeo. Non abbiamo avuto la pace; la Russia, oltre ad aver già vinto in Ucraina, non è mai stata meglio in termini economici, e noi siamo diventati un Continente senza energia, senza materie prime, e presto senza industria per scelte sbagliate di politica industriale fatte in Germania e a Bruxelles. Ha probabilmente gestito la storia dei contratti segreti di fornitura dei vaccini per tutta Europa, firmati non si sa bene da chi nell’interesse di chi. E guardi che questa non è questione di vaccini (ma) di contratti. (...)
Negli USA stanno facendo molto per fare luce sui vaccini. 
È vero. E in Italia non se ne dà notizia. Ma guardi che, alla fine, dipenderà tutto dalla vittoria o meno di Trump in USA.
E poi?
Poi, se Trump vincerà, si aprirà il Vaso di Pandora. E la gente in Italia inizierà a leggere sui giornali quello che sa già per esperienza personale.
Che cosa intende dire?
Intendo dire che la gente impazzisce tutta assieme, ma si rinsavisce uno per uno. Se questo succederà, per molti, anche dalle nostre parti, sarà solo questione di tempo.
In caso contrario?
In caso contrario, le società europee entreranno nella “condizione di guerra” di cui parlava Bismarck, che, se non altro, aveva il pregio dell’onestà. Non sarà un’economia di guerra temporanea come si sussurra oggi con sussiego. Sarà una società diversa.
Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ue-la-sorte-di-draghi-e-nostra-si-decide-negli-usa-a-novembre/2692362/
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elperegrinodedios · 11 months
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Al Signore appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti. (Sl. 24:1)
Bestie!! Voi dimenticate tutti quello che invece dovreste tenere a mente sempre. Voi trucidate civili, donne e bambini solo per il vostro potere, e per qualcosa che neanche vi appartiene. Ora si parla dello scempio di dittatori e rivoluzionari terroristi in Russia, Ucraina, Palestina e Israele, ma da molto tempo se ne combattono anche in tanti altri paesi del mondo, dei quali noi sempre ce ne dimentichiamo e come se le loro vite non valessero quanto quelle delle altre. Parliamo di:
Conflitto in Afghanistan - La crisi dello Yemen
Guerra civile in Myanmar - Conflitto in Etiopia
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Senza tener conto dell'Africa, dove da decenni si concentrano guerre in più di otto paesi: Libia, Somalia, Nigeria, Sudan, Congo, Uganda, ecc. E quando non sono guerre sono manifestazioni e guerre civili nell'ambito del proprio paese per i soprusi ed ingiustizie dittatoriali dei vari governi corrotti. Tutti uomini senza Dio nè valori, uomini corrotti. E come sempre a soccombere sono gli innocenti, i poveri, i deboli. Il video che segue è un esempio e si riferisce agli anni ottanta, sono passati più di 30 anni, ma non è cambiato nulla. E ancora strascichi e tumulti in Cecoslovacchia, Germania Est, Romania, Tunisia, Egitto, Libia...
(Chi mi segue ha già visto questo video che io pubblicavo circa trenta anni fà, negli anni '90) Non è cambiato nulla anzi, tutto è peggiorato.
Ora basterà l'errore di uno di questi potenti, che tra loro tramano e fanno accordi segreti, perchè possa scoppiare l'inferno. E non sarà una guerra mondiale, sarà un'Armageddon planetario! È da sempre che è cosi, loro si dichiarano guerra, e il popolo la va a combattere. E mentre la gente va a morire, loro continuano i propri loschi affari ed i loro intrallazzi di potere.
