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#Alessandro Politi
Recensione: Limes 1/2023 "La guerra continua"
Buongiorno a tutti, buona Domenica delle Palme, sono Elena e grazie di essere su Life Is Like A Wave Who Rises and Falls! Oggi vi parlo della mia lettura: Limes 1/2023 La guerra continua Gruppo Editoriale Gedi, 2023 ISBN: ‎ 978-8836151387, 304 pp. Mai nella storia i massimi imperi si sono trovati contemporaneamente in crisi, al punto da temere per la propria esistenza. Questa è, in essenza,…
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lamilanomagazine · 6 months
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Triennale Milano: apre oggi la mostra 'Pittura italiana oggi'.
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Triennale Milano: apre oggi la mostra 'Pittura italiana oggi'. Triennale Milano presenta dal 25 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 la mostra Pittura italiana oggi, a cura di Damiano Gullì, curatore per arte contemporanea e public program di Triennale, con progetto di allestimento dello Studio Italo Rota. L’esposizione, il cui titolo riprende l’omonimo volume edito da Multhipla/Giancarlo Politi nel 1975, è dedicata alla pittura italiana contemporanea e riunisce il lavoro di 120 tra i più interessanti artisti e artiste italiani, nati tra il 1960 e il 2000. Nell’anno delle celebrazioni del centenario di Triennale Milano, Pittura italiana oggi si ricollega idealmente alla storia dell’istituzione riprendendo le suggestioni delle mostre della pittura murale, organizzate nel Palazzo dell’Arte a partire dal 1933, e quelle dell’allestimento di Luciano Baldessari per la 9ª Esposizione Internazionale del 1951. In questo modo si vuole evidenziare come la pittura sia stata oggetto di analisi e di restituzione espositiva da parte di Triennale fin dalla sua fondazione, in un vivace dialogo tra le discipline. Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Dopo il rinnovato Museo del Design Italiano e la mostra Home Sweet Home, presentiamo un terzo progetto espositivo pensato per l’anno del centenario di Triennale: una grande mostra sullo stato della pittura italiana contemporanea, che parte dal recupero della storia dell’istituzione e che diventa anche l’occasione per una lettura del panorama contemporaneo dell’arte, attraverso il linguaggio espressivo della pittura.” Damiano Gullì, curatore della mostra, dichiara: “Pittura italiana oggi nasce da anni di ricerche, studio visit e incontri, umani e professionali, con artiste e artisti in tutta Italia. La scena emersa è di straordinaria vivacità. Triennale, collegandosi alla sua storia, accetta così la sfida di presentarla nella sua complessità offrendo l’occasione per una analisi di tale scena con l’obiettivo di promuoverla e valorizzarla nel nostro Paese e nel mondo.” Pittura italiana oggi evidenzia ricchezza e complessità della pittura italiana in tutte le sue declinazioni e sfaccettature, dalle contaminazioni e slittamenti disciplinari alla rilettura e stravolgimento di tecniche e iconografie della tradizione fino a una “pittura espansa” che va al di là del supporto/tela per “invadere” spazi e superfici. In mostra sono stati individuati singoli exempla rappresentativi, attraverso un’opera per artista, realizzata tra il 2020 e il 2023, in grado di offrire sguardi trasversali, letture e interpretazioni originali della nostra contemporaneità. Ne è derivata una mappatura intergenerazionale, restituzione prismatica delle plurime sfaccettature del fare pittura oggi. L’arco temporale preso in considerazione ha visto eccezionali trasformazioni e stravolgimenti storici, sociali ed economici – dalla pandemia alla guerra alla paventata messa in crisi, e scomparsa, dell’autorialità a causa delle evolute applicazioni dell’intelligenza artificiale – i cui riflessi, diretti e indiretti, possono essere colti in molte delle opere esposte. La mostra si articola in un percorso in cui sono esposte 119 opere di artisti di diverse generazioni, tra cui, per citarne solo alcuni, Stefano Arienti, Francesca Banchelli, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Guglielmo Castelli, Adelaide Cioni, Chiara Enzo, Paolo Gonzato, Giulia Mangoni, Beatrice Marchi, Margherita Manzelli, Pietro Moretti, Maria Morganti, Francis Offman, Jem Perucchini, Alessandro Pessoli, Aronne Pleuteri, Nazzarena Poli Maramotti, Pietro Roccasalva, Alice Visentin. Il progetto di allestimento dello Studio Italo Rota propone un sistema modulare aperto in cui muoversi liberamente tra le opere, non ordinate secondo criteri cronologici ma accostate in un dinamico gioco combinatorio, assecondando continui slittamenti dalla figurazione all’astrazione, e viceversa, evidenziando come i confini tra queste due polarità siano oggi fluidi, porosi e, per certi versi, interscambiabili. Alcuni artisti sono stati inoltre invitati a misurarsi con i moduli allestitivi e con lo spazio espositivo di Triennale