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#san marino notizie
rallytimeofficial · 3 months
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CIRT, si cappotta Alberto Battistolli al San Marino Rally. Heikkila verso la vittoria
🔴🔴CIRT, si cappotta Alberto Battistolli al San Marino Rally. Heikkila verso la vittoria
Un altro colpo di scena al San Marino Rally. Sul secondo passaggio della PS Lunano si cappotta Alberto Battistolli all’altezza della postazione 24. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) Nessuna conseguenza per l’equipaggio portacolori della MRF Tyres che vede sfumare il podio nella gara sammarinese. Il finlandese…
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lamilanomagazine · 3 months
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Rimini: arrestato dalla Polizia di Stato in flagranza di reato, un 35enne italiano, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti
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Rimini: arrestato dalla Polizia di Stato in flagranza di reato, un 35enne italiano, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività, sviluppata a seguito delle acquisizioni info-investigative della Squadra Mobile, è frutto di un’implementazione dei controlli e del monitoraggio dei fenomeni di criminalità diffusa in ambito cittadino e, in particolare, per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Il personale della Squadra Mobile stava monitorando l’uomo, poiché da riscontri investigativi era emerso che lo stesso potesse detenere un importante quantitativo di sostanza stupefacente, destinato ad essere poi spacciato al minuto in tutta la provincia di Rimini e nelle zone limitrofe mediante consegne mirate. Pertanto gli uomini della Squadra Mobile, in servizio davanti al luogo individuato come possibile “magazzino” per lo stupefacente, sito nell’entroterra riminese al confine con San Marino, hanno notato l’uomo particolarmente agitato che entrava ed usciva dalla propria abitazione, verificando continuamente la situazione all’esterno della propria abitazione, come se stesse aspettando qualcuno. Conseguentemente, dopo essere riusciti ad entrare, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione d’iniziativa che ha permesso di rinvenire e sequestrare circa 3.6 kg di hashish, suddiviso in 67 panetti e 550 gr di marjuana, suddivisa in 9 involucri, nonché 4 grammi di cocaina, oltre a 2 bilancini di precisione, una macchina termosigillante, idonea al confezionamento delle sostanze, e la somma di 850 euro in contanti. L’uomo, già gravato da precedenti in materia di stupefacenti è stato tratto in arresto e, all’esito del giudizio di convalida è stata confermata la misura degli arresti domiciliari in fase di indagini preliminari.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giancarlonicoli · 9 months
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13 dic 2023 11:04
IL PD HA PASSATO ALLA BANDA DI CASARINI NOTIZIE RISERVATE DELLA GUARDIA COSTIERA DA SFRUTTARE PER LA GRANDE PESCA DI MIGRANTI IN MARE - LE CHAT AGLI ATTI SVELANO GLI INFORMATORI CHE RIVELAVANO ALLA “CIURMA” (SOTTO INCHIESTA) DELLA ONG MEDITERRANEA LA POSIZIONE DEI BARCONI. IN PRIMA LINEA MATTEO ORFINI, GIUDITTA PINI, SANDRO RUOTOLO, L’EX MINISTRO DE MICHELI E MANCONI GRATIFICATO DA UNA FRASE (“QUANDO C’E’ DI MEZZO LUI, TEMO SEMPRE CACATE”) - SUL FOGLIETTO C’È PURE ENRICO LETTA, IN QUEL MOMENTO SEGRETARIO DEL PD, ANCHE SE IL SUO NOME È SEGUITO DA UN PUNTO INTERROGATIVO... -
Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per la Verità - Estratti
Il Partito democratico ha strepitato per settimane perché il sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro ha condiviso con il compagno di partito Giovanni Donzelli alcune informative sulla vita in carcere del terrorista Alfredo Cospito e sui suoi incontri con i parlamentari dem dentro al penitenziario.
I piddini hanno sollevato un gran polverone, ma scopriamo ora che erano praticamente gli informatori sotto copertura della banda di Luca Casarini e Giuseppe Caccia (alla sbarra a Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) con cui condividevano un intenso flusso di informazioni sulla posizione dei barconi e sul loro recupero.
Un capitoletto dell’informativa, con la quale la Guardia di finanza ha riassunto l’esito delle indagini ai magistrati, è stato denominato «Rapporti con le istituzioni». Infatti, stando agli investigatori, le connessioni «sia in ambito politico che militare», avrebbero aiutato i dirigenti dell’associazione Mediterranea, oggi sotto inchiesta, a ottenere informazioni riservate da sfruttare per la grande pesca di migranti in mare.
Un papello sequestrato a bordo della Mare Jonio, la nave di Med, scritto a matita su carta a quadretti, insieme ad annotazioni su spese bancarie, spese generali e di viaggio, proprio sotto la parola «garanti», riportava quelli che gli inquirenti di Ragusa indicano come «i contatti che tutta l’organizzazione», ovvero i Casarini boys, intratteneva «sia con il mondo politico», sia con quello «militare». Della lista fa parte, per esempio, Luigi Manconi, senatore del Partito democratico e responsabile del comitato per il diritto al soccorso, gratificato dalle parole di stima di Caccia: «Quando c’è di mezzo Manconi temo sempre cacate».
Nel pantheon anche Armando Spataro (ex procuratore di Torino) e Gherardo Colombo, ex pm di Mani pulite.
Sul foglietto c’è pure Enrico Letta, in quel momento segretario del Pd, anche se il suo nome è seguito da un punto interrogativo. Fanno parte della rosa anche l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina militare dal 2013 al 2016, e il capitano di fregata Gregorio De Falco, l’uomo simbolo della notte della Costa Concordia poi diventato senatore pentastellato. Tra i contatti compare pure il nome di Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.
In chat vengono scambiati numeri di telefono. Da quello del deputato del Pd Nicola Pellicani a quello di De Falco, che Casarini soprannomina «senatore comandante».
