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#Antonio Onorati
veggiechannel · 8 months
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La deregolamentazione dei nuovi OGM ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT), approvata dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, solleva preoccupazioni significative. Chiediamo ad Antonio Onorati, contadino di Associazione Rurale Italiana, di esplorare il significato e le conseguenze di questa decisione.OGM, nuovi OGM in Italia, Associazione Rurale Italiana, Antonio Onorati, cibo OGM, Isabella Vendrame, food coach , psicologa food coach, veggie channel, veggiechannel, Deregolamentazione nuovi OGM, nuovi OGM, Commissione Ambiente del Parlamento Europeo
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elmas-66 · 13 days
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Al festival dell'arte 2024 del Panorama Internazionale promosso dalla Writers Capital Foundation International è presente Marco Antonio Rodriguez Sequeiros della Bolivia
Foto cortesia di Marco Antonio Rodriguez Sequeiros PANORAMA INTERNATIONAL ARTS FESTIVAL 2024: BENVENUTI A MARCO ANTONIO RODRÍGUEZ SEQUEIROS COME DELEGATO Siamo onorati di dare il benvenuto a Marco Antonio Rodríguez Sequeiros, un illustre economista, autore, poeta e scrittore boliviano, come delegato per il Panorama International Arts Festival 2024. Nato a Potosí e istruito a Tarija, in Bolivia,…
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==Onorati (Ari), 'non si pensi solo a grandi imprese agricole'
“Noi chiediamo di fermare la corsa all’ingrandimento continuo delle aziende: è vero che le economie di scala possono essere positive, ma se si incoraggiano e si finanziano solo i grandi, i giovani non possono entrare nel mercato. La Pac dovrebbe sostenere maggiormente gli agricoltori che non vogliono ingrandirsi”. Lo afferma a Repubblica Antonio Onorati dell’Associazione Rurale Italiana…
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lamilanomagazine · 1 year
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Pesaro e Urbino: a Pergola il gran finale della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato a ritmo di musica.
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Pesaro e Urbino: a Pergola il gran finale della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato a ritmo di musica. "Sono state due domeniche straordinarie di fiera e di festa per la nostra città e il nostro territorio. E avere sullo stesso palco, insieme, le tre band di origini pergolesi che da anni portano la loro musica in giro per l'Italia è un grande orgoglio e sarà la ciliegina sulla torta di un'edizione veramente da ricordare" sono le parole di una raggiante Sabrina Santelli, assessora al Turismo e allo Sviluppo economico, e ideatrice dell'evento. "Siamo onorati e felici di suonare insieme ai nostri fratelli di musica, sul palco di casa e per un evento così importante tra la nostra gente, il nostro primo pubblico. In un certo senso è un cerchio che si chiude, visto che le nostre storie personali e artistiche si sono incrociate tante volte e hanno generato le tre band che vedete sul palco". Queste le parole di Mattia Priori, bassista e fondatore dei The Fottutissimi, la storica rock band che è stata portabandiera della musica live e inedita nella nostra regione, fino a vincere Rock Targato Italia e girare i club di tutto il Paese. Mattia è stato anche il primo bassista e fondatore degli Shampisti, la band capitanata dal pergolese Stefano Cuccaroni che da quasi 10 anni fa ballare e cantare le piazze di tutta la regione con i grandi successi della musica italiana e con i loro brani inediti, che li ha portati fino al palco dell'Ariston per le finali di Sanremo Rock. "E già, sembra ieri. E