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#villaggio olimpico
andazzi · 2 years
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(via Olympic Village for the 2026 Milan-Cortina Olympics | SOM - Skidmore Owings & Merrill)
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fabriziosbardella · 2 years
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Per garantire il piano complessivo delle opere, con la manovra da 35 miliardi, arrivano anche 400 milioni per Milano-Cortina 2026 #villaggioolimpico #cortinadampezzo #manovra #milanocortina2026 #olimpiadiinvernali #predazzo #sportinvernali #verona
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gelatinatremolante · 1 month
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Volevo compiere 9 anni ma si è spezzata la candelina quindi ne ho fatti soltanto 2. Due come i cagnolini felicissimi dell'acqua alta in piazza San Marco.
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buscandoelparaiso · 2 months
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buongiorno mondo, ti vedo
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machiavellli · 2 months
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potevano mettere un ventilatore nelle stanze💀
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falcemartello · 2 months
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+++Breaking Olimpiadi News+++
I letti di cartone su cui dormono gli atleti al villaggio olimpico a Parigi.
Una meraviglia green secondo gli organizzatori, una tortura che spacca la schiena secondo gli atleti.
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abr · 2 months
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"Nel villaggio non c'è aria condizionata, fa caldo, si mangia male (solo vegano, vedi altro post sul tema già pubblicato qui). Chi ha la possibilità si sposta. Non è un alibi, è pura cronaca".
Ceccon, già un oro olimpico in tasca, è un veneto diretto che non le manda a dire, altro che "frecciate avvelenate". E non ha parlato del quartiere di merda.
Fanno questo agli atleti, figuratevi che piani hanno per lavoratori e autodefinita "media borghesia", nel nome del "GREEN". Tenete presente che la Hidalgo sindaco di Paris la Merdeuse è il modello di Sala, il quale cambierebbe genere pur di avere le sue palle ("palle" nel senso non patriarcale ma di roba piena d'aria che o si sgonfia o fa bum).
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anchesetuttinoino · 2 months
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Queste olimpiadi parigine non finiscono mai di sorprendere. Non bastava la carenza di carne alla mensa degli atleti, non bastavano i letti di cartone nelle stanze, non bastavano neppure i livelli preoccupanti delle popolazioni batteriche (per non dir altro) nella Senna. Adesso vien fuori che non c'è neppure l'aria condizionata nelle camere del villaggio olimpico.
Ma state tranquilli: non si tratta di cialtroneria o spilorceria da parte degli organizzatori. Figuriamoci! È tutto congegnato ad arte in nome della sostenibilità ecologica e della lotta al "claimatceing".
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cole-palmer · 2 months
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A me sembra assurdo che si debba togliere l’esperienza Olimpica a delle ragazze tra cui molte la provano per la prima volta e altre per l’ultima solo perché “devono essere concentrate e non devono avere distrazioni” allora che senso ha il villaggio olimpico? Tanto vale non farlo e ogni team si affitta un hotel privato. Non capisco questa mania di avere regole ferree e dure anche perché molto spesso si sono rivelati fallimentari e ne abbiamo l’esempio lampante con la nazionale italiana di calcio.
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gelatinatremolante · 2 months
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È difficile vivere ogni giorno con la consapevolezza che non potrò mai provare i muffin al cioccolato del villaggio olimpico e scoprire se sono davvero così incredibilmente buoni o se è semplicemente l'unica cosa decente che danno alla mensa.
