Tumgik
#è un brutto posto dove vivere
susieporta · 10 months
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Capelli arruffati, pieni di fango e di nodi.
Mani amputate, dita mozzate, protesi d'argento.
Stracci insudiciati, abiti inadeguati, divise dimesse.
Il TEMA DELLA VERGOGNA, nel mito e nelle fiabe, non viene quasi mai proclamato a gran voce, ma "fatto vivere", al lettore o a chi ascolta, attraverso un universo di simboli vorticanti, in un crescendo sempre più asfittico e insostenibile.
È a causa della Vergogna che alcuni di noi non rispondono alla Chiamata del Daimon, per rinchiudersi, a poco a poco, dentro la propria TORRE d'Isolamento.
NON PER TIMIDEZZA. E NEPPURE PER AUTOSVALUTAZIONE, ma per qualcosa di molto più profondo che risponde proprio alla Ferita della Vergogna.
Questo disagio può agire in due modi diametralmente diversi.
Costringendoci in questa sorta di autoesilio e impedendoci di fare tutti i "grandi passi" della nostra vita, oppure, CONTROFOBICAMENTE, spingendoci a confrontarci di continuo con situazioni che non ci favoriscono per niente, fuori dalla nostra portata.
Contesti del tutto incoerenti con il nostro Daimon che ci portano a fallire sistematicamente in modo clamoroso, aggiungendo così altra vergogna alla vergogna.
Impastoiati dentro l'archetipo del Brutto Anatroccolo, di Bridget Jones e di tutti coloro che, costantemente immersi in questo mal stare, vivono schiavi di un PROGRAMMA INCONSCIO che li porta a trovarsi quasi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Dove ricevere giudizi sbagliati dalle persone sbagliate.
Alcuni di noi attraversano questa gogna da bambini, altri durante l'adolescenza.
Altri ancora attraverso l'automortificazione delle proprie scelte adulte.
Altri, infine, rispetto alla propria condizione, fisica o relazionale, della vecchiaia.
È IL FLUSSO SANGUIGNO, in genere, ad essere sospinto da questi maremoti psichici.
È il sangue che ci porta ad arrossire e impallidire tante di quelle volte da scatenare, nel tempo, seri problemi di rosacea.
È l'assenza di sangue che, ritiratosi dalla periferia del nostro corpo, barricatosi nella torre del cuore, può provocare geloni alle dita di mani e piedi e scatenare il Morbo di Raynaud.
Quando il sangue non scorre libero, può esserci un enorme blocco del ciclo mestruale, gravi ristagni ed edemi linfatici. Celluliti eterne anche in donne magrissime.
Vergogna su vergogna.
È il PUNGITOPO la pianta che, in casi come questi, può rappresentare una SVOLTA.
Il Pungitopo lavora sul "povero me" anche quando non abbiamo contatto alcuno con la nostra autocommiserazione. Non la avvertiamo, perché non stiamo neppure così male, all'interno del nostro habitat impeccabilmente studiato ad arte.
Ma non stiamo neppure bene.
Il Pungitopo ci pungola, ci strattona, ci consola e ci incita.
Il Pungitopo SA MUOVERCI IL SANGUE.
Ci aiuta a divenire più lucidi, come le sue foglie e le sue bacche.
Non ci porta a voler svettare a tutti i costi, a progettare chissà che cosa, a sognare l'impossibile.
Il suo carattere saturnino è molto più concreto.
Questo elisir inizia ad esprimere il suo effetto facendoci rendere conto, innanzitutto, che un cambiamento è necessario.
Il Pungitopo ci aiuta a capire che il senso perenne di Vergogna non è timidezza, ma qualcosa di molto più invalidante.
Che arriva quando, sulla nostra vita, IL SENSO DI AUTORITÀ è posto costantemente FUORI DA NOI.
Ci fa capire che, da troppo tempo, stiamo osservando il mondo da una prospettiva esterna: come potrebbero vederla gli altri, cosa potrebbero dire gli altri, chissà come mi giudicherebbero.
Gli Altri, gli altri, gli altri.
Un senso di separazione potentissimo. Gli Altri.
E poi, laggiù, in fondo in fondo, noi.
"Dovresti solo vergognarti". "Ma non ti vergogni?".
Un Sortilegio Nero, ancora più potente quando non ci è mai stato espresso così chiaramente, ma solo lasciato intendere.
Uccidere psichicamente chi ci ha ordinato di vergognarci prima di sciogliere il nodo rappresenta una delle tappe più feroci del Viaggio dell'Eroe.
Ma per fortuna e per grazia degli Dei, abbiamo il Pungitopo!
Esiste, uno Spirito lo incarna!
È lì per proteggere le nostre scorte interiori, i nostri granai di speranze, i nostri sogni di libertà.
Di rivincita.
A volte, SIMBOLICAMENTE, quando la vergogna si è radicata troppo in profondità, dobbiamo prepararci a morire anche noi, insieme a lei e insieme a chi ci ha instillato questo complesso.
Fosse anche tutto il mondo.
È quello che farà CATTARINETTA, la ragazza che verrà divorata da sua zia, la Strega Malvagia, PER POTER PAGARE PEGNO per aver fatto qualcosa di estremamente sporco e irrimediabile.
Questa stranissima Non-Eroina delle Fiabe ci insegna il potere degli Atti Simbolici DE-PROGRAMMANTI, gli unici così forti da sturare e disostruire finalmente i nostri circuiti emozionali.
In modo forte, grezzo. Inelegante, forse.
Ma vero.
Proprio come il Pungitopo. O Ruscus, da "rusticus", pianta delle campagne.
Di tutti quei boschi umili, mica delle Fate o attraversati da cavalieri sfavillanti.
Boschi Qualunque.
Ma, proprio in quanto tali, Straordinari.
Buona Luna Piena di Fine Novembre,
cari Amici ErboNarranti❤
Che ci porti a mostrarci senza più timori
perché consapevoli
da prima, da adesso e da poi,
di essere tutti
gira che ti rigira
dentro la stessa Fiaba,
dentro la stessa Pianta
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yomersapiens · 2 years
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Nettuno ti giuro nettuno
Oggi la fase depressiva domenicale è iniziata più presto del solito. In genere attende la discesa del sole e il passaggio dal grigio chiaro del cielo al grigio scuro, prima di divenire nero smog. Sarà perché nevica da qualche giorno e Vienna sembra uno di quei pandori spolverati di zucchero a velo che sono rimasti dimenticati in dispensa da Natale, oramai passato da tre settimane.
Nel solito bar dove mi reco per continuare a scrivere il manoscritto e che oramai chiamo scherzosamente "il mio ufficio" la barista ha visto che insieme a me era entrata una nuvola carica di tristezza che non è abituata a vedere. Sarà perché ho smesso di provarci con lei e sono passato alla completa onestà e quindi ti becchi anche tutto quello che è nascosto dietro le battute e i sorrisi. Mi ha chiesto cosa avessi, se fosse successo qualcosa ieri sera. Ci ho pensato e vediamo, sono uscito, andato a una festa con un amico che dopo 15 minuti ha conosciuto una signora e dopo 25 minuti stavano limonando duro. Potrebbe essere gelosia? Non del mio amico, ma del non aver limonato? No, non credo. Che noia limonare a caso alle feste. Parlare di come riportare in alto Rifondazione Comunista ecco quello è un modo per farmi eccitare di brutto il sabato sera. Forse sono state le troppe birre che ho bevuto perché la festa era abbastanza divertente ma piena di sudamericani e io da italiano mi domandavo tutto il tempo, ma perché noi italiani, che apparteniamo al ceppo latino, non possiamo definirci latini? Nel senso di Jennifer Lopez che dice I'm a LATINA. Magari perché non abbiamo conquistato territori assolati esportando la nostra lingua, al contrario degli spagnoli e dei portoghesi, però Colombo non era italiano? Genovese? Ok oggi non riesco a connettere e le birre si fanno sentire sto pensando a rallentatore, ho dimenticato tutto quello imparato a scuola. Diciamo che mi sta sul cazzo essere a una festa piena di appartenenti al mio ceppo e non sentirmi parte dello stesso ceppo. Ecco. Insomma ho esitato a rispondere alla barista ma poi l'ho fatto, ho raccontato della serata e della solitudine domenicale viennese e delle birre e dei pensieri ovattati dalla neve.