sembra l'altro ieri – ha continuato Stefano Cuccaroni – se penso a quando con Thomas Reggiani, durante un aperitivo in Piazza Fulvi fondammo un duo acustico dal nome "Il Diavolo e l'Acquasanta", quella che poi è diventata una band di riferimento nazionale per il rock'n'roll, lo swing e l'intrattenimento di tutta Italia, basti pensare ai grandi eventi del Caterraduno, del Summer Jamboree e dei festival del nord Italia"."Per non pensare poi a tutte le volte che abbiamo suonato insieme – interviene Thomas Reggiani – tra sostituzioni, esperimenti in parte riusciti, serate in amicizia. Basti considerare l'altro pergolese Andrea Balzary Marinelli, bassista e colonna portante degli Shampisti, con il quale per anni abbiamo suonato insieme. Pezzi di vita e di musica condivisi, che abbiamo il grande piacere di portare sul palco di Pergola insieme ai nostri compagni ormai pergolesi di adozione (Diego Brancaccio, Alessandro Mazzoli e Manuel Benedetti de Il Diavolo e l'Acqua Santa, Lello Landi, Antonio Andreoli e Michele Bellagamba dei The Fottutissimi, Stefano Tomassetti e Edoardo Gamurrini degli Shampisti)". L'appuntamento è fissato per domenica 15 ottobre in piazza Fulvi, dalle 16 fino alle 20, insieme anche al DjSet di Volumetrica. Sarà una bellissima domenica dal sapore di tartufo e di meravigliosa musica pergolese.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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umbriasud · 2 years
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Terni, le celebrazioni religiose per la commemorazione dei defunti
Terni, le celebrazioni religiose per la commemorazione dei defunti
Nella cripta del Duomo commemorazione dei vescovi di Terni Mercoledì 2 novembre alle 10.30 presso il cimitero di Terni, il vescovo Francesco Antonio Soddu, presiederà la santa Messa per la commemorazione di tutti i defunti della città, concelebrata con i sacerdoti e alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma.  Saranno ricordati e onorati i…
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corallorosso · 4 years
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Le intercettazioni dei ragazzi accusati dello stupro delle 15enni a Matera “Non l’ha capito quello che deve stare zitto”. È l’11 settembre 2020. Nelle stanze del commissariato di Pisticci, in provincia di Matera, ci sette giovani. Sono divisi in due stanze. Per i poliziotti, che li osservano e li ascoltano, sono gli autori dello stupro delle due minorenni inglesi avvenuto qualche sera prima in una villa durante una festa. I ragazzi sospettano che qualcuno li stia intercettando e due di loro provano a farlo capire anche agli altri: guardano il sensore antincendio della stanza e salutano con la mano ipotizzando che all’interno ci sia una telecamera. Quattro di loro saranno arrestati poco dopo: il 23enne Michele Masiello, il 21enne Alessandro Zuccaro, il 19enne Giuseppe Gargano e il 22enne Alberto Lopatriello. Gli altri tre Michele Leone di 22 anni, Egidio Antonio Andriulli di 22 e Rocco Lionetti di 21 saranno arrestati insieme a un ottavo indagato, Michele Falotico, anch’egli di 21 anni. Quest’ultimo quella mattina non è negli uffici della polizia ed è anche sulle parole che Falotico potrà dire che si aggrappa la speranza dei quattro di farla franca. La loro strategia è chiara: raccontare che le due ragazzine, oggi assistite dall’avvocato Giuseppe Rago, erano consenzienti. Dalle nuove intercettazioni emerse con l’ordinanza che il 21 ottobre ha portato in carcere gli altri quattro ragazzi emerge il modo in cui cercano, secondo l’accusa, di pianificare la comune linea di difesa. In una delle due stanze, Gargano dice ai suoi amici: “Noi non abbiamo fatto nulla quando andiamo davanti al giudice è la verità sono state loro