Il contatto chiave è, però, l’ex segretario pro tempore e presidente del Pd (sino a marzo 2019) Matteo Orfini, il quale ricopre un ruolo centrale in questa storia: oltre a far parte della ventina di garanti parlamentari che hanno permesso a Mediterranea di ottenere il mutuo chirografario per acquistare la barca, si è messo a disposizione anche per scrivere emendamenti utili ai pescatori di migranti.
I rapporti tra la politica e l’equipaggio della Mare Jonio emergono dalle chat acquisite dagli inquirenti.
Casarini, per esempio, il 26 settembre 2020, lancia un suggerimento: «Concentratevi di più sui membri del Pd che sostengono Med. Primo per evitare che si dica che siamo una nave di partito (di Liberi e uguali, ndr), secondo perché le contraddizioni sono lì. Giuditta Pini (altra deputata dem, ndr), Orfini, eccetera».
(...)
Caccia chiede se debba mettere in moto Andrea Martella, sottosegretario all’editoria, e la risposta dell’ex leader delle Tute bianche è positiva. A stretto giro l’esponente politico risponde di aver informato la De Micheli. L’ex assessore veneziano invia anche un messaggio al capo di Gabinetto di Conte, Alessandro Goracci.
Ma il messaggio, forse, più interessante è quello che Casarini, l’ex arruffapopoli del G8 di Genova, il 28 dicembre 2020, invia a Caccia, informandolo dell’arrivo di un dossier delicato: «Resoconto riservato ricevuto da Giuditta Pini da Mrcc».
L’acronimo indica il Comando generale del corpo delle capitanerie di porto.
Quello attribuito alla Pini è un appunto dettagliato sulla ricerca di un barchino partito dalla Libia il giorno di Natale con poco più di 10 migranti.
La nota, che a detta di Casarini proverrebbe dalla Guardia costiera, rappresenterebbe un clamoroso cortocircuito, visto che le informazioni sulle ricerche in mare, mentre sono in corso, sono riservate e non divulgabili, tanto meno a soggetti come partiti e Ong.
Le capitanerie le possono condividere, su richiesta, con i vertici dei ministeri coinvolti, a partire da quello dei Trasporti da cui dipendono, ma non al di fuori di questa ristretta cerchia istituzionale, anche perché queste ricerche quasi sempre innescano fascicoli penali, coperti dal segreto istruttorio.
Ma in questo caso tali basilari regole sarebbero state infrante ed esponenti del Pd avrebbero passato notizie sensibili sui clandestini in viaggio a soggetti che per quegli stessi comportamenti sono oggi alla sbarra con l’accusa di favoreggiamento clandestino, ovvero uno di quei reati che la Guardia costiera deve contrastare.
Significativa anche una chat del dicembre del 2019. Casarini inoltra a Caccia un messaggio che avrebbe ricevuto da Orfini: «Sentita. Ovviamente non sapeva, ma si informa subito». Poi il parlamentare avrebbe anche aggiunto: «I numeri tornano. Dovrebbe essere quella soccorsa dalla Ocean viking».
Caccia condivide un messaggio postato sul social network X da Sos Mediterranee sul recupero in mare di una cinquantina di migranti operato proprio dalla Ocean viking. Casarini esulta: «Il nostro servizio informazioni funziona».
Tra le email acquisite dagli inquirenti, ce ne sono due inviate a vari indirizzi di Mrcc Italia e per conoscenza a Unhcr. Manca il mittente, ma i contenuti sono riconducibili a segnalazioni di soccorsi in mare. In entrambe viene indicata la posizione Gps. E non sono le uniche informazioni che i Casarini boys maneggiano.
Altra chat rilevante è quella datata 23 gennaio 2020. I nostri sono a caccia di un barcone. Casarini commenta: «I libici sono vicini». Orfini inoltra questo messaggio: «Dove segnalato da voi non trovano nessuno. Una barca con 70 a bordo risulta sta altrove. Gli sto dicendo di farvi contattare direttamente». Casarini avverte Caccia, in quel momento capo missione: «Dico che chiamino te. Ministero Difesa».
Dopo circa un’ora l’armatore della Mare Jonio informa l’amico che «non si è fatto vivo nessuno». In serata Caccia inoltra le coordinate precise su «eventi Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso, ndr) ancora aperti».
La fonte dovrebbe essere Alarm phone, il numero di emergenza utilizzato dai migranti, che farebbe riferimento anche a un dispaccio nautico (Navtex) «emesso da Mrcc Italia». Casarini inoltra un altro messaggio di Orfini, con questo testo: «Prova a far sentire da Beppe quello che lo ha chiamato...dovrebbe essere un canale informale sempre attivo».
Caccia risponde: «Non mi ha dato un numero. E mi ha lasciato dicendo “passate sempre da Mrcc, non da noi che siamo struttura militare operativa”». Casarini invita il sodale «a sentire Guerini», che in quel momento era ministro della Difesa. Caccia replica che «è più roba da Guardia costiera adesso». Casarini riflette: «Si vede che con G (Guerini, ndr) ha canale diretto e glielo fa fare a loro di chiedere a Mrcc».
E in un messaggio delle 22.34 annuncia: «Tra dieci minuti mi chiama Orfini». Il giorno seguente il gommone di cui parlava Caccia viene rintracciato al largo di Lampedusa. E Casarini gira in chat la comunicazione che avrebbe ricevuto dalla De Micheli: «Li stiamo andando a prendere».
L'1 agosto 2020 ci sono altre informazioni da raccogliere.
