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#vacanza a puglia dove andare
mchiti · 2 months
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Io sono pugliese (provincia di Taranto) e sìììì, la Puglia te la consiglio tantissimo! 🥹 il mio posto preferito in assoluto in Puglia è la Valle d’Itria, ovvero dove ci sono Ostuni (uno dei posti che amo di più in tutta la Puglia), Cisternino, Locorotondo e Martina Franca (io poi ci ho trascorso le estati della mia infanzia in questi posti perché degli amici di famiglia avevano la casa in campagna da quelle parti e quindi amo tantissimo).
Dalle mie parti invece abbiamo il mare bellissimo perché tutta la costa ionica da dopo Taranto fino al capo di Leuca è stupenda, poi diciamo che siamo in una posizione strategica perché siamo a metà strada tra Bari e Lecce (città molto belle ma voglio fare pubblicità anche a Taranto perché purtroppo è conosciuta principalmente per la presenza dell’Ilva nonostante sia una città davvero tanto bella a mio parere).
Infine (scusa per il messaggio lunghissimo) voglio fare pubblicità anche al mio paese aka Grottaglie che ha un centro storico molto bello (anche se poco valorizzato nonostante non abbia niente da invidiare ad altri centri) ed è famosa per la produzione di ceramiche artistiche, quindi è il posto ideale per comprare tanti bei souvenir ahahah
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Stavo dando un'occhiata alle foto dei posti che mi hai detto e 🥹 infatti ho colleghi del sud sia pugliesi che calabresi che mi consigliano tantissimo di andare per la costa ionica, sia per la puglia che per la calabria, che ci sono posti incredibili!! e ci credo guarda che roba 🥹 per esempio a taranto mi piacerebbe fare anche solo un concerto del primo maggio una volta della vita se mi capita!! So che Diodato e Riondino si impegnano molto su questo e onestamente ormai offre musica molto più interessante del concerto di Roma e sarebbe anche un modo per dare sostegno alle loro lotte perché quello che hanno fatto con l'Ilva è una vergogna d'Italia davvero... E che bella anche Grottaglie ma è bellissima ❤️ Ma che belle le grotte, a che epoca risalgono?
Purtroppo l'aumento dei prezzi è un problema enorme ovunque in italia, fare una vacanza al mare è davvero difficile per molti...la mia fortuna nella vita è che quando andiamo in marocco siamo sul mare o comunque molto vicini (dipende se andiamo nei paesi di origine dei miei o a tangeri dove sono cresciuti ma comunque sempre a nord) e anche lì il mare è molto bello perché arriva il mediterraneo che è davvero...cioè secondo me l'area mediterranea è proprio tra le più belle al mondo 😭 Comunque no niente devo organizzare una discesa in Puglia questa estate assolutamente e ti ringrazio dei consigli preziosi 💗
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musicletter · 2 years
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Concerti e festival in Puglia
Concerti, spettacoli, eventi e festival musicali in Puglia, nelle province di Bari, Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce.
Siete in vacanza o state pianificando un viaggio nel Lazio e volete approfittarne anche per andare a un concerto? Bene, siete capitati sulla pagina giusta dove ogni giorno è possibile trovare tantissimi festival, concerti ed eventi musicali dal vivo nella regione pugliese. Di seguito, infatti, è possibile consultare la lista di festival e live in programma nelle province di Bari, Foggia,…
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La puglia: quando andare e come programmare il viaggio.
La puglia: quando andare e come programmare il viaggio.
La Puglia e’ da sempre un ponte sul Mediterraneo, terra di conquista ed accoglienza, generatrice di cultura e interprete di influenze straniere. Accoglie ogni anno circa 4 milioni di visitatori italiani e stranieri, ma per poterla conoscere in ogni suo aspetto bisogna prepararsi al meglio. Se trovate questi contenuti interessanti, iscrivetevi al blog! Riceverete una mail ogni volta che verra’…
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assenzadiemozioni · 5 years
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Sei felice
Stasera vi voglio raccontare una storia. E’ da un po’ che non scrivo cose lunghe su questo blog, ma forse ciò di cui voglio parlarvi necessita di essere narrato.
Quando ero più piccolo, fino agli 11-12 anni, io e la mia famiglia eravamo soliti andare in vacanza allo stesso posto, in una città sulle coste della Puglia. Ho bellissimi ricordi delle mie estati pugliesi: forse perché quei periodi furono davvero belli, o forse perché i ricordi sono sempre più dolci quando diventano ricordi.
Nel corso degli anni avevamo creato una piccola comitiva, io ed altri ragazzi. Lorenzo, Giacomo, Barbara, Teresa e... Laura. Laura, una bimba bellissima dai boccoli d’oro, un raggio di sole che illuminava anche le rare giornate nuvolose.
Come faccio a spiegare quello che ci fu fra me e Laura? Forse nulla, forse tutto. Quando sei così piccolo non riesci davvero a capire come gestire i tuoi sentimenti. Posso dirvi che Laura mi faceva vibrare il cuore, mi faceva arrossire e annullava ogni mia certezza. Sì, io a 8 anni sentivo tutto questo, ogni volta. E nel corso degli anni, avvicinandomi ad altri tipi di sentimenti, non ho comunque mai sminuito le sensazioni che quella bella bimba mi ha fatto provare, né ho intenzione di farlo mai. Cotta, attrazione, amore? Non lo so, non lo so proprio. So solo che per Laura impazzivo.
E che per Laura impazzivo lo sapevano tutti, inclusi i suoi genitori. Se sapessero che ero io, quello che ogni mattina arrivava prima di tutti in spiaggia per lasciarle un fiore sul lettino, a dire il vero non l’ho mai scoperto. Se sapessero che quella collana con i sassolini a forma di cuore, quella che la loro figlia fu così contenta di trovare e che indossava come se fosse la cosa più preziosa al mondo, in realtà l’avevo preparata io rimanendo sveglio fino alle 3 la notte precedente, a dire il vero non ne ho idea.
L’ultima volta che ho visto Laura avevamo 9 anni. Un’altra estate stava finendo. Io, lei, Giacomo e Barbara ci stavamo salutando. Mi stringeva sempre più forte rispetto agli altri, Laura. Lasciava che m’inebriassi del suo profumo e mi copriva, involontariamente, gli occhi con i suoi bellissimi capelli. A 9 anni cominciavo a pensare che forse, un giorno, fra me e questa ragazza sarebbe successo qualcosa. Forse avrei dato a lei il mio primo bacio, forse ci saremmo sposati. In fondo, avevamo o no tutte le estati della nostra vita da passare insieme?
L’anno successivo, Laura e la sua famiglia non occupavano più il solito ombrellone. Non pensai subito che non l’avrei più rivista. All’inizio pensai che, forse, suo padre non fosse riuscito ad ottenere le ferie nel periodo di sempre (lavorava ai piani alti di una grossa azienda import-export), e al massimo ci avrebbero raggiunti qualche giorno più in là.
Il finale sembra già scritto, no? Chissà perché, chissà come, Laura non è mai più tornata a trascorrere le vacanze in Puglia. Io e la mia famiglia invece sì: siamo rimasti lì per qualche altro anno, poi abbiamo cominciato ad esplorare altre zone. E così gli altri ragazzi della compagnia, con cui però siamo rimasti in contatto.
Io e la mia famiglia abbiamo tentato più volte di ritrovare i nostri compagni di ombrellone. In fondo, anche i miei genitori avevano legato molto con i suoi. Abbiamo scoperto poi, tramite amici in comune, che l’inverno precedente erano stati costretti a trasferirsi all’estremo Nord, a causa del lavoro del padre. Ecco perché il numero di telefono che ci avevano dato risultava inattivo da parecchi mesi: la loro casa non era più quella che conoscevamo.
Io l’avevo capito subito, che fra me e Laura non sarebbe mai più successo nulla. Il mio istinto me lo diceva, che non l’avrei più rivista. Che non sarebbe stata lei il mio primo bacio. Che non le avrei mai potuto dire che quella collana a forma di cuore gliel’avevo intagliata io.
Ho portato Laura nel cuore per tutta la mia adolescenza, custodendola come uno dei cimeli più preziosi che potessi avere. Ho provato a cercarla su ogni social network possibile, ma non sono mai riuscito a ritrovarla. Non che la cosa mi abbia mai stupito: non era mai stata, lei, una tipa troppo tecnologica. Quando videofonini e smartphone cominciavano a conquistare il mercato, lei mi diceva che odiava la tecnologia, e che ad un SMS avrebbe sempre preferito una lettera scritta a mano.
Ho controllato, pazientemente, la cassetta della posta ogni settimana, per circa due anni, ma Laura una lettera non me l’ha mai spedita. Nessuno ha più saputo nulla di loro, ma abbiamo sempre, con tutto il cuore, sperato che fossero felici dovunque si trovassero.
L’ho sognata, quanto l’ho sognata. L’ho immaginata cresciuta. L’ho immaginata donna, con la voce diversa, magari con un piercing. Quando ho cominciato a fumare, mi sono chiesto se anche lei stesse attraversando la fase ribelle in cui fumi per sentirti più grande, in cui vuoi scappare ma non sai dove andare, non sai da cosa fuggire. Ma io Laura non l’avrei mai più rivista, me lo sentivo. E il mio istinto raramente si sbaglia.
Più di dieci anni dopo, è il mio quarto mese da studente fuorisede. Ho cominciato ad abituarmi alla nuova città, alla nuova vita. Vivo da poco in una camera singola nel mio studentato, dopo aver finalmente convinto chi di dovere ad allontanarmi da quel pazzo del mio ex-coinquilino.
Il 19 gennaio sto cercando disperatamente una bilancia: ho l’aereo il giorno successivo, e il bagaglio non può assolutamente superare il peso consentito (nessuno studente fuorisede sarebbe mai felice di pagare un supplemento per la propria valigia).
In portineria, una bilancia non ce l’hanno. Gli altri che conosco, una bilancia non ce l’hanno. E così Abdel, un mio amico iraniano matricola del corso di Medicina e Chirurgia, mi suggerisce di provare a chiedere alla 315.
In ciabatte, con i capelli arruffati e le borse sotto gli occhi, il 19 gennaio busso alla stanza 315, a pochi passi dalla mia. “Ciao”, mi dice la ragazza mentre apre la porta.
Il mio cuore si ferma.
La collana vecchia di 13 anni è lì, sulla scrivania accanto al suo portatile. La scorgo in lontananza.
“Laura… mi presteresti la bilancia?”