che ci hanno abbassato i pantaloni”. Insulta in diversi modi le due 15enni inglesi e ripete agli altri: “Noi non c’entriamo nulla… io non posso andare a Matera… per colpa loro… in galera”. Lionetti, però, gli fa notare che i poliziotti della Squadra mobile di Matera, guidati dal vice questore Luigi Vessio, ha già raccolto le immagini di videosorveglianza. G: ma mica si vede che la tiriamo? L: sì… G: che la tiriamo? R: sì tu fai così… (mettendo un braccio sopra Zuccaro mostra il gesto ai presenti, spiegano i poliziotti nella trascrizione del video) G: e va beh… la abbraccio, ma mica lei fa resistenza R: tu (indicando Zuccaro, ndr) si vede che passi “tutt tuost” (facendo il duro, ndr) A quel punto, quindi proprio Gargano, pensa all’unico dei suoi amici che non è lì: “Devi chiamare a Michele Falotico perché deve dire la stessa cosa che è successo che noi… erano consenzienti…”. Ma Rocco Lionetti non sembra della stessa idea e provoca la reazione di Gargano: “Non devi dire chiacchiere Rocco, non dire chiacchiere che non ce ne usciamo più devi dire la verità… e che erano consenzienti…”. (...) Una vicenda che secondo il magistrato è di “estrema gravità, brutalità ed efferatezza” commessa “mediante modalità subdole” perché avrebbero fatto assumere alle vittime sostanze alcoliche e stupefacenti “per stordirle a attirarle con l’inganno in un luogo buio ed appartato”. Segnali che secondo il gip Onorati sono “frutto di una collaudata preparazione e pianificazione, replicabile agevolmente con le stesse modalità operative nei confronti di altre donne inermi”. di Francesco Casula
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anisettarosati · 5 years
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⚜️⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜️⚜️⚜ ⚜ Stasera Cuciniamo per Te 2 ⚜️ ⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜️⚜️⚜ ⚜👏🏻 Vittorio Alessio e Max 👏🏻⚜ ⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜⚜️ Onorati di aver contribuito alla 2 splendida “Cena a 6 Mani” per lo Chef Antonio Brocani. ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ #StaseraCuciniamoperTe #AntonioBrocani #VittorioCameli #AlessioBrocani #MaxSantoni #CostediStaffolo #RulianoPerexSuctum #LaCampofilone #AnisettaRosati1877 #AscoliPiceno #ZafferanoPiceno #Ruliano #AmaroPicenum #QualisSuperior #AnisettaRosati #Anisetta #Rosati1877 #DestinazioneMarche #GuidaMichelin #MichelinGuide #volgoMarche #EccellenzeItaliane #ItalianExcellence #YallersMarche #EccellenzeMarchigiane #Anisette #RulianoWithHeinzBeck #AmaroPicenumQualisSuperior #AnisettaRosatiElixirImperiale ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ @anisettarosaticocktails @anisettarosati @amaropicenum @rosati1877 @vittorio.cameli (presso Staffolo) https://www.instagram.com/p/B4rauHDCIVv/?igshid=1s18ox50h9zuz
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sonjatwogreyhounds · 3 years
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I "tipi" di M-House sono onorati e orgogliosi di condividere la bella recensione de Il Sole 24 ore, a firma di Antonio Criscione
https://www.ilsole24ore.com/art/i-levrieri-vate-AE6QMTzGrazie!
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veggiechannel · 8 months
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Un'intervista esclusiva ad Antonio Onorati, contadino di Associazione Rurale Italiana, ci aiuta a fare chiarezza sulla protesta degli agricoltori in Germania. Cosa sta accadendo veramente lì e nel resto dell'Europa? E in Italia? Un necessario approfondimento in collaborazione con Terra Nuova.
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pianetacatering · 3 years
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1’ comunione Andrea e Ivan, grazie per aver festeggiato con noi!