per dare vita a speciali commissioni di opere site-specific, ideale rimando agli storici interventi pittorici ambientali in Triennale. La produzione dei materiali utilizzati nell’allestimento prevede nella sua fase produttiva una riduzione quantitativa del materiale d’origine. La mostra si indirizza così verso il 100% di non produzione di CO2 e di non uso di materiali di finitura, colle, pitture, stucchi, saldature. La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Electa, con le introduzioni istituzionali di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo di Valentino; i contributi critici di Damiano Gullì, curatore della mostra, Francesco Bonami, critico d’arte e curatore, Suzanne Hudson, critica e storica dell’arte, e Davide Ferri, critico e curatore; una conversazione sulla pittura tra Hans Ulrich Obrist, Direttore artistico delle Serpentine Galleries, Londra, e Katharina Grosse, artista, moderata da Larissa Kikol, critica e storica dell’arte; un testo sulla storia della pittura italiana dal 1959 al 1979 di Laura Cherubini, storica e critica d’arte, e Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, e uno sulla storia della pittura murale in Triennale di Marilia Pederbelli, assistente curatrice di Triennale; un testo sul progetto di allestimento dell’architetto Italo Rota e le schede delle opere scritte dalle critiche e curatrici Lisa Andreani, Annika Pettini e Simona Squadrito. Oltre al catalogo, la mostra sarà accompagnata da un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto e realizzato da Tiziano Scarpa, che approfondirà i temi del percorso espositivo. Saranno in mostra le opere di: Beatrice Alici (San Donà di Piave, 1992), Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Silvia Argiolas (Cagliari, 1977), Stefano Arienti (Asola, 1961), Francesca Banchelli (Montevarchi, 1981), Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976), Andrea Barzaghi (Monza, 1988), Romina Bassu (Roma, 1982), Alessandro Bazan (Palermo, 1966), Angelo Bellobono (Nettuno, 1964), Thomas Berra (Desio, 1986), Luca Bertolo (Milano, 1968), Lorenza Boisi (Milano, 1972), Bea Bonafini (Bonn, 1990), Marco Bongiorni (Garbagnate Milanese, 1981), Benni Bosetto (Merate, 1987), Thomas Braida (Gorizia, 1982), Michele Bubacco (Venezia, 1983), Pierpaolo Campanini (Cento, 1964), Pietro Capogrosso (Trani, 1967), Linda Carrara (Bergamo, 1984), Valerio Carrubba (Siracusa, 1975), Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Andrea Chiesi (Modena, 1966), Marco Cingolani (Como, 1961), Adelaide Cioni (Bologna, 1976), Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975), Claudio Coltorti (Napoli, 1989), Gianluca Concialdi (Palermo, 1981), Rudy Cremonini (Bologna, 1981), Pierpaolo Curti (Lodi, 1972), Valentina D’Amaro (Massa, 1966), Davide D’Elia (Cava dei Tirreni, 1973), Enrico David (Ancona, 1966), Francesco De Grandi (Palermo, 1968), Roberto de Pinto (Terlizzi, 1996), Marta Dell’Angelo (Pavia, 1970), Alberto Di Fabio (Avezzano, 1966), Stanislao Di Giugno (Roma, 1969), Patrizio di Massimo (Jesi, 1983), Gianluca Di Pasquale (Roma, 1971), Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969), Chiara Enzo (Venezia, 1989), Alice Faloretti (Brescia, 1992), Matteo Fato (Pescara, 1979), Alessandro Fogo (Thiene, 1992), Andrea Fontanari (Trento, 1996), Giulio Frigo (Arzignano, 1984), Giorgia Garzilli (Napoli, 1992), Oscar Giaconia (Milano, 1978), Emilio Gola (Milano, 1994), Paolo Gonzato (Busto Arsizio, 1975), Cecilia Granara (Jeddah, 1991), Diego Gualandris (Alzano Lombardo, 1993), Agnese Guido (Copertino, 1982), Sebastiano Impellizzeri (Catania, 1982), Massimo Kaufmann (Milano, 1963), Pesce Khete (Roma, 1980), Andrea Kvas (Trieste, 1986), Francesco Lauretta (Ispica, 1964), Viola Leddi (Milano, 1993), Iva Lulashi (Tirana, 1988), Marta Mancini (Roma, 1981), Giulia Mangoni (Isola del Liri, 1991), Margherita Manzelli, (Ravenna, 1968), Beatrice Marchi (Gallarate, 1986), Andrea Martinucci (Roma, 1991), Fabio Marullo (Catania, 1973), Fulvia Mendini (Milano, 1966), Beatrice Meoni (Firenze, 1960), Daniele Milvio (Genova, 1988), Narcisa Monni (Alghero, 1981), Pietro Moretti (Roma, 1996), Maria Morganti (Milano, 1965), Angelo Mosca (Chieti, 1961), Marco Neri (Forlì, 1968), Valerio Nicolai (Gorizia, 1988), Ismaele Nones (Trento, 1992), Francis Offman (Butare, 1987), Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961), Dario Pecoraro (1984, Milano), Jem Perucchini (Tekeze, 1995), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Gabriele Picco (Brescia, 1974), Edoardo Piermattei (Ancona, 1992), Aronne Pleuteri (Erba, 2001), Amedeo Polazzo (Starnberg, 1988), Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987), Gianni Politi (Roma, 1986), Vera Portatadino (Varese, 1984), Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976), Pierluigi Pusole (Torino, 1963), Marta Ravasi (Merate, 1987), Andrea Respino (Mondovì, 1976), Pietro Roccasalva (Modica, 