- È successo qualcosa ieri notte? - No. È proprio perché non sta succedendo qualcosa da molto tempo che mi sento così. Vorrei accadesse qualcosa. Ogni domenica aspetto sempre che qualcosa accada e invece alla fine l'unica cosa che accade è il lunedì. Meno male che accade il lunedì sarebbe brutto si fermasse il susseguirsi dei giorni.
Ahinora (la barista) si ferma a guardarmi e poi dice. - Sai, ieri ho investigato un po' perché anche io mi sentivo strana e alla fine è nettuno che sta passando attraverso la dodicesima casa e scombussola ogni cosa e quindi... - Ma che cazzo stai dicendo? - ... e poi c'è la luna che si oppone al transito di... - Tu non sai quanto vorrei credere a ste cose e avere pianeti da colpevolizzare per il mio umore di merda e l'aver allontanato tutti negli ultimi anni per paura di essere ferito nuovamente o di ferire, sarebbe così bello crederci! E invece che faccio? Passo le domeniche ad ammazzarmi di seghe mentali e scrivere. - Tu non capisci niente Matteo, non è una religione che ci devi credere, sono fatti, i pianeti influenzano i... - Io mi siedo, hai ragione tu, se passa nettuno digli che ha rotto il cazzo da parte mia, che non è che siccome è un pianeta grande e grosso può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo con il mio umore e poi ah, un macchiato per favore! - Il solito con latte d'avena? - Bravissima. Il solito. Non sono pronto alle novità. - Non hai detto prima che vorresti che qualcosa di nuovo accadesse? - Vero. L'ho detto. Hai ragione. Ma non credo sarei in grado di affrontare un caffè nuovo ma disgustoso, rovinerebbe ancora di più questa giornata già resa impossibile da nettuno! - Vaffanculo. Vai a sederti al tuo posto e mettiti a scrivere. - D'accordo capo!
Ultimamente sto bene solo quando scrivo. Quando faccio vivere nei miei racconti persone inesistenti, create per farmi ragionare. O persone scomparse, che ho cacciato e trasformato in apparizioni per non dover affrontarle più.
La prossima storia che scriverò parlerà di me che mi sbatto un casino, divento uno scienziato famosissimo, poi presidente dell'intero mondo, poi tiranno assoluto, poi investo ogni risorsa rimasta del pianeta per creare un missile razzo nucleare micidiale e spararlo e far esplodere nettuno solo per poter andare da Ahinora e dirle: "Allora, senza nettuno come ti senti? Cosa ti sta influenzando oggi? La dodicesima casa di stocazzo oppure la smettiamo di dire stronzate e ci mettiamo a lavorare su noi stessi?". - Come fai tu Matteo? Sei tu l'esempio che dovrei seguire?
Dannazione. Ha ragione. Non so che dirle. Me lo sentivo che a renderla un personaggio di una storia sarebbe diventata più intelligente di me.
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ll Bordo del Letto
Eccoci sul Bordo del Letto.
Per chi come me è una persona che si ritrova la maggior parte del tempo a vivere seduta sul bordo del letto, siete nel posto giusto. Si, vivo sul bordo del letto. È una vita fatta di metà, un po' come mangiare una fetta di torta al cioccolato ma non volerla finire, perché alla fine, in fondo, non si vuole essere troppo sazi per assaggiare qualcos'altro. Sono spesso in balia di me stesso, delle mie preoccupazioni, dubbi, pensieri e paure, che mi fanno rimanere lì sospeso, tra un letto pieno di pieghe e un pavimento troppo freddo per poggiarci i piedi. Vivere sul bordo del letto è un po' come osservare tutto per la prima volta: si vuole capire con chi o che cosa si ha a che fare. Voglio sempre sapere in anticipo cosa può accadermi. Soltanto dopo piccoli passi riesco ad andare avanti e, se non sono rimasto ucciso, allora cerco di creare dei confini per non riempire troppo, quel piccolo vuoto che ho creato. Mi ritrovo a vivere seduto sul bordo del letto. Per me non è una condanna, è un qualcosa che mi fa andare avanti, molto spesso più lentamente. Non tutti riescono subito a capirlo. Molti cercano di spingerti giù dal letto.. Ti dicono: "Forza è tardi, scendi!" oppure "Devi imparare a buttarti!" o ancora "Non ci sta nulla di pericoloso, lo faccio anch'io non vedi!?". Non capiscono che per quelli come me non esiste il tutto e subito, non esiste lo sbagliare e riprovare, non esiste la fortuna, ma caso mai, esiste soltanto la sfortuna, un qualcosa che non posso prevedere, una scelta sbagliata, e in fondo al calderone, probabilmente del dolore. Quante volte mi sono congelato i piedi scendendo dal letto, quante volte ho inciampato in una ciabatta lasciata per terra la sera prima, oppure sbattuto all'angolo del letto con il mignolo del piede.. e come ci insegna il vecchio signor Pavlov, il ripetersi di tutto questo, e altro ancora, mi ha portato a vivere lì sul bordo del letto. È un regno fatto di indecisioni, di rimunerazione, di domande e di tanti pensieri. Penso a come potrebbe essere in un altro modo, se sono capace di fare quella strada o meglio, se in fondo alla strada troverò quello che mi aspetta invece della solita fregatura. Un pò come quando ordini un panino al McDonald's guardando la foto della pubblicità , e poi ti ritrovi un panino che ha le sembianze di un cheeseburger calpestato, masticato e buttato nel piatto. No grazie, tutto questo non fa per me.
Vivere sul bordo del letto non è così brutto, mi regala tante piccole felicità ogni volta. Prima di dare inizio alla mia giornata, posso semplicemente chiudere gli occhi e immaginarmi la "mia" di giornata. Mi ritrovo in un mondo plasmato secondo i miei desideri: accade tutto quello che vorrei. Sono capace di rispondere in modo intelligente alle provocazione di quei bastardi dei narcisisti, la persona che amo riesce a farmi sentire tale, sono intraprendente, mi diverto. Insomma, è come quando si canta sotto la doccia. In quel momento mi sento sul palco dei Rolling Stones, soltanto che sono io al microfono. Sono come quelle persone che si rifugiano nei fumetti dei supereroi, dove si rispecchiano, o meglio, ritrovano ciò che vorrebbero essere. Soltanto che ad un certo punto la vita chiama, l'orologio va avanti e dal bordo del letto tocca scendere, perché dopo un po', il boiler dell'acqua calda finisce e le pagine del fumetto si esauriscono.
Non credete che sia facile vivere sul bordo del letto. Non chiamatemi pigro, non pensate che sia uno scansafatiche, non crediate che mi piaccia arrivare in ritardo agli appuntamenti. È difficile. Si, è difficile. Ogni volta ci si ritrova pietrificati, con un corpo che sembrare pesare tonnellate. Per muovere i muscoli sembra di dover sollevare Antonino Cannavacciuolo. Il tuo cervello ti "bombarda" di pensieri e naturalmente il tuo corpo risponde di conseguenza: diventa rigido, immobile. È una lotta continua, tra tu che cerchi di convincerti che quella sia la strada giusta, una scelta di cui devi essere felice, mentre tutto il resto cerca di convincerti a ripensarci ancora un pò. Già, per vivere sul bordo del letto non serve mica un letto. È un modo d'essere, è una caratteristica anacronistica, non esiste un momento della giornata in cui tu ti ritrovi sul bordo del letto e non riesci a scendere. Ti ci ritrovi ogni qual volta devi fare un piccolo passo:  la mattina appena sveglio, scegliere quale tipo di caffe vuoi, scegliere se andare a cena fuori con gli amici, quale lavoro tu voglia fare, oppure scegliere davvero chi amare. Scegliere. 
Siamo arrivati probabilmente dove volevo arrivare, ma non riuscivo a scegliere come farlo. Strano?
Vivere sul bordo del letto è il mio piccolo rifugio, quel magico mondo dove le scelte non devono essere fatte. Sono un indeciso. Mi costa fatica e dolore dover prendere una scelta. Fino a quando non posso sapere tutto quello che mi accadrà, non posso sapere se ci siano scelte migliori, io preferisco rimanere sul bordo. Ma alla fine dei conti, come faccio a scegliere qualcosa, se probabilmente, non ho ancora scelto chi voglio essere. Non so se il mio colore preferito sia il verde o il rosso, se mi piaccia di più la carbonara o uno spaghetto alle vongole, se mi piaccia di più il caffe o un bacio al mattino. Non ho scelto chi essere, come potrei scegliere il resto? Vorrei essere tante persone allo stesso tempo, vorrei poter fare cose diverse senza dover etichettarmi come un professionista in qualcosa. Vorrei sentirmi libero. Invece mi sento obbligato a seguire le indicazioni stradali della vita. Girare a destra, proseguire dritto e in fondo alla strada a sinistra. Io vorrei vivere una vita percorrendo il tragitto panoramico. Potermi fermare dove voglio, con chi voglio e non dover tenere conto della prossima scelta che mi si presenterà. Vorrei una strada a senso unico.