Grazie infinite anche a papà Antonio e mamma Marianna per averci chiamato, è stato un onore realizzare il vostro evento… siamo tutti onorati ed emozionati per le belle parole che ci avete lasciato dopo l’evento… auguri ancora…
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Of Apocalypses and Stuffed Pandas: Part I
It was around 7 o’clock on the 6th August when it happened. The Leery family was eating honeycomb cheesecake on the decking, enjoying the cool breeze and peaceful atmosphere, reminiscing on their magnificent summer. Well, except for Sophina. For some reason Alexandriea had never quite understood, her younger sister didn’t like cheesecake. Instead, Sophina was eating a caramel looking dessert. Alexandriea hadn’t bothered asking what it was when there was cheesecake to attend to. Perhaps she’d ask her later. Anyway, it was one of those rare occasions when the whole family was there. Their father, Benjomikali (more commonly known as Benjomo), had left the lemon farm in the capable hands of Alexandriea’s best friend Elvendork. Okay, technically Elvendork’s older brother Lorenzo was in charge, but Alexandriea liked to think that it was Elvendork who was running the show. Cammomilk, Alexandriea’s mother, had baked the cheesecake especially. In a way, it was a pity, because honeycomb was Elvendork’s favourite cheesecake, whereas Alexandriea was partial to lemon (yes, she did realise it was probably due to her upbringing on the farm). Alexandriea’s elder sister, Georginga, had been supposed to be out in town with her boyfriend, celebrating going out for a year, but a couple of nights before Georginga had caught him cheating on her. She still looked depressed, but the cheesecake was helping, even if it wasn’t vanilla and raspberry, which she had recently taken a shine to. Elvendork, Alexandriea and Sophina maintained the theory that a stuffed panda (or two) could boost Georginga’s morale, and had told her so, but she had laughed at them. Being four years older than Alexandriea and Elvendork, and five years older than Sophina, Georginga tended to ignore their advice. She was of the opinion that her “life experience” was far greater than theirs, and thus there was nothing they could teach her.
It wasn’t like Alexandriea would have expected it to be, if she’d ever thought about it. There was no foreshadowing; no shaking of the earth or rumbling of the sky. Nothing to suggest something was about to go amiss. The Leerys could vaguely hear the bickering between Elvendork, Lorenzo and their sister, Giovannetta, from their table. The weather was pleasant. The gentle wind was a lovely offset to the sweltering day they had just had. So, with a lack of any ominous thundering, and no visible change (only visible effects), it began.
 As stated before, there was no warning, so when Sophina stopped mid-sentence, looking slightly confused and baffled, professing to sudden dizziness and a headache, they were concerned rather than worried. They quickly fetched a cold cloth and put it on her forehead, to depress any possible fever. It was only when Cammomilk stumbled over her own feet and reached out to steady herself, that they began to realise something was wrong. If Benjomo hadn’t caught her, their usually elegant mother would have been face down on the wooden floorboards. Another cloth was fetched for her, and she was sat down and told to stay in her seat. Sophina was sleeping now- how she managed to flit between awake and asleep was another thing that Alexandriea couldn’t comprehend- so Cammomilk didn’t need to be up. Georginga was still sulking over her cheesecake.
 Alexandriea wasn’t sure when they realised Sophina wasn’t breathing. She didn’t even know whether it was before or after Georginga. Georginga had suddenly slumped in her seat, and when trying to rouse her, Alexandriea and Benjomo realised she wasn’t breathing. They hurried to check Sophina and Cammomilk. They also checked for any signal, but their landline had mysteriously stopped working, and their mobiles were dead. Cammomilk had a faint pulse, but Sophina was gone. Just as they were contemplating what to do, Elvendork came running up. Trailing behind was Lorenzo, with his youngest sibling in her arms. There was a bloody gash on Lorenzo’s temple, and according to Elvendork, he had fallen off a ladder in an unexpected dizzy spell, and hit his head on the way down. Luckily, he had come to almost immediately, and seemed pretty much the same as always. Unfortunately, Giovannetta had died in the same manner as Georginga. She had simply dropped to the ground, and Elvendork and Lorenzo had bought her to the Leerys in the hope of they could help. Finding two of them dead was not what they had in mind. Together, the four of them tried to resuscitate the others, in the hopes of getting their hearts starting again. After 3 minutes, they noticed that Cammomilk was no longer showing any signs of life.
 “It couldn’t have been poison, could it?” Alexandriea asked doubtfully. She had intended her question for her father, but in his typical scatter-brained way, he had not heard what she said. Instead, it was Lorenzo that answered.
“I don’t think so,” He said, shaking his head, as if to dismiss the thought, “Neither me, nor Gio had the same meal as you today, lunch or dinner. And that doesn’t explain why you and your father were spared.”
 Elvendork was in shock, sitting there with wide eyes and a hopeless expression.