1970), Chris Rocchegiani (Jesi, 1977), Giangiacomo Rossetti (Milano, 1989), Giuliana Rosso (Chivasso, 1992), Pietro Ruffo (Roma, 1978), Erik Saglia (Torino, 1989), Nicola Samorì (Forlì, 1977), Angelo Sarleti (Reggio Calabria, 1979), Alessandro Sarra (Roma, 1966), Alessandro Scarabello (Roma, 1979), Davide Serpetti (L’Aquila, 1990), Marta Sforni (Milano, 1966), Mario Silva (Londra, 1993), Sofia Silva (Padova, 1990), Marta Spagnoli (Verona, 1994), Enrico Tealdi (Cuneo, 1976), Maddalena Tesser (Vittorio Veneto, 1992), Michele Tocca (Subiaco, 1983), Saverio Tonoli (Lucca, 1984), Eva Chiara Trevisan (Treviso, 1991), Vedovamazzei (Simeone Crispino, Napoli, 1962, Stella Scala, Napoli, 1964), Nicola Verlato (Verona, 1965), Flaminia Veronesi (Milano, 1986), Alice Visentin (Torino, 1993). La mostra è realizzata in partnership con Valentino. I Partner Istituzionali Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano e i Technical Partner ATM e Saviola sostengono Triennale Milano anche per questo progetto. Informazioni Pittura italiana oggi A cura di: Damiano Gullì Honorary Board: Francesco Bonami, Suzanne Hudson, Hans Ulrich Obrist Progetto di allestimento: Studio Italo Rota Italo Rota con Alessandro Pedretti collaboratori: Giacomo Guarneri, Carola Greta Mazzocchi, Andrea Frattini 25 ottobre 2023 – 11 febbraio 2024 Biglietto intero: 15 euro / ridotto 12 euro / studenti 7.50 euro Biglietto giornaliero per visitare tutte le mostre di Triennale Milano: 25 euro Orari Triennale Milano Martedì – domenica, 11.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00) Triennale Milano, viale Alemagna 6 20121 Milano T. +39 02 724341, www.triennale.org... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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stilouniverse · 7 months
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Virginia Ciaravolo " Truffe amorose. Da relazione virtuale a morte reale. La storia di Daniele Visconti ", presentazione
Un libro inchiesta per affrontare il fenomeno a 360 gradi  Presentazione di Anna Maria Bernini. Prefazione di Alessandro Politi Armando Editore Da qualche anno a questa parte, assistiamo impotenti ad un reato, conosciuto come “Romance Scam”, Truffa Sentimentale o Truffa Amorosa; una forma particolare di cyber- truffa, di raggiro volto all’ottenimento illecito di denaro, utilizzando internet…
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"Giornata Internazionale della Gentilezza" Domenica 13 novembre 2022, in occasione della Giornata internazionale della Gentilezza, avremo l'opportunità di riflettere e di confrontarci su di uno dei fondamentali presupposti del vivere civile, la Gentilezza. Sarà lo stupendo Complesso Monumentale San Firenze, in Piazza San Firenze a Firenze, alle spalle di Piazza della Signoria, a fare da cornice all'evento dalle 10.00 alle 13.00 di domenica prossima. Tra i Relatori : Alessia Bettini, Stefano Bartolini, Grazia Francescato, Alessandro Lo Presti, Roberto Politi, Roberto Marchesini, Barbara Nappini, Andrea Giorgio. Anna Maria Palma, co-autrice del libro "L'arte di essere gentili" edito da Terra Nuova Edizioni, modererà l'incontro. Il rispetto, la considerazione, la gentilezza, sono valori comuni a molti, purtroppo per molti altri sono troppo spesso solo atteggiamenti formali più che sostanziali. Valori purtroppo da sempre relegati ad un ruolo marginale nella formazione delle coscienze individuali, o perlomeno partecipati in modo sbagliato. Le regole del buon comportamento li indicano come necessari per ben apparire, ma non certo come reali presupposti di vita. Atteggiamenti solo esteriori, per apparire, un formalismo senza sostanza, che niente ha a che vedere con una vera formazione esistenziale. L'importanza della gentilezza, della considerazione e del rispetto nei rapporti interpersonali, è ora più che mai avvertita, per contenere il dilagare delle sempre più manifeste intolleranze interpersonali. L' impellente bisogno di cambiamento, la voglia di percepire la realtà che ci circonda, l'inalienabile e non più procrastinabile necessità di una visione strategica futura, non possono e non devono trascendere dalla convinta acquisizione di quei valori che nel rispetto, nella considerazione e nella gentilezza, trovano i presupposti necessari a sradicare definitivamente i disvalori quali la prevaricazione, l'egoismo, l'arrivismo, l'altrui annientamento, da sempre determinati dallo smisurato ego personale. Parlare, trasmettere, trasferire, condividere, idee, azioni, componenti che fanno bene, che ci fanno stare bene e che ci liberano dalle piccole e grandi cattiverie. (presso Complesso di San Firenze) https://www.instagram.com/p/Ckuvyy2jiYq/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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The case of a Manchurian candidate: political and operational indications.
The case of a Manchurian candidate: political and operational indications.