=sela=
- Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi perchè bisogna che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno vi saranno carestie e pestilenze e terremoti in vari luoghi. Ma tutte queste cose saranno soltanto l'inizio delle doglie di parto. (Mt. 24:6-7-8)
=📖=
Vegliate dunque, perchè non sapete a che ora il vostro Signore verrà. (Mt. 24:42)
lan ✍️
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curiositasmundi · 7 months
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[...] «Da un piccolo, ma grande, liceo di Napoli, voglio lanciare un messaggio perché la cultura non sia mero nozionismo settoriale né piatta dialettica. Solo con la cultura si capiscono le cause delle guerre e si costruisce la pace: la cultura è valore universale, della [tribù umana], per cui Dostoevskij è patrimonio dell’umanità», disse allora. Putin commentò il murales dicendo che Dostoevskij era «ormai stato cancellato in Occidente» e che «l’ultima operazione così massiccia per distruggere la letteratura indesiderata era stata condotta in Germania dai nazisti», ma disse anche che opere come quella di Jorit gli davano speranza per il futuro. Jorit aveva detto, in risposta: «È mai possibile che sono riuscito a fare più io, semplice cittadino, per la pace con un murale che il nostro governo? Non è che in fondo in fondo ai nostri leader questa guerra fa quasi comodo?». Da allora Jorit è stato più volte sia in Russia che nel Donbass, regione orientale dell’Ucraina dove dal 2014 è in corso una guerra fra combattenti filorussi finanziati e armati dalla Russia e esercito ucraino. Nel settembre del 2022 a Mosca Jorit ha realizzato un murales dedicato a Julian Assange, fondatore di Wikileaks e personaggio considerato molto divisivo, tra chi pensa che sia un eroe che subisce una persecuzione ingiusta per aver svelato i “segreti dei potenti”, e chi lo ritiene una minaccia per la sicurezza nazionale per aver collaborato con l’intelligence russa – volontariamente o meno – per influenzare il risultato delle elezioni statunitensi del 2016, quelle vinte da Donald Trump. Intervistato da Repubblica sulla sua scelta di realizzare un’opera d’arte in un paese autoritario come la Russia, dove la libertà di stampa ed espressione è fortemente limitata dal governo e c’è una lunga storia di dissidenti politici incarcerati o assassinati, aveva risposto «in Russia non c’è libertà di pensiero? Questo lo sta dicendo lei». Nel luglio del 2023 era poi stato fortemente criticato per essersi recato a Mariupol, città del sud-est dell’Ucraina occupata da mesi dall’esercito russo, per dipingere un murales raffigurante una bambina con i colori della bandiera russa dipinti nelle iridi degli occhi e circondata da due missili con la scritta NATO, benché la NATO non abbia condotto alcun attacco missilistico contro Mariupol. Nei post pubblicati su Instagram mentre era a Mariupol, Jorit scrisse che «ci hanno mentito su Vietnam, ci hanno mentito sull’Afghanistan, ci hanno mentito sull’Iraq, ci hanno mentito sui Balcani e ci hanno mentito sulla Libia e sulla Siria. E ora ho le prove: ci stanno mentendo anche sul Donbass. Qui l’etica non c’entra nulla, diffidate da quelli che vorrebbero farci la morale, hanno le mani sporche di sangue. Qui non c’è nessuno da liberare. È tutto l’esatto opposto di quello che ci raccontano in TV. La resistenza che avremmo dovuto appoggiare è quella del popolo del Donbass che lotta da 8 anni per liberarsi da un regime; quello di Kiev che di democratico oramai non aveva più niente». [...]
Da: Lo street artist italiano che fa propaganda a Putin - IlPost
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arcobalengo · 1 year
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UN GIOCO MOLTO PERICOLOSO
Chi non capisce o non vuole capire e allora è complice, oppure è cretino ma è ugualmente pericoloso come il complice.
La situazione in Ucraina è assolutamente chiara ed evidente: la Federazione russa sta resistendo ad una guerra mossa tramite il commediante di Kiev, dagli USA, da quasi tutti i Paesi membri della NATO fino alla concorrenza di 55 Stati che forniscono di armamento pesante il commediante ucraino.
La cosiddetta controffensiva ucraina è stata un totale fallimento e quel che è tragico è il numero di giovani ucraini uccisi per la criminale politica occidentale. La Russia ha ripreso una forte iniziativa bellica in ogni Regione ucraina e sicuramente isolerà la sua capitale Kiev.
I guerrafondai occidentali con gli USA in testa pensavano di avere a che fare con la piccola Serbia o con l’Iraq o con la Libia o con altri Stati vittime delle ripetute aggressioni USA. Questa volta si sono sbagliati ma, si sa, gli americani non brillano per intelligenza.
L’unica iniziativa possibile è porre fine alla guerra per ristabilire la pace. L’Ucraina se ne faccia una ragione: non riavrà mai più né la Crimea e né le Regioni del Donbass e dovrà ringraziare la Federazione russa se potrà mantenere Odessa e il suo porto che le consente uno sbocco al mare.
Al contrario, la politica criminale dell’Occidente gioca al rialzo. È in discussione la fine dell’impero e della tirannia nordamericana e questo avverrà non solo per le sconfitte in guerra ma per la fine della egemonia del dollaro USA.