Però qualcosa ad un certo punto è cambiato.
Probabilmente perché recentemente ho battuto la testa, o semplicemente il sushi dell'altro giorno mi ha intossicato, ma mi capita sempre meno di vivere su quel fottuitissimo bordo del letto. Ho capito che forse non esiste una scelta giusta ed una sbagliata. Non perché non si possa sbagliare, perché non è sempre vero che sbagliando si impara. Sopratutto, non è neanche vero che dobbiamo con il tempo arrivare a capire quale siano le nostre scelte, capire quale sia la più giusta per noi, o peggio, la più giusta secondo gli altri. Per me, non dobbiamo scegliere chi siamo, perché sceglierlo equivarebbe a dover scartare tanti piccole parti di noi. Ho capito che sempre ci ritroveremo davanti a delle scelte, la magia sta nel "provare." Si sta semplicemente in questo. La strada a senso unico, che tanto desidero, mi porterebbe soltanto in un posto... e questa si che è una scelta da non poco. Il trucco sta di scegliere ogni giorno, se andare a destra o sinistra. Se quella scelta non vi piace, banalmente, il giorno dopo non la sceglierete più. Se vi è piaciuta, cavolo, rifatelo. Se vi interessa anche continuare dritto per la vostra strada, andateci, la possibilità di tornare indietro ci sarà sempre. Non abbiate paura di scegliere chi essere, chi diventare, o cosa volete. Abbiate paura del giorno che non potrete più sceglierlo, di sentirvi "arrivati", di aver finito le vostre scelte. Potete anche scegliere di bere la stessa camomilla ogni giorno per 20 anni, ma ogni giorno sceglietelo, non smettete di farlo. Ragionate sempre di pancia. Non temete le vostre scelte, il giorno dopo se ne possono fare altre. Non ci sta vita più bella di quella che si può riempire di scelte.
Ci ho messo un po a scegliere se pubblicare tutto questo o meno.
Ma se lo state leggendo avete fatto una buona scelta.
Il vostro ragazzo della porta accanto.
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simonvictormoody · 1 year
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Così è la vita
Ciao, ti scrivo questo messaggio a mente più fresca… anche se in piena notte… ma come si dice: la notte porta consiglio. Volevo scusarmi per questi due giorni dove ho “perso la testa” lasciandomi andare alle emozioni e non ragionando razionalmente su quello che è successo, colpito dal tuo cambio di decisione. Quando ci siamo chiamati il giorno dopo la gita non ti ho lasciata parlare o forse non avevi molto da dire se non riportare i fatti, ho riversato molti pensieri pensando prima a me anziché a te e alla tua difficile situazione sentimentale. Ero irrazionale e non ho posto l’attenzione sul tuo benessere, sei ad un punto importante della tua vita: la maturità, ed è giusto che tu la affronti nella miglior serenità possibile. Mi scuso anche delle storie che ho pubblicato, o delle frasi che ho detto, se in qualche modo ti abbiano turbato o se ti abbiano fatto pensare/preoccupare della mia salute mentale o fisica. Non volevo intrufolarmi nei tuoi pensieri, hai molto su cui concentrarti. È assurdo come tutti i miei pensieri, emozioni e sentimenti siano risaliti così velocemente dopo che ti sei aperta con me una settimana fa. Provo un’incredibile angoscia prima di dormire. Ho paura di morire perché temo di non incontrarti più, di non vivere quei momenti della gita dove ti vedevo sorridere e guardarmi con quegli occhi felici. Ho paura di non sentire più la tua voce che mi tormenta con battute spiritose e risate. Ho paura di non sentire più la tua testa appoggiata sulla spalla o il tuo odore che alcune volte incrocio nella quotidianità e mi domando: dove sei? Perdonami se dico queste frasi da innamorato, però ho bisogno di trasformare tutto il dolore che ho dentro in qualcosa di positivo. Forse questo che ti sto raccontando può renderti felice. So che non ho il diritto né la possibilità di innamorarmi di una persona fidanzata. Mi rendo conto, tuttavia, che non è un colpo di fulmine perché ho costruito certi pensieri con il tempo ma ho dovuto sopprimere tutto per rispetto verso di te. Non voglio con queste parole confonderti o farti stare male facendoti preoccupare per me, voglio soltanto ringraziarti di avermi fatto innamorare di nuovo. L’amore alcune volte è anche dolore… però è bello per me provare e pensare certe cose dopo tanto tempo. Non voglio e non posso chiedere qualcosa in cambio anche se mi piacerebbe, non posso mentire a me stesso. Celebriamo l’indipendenza dei sentimenti, nessuno è costretto ad amare. È stato bello conoscerti e sapere che al mondo non sono solo. Credevo fosse impossibile che esistesse qualcuna che mi capisse così in profondità. È stato bello ricevere quel complimento che fossi il primo che tu conoscessi ad avere quella parte “filosofica” che tanto ti piace, il corpo è solo un contenitore che si può rompere (e in parte riparare) ma quello che siamo è incorporeo: già mi piacevi senza averti vista, solo parlandoti. Magari fossimo tutti dei fantasmini uguali dove ci innamorassimo della mente, perché è quello che siamo… miliardi di neuroni che in qualche modo creano la nostra essenza. Però se il destino vede tra di noi due strade divise, spero di continuare a sentirti a lungo… fino alla fine del mondo. Per la fisica sembra non esistere il tempo, è come un’illusione. Passare quella giornata con te è stato come vivere un “eterno presente”. Ecco come, in un messaggio semi-romantico, inserisco anche della fisica. Sei il Piacere per me. Ti penso in ogni momento per non dimenticarti, richiamo alla mente il tuo viso quando chiudo gli occhi durante la giornata e mi stringo il dolce ricordo che ieri mi illuse, che oggi mi illude. Ti vorrei abbracciare ogni mattino e dirti grazie, ed ancora grazie. Grazie per essere l’unica realtà positiva che ho avuto dopo tanto tempo. Se mi accadesse qualcosa di brutto o se non dovessi svegliarmi più (facciamo gli scongiuri) … almeno me ne sarei andato sapendo di aver amato ancora una volta e mi sentirei meno solo nell’ignoto. Questa notte mi addormenterò nell’amore che tanto ho cercato. 
Ti voglio bene, 
 Simon Victor Moody
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greenbor · 2 years
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Parole di https://www.tumblr.com/piantarampicante
A dare importanza a tutto sono sempre io, che non mi faccio sfuggire nessun dettaglio, nessuna parola, nessuna carezza ma il mondo di oggi è un posto brutto dove vieni etichettato subito come lo scemo della situazione solo perché ti emozioni ascoltando una canzone, solo perché ti ricordi i particolari ed io sono stanca di vivere in un mondo così dove non posso avere la possibilità di essere me stessa senza che qualcuno si prenda gioco di me.
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diaryofanauthor · 1 month
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«Perché dovunque fugga è sempre l’inferno; sono io l’inferno.»
-Paradiso perduto, John Milton
L’angelo discese sulla Terra, le sue maestose ali spalancate verso il cielo. Un battito, poi un altro, sempre più giù verso le montagne. Era un tardo pomeriggio d’estate e poco più a valle risuonavano gli echi di un esercito in guerra. L’angelo scosse la testa. Gli umani trovavano sempre una ragione per combattere, ma non ci si doveva stupire. Persino le creature celesti non potevano dirsi totalmente estranee alla guerra.
Tanto tempo prima, quando gli uomini non erano che un sogno, due schiere alate si erano trovate su fronti opposti e, fratello contro fratello, avevano distrutto per sempre ogni ideale di armonia. La battaglia si era lasciata dietro ferite profonde. Per questa ragione l’angelo aveva abbandonato il Paradiso. Ogni anno, il giorno dell’anniversario della Caduta, lei e un demone si incontravano a metà strada. Abbandonavano i regni immortali del Paradiso e dell’Inferno per camminare fra i mortali. Erano due anime bloccate nel passato, incapaci di andare avanti, ma ostinatamente legate alle proprie scelte. La loro vita si esauriva in quelle poche ore rubate, a metà tra un estremo e l’altro, dove contava solo l'attimo presente.