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naivesilver · 5 years
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Every Queen song in Good Omens but it’s iconic Italian songs
(as in: I found a new trend on @the-bentley-mixtapes and I had to join in with songs that are 70% trash and 30% high quality. good luck finding out which is which)
Bohemian Rhapsody (Crowley’s entrance): / Hanno ucciso l’Uomo Ragno by 883 (Solita notte da lupi nel Bronx/Nel locale stan suonando un blues degli Stones/Loschi individui al bancone del bar/Pieni di whisky e margaritas)
These Are the Days of Our Lives (Crowley and Aziraphale driving): / Certe Notti by Ligabue (Certe notti la strada non conta/E quello che conta è sentire che vai/Certe notti la radio che passa Neil Young/Sembra avere capito chi sei)
Bicycle Race (Crowley hits Anathema’s bike): / 50 Special by Lunapop (Dammi una Special l'estate che avanza/Dammi una Vespa e ti porto in vacanza/Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi/Se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi)
You’re My Best Friend (Crowley arrives at the burning bookshop): / La Solitudine by Laura Pausini (Questo silenzio dentro me/È l'inquietudine di vivere/La vita senza te/Ti prego aspettami perché/Non posso stare senza te)
Somebody to Love (Crowley leaving the burning bookshop): / Sere Nere by Tiziano Ferro (Tra gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei/Tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai/Di sere nere/Che non c'è tempo/Non c'è spazio/E mai nessuno capirà/Puoi rimanere/Perché fa male male male da morire/Senza te)
Another One Bites the Dust (Crowley stuck in traffic): / Io Vagabondo by Nomadi (Io vagabondo che son io/Vagabondo che non sono altro/Soldi in tasca non ne ho/ Ma lassù mi è rimasto Dio/Sì la strada è ancora là/Un deserto mi sembrava la città)
I’m In Love With My Car (Crowley driving through the ring of fire): / Samarcanda by Roberto Vecchioni (Dategli, dategli un animale/Figlio del lampo, degno di un re/Presto, più presto perché possa scappare/Dategli la bestia più veloce che c'è/Corri cavallo, corri ti prego/Fino a Samarcanda io ti guiderò/Non ti fermare, vola ti prego/Corri come il vento che mi salverò)
We Will Rock You (Crowley’s airbase entrance): / Vieni a Ballare in Puglia by Caparezza & Al Bano (Vieni a ballare e grattati le palle pure tu/Che devi ballare in Puglia, Puglia, Puglia/Dove ti aspetta il boia, boia, boia/Agli angoli delle strade spade più di re Artù/Si apre la voragine e vai dritto a Belzebù)
Lazing On A Sunday Afternoon (Crowley and Aziraphale at the park): / Piazza Grande by Lucio Dalla (A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io/Avrei bisogno di pregare Dio/Ma la mia vita non la cambierò mai mai/A modo mio quel che sono l'ho voluto io/Lenzuola bianche per coprirci non ne ho/Sotto le stelle in Piazza Grande/E se la vita non ha sogni io li ho e te li do)
BONUS: A Nightingale Sang In Berkeley Square / La Cura by Franco Battiato (Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto/Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono/Supererò le correnti gravitazionali/Lo spazio e la luce per non farti invecchiare/Ti salverò da ogni malinconia/Perché sei un essere speciale/Ed io avrò cura di te/Io sì, che avrò cura di te)
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deviessereperfetta · 5 years
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G: “Andiamo a fare una vacanza?” Propongo.
S: “Sii dai ci sta! Questo però è il mio anno e quindi scelgo io!”
G: “Si certo, dove vorresti andare? Spagna? Grecia?” Io impassibile come sempre, a dire la verità con il lavoro nuovo non ho mica voglia. Però propongo per rendermi partecipe, siamo un bel gruppo alla fine.
S: “Nono, pensavo più a qualche posto in Italia! Magari Puglia o Sardegna! Oppure, cazzo, sai dove voglio andare? Non immaginerai mai!”
Testa di G : Non voglio immaginare, perché io già ho capito, lo so, me lo ripete da mesi dove vuole andare, quindi azzardo la risposta. “Hm non saprei, Roma?”
S: “Ma no scema! Come se non lo sapessi.”
Testa di G : E i miei battiti gia si stanno fermando. La guardo ma non la sto guardando in realtà.
S : “Voglio andare a mangiare la pizza! La pizza vera! Lo sai quanto la amo! E poi dai Napoli non si può dire di certo che è brutta”
Testa di G: E adesso chi glielo spiega? Cosa dovrei risponderle?
S: “Dai che ne pensi? Te non muori dalla voglia di visitarla?”
Mi scappa una risatina, una di quelle isteriche e inaspettate. Lei non sa di certo, e non poteva usare parole migliori.
S: “Perché ridi?”
G: “Nulla, sicura non ci sia posto migliore? Sai che non posso fare viaggi troppo lunghi”
S: “Ma dai che rompi palle, non guastare come sempre, ormai ho deciso! Tocca a me quest’anno ricordi?”
G: “Sisi mi ricordo, ma è decisamente un posto lontano e poi a me la pizza manco piace” (Cazzata)
S: “ Piantala! Ho deciso. Si va. Direi agosto\settembre che abbiamo le ferie tutti. Settimana prossima prenotiamo”
Sto maledicendo il giorno in cui ho scelto di fare una vacanza per uno.
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mydemonicas · 6 years
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Headcanon: un weekend nel Salento
Un headcanon speciale per una persona speciale che oggi compie gli anni!
Questo hc a punti è per @Iriennevaplusl (che come sempre non riesco a taggare) visto che oggi diventa un anno più vecchia grande ✨
Nota: come potrete capire, il tutto parte dagli avvenimenti e tweet di ieri
Buona lettura!
Ermal aveva davvero bisogno di una vacanza, nonostante i concerti scaricassero gran parte delle sue tensioni giornaliere necessitava davvero di una pausa da tutto, dai fan e dalla band stessa che, per quanto la amasse perché i suoi amici erano la sua *famiglia*, gli ricordava perennemente il suo essere un personaggio famoso e dopo le critiche di oggi _doveva_ staccare
Also appena ha un fine settimana libero si organizza con Fabrizio e
(18:15) Text to Bizio: «L’11, il 12 e il 13 di questo mese sei occupato?»
(18:16) Text to Ermal: «No, perché?»
(18:24) Text to Ermal: «Tutto ok?»
(18:39) Text to Bizio: «Passo a prenderti sabato alle 9, portati un costume.»
E non scrive più nulla e Bizio è tipo ????? Che cazzo è successo ora ????? Infatti prova a chiamarlo, ma scatta subito la segreteria telefonica. Il piano B è chiamare Montanari, che risponde dopo qualche squillo (il che lo sconvolge visto che sapeva che Ermal aveva un concerto quella sera e sicuramente stavano facendo le prove)
“Pronto?”
“Marco, ciao, so’ Fabrizio”
“Fabrizio, dimmi tutto!”
“Sai che è successo a Ermal? Non risponde alle chiamate o ai messaggi e me sto a preoccupà”
”Eh, polemiche varie su Twitter... sai com’è fatto, sarà anche permaloso ma ci rimane davvero male, forse ha bisogno di una pausa, i tempi per il tour quest’anno sono davvero stretti”
“Capito, non è che riesci a passarmelo?”
“Guarda è un fascio di nervi, non so quanto ti convenga”
“Prova, va bene tutto”
“Come vuoi”
Dopo qualche momento in cui si sente Marco camminare e il vociferare tipico di uno staff indaffarato a montare cose finalmente glielo passa e “Ermal”
Silenzio stampa
“Me lo dai qualche indizio pe’ sabato?”
Altro silenzio stampa
“Te prego nun me ignorà che poi me fai sentì male”
”Io- io sono stanco, davvero. Adesso non posso parlare e il telefono serve a Marco, ci vediamo sabato.” E attacca così dal nulla. Almeno ci aveva provato oh
A FEW DAYS LATER
Puntuale (incredibilmente) come un orologio, Ermal suona al campanello del nuovo appartamento di Fab che, appena apre la porta trovandosi il ricciolino in pantaloni estivi e t-shirt praticamente se lo stritola cosa che voleva fare dal mercoledì, così per dire e Ermal dopo un attimo di rigidità gli si scioglie addosso, premendo il naso contro i suoi capelli annusandone il profumo “Mi sei mancato”
Il viaggio in macchina è lungo, dannatamente lungo, aka Ermal lo porta in un luogo sperduto della Puglia abitato letteralmente da quattro gatti, uno dei tanti paesini sul lungomare salentino dove si alternava sabbia e scoglio
Durante tutto il viaggio hanno ascoltato la musica a tutto volume, spalancando i finestrini nonostante avessero l’aria condizionata per avere l’aria e il profumo di salsedine tra i capelli, erano liberi
Arrivati a Posto X, Ermal parcheggia accanto a una villetta che si affaccia sulla spiaggia e ad attenderli c’è una signora sulla settantina, al che smontano dalla macchina prendendo quei due borsoni che si erano preparati con giusto un paio di cambi e due costumi, il necessario per stare via qualche giorno
“Sei tu Ermà?” si signora, Ermà Metallo “Si, abbiamo parlato al telefono” dice Ermal avvicinandosi
“Si si, si vede proprio che sei un bravo ragazzo anche se hai un nome strano. Toh le chiavi, ci vediamo lunedì mattina, mi raccomando a te e al tuo amico che voglio la casa pulita!”
“Certo signora, non si preoccupi” e se ne va mentre Bizio in tutto ciò osservava la scena zitto zitto “Ho preso in affitto questa casa da stamattina fino a lunedì mattina, era del figlio della signora che quest’anno è all’estero, quindi la affitta”
“Oooh, capito” dice Bizio. Entrano in casa e poggiano i borsoni a terra accanto al letto mentre Ermal si butta sul letto a stella marina, proprio al centro del materasso matrimoniale.
Fab si siede sul materasso e “Possiamo parlare di quello che è successo mercoledì?” Ermal che lo guarda, si gira e si alza e “Mettiti il costume, andiamo al mare” Fab sbuffa, ma che può fare? che pazienza
Nel giro di 10 minuti sono pronti e muniti di teli e ombrellone e vanno a piedi verso la spiaggia dove c’era davvero poca gente, qualche coppia di signori, due famiglie con i bambini, una compagnia di amici e due coppie di fidanzati, ma messi tutti abbastanza larghi perché fortunatamente la spiaggia era ampia e grazie a non si sa quale santo nessuno sembrava prestare particolare attenzione a loro, o meglio, niente di più che una normale occhiata per i nuovi arrivati
Così piazzano l’ombrellone e stendono i due teli da mare uno accanto all’altro per poi togliersi le magliette e andare direttamente in acqua
Ermal si butta, letteralmente, corre dalla loro postazione e in tempo record si ritrova nell’acqua completamente bagnato mentre Fab è ancora in piedi sul bagnasciuga perché “Cazzo che fredda!”