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Prof. Alessandro POLITI – Political and Strategic analyst
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The case of a Manchurian candidate: political and operational indications
The reflection and imaginary of hard politics is unfortunately dominated by Hollywood, where nuance, complexity, ambiguity are generally shunned, believing that the public is somehow inherently stupid: it is a completely wrong assumption at least…
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corallorosso · 3 years
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No, dai, ma mica esiste un problema fascista nella destra italiana. Macché. Lo conferma anche un articolo di Giacomi Salvini sul Fatto. C’è davvero bella gente candidata nella Lega e in Fratelli d’Italia. “C’è l’ultrà della Lazio che ha tatuato sul braccioWerwolf, il simbolo della resistenza nazista, quello che elogiava chi faceva il saluto romano, ma anche il candidato che a Milano inaugura il suo comitato elettorale nella sede del movimento neo-nazista “Lealtà e Azione” fino alla nipote di Mussolini, Rachele, che corre con Fratelli d’Italia”. Per esempio a Roma. regime. Fratelli d’Italia schiera Francesco Cuomo, tatuatore che vuole “ridisegnare Roma”. Storico ultrà della Lazio, sul suo profilo Facebook è ritratto in diverse foto tra saluti romani e una nel 2019 con Piscitelli, in arte “Diabolik”, capo degli Irriducibili ucciso nell’agosto 2019 a colpi di pistola. Lo chiamano “il camerata” e si capisce il perché: sul braccio ha un tatuaggio – tre teschi – della resistenza nazista. Con la Meloni c’è anche Rachele Mussolini, nipote del duce. La Lega risponde con Maurizio Politi, “trait d’union tra l’estrema destra e il Carroccio: eletto nelle liste di Fdi, poi salito sul carro leghista, ha fatto una lunga battaglia per dedicare una via a Giorgio Almirante”. Che bei soggettini! E mica finisce qui. Ancora Salvini per il Fatto: la Lega “ha imbarcato anche gli ex CasaPound Alessandro Calvo, Maria Rinaldi e Simone Montagna. “Porteranno avanti le nostre battaglie” ha detto ieri Luca Marsella, leader romano di Casapound. FdI risponde con Simone Oddo e Alessandro Mariani, vicini rispettivamente alle associazioni di estrema destra “Roma Nord” e “Aurora Boreale”. È una lista sconfinata, non solo a Roma e non solo in Lega e Fratelli d’Italia (Il mitologico Calenda candida Maico Cecconi, altro soggettino mica da niente). Che destra meravigliosa che abbiamo! (C’è da avere paura, ragazzi. E parecchia) Andrea Scanzi
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paoloxl · 4 years
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Qui caddero fucilati dai fascisti i martiri della Resistenza Piemontese. La loro morte salvò la vita e l’onore d’Italia. 1943-1945“.
Queste le parole riportate sulla lapide posta al centro del Sacrario del Martinetto, piccolo poligono di tiro nella IV Circoscrizione del Comune di Torino, scelto dai repubblichini dopo l’8 settembre 1943 come luogo d’esecuzione delle sentenze capitali.
Qui, nel giro di venti mesi, vennero fucilati sessantuno partigiani e resistenti piemontesi.
Lunedì, 31 marzo 1944, la Resistenza piemontese subisce un durissimo colpo: nella mattinata, sulla sagrestia del Duomo, vengono catturati quasi tutti i componenti del Comitato Regionale Militare Piemontese (Crmp): Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti.
Il Crmp era stato costituito clandestinamente a Torino nell’ottobre del 1943, come organo del Comitato di Liberazione Nazionale, con il compito di coordinare le azioni delle bande partigiane già esistenti.
Gli otto vengono condotti alle Carceri Nuove, e il 2 aprile, in gran fretta, viene dato il via al processo alla presenza dei massimi vertici fascisti. Già il giorno successivo, e nonostante le trattative intavolate dal Cln, viene pronunciata la sentenza: fucilazione.
All’alba di mercoledì 5 aprile gli otto condannati vengono condotti all’interno del poligono di tiro, ammanettati: ci sono decine di militi della Guardia Nazionale, che li legano alle sedie poste all’estremità del poligono, schiena rivolta al plotone di esecuzione. Passa ancora qualche minuto, il tempo per Padre Carlo Masera, che ne ricorderà il coraggio, di benedirli, quindi viene letta la sentenza, ed infine il plotone spara. Una sola voce, quella di Franco, Quinto, Giulio, Paolo, Errico, Eusebio, Massimo e Giuseppe grida “Viva l’Italia libera!”
Con queste parole, Eusebio Giambone si rivolge alla moglie,qualche ora prima di essere fucilato:
“fra poche ore io certamente non sarò più, ma sta pur certa che sarò calmo e tranquillo di fronte al plotone di esecuzione come lo sono attualmente, (…)come lo fui alla lettura della sentenza, perché sapevo già all’inizio di questo simulacro di processo che la conclusione sarebbe stata la condanna a morte. Sono così tranquilli coloro che ci hanno condannati? Certamente no! Essi credono con le nostre condanne di arrestare il corso della storia. Si sbagliano! Nulla arresterà il trionfo del nostro Ideale,essi pensano forse di arrestare la schiera di innumerevoli combattenti della Libertà con il terrore? Essi si sbagliano!“
 