L’angelo atterrò tra le rovine di un’antica città, in quello che era da sempre il loro punto d’incontro. Avevano visto sorgere capitali e imperi, per poi ritrovarne solo le ceneri, ma che ad attenderli ci fosse una civiltà o l’eco di un ricordo lontano, le due creature restavano fedeli al passato e alle abitudini.
L’angelo udì un frullare d’ali e, alzato lo sguardo, scorse la sagoma del demone che si avvicinava. Era bello come prima della Caduta, con i capelli biondi e le guance rosee, ma il suo sguardo non era più vivace come un tempo. Le grandi ali nere, talmente imponenti da oscurare il sole ormai prossimo al tramonto, erano il segno tangibile del suo peccato.
Il demone, a sua volta, osservò l’angelo. Anche lei era bella come un tempo e lo appariva ancor di più ai suoi occhi ormai avvezzi alla desolazione dell’Inferno. Le sue ali erano candide come la neve che ricopriva la vetta delle montagne, segno che la ribellione non aveva sfiorato il suo cuore.
«Ne è valsa la pena?» domandò l’angelo, non appena il demone fu atterrato al suo fianco. Glielo domandava ogni volta, quasi si aspettasse che prima o poi la sua risposta sarebbe cambiata.
«Non mi pento della mia decisione», rispose il demone. «Ho scelto di vivere secondo le mie regole e se questo significa rinunciare al Paradiso, lo rifarei. Mille volte se fosse necessario.»
«Non mi riferivo al Paradiso» ribatté l’angelo, distogliendo lo sguardo. «Ma tu questo già lo sai.»
«Vuoi sapere se mi pento di aver rinunciato al nostro amore? Potrei porti la stessa domanda.»
«Non sono io che ho scelto di seguire Lucifero.»
«No, ma tu hai scelto di non seguire me. Avremmo potuto essere felici, insieme, all’Inferno o sulla Terra.»
«La mia felicità non valeva un simile tradimento. Non potrei mai commettere un tale peccato, sarebbe da egoisti.»
Il demone si lasciò scappare una risata priva di gioia. «Chi mai penserà alla nostra felicità, se non noi stessi? Ai miei occhi, non ho commesso alcun peccato scegliendo di essere libero. Non ho fatto del male a nessuno. Ho scelto il mio destino, per me stesso e per nessun altro.»
«E ora ne paghi le conseguenze» disse l'angelo, lasciando correre lo sguardo sulle sue piume color inchiostro.
«Non penso tu sia felice in Paradiso o non saresti qui.»
«Almeno sono a casa, al mio posto. Dove è giusto che io sia. Dove ti ha portato il tuo desiderio di libertà?»
«Non ho mai detto che essere liberi significa essere felici. L’Inferno non è un brutto posto per un demone e la Terra non è così lontana. No, il vero Inferno ce lo siamo costruiti da soli, io e te.»
«È qui», continuò il demone, portandosi un dito alla tempia. «Nella nostra testa. Lo abbiamo creato tanti secoli fa con le nostre scelte.»
«Eppure, nonostante tutto, non ti penti di quelle scelte» mormorò l’angelo.
«Tutti quei secoli fa ho scelto chi volevo essere, invece che limitarmi a seguire il percorso che qualcun altro aveva tracciato per me. Non posso pentirmi di aver lottato per ciò in cui credo.»
Il demone prese la mano dell’angelo e la strinse forte. «Nessuno di noi due è destinato alla felicità. Stavamo bene quando eravamo insieme, ma non eravamo completamente noi stessi. Ora sappiamo chi siamo e i nostri mondi sono incompatibili l'uno con l’altro. Io non posso seguirti in Paradiso e tu saresti infelice all’Inferno.»
«Possiamo vivere separati o essere infelici insieme», disse l’angelo, aggrappandosi disperatamente alla mano del demone, ma mantenendo sul viso un’espressione di distacco. «Hai ragione, io non riuscirei mai a rinunciare al Paradiso.»
«Dunque non ci resta che questo», osservò il demone, guardando le rovine che li circondavano. «Poche ore all’anno, qui sulla Terra, a metà fra ciò che sono io e ciò che sei tu.»
«Ne è valsa la pena?» chiese di nuovo l’angelo, mascherando il proprio dolore.
Il demone annuì, cercando disperatamente di convincersene.
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-prove-di-cambio-vita.html Chiara Ferragni, prove di cambio vita negli Stati Uniti: nuova casa e la protezione delle amiche Chiara Ferragni si trova a New York negli Stati Uniti per lavoro, sempre più lontana dal suo, quasi "ex" marito Fedez. Il crac tra i due è arrivtao dopo un burrascoso litigio durante la cena di San Valentino, ma già da prima i rapporti tra i due si erano congelati. «Stiamo affrontando una crisi un po' più dura delle altre volte», aveva detto Chiara durante l'intervista da Fabio Fazio, senza andare oltre, ma i due si sentono e parlano perché si vogliono bene e si rispettano. Secondo alcune voci, la Ferragni, tuttavia, starebbe cercando un posto dove andare a stare, fuori dall'Italia per essere lontana dai pettegolezzi e la scelta potrebbe, forse, ricadere sugli Usa, dove l'imprenditrice ha molto sostegno da parte della sua cerchia di amiche. Fedez e l'amore per Vittoria e Leone Fedez sta tornando un po' alle origini, il rapper da Rozzano con i brani fuori dagli schemi. Sembrerebbe essere tornato a vivere nel suo attico a Milano, in zona Navigli, ma l'amore per Leone e Vittoria lo portano sempre ad essere un papà presente e amorevole per evitare che i due figli possano anche solo avvertire alcuni screzi tra i due genitori e le due famiglie. Oggi, 10 marzo, papà e figli sono andati allo stadio per sostenere il Milan, nonostante il brutto tempo, mentre Chiara si trova ancora negli Hamptons alla ricerca, forse, di una casa tutta per sè e i piccoli.
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starrmarch · 1 year
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Dovevo andare a Dublino
All'inizio di luglio la scuola ha aperto un bando per andare a Dublino 21 giorni gratis, per il bando dovevamo compilare certe documenti, scrivere una lettera dove spiegavamo perché volevamo partire e scrivere un Curriculum.
Ero in un brutto posto con la mia testa odiavo tutto di me stessa ed ero stressata per l'estate ragazzi a San Pietro perché non era il mio gruppo e mi sentivo un reietto perché non riuscivo ad aprirmi per socializzare con qualcuno, mi sentivo un mostro sia nell'aspetto fisico che dentro di me, sentivo di avere un cuore marcio pieno di odio per me stessa, era uno dei miei periodi di down forse la stanchezza e lo stress hanno accentuato i miei pensieri negativi ma non credo di aver odiato me stessa come mi sono odiata durante tutto luglio.
Detto questo, mentre provavo a sistemare tutti i requisiti per fare la domanda mi sembrava tutto impossibile, i documenti da compilare mi sembravano la cosa più difficile del mondo, non sapevo minimamente che cazzo scrivere nemmeno a "Nome e cognome dell'alunna" per farvi capire, ero completamente rincoglionita (ho compilato più e più volte documenti importanti, INPS e cazzi vari, per la mia famiglia nel corso degli anni quindi questi tecnicamente dovevano essere veramente una CAGATA per me, E INVECE NO); Sul curriculum non sapevo che cazzo metterci, dove trovare gli attestati dei corsi seguiti e più andavo avanti nel compilarlo più sentivo di non aver fatto niente nella mia vita, continuavo a ricordarmi di tutti questi anni passati ad autocommiserarmi e a piangere da sola al posto di vivere come una normale adolescente, continuavo a sentirmi un rifiuto e continuavo ad odiare me stessa per come mi sono lasciata andare, e mi sono resa conta che nella vita la prima persona ad avermi abbandonata ero stata proprio io e che questa è effettivamente la causa di tutti i miei problemi; Scrivendo la lettera dei motivi per cui secondo me stessa mi "meritassi" di partire non riuscivo a trovare nessun motivo valido, non mi meritavo di partire perché stavo male e sapevo che la cosa sarebbe durata qualche mese come tutte le altre volete e io non mi sarei goduta il viaggio che magari qualcun altro al posto mio invece avrebbe apprezzato, avevo paura di avere una delle mie crisi a Dublino e di creare problemi al nostro accompagnatore e di far preoccupare le mie amiche e magari rovinare il viaggio a tutti e sinceramente visto che nemmeno a casa condivido il mio dolore con nessuno se mi avessero vista le mie amiche mi sarei sentita solo peggio. Insomma, io NON potevo partire.