La bestia ferita è ancora più pericolosa perché reagisce in modo inconsulto. È in questa prospettiva che si pone il possibile attacco tramite il commediante ucraino, alla centrale nucleare di Zaporižžja che è la più grande d’Europa. Attacco che avrà effetti devastanti in tutta Europa cento volte superiori a quelli provocati nel 1986 dalla centrale nucleare di Cernobyl.
Da lì alla generale guerra nucleare sarà un attimo.
Questa è la situazione ed è in questa situazione che la Giorgia Meloni va “manina manina” con Joe Biden palesemente affetto da demenza senile.
Che Dio ci aiuti.
AUGUSTO SINAGRA
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abubakrasiddiq · 2 years
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Omar Bakri soprannominato Izz-ad Din (7 ottobre 2000) è un capo militare di resistenza palestinese di alto livello di Hamas.
È attualmente sposato con Emily Hatoum
Breve biografia
Omar Bakri nasce a Gaza nella striscia di Gaza della Palestina il giorno 7 ottobre 2000 e da piccolo perse suo padre e suo fratello maggiore a causa di una lotta armata tra i militanti di Hamas e l'esercito israeliano, l'IDF nel 2006.
Ad Omar sin da piccolo gli viene insegnato a difendersi e usare le armi.
All'età di 18 anni, Omar divenne ufficialmente membro di Hamas e militante e nel 2014 diventa un membro di alto livello di grado capo militare assumendo il nome Izz ad-Din, ed è responsabile per aver ucciso circa 110 israeliani militari.
Fino al 2020, si presumeva che Omar fu ucciso dall'IDF ma nel 2021 fece la sua riapparizione minacciando di fare la guerra contro gli israeliani.
La sua riapparizione fece allarmare molto l'IDF e il governo israeliano.
Il 2 febbraio 2021, Omar si sposò con la palestinese Emily Hatoum con la quale ebbe una bambina nata prematura di 7 mesi il giorno 2 agosto 2022 che viene chiamata Zulema Bakri.
Il 17 dicembre 2022, Omar fece una visita al presidente siriano Bashar al-Assad essendo stato inviato dalla leadership politica di Hamas per completare l'accordo di supportarlo e ritirare il supporto per Free Syrian Army  a causa dei suoi legami con al-Qaeda e  Stato Islamico che renderebbe la Siria una base terroristica se Assad dovesse essere fatto fuori.
Il 30 gennaio, Omar rifiuta qualsiasi collaborazione con il governatore della Libia, Felix Foster per motivi che non accetta l'idea di un uomo bianco che domina sugli abitanti musulmani e sia perchè disprezza la sua idea di sostenere il sionismo, entrambe le cose le vede umilianti ed estranee.
Personalità:
Omar si fida solo dei suoi colleghi di Hamas e dei suoi alleati come Iran, Russia e Siria, lui odia molto gli israeliani perché sono responsabili della morte di suo padre e di suo fratello maggiore.
Omar disprezza molto gli israeliani e gli ebrei sionisti tuttavia non gli dispiace il supporto degli ebrei anti sionisti che supportano i palestinesi.
Omar fa distinzione tra gli ebrei sionisti e gli ebrei anti sionisti.
Informazioni:
Luogo di nascita: Gaza,Palestina
Luogo di residenza: Gaza, Palestina
Data di nascita: 7 ottobre 2000
Segno zodiacale: Bilancia ascendente leone
Cittadinanza: Palestinese
Etnia: Arabo
Religione: Musulmano sunnita
Fazione palestinese: Hamas
Grado: Capo militare
Orientamento sessuale: Eterosessuale
Relazione: Sposato con Emily Hatoum
Figli: 1
Alleati:
-Abu Qasim Muhammad
-Akram Reza
-Bashar al-Assad
-Hussein Mounes
Parenti:
Mustafa Bakri (padre,deceduto)
Ishtar al-Qassam (madre)
Emily Hatoum (moglie)
Zulema Bakri (figlia avuta da Emily)
Yusuf Bakri (fratello,deceduto)
Prestavolti:
-Aram Grigoryan
-Gamid Agalarov
-Ibrahim Nabulsi (pv attuale)
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bien121282 · 2 years
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Ver "#20marzo2003 | 20 Aniversario de la invasión de Estados Unidos a Irak. #EEUULesaHumanidad #ГероиZ" en YouTube
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#20marzo2003 | 20 Aniversario de la invasión de Estados Unidos a Irak.