“Ma stat citt (stai zitto), questa non è niente” al che lo prende per le mani mentre Fab è tutto un “No- NO ERMAL LASCIAMI NON MI SCHIZZARE”
Dopo un nano secondo si ritrova bagnato dalla testa ai piedi come un pulcino “Certo che sei proprio stronzo”
E guerra sia, iniziano a schizzarsi e a buttarsi l’uno addosso all’altro come dei bambini. Fatto sta che si ritrovano per terra, sull’acqua alta neanche 50cm, con la sabbia in posti in cui la sabbia non dovrebbe stare, con le gambe incrociate tra loro a ridere come gli scemo quali sono
“Neanche Anita e Libero so’ cosí dispettosi aò”
“Mi sta dando del bambino?” e Fab prende la sabbia dal fondale e gliela mette nei capelli
“MA SEI MATTO CHE FAI”
“Mi vendico”
“Bastardo”
Ermal che non ce la fa davvero più gli prende il viso tra le mani e lo bacia, cazzo se gli mancava,ormai erano giorni che a causa del suo tour non si vedevano nonostante Fabrizio fosse in pausa per un’altra settimana
Bizio tempo un secondo di realizzazione che ricambia il bacio mettendogli una mano sul fianco
“Critiche, come al solito- Fab che si allontana leggermente solo per guardarlo negli occhi- Perché dopo i concerti non mi fermo per fare le foto. Sai come la penso, amo con tutto il mio cuore i miei fan, ma quando fanno così... io sono musica e avevo bisogno di staccare un attimo. Staccare da loro, staccare dalla band e dal tour, volevo godermi un po’ di pace... con te. Sei l’unica cosa di cui ho bisogno in questo momento.”
Fab lo bacia di nuovo e dopo essersi staccato si alza per porgergli la mano e “Vieni, andiamo a farci una nuotata” aka allontaniamoci dal bagnasciuga prima che ci denuncino per atti osceni in luoghi pubblici
La nuotata nonostante tutto la fanno davvero fino a che trovano un posto più isolato in una specie di grotta formata dagli scogli
Ermal, intraprendente di natura quando si parla di esplorazione marina, è il primo a testare lo scoglio per sedersi su “Dai vieni, più titubante sei e più rischi di farti del male”
“E se mi taglio?
“L’acqua salata cicatrizza e soprattutto sono sicuro che non ti taglierai, vieni qua” e Fab segue lo stesso percorso fatto da Ermal, per poi sedersi accanto a lui
“Ma chi me l’ha fatto fare” Fab che continua a guardarsi intorno perché i luoghi inesplorati e sconosciuti lo rendono sempre agitato “Io” sentenzia Ermal, prendendogli la mano
Al che si gira in modo da poter incrociare le gambe con le sue e ricominciano a baciarsi in maniera decisamente più languida di prima, Fab che gli bacia la zona sotto l’orecchio per poi scendere verso il pomo d’Adamo e poi sul letto (perché si, come può Fabrizio non avere il kink per i suoi capezzoli almeno quanto noi?) Ermal che letteralmente gli si aggrappa con le unghie ale spalle e ai capelli
“E- e se ci vedono?” È l’unica cosa che riesce a pronunciare Fab che non siano gemiti “Non ci vede nessuno. Continua.”
E finiscono col farsi una sega a vicenda lì, coperti da quella pseudo-grotta formata in mare. Inutile dire che un orgasmo del genere Ermal non ce l’aveva da un po’ e “Cristo Fabrizio” ancora col fiatone e stanno ancora lì giusto il tempo di riprendersi e rendersi decenti
Quando tornano sotto l’ombrellone sono decisamente più rilassati ed entrambi si stendono sui teli da mare mentre Fab prende la protezione CINQUANTA
“La protezione non la metti”
“Ma figurati, mi devo abbronzare”
“Ma non è salutare”
“Non mi interessa, vivo uguale”
“Mettila per me, per favore”
“Deciditi, per te o per favore?” Fab che gli molla un pizzico sul braccio perché seriamente
“AHIA- Voglio qualcosa in cambio”
“Direi che qualcosa te l’ho già data poco fa” ed Ermal, che era di spalle a lui fino a quel momento, si gira solo per lanciargli un’occhiataccia “Ti faccio un massaggio?”
“Ecco, già meglio” e Erma si stende meglio a pancia in giù sul telo, quindi Fab dopo essersi spalmato la protezione sulle guance, sul petto e sulle spalle si mette a cavalcioni sul suo fondoschiena e inizia a spalmargliela sulle spalle e sulla schiena ed è nutile dire che carezza in una maniera stra delicata tutte le cicatrici che vede sulla sua pelle
Stronzo com’è Ermal mica si mette a muovere il culo per fare una particolare pressione su qualcosa eh, è ‘na brava persona
Quando finisce gli schiocca un bacio alla base del collo e rotolando fianco a lui e stanchi com’erano sotto il sole cocente finiscono con l’addormentarsi
Ermal si risveglia quando il sole ormai sta tramontando a causa dei brontolii allo stomaco e quando riapre gli occhi si rende conto di avere Fabrizio totalmente appiccicato a lui e Dio, è bellissimo, ma ha davvero fame, quindi con una mano inizia a carezzargli la guancia mentre dice “Ehi Bizio... svegliati” seguito da mugolii indistinti di Fab che non contento spinge ancora di più la testa verso l’incavo del collo di Ermal “Bizio dai” e gli da un bacio sulla fronte
• Fab apre definitivamente gli occhi quando anche il suo stomaco inizia a brontolare così forte che lo sente persino Ermal “‘Mazza oh che fame”
“Appunto”
Tornando verso casa si fermano anun panificio lì vicino e si prendono qualche pezzo di focaccia per cena e appena arrivano si rendono conto di quanto erano rossi nonostante la protezione Intelligenti voi ad addormentarvi al sole
Ridono come degli scemi guardando le facce l’uno dell’altro sconvolte dal sole e passano la serata a chiacchierare di quell’ultimo periodo, di musica, delle nuove canzoni che Fabrizio stava incindendo e ne approfitta per prendere la chitarra che ovviamente si erano portati entrambi per far sentire un pezzo di inedito (aka quello messo su ig) e Ermal ha i brividi perché cazzo come può quest’uomo riuscire a trasmettere una tale intensità emotiva in così pochi versi
Va a finire che scoprono che delle scale pseudo nascoste portano alla terrazza, così portano su le sigarette, il tabacco con le cartine, due birre e un telo da mare e stanno lì seduti per terra a guardare le stelle e a chiacchierare per tutta la notte. Ovviamente, essendo vicini alla notte di San Lorenzo, vedono delle stelle cadenti e loro non essendo comuni semplicemente le guardano e si stringono maggiormente le mani (già incrociate da prima) “Non desidero altro che questo” e si guardano e sorridono, appoggiando la testa sull’altra
Quando vanno a letto fanno l’amore dolcemente, con calma come non lo facevano da mesi, tanto e troppo tempo e si addormentano l’uno abbracciato all’altro nonostante il caldo
La mattina successiva, dopo aver passato tipo mezz’ora solamente a baciarsi e a coccolarsi quanto cazzo sono soft mi sento male io per loro, si rivestono mettendosi il costume e vanno a fare colazione a un bar lì vicino che si affaccia sul mare e poi vanno in spiaggia
Passano la domenica cosí mezzi in acqua e mezzi a prendere il sole, a ridere, chiacchierare e scherzare senza essere disturbati da nessuno. Ogni tanto si sentivano osservati, ma se ne fregavano altamente perché fortunatamente era una sensazione che durava qualche secondo ed Ermal si sentiva così felice cazzo, rilassato, senza preoccupazioni per la testa e gli sembrava quasi un sogno
Anche Fab era felicissimo, già vedere il più giovane tranquillo era una gran soddisfazione, soprattutto dopo le preoccupazioni che gli aveva fatto venire
“Sai, la vita in tour è tosta. È la nostra linfa vitale, ma è inevitabile la stanchezza, i nervosismi... pero te ripaga così tanto. Ogni tanto me fermo a pensare a quel 16 giugno e Dio, le emozioni che ho provato in quel momento sono state spettacolari e quando c’eri tu con me su quel palco tutto s’è quadruplicato. Fino a quando sei arrivato tu ero in apnea, capito? Poi bello bello e riccioluto arrivi tu saltellando e ho cominciato a respirare a pieni polmoni. Sei aria per me, Ermal. Dal giorno successivo ho cominciato a comporre testi come non facevo da anni, con un’ispirazione che me vengono i brividi solo a pensarci. La vita in tour è davvero tosta, ma non scordarte mai l’adrenalina che ti fa venire in corpo, quella fibrillazione che ti eccita e che ti fa dire “ne voglio fare ancora!”, vivi ‘ste cose conoe persone che te fanno emozionare e ignora quelli che non te capisco, nun te lo meriti, capito?” Fab se ne esce con ‘sto monologo dopo un lungo momento di calma in cui erano seduti sul bagnasciuga e Ermal è tipo bloccato, proprio letteralmente
È con gli occhi sgranati, lucidi verso il mare e non sa effettivamente come reagire e attribuisce i brividi all’acqua fredda che gli bagna le gambe perché non vuole sembrare più sconvolto di quello che già è
Batte un paio di volte le palpebre e si gira verso Fabrizio che lo stava osservando, neanche si rende conto delle lacrime che gli rigano le guance
Ermal lo abbraccia così forte mentre affonda la testa nel suo collo che gli si sbiancano le punte delle dita con con cui gli stringeva le spalle mentre Fab gli lascia qualche bacio sulla tempia mentre gli accarezza la schiena e gli sussurra “Ti amo, lo sai” e Ermal annuisce sulla sua spalla
Passano il resto del pomeriggio sulla spiaggia e quando tornano a casa, dopo essersi fatti la doccia, si mettono sul letto e parlano parlano che manco si rendono conto che si sono fatte le 3 di notte, parlano fino a quando non si addormentano
La mattina successiva, subito dopo aver pagato e lasciato le chiavi alla signora, tornano verso Roma in macchina e sono decisamente più tranquilli e rilassati, nonostante Fab abbia già notato in Ermal quel velo di malinconia che gli copre il viso ogni volta che finiscono un viaggio insieme, quindi cerca di farlo ridere il più possibile
Arrivano a Roma verso l’ora di pranzo, al che Fab gli propone di mangiare qualcosa di veloce a casa sua perché figurati se ti faccio partire a stomaco vuoto, capace che me svieni in macchina oh
Aka fa una carbonara veloce veloce
Si perdono un po’ a parlare di nuovo dei nuovi dischi e quando Ermal si rende conto che sono arrivate le 15:30 dice “Bizio, me ne devo andare, devo essere a Milano entro stasera che ho un appuntamento con i ragazzi” e a malincuore prende le cose che aveva portato su
Fab che lo ferma prima di aprire la porta e si perde a baciarlo perché chissà quando avranno il tempo per rivedersi per più di qualche ora “Per qualunque cosa tu abbia bisogno io ci sono, va bene?”