Non potevo partire assolutamente, mi sono convinta di questa cosa sin dall'inizio e quindi non ho mandato alcuna domanda per il bando, mene sono fatta una ragione e l'ho chiusa lì senza troppe lagne , almeno così credevo...Ieri i miei compagni sono partiti e vedo tutte le storie che mettono e tutte le cose che fanno e sono così gelosa, così arrabbiata con me stessa per quello che ho fatto e che continuo a farmi ripetutamente ogni giorno, mi auto saboto tutti i giorni della mia vita e se sono arrabbiata mi faccio del male, queste due cose ripetute in loop ogni giorno della mia vita, odio la mia testa per tutti i limiti che mi impone, per tutte le cose cattive che mi dice, e per tutto il male che mi lascia infliggere a me stessa. Voglio solo uscire dalla mia testa una volta per tutte, avevo bisogno di quel viaggio, dimenticarmi della mia vita per un po', parlare inglese con dei madre lingua, di vedere una vita diversa, ammirare posti che so per certa che avrei amato dal primo all'ultimo, vivere il "maltempo" che c'è l'i, sentire la pioggia sulla mia pelle, vedere le nuvole grigie e dorate del post pioggia che tanto amo, chiudermi dentro a qualche negozio, scoprire qualche piccola libreria, fare foto con le mie amiche in posti carini, comprare souvenir per tutti a casa, fare cose pazze perché lontana dagli occhi della gente di Campobasso, avrei amato anche solo stare chiusa in camera a guardare fuori il paesaggio per 21 giorni di fila, avrei amato tutto tutto tutto, persino il cibo rancido, le camminate senza fine, la stanchezza, vestirmi pesante per non sentire freddo, fare la spesa, non avere il comfort di casa, non vedere i miei amici, non vedere la mia famiglia, non vedere nessuno che conosco, non sapere cosa succede a Campobasso, perdermi le uscite con i miei amici, non poter dormire nel mio letto comodissimo, tutto tutto tutto avrei amato per il solo fatto di essere lontana da Campobasso, per il solo fatto di essere a Dublino avrei amato anche dormire sotto i ponti. Flavia aveva detto che mi sarei pentita di non aver mandato la domanda, al che le dissi "no non mi pento mai di queste cose" effettivamente non mi sono pentita di non aver mandato domanda, tò Flavia, mi dispiace solo non aver avuto le condizioni per partire, anche se avessi mandato la domanda non avrei mai avuto il coraggio di chiedere ai miei genitori di spendere dei soldi per farmi partire, si viaggio e alloggio erano gratuiti ma il prepararsi per il viaggio avrebbe richiesto un po' di soldi e mamma sicuro si sarebbe messa in testa di comprarmi delle scarpe nuove "Per non fare brutta figura" e dei vestiti decenti, e se non avesse avuto i soldi per fare ciò ci sarei rimasta male e mi sarei sentita diversa dai miei compagni e avrei odiato la mia vita un po' di più(e non è giusto che io mi senta così perché in fin dei conti sono molto fortunata, solo che in queste situazioni non mi sento così fortunata e ci sto male) poi dobbiamo anche i soldi per stare lì 21gioni e per qualsiasi altra cosa, non sarei mai riuscita a perdonare me stessa, ancora mi sento in colpa per la gita a Firenze.
In più, per lo stato mentale in cui sono non posso permettermi di fare un viaggio fuori da Campobasso, per poi ritornarci, finirei pero odiare la mia vita sempre di più dopo aver visto come le cose sono diverse fuori da qui, è successo quando sono tornata dalla svizzera, succede quando torno dal Kosovo e succederà ogni volta che tornerò qui e adesso non ho proprio le forze per sopportare una cosa del genere.
Onestamente non so cosa odiare, forse odio me stessa in questo momento, perché in questo caso odiare la mia vita vorrebbe dire fare un torto a mamma e papà che ci provano in tutti modi a darmi la vita che loro non hanno mai avuto, è la mia testa il vero problema e purtroppo da qui non c'è alcuna via d'uscita.
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fuffarecordz · 1 year
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Dopo il primo EP "Double" uscito nel 2021 i Lemon Lemon, band divisa tra le città di Manchester e Treviso, tornano con un nuovo album di 8 tracce.
"The Harvest" vuole essere un disco più maturo con un sound ampio e vario: post-punk, pop e rock psichedelico si mescolano insieme per una macedonia aspra e fresca. 
Il lavoro è durato 2 anni nei quali le tracce sono state condivise ed elaborate a distanza dai musicisti, aprendosi anche a collaborazioni con artisti locali inserendo tastiere, sintetizzatori, fiati e percussioni che ne hanno  contaminato il sound finale.
Il nuovo album rappresenta tutte le idee sviluppate dal trio dopo “Double” e lasciate a maturare, attendendo il momento giusto per essere raccolte. 
Ascoltalo qui: https://linktr.ee/lemon.lemon
"The Harvest" è stato rilasciato su tutte le principali piattaforme di streaming il 30/06/2023 in collaborazione con:
- Fuffa Recordz (MI)
- Ugly Dogs Records (VI)
- E’ Un Brutto Posto dove vivere (PD)
 - Body Blows Records (Grecia)
-  Patari Records (Grecia) 
- Arkonte Records (Argentina)
“The Harvest" è stato registrato  da Tommaso Mantelli presso il Lesder studio di Fagarè della Battaglia.
Mixato da Gianluca Zanin presso gli Artigian Studio di Berlino.
Il lancio del disco è stato preceduto dall'uscita di 2 singoli: "Hammock" e "Hole in My pocket".
I Lemon Lemon sono:
Alberto Santinon - guitar, vocals, synth
Matteo Licordari - bass, synth
Edoardo Dotta - drums, synth
Hanno collaborato alle registrazioni:
Alessandro Moro - Keys, synth
Stefano Giuntoli - Sassofono, Percussioni
Psych Pop aspro e dissetante, giallo come i limoni, Lemon Lemon è una polaroid sbiadita. È uno sguardo caleidoscopico sul mondo. Un collettivo di artisti tra Treviso e Manchester, uno scambio di idee, percezioni e sensazioni che si fonde nella filosofia DIY.
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animadiicristallo · 2 years
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Non smettere mai di difenderti il mondo è un brutto posto dove vivere
dovermi sempre difendere non mi aiuterà a vivere davvero
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thewriter-tt · 2 years
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ELIZABETH SHORT- LA DALIA NERA
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Ricordo che il fine dei miei post è informativo, ma soprattutto per ricordare le vittime di questi casi. Se siete sensibili non leggete. Per chi è interessat* benvent*. Voglio dare un ulteriore avvertimento, il caso che questo sabato tratteremo ha descrizioni violente, nonostante ciò non metterò un certo tipo di foto perché davvero forti, violente. Siete ancora in tempo a non leggere il post. Per chi ha trovato il coraggio di leggere, a proprio pericolo, buona lettura.
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Elizabeth Ann Short nacque il 29 luglio 1924 ad Hyde Park, a Boston. In tenera età si trasferì a Medford, in Massachusetts con la madre Phoebe Mae e le quattro sorelle dopo che il padre, Cleo, nel 1930 aveva lasciato la famiglia per trasferirsi in California.
Beth, così preferiva essere chiamata dagli amici, soffriva di asma, passava quindi l'estate a Medford, mentre l' inverno in Florida. All'età di 19 anni lasciò la casa materna, per raggiungere il padre. La loro coabitazione non durò molto a causa di un brutto litigio, quindi decise di lasciare quella casa e in poco tempo trovò lavoro a Camp Cook, sempre in California, in un ufficio postale.
Andò a vivere, poi, a Santa Barbara dove il 23 settembre 1943, fu arrestata in stato di ebbrezza. Visto che in California era ancora considerata minorenne, fu riaccompagnata dalle autorità dalla madre, a Medford. In Florida, dopo aver lavorato per un breve periodo alla mensa dell'università di Harvard, incontrò il maggiore dell'Aeronautica Statunitense un tal Matthew M Gordon jr.