Hace dos décadas el águila imperial emprendía una guerra contra el país árabe que se transformaría en un pantano militar y un estruendoso fracaso político.
"El derecho internacional, como el derecho nacional es algo vivo que tiene que ir creciendo a medida que la conciencia humana se va ampliando y se necesita, para tener el nuevo mundo por el cual trabajamos, el mundo de paz, de justicia, de igualdad, de inclusión, de amor, de solidaridad, de paz, se necesitan nuevas normas para las Naciones Unidas".
#PuebloqueVence #UnidosEnVictorias #TheEmpireWillFall #YankeeGoHome  #LealesSiempreTraidoresNunca #word #world  #Russia @CIDH #ГероиZ #China #CoreaDelNorte #Ucrania #EeuuLeHablaAPetro #OEA #UE #Nicaragua #Cuba #Venezuela  #China #CoreaDelNorte #Ucrania #EEUU #OEA #UE #Nicaragua #Cuba #Venezuela #Honduras #Salvador #brasil #peru #Bolivia #Ecuador #Mexico #Argentina #Colombia #Francia #taiwan #Israel #Palestina #Libia  #Siria #Irán #AmeriLatina @ChalecosAmarill #ResistenciaIndigena #chile #actualidadesrt #Telesur  #EEUULesaHumanidad #EULesaHumanidad #FreeAssangeNOW
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lamilanomagazine · 3 months
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Il summit in Svizzera riafferma l'integrità territoriale dell’Ucraina
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Il summit in Svizzera riafferma l'integrità territoriale dell’Ucraina. Il comunicato finale approvato al vertice di pace per l'Ucraina a Lucerna in Svizzera "riafferma l'integrità territoriale" dell'Ucraina, sottolinea che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine" al conflitto  e sollecita il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia. Nel testo viene anche denunciata "la militarizzazione della sicurezza alimentare". "Qualsiasi utilizzo dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto, tutelato e rispettoso dell'ambiente. Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale nucleare di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell'Ucraina e in linea con i principi dell'AIEA e sotto la sua supervisione", si legge nel comunicato. "Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l'Ucraina è inammissibile", recita il documento. Il comunicato è stato firmato da 80 Paesi, su 92 presenti a vari gradi di rappresentazione. I Paesi che non compaiono sulla lista sono: Armenia, Brasile (osservatore), Colombia, Vaticano (osservatore), India, Indonesia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Thailandia ed Emirati Arabi Uniti. Nella lista dei firmatari compaiono la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio d'Europa ma non altre organizzazioni internazionali. «Alcuni Paesi hanno deciso di non firmare, dobbiamo rispettare le opinioni di tutti: arriveranno». Lo ha detto Volodymyr Zelensky alla fine del vertice di pace. «Certi Paesi hanno la loro visione sulla guerra e c'è anche l'eredità storica dell'Urss nelle relazioni con alcuni Paesi e questo va tenuto in conto». «I Paesi che non sono venuti al vertice vedono quello che sta accadendo: l'Ucraina sta costruendo consenso intorno alla formula di pace e questo ci permette di compiere enormi passi avanti verso una pace giusta, non a tutti i costi», ha aggiunto il ministro degli esteri ucraino Kuleba, sottolineando che «il prossimo summit dovrebbe portare alla fine della guerra e abbiamo bisogno che l'altra parte sia al tavolo: il nostro compito è portare l'Ucraina a quel tavolo il più forte possibile». Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che «Zelensky dovrebbe pensare all'offerta di pace di Putin, perché la situazione militare a Kiev è peggiorata». «Il presidente russo Vladimir Putin non rifiuta i negoziati con l'Ucraina, ma il loro esito deve essere approvato dal legittimo governo ucraino. Volodymyr Zelensky non appartiene a questa categoria», ha aggiunto Peskov, secondo il quale Zelensky «non è la persona con cui si può registrare un accordo per iscritto perché de jure questa registrazione sarà illegittima». «Tuttavia, Putin non rifiuta nulla, non rifiuta la possibilità di negoziati, secondo la costituzione del Paese», ha aggiunto Peskov.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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unita2org · 6 months