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buscandoelparaiso · 2 months
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buongiorno al povero thomas ceccon che dorme per terra in un prato e sicuramente meglio che nella sua stanza al villaggio olimpico💀
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fridagentileschi · 1 year
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IL VERO '68: JAN PALACH, QUELLA TORCIA UMANA CHE 50 ANNI FA BRUCIO' NEL CUORE DI PRAGA
Jan Palach, lo studente di Praga che 50 anni fa si immolò in piazza per protestare contro la brutale invasione sovietica della Cecoslovacchia (21 agosto 1968), è senza dubbio uno dei personaggi che più è entrato nella coscienza dell’Europa post bellica, colpendo l’immaginario soprattutto dei giovani, in quegli anni impegnati nelle contestazioni globali contro una società che consideravano vecchia e sorpassata. Mentre Jan Palach manifestava per la liberta' dall'Unione Sovietica. Oggi a piazza San Venceslao, luogo del suo martirio, una lapide sempre adorna di fiori lo ricorda, e in tutta Europa ci sono migliaia di strade e piazze dedicate alla sua memoria. A Roma, ad esempio, la “sua” piazza è al Villaggio Olimpico, al Flaminio, e ogni anno molti giovani vanno a deporre una corona di fiori per ricordarne il gesto estremo di protesta per la libertà, gesto a cui seguì nei mesi successivi, quello analogo di altri sei giovani, purtroppo non passati alla storia come lui. Quello che colpì fu la sua maniera di uccidersi, dandosi fuoco pubblicamente come facevano – e fanno – certi monaci orientali. Oggi in Tibet sono centinaia i monaci che si sono bruciati per attirare l’attenzione del mondo sulla repressione comunista cinese, così come ieri i giovani cecoslovacchi intendevano denunciare il comunismo sovietico. Dopo la morte di Jan Palach, si tentò di nasconderne il significato in due modi: da una parte, quella della cosiddetta Europa libera, i giornali indagarono sulla personalità un po’ triste e malinconica di uno studente di filosofia che si intendeva far passare per uno squilibrato. Ma il tentativo fallì. Sul fronte interno, quello dei Paesi prigionieri nell’area Comecon, ossia quelli del Patto di Varsavia, soggetti all’Urss, addirittura la notizia non venne data e in Cecoslovacchia il corpo di Palach fu sepolto sotto falso nome in un angolo del cimitero praghese. Dovranno passare vent’anni, ossia fino al 1989, prima che Jan Palach possa avere una tomba “vera” e ufficiale. Adesso, passata la dittatura, le autorità ceche stanno anche pensando di fare della sua casa un museo: il Parlamento ceco ha di recente approvato lo stanziamento di 240.000 euro per restaurare la casa del padre a Vsetaty, nord di Praga. Si ipotizza anche di ristrutturare la pasticceria del padre, ubicata nello stesso immobile, che gli fu espropriata dal regime comunista negli anni ’50. «L’obbiettivo è conservare la memoria di Palach, cresciuto in questa casa, onorare il suo sacrificio, mostrare l’alto senso morale e il patriottismo di questo giovane e incoraggiare la gente a non essere indifferente dinanzi a ciò che accade nella società», spiega Jan Poukar, fondatore dell’associazione “Nazione Estinta” che si adopera da due anni per il museo nella casa vuota e malridotta dei Palach. Dentro dovrebbe essere sistemata la camera di Palach e allestita in altre stanze una mostra audiovisiva per documentare il clima opprimente dell’epoca. Jan Palach era nato l’11 agosto 1948 – anno dell’arrivo al potere del regime comunista con un colpo di stato – a Vsetaty, dove trascorse l’infanzia e la gioventù, fino a quando, a 19 anni, iniziò gli studi di lettere all’ Università Carlo a Praga. Oggi molti lo ricordano, ma nel 1970 il primo artista a cantarlo fu Francesco Guccini, nella sua “Primavera di Praga”. Il gruppo musicale alternativo La Compagnia dell’Anello gli ha dedicato negli anni Settanta la canzone “Jan Palach” e più recentemente il cantautore milanese Skoll ha scritto sulla Primavera cecoslovacca la bellissima “Le fate di Praga”.
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pizzettauniversale · 1 year
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Mercatini e/o negozi vintage che consiglieresti a Roma? Non solo per abbigliamento ma anche come oggettistica.