Caccia, a proposito di una notizia di Alarm phone, scrive: «Sarebbe davvero importante avere riscontri da Mrcc attraverso Ruotolo (Sandro, senatore del Pd, ndr) od Orfini». Poco dopo Casarini ottiene notizie: «Su Open arms Ruotolo ha parlato con Interni. Entro stamattina li sbarcano. No porto sicuro, medevac (trasporto medico urgente, ndr)». Caccia: «Come i nostri 27, ministero Interno per “ragioni sanitarie”». Insomma con il Pd al potere la Mare Jonio era praticamente un pattugliatore della Guardia costiera ad honorem. Chissà se adesso qualcuno, come ha fatto Angelo Bonelli per il caso Donzelli-Delmastro, chiederà alla Procura di verificare se quell’intenso scambio di informazioni tra i palazzi del potere romano e il rimorchiatore fosse legittimo.
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San Marino eventi maggio 2021: Mediterranea 19 e Arabian Travel Market di Dubai
A San Marino sono iniziati i primi eventi di Maggio legati a Mediterranea 19, la biennale dei giovani artisti inaugurata lo scorso venerdì.   L’evento, che è in programma fino al 31 ottobre 2021, con le esposizioni delle opere.
Gli spazi dedicati all’evento sono diversi e ubicati nel centro storico, come la Galleria Nazionale, la Prima Torre – fortificazione originaria della repubblica in cima al Monte Titano, il Pianello Cisterne – un grande spazio medievale situato al di sotto del pavimento del Palazzo Pubblico e dell’Antico Convento di Santa Chiara, oggi sede dell’Università di San Marino.
Il 16 Maggio, uno dei primi workshop è stato organizzato presso la Galleria Nazionale, mentre a Palazzo Gregotti in collborazione con l’Unione delle Donne Samarinesi è stato realizzato il convegno “Marina: per una risignificazione femminista del mito sammarinese”. L’intero programma si trova sul sito dedicato: Biennale Mediterranea.
Articolo integrale: Daniele Guidi Blog San Marino
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mezzopieno-news · 3 years
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LE STRADE CHE INVECE DI FARE RUMORE EMETTONO MUSICA
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Nel mondo stanno nascendo le strade musicali, tratti che quando vengono percorsi provocano una vibrazione udibile che può essere percepita attraverso la risonanza delle ruote e della carrozzeria del veicolo. Questo rombo si sente all'interno dell'auto e nell'area circostante sotto forma di una melodia musicale. Esistono strade musicali in Danimarca, Ungheria, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Cina, Iran, San Marino, Taiwan, Paesi Bassi e Indonesia.
Ogni nota viene prodotta variando la spaziatura di piccole scanalature incise sull’asfalto della strada. Ad esempio, la nota Mi ha una frequenza di circa 330 vibrazioni al secondo, pertanto strisce poste a 61 mm di distanza e percorse da un veicolo a 72 chilometri orari produrranno la nota Mi.
In Giappone ci sono diverse strade musicali dove le auto generano melodie di alcune canzoni pop giapponesi. Per sentirle i conducenti devono mantenere una velocità costante di 40Km/h, 50Km/h o 60Km/h, a seconda delle diverse Melody Roads.
I micro-solchi incisi su queste strade hanno una distanza regolare che varia dai 6 ai 12 cm e sono indicate da cartelli stradali dedicati che segnalano l’inizio delle Melody Road e il modo per percorrerle. L’iniziativa è diventata un’originale campagna con l'obiettivo di sensibilizzare alla guida sicura e al rispetto dei limiti di velocità. _____________
Fonte: Nagaoka Review - 17 novembre 2021
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kon-igi · 4 years
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SONDAGGIO
Chi è d’accordo con questa proposta anche per l’Italia?
Grazie della collaborazione
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heresiae · 4 years
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Ieri avrei voluto rispondere al sondaggio di @kon-igi, ma era mezzanotte e io dovevo andare a dormire.
All’inizio, nei primi 10 minuti, la mia pancia diceva “sì! giusto! chi sbaglia paghi!!”, poi mi è tornata la ragione.
La verità è che qui, nella nostra bolla, siamo molto privilegiati. Abbiamo avuto una buona educazione, l’abbiamo evoluta nel tempo, abbiamo modificato il nostro modo di ragionare man mano che vivevamo il mondo, siamo piuttosto empatici e in grado di discutere senza insulti. In pratica, siamo in grado di tenere a bada la nostra paura e insicurezze documentandoci e capendo quel che leggiamo.
Ora, prendete tutto questo e mettetelo dentro il panorama socio-culturale degli ultimi 40 anni in Italia.
Viviamo in un paese che già da prima che nascessi aveva cominciato a distruggere la scuola.
Perché nomino la scuola? Perché è la scuola che forma il cittadino. Non tutti hanno la fortuna di nascere in case di genitori con un muro fatto solo di libri e che hanno la forza mentale di proibirti di guardare la televisione per più di un’ora al giorno e poi inventarsi cose da farti fare per il resto della giornata. Io l’ho avuta perché mia madre non è entrata di ruolo fino a che non ho avuto 8 anni, dopo di ché però, essendo lei maestra di scuola materna, era a casa almeno la metà dei pomeriggi della settimana, e la nostra situazione economica era tale che potevamo permetterci una baby sitter (tutte bravissime tra l’altro).
La scuola arriva dove non arriva la famiglia (nella mia generazione ha dovuto addomesticare non poche persone, fidatevi). Quando dite “ma a cosa mi servirà la matematica nella vita!”, beh ragazzi, forse non userete mai i polinomi nel lavoro, ma l’averli imparati vi ha dato un tipo di ragionamento razionale che vi porterete appresso a vita. Sì, vi insegna a fare 2+2 banalmente. Così come cose come la comprensione del testo, la biologia e la chimica. Non sono tanto le nozioni, quanto il formare il vostro cervello ad assorbirle, processarle e dargli un senso.
La scuola questa cosa non la sta facendo più da anni. Non ci sono più insegnanti che a metà del quadrimestre dividono la classe in due e una la mette a fare esercizi di approfondimento e l’altra di recupero. Non ci sono più insegnanti che le cose te le spiegano “come magnano” e non c’è più una scuola più preoccupata di formare studenti invece che promuoverli tutti per fare numero (gli insegnanti hanno troppi studenti, possono a malapena assentarsi per malattia perché i supplenti non li puoi chiamare subito e la campagna di denigrazione della scuola pubblica porta le famiglie a non fidarsi di loro e a schieracisi contro a prescindere). Siamo sinceri poi: la scuola non ti insegna ad amare la cultura. Ti riempie di nozioni senza spiegarti la bellezza di quel che sei costretto a imparare per superare la verifica e una volta andata via, tabula rasa. Storia, letteratura, matematica, biologia... sono tutte materie che, in mano alla giusta persona, possono affascinare anche lo studente più refrattario. Non però se davanti hai il professore ultra sessantenne che vuole solo andare in pensione e non ne può più (mandateli in pensione miseria ladra). 
Insomma, la scuola ultimamente fa entrare ignoranti e uscire ignoranti, e sapete cosa crea l’ignoranza: paura.
(Devo essere sincera, vedendo mia madre - vabeh, è anche andata dalle suore - non sono sicura che nei decenni precedenti la scuola fosse veramente preoccupata della forma mentis dei suoi studenti, banalmente c’era più timore dell’autorità).
La paura è anche facile da alimentare. Mettete insieme tutte le notizie di malasanità e corruzione degli ultimi decenni e avrete un popolo che, di base, non si fida più dei medici. Aggiungeteci politici che sanno parlare alla pancia della gente e diffondono informazioni super sensazionalistiche ma false, e avrete panico, paranoia e complottismo. 
In più, c’è l’arroganza dell’istruito, che se c’è una cosa che a nessuno piace è vedersi arrivare qualcuno che si mette su un piedistallo chiamato "io so studiato” e ti dice che sei scemo e dovresti fidarti e basta (e questo è il motivo per cui non apprezzo Burioni). Non è veramente sorprendente se, la prima persona con un minimo di carisma ma la capacità di riuscire a parlare comprensibile a tutti viene seguita con ardore.
La gente ha paura. La gente ha paura perché è ignorante. La gente è ignorante perché lo stato ha permesso che la maggior parte dei sui cittadini lo fosse, tagliando fondi alla scuola, alla sanità, alla cultura, etc.
Quindi, esattamente, se lo Stato è il primo colpevole dell’ignoranza della persone, perché queste dovrebbero essere punite se, la loro paura, gli fa rigettare un vaccino salvavita? (E poi diciamocelo, se c’è una cosa che lo stato non sa fare, è comunicare).
E poi, questo concetto, lo estendereste ai loro figli? Punireste dei bambini perché i genitori non li hanno vaccinati? Perché signori, per permettersi le cure mediche senza l’SSN a pararti la schiena bisogna avere uno stipendio di 30k all’anno. Volete anche qui la situazione in cui le famiglie vanno sul lastrico per una visita al pronto soccorso come negli Stati Uniti?
San Marino può fare un po’ quello che vuole perché sono 4 gatti. Il primo che lo propone in Italia lo costringo a tenersi Kaori per una settimana. Drogata però. Drogata forte. E con le unghie affilate.
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sciclivideonotizie · 6 years
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Scicli, raccolta rifiuti: sotto accusa l’assessore Lino Carpino SCICLI - Ieri sera a Scicli Consiglio comunale ad hoc sulla questione rifiuti. I lavori d’aula sono andati avanti a singhiozzo a causa di alcune sospensioni chieste per approfondire alcuni aspetti necessari per la prosecuzione dei lavori.
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rallytimeofficial · 3 months
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CIRT, Heikkila vola sul primo giro di prove al San Marino Rally
🔴 🔴CIRT, Heikkila vola sul primo giro di prove al San Marino Rally 📸 Mario Leonelli
Mikko Heikkila è pronto al riscatto e questa mattina conferma i pronostici delle qualifiche, concludendo il primo giro di prove speciali al comando del San Marino Rally, a bordo della Toyota GR Yaris Rally2 della Stepfive, gommata Michelin e navigato da Kristian Temonen. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo…
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lamilanomagazine · 4 months
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Cori razzisti allo stadio durante Forlì-Victor San Marino, emessi 2 DASPO
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Cori razzisti allo stadio durante Forlì-Victor San Marino, emessi 2 DASPO Il Questore di Forlì Cesena, Claudio Mastromattei, ha emesso provvedimenti Daspo nei confronti di due tifosi del Forlì calcio, autori di un grave episodio di incitamento all’odio razziale. Si tratta di un cinquantenne e di un quarantenne, appartenenti all’area ultras forlivese e simpatizzanti di movimenti di estrema destra, che, il 14 aprile, in occasione della partita casalinga, Forlì-Victor San Marino, hanno pronunciato in maniera ripetuta, all’indirizzo di due calciatori di colore della squadra ospite, cori razzisti con epiteti pesantissimi e fortemente discriminatori, del seguente tenore: “negro, negro, culo nero, se c’era il duce non ti facevano giocare”. Le frasi sono state distintamente udite da alcuni spettatori oltre che dagli stessi giocatori. Si tratta di atti di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale e comunque di atti di discriminazione per motivi razziali o etnici, tali da integrare il reato contestato a entrambi previsto dall’art. 604 bis del codice penale. Uno dei due tifosi non è nuovo a condotte di questo tipo. Infatti, nel 2005, durante l’incontro Forlì-Spal di serie C2, disputato sempre allo stadio Morgagni, aveva imitato il verso della scimmia ogni volta che due giocatori di colore della squadra ospite entravano in possesso della palla, fatto per il quale era già stato denunciato e sottoposto a Daspo. Le indagini svolte per identificare gli autori di tale grave episodio sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Scientifica che hanno scandagliato in maniera scrupolosa le immagini e i file audio acquisiti, ed acquisito testimonianze che hanno “inchiodato” alle loro responsabilità i due. Una volta compiutamente identificati, personale della Divisione Anticrimine ha predisposto i provvedimenti Daspo della durata di 5 anni per entrambi e, per il recidivo, è stata anche richiesta e convalidata dall’Autorità Giudiziaria la prescrizione dell’obbligo di presentazione e firma in Questura, in occasione degli incontri di calcio anche di caratura internazionale, comprese le amichevoli. In merito alla vicenda, il Questore di Forlì-Cesena intende sottolineare “ancora una volta il senso di responsabilità e lo spirito di grande collaborazione dimostrato dai forlivesi che non solo hanno subito manifestato il loro dissenso già in occasione dell’incontro di calcio ma hanno poi collaborato con la Polizia di Stato per ricostruire i fatti e individuare i responsabili”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pangeanews · 5 years
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“Niente è più mostruoso dell’uomo”. Su Antigone, la ragazza che dice NO. Dialogo con un teatrante e una poetessa, tra Sofocle e Thomas Bernhard
Di Antigone si dice quando la ragione ‘di cuore’ supera la ‘ragion di Stato’, spesso in relazione alla ‘disobbedienza civile’. Che parapiglia di segni, che s’incastrano sull’indiscusso e l’indicibile del mito. In una sintesi estrema, che non chiarifica ma abbaglia, Simone Weil scrive: “La legge non scritta alla quale questa giovinetta obbediva, lontanissima dall’avere qualcosa in comune con un qualche diritto o con alcunché di naturale, non era altro che l’amore estremo, assurdo, che ha spinto il Cristo sulla Croce. La Giustizia, compagna delle divinità dell’altro mondo, prescrive questo eccesso d’amore. Nessun diritto potrebbe prescriverlo. Il diritto non ha alcun legame diretto con l’amore”. Condivido questo pensiero con Silvio Castiglioni, teatrante di genio, avvezzo a portare in scena l’atto letterario – da Alessandro Manzoni a Silvio D’Arzo, da Dostoevskij a Mandel’stam, da Nino Pedretti ad Andrea Zanzotto – che mi mostra il suo ultimo progetto. S’intitola Notizie dalla città di Tebe, andrà in scena al Teatro Titano giovedì 11 luglio, ore 21, nella Repubblica di San Marino, ed è esito di un lavoro teatrale condotto con l’aiuto di un poeta, Franca Mancinelli. Che uno Stato ragioni su se stesso a partire da un testo che ne scassa le ‘ragioni’ mi pare magnifico. Se penso a Tebe, vado alla Sfinge e alle Baccanti, ai draghi e agli incesti e ai fratricidi: al luogo che odora di enigma. A un caos aggiogato di norme. Tebe, per altro, ha origine nel ratto di Europa da parte di Zeus: abitare il fato di quel mito ci induce a orientare un destino. D’altronde, nel primo stasimo di Antigone, Sofocle detta, con verbo che fa evolvere il mistero, la statura dell’umano: “Pullula mistero. E nulla più misterioso d’uomo vive”, traduce Ezio Savino; così traduceva Camillo Sbarbaro: “Molte sono le meraviglie ma nulla è più portentoso dell’uomo”. La versione-interpretazione di Hölderlin, del 1804, è un morso in faccia: “Mostruoso è molto. Ma niente/ Più mostruoso dell’uomo”. (d.b.)
Intanto. Cosa c’entra Tebe con San Marino? Tebe è terra di draghi e di sfingi, di profeti malcreduti e di unioni incestuose, della sfida tra contratto politico e amore filiale. Come l’avete incardinata, lassù, perché?
Silvio Castiglioni: Un giorno ci trovavamo nella cosiddetta Cava dei Balestrieri, un luogo simbolico dell’identità sammarinese, ora a ridosso del neonato Museo di Arte Contemporanea che accoglie opere di grandissimo interesse, realizzate proprio a San Marino in un’epoca recente quando la Repubblica attirava e incoraggiava artisti di livello internazionale. In quel luogo è comparsa la figura di Antigone, la prima volta. Occorre sapere che questo progetto è in qualche modo legato al riconoscimento ottenuto dalla Repubblica quale Patrimonio dell’Umanità. E le motivazioni sono scolpite sulla porta d’ingresso a San Marino Città: per la ricchezza e l’originalità del patrimonio immateriale costituito dalle istituzioni democratiche rappresentative e partecipate della Repubblica. Una democrazia antica ed efficiente che ha promosso in anticipo sui tempi alcune significative conquiste. Ed è a questa capacità di emancipazione delle fasce meno favorite della popolazione, di tolleranza, di innovazione (come testimonia quel Museo) che occorre richiamarsi oggi. Uscire dalla mera sopravvivenza e incamminarsi nuovamente sul sentiero delle proposte ardite, del laboratorio di convivenza. Forse Antigone, la disubbidiente, era comparsa per ricordarci tutto questo. Abbiamo cercato anche radici più antiche. Franca mi aveva parlato delle statuette in bronzo rinvenute nell’antico santuario della Tanaccia e mi ci ha portato. Il sito, che oggi si presenta come un dirupo in mezzo al bosco, pare fosse il primo insediamento sul monte Titano, un tempo meta di pellegrinaggi, un luogo di culto attivo almeno 5 secoli avanti Cristo.
Franca Mancinelli: Quando inizi a riflettere su un luogo, e lo fai scavando attraverso gli strati e i depositi culturali che si sono accumulati nel tempo, incontri in qualche modo le sue radici, che sono universali. È così che siamo arrivati da San Marino alla forma e idea di città, e quindi alla polis. E da lì ad Antigone, la tragedia che mette in scena il difficile equilibrio su cui si regge la polis. Una comunità non può fondare le sue leggi sulla trasgressione della legge più antica, che appartiene all’origine stessa dell’umanità, come quella legata al seppellimento dei propri cari. Lavorando ci siamo poi accorti che questo motivo antico, tragico, era capace di fare traspirare conflitti e contraddizioni che il gruppo di partecipanti del laboratorio viveva o portava nella propria storia, come appartenente a una piccola comunità che ha lottato per secoli per mantenere la propria indipendenza, e ha quindi nel suo Dna una lunga catena di tensioni, compromessi, identità difesa. Nel lavoro è poi confluita l’esperienza che Silvio ha portato dall’Antigone di Sofocle di Tiezzi, che si rifaceva alla versione di Hölderlin, adattata da Brecht.
Lui è Silvio Castiglioni nei panni di un controeroe di Nino Pedretti
Flirto con i dati culturali che avete disseminato. La vostra Tebe è letta attraverso una lente ‘germanica’: l’Edipo di Hölderlin e le ‘voci’ di Bernhard. Come mai, come si coagula tutta questa materia?
SC: All’inizio c’è sempre il caso che ci mette lo zampino. Thomas Bernhard è stato uno degli inneschi del lavoro, un punto di partenza. Sono molto affezionato a un suo librino L’imitatore di voci, che a volte utilizzo come materiale nei laboratori. In questo caso ha acceso un grande interesse e alimentato una risposta sorprendente. L’abbiamo usato come modello, come esempio, per mettere a punto un nostro prontuario di cronache di varia umanità. Ognuno ha inventato un caso bizzarro o paradossale della vita, spesso di cronaca nera, trattandolo con la stucchevole prosopopea di un cronista di provincia, come fa magistralmente Bernhard. Ci siamo divertiti molto a pescare a man bassa in tutte le follie e le idiozie e le catastrofi domestiche che abbondano nei comportamenti dell’essere umano di ogni latitudine.  Poi è arrivata la figura di Antigone, la ragazza che dice no. L’idea di un conflitto che può lacerare una comunità ha preso le sue sembianze, nel confronto scontro con Creonte. E l’Antigone che io meglio conosco, per averci lavorato con la compagnia Lombardi-Tiezzi, è quella filtrata dalla traduzione in tedesco che ne fece in età romantica il grande poeta Hölderlin, fedele a Sofocle nella sostanza, e però ricca di una singolare potenza poetica, inusuale in una traduzione dal greco classico, lingua che Hölderlin sembra non padroneggiasse molto bene e quindi piena di geniali svarioni. Quando Brecht fece la sua riscrittura da Sofocle interpolando un paio di scene dal sapore contemporaneo – la Germania nazista –, utilizzò proprio la versione di Hölderlin. Abbiamo isolato alcune scene principali di quell’Antigone su cui poi è intervenuta Franca, tagliando e riscrivendo, riportando quella lingua complessa e a tratti arcaica, più vicina alla bocca dei partecipanti del laboratorio – che hanno alcune esperienze di teatro o si sono avvicinati al suo linguaggio per la prima volta. I due spunti, Bernhard e Hölderlin/Brecht, si sono incontrati e poi intrecciati coi contributi testuali dei partecipanti. E qui l’intervento di Franca è stato veramente decisivo nello spogliare e nel fare spazio, per fare emergere la parola nella sua potenziale carica poetica. Incrementando l’integrazione e la collaborazione nel nostro coro, o stormo, come ama chiamarlo Franca.
FM: Il pozzo buio, senza fondo, del mito, e la contemporaneità. Antigone e Bernhard. A unirli è la stessa forma di ricerca e di interrogazione, che trova nel gruppo di persone con cui abbiamo lavorato, il punto di partenza e di unione. Perché questo gruppo, per accordarsi e trovare sintonia, all’inizio del lavoro è diventato un coro. Fare parte di un coro significa riconoscersi all’interno di uno stesso corpo, che obbedisce a uno stesso ritmo e a forze comuni, perché ha saputo creare al proprio interno quello spazio sacro, dove ciascuno può essere quello che è, libero da ogni sguardo e giudizio, e in questo spazio dare voce alle tante vite che gli appartengono, che la vita quotidiana non gli consente di esprimere: può tornare a giocare, con la profonda e seria libertà dell’infanzia. Iniziare a recitare, come ci ricordava Silvio durante questo lavoro, è proprio questo “facciamo che”, questo luogo di “sacra impunità” all’interno del quale ognuno può sentirsi protetto e insieme liberato dai confini che l’identità individuale ci assegna. Recitare è lo stesso di giocare, così in inglese, francese e tedesco: to play, jouer, spielen.
…c’è poi, appunto, questo lavoro sul ‘coro’, sulla dimensione ‘corale’, greco classica, poi perduta – nel teatro moderno, eventualmente, vige il monologo, non il dire insieme – come mai?
SC: Sono ossessionato dalla dimensione del coro. Forse perché ho fatto molti monologhi, o soliloqui, come preferiva chiamarli Leo de Berardinis. D’altra parte come ci ricorda ‘Lello’ Baldini, uno che se ne intendeva, ciascuno di noi non fa altro per tutta la vita, monologhi. Non si fa che parlare allo specchio, a se stessi, a vanvera. Nel mio caso misurarmi col monologo è stata anche una scelta dettata dalla necessità di salvaguardare una certa intimità dell’agire scenico. Non volevo perdere il contatto col mio mondo interiore. E poi una necessità, se volevo esplorare certe direzioni o misurarmi con certi temi, in una dimensione di autoproduzione. Ma se ho la fortuna di incontrare un gruppo di persone all’insegna del teatro, come in questo percorso sanmarinese, il lavoro sul coro si impone come la dimensione o la condizione madre, che genera tutto il resto. Nel coro si sta come nel grande orecchio, in perpetuo ascolto. Il coro è uno scambio fra individui diversi ma di uguale valore, la metafora perfetta della buona politica. I diversi, per storia indole pensiero tendenze sessuali ecc., devono mettersi d’accordo, devono mediare, trovare una soluzione. Il concetto di coro è potente, una comunità parallela, che funziona solo se è solidale, ma non impersonale. Possiamo anche immaginarlo come una rappresentanza degli spettatori sulla scena, un gruppo di cittadini che ha facoltà di intervenire nell’azione o di commentarla in diretta. Ovviamente il mio non vuol essere un discorso storico. In fondo il teatro greco antico non è durato che pochi decenni e poi è scomparso per secoli e secoli. Ma ci ha regalato delle idee formidabili. Come appunto il coro, o come il protagonista, il primo agonista ossia un individuo che esce dal coro e al coro si contrappone, che non obbedisce più all’obbligo della mediazione ma asseconda il suo destino divergente, e percorre una sua traiettoria individuale. Sono idee potenti, capaci di alimentare uno sguardo perforante sulla realtà. E poi quando ci si ritrova insieme per iniziare un lavoro teatrale, un viaggio che potrebbe portare a uno spettacolo, è fondamentale passare dal coro, se non altro per accordare gli strumenti e cercare la sintonia, come ha detto Franca. In questo caso il coro è proprio il protagonista dell’azione principale. Distribuisce e riassorbe in se stesso le diverse parti. Un gruppo di cittadini patisce al suo interno una divisione profonda che può generare un conflitto anche catastrofico. Se saltano i dispositivi di sicurezza coi quali ogni comunità si protegge dalle lacerazioni anche gravi, può accadere il peggio. Occorre esorcizzare questo pericolo. La contrapposizione Antigone / Creonte ‘interpreta’ questa lacerazione. Il coro si sdoppia in due, due partiti, due fazioni, due squadre, due eserciti. Per un po’, almeno. Poi bisogna ricomporre, risanare. E pregare.
Lei è Franca Mancinelli fotografata da Enrico Chiaretti
FM: Uno dei privilegi più grandi che l’esistenza ci riserva è quello di potere essere solo sguardo. La scrittura è un’esperienza dello sguardo, nasce dal corpo, dall’ascolto di ciò che transita in esso, ma è insieme anche la possibilità di scorporarsi, fare spazio e “prendere corpo” altrove, nelle cose e negli altri. Durante questo laboratorio, per ore ho potuto esercitare questo privilegio che mi è stato concesso da Silvio e dal gruppo. Per questo sono colma di riconoscenza, perché sono stata colmata di doni. Uno dei più grandi è forse quello di avere potuto seguire il lento processo che ha portato sedici persone a formare un coro, e poi, dal suo interno, da questo spazio di accoglienza che si è fatto ascolto e risonanza, all’apertura di altre possibilità di vita, di nuove rotte. Ho potuto così assistere a tante nascite. Un tono di voce che non trovava la forza di liberarsi, si dà nitido, un gesto a lungo contratto e imprigionato, si riconosce, scopre di potere esistere. Per ognuna di queste nascite ho esultato internamente e continuo ad esultare, come festeggiando una vittoria contro le prigionie che i nostri Creonte ci impongono e che continuiamo a scontare inconsapevoli.
Il teatro è ancora un atto ‘politico’? Intendo, sa far levitare i luoghi oltre la cronaca, a titillare il mito?
SC: La cronaca, la maniera in cui abitualmente ci si presenta la realtà, è un colossale artificio mediatico in balia di una folle emotività che non ci fa veder nulla, se non quello che desideriamo, o che abbiamo paura di vedere. È indubbio che qualcosa stia accadendo, ma che cosa? Un mio maestro ha detto: il teatro è l’ultimo posto dove andare a nascondersi, poiché in teatro si vede tutto. È concepito apposta, no?, per vedere, per leggere dentro. Se provi a fregarmi me ne accorgo subito, non così nella realtà, pare. Il velo di polvere che ricopre ogni cosa, ogni fatto e misfatto, a volte è così spesso che non si riconosce più nemmeno la sagoma delle cose che stanno sotto. Per questo credo che il teatro sia uno degli ultimi posti dove possa rifugiarsi la politica oggi. In teatro è difficile mentire a se sessi, (come in letteratura, direbbe Brodskij), anzi è quasi impossibile, dunque è un atto profondamente politico…
FM: Sì, è un atto politico, come ogni atto autentico, che nasce da una fede, da un affidamento profondo. Facendo teatro si vive la parola, la si abita, le si ridona un corpo. Ci si affida interamente a questa forma custodita nella lingua. Oggi siamo abituati a parole di superficie, disinnescate dalla loro carica creativa, uniformate alle leggi della comunicazione e del mercato. Parole a cui non si può credere, a cui è necessario non credere, da cui bisogna difendersi, arginandole, creando uno spazio di silenzio. È in questo spazio vuoto, marginale, che accade ancora la poesia, il teatro. Prima di questo laboratorio pensavo che il lettore più attento di un testo fosse il suo traduttore. Più del critico, spesso viziato da lenti intellettuali e speculative, il traduttore è chiamato a calarsi nella materia della lingua, e riportarne in vita strati sommersi. Ora penso che forse, ancora più del traduttore da una lingua all’altra, il lettore più attento possa essere chi traduce dalla pagina al corpo. Lavorare con Silvio mi ha dato la possibilità di assistere a un lavoro che porta a sondare la parola come un terreno su cui gettare le fondamenta del presente, vicino alle faglie da cui affiora, come un’acqua primordiale, il mito.
*In copertina: Charles Jalabert, “Edipo e Antigone lasciano la città di Tebe”, 1842
L'articolo “Niente è più mostruoso dell’uomo”. Su Antigone, la ragazza che dice NO. Dialogo con un teatrante e una poetessa, tra Sofocle e Thomas Bernhard proviene da Pangea.
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superfuji · 5 years
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Integratori a base di curcuma, aggiornamenti sui prodotti associati a casi di epatite
L’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato, al 20 giugno, 21 casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma.
La nuova segnalazione di un  caso  di sofferenza epatica acuta è correlata al seguente prodotto:
Curcumina Plus 95% più Piperina & Vitamine B1,B2, B6 line @-lotto 18M858 scadenza 11/2021-- NI.VA prodotto da Frama
che si aggiungono ai seguenti prodotti già segnalati:
Piperina e curcuma più 95 – lotto 9023 scadenza febbraio 2022- Bodyline, prodotto da Phytoprime
CRCMN-P – HB (Health & Beauty)
Piperina e Curcuma plus  HTF Group San Marino -  lotto 2379 – prodotto da ALSA LAB
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Movart - lotto M80315 - Scharper S.p.A., Farmaceutici Procemsa spa Nichelino
Curcuma Piperina Abbè Roland prodotto da Studio 3 Farma s.r.l.
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Tendisulfur Forte bustine - Laborest Italia s.r.l. prodotto da Nutrilinea s.r.l.
Cartijoint Forte - lotto 24/18 - Fidia Farmaceutici s.p.a. prodotto da Sigmar Italia s.p.a.
Curcuma liposomiale più pepe nero - lotto 1810224, scadenza 10/21, prodotto da Laboratories Nutrimea con sede e stabilimento di produzione rue des Petits Champs 20, FR 75002, Parigi
Curcuma 95% Maximum - lotto 18L264, scadenza 10/2021, prodotto da Ekappa Laboratori s.r.l. per conto di Naturando s.r.l.
Curcuma complex - B.A.I. aromatici per conto di Vitamin shop
Tumercur - Sanandrea
Movart - lotto M70349 scadenza 08/2019 - Scharper S.p.A., Farmaceutici Procemsa spa Nichelino
Curcuma Meriva 95% 520mg Piperina 5 mg - Farmacia dr. Ragazzi, Malcontenta
Curcuma "Buoni di natura" - Terra e Sole
Curcumina Plus 95% - lotto 18L823 - NI.VA prodotto da Frama
Curcumina 95% Kline - lotto 18M861 - NI.VA prodotto da Frama
Curcumina Plus 95% piperina linea@ - lotto 2077-LOT 19B914 - NI.VA prodotto da Frama
Curcumina Plus 95% piperina linea@ - 18c590 - NI.VA prodotto da Frama
Sono in corso le verifiche per individuare la causa responsabile dei casi di epatite.
In attesa delle analisi, i consumatori sono invitati, a titolo precauzionale, a sospendere il consumo di tali prodotti.
salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3750
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San Marino Big Digital Edition: borsa internazionale del turismo
San Marino partecipa alla fiera Big Digital Edition, l'evoluzione della Borsa del Turismo, quest'anno nella sua versione online da domenica. Si tratta di un’innovativa versione digitale della Borsa Internazionale del Turismo, che aperta da martedì 11 maggio per gli operatori, aprirà al pubblico e ai viaggitori dal 12 al 14 Maggio 2021. Con un nuovo concept la Borsa del Turismo ha inserito anche il Talk Live TV, un programma simile al Talk Show per la promozione degli operatori turistici, delle offerte e dei territori: un programma ricco di interviste, ed interazioni con il pubblico. Inoltre per gli espotitori è stato organizzato anche il servizio Contact Line per i programmi di videoconferenza.
L'Ufficio del turismo di San Marino partecipa all'edizione digitale per promuovere la propria area con il suo stand virtuale nell'ExpoPlaza, che inlcude cinque importanti operatori sammarinesi.  Gli operatori sono: GHSM Group, Mondo Immagine, San Marino Events, San Marino International, San Marino Outlet Experience. Cosi anche l'offerta turistica della Repubblica Sanmarinese diventa anch'essa smpre più digital.
Continua a leggere: DanieleGuidi.net
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calciodonne · 2 years
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Parma - Sammartinese al Tardini e in diretta su San Marino RTV #ParmaCalcioFemminile #KickOff #SanMarinoRTV #SaraTardini #FranceFootball #Sammartinese #eccellenzafemminile #promozione #EmiliaRomagna #CampionatoRegionaleEmiliaRomagnadiEccellenzaFemminile #CampionatoRegionale #CampionatoRegionaleEmiliaRomagna #EliaGorini #PaoloCrescentini #PassioneCalcio https://tinyurl.com/y3ws3l7x
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angela-curatolo · 2 years
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www.rtradioterapia.it Puntata pasquale Bubù tagg(h)te!
“Viaggio nelle curiosità, personaggi e fatti da scoprire” ecco gli ospiti di venerdì 15 aprile ore 16.00.
Bubù tagg(h)ete! Su Radioterapia, web Radio con sede a Montesilvano, trasmissione di Angela Curatolo, scaletta frizzante regia di Giulio Berghella, esperto di spettacolo e musica, conosciuto nel jet set dello showbusiness.
Gianni Iovacchini, fotografo reporter, reduce da una mostra personale di spicco tra le attività culturali nel Comune di San Marino.
Marco D’Agostino, cartoonist pescarese, pluripremiato nel mondo per le sue illustrazioni.
Sangi, cantante di Atri, che ha partecipato al contest del concertone a Roma del Primo Maggio.
Sommelier Annamaria Acunzo, docente dell’Istuto Comprendo e naturopata, bon ton nelle cerimonie pasquali, gli abbinamenti vino e pietanze.
Francesca Di Giuseppe, giornalista sportiva fondatrice di Post calcium.it racconterà la storia di Chistian Erksen.
Beniamino Cardines, giornalista, attore e scrittore, ci presenterà la sua quarta donna, uno dei suoi personaggi de ‘Le teologie delle casalinghe’. Donne forti, comiche e audaci.
Tra notizie strane e curiosità sta per andare in onda la quarta puntata di Bubù tagg(h)ete!
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