“Come on, Dorky,” Lorenzo said suddenly. “There’s nothing we can do for them. We’re best off checking the other farms to find help.” Together, Lorenzo, Elvendork and Alexandriea pried Benjomo off Cammomilk’s unmoving form and set off to the farm nearest to them, the Mitta’s vineyard.
 The Mitta’s Vineyard was famous in their area of Italy. Not only because the wine they made was simply wonderous, but the Mitta’s themselves were something of a myth. When you went to their vineyard, you could never see anyone, no matter what time of day you went. But they always seemed to know that you’d been there, and as soon as you got home, you would have a message on your answerphone from them. No one knew what they looked like, not even their equally mysterious wine dealer, although you could sometimes see cars driving down to their main house.
 So when they reached the vineyard, they immediately knew something was wrong. Not only was a man lying on the drive, but he was the first person they had ever seen there. It was unheard of for the Mitta’s. The four of them quickly established that he was dead, before cautiously pushing open the front door. The house appeared as deserted as ever, until they reached the kitchen. Slumped over one of the chairs was a boy a couple of years older than Alexandriea, whom everyone thought was an attention-seeker because he claimed the youngest Mitta was his girlfriend. Apparently that wasn’t a load of flapdoodle. She was lying by the counter, a bowl of cake mix on the side, and a spatula was still in her hand. They were both dead.
 They could find no one else after searching the rest of the house, and left, feeling as if they were creeping around a graveyard. Hastily, the approached the Onorati farm, where they had an orchard of Abaté Fétel pears- not any old pears, Abaté Fétel pears.
 When they reached the farm, again they noticed a lack of personnel. Now that was unusual for the Onorati family, as they normally had an obvious presence when you arrived- very contradictory to their neighbours. The Onorati children themselves were very flighty, so to speak. The eldest, Antonio, had decided to take a gap year before university, which had turned into two years, then three and so forth. Six years later, and he was still abroad, travelling and without any plans of returning. Blanca stated straight away that she wasn't going to do any further education, and instead jetted off to be a builder in Australia, despite not knowing the language. Now, the Onorati's third child, Carla, actually reached university, but after one month, her family lost contact with her. After thirteen months they regained contact, only to find she was now married and living with her husband and newborn in Iceland. In that same year, Diego, the fourth child, ditched school right before it finished, and joined the Aeronautica Militare, proving himself the flightiest of all the siblings so far. Now the only Onorati's left at the orchard were Rosella and Dario, and their three youngest, the twins, Elisabetta and Elvira, and Fabiana. But they all seemed to have vanished now.
 Then a scream pierced the abnormally birdsong-free air. It was echoed by a second, not so shrill one, and then there was silence, as if it had never happened.
 They passed a corner, in the direction they thought the screaming had come from, and before them stretched lines of the famed pear trees out across the hill, which the Onorati family had faithfully tended for centuries. It was one of the oldest orchards in Italy. As well as the orchard, they could also see, atop of the hill, the massive storage house the Onorati’s used. And it was currently on fire.