Porta portare
Mercato di via Sannio
Mercato del Caravaggio
Borghetto Flaminio
Mercato via Ugo Ojetti
Stadio Flaminio
Villaggio Olimpico
Via Porto Fluviale
Mercato Mario
I negozi ci sta: Pifebo ma sono cari, Humana che a Roma ha una bella selezione, Mademoiselle Vintage Shop il mio preferito
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quartopiano · 1 month
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m2024a · 1 month
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Caso Khelif, la sparata del Cio: "Non possiamo distinguere uomo da donna" Le Olimpiadi di Parigi 2024 verranno senz’altro ricordate per la cerimonia inaugurale, per il disastroso villaggio olimpico e per la boxe. Sì, perché i casi di Imane Khelif e di Lin Yu-Ting continuano a tenere banco e non potrebbe essere altrimenti. Le due pugili, una algerina e l’altra taiwanese, erano state escluse dai mondiali perché considerate biologicamente maschi dai test dell’Iba, federazione esclusa dall’organizzazione dei giochi. Il Cio, invece, ha garantito a entrambe la possibilità di competere con le donne e sono entrambe arrivate in finale per l’oro nelle rispettive categorie di peso. Lo scontro è infuocato, ma oggi è arrivata l’ennesima chicca dal comitato olimpico: secondo il presidente Thomas Bach non esiste un sistema scientifico sicuro per identificare uomini e donne. Nell’epoca della religione woke tutto è possibile, ma poi c’è il buonsenso, che porta a confutare certe sparate. Ovviamente quanto affermato dal presidente del Cio non è vero – è assolutamente possibile stabilire con certezza se una persona è un uomo e una donna – e le sue dichiarazioni sono destinate a riaccendere lo scontro. Il comitato olimpico ha sempre tenuto la barra dritta sul dossier, confermando che sia la Khelif che la Yu-Ting sono donne. Ma la scarsa chiarezza sui test effettuati non gioca a favore delle tesi e l'Iba anche nelle ultime ore ha ribadito la sua posizione: le due atlete non dovrebbero compete con le donne. "Se la situazione relativa a Imane Khelif è andata fuori controllo? Quale sarebbe stata l'alternativa? Escludere due donne dalla partecipazione a una competizione femminile a causa di accuse basate su dati inaffidabili? Fino al 1999 esistevano i cosiddetti test sessuali, poi la scienza ci ha detto che non erano più affidabili, che non funzionavano più come prima per quanto riguarda i cromosomi e altre misurazioni", il giudizio di Bach in conferenza stampa. Il numero uno del Cio ha aggiunto che i test sessuali sono contrari ai diritti umani in quanto invasivi e per questo motivo è stato messo a punto un nuovo sistema: “Pertanto, la nostra decisione è molto chiara: alle donne deve essere consentito di prendere parte alle competizioni femminili”. Ma non solo. Bach ha infatti evidenziato che se qualcuno presentasse un sistema scientificamente solido su come identificare uomini e donne, sarebbero i primi ad adottarlo: “Non ci piace questa incertezza. Non ci piace per la situazione generale, per nessuno. Quindi saremmo più che lieti di esaminarlo. Ma ciò che non è possibile è che qualcuno dica: 'Questa non è una donna’, semplicemente guardando qualcuno o cadendo preda di una campagna di diffamazione da parte di un'organizzazione non credibile con interessi altamente politici”. Il caso continuerà a tenere banco ed è persino in bilico il torneo di boxe ai giochi del 2028 in programma a Los Angeles. Seguiranno aggiornamenti...
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abr · 2 months
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Il gusto sopraffino nel vedere l'imbarazzo da bigotti della Nuova Religione Inclusiva presi in castagna: i commentatori sportivi di Sky costretti a occuparsi della questione del pugile tunisino, meno che possono a scanso di errori fatali, quel gianduja del direttore Ferri è lì per vigilare. "La atleta" (sic) coi livelli di testosterone "alti" e l'italiana mandata al massacro contro di lei.
Basta aver l'ematocrito alto e ti fan fare la fine di Schwazer, invece con gli ormoni maschili si fischietta. Le fu "atlete" baffute della DDR si sentiranno riscattate nella tomba. Solo Malagò non si fa scrupoli nelle dichiarazioni, ma le squinziette e i giornalettari glissano subito.
Nessuno e soprattutto nessuna, nemmeno i e le più Caressa, tifano e quindi ululano contro la discriminazione che penalizza una atleta, donna, italica, come farebbero per la qualunque, dal motogp allo scopone scientifico. La trattano come una che abbia indicato loro una merda.
Son lì solo per tenere i conti del medagliere e rimpinzarsi di francovegano (peggio della kryptonite) al villaggio olimpico, altro non c'è. Patetici ipocriti mezze calzette.
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