La grande lapide dedicata “Ai nuovi martiri della libertà” è collocata nel recinto delle fucilazioni, unica parte sopravvissuta del grande poligono di tiro del Martinetto, destinato tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 a luogo di esecuzione dei condannati a morte dai tribunali speciali e militari istituiti dalla Repubblica sociale, e di fucilazioni per rappresaglia. Il luogo è oggi il sacrario cittadino della resistenza, sede di una commemorazione civica che ogni anno si svolge il 5 aprile, nell’anniversario della fucilazione di otto dei componenti del primo Comitato militare regionale. La lapide venne scoperta con una solenne cerimonia l’8 luglio 1945, con la partecipazione del cardinal Maurilio Fossati, del ministro Giuseppe Romita, del sindaco Giovanni Roveda e del presidente del Cln regionale piemontese Franco Antonicelli che ricordò la decisione del Clnrp, presa ancora nella clandestinità, di costituire il luogo in sacrario: «Il Martinetto». Le generazioni più antiche delle nostre avevano, in tutta Italia, un nome per i loro fremiti di sdegno e di carità: Belfiore. Le generazioni nostre hanno creduto a lungo che l’età dei martirii fosse conclusa per sempre nella nostra storia e nella storia civile del mondo. Invece, col dramma della libertà, si è riaperta la serie dei grandi olocausti e delle solenni testimonianze. E così abbiamo compreso che per la nostra esperienza di uomini tutto va riedificato: l’amore e il dolore, la colpa e il riscatto, l’infamia e la purezza, l’arco di trionfo e il Martinetto. […] Io leggo l’elenco, non ancora forse completo, dei 61 martiri, e vedo, l’uno dopo l’altro, tra il 16 gennaio 1944 e il 15 aprile 1945 succedersi un operaio e un impiegato, un artigiano e un ingegnere, un geometra e un bibliotecario, uno studente e un professore d’Università, un generale e un sottufficiale, un soldato e un partigiano. Ma partigiani tutti; tutti degni di quel nome che da noi va adoperato non come tessera di privilegi ma come titolo di onore, quel nome – e quella realtà – che per noi è la maggiore, la più straordinaria realtà di questa nostra veramente sacra e veramente civile guerra italiana». La lapide riporta i nomi di 59 fucilati, senza date, con incisa accanto l’indicazione della professione, come spesso nelle targhe dedicate ai singoli caduti. Sono invece 61 i nomi riportati nell’Elenco detenuti giustiziati al Martinetto, custodito tra le carte della presidenza del Cln, Giunta consultiva regionale. I nomi sono trascritti in ordine cronologico per data di morte e vi figura al primo posto Ruggero Vitrani, la cui esecuzione è erroneamente datata 16.1.1944, in luogo di 1945; è questo certamente l’elenco a cui Antonicelli fa riferimento nel suo discorso. Nel documento, oltre ai nomi incisi sulla lapide, si trovano anche quelli di Brunone Gambino, Carlo Jori, Aldo Camera, Giustino Bettazzi, e Maurizio Mosso, fucilati per rappresaglia all’attentato di via Sacchi 14; Domenico Binelli e Ferdinando Conti, due dei cinque fucilati per rappresaglia in seguito all’uccisione di Ather Capelli; Dario Musso e Carlo Brero, fucilati il 27 luglio 1944; Aldo Salvatori, fucilato il 22 settembre 1944; Luciano Politi, fucilato il 15 aprile 1945. Alessandro Teagno e Matteo De Bona sono registrati sotto il falso nome usato in missione, rispettivamente Luciano Lupi e Carlo Lari. Non sono compresi i nomi di Secondo Brignolo, Giovanni Bruno, Pedro Ferreira, Paolo Perego, Pietro Enrico, Dario Girardi, Giuseppe Padovan, Remo Pane, Paolo Tripodi. Un altro elenco pubblicato da don Giuseppe Marabotto (1953) Fucilati dalla R.s.i. provenienti dal carcere comprende 93 nomi disposti in ordine cronologico, con data e luogo di fucilazione e l’indicazione dei sacerdoti che fecero assistenza spirituale: per quanto riguarda i caduti del Martinetto, pur con imprecisioni, non si discosta dalla lapide.
Brignolo Secondo meccanico
Bruno Giovanni commerciante
Perotti Giuseppe Paolo generale
Giachino Errico (Erich) geometra
Montano Massimo studente
Biglieri Giulio bibliotecario
Balbis Franco capitano
Giambone Eusebio meccanico
Braccini Paolo professore universitario
Bevilacqua Quinto mosaicista
Perego Paolo meccanico
Enrico Pietro studente
Girardi Dario contadino
Padovan Giuseppe calderaio
Pane Remo meccanico
Tripodi Paolo operaio
Pizzorno Carlo studente universitario
Bocchiotti Giuseppe tipografo
Caramellino Walter impiegato
Armano Oreste studente
Massai Landi Francesco studente
Farinati Gianfranco studente
Valobra Ferruccio impiegato
Gippone Giuseppe maresciallo d’aviazione
Galvagni Aimone sergente maggiore
Mecca Ferroglio Giovanni elettricista
Giardini Mario bersagliere
Cormelli Luigi impiegato
Zucca Claudio verniciatore
Bergamaschi Pompeo muratore
Marconi Vasco tubista
Bianciotto Lorenzo meccanico
Testa Alessandro contadino
Berta Giuseppe meccanico
Attardi Alfredo studente
Amprino Armando meccanico
Dovis Candido manovale
Vitrani Ruggero meccanico
Cipolla Francesco pasticcere
Ferreira Pedro tenente
Duò Almerigo meccanico
Savergnini Luigi impiegato
Barbero Orazio impiegato
Mesi Ulisse impiegato
Moncalero Giovanni verniciatore
Del Col Dino fotografo
Cibrario Bruno disegnatore
Migliavacca Luigi apprendista tornitore
Zumaglino Battista carpentiere
Martino Enrico contadino
Viale Lorenzo ingegnere
Gindro Alfonso meccanico
Meneghini Nello nichelatore
Canepa Giovanni motorista
Fattorelli Rubens meccanico
Teagno Alessandro tenente
De Bona Matteo perito agrario
Simonetti Donato impiegato
Cursot Giuseppe muratore
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shqiperialive · 2 years
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Pse bota rrezikon Luftën III Botërore?
Pse bota rrezikon Luftën III Botërore?