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ECCO CHI SONO I TERRORISTI CHE COMPIONO ATTENTATI IN RUSSIA PER CONTO DELL’OCCIDENTE (QUARTA PARTE)
Vince la Francia che vuole la pace, di Thierry Meyssan “Sotto i nostri occhi” (12/25) Vince la Francia che vuole la pace di Thierry Meyssan Proseguiamo la pubblicazione del libro di Thierry Meyssan, Sotto i nostri occhi. In questo episodio le due anime della Francia si affrontano in Siria, come già era accaduto per la Libia: una si batte per la pace, l’altra per la guerra. Poiché la classe…
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abr · 1 year
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Negli anni ‘80 le mummie del Cremlino usavano il contingente cubano e i loro «consiglieri» per appoggiare regimi amici in Africa. Oggi Vladimir Putin dispone della compagnia di sicurezza Wagner, impegnata da tempo in un grande «safari». (...) Mosca – sottolineano le indiscrezioni (dal Foggy Bottom del Pentagono e del Deep State di Washington) rilanciate dal (loro house organ) Washington Post – si è mossa per piazzare sue basi, ha dato il suo supporto ad eserciti africani, ha manovrato per (difendere e incrementare i regimi) anti-occidentali. Un obiettivo ampliato dopo l’invasione dell’Ucraina, con missioni a ripetizione, (intelligente) ricerca di sponde diplomatiche (contrariamente al più brutale alleato cinese, che lavora coi soldi) – vedi il Sudafrica – promesse e aiuti. Sono una dozzina i Paesi dove (...) agiscono (...) con presenze di consistenza diversa. Hanno messo radici in Libia al fianco del generale Haftar, «signore» della Cirenaica, zona diventata un avamposto formidabile, utile per proiezioni oltre i confini libici (btw, grazie a Francia, UK e Obama per averci tolto il controllo di quel Paese, per regalarlo al loro nemico giurato).
Sono corsi in Mozambico, però le hanno «buscate» con perdite. È andata meglio in Mali e Centrafrica, due Paesi dove la «ditta» ha conquistato posizioni sfruttando gli errori e il risentimento verso l'ex colonialista francese (ex? Ndr) e la grave situazione socio-economica. I russi hanno cavalcato alla grande (gli investimenti dei cinesi, gli errori occidentali tipo eliminazione di Gheddafi e quelli nei confronti dei vicini, come l'ostilità di Biden verso Israele e i Paesi arabi ricchi) (...).
In Sudan (i russi) hanno stretto un buon rapporto con le milizie del generale Mohamed Dagalo, però hanno anche preservato i rapporti con il potere centrale incarnato dal generale Abdel Fattah Al Burhan. La Russia punta ad ottenere una base sul Mar Rosso – c’è un accordo di principio – ed è interessata al traffico d’oro gestito proprio da Dagalo, appoggiato a sua volta dagli Emirati Arabi (...). Secondo gli osservatori i russi sono piuttosto cauti (...), non vogliono sbilanciarsi più di tanto e bruciare i ponti. L’Africa non è facile neppure per loro. (...) In Centrafrica, (...) dove traggono vantaggi dalle miniere, la «compagnia» ha spinto indietro i ribelli, tuttavia restano i pericoli documentati dalla strage di tecnici cinesi.Washington (...) da tempo ha dato vita ad una contro-strategia (esercitando) pressioni, sollecitando la cooperazione di vecchi partner (...), specie in chiave anti-terrorismo con droni, ricognitori e commandos. Hanno il Comando Africa basato però a Stoccarda perché nessuno Stato lo ha voluto ospitare (in realtà gli americani preferiscono starsene al sicuro, mandando sul campo solo droni e commandos). (Specializzazione Usa, la "guerra sporca":) in un’occasione – sempre secondo le carte top secret – ha organizzato un’operazione coperta per distruggere un velivolo della Wagner in Libia. Più in generale gli investimenti statunitensi e l’attenzione sono diventati inferiori rispetto a quelli dei concorrenti, cinesi in particolare. (Stessa cosa succede ai loro "Alleati": UK è fuori da un pezzo, conta meno dell'Italia; il Sudafrica che ai tempi combatté i cubani in Angola, post apartheid ha girato le spalle agli Usa, mentre) Parigi, dopo aver dominato per decenni, è in ripiegamento. Lasciato il Mali, è stata messa alla porta in Burkina Faso, altro «attore» corteggiato dai russi. Adesso teme per il Ciad e, stando alle carte riservate, è pronta a colpire se il pendolo dovesse spostarsi in favore di Mosca. Girano voci di rischio golpe (cme sempe "spintaneo"). Da buoni opportunisti a Mosca aspettano. La nuova guerra fredda passa per le terre calde.