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Che all'epoca era in procinto di essere trasferito al fronte per affrontare la Guerra del Pacifico, conosciuta anche come grande guerra dell'Asia orientale. Mentre era ricoverato in un ospedale militare in India, ricevette molti riconoscimenti. Chiese via lettere, ad Elizabeth, di sposarlo, la quale felice accettò. Purtroppo il giovane morì il 10 agosto 1945 in un incidente aereo. Beth lasciò allora la Florida, tornado in California nel 1946, dove conobbe Gordon Flickling, un tenente dell'aviazione di stanza a Long Beach, e anche sua vecchia fiamma.
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In poco tempo Elizabeth venne soprannominata "La dalia nera" (Black Dahlia) perché uno de suoi film preferiti era la Dalia azzurra e anche perché aveva l'abitudine di vestire di nero.
Nell'agosto 1946 Beth arrivò ad Hollywood con la speranza d'entrare nel mondo dello spettacolo. Purtroppo non ebbe molta fortuna su questo campo, ricevendo solo richieste di film p*rn*grafici, tra l'altro illegali all'epoca negli Stati Uniti. L'ultima volta che fu vista viva fu la sera del 9 gennaio 1947 nel salone del Millenium Biltmore Hotel di Los Angeles.
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Il 15 gennaio 1947 una donna di nome Betty Bersinger, camminava tranquillamente assieme alla figlia di tre anni, quando in lontananza vide una cosa buttata al lato della strada. La figura sembrava un manichino, quindi decise di avvicinarsi per controllare meglio, congelandosi sul posto. Lo "spettacolo" che le si parava davanti era più che agghiacciante. Difatti sulla strada giaceva il corpo nudo di una donna, diviso a metà. Il volto le era stato sfigurato con un taglio che andava da un orecchio all'altro malamente ricucito, in più intere porzioni di carne le era stata asportata dalle gambe e dal seno. La donna, dopo attimi di terrore, riuscì ad avvertire sotto shock le autorità, le quali dopo una serie di indagini, scoprirono l'identità della vittima. Quella giovane, così mal ridotta, era proprio Elizabeth che a quel punto aveva solo 22 anni.
Dall'autopsia vennero fuori fatti altrettanto agghiaccianti. La giovane era stata uccisa poche ore prima della scoperta. La causa della morte era stata dovuta all'emorragia a seguito delle gravi ferite al volto e allo shock subito per gli svariati colpi alla testa. Successivamente il suo corpo era stato diviso tramite una tecnica chirurgica chiamata emicorporectomia. Che in sostanza è una procedura chirurgica in cui si va ad amputare parte del corpo dalla vita in giù, recidendo la colonna vertebrale nella zona lombare. Quindi da questo si evince che chiunque avesse fatto una cosa del genere, doveva avere per forza conoscenze chirurgiche approfondite.
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il 24 gennaio una strana busta viene indirizzata ad alcune sedi di quotidiani giornalistici di Los Angeles, scritta con ritagli di lettere prese da vari giornali. Sul retro riportava scritto " Ecco gli effetti personali di Dahlia", contenente il suo certificato di nascita, fotografie, biglietti da visita e una rubrica. Su questa rubrica viene riportato il nome di un certo Mark Hansen. La polizia, dunque, si mobilita alla ricerca del possibile proprietario della rubrica, il quale sembra essere un conoscente della vittima ma anche essere stato rifiutato recentemente proprio da quest'ultima, dichiara un amica. L'uomo viene comunque tolto dalla lista dei sospettati per mancanza di prove.
Nel frattempo le lettere anonime continuano ad arrivare, non si sa il nome dell'autore di tali lettere, si firma semplicemente come "Il vendicatore della Dalia nera"
 L'attenzione viene, quindi, puntata sull’ultima persona ad aver visto Elizabeth in vita, Robert M. “Red” Manley. Questo viene sottoposto alla macchina della verità ben due volte, passandole entrambe con successo. L'uomo viene subito scartato dai sospetti, anche perché il suo alibi risulta non solo solido ma anche verificato.
C’è un altro sospettato, Walter Bayley, chirurgo di 67 anni della zona di Los Angeles, che morì nel 1948 per una malattia degenerativa. Dopo lla sua morte, quella che era sua moglie, rivela che il marito avesse “terribile segreto” di cui sarebbe stata a conoscenza la sua amante. Non fu mai messo ufficialmente sulla lista degli indagati. Nell'ottobre del 1948 attraverso una lettera inviata ad uno psichiatra, un ragazzo di nome Leslie Dillon dichiara di sapere chi è stato ad uccidere Elizabeth. Accusa un suo amico, un certo Jeff Connors. Ma Leslie diviene subito un sospettato.
La sua figura destava sospetti, infatti sembrava sapesse molte cose.  La polizia decide quindi, sotto copertura, di sottoporlo ad un interrogatorio dove Leslie fornisce dettagli sull’omicidio. Questo fa insospettire ancora di più gli inquirenti, i quali decidono di trasferirlo in un hotel per continuare l’interrogatorio. Leslie si sente accerchiato e si rifiuterà di continuare a parlare, lamentando di essere stato sottoposto a metodi poco consoni e chiedendo assistenza legale. L’uomo viene così rilasciato, e la sua figura rimarrà avvolta nel mistero. Ciò che tutti si chiedono, e a questo punto anche io, quell'uomo sapeva qualcosa sull'omicidio? Purtroppo questo non si saprà mai.
Ci furono molte teorie, molti sospettati, ma mai delle risposte certe. Non sono mai stati ritrovate impronte, e nemmeno una fibra di DNA del possibile assassino. Elizabeth fu sepolta il 25 gennaio 1947 nel Mountain View Cemetery a Oakland, in Clifornia. Molti purtroppo considerarono il suo caso come "femminicidio medio" perchè si prostituiva, questo ovviamente nulla di confermato. Solo in pochi videro il volto deturpato di una ragazza di soli 22 anni il cui sogno era quello di diventare una stella del cinema, e la sua forza nonostante tutto. Per tutti era la black Dhlia, per quasi nessuno purtroppo, una giovane donna vittima di un pazzo omicida.
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Su questo caso venne fatto un film nel 2006 intitolato proprio "Black Dahlia" di James Ellroy
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Questo è tutto quello che so su questo caso. Ho provato inquietudine e tristezza nel leggere le notizie sul caso, purtroppo anche questo senza giustizia. Fatemi sapere se conoscevate già questa triste storia, al prossimo sabato!! Kiss Kiss-ThewriterTrueCrime
P.S ricordo che tutto ciò che scrivo è un riassunto in cui collego i post che leggo su internet cercando di creare un mio post personale quanto meglio possibile
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andiamoallacasetta · 4 years
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"A Lustrum Before Revelations" il nuovo disco dei qqqØqqq esce il 14 Febbario per Casetta / Toten Schwan Records / E' Un Brutto Posto Dove Vivere / Contemplatio
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deathshallbenomore · 2 years
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per carità di dio, dimmi che questa campagna elettorale è tutto uno scherzo fatto dal circo che ci ritroviamo al posto del governo; la leva obbligatoria?? ma dove siamo finiti?? dimmi che anche se salirà un governo di destra, non succederà nulla di brutto ti prego 🥲🥲🥲 mi vengono i brividi e da piangere ogni volta che leggo una notizia nuova
GUARDA, risposi già a un* collega anon con delle simili preoccupazioni qualche tempo fa. siamo tutti preoccupati, anche perché purtroppo questa campagna elettorale È uno scherzone MA È, di fatto, anche la nostra politica, quella (ahimè) vera. e di questo chi dobbiamo ringraziare? parzialmente anche noi stessi - con le dovute distinzioni, ovviamente, ma al "gioco" democratico (quando è effettivamente democratico e la costituzione viene rispettata, si intende) partecipa anche il popolo, che quindi non è sempre e solo una vittima innocente.
con quasi ogni probabilità ci sarà un governo di destra, con delle politiche di destra, supportate/osteggiate da maggioranza/opposizione(i) diverse - nel senso che vedremo quanto la nuova composizione delle camere (post rev. costituzionale) impatterà su questo tipo di dinamiche [... argomento molto ampio, mi taccio qui]. vorrei tanto rassicurarti, ma ahimè, probabilmente mentirei perché quasi sicuramente tante cose non ci andranno giù. io, tra le moltissime cose per cui sono preoccupata, temo soprattutto dei passi indietro sui diritti già "esistenti" (figuriamoci quelli che ancora non sono riconosciuti e garantiti), e poi mi preoccupa l'idea di una riforma costituzionale volta al semi-presidenzialismo: che finora è propaganda (MI RACCOMANDO), assolutamente propaganda, e comporterebbe un processo gigantesco di revisione costituzionale che non succede dall'oggi al domani, ANZI (per la procedura, -> art. 138 cost.; la domanda che poi mi pongo da persona con due umili dita dei piedi nel settore è se non si possa addirittura ipotizzare, a fronte di un esame più approfondito di una proposta del genere, testo alla mano intendo, una violazione di qualche limite implicito alla revisione tra quelli individuati dalla giurisprudenza costituzionale a partire dagli anni '80 - ma questa è più che altro speculazione sportiva per quasi-giuristi che procrastinano cose più importanti. un divertissement). quindi calmi un attimo. ma spero che questa proposta faccia giusto parte di quella serie di elementi prettamente propagandistici su cui la destra (tutti i partiti ovviamente, ma visto che parliamo di destra,) punta per attrarre ancora più consensi popolari - di coloro che si considerano stanchi di questi governi non eletti da nessuno!1!1 [lol amareggiato assai]. cioè, vorrei tanto essere rassicurata della scarsa serietà effettiva di questa proposta, ecco
quello che ti posso dire di positivo è: ricordati che tante cose che vengono dette finiscono per essere pura, semplice e non troppo squisita propaganda elettorale. fa parte del gioco, seppure di un brutto gioco: il liceo del made in italy, le pensioni da 89364486€ al mese, la leva, e tante altre proposte bizzarre, non è detto che non diventeranno proposte "serie", ma spesso fanno parte del pacchetto propagandistico, fine.
e, in secondo luogo abbiamo pur sempre delle garanzie costituzionali, fornite dalla costituzione stessa in primis, dalle figure del capo dello stato e della corte costituzionale, e in generale dall'ordinamento nel suo complesso equilibrio. prima che il governo possa fare letteralmente quello che vuole, avere carta bianca sempre e in ogni caso, ci sono dei paletti.
certo, quello che una buona opposizione e una buona cultura politica diffusa dovrebbero fare è rafforzare questi paletti, questa resistenza alla degenerazione della democrazia, così come realizzare un ambiente politico, certo, pluralista, perché il pluralismo è alla base del convivere democratico nello stato contemporaneo, ma pur sempre rispettoso delle basi del vivere civile e costituzionale.
DETTO CIÒ votate e votate responsabilmente, ché solo dopo aver fatto esercizio del proprio diritto e dovere civico si può rompere il cazzo lamentandosi per tutta la durata della legislatura <3
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francescaaghiani · 3 years
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Lettera alla mia futura figlia.
Cara Valentina, non so esattamente come sarà il mondo in cui vivrai,se sarà un posto più accogliente e un po' più felice,dove ognuno potrà essere libero di essere sé stesso, di amare chi vuole e di indossare gli indumenti che più lo fanno sentire a proprio agio o se sarà il solito posto opprimente e vincolante,che nega la libertà di essere ciò che si è,chi si vuole.
Ma nel dubbio, in qualsiasi società tu ti trova adesso, rimani sempre la ragazza che sei: ti diranno che non sarai all'altezza, che sarai sbagliata, perché le persone sanno essere meschine e terribilmente carnefici quando sentono odore di debolezza, ma tu amore mio, non cambiare per nessuno e per niente al mondo,ricorda che non esiste la perfezione, ognuno di noi ha sia pregi che difetti, e quest'ultimi non vanno visti come un qualcosa di brutto o negativo, sono semplici caratteristiche che nell'insieme ci rendono ciò che siamo, non sono altro che dei pregi venuti fuori un po' malino, come quando apri un pacchetto di caramelle dove ne trovi due attaccate, fabbricate male.
Ad ogni piccola avversità, ad ogni piccolo ostacolo sarai in grado di farcela,e se per caso così non fosse, non abbatterti, ma abbattili.
È giusto essere fragili, non possiamo sempre essere forti, crollare è normale e non te ne devi vergognare, ognuno di noi, ogni tanto, ha bisogno di una pausa, anche se spesso la vita non la concede, anche se il tempo sembra non volersi mai fermare, anche se il mondo sembra perennemente contro di te.
Abbi la capacità di riconoscere le persone con cui essere vulnerabile e di selezionare quelle con cui tenere la corazza ben salda.
Sii sempre coraggiosa,coraggiosa di dire la tua, di non farti zittire da chi dice che non puoi sedere a un tavolo in quanto donna, da chi dice che noi non possediamo il potere,sii coraggiosa di essere te stessa, nel bene e nel male, tu sei giusta, è il mondo che non è ancora pronto ad una come te.
Non farti pressare, non farti comandare da chi vuole incatenarti, nasconderti, ma abbi la forza e soprattutto il coraggio di dire "basta" quando una situazione non è più sopportabile, quando cercano di metterti nell'ombra, tu spicca il volo come una dolce farfalla e brilla come la stella più luminosa del cielo.
Abbi il coraggio di fare delle scelte che servono per il tuo bene, anche se questo vorrà dire ferire le altre persone, perché tu vieni prima di tutti e nessuno ti metterà al primo posto (tranne la tua mamma), perciò Gigetta, non far mai dipendere la tua felicità da qualcuno, nessuno potrà renderti veramente felice se non tu stessa.
Apri il cuore a chi, di te, non vuole cambiare nemmeno il colore dello smalto, metti la tua vita in mano a chi, ti presterebbe l'unico paio di stivali che possiede, per farti attraversare il fango.
Sii indipendente, gioiosa e spiritosa un po' come la tua mamma, sii il tuo fan numero uno e il tuo hater peggiore, senza esagerare troppo, solo così potrai raggiungere tutti i tuoi obiettivi e realizzare i tuoi sogni.
Inseguili sempre,i tuoi sogni, e non smettere mai di credere che la vita, per quanto strana e complicata possa essere, non sia il dono più bello che potessi ricevere.
Abbi la curiosità di scoprire ogni giorno nuovi orizzonti, sii prudente anche se l'istinto primordiale ti porterà ad agire e solo dopo a ragionare, tu abbi la forza di domarlo.
Sii una sensibile romanticona, di quelle che si emozionano davanti alle acque del mare che si colorano delle mille sfumature del sole quando tramonta, che si perdono a contemplare il cielo stellato in una notte d'Agosto.
Sfama le tue passioni ed esprimi te stessa nel modo che ritieni più opportuno,più tuo, perché è la cosa più bella che si possa fare, vivere per ciò che si ama, ed io, vivo per te.
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lion-willy · 2 years
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Intervista
SEI SIMPATICO? penso di no
FRATELLI O SORELLE? una sorella e un fratello
IL COLORE CHE AMI INDOSSARE? viola e nero, ma anche gli altri
IL PROFUMO CHE USI? dipende dal sapone dallo shampoo e dal bagnoschiuma
HAI QUALCHE TIC? no
DESCRIVI IL TUO CARATTERE CON TRE AGGETTIVI POSITIVI E TRE NEGATIVI: per i positi soprassiedo, i negativi.... severo triste logorroico, volendo potrei continuare...