Në një intervistë për gazetën italiane ”Il Giornale”, analisti Alessandro Politi, drejtor i Fondacionit të Mbrojtjes së NATO-s, e vetmja qendër kërkimore joqeveritare e lidhur drejtpërdrejt me aleancën, shpjegon arsyen pse anëtarësimi i Suedisë dhe Finlandës në paktin atlantik, nuk do të jetë aq i afërt, dhe vetëm në verë do të kuptojmë se cila do të jetë formula më e mirë për anëtarësimin e tyre…
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giuliocavalli · 6 years
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Una dirigente comunale e un prete: le "entrature" della mafia a Milano
Una dirigente comunale e un prete: le "entrature" della mafia a Milano Ci sono anche una dirigente del Comune di Milano (fino a febbraio 2017) e un sacerdote tra i destinatari delle prime 15 sentenze a ruota degli arresti nel maggio 2017, quando la Direzione distrettuale antimafia dei pm Ilda Boccassini e Paolo Storari ottenne dal gip Giulio Fanales anche l’amministrazione giudiziaria di 4 direzioni generali dei supermercati Lidl, e il commissariamento delle società del gruppo Securpolice che sorvegliava il Tribunale. Giovanna Afrone, dopo gli arresti domiciliari dimessasi da responsabile del «Servizio gestione contratti trasversali con convezioni centrali committenza», è stata condannata in primo grado con rito abbreviato (e attenuanti prevalenti sulle aggravanti) dalla giudice Giusi Barbara a 3 anni per corruzione: cioè per aver promesso — in cambio delle prospettive del proprio passaggio al settore Bilancio della Provincia e del trasferimento di una cugina al settore informatico del Comune — una via privilegiata sugli appalti delle pulizie delle scuole sotto soglia di 40.000 euro di valore. La funzionaria, secondo l’inchiesta del pm Storari, era uno dei contatti procurati ad alcuni referenti del clan catanese Laudani da Domenico Palmieri, cioè dal sindacalista pensionato (dopo molti anni in Provincia) che, «grazie a questa lunga militanza nella pubblica amministrazione, aveva messo una serie di relazioni a disposizione dei fratelli Alessandro e Nicola Fazio, di Luigi Alecci, Emanuele Micelotta e Giacomo Politi», intermediazione retribuita mille euro al mese. Palmieri ieri ha patteggiato per associazione a delinquere e traffico di influenze 3 anni e 4 mesi, quasi quanto (3 anni e 3 mesi) l’altro ex sindacalista e dipendente della Regione accusato dello stesso tipo di «facilitazioni», Orazio Elia. La dipendente comunale è stata condannata anche a risarcire con una provvisionale di 10 mila euro i danni di immagine al Comune di Milano parte civile, mentre 60 mila euro è stata la provvisionale accollata in solido ad Antonino Ferraro (che per altre vicende e reati, tra cui l’associazione a delinquere, è stato condannato a 5 anni e alla confisca di 181.000 euro), a Vincenzo Strazzulla (3 anni e 4 mesi) e a Alberto Monteverdi (3 anni). La pena più alta tra quelle emesse ieri è stata di 5 anni e 4 mesi per Antonio Saracino, mentre Antonino Catania ha avuto 4 anni come Giuseppe D’Alessandro, 2 anni Luigi Sorrenti, 1 anno e 4 mesi Ivan Zaccone (ex dirigente Lidl), 10 mesi Rosario Spoto. Salvatore Esposito ha patteggiato 1 anno e 10 mesi, Filippo Giuffrida 1 anno e 5 mesi. Anche un prete figura tra i condannati: don Giuseppe Moscati, più noto per le sue esibizioni canore di tema religioso, ha avuto un anno e 2 mesi per aver emesso, quale amministratore unico delle Edizioni musicali Il Millennio srl, 12.000 euro di fatture false per far evadere le tasse a una società riconducibile ad alcuni degli imputati. Tra i 13 rinviati a giudizio anche l’ex n.2 del Foggia Calcio, Massimo Curci, per una evasione di 31 milioni, e l’ex dirigente Lidl Simone Suriano. (fonte)
Ci sono anche una dirigente del Comune di Milano (fino a febbraio 2017) e un sacerdote tra i destinatari delle prime 15 sentenze a ruota degli arresti nel maggio 2017, quando la Direzione distrettuale antimafia dei pm Ilda Boccassini e Paolo Storari ottenne dal gip Giulio Fanales anche l’amministrazione giudiziaria di 4 direzioni generali dei supermercati Lidl, e il commissariamento delle società…
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zazoomnews · 4 years
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Alessandro Politi de Le Iene guarito dal coronavirus: “Ecco cosa ho fatto con il mio sangue” - #Alessandro #Politi #guarito http://dlvr.it/RW5VDH
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lamilanomagazine · 7 months
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Milano 4 Mental Health: gli appuntamenti di mercoledì 11 ottobre
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Milano 4 Mental Health: gli appuntamenti di mercoledì 11 ottobre. Milano. Domani, mercoledì 11 ottobre, Milano 4 Mental Health, l’iniziativa del Comune di Milano che ha l’obiettivo di porre la salute mentale al centro del dibattito sociale e politico, arriva alla Triennale Milano di via Alemagna per una giornata di talk, incontri e approfondimenti aperti alla cittadinanza e gratuiti. Si parte alle 9.30 si parte con il dibattito dal titolo “Professionisti della Salute mentale: un valore di cui prendersi cura” a cui parteciperanno l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé, Marta Giacometti della Commissione di Albo Tecnico della riabilitazione psichiatrica, il segretario della sezione lombarda della Società Italiana di Psichiatria Giovanni Migliarese Caputi, la giornalista del Sole24Ore Sara Monaci, il presidente della Commissione d'Albo degli Educatori Professionali Renato Riposati e la direttrice dell’unità operativa di psicologia clinica dell’ASST Santi Paolo e Carlo Elena Vegni. Alle 10.30 si prosegue con l’incontro “Salute mentale: la dimensione individuale e la