dal corrierone bel pezzo di Marinelli e G.Olimpio, basta depurarlo dalla propaganda e arricchrirlo di memoria storica (fatto: la realtà trapela anche quando viene "vestita"). https://www.corriere.it/esteri/23_aprile_24/wagner-sudan-48ba15c0-e200-11ed-a60a-9823b7efe925.shtml
Siamo di nuovo in pieno BIG GAME geopolitico. Solo che stavolta non vi dicono che arranchiamo e come ai vecchi bei tempi ci affidiamo alle operazioni speciali (tipo North Stream) e ai golpe della CIa coi suoi Pinochet.
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newsnoshonline · 7 months
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Un generale americano mette in guardia sulla crescente influenza della Russia in Africa Un generale americano all’Africa Command avverte sul crescente ruolo della Russia in Africa Il capo dell’Africa Command degli Stati Uniti ha lanciato un avvertimento al Congresso sulla crescente presenza della Russia in Africa. Quest’ultima sta espandendo la sua influenza, portando diversi paesi africani vicino a cadere sotto il suo controllo. La situazione in Africa e le azioni della Russia Il generale Michael Langley del Corpo dei Marines ha evidenziato che la Russia sta diffondendo false narrazioni in paesi come la Libia, cercando di ampliare il suo accesso e la sua influenza nella regione del Maghreb. Questo fenomeno preoccupa gli Stati
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b0ringasfuck · 7 months
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Sempre a proposito del nemico del mio nemico è uno stronzo ma va bene così
Purtroppo leggo anche la roba rossobruna e ho giusto sotto gli occhi una roba che parla di Ucraina e Palestina e... tadam poi ci ficca in mezzo anche i trattori.
E si per una parte potrebbe essere condivisibile ma poi appunto finisce per essere immaginifica andare oltre alla comprensione dei rapporti di causa/effetto fino a renderli delle giustificazioni e dirottare l'attenzione su fregnacce moralizzanti, obiettivi fumosi.
Così come i risultati in fatto a "esportazione di democrazia" sono stati piuttosto deludenti quando si sono appoggiati i mujaheddin talebani in funziona anti-sovietica, non ci si può aspettare niente di buono a tifare Putin.
Ci sono attori stronzi sul piano internazionale.
Innanzitutto questo non vuol dire che essere stronzi sia inevitabile e che le istituzioni internazionali siano da buttare al cesso.
Ma se vivi in Russia o in Cina o in Iran... e quelli che si sono fino a ieri presentati come paladini dell'ordine mondiale ci pisciano sopra mentre ti accusano di essere "antidemocratico" non puoi aspettarti sorrisi e bacetti da gente a cui vuoi sabotare il paese... ne "rivoluzioni democratiche" (il massimo a cui puoi aspirare è un Pinochet, un Orban, uno Zelensky, i Talebani, Haftar...).
È un giochetto che per anni ha portato i suoi frutti con varie "rivoluzioni colorate", golpe e chi ne ha più ne metta, ma specialmente nei paesi abbastanza grossi da riuscire a difendere la propria autonomia economica, finisce per mostrare le corde.
Dall'altra non può essere il limite di sviluppo democratico di questi paesi. Non è che perchè cercano di organizzarti una secessione in casa o un colpo di stato... allora l'imposizione del velo o la censura diventano un "traguardo", un fattore "identitario".
Non è sbagliato il desiderio di voler aiutare questa gente nel suo percorso di emancipazione, ma semplicemente non è possibile farlo attraverso una propria classe dirigente di ipocriti ingordi.
Quindi si, forse Putin sarà "nemico" della mia classe dirigente di stronzi, ma non è mio amico.
Quindi si, criticare la propria classe dirigente, sia per la politica estera che per quella interna è un prerequisito per portare "pace e democrazia". Non è che se dico che Renzi è uno stronzo allora sono "putiniano".
Primo perchè se la propria classe dirigente se ne fotte sia di come vive la gente in Russia, Ucraina, Libia, Afghanistan, sia di come vivo io, ma persegue obiettivi in netto contrasto con quello che dice di professare, difficilmente otterrà risultati e poi perchè questi risultati possono essere ottenuti solo in maniera collettiva, con il peso diplomatico, economico e militare che in ambito internazionale è riservato agli stati. Se lo stato non rappresenta gli interessi della sua gente, non può esportare "pace e democrazia".