PROFESSIONE? mi giro i pollici
CHI AMMIRI? nessuno
PERCHE'? perchè non ammiro nessuno
FUMI? fumavo
TI SEI MAI FATTO UNA CANNA? sì
MANGI LE PASTE? poche volte
SEI FELICE? no
SOGNI O REALTA'? preferisco i sogni ma vivo la realtà
HAI ANIMALI IN CASA? Ora no (purtropo)
TRE CARATTERISTICHE CHE DOVREBBE AVERE LA DONNA IDEALE: ogni donna ha delle caratteristiche ideali
CHI E' LA PERSONA A CUI TIENI DI PIU'? lei lo sa
BACI O CAREZZE? baci e carezze
RACCONTA UN RICORDO IMPORTANTE LEGATO AD UNA CANZONE: tutte le canzoni che ho cantato
TI RITIENI PERFETTO? assolutamente no
PARLI MAI DA SOLO? no
CANTI SOTTO LA DOCCIA? sì
IL TUO MIGLIORE AMICO? non ho amici migliori
LA TUA MIGLIORE AMICA? non ho amiche migliori
TI PIACE VIAGGIARE? sì
VIAGGI SPESSO? ho viaggiato molto
IL POSTO IN CUI VORRESTI ANDARE: tornare in Tibet
IL POSTO PIU' BELLO PER PASSARE UNA VACANZA? troppi
SE FOSSI UN ANIMALE? leone
SE FOSSI UN FRUTTO? noce di cocco
SE FOSSI UN FIORE? edelweiss
SE FOSSI COLORE? viola
DOCCIA O BAGNO? se ho fretta la doccia se ho tempo bagno
RIDERE O PIANGERE? entrambi
CONSOLARE O ESSERE CONSOLATI? consolare
SOLE O PIOGGIA? entrambi (come la neve, la nebbia, il vento)
TRE COSE CHE PORTERESTI CON TE IN UN’ISOLA DESERTA? Cose..... carta e penna un coltello svizzero
DOLCE O SALATO? salato
AMORE O SOLDI? amore
BIONDA, ROSSA O MORA? dipende da cosa contiene il portacapelli
ALTA O BASSA? dipende da cosa contiene la scatola cranica
MACCHINA O MOTO? entrambe
MARE O MONTI? Mare, monti ma anche lago e campagna e città
VINO O BIRRA? entrambi
HAI MAI SOFFERTO PER AMORE? sì
HAI MAI FATTO LA LAVANDA GASTRICA? Sì
I TUOI TI HANNO MAI BECCATO A FARE SESSO? sì
LA COSA CHE NON HAI MAI FATTO E CHE VORRESTI FARE? Nulla perché l'avrei fatto
HAI MAI FATTO FUGA A SCUOLA?  sì
IL TUO SOGNO NEL CASSETTO? nel cassetto del comodino ho un block notes e una penna (per scrivere i sogni intendo)
HAI MAI RICEVUTO UNO SCHIAFFO SE SI DA CHI? sì, causa schiettezza
IL SESSO E' IMPORTANTE? molto come tutte le situazioni legate alla vita di coppia
TI SEI MAI UBRIACATO? sì
SAI ANDARE IN BICI? sì
IN SCOOTER? sì
DICI LE BUGIE? sì
A CHI? a chi capita
PERCHE'? per prendere per i fondelli
LA PAROLACCIA CHE DICI PIU' SPESSO? molte
QUANTE PAROLACCE DICI AL GIORNO? troppe
LA PRIMA COSA CHE PENSI LA SERA PRIMA DI ANDARE A DORMIRE? mi piacerebe fare sesso
E APPENA TI SVEGLI? mi piacerebbe fare sesso
DI CHE COLORE E’ IL TUO CELLULARE? Nero
LA TUA SUONERIA? una canzone degli Ac Dc
LA NOTTE SQUILLA IL CELLULARE... E' LA TUA EX... CHE FAI? Di notte spengo il cellulare
COSA PREFERISCI GUARDARE IN TV? non guardo la tv
QUANTE ORE GUARDI LA TV AL GIORNO? azz vedi sopra
CHATTI? sì
TI INNAMORI IN CHAT? è successo
ORO O ARGENTO? oro
ANDRESTI A VIVERE IN UN ALTRA CITTA'? l'ho già fatto ... ma torno ... prima o poi torno
IL MESSAGGIO PIU' BELLO? mi manchi....
QUELLO PIU' BRUTTO? Vaffanculo!!!
PERCHE' SEI A QUESTO MONDO? per soffrire e per rompere i coglioni
FINESTRA O BALCONE? entrambi
LA TUA SCUSA PER NON STUDIARE? nessuna, non ho mai avuto bisogno di scuse mi piace e piaceva studiare
LUNA O SOLE? entrambi ma la luna è la luna
NOTTE O GIORNO? notte
VAI A BALLARE? sì
DOVE? in ogni luogo, ballo anche dove non si balla
TRE COSE CHE GUARDI IN UNA DONNA FISICAMENTE? mani, occhi e movimenti (poi tutto il resto)
CARATTERIALMENTE? non saprei ci sono atteggiamenti che in alcune sono difetti e in altre mi piacciono
AMORE O AMICIZIA? amore
CAMBIERESTI QUALCOSA DI TE? no
LA TUA MATERIA PREFERITA? non esiste una preferita mi piace tutto
OCCHIALI? Sì
LIBRO PREFERITO? non saprei decidere
COME PORTI I CAPELLI? attaccati alla testa
A CHE PENSI? perchè non basta rispondere? bisogna anche pensare?
FAI SPORT? con il cervello molto
SEI INNAMORATO AL MOMENTO? sono sempre innamorato
SEI VENDICATIVO? no
DOVE SEI? nel letto
CREDI NEI COLPI D FULMINE? può succedere (ma io le chiamo reazioni chimiche)
CREDI NEI RAPPORTI NATI IN CHAT? a volte sì
CREDI NEGLI AMORI NATI DOPO LUNGHE AMICIZIE? no
DI CHI ERA L’ULTIMO MESSAGGIO RICEVUTO? non ricordo... aspetta che guardo.... una pubblicità
CHE DICEVA? Promo wind3
CUCINA PREFERITA? etnica
CIOCCOLATO O VANIGLIA? cioccolato
DORMI CON UN PELUCHE? come? molto spesso dormo con dei libri ma non di peluche
BEVANDA ALCOLICA PREFERITA? Rum e Cachaca
SEGNO ZODIACALE? leone
SEI MAI STATO INNAMORATO? sempre
USI LA MANO DESTRA O SINISTRA? ambidestro
LASCIARE O ESSERE LASCIATI? in ogni caso è un dolore
CHI VORRESTI AVERE CON TE IN QUESTO MOMENTO? lei
SALUTA: fanc........ ops.... ciao
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sarapicchi · 3 years
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Ei, babbino mio, è tanto che non scrivo più per te e non perché non ti pensi. Ti penso ogni giorno della mia vita, ti rivedo in ogni cosa, in ogni momento e non come è stato detto al tuo funerale che siccome non sono venuta al cimitero quasi quasi è perché non mi interessava niente di te perchè ero in baracchina. Loro non sanno che ero lì per vedere uno dei nostri tramonti. Per me lo sai che non sei li, al cimitero. Te sei sempre con me a darmi forza per affrontare questa vita che mi sta mettendo molto spesso i bastoni tra le ruote e so che quel brutto giorno, come ho già detto tante volte, a salvarmi la vita sei stato tu. Però adesso voglio parlare di cose belle. Una di quelle cose belle che avrei voluto vivere con te. Tra poco me ne vado di casa, la casa dove ho i ricordi più belli della mia vita, la casa dove ti ho vissuto. Ho preso casa!! Vado a convivere con Tommaso!! Come avrei voluto fartelo conoscere in veste di fidanzato e non solo di amico come eravamo al tempo. Avrei voluto sistemare questa casina anche insieme a te che eri il mio tutto fare, non che tommi non lo faccia anzi è favoloso anche lui nel suo piccolo riesce a fare tante cose per la poca esperienza che ha. Poi per fortuna ho una mamma e una nonna che sono stupende. Nonostante la stanchezza di una donna che lavora tanto per mantenere una famiglia da sola e la stanchezza di una donna di 79 anni trovano il tempo e la forza per aiutarmi. Sai abbiamo avuto qualche difficoltà nel nostro percorso e sono sicura che tante altre ne avremo ma so che tu ci sarai sempre, lì al mio fianco per aiutarmi. Ah quasi mi scordavo! Ho adottato due canini, i miei due angeli: Zazu e Nala. È si, proprio così si chiamano! Come due personaggi del re leone, il nostro cartone animato preferito. Gli ho salvato la vita da un canile ma credimi/credetemi loro l’hanno salvata a me.Avrei voluto che tu fossi qui per conoscerli, per conoscere Tommaso come mio ragazzo e per vivere questa bellissima nuova esperienza di vita come tante altre che avrò. Purtroppo so che non è possibile quindi, nella speranza che tu legga, voglio renderti partecipe di questi miei pensieri. Sai credo in parte di aver realizzato uno dei tuoi sogni, anche se non sarà la casa del mio futuro però sono felice che la mia prima casa abbia un giardino, delle belle travi a vista e in un posto molto silenzioso fuori dai rumori della città. Tutto come piaceva a te. Nella mia vita ci sarà sempre una parte di te, qualcosa che ti ricorderà. Ti amo ♥️
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