Ed Ermal che interrompe i baci sul suo collo solo per dirgli “grazie” e li alterna quasi fosse una litania
Quando Ermal se ne va definitivamente Fab si sente più tranquillo, sperando che quel fine settimana possa aver migliorato l’umore del suo compare un po’ troppo di cuore e permaloso
Ermal, finalmente, si sente pronto a riprendere il tour con un’energia più positiva
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! Se avete altre idee per headcanon/plot da sviluppare mandate pure, scrivere queste cose a punti mi rende davvero tanto felice (soprattutto perché sono senza Wi-Fi e con pochi giga e mi sento parecchio isolata dal mondo) ✨
Vi ricordo di seguire la Varese!AU aggiornata ieri, la parte 4 arriverà molto prima del previsto, so stay tuned!
PARTE 1 ~ PARTE 2 ~ PARTE 3
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BAGNINO AL LIDO!AU
Si, i titoli faranno sempre così schifo sorry not sorry
È parte del fascino
E mi scoccia cercarne di decenti già con le ff “ufficiali” è un trauma
Dunque
È estate, la vita è difficile e pesante per tutti, ci vuole un AU ignorantissimo e dunque
FABRIZIO FA IL BAGNINO A UN LIDO FIGHETTO
(Puglia, Roma, doesn’t really matter)
Ermal è alla sua prima vacanza con i friends ah si che figo andiamo e conquistiamo il mondo
I Friends: Paolino, che è piccolo e se lo portano dietro solo perché ha gli agganci per entrare al lido senza pagare; Macco, che è più che willing di supportarlo nelle sue puttanate ma c'ha sempre la zita quindi fino a una certa; Vige, che non doveva esserci anzi aveva prenotato le vacanze con la famiglia a Ibiza e invece no; Roberto, che è l'unico a inspirare serietà ai genitori per permettere ai figli di andare, is actually the biggest troll ever
(consider this: Ermal c'ha 18 anni e Bizio 24, due pischelletti)
Il piano è: passiamo l'estate al posto kool della zona e risparmiamo tempo e fatica
( e ovviamente hanno la frittata di maccheroni per pranzo ve pare)
E quindi pure parcheggiando a monculo riescono a entrare nel lido fighetto senza manco pagare perché Deeno li fa entrare
“tutti hanno un prezzo” disse una volta il dolce carino Paolino a un Marco colto in un momento di distrazione. Da quel momento in poi Macco non lo guardò più con gli stessi occhi
Ma tornando ai pischelli, Ermal quell'estate era partito con l'idea di farsi almeno un'avventura estiva alla peggio, infiniti numeri alla meglio
E Fabrizio?
Fabrizio lavora. Fabrizio ha bisogno di soldi. E di pace. E di soldi. Aveva già menzionato i soldi?
Quello, unito ai controlli non troppo severi oltre il “sai nuotare?” “Si” “anche dove non tocchi” “me pare” gli hanno fatto avere questo lavoro SOTTO IL SOLE E IL MARE E IL CASINO OH CHE BELLO
L'incubo degli introversi
Ma pagano bene e tra un bimbo strillante e una mamma rompicoglioni c'ha pure il tempo di rimorchiare vuoi mettere play guitar on the beach for girls
Quinsi dai questa estate bellissima lui c'ha caldo le prime tre ore e sono ancora le 10 chissà se arriva a fine turno
Nel frattempo gli scalmanatelli arrivano e si piazzano a ignoranza con l'ombrellone la sedia strana della mamma di Paolo le tovaglie e Ermal che si distrae a guardare il mare e non dà una mano manco per il cazzo
Tutti contenti della loro sistemazione tempo 20 secondi sono in acqua a rompere l'anima a letteralmente chiunque attorno a loro e ridono e si divertono
Meanwhile Fabrizio deve spiegare a un bimbo viziato che la torretta del bagnino non era un gioco
“stendiamoci un po’ a prendere il sole dai” “madonna Montanari quanto sei vecchio Vige caccia il Super Santos”
E Fabrizio riceve un calcio negli stinchi da una ragazzina per averle impedito di correre nell'acqua senza braccioli E SENZA GENITORI
insomma, hanno avuto mattine un po’ diverse e all'ora di pranzo aka la fine del turno di Bizio, l'uomo è, giustamente, un po’ stanco. Un po’ eh.
E l'unica cosa che agogna è il centrifugato tutti i frutti più uno che la Elisa al bar gli aveva promesso con più ghiaccio che anima
Ed è lì, con il suo agognato premio
Lo porta alla bocca, già godendosi la dolcezza dei frutti
E ARRIVA UN CRETINO A URLARE FACENDONE CADERE MEZZO ADDOSSO A LUI.
E chi vuole essere quel cretino se non un certo ricciolino di nostra conoscenza?
“oh scusami” “scusa un cazzo ragazzì guarda che macello” “ma non l'ho fatto apposta oh” “e ci mancherebbe solo”
Fabrizio non mena le mani perché il succo gli si sta appicciando addosso e vuole solo andarsi a fare una doccia
Ermal è tutto “ma vedi che antipatico madonna spero di non rivederlo mai più” SEH NE RIPARLIAMO ERMALÌ
il pomeriggio Fabrizio lo passa a idratarsi e a fare i turni al bar che a cacciare un gelato e una birra sono buoni tutti, almeno fino a quando Claudio non gli fa arrivare la sua preziosissima chitarra
a quel punto è solo questione di aspettare le sei che il turno finisse e sarebbe stato libero anche lui
Meanwhile, Claudio che è amico di Deeno che è amico di Paolino che al mercato mio padre comprò ovviamente si trovano a parlocchiare e più o meno tutti grandi e piccoli si ritrovano sulla spiaggia (mollando Fabrizio con un sonoro “poi ci raggiungi là”. E va beh Fabbrì, almeno c’hai la chitarra)
(ah manco la chitarra, se la sono portati per cominciare a suonare. E vabbé)
Ermal, che dall’ora di pranzo aveva bellamente dimenticato l’incidente, decide che quel giorno stava a lui offrire le birre -tenendo ben presente che non avrebbe speso 15 euro al giorno quindi le prossime volte se volevano bere se le portavano da casa nella borsa frigo-
e ovviamente chi è che stava giusto per smontare e si trova bloccato dall’ultimo cliente rompicazzo prima della fine del turno?
(per inciso, non è Ermal il cliente che voleva giusto tre birre, ma un altro tizio)(ma comunque sconta su Ermal)
“Non possiamo vendere alcolici ai minorenni” “guarda che li ho 18 anni” “seh, e io sono De Niro. Senti regazzì, se ti vendo le cose quà me licenziano e non mi va”
Ermal è: oltraggiato. Ma è quella volta al giorno che il cervello gli funziona quindi caccia il documento di identità e glielo presenta
Fabrizio è ancora dubbioso, guarda il documento e Ermal tre volte, prima di decidere che si è rimpito le palle pure troppo e gli molla le birre
Ermal non dice manco ciao, piglia la sua roba e poco ci manca che lo mandi a quel paese, che stronzo oh
ma vedi se non se la fa passare subito quando vede che la tipa del paesino vicino che gli piaceva si era unita al gruppetto suo ed è subito Mr CharMeta
e insomma si ride si scherza si parla gente si conosce Macco riflette attentamente se possono scambiare Ermal per Claudio ma sopratutto finisce il sacrosanto turno di Fabrizio
Si reca anche lui dagli amici suoi, salutandoli un po’ tutti perché alla fine è brv e Elisa gli pianta una birra in mano senza che manco la chieda
prende il suo posto a terra e si mette alla ricerca della sua preziosa chitarra e la trova nelle grinfie di nessun’altro che il pischelletto di prima che non solo stava incasinando le corde e tutte le cose ma stava pure cercando di fare il piacione E ALLORA
(side note:quanto è poetica l’immagine di aver perso la cosa più importante della tua vita e scoprire che è tra le mani di un’altra persona che la sta curando? anche nel trash trovate la cultura, vedete?)
(ovviamente dal punto di vista di Fabrizio più che curarla la stava violentando) (che poi, la stava accordando bene, ma figuratevi se lo ammetterà mai) (piuttosto la morte)
'nsomma, Ermal alza lo sguardo e incrocia quello carico d'odio (o quello che pensa sia odio) di Fabrizio e ugh di nuovo il tipo del bar che era il tipo del succo che voleva da loro ugh
Ma poi lo vede salutare Claudio con tanto affetto e ugh ecco perché era là che amicizie di cazzo hai Deeno eri quasi una persona apposto
E come se non bastasse stava salutando la tipella con cui stava parlando lui e OH STÌ BACI STÌ ABBRACCI MA VEDI STO STRONZO
perché FabrizioVirgolaChescemononèVirgola con la tecninca del "ah da quanto tempo non ci vediamo" non solo si è seduto dall'altra parte della tipa, ma stava anche rubando tutta la sua attenzione e anche la chitarra
"hey!!"
"hey un cazzo, è mia"
Ah.
Quindi giustamente Fabrizio se la riprende e Ermal deve contare indietro da 100 per non rispondergli male e peggiorare la situazione, soprattutto con la tipella che stava dedicando tutta la sua attenzione a lui che strimpellava canzoni
Okay era passabile, la voce non faceva schifo
Ascoltabile al meglio
E poteva ammettere con tranquillità che aveva una tecnica decente
Ma rimaneva uno stronzo
E questo è il primo magico incontro dei nostri due eroi che passano la serata a praticamente fare meglio dell'altro
A una certa Ermal si è messo a raccontare le barzellette perché sapeva di essere bravo
E Fabrizio ("che nome antipatico") risponde con le battute sporche
E parliamo di libri
E Fabrizio se ne esce con i film
Finisce la serata che Claudio non è riuscito a scambiare una parola con il suo migliore amico
Macco ha dovuto letteralmente trascinare via Ermal perché dovevano ancora tornare al paese ed erano le undici e mezza stavano là dalla mattina ANDIAMO ERMAL
Ermal era deciso a non voler lasciare la tizia alla mercé di Coso, ma per gioia di tutti anche Fabrizio stava andando via
"ci saranno altri giorni" disse Vige, cercando di rincuorare il suo amico
"hai ragione" replicò Ermal con un ghigno malefico
Da quella giornata infinita iniziò il più assurdo gioco di "conquista la ragazza" dell'estate
La mattina erano al mare come tutti i ragazzi normali a prendere il sole fare il bagno rompere il cazzo a Fabrizio
La sera se c'era la tizia, o anche no, era sempre un "io sono meglio di te"
Che per dirla tutta, per Fabrizio è una questione di principio. Ermal voleva una cosa? Bene, non l'avrebbe avuta. Al bar non gli servivano più la birra, la chitarra chissà come mai arrivava sempre scordata e se cominciava a cantare una canzone automaticamente partivano con un'altra
Ma Ermal non era una vittima innocente, affatto. A furia di vederseli mandare con le cose più strampalate, Fabrizio aveva fatto amicizia con tutti i bambini del lido. Dopo il turno gli dovevano dare la birra? Ops è sempre quella calda. E ovviamente le risposte al vetriolo che sembravano lasciarlo sempre di stucco
(E adesso non vorrei fare quella che dice le cose, ma sono il narratore e devo farlo)
(Perché si okay è divertente mandare i bimbi da Fabrizio ma Ermal era ormai affascinato dalla piccola cricca di bambini che aveva riunito attorno a se. E le risposte potevano essere rispostacce ma non gli era certamente sfuggito che Fabrizio non si offendesse mai ma al massimo gli rispondeva a tono)
(e non è che Bizio stia messo tanto meglio. Perché la velocità con cui Ermal riaccordava la chitarra e seguiva qualsiasi canzone avessero cominciato a strimpellare non era roba da niente e ovviamente era più che capace di cantare)
(ma questo rimanga tra me e voi, loro sono ancora convinti di non sopportarsi 🙄)
Dedicata a @ritahasaproblem , che merita un sacco di meglio di questo
Follow me alla parte 2  e alla parte 3 e se volete pure la 4
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SFOGO SFOGHISSIMO
Che poi non è soltanto una questione di non avere amici. Il problema sorge già nella famiglia (quasi quasi è più facile trovare aiuto al di fuori, a volte). 