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lamilanomagazine · 1 year
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Latina: consegna del Premio Giuseppe Manzi 2023
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Latina: consegna del Premio Giuseppe Manzi 2023. Si è svolta, la mattina del 20 luglio, la cerimonia di consegna del "Premio Giuseppe Manzi 2023", presso la sala De Pasquale del Comune di Latina. Presenti il Sindaco di Latina Matilde Celentano, gli assessori Andrea Chiarato e Antonio Cosentino e il dirigente Diego Vicaro. Hanno partecipato i familiari di Giuseppe Manzi, scomparso nel luglio del 2020, e i dipendenti comunali. Il Sindaco ha consegnato una pergamena a otto studenti delle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo economico che si sono distinti per il percorso di studi e per il voto conseguito all'esame di maturità. Gli alunni sono stati selezionati dal Collegio Docenti di ciascuna delle scuole e riceveranno anche una borsa di studi dal valore di 1.000 euro come incentivo a proseguire negli studi. Gli studenti premiati sono stati: Azzurra Grossi dell'Istituto Marconi; Federico Bottone dell'istituto Marconi; Federica Gnami del Liceo Manzoni; Alessandro Onorati del liceo Manzoni; Viola De Leonardis dell'Istituto Einaudi-Mattei; Gabriele Sperotto dell'Istituto Einaudi-Mattei; Valeria Bordignon dell'Istituto Vittorio Veneto Salvemini e Alessio Soscia dell'Istituto Vittorio Veneto Salvemini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Nuovo post su https://is.gd/DGwjww
La settecentesca accademia di S. Vito dei Normanni (2/2)
di Armando Polito
La settima riunione si tenne, come mostra la c. 213r di seguito riprodotta, il 1° gennaio 1738, cioè, almeno stando a quel che risulta registrato, a sette anni dalla precedente. Lacuna volontaria o no nella registrazione oppure sintomo di una progressiva stanchezza (fenomeno frequente per le accademie dopo l’entusiasmo e la prolificità dei primi anni)? Troppo il lasso di tempo per non credere nella prima ipotesi e la conferma viene dal fatto che più avanti (c. 221r) è riportato un sonetto di Ortensio De Leo e in calce una nota che recita: Il sopradetto Sonetto fu rappresentato nell’Assermblea Accademica per il compleanno del Signor Principe, tenuta nel palazzo di detto Signore a 7 Gennaio, Sabbato giorno di Santo Antonio Abbatead ore 21 1733. 
  Problema Accademico. qual fosse il motivo principale della Santità di Santo Francesco Xaverio: l’umiltà di sé stesso, ovvero la carità esercitò verso del Prossimo. Tenuta la presente Accademia nella Chiesa Vecchia a primo del 1738 giorno di Giovedì, e Capo del’anno ad ore 20, l’apertura della quale si fe’ dal Reverendo Andrea De Leonardis
Questa volta il problema accademico non è discusso in prosa ma trattato direttamente nelle cc. 214r-231v nei componimenti di Ortensio De Leo (6; l’ultimo, a c. 221r, in realtà è del 7 gennaio 1733, come riportato in una nota aggiunta in calce e del quale ho detto poco fa), Teodomiro De Leo (4), Ortensio De Leo (3).
L’ottava riunione ebbe luogo il 12 febbraio 1738, come si evince dall’incipit di c. 228r.
S’invitano li Pastori della nostra Arcadia a festegiare le felicissime nozze del nostro invittissimo Regnante D. Carlo Borbone, Rè delle due Sicilie, etc. colla Serenissima Real Principessa di Polonia Donna Maria Amalia Primogenita del Rè Augusto 3 di Polonia. e Duca della Serenissima Casa di Sassonia nella presente Assemblea Accademica, che si celebra quest’oggi li 2 di Febraio 1738 giorno di Domenica.  
Seguono a partire dalla stessa carta fino a c. 231v tre componimenti di Ortensio De Leo.
Si direbbe che le riunioni dell’accademia, almeno quelle registrate, terminino qui, perché la c. 232r non fa nessun riferimento specifico ad una tenuta nella data che pure è indicata (giugno 1738).
Seguono (cc- 233r-244r) i componimenti di Giovanni Battista Notaregiovanni, Ortensio De Leo, Giovanni Scazzioto (3) di Brindisi, Vito Ruggiero, Lorenzo Cavaliere, Lorenzo Ruggiero (2), Carmine Ruggiero (2), Francesco Ruggiero (2), Pietro Matera di Francavilla (3), Padre Piertommaso Barretta di S. Vito Baccelliere dei carmelitani, un autore il cui nome è illegibile (c. 242r), dottor fisico signor Carlo Evaranta (?) di Francavilla, un autore il cui nome risulta abraso.
Dopo aver angustiato il lettore con questa descrizione che pure era necessaria per avere contezza del documento e conoscere nomi di poeti poco noti se non ignoti sui quali varrà la pena in seguito approfondire [(solo alcuni di loro, per giunta parzialmente, risultano pubblicati in Pasquale Sorrenti, La Puglia e i suