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#tempesta di neve
natipvrmorire · 10 months
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William Turner
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{LA TEMPESTA DI NEVE (1842) William Turner (1775-1851); Tate Gallery, Londra; Olio su tela cm 91,5 x 122}
"Biancheggia una vela solitaria
Nella nebbia azzurra del mare
Cosa cerca nel paese lontano?
Cos’ha lasciato nel paese natale?
Sotto ha la corrente azzurra,
Sopra – del sole l’effige dorata…
Ma essa, inquieta, cerca la tempesta,
Come se in questa quiete fosse data!"
~ Mikhail Lermontov
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sauolasa · 1 year
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Stati Uniti: violenta tempesta di neve e vento
Interessato oltre il 70% della popolazione. Cancellati migliaia di voli, New York dichiara lo stato di emergenza
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non sono mai stata casa, per qualcuno. Non sono mai stata famiglia, non sono mai stata qualcosa. "Non sono niente" me lo sono ripetuta dopo ogni delusione, dopo che ogni volta mi dimostravano che io per loro non avevo lo stesso valore che loro avevano per me.
Non sono mai stata niente per nessuno, ne il punto più alto, ne quello più basso, un vuoto inevitabile, il nulla cosmico. Quella di passaggio, quella a cui regalare milioni di parole e basta, milioni di illusioni. Come passi sulla neve durante una tempesta, io non rimanevo, loro invece sempre troppo in profondità. Nessuno, io non sono niente per nessuno, io non sono importante.
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apropositodime · 3 months
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Sull'otto ci sono ancora i film di Natale 😳
Questo è uno di quelli in cui sicuramente ci sarà una tempesta di neve, e il tizio che è un principe in incognito si innamorerà della ragazza semplice, rimarrà bloccato, il suo aereo non partirà, e lui starà lì, comprerà l'albero di Natale con lei e andrà alla festa di Natale della contea. Berrà cioccolate in tazze improbabili (quelle che piacciono a me) con tanti marshmellow.
E niente le trashate che mi guardo io durante il Christmas Time insomma 😂
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mucillo · 5 days
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“La bellezza cammina fra di noi come una giovane madre quasi intimidita dalla propria gloria.
La bellezza è una forza che incute paura come la tempesta scuote al di sotto e al di sopra di noi la terra e il cielo.
La bellezza è fatta di delicati sussurri parla dentro al nostro spirito la sua voce cede ai nostri silenzi come una fievole luce che trema per paura dell’ombra.
La bellezza grida tra le montagne tra un battito d’ali e un ruggito di leoni.
La bellezza sorge da oriente con l’alba si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto arriva sulle colline con la primavera danza con le foglie d’autunno e con un soffio di neve tra i capelli.
La bellezza non è un bisogno ma un’estasi, non è una bocca assetata né una mano vuota protesa in avanti ma piuttosto ha un cuore infuocato e un’anima incantata. Non è la linfa della corteccia rugosa né un’ala attaccata a un artiglio.
La bellezza è un giardino sempre in fiore e una schiera d’angeli sempre in volo.
La bellezza è la vita quando la vita si rivela. La bellezza è l’eternità che si contempla allo specchio e noi siamo l’eternità e lo specchio.” 
(Kahlil Gibran)
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abr · 1 year
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Que mira, bolo? (che guardi, scemo? cit. Messi).
Noio , aggiungono, avevam intuito la buca in cui stavam per infilarci: infatti da "globbaluarmi' l'avevam già fatto diventare claimatceing', capisc'ammé mica siam fiess'...
Uno momento: dice che quindi ci sarebbe bisogno di PIU' CO2 non meno, come da 750 milioni di anni fa a questa parte, fine dell'era "Terra palla di neve", per alzare un filo di effetto serra ? Al che i cervellini dei post boomer esplodono uno dopo l'altro, come quando si fa il popcorn.
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abatelunare · 16 days
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Di amare disillusioni
Uno pregusta la lettura di un romanzo breve di Tolstoj che credeva di non avere. Poi scopre che lo aveva già. In un'antologia pubblicata nel 1949 dalla Rizzoli e intitolata La tempesta di neve. Per fortuna lo aveva pagato poco. Altrimenti sarebbero partite le imprecazioni…
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sergiodb · 1 month
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Il peso della valigia
Luciano Ligabue
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ti è toccato partire bambina Con una piccola valigia di cartone Che hai cominciato a riempire
Due foglie di quella radura che non c'era già più Rossetti finti ed un astuccio di gemme E la valigia ha cominciato a pesare Dovevi ancora partire
E gli occhi han preso il colore del cielo A furia di guardarlo E con quegli occhi ciò che vedevi Nessuno può saperlo
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui E ad ogni sosta c'era sempre qualcuno E quasi sempre tu hai provato a parlare Ma non sentiva nessuno
E ti sei data ti sei presa qualche cosa chissà Ma le parole che ti sono avanzate Sono finite tutte nella valigia E lì ci sono restate
E le tue gambe andavano sempre Solo sempre più adagio E le tue braccia reggevano a stento Il peso della valigia
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Sole pioggia neve tempesta Sui tuoi capelli su quello che hai visto E braccia per tenere e fianchi per ballare
Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui Ma adesso forse ti puoi riposare Un bagno caldo e qualcosa di fresco Da bere e da mangiare
Ti apro io la valigia mentre tu resti lì E piano piano ti faccio vedere C'erano solo quattro farfalle Un po' più dure a morire
E sole pioggia neve tempesta Sulla valigia e nella tua testa E gambe per andare E bocca per baciare
Sole pioggia neve tempesta Sui tuoi capelli su quello che hai visto E braccia per tenere e fianchi per ballare
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anocturnalanimal · 11 months
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Ho pensato a quanto spiacevole sia essere chiusi fuori, e ho pensato a quanto sia peggio essere chiusi dentro.
Mi piace quel che si tocca, si assaggia. Mi piace la pioggia quando diventa neve e si fa palpabile. Ed essendo impulsiva e più coraggiosa di voi, non tempero, perché non mi scotti, la bellezza con la grettezza. La ingoio tutta intera. Ma d'altra parte mentre voi siete così diversi e cambiate mille volte a seconda delle idee e delle risate degli altri, io invece resterò sempre cupa, nero-tempesta, viola.
Virginia Woolf, da Le Onde
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moonyvali · 1 year
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Ci sono due modi per leggere un libro: potete leggerli con la pancia, come fanno in molti, o potete leggerli con il cuore.
Potete leggere Orgoglio e pregiudizio, pensando soltanto a chi sposerà chi, potete leggere Il conte di Montecristo domandandovi: «ma alla fine Edmond Dantes riuscirà ad ottenere la sua vendetta?» E Raskolnikov invece riuscirà a farla franca? Potete cioè accostarvi alla letteratura in modo distratto, essere assorbiti unicamente dalla trama, pensando «e che succede ora?».
O potete leggere non soltanto per leggere, per passare il tempo, fare cioè della letteratura un momento sacro, uno specchio dove vedere ciò che semplicemente nella vita passa inosservato. La letteratura si differenzia dalla vita in questo: la vita è piena di dettagli che passano inosservati, mentre la letteratura insegna a notare: «a notare, per esempio, come spesso mia madre si strofini le labbra appena prima di darmi un bacio; come la neve fresca «scricchioli» sotto i piedi; come le braccia di un neonato siano così piccine da sembrare legate con uno spago.»
La letteratura vi insegna a guardare. E soprattutto vi insegna a capire. A domandarvi perché. Perché Raskolnikov uccide? Perché Elisabeth Bennett è incapace di accettare l’amore di Mr. Darcy? Perché Thomas Buddenbrook odia il fratello tanto profondamente? Cosa spinge il giovane Pips di Grandi speranze? La letteratura fa ciò che la vita non fa: vi offre quel momento di quiete dal caos della vita di tutti i giorni. Vivere significa essere assorbiti da mille impegni, da eventi, accadimenti, doveri; la letteratura invece vi da la possibilità di innalzare il vostro sguardo al di sopra di questa superficie, di vedere più in alto o più in basso; vi trascina nel cuore delle storie che racconta e al tempo stesso vi permette di osservarle con distacco, è come guardare una tempesta, come avere un occhio nel cuore del ciclone. Da i brividi, sapete?
E voi, come legggete?
G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X #libri #letteratura #cultura
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SENSI DELL’ARTE - di Gianpiero Menniti 
IMPRESSIONISMI
Classificare a ogni costo: che errore marchiano.  Alzando steccati si perdono i nodi che congiungono i testi pittorici in un "intero", in una relazione capace di attraversare epoche, stili, segni. Un esempio tra tanti è dato dall'immagine come "impressione": non si tratta di una scoperta esclusiva della seconda metà del XIX secolo ma di una sensibilità che risale nel tempo, lasciando tracce di memoria senza confini. Sfumando in un apparente disfacimento dell'immagine.  In realtà, cogliendone l'essenza: fenomeno dinamico, flusso di sensi.
- Masaccio: "Battesimo dei neofiti", 1424, 1428, Cappella Brancacci, Firenze
- Leonardo da Vinci: "Sant'Anna, la Vergine e il Bambino", particolare, 1510, 1513, Louvre, Parigi
- Tiziano Vecellio: "La pietà", 1575, Gallerie dell'Accademia, Venezia
- Caspar David Friedrich: "Monaco in riva a mare", 1809, 1810, Alte Nationalgalerie, Staatliche Museen, Berlino
- William Turner: "Tempesta di neve", 1842, Tate Gallery, Londra
- Claude Monet: dalle serie de "La cattedrale di Rouen",1892, 1894, Museo d'Orsay, Parigi e Museo Puškin, Mosca
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canesenzafissadimora · 10 months
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19 giugno 2023
Un'altra foto di una tempesta di neve che si è verificata in Alberta, Canada, al Jasper National Park con più di 60 cm di neve è caduta sul lago Maligne.