Cioè, mio fratello sa che la maggior parte della mia vita l’ho vissuta tra le pareti di casa mia, per tanti motivi molti dei quali non sono dipesi da me. Cioè lui mi vede dentro casa, vede che non metto mezzo piedi fuori DAVVERO da quando è iniziato il covid e sa che vorrei far cose. Stesso io, qualche tempo fa, gli dissi che se avesse organizzato una vacanza con il suo enorme gruppo di amici, mi sarei unita. Già in quella sede lui non diede alcuna risposta, e fu tutto un dire. Poi, vengo a sapere che il viaggio lo sta organizzando davvero - raga partono con 4/5 macchine perchè sono un bel gruppo e io alcuni/alcune li/le “conosco” - e guarda caso dove andranno? In Puglia, cioè una delle mete in cui sarei voluta andare in estate. E indovinate? Mica mi ha detto unisciti a noi? No, no lo ha totalmente escluso e valla a capire la motivazione! E VAFFANCULO A TE CHE SE LA PUGLIA AVESSE DEI COLLEGAMENTI CHE NON RICHIEDONO LO SPOSTAMENTO CON UNA MACCHINA CI ANDREI DA SOLA. VAFFANCULO A TE E A TUTTI. VAFFANCULO A TE, CHE TI AVREI PORTATO CON ME OVUNQUE SENZA CHE NEMMENO ME LO CHIEDESSI. SOPRATTUTTO SE TI AVESSI VISTO NELLE MIE CONDIZIONI.
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Una settimana in Puglia: Vieste e il Gargano con i bambini
Una settimana in Puglia: Vieste e il Gargano con i bambini
Vieste: il nostro punto di partenza per una settimana in Puglia. Probabilmente fondata da Dauni, successivamente colonia greca e poi municipium romano, e’ da sempre stata contesa per la sua posizione. Il borgo di Vieste e’ affascinante ed arroccato tra le scalinate e i vicoli intorno alla Punta di San Francesco, dove si trovano la Chiesa e il Monastero omonimi. Se trovate questi contenuti…
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freedomtripitaly · 4 years
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L’Italia è il Paese con il maggior numero di bed and breakfast d’Europa. Una formula low cost di successo per concedersi una vacanza senza spendere troppo. Per il weekend del 27 giugno, il circuito dei b&b regala una notte se se ne prenotano almeno due. Un’ottima occasione per regalarsi un fine settimana fuori porta godendosi le bellezze del nostro Paese. Ci sono baite di montagna, ville nobiliari, casali di campagna o dimore storiche, strutture familiari nei borghi più belli della nostra Penisola della penisola o nei centri storici delle città d’arte. C’è solo l’imbarazzo della scelta, ora che i confini regionali sono stati riaperti e che ci si può finalmente spostare su e giù per lo Stivale. Il B&B Day, giunto quest’anno alla 14^ edizione, offre quindi la possibilità di regalarsi una mini una vacanza a metà prezzo. Si può scegliere di tascorrere un weekend nella campagna piemontese o siciliana o in quella toscana immersi nella natura e fare rilassanti passeggiate all’aria aperta. Ma si può anche optare per una città, come Milano oppure Napoli. Ci sono strutture in riva ai laghi, dal Garda del Veneto, della Lombardia e del Trentino, al Lago Maggiore al meno turistico Lago d’Iseo. E nei borghi storici, migliaia di piccoli gioielli che non si smetterebbe mai di scoprire. Tra i più belli, Montepulciano e San Gimignano, in Toscana, Polignano a Mare, in Puglia, Riomaggiore alle Cinque Terre, in Liguria, o ancora Bobbio, uno splendido borgo medievale in Emilia Romagna. Per chi non vede l’ora di andare al mare, ci sono b&b anche nelle più famose località di villeggiatura, da Rimini a Baunei, nella splendida Sardegna, dove c’è una delle spiagge più belle d’Italia, o ancora a Portoferraio, sull’Isola d’Elba. Cascina rosa a Grazzano Badoglio, Piemonte @bed-and-breakfast.it https://ift.tt/3h2U5XD Una notte gratis nei b&b d’Italia: come e quando L’Italia è il Paese con il maggior numero di bed and breakfast d’Europa. Una formula low cost di successo per concedersi una vacanza senza spendere troppo. Per il weekend del 27 giugno, il circuito dei b&b regala una notte se se ne prenotano almeno due. Un’ottima occasione per regalarsi un fine settimana fuori porta godendosi le bellezze del nostro Paese. Ci sono baite di montagna, ville nobiliari, casali di campagna o dimore storiche, strutture familiari nei borghi più belli della nostra Penisola della penisola o nei centri storici delle città d’arte. C’è solo l’imbarazzo della scelta, ora che i confini regionali sono stati riaperti e che ci si può finalmente spostare su e giù per lo Stivale. Il B&B Day, giunto quest’anno alla 14^ edizione, offre quindi la possibilità di regalarsi una mini una vacanza a metà prezzo. Si può scegliere di tascorrere un weekend nella campagna piemontese o siciliana o in quella toscana immersi nella natura e fare rilassanti passeggiate all’aria aperta. Ma si può anche optare per una città, come Milano oppure Napoli. Ci sono strutture in riva ai laghi, dal Garda del Veneto, della Lombardia e del Trentino, al Lago Maggiore al meno turistico Lago d’Iseo. E nei borghi storici, migliaia di piccoli gioielli che non si smetterebbe mai di scoprire. Tra i più belli, Montepulciano e San Gimignano, in Toscana, Polignano a Mare, in Puglia, Riomaggiore alle Cinque Terre, in Liguria, o ancora Bobbio, uno splendido borgo medievale in Emilia Romagna. Per chi non vede l’ora di andare al mare, ci sono b&b anche nelle più famose località di villeggiatura, da Rimini a Baunei, nella splendida Sardegna, dove c’è una delle spiagge più belle d’Italia, o ancora a Portoferraio, sull’Isola d’Elba. Cascina rosa a Grazzano Badoglio, Piemonte @bed-and-breakfast.it Il B&B Day, giunto quest’anno alla 14^ edizione, offre la possibilità di regalarsi una mini una vacanza a metà prezzo.
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eccomarta-blog · 7 years
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E siamo arrivate all’ultimo giorno.
Ricorda last but not least.
La prima destinazione che è andata a vuoto è il MOMA PS1, copiano il nome dal museo più importante solo per attirare visitatori. Non lo dico io, lo dicono direttamente loro. Così si evitano comparazioni inutili.
Partiamo dal nostro hotel nel Queens per andare a questo MOMA, scopriamo di poter entrare gratuitamente perché abbiamo il biglietto del MOMA vero. Nello stesso momento scopriamo che apre alle 12.00, bene ma non benissimo.
Andiamo in centro, destinazione Little Italy, qui ci torneremo dopo, iniziamo a sentire la mancanza dei cibi di casa, ma la Little Italy che ci troviamo difronte poco o nulla ha a che vedere con il nostro immaginario. Insomma, scegliamo di mangiare una pizza da Puglia, ma l’ambiente è esattamente come gli altri ristorante di New York, buio e con il pavimento scivoloso, io lo so il perché ma lì per lì non ci penso.
La pizza è buona, nonostante siamo in America, caspita, proprio bravi questi italiani a fare la pizza!
Camminiamo in zona e ci troviamo davanti ad una scalinata che tanto ci ricorda quella di Philadelphia, non c’entra nulla, questo è il tribunale e forse oggi è giorno di lauree e matrimoni, intorno a noi gente con la corona in testa e l’abito bianco, bene ma non benissimo.
Torniamo al parchetto lì vicino e ci mettiamo ad osservare i vecchietti che secondo la guida giocano a scacchi, in pratica giocano a carte, mi sembra di essere in Italia, dove la teoria non rispetta la pratica, siamo circondate da cinesi, e niente, siamo a chinatown.
Con la pancia piena e la mezza passata da un pezzo torniamo nel Queens. Diamo l’addio provvisorio Manhattan e andiamo a visitare questo MOMA PS 1 che c’incuriosisce.
L’arte è moderna, alcune opere di difficile comprensione, altre se viste da lontano avevano il loro perché, mancava il “MA COME?” ma non possiamo avere sempre tutto.
Usciamo e ci dirigiamo a malincuore verso l’aeroporto. La nostra vacanza è giunta al termine. Il bagaglio di sensazioni è pieno, i ricordi iniziano a riaffiorare. Ora l’unica speranza è che non ci siano ritardi.
AMERICA. FINE.
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AMERICA.14 E siamo arrivate all'ultimo giorno. Ricorda last but not least. La prima destinazione che è andata a vuoto è il MOMA PS1, copiano il nome dal museo più importante solo per attirare visitatori.
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dolcefarniente-srl · 5 years
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#fichimori is one of those houses where time stands still and pampers you. #fichimori is that place where the colors and smells make you feel alive. #fihimori is the space you need to feel at peace with yourself. Book your holiday in #fichimori now, you won't want to go away anymore. In #Fichimori the colors, the smells and the flavors are the masters. In Puglia the colors will dance in your head bringing you happy memories when you return home! Share, available last weeks, thanks #fichimori è una di quelle case dove il tempo si ferma e ti coccola. #fichimori è quel luogo dove i colori e gli odori di fanno sentire vivo. #fihimori è lo spazio che ti serve per sentirti in pace con te stesso. Prenota adesso la tua vacanza a #fichimori, non vorrai andare più via. A #Fichimori i colori, gli odori e i sapori la fanno da padrone. In Puglia i colori danzeranno nella vostra testa portandovi ricordi felici quando tornerete a casa! Condividete, ultime settimane disponibili, grazie #dolcefarnientepuglia #fichimori #sensuousidleness #thethinkingtraveller #italy #puglia #ig_puglia #country #luxury #relax #readmagazine #fireplace #night #trullo #underthestars #blusky #sky #stars #olivetrees #takecare #visitpuglia #warm #newseason #summer #summerplace #pool #sun #discoverpuglia‬ #weareinpuglia #igersvalleditria https://www.thethinkingtraveller.com/thinkpuglia/fichimori.aspx#about (presso Puglia, Italy) https://www.instagram.com/p/B0c-jvOAhpm/?igshid=vt3p1e1p9so2
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comeneveadaprile · 7 years
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Mi manca svegliarmi al mattino e vederlo fare colazione, mi manca scherzare con lui e torturarlo un po', mi manca ridere, mi manca la spiaggia di notte e anche di giorno, nonostante il caldo, mi mancano le canzoni che passavano nei locali del centro, le hit del momento che non si scordano più, mi mancano i pranzi e le cene in compagnia, mi manca chiedergli 'vuoi dormire con me?' e svegliarmi accanto a lui il giorno dopo, mi manca fare la spesa e risparmiare quei pochi soldi perché '1,20€ di thè ma stiamo scherzando?' ahah, mi manca zia Rosa un po' sclerata e i suoi mille mila discorsi sulla vita, mi manca rubarle la macchina e non saperla guidare bene, mi manca il gelato da Lucarelli, l'estathè al limone e le mozzarelle, quelle buone, mi manca prendere il sole, mi mancano persino le meduse, anche se ne ero terrorizzata, mi manca vedere l'alba al mare la domenica, mi manca andare in centro col pigiama che 'tanto non ci conosce nessuno, cucchiamo anche così' ahah, mi mancano Xhoni e Fluffy, mi manca il pattino e Paolo che si butta per recuperare gli occhialini di Chicco, mi mancano le rocce di Polignano e pure l'ansia che c'avevo quando dovevo tuffarmi dagli scogli, mi mancano i faló in spiaggia, dove non conoscevo nessuno, ma alla fine dei conti si era un po' tutti amici perché l'estate è così, mi manca saltargli in braccio e fargli il codino ai capelli, mi mancano le stelle cadenti che guardavamo dal terrazzo, mi mancano i gatti che giravano per casa, soprattutto Ciuccio, il più carino, mi mancano quegli insetti strani che qui non si trovano mai, mi manca la pasta al pesto e il fegato con l'alloro che cucinava Chicco, mi manca poltrire sul letto di Desy, mentre Ambra giocava col tablet, mi manca vedere Chicco col costume arancione e prenderlo in giro, mi mancano le bomber anche se in realtà non le sopportava nessuno ahah, mi manca il Wi-Fi della pizzeria che prendeva bene solo alle macchinette, mi manca dire swag ogni due per tre senza sapere il perché, mi mancano zio Piero e zia Giuliana che montano i mobili della casa nuova, mi manca il materassone gonfiabile in mezzo alla stanza, mi manca la canna dell'acqua utilizzata solo e unicamente per fare scherzi ahah, mi mancano Paolo e Desy che si prendono a sberle, mi manca lui che soffre il solletico, mi manca sentire Erica dire 'Chicco, Paolo andate a far la spesa che in cambio vi facciamo le zucchine buone', mi manca sfottere il gelataio (soprannome che ho dato all'amico di Chicco) perché si vestiva sempre di bianco ahah, mi manca svegliarmi nell'appartamento di sopra, in piena notte, mentre Paolo mangiava mozzarelle o pane e Nutella, mi manca correre nella sabbia bollente per raggiungere l'acqua, mi manca la penna per i tatuaggi, la cassa portatile sempre in mano perché non sia mai che facciamo la strada per tornare a casa senza cantare ahah, mi manca girare in tondo di notte, in mezzo alla spiaggia e poi cadere, mi mancano Chicco e Paolo ubriachi, mi manca il Trocadero e Nando, il bagnino molesto ahah, mi mancano le strade del centro piene di gente, mi mancano i ragazzi che per abbordare ti chiedevano l'accendino ahah, mi manca tutto e con tutto, intendo veramente tutto, tanto da piangere ed essere perfettamente consapevole del fatto che questa vacanza mi rimarrà impressa nel cuore, sempre. Puglia 2017.
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2019/04/12/il-ritorno-al-futuro-del-salento-sostenibile-muretti-a-secco-e-pajare/
Il “ritorno al futuro” del Salento sostenibile: muretti a secco e pajare
Il “ritorno al futuro” del Salento sostenibile: muretti a secco e pajare. Dall’innovazione turistica degli anni settanta alla nuova/vecchia risorsa del turismo rurale: “Il Borgo”
di Cristina Manzo
  Tu non conosci il Sud, le case di calce
da cui uscivamo al sole come numeri
dalla faccia d’un dado.
Vittorio Bodini1
  Fig. 1 – Casa patronale rurale, (Borgo rosso terra, contrada Masseria Bianca, Alezio)
  Fu nelle vie di questo Borgo che nuova cosa m’avvenne.
Fu come un vano sospiro il desiderio improvviso d’uscire
di me stesso, di vivere la vita di tutti,
d’essere come tutti gli uomini di tutti i giorni.
Umberto Saba2
  Il Turismo Sostenibile e Sociale è una tipologia ricca di sensibilità del tutto nuova nell’ approccio con la meta prescelta e, contrariamente a quanto si possa pensare, non è un dato scontato nella realtà dei vacanzieri e degli albergatori. Esso è frutto di un lungo lavoro di pianificazione e sensibilizzazione verso le risorse possedute dal territorio e verso l’ideologia che esse debbano essere valorizzate, rispettate e vissute nel migliore dei modi, offrendo in cambio un patrimonio inestimabile di cultura, amore, bellezza e tradizioni a chiunque accetti di usufruirne.
Il Turismo Sostenibile e Sociale è l’unica via di “scelta consapevole” che può rinnovare la crescita storico-culturale e anche economica di un territorio unico come quello del Salento, preservandone qualità e prerogative, perché solo una cura attenta per l’ambiente può assicurarne il futuro, e al tempo stesso solo una prestazione di qualità può assicurare la presenza e la fidelizzazione dei “viaggiatori consapevoli” nel lungo termine.
Il Salento, da molti anni, è la meta preferita di turisti italiani e stranieri che arrivano da tutte le parti del mondo per godere del suo meraviglioso mare, dei paesaggi bucolici, del vento, del sole, del suo folclore, dell’arte e della cucina.
Il Viaggiatore di oggi, però, appare visibilmente diverso dal Viaggiatore di ieri. Con lo stress e il caos che abitano la vita moderna, le attività giornaliere sempre più intense e impegnative e gli obblighi e i limiti che ognuno si impone come valore etico del vivere, nonché come meta personale, il concedersi un viaggio diventa, a tutti gli effetti, un premio meritato che non deve deludere le aspettative di ricompensa emozionale, sia per il Viaggiatore stesso che per chi lo accompagna durante la vacanza. L’idea di viaggio, quindi, risulta essere una priorità di esigenze e un compromesso di qualità e aspettative alle quali il luogo prescelto non può e non deve assolutamente disattendere. In un mondo dove si parla sempre più di sostenibilità, di bioenergie, di ecologia e di architettura a impatto zero e, quindi, di destinazioni turistiche sostenibili, la statistica dimostra che la scelta del Viaggiatore è orientata diffusamente verso un “turismo del benessere” e un “turismo rurale” nel quale il territorio salentino sta dimostrando di poter eccellere senza alcun timore di concorrenza.
Si deve considerare inoltre che, se fino a qualche decennio fa, erano gli adulti a poter vantare il record dei viaggi, oggi questo record è detenuto senz’altro dai bambini che, già in tenera età, vengono inseriti dai “nuovi genitori” nella dimensione del “viaggio di famiglia”; e, affinché esso possa compiersi in maniera soddisfacente, deve potersene verificare l’appagamento per tutti i suoi membri.
In tempi recenti gli strumenti necessari per questa riuscita sono stati tutti i tipi di comfort possibili e, magari, una vista mozzafiato ma, oggi, la risorsa principale che rende vincente una struttura è esattamente l’opposto: la tranquillità, l’oasi di pace, la natura, la qualità della vita e delle attività relazionali e ricettive che, all’interno della stessa, tutto il personale operante riesce a profondere e a praticare; ovvero la vacanza diventa un periodo da trascorrere in una specie di grande famiglia allargata, dove gli ospiti diventano per pochi o molti giorni, (a seconda della durata del tempo disponibile), parte integrante di questa comunità, senza sentirsi neanche per un attimo ospiti ma…”di casa”. Un luogo dove quando arriva il momento del commiato è tale la commozione e la sensazione di “mancanza” che già si pensa inconsciamente a pianificarvi un ritorno, perché è come andare a trovare quei parenti lontani che ti fanno davvero sentire amato, anche quando ti separa una grande distanza.
Una vacanza che diventi attaccamento emotivo per l’accoglienza ricevuta, la simpatia dimostrata dallo staff, le attenzioni singolari “dedicate” è intrisa di mille sfaccettature che la rendono tale: quel cane che scodinzola giocoso e che per tutta la durata della vacanza diventa il “tuo” cane, l’autista della navetta che ti porta al mare mentre ti fa da cicerone, la sensazione di pace che ti avvolge nel momento del rientro, la gratitudine per il contadino che ti offre le sue primizie, per la cucina semplice e saporita dei prodotti della terra e del mare, cotti senza mistificazioni. E ancora, per i rametti profumati di spezie della macchia mediterranea che, più di ogni altra essenza, sanno restare impresse nella memoria del cuore, per le feste popolari organizzate esclusivamente per te, che vieni a visitare queste meraviglie nuove, perché tu possa sentirti parte integrante della cultura locale, del divertimento sano, genuino e generoso. Tutte qualità in cui il Salento eccelle da sempre. La sua ospitalità è, infatti, proverbiale.
Fig. 2,3, esempi di ambienti bucolici e ospitali a impatto zero, costruiti con materiali naturali nel pieno rispetto dell’ambiente e della bioarchitettura, (Borgo rosso terra)
  Lo stile che, meglio sembra rispondere a queste aspettative e a questi nuovi canoni del turismo responsabile è proprio la vita di “Borgo”, di un borgo rurale.
Ma che cos’è un borgo rurale? Storicamente ed etimologicamente un borgo è un piccolo agglomerato di strutture abitative disposte in maniera sparsa e non molto distanti l’una dall’altra, con degli edifici destinati all’uso comune, una piazza, dei viottoli, dei campi, un pozzo, e un orto, il tutto circondato da una recinzione che ne delimita l’accesso.