E secondo perchè se il proprio paese non da il buon esempio in fatto a diritto internazionale, equità e democrazia anzichè essere preso a modello diventerà un ostacolo per tutti i genuini movimenti di democratizzazione degli altri paesi.
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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2023: gli eventi più significativi dell'anno
Quali eventi ricorderemo dell'anno 2023? Se volessimo definire l'anno che volge al termine con un semplice aggettivo dovremmo usare "rovente" e non solo perché il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo della storia. A livello internazionale sono aumentati i cosiddetti fronti caldi mentre la cronaca ci ha messo di fronte a problematiche che possiamo definire di scottante attualità. Donne e migranti Prima fra tutte la violenza sulle donne. Nel 2023 sono state uccise 109 donne. Aggiornare l'elenco delle vittime non è semplice poiché il ritmo al quale si espande la scia di sangue corre davvero veloce. Un fenomeno che non fa sconti né all'età né alla condizione sociale e che fatichiamo a debellare. La notte tra il 25 e il 26 febbraio, al largo delle coste di Cutro, in Calabria, 94 migranti muoiono in seguito al ribaltamento dell'imbarcazione sulla quale viaggiavano. Un caicco salpato dalle coste della Turchia che portava circa 180 persone. Tutti ricordiamo le polemiche scoppiate dopo il tragico evento. Gli eventi più significativi dell'anno: la situazione internazionale Il 7 ottobre, l'organizzazione terroristica Hamas sferra un attacco a Israele. In un solo giorno uccide 859 civili israeliani, almeno 278 soldati e 57 membri delle forze dell'ordine e rapisce circa 250 persone. L'attacco ha provocato una durissima reazione da parte di Israele che sta attuando una vera e propria carneficina del popolo palestinese. In Europa, dove continua a consumarsi la guerra tra Russia e Ucraina, il 2023 ha registrato un cambiamento importante. La Finlandia, Paese direttamente confinante con la Russia, ha rinunciato alla neutralità ed è entrata a far parte della Nato. A fine maggio, Recep Tayyip Erdoğan è stato confermato alla guida della Turchia ottenendo il suo terzo mandato da presidente. La politica Il 2023 sarà anche l'anno che ha visto l'incoronazione di Carlo III d'Inghilterra e la morte di Silvio Berlusconi. Dopo il lunghissimo regno della regina Elisabetta, suo figlio Carlo è asceso al trono e il 6 maggio è stato incoronato a Westminster nel corso di una solenne cerimonia. Silvio Berlusconi si è spento, presso l'ospedale San Raffaele, a Milano, il 12 giugno, all'età di 86 anni. Da tempo ammalato di leucemia, il Cavaliere è stato al centro della scena politica fino all'ultimo giorno. Imprenditore di successo, fondatore del partito politico Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio è stato al centro di numerose vicende giudiziarie. Con lui si è chiusa una lunga pagina di storia del nostro Paese. Il cambiamento climatico tra gli eventi dell'anno 2023 Ricorderemo il 2023 anche per gli eventi climatici estremi e i terremoti che lo hanno scosso. Nei mesi di maggio e giugno in Emilia Romagna, a causa delle violente piogge, sono esondati 23 corsi d'acqua. Le alluvioni che ne sono conseguite hanno generato circa 250 dissesti e frane in 48 Comuni. Nel mese di settembre, nei Campi Flegrei, in Campania, è tornato l'incubo del bradisismo. Le scosse di terremoto si sono verificate a cadenza giornaliera e la situazione generale ha reso necessario l'approvazione di un decreto ad hoc da parte del governo. Forti terremoti si sono verificati anche in altri Paesi del mondo. Il 6 febbraio un violento terremoto ha scosso Turchia e Siria. 50mila vittime e danni devastanti il tragico bilancio. L'8 settembre è stata la volta del Marocco dove il terremoto ha fatto oltre 3mila vittime. 2mila morti è, invece il bilancio del terremoto del 7 ottobre in Afghanistan. Ancora nel mese di settembre, la tempesta Daniel ha portato inondazioni senza precedenti in Libia. Il disastro ha provocato la rottura di due dighe e la morte di migliaia di persone. Anno rovente dicevamo in apertura. Il 2023 è stato dichiarato l'anno più caldo di sempre. Secondo gli studiosi potrebbe essere solo il primo di una serie di anni sempre più caldi. In copertina foto da Depositphotos Read the full article
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