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greenbor · 7 months
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Poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21
C'è un tempo
che danza fra noi...
una sorta
di lungo respiro...
attimi di vento,
tempesta di passione
pioggia che bagna,
Sole che illumina
neve che si posa dolcemente,
primavere colorate,
estati infuocate,
autunni dorati,
inverni di mani da scaldare...
c'è un tempo
che danza fra noi...
è il tempo di chi
si tiene nel cuore,
è il tempo
di chi si appartiene,
è il tempo
della cura
del desiderio
è il tempo dell'Amore...
M.C.©
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mccek · 1 year
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È un clima all'apparenza mite, su nel cielo c'è chi ride
Il panico contagia tutto il globo piu dell'epatite
È troppo presto per leccarsi le ferite
È fuoco contro ghiaccio, la reazione è dinamite
È una lite senza regole, il sole ormai è spento
Atomi e molecole danno vita al cambiamento, attento
È un bufera contro chi non porta stimoli
La tua chimera è morta e tu non smussi i nostri spigoli
Raffiche di vento miste a sabbia
Tattiche mai viste per sedare odio e rabbia
Ma il mondo gira alla rovescia è piu non cambia
Ora è scirocco su nell'Artico e la neve giù in Arabia
La folla in gabbia sgomita, non regge 'sta attitudine
Patteggia col demonio per lasciarci in solitudine
Tu vuoi scacciarci dalla nostra latitudine
Ma per noi è un abitudine campare sull'incudine
L’abc del rap italiano pt.40
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klimt7 · 2 years
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Il ritratto senza fine
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C’è un ragazzo che insegue profumi nel vento.
C’è un lupo nel bosco, che fiuta la neve in arrivo.
C'è un pittore che ogni giorno si spende nell’impresa eroica di tratteggiare sulla tela, il ritratto d’una sconosciuta.
E in una stanza, c'è uno scrittore che riempie il cestino di bozze, di frasi, di pensieri ed immagini, di tentativi falliti di descrivere un viso, uno sguardo, una presenza.
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"Occhi che non si dimenticano" - si dice mentalmente, nei momenti di sconforto.
"Occhi che è impossibile dimenticare " ma che è ben difficile catturare in un ritratto o in un testo, - pensa.
Le parole sembrano sfuggire da tutte le parti, ogni volta che lui prova ad usarle come tessere del mosaico che ha in mente.
Anche oggi, il cestino, nella stanza è già pieno. I fogli strappati ora coprono anche il pavimento.
Io ho raccolto solo l’ultimo foglio strappato e gettato via. Quei pensieri trasformati in una palla di carta, rotolata un pò a caso in un angolo.
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Ci sono parole scritte in fretta.
C'è un filo di inchiostro, pieno di spigoli e a tratti spezzato. Un filo d’inchiostro blu come un mare in tempesta, a increspare il foglio che resta.
A tratteggiare un volo, un impeto muto, una ricerca che non sa trovare una fine.
Ma per chi sa decifrare quella grafia, per chi sa guardare e vedere, su quel foglio c’è un volto, un profilo, un ritratto interrotto...
 
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“Era diversa da tutte. Forse semplice per certi versi, ma complicata e un po' folle per altri. Un’anima che viveva al confine, al limite fra la neve e la roccia scabra di certe cime.
Un viso serio in cui il sorriso, un vero sorriso di cuore, appariva di rado. Fulmineo come lampo inatteso.
Per il resto del tempo era sostituito da una maschera di indifferenza, la corazza più dura e spessa per proteggersi.
Era un viso sopra-pensiero, malinconico il più del tempo, e forse un poco arrabbiato con la vita.
Ma dietro quell’apparente severità, una dolcezza infinita attendeva d’esser trovata.
Una dolcezza che aspettava un qualcuno, così paziente, da arrivare a farla tornare a galla, da profondità oceaniche, sommersa com'era stata, da centinaia di silenzi inghiottiti dentro certe sere amare come accade in certe famiglie, dove l'empatia, come oasi nel deserto, si fa miraggio, allucinazione e sentiero smarrito sotto quella stessa sabbia che asciuga e brucia gli occhi, dopo il pianto.
Ma in Lei c’erano anche risate scroscianti e desideri sopravvissuti agli anni. E c'erano tenerezze che da tempo attendevano di diventare reali e ali rattrappite da una lunga stagione d’abbandono.
Soprattutto c’erano sogni.
Cumuli interi di sogni, come al mattino per terra, la neve.
Sogni segreti e tremanti, quasi nidi di gru ad ottobre, in attesa di prendere il volo per il viaggio definitivo.
Un andare che somigliasse al mattino, al giardino segreto che ognuno di noi coltiva fin da bambino.
Un volo che risuonasse del suono dell’acqua che ride nello zampillare delle fontane.
Lei è viaggio.
Nei suoi occhi, l’emozione, trascorre rapida, come il vento di luce e brividi che accarezza le foglie dei pioppi.
A maggio...
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