Ci sono borghi antichi, da cui è nata la bellissima iniziativa dell’albergo diffuso per recuperare luoghi ormai inusitati, di elevato potenziale storico e di rara bellezza e, ci sono i borghi turistici costruiti a immagine di questi ultimi, per permettere al Viaggiatore di rivivere quell’autentica atmosfera di quiete e magia e, nel Salento, ce ne sono veramente tanti.
I più belli sorgono attorno a case patronali datate e a costruzioni preesistenti delimitate dai muretti a secco tipici del territorio, con le pajare, che sono il simbolo della nostra cultura contadina, il pozzo e un piccolo orto biologico che basti a soddisfare le necessità degli ospiti che albergano nella struttura.
Fig. 4, esempio di Orto biologico (Borgo rosso terra, contrada Masseria Bianca, Alezio)
  Attenzione fondamentale è quella che va posta nella rotazione delle semine in base al periodo stagionale per ottenere dalla terra ciclicamente quelli che sono i suoi prodotti naturali, senza sfruttare dannosamente il terreno sempre con le stesse colture per non impoverirne le sue componenti minerali. Come ricorda un antico proverbio Navajo: “L’uomo non eredita la terra dai propri antenati, ma la prende in prestito dai propri figli”. Quale migliore accoglienza, quindi, di quella che offre un turismo rurale con il suo orto biologico a km 0, che mostra visibilmente ai suoi ospiti il rispetto per la natura? Di un borgo dove la vita scorre lenta senza orologio se non quello biologico? Di un mondo al di fuori dal mondo che rispetta in tutto ogni elemento della terra?
Le strutture murarie sono tutte erette con calce e con pietra viva proprio per avere un impatto minimo sulla natura. Sono usi e costumi antichissimi, quelli di servirsi della pietra viva nelle costruzioni rurali e bisogna essere artigiani di grande maestria per saperlo fare. Le campagne salentine sono piene zeppe di queste capanne di pietre sia di forma conica che quadrata,(che è molto più recente e innovativa come forma di costruzione) che fungevano da ristoro per le bestie e per i contadini durante la lunga giornata di lavoro nei campi. Alcune servivano per mettere al riparo gli attrezzi agricoli, altre come deposito per la paglia, il fieno o i cereali. Oggi esse rappresentano il fiore all’occhiello dell’accoglienza per il turismo rurale salentino.
La dicitura Pajaru o Pajara che si ritrova anche nella trascrizione Pagghiaru o Pagghiara indicava, secondo come la descrisse Angelo De Fabrizio (in “Quisquiglie etimologiche intorno al nome di una costruzione tipica della campagna salentina”), una costruzione in pietra a secco con copertura di paglia, ed era diffusa nei catasti onciari della provincia di Lecce. L’architettura rurale in pietra a secco nasce da uno stretto legame con le caratteristiche del suolo e dell’ambiente3.
“Il Salento è una terra tutta piana, con le capanne dei pastori dette pagliare, a forma di cappello conico, quasi piccolissimi trulli. Le costruzioni coniche orientaleggianti sembrano essere nella Puglia del Sud la forma più naturale dell’architettura. E la pianura su cui sorgono è tutta marina, spazzata dai venti tra mare e mare. I riverberi, i luccichii, i soffi dei due mari sembrano quasi incontrarsi a mezz’aria; così tutto si presenta lucido, come se fosse avvicinato da un effetto ottico, ed insieme ingannevole. Sembra anche d’essere sul mare se si alzano gli occhi, contemplando le nuvole che galoppano velocemente tra l’Adriatico e lo Ionio. Il Salento è una terra di miraggi, ventosa; è fantastico, pieno di dolcezza; resta nel mio ricordo più come un viaggio immaginario che come un viaggio vero” (Guido Piovene)4
  Fig.5, 6, pajare tradizionali salentine e muretti a secco, patrimonio culturale della nostra terra e ora anche dell’UNESCO. Vista dall’alto di un borgo di tipo diffuso.(Borgo Rosso Terra)
  Il borgo turistico rurale si estende in maniera diffusa e orizzontale, a differenza delle classiche strutture verticali, favorendo l’acclimatazione degli ospiti in un’atmosfera tradizionale e familiare. Muretti e pajare sono sempre presenti dove l’ambiente possiede naturalmente la materia prima e cioè la pietra di natura calcarea. Esse sono a pieno titolo parte integrante del paesaggio architettonico,
L’impatto ambientale di una pajara è molto basso per la sua assoluta integrazione con il territorio che ne annulla l’impatto visivo, essendo le strutture perfettamente e omogeneamente contestualizzate nel paesaggio rurale.
Fig. n. 7,8,, Pajare coniche e quadrate, a impatto paesaggistico naturale. (Borgo Rosso Terra, contrada Masseria Bianca, Alezio)
  I muretti a secco si rivestono di una funzione importantissima e impareggiabile nel paesaggio rurale e nell’ecosistema: essi racchiudono al loro interno un nicchia ecologica vitale che altrimenti avrebbe difficoltà a coesistere. Un vero e proprio “binario” che permette lo scorrimento di una microfauna plurima e multiforme di insetti, piccoli rettili ed anfibi che operano spontaneamente, in modo sinergico all’agricoltura umana, per il mantenimento di un ambiente sano e a scapito di parassiti. I loro interstizi ne divengono dimora e nascondiglio, (come nel caso del bellissimo serpente “cervone”, specie protetta e in via di estinzione che è tipico della macchia mediterranea e molto diffuso nelle campagne del Salento).
La presenza di questi muretti nelle zone aride aiuta non solo a combattere l’erosione del suolo ma, riveste una importante funzione nella lotta alla desertificazione e salificazione del suolo. In loro corrispondenza si crea un microclima particolare, favorevole alle piante mediterranee che possono così, grazie alla maggiore disponibilità idrica, superare la crisi estiva.
Sono decisamente numerose le specie botaniche che crescono lungo i muri a secco. Si va dai più comuni rovi, ai cespugli di salvione giallo o di timo, ma troviamo anche il lentisco, il mirto, l’alaterno e la quercia spinosa. Ci sono poi la rosa di S. Giovanni, il prugnolo, la reseda alba e il finocchio comune con l’asparago pungente e numerose graminacee. La ricchezza maggiore di specie botaniche si ha proprio tra le fessure delle pietre ricoperte da muschi e licheni, veri pionieri della complessa ed affascinante vita che pulsa nel muro a secco. Il substrato che si sviluppa dall’azione combinata dei licheni e dai muschi permette poi la nascita di altre piante superiori. Nelle fessure, dove si ha la condensazione della rugiada, si possono incontrare diverse aspleniaceae come l’erba ruggine, nonché l’ombelico di Venere, la draba murale, numerose scrofulariaceae e le veroniche. Specie lianose, come l’edera, e la salsapariglia nostrana, ricoprono spesso i muri a secco più vetusti, offrendo, con le loro fronde ricche di fogliame, ripari ai nidi di numerose specie di passeriformi5.
L’UNESCO ha iscritto “L’Arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità in quanto rappresentano “una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura”. La notizia è stata data con un post sul profilo Twitter dell’organizzazione, che si congratula con gli otto Paesi europei che hanno presentato la candidatura: oltre all’Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Nella motivazione dell’UNESCO si legge:
– “L’arte del dry stone walling riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra a secco. Si tratta di uno dei primi esempi di manifattura umana ed è presente a vario titolo in quasi tutte le regioni italiane, sia per fini abitativi che per scopi collegati all’agricoltura, in particolare per i terrazzamenti necessari alle coltivazioni in zone particolarmente scoscese”. Soprattutto nelle zone costiere e nelle isole italiane i muri a secco sono così comuni che spesso si dimentica la loro importanza storica e sociale. In Puglia, per esempio, ci sono i muretti risalenti all’epoca dei messapi con una struttura a blocchi squadrati poggiati orizzontalmente, quelli patrizi che svolgevano il compito di delimitare tenute e poderi appartenuti a casati di gran nome, quelli del volgo, costruiti dallo stesso contadino a delimitazione della piccola proprietà chiamata chisùra. Ancora una volta i valori dell’agricoltura sono riconosciuti come parte integrante del patrimonio culturale dei popoli. I nostri prodotti agroalimentari, i nostri paesaggi, le nostre tradizioni e il nostro saper fare sono elementi caratterizzanti della nostra Storia e della nostra cultura”6 .
Ora, immaginate un bellissimo borgo rurale disseminato ad arte di questi muretti e di queste pajare, ognuna con un nome caratteristico che si rifà ai frutti e alle spezie della terra salentina, dislocate attorno ad una casa patronale imbiancata a calce; tutti i vialetti illuminati delimitati da pietre vive incastonate, una vicina all’altra, a formare preziose cinture murarie, alberi, cespugli, fiori, prati, piazzole lastricate e tante lanterne che ne disegnano ad arte i sentieri…un bar, un ristorante, una piscina e cani e gatti che scorrazzano felici…Un posto che risulti isolato e immerso nella pace pur restando tuttavia a due passi dal mare, a due passi dal paese o dalla città a cui appartiene e che consenta comunque ai suoi ospiti di evadere liberamente da quella pace per organizzare gite ed escursioni di qualsiasi tipo si abbia voglia. Un borgo rurale a misura d’uomo.
Quale posto potrebbe risultare più accogliente e romantico di questo per accogliere il nostro “Viaggiatore”? Il borgo diventa, così, un po’ casa e un po’ albergo, proprio per chi non ama i soggiorni in strutture scontate ma ha bisogno di sentirsi in un ambiente familiare anche, o soprattutto, quando è in vacanza. La struttura del borgo sottolinea una struttura orizzontale, e non verticale come quella degli alberghi tradizionali che di solito appaiono come dei veri condomini. La formula del borgo rurale offre un ritorno alle origini, alla vita sana, all’aria buona e alle radici che l’uomo ha con la terra, al gusto del mangiare bene con una scelta consapevole, nonché, in un’atmosfera familiare e ospitale.
Complesso di pajare con forno (foto nicola febbraro)
  Immaginate infine un’estate piena zeppa di feste, dove ogni occasione diventa un’occasione di incontro di culture e di omaggio alle tradizioni, e dove si cerca di trasmettere questa rispettosa sapienza ad ogni ospite, persino ai bambini: fare la salsa secondo la tradizione, in mezzo ai prati, cominciando di buon mattino, promuovere le nostre grandiose cantine vinicole con degustazioni di vino e di cibi locali, creare un percorso enogastronomico dove si assiste al “live” delle nonne che impastano le orecchiette, che friggono le famose pittule salentine che, in alcune zone del Salento sono conosciute come “cecamariti”, assistere al “casaro” che fa le mozzarelle davanti agli occhi increduli e adoranti degli ospiti.