responsabilità collettiva. Dalla legge Basaglia ad oggi” che verrà introdotto dall’assessore Bertolé e che vedrà gli interventi di Valentino Ferro, docente di Psicologia Dinamica alla Sigmund Freud University di Milano, della direttrice sociosanitaria di ATS Milano Rossana Giove, del direttore del dipartimento di salute mentale di Roma 5 Giuseppe Nicolò, del direttore dell’Area Salute e servizi di comunità del Comune di Milano Marco Papa, del delegato del coordinamento degli enti del Terzo settore del Tavolo sulla Salute mentale di Milano, moderati da Francesco Caroli del Gabinetto del sindaco di Milano. Dalle 11.45 si parlerà della figura dello psicologo di base con l’assessore Bertolé, la presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia Laura Parolin, il segretario provinciale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie Alessandro Politi, il presidente di Fondazione Soleterre Damiano Rizzi e l’onorevole Rachele Scarpa, promotrice dell'intergruppo parlamentare per la tutela del benessere psicologico e della salute mentale. Parteciperà inoltre, il vicepresidente della commissione Welfare e Salute del Comune di Milano Valerio Pedroni. Seguirà, alle ore 14, l’incontro dal titolo “Due professionisti si confrontano: i terapisti occupazionali e i tecnici della riabilitazione psichiatrica per la salute mentale”. Alle 15 si parlerà invece di “Ambiente positivo di crescita e individuazione precoce che ‘qualcosa non va’”. Alle 16 ci sarà il workshop “Dare voce alle voci” sul tema della collaborazione tra servizi e territorio nell'ambito della salute mentale e, alle 17, il talk "Quando il bambino costruisce la sua storia. Sintomi e cura nell’infanzia". Dalle 18 partiranno i talk curati e organizzati direttamente dal Comune di Milano e moderati dalla giornalista Giovanna Maria Fagnani del Corriere della Sera. Nel primo, si parlerà di “Salute mentale e ambiente”, con un affondo sulla cosiddetta ecoansia legata alla paura degli effetti dei cambiamenti climatici, insieme all’assessora all’Ambiente Elena Grandi, al rappresentante d’istituto del liceo classico Carducci Samuele Carazzina, a Michele Carugno dell’Università degli studi di Milano, alla neuropsicologa clinica Loredana Locusta e al copresidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia Claudio Mencacci. Alle 19 si parlerà di “Prima infanzia e scoperta del mondo” con la psicologa e psicoterapeuta Francesca Dall’Ara, la referente sull’autismo della Città metropolitana Gilla Cauli, il responsabile del laboratorio di Biologia della sinapsi di CNR e Humanitas Matteo Fossati e il direttore del Dipartimento di Pediatria dell’ospedale dei Bambini Buzzi Gianvincenzo Zuccotti. Alle 20 si affronterà l’argomento della genitorialità e dei nuovi equilibri che è necessario trovare, soprattutto nei primi giorni di vita del bambino. Interverranno il responsabile della U.O.C. Riabilitazione del Centro disturbi del comportamento alimentare dell’Auxologico Leonardo Mendolicchio, il copresidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia Claudio Mencacci, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ospedale Niguarda Mauro Percudani, la presidente del corso di laurea in Psicologia Clinica dell'Università Bicocca Alessandra Santona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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frontedelblog · 4 years
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Coronavirus, Paulo Dybala positivo al quarto tampone: dopo 39 giorni non è ancora guarito
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Il calciatore della Juventus Paulo Dybala non è ancora guarito dal coronavirus: al quarto tampone è risultato infatti ancora positivo. Sono ormai diversi i casi di persone ancora infette a oltre un mese dalla diagnosi   Paulo Dybala non è ancora guarito dal coronavirus. Almeno non tecnicamente: il calciatore sta bene, non ha più alcuni sintomo. Ma dopo 39 giorni e quattro tamponi, risulta ancora positivo al morbo. LA MALATTIA - Era stato lo stesso calciatore a raccontare come lui e la fidanzata Oriana Sabatini si fossero ammalati. E successivamente a rivelare come ne fosse uscito, rammentando i momenti più brutti: “È una cosa psicologica, all’inizio hai paura ma adesso va bene. In questi giorni non abbiamo avuto sintomi. Prima mi stancavo più in fretta. Volevo allenarmi ma dopo cinque minuti ero già senza fiato. E lì abbiamo capito che qualcosa non andava bene, poi i test ci hanno rivelato che eravamo positivi al virus”. LA NOTIZIA - La notizia ufficiale non c’è ancora, ma la riporta Josep Pedrerol, presentatore di “El Chiringuito de Jugones”. Di fatto l’attaccante argentino prosegue la quarantena a Torino. Non è d’altra parte il primo caso di persona positiva dopo oltre 30 giorni. Il primo a parlarne fu la Iena Alessandro Politi: anche lui risultava positivo dopo più di un mese - GLI ARTICOLI DI ALESSANDRO POLITI SU FRONTE DEL BLOG, PRIMA CHE DIVENTASSE UNA IENA E oggi sono documentate storie cliniche che arrivano addirittura a due mesi, come quelli di Bianca Dobroiu e Stefania Giardoni - GUARDA IL MORBO NEL CALCIO - Alla Juventus Dybala è stato il terzo calciatore ad ammalarsi. Prima di lui era toccato a Blaise Mautidi e a Daniele Rugani. Con quest’ultimo si era ammalato anche la fidanzata Michela Persico, incinta al quarto mese . Da Oggi.it Read the full article
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slimetoad67 · 5 years
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Jako, la storia del cane bruciato vivo a San Pietro Vernotico
Di Patrizia Chimera venerdì 14 dicembre 2018
Anche Le Iene hanno parlato della storia di Jako, il cane bruciato vivo a inizio novembre a San Pietro Vernotico.
Jako, il cane bruciato vivo a San Pietro Vernotico, è stato ucciso con la colpa di abbaiare molto. Il fatto risale alla notte tra il primo e il 2 novembre, ma recentemente la sua storia è tornata di stretta attualità per un servizio del programma televisivo de Le Iene. Il cane, un husky siberiano, era stato dato alle fiamme nel paese in provincia di Bari.
Jako viveva con un'anziana signora disabile di 87 anni. In molti si erano lamentati del fatto che abbaiava. Alcuni ritenevano che abbaiava troppo. Alla donna erano arrivate anche minacce e ritorsioni. C'era chi minacciava di avvelenare il cane se non avesse trovato il modo di farlo rimanere in silenzio. La notte tra il primo e il 2 novembre quelle minacce sono diventate una tragica realtà. Jako è stato legato al guinzaglio, cosparso di benzina e arso vivo. A dare l'allarme un vicino che ha sentito uno strano odore di bruciato nell'aria.
A causa delle ustioni e delle ferite riportate, il cane di 7 anni, che era in attesa di un intervento chirurgico in una clinica del capoluogo pugliese, è morto poche settimane dopo, lottando fino all'ultimo respiro per rimanere in vita e salvarsi. Sin da subito, però, le sue condizioni erano apparse disperate.
Gli agenti indagano ancora per crudeltà verso gli animali. E dopo la morte di Jako si è aggiunta anche l'aggravante dell'uccisione. Reati a carico di ignoti, dal momento che ancora non si sa chi abbia potuto compiere un gesto tanto crudele.
Alessandro Politi delle Iene ha incontrato l'uomo che, secondo tutti quanti in paese, sarebbe l'autore del terribile gesto.
Foto iStock
Source: http://www.petsblog.it/post/146662/jako-cane-bruciato-vivo
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sauolasa · 5 years
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Salvini, gli Hezbollah e Israele: a tu per tu con Alessandro Politi direttore della Nato Foundation
Il significato delle parole affermate da Salvini che significato o conseguenze possono avere nei rapporti delle nostre interforze nel Nord del Libano in ambito Unifil? Ma non solo il rapporto con il Medio Oriente, l'Iran e uno sguardo indietro quando Unifil è stato fondato (19 marzo 1978)
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corallorosso · 4 years
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Sono un medico di Medicina Generale a Milano, uno di quelli in primissima linea, mandati allo sbaraglio come i fanti della Prima Grande Guerra, senza i Dpi (Dispositivi di Protezione Individuale), con notizie contrastanti ma più spesso assenti da chi dovrebbe informarci, lasciati al nostro destino. Siamo già più di 150 (dato del 9 marzo) in isolamento in quanto positivi al Coronavirus, questo perché nessuno ci ha fornito dei mezzi di protezione adeguata, e solo i più previdenti e fortunati, come il sottoscritto, sono riusciti ad acquistare mascherine a norma, modello FFP2 o FFP3, prima che andassero esaurite, guanti chirurgici monouso, disinfettanti spray e gel per sanificare la strumentazione e le sale di visita e di attesa. Però la situazione è drammatica: finalmente anche quelli che mi prendevano in giro perché indossavo maschera e guanti (“ma dottore, guardi che carnevale è già finito…”) sono diventati improvvisamente più responsabili, più coscienti, più civili! Ho già quattro casi certi positivi al tampone, tre in isolamento domiciliare e uno ricoverato in terapia intensiva in condizioni gravi, più tutta una serie di casi “limite”, ovvero pauci-sintomatici ma che comunque ho “blindato” al proprio domicilio con mille raccomandazioni e tele-videoconsulti quotidiani… Ho solo una speranza, che quando tutto sarà passato ci si renda conto che andare avanti così come abbiamo fatto fino ad oggi non è più possibile in questi tempi di globalizzazione estrema; che i tagli alla Sanità, con la chiusura di numerosi presidi sanitari e ospedalieri locali, il taglio del personale, la mancanza di programmazione per me inconcepibile (come si fa a non fare un banale “conto della serva” basandosi sulla data di nascita di tutti noi medici…), tutte queste misure prese per riversare fondi su altre iniziative aleatorie e propagandistiche sono stati degli errori inconcepibili e irripetibili, fatti da persone che non hanno saputo/voluto tenere in conto quello che più conta in assoluto, ovvero la salute! Perché come diceva il mio povero babbo, che ha fatto la Seconda Guerra Mondiale in Africa, e poi prigioniero degli inglesi in un campo di concentramento in Sudafrica per 5 anni, “ricordati che quando c’è la salute, c’è tutto”! di Alessandro Politi
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alessandrovilla1982 · 4 years
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NON #RICORDO LA #PASSWORD: #20Domande alla "#IENA" Alessandro Politi - BRIANZA WEB - Notizie - Eventi - Persone - Territorio @MIUI| http://brianzaweb.com/non-ricordo-la-password-20-domande-alla-iena-alessandro-politi/
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