Viene naturale, per esempio, lasciarsi coinvolgere dal divertentismo puro con le acrobazie di saltimbanchi, di mangiafuoco e di un’improvvisa scatenata danza di pizzica salentina o dalla musica di una tradizionale “banda di ottoni e tamburi” che attraversa le vie del borgo radunando dietro di sé tutti allegramente, e per finire, perché no, da una miriade di bellissimi fuochi d’artificio che illuminano di colore il blu cobalto del cielo. È questa la vacanza che resta impressa, quella che parla al cuore, quella che suscita emozioni uniche che riecheggiano nei ricordi del tempo come i colpi delle bacchette su quei “tamburi”… Perché in una struttura orizzontale, come quella di un agriturismo o di un borgo rurale, è veramente possibile coinvolgere tutti alla compartecipazione di un sano divertentismo e alla spensieratezza, che è quello stato emozionale che, oggi più che mai, il Viaggiatore ricerca nella sua vacanza.
ph Khalil Forssane
  Ma, per dirla meglio con le parole rilasciate in un’intervista dal noto videomaker Fabrizio Vaghi, che dapprima insieme al padre e poi da solo ha girato il mondo:
“ Ogni volta in cui incontro viaggiatori approdati nel Salento (ripeto, viaggiatori non turisti), ad affascinarmi è la potenza emotiva con cui lo raccontano, il fascino con cui lo ricordano, la meraviglia con cui riempiono il loro zaino in spalla, la verità con cui ripercorrono le tappe del loro viaggio. Ché, in questi casi, di vero e proprio viaggio si tratta, di avventura, di scoperta, di intime riflessioni e di emozioni condivise. Un viaggio che ha tanto da raccontare.
Come vive il Salento un videomaker? Cosa provano i suoi occhi, cosa suggeriscono le emozioni, mentre vaga per il mare e la campagna, le stradine di paese e le feste popolari?
Un videomaker nel Salento non può che farsi traportare dai colori e dai profumi di questa terra, spalancare gli occhi e la mente verso il mare cristallino, le distese di uliveti, le storiche masserie, le città storiche tipicamente barocche. Un mix di emozioni che vanno catturate, vissute e raccontate.
Ci racconti quali sono, secondo te, le bellezze custodite nel Salento? Cos’ha di magico questa terra?
Se penso al Salento la prima cosa che mi torna alla mente è Lecce, una città d’arte che mi ha sorpreso per le sue architetture scolpite nella tenera pietra locale, famosa anche per la sua tradizione della cartapesta. La magia credo che risieda nei suoi abitanti, che hanno saputo portare avanti tradizioni e usanze popolari, senza farle invecchiare o peggio ancora estinguere, penso alla taranta e alla pizzica per esempio.
Qual è la località turistica costiera che più ti ha privato di fiato e di parole?
  Senza dubbio è Gallipoli, circondata dall’acqua come una città-isola. Il suo centro storico, piccolo quanto basta, sembra essere rimasto intatto nel tempo, baciato dal sole e accarezzato dall’acqua. Curioso veramente constatare che l’unica via d’accesso al borgo sia soltanto un ponte, acqua a destra, acqua a sinistra.
immagine tratta da http://www.expopuglia.it/turismo/visita-la-puglia/brindisi-e-provincia/lecce-e-provincia/gallipoli-e-i-gabbiani-lecce-208
Si dice che il mal di Salento colpisca turisti e salentini costretti a vivere lontano. Cos’è che resta nel cuore del Salento?
Per rispondere con una battuta: “la voglia di tornare”.
Ci saluti con un tuo pensiero personale o una citazione che racconti cos’è per te il Salento?
Terra di sapori, colori e meraviglie. Terra scaldata dal sole e da un popolo che sa sempre essere ospitale, cordiale e farsi amare. Questo è il mio personale ricordo del Salento7.
Fig. 9, 10, i salentini ospitali e cordiali, si fanno amare. (Borgo Rosso Terra)
    Note
1– Da Foglie di tabacco (1945-47), in La luna dei Borboni (1952), a cura di Antonio Mangione, Besa Editrice, Nardò (Lecce).
2– Umberto Saba Il Canzoniere (1900-1947) 1°Ed Di Lusso Garzanti 1951.
3– De Fabrizio Angelo, Quisquiglie etimologiche intorno al nome di una costruzione tipica della campagna salentina, (s. n.), a. I, pp.302.307, nell’Apulia di Eugenio Selvaggi (1910.1914), nella sezione glottologia e dialettologia, p.325, fondata nel 1910 a Martina Franca in Terra d’ Otranto da Eugenio Selvaggi. Essa è stata tra le più importanti riviste di storia regionale apparse nel mezzogiorno d’Italia nei primi del novecento. emeroteca a.provincia.brindisi.it/…/1975/…/L’ApuliaDiEugenioSelvaggi
4https://culturasalentina.wordpress.com/2010/09/07/lincantevole-lecce-di-guido-piovene/
5– http://www.murettiasecco.com/muretti_a_secco_ecosistema_paesaggio/
6https://www.repubblica.it/cronaca/2018/11/28/news/unesco_muretti_a_secco_patrimonio_dell_umanita_-212865884/
7– http://www.nelsalento.com/blog/la-vacanza-nel-salento-fabrizio-vaghi/
Nardò – Portoselvaggio
  *Tutte le immagini numerate da 1 a 10 contenute in questo articolo sono scatti personali o di proprietà del sito turistico Borgo rosso terra.
* Tutte le immagini che recano la didascalia “Borgo rosso terra” sono state scattate presso il Borgo rosso terra, borgo agrituristico sito in località Contrada Masseria Bianca, Alezio, (Gallipoli), di proprietà del signor Luca Mulino.
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true-trauma · 7 years
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Pensieri...
In questi giorni la mia nostalgia è massima.
Stavo ripensando alle estati trascorse gli anni passati. Ripensavo alle vacanze in Puglia, a San Benedetto Del Tronto, a Diamante, e la più recente dell’anno scorso a Marina Di Camerota, forse la più bella, nonostante il clima di ansia e tensione che aveva generato in famiglia il fatto che fossi stato rimandato in italiano e fisica.
Ricordo che non siamo stati mai soli praticamente dal 2010 al 2016 in vacanza, fatta eccezione per quella del 2012 e quella del 2013 (in cui per 1/2 settimane siamo stati in compagnia, e per il resto del tempo siamo stati soli come famiglia) e quella del 2015, in cui siamo rimasti a casa, perché non abbiamo trovato luoghi di villeggiatura.
Ripensavo all’Estate in Puglia del 2010: eravamo noi e una famiglia di amici (l’altra famiglia era la famiglia di un compagno di classe di mio fratello, un amico da anni, visto che ormai ci conosciamo da quando mio fratello andava a scuola con questo ragazzo, e pensate che mio fratello si è fatto con lui asilo, elementari, medie e si sta facendo anche le superiori).
Ripensavo all’Estate in Puglia del 2011: il villaggio era lo stesso dell’anno prima, e ci andammo con la stessa famiglia, più quella di mio cugino. Ricordo tutti gli insetti che in quegli anni ho catturato e rinchiuso in un barattolo.
Ripensavo alla vacanza a San Benedetto Del Tronto del 2012: andammo noi e nostro cugino, ma senza la famiglia. Lui rimase per due settimane. Poi il padre lo venne a riprendere e rimase una notte da noi. Quando la mattina dopo loro partirono, noi rimanemmo un’altra settimana a San Benedetto. Ripensavo anche alle prime esperienze di concerti e firmacopie. Ripenso al concerto di J-Ax, il primo che andammo a vedere io, mio padre e due cugini miei. A coinvolgerli fui io, e tutto nacque in un pomeriggio, per puro caso. E ci divertimmo molto.
Ripensavo all’Estate del 2013: avevo finito la terza media, uscito con 9 dall’esame, e ripensavo all’ansia per il primo anno di liceo. Ripenso all’esperienza del Giffoni Film Festival, quando io e mio padre andammo a vedere due concerti e restammo fuori casa per due notti e tre giorni, per poi tornare alle 3 di notte del terzo giorno, con mia madre che ci aspettava sveglia per farci mangiare qualcosa. Ricordo che i concerti erano di Gué Pequeno, Fedez e Ntò la prima sera, e Clementino, Salmo ed Ensi la seconda sera. Ricordo che quell’Estate, per la terza vota in vita mia, andammo in Puglia in vacanza, però cambiammo villaggio. Eravamo per una settimana con la famiglia di mio cugino e la seconda solo noi, perché la settimana prima del nostro arrivo mio cugino si era già fatto una settimana.
Ripensavo alla vacanza del 2014, a Diamante, per la prima volta (ma non la prima volta in Calabria), in una casa di un collega di mio padre. Ricordo che quell’Estate non facemmo amicizia, ma ci divertimmo ugualmente molto. La spiaggia, nonostante la presenza di sassolini, era piacevole, soprattutto perché la presenza di sassolini e l’assenza di sabbia rendeva l’acqua molto molto pulita. Inoltre, il mare era profondo già a pochi metri dalla riva, e ciò ci permetteva di essere più liberi. Ricordo anche le giornate passate in una spiaggia riservata ai militari, dove ci accompagnarono degli amici di famiglia.
Ripensavo all’Estate del 2015: non partimmo. Rimanemmo a casa perché non trovammo offerte speciali, e perché mio padre non si sentì bene, e si ammalò (problemi alla schiena, sapete a una certa età...).
Ripensavo alla vacanza dell’anno scorso, a Marina Di Camerota. Una sola settimana, quando avremmo potuto  farcene pure due, se non fosse stato per i miei debiti in italiano e fisica. Ricordo che gli animatori erano la maggior parte di Acerra, fatta eccezione per due o tre: questo ha fatto sì che ci continuassimo a vedere pure ad Acerra, visto che ogni tanto organizzano alcune serate in alcuni locali e bar della nostra città (ma anche fuori Acerra).  Eravamo tre famiglie di amici di mio fratello, che conosco anche io da tanto tempo (una di queste è la stessa con cui abbiamo condiviso le vacanze nel 2010 e nel 2011, e la stessa che nel 2014 ci ha permesso di entrare nella spiaggia dei militari). Ricordo che il mare era limpido quasi al pari di quello di Diamante, un’acqua cristallina. Ricordo che la stessa famiglia ci ha permesso di entrare nella spiaggia dei militari, ci ha permesso di entrare l’anno scorso nella piscina all’interno della caserma dei militari. E ricordo anche, ahimè, delle volte che mi son dovuto ritirare prima insieme ai miei per ritornare ad Acerra, perché dovevo andare a ripetizione di fisica. Nonostante ciò, posso dire che l’Estate del 2016 è stata una delle più belle estati di sempre che abbia mai fatto, almeno fino ad ora. Nonostante i debiti e ciò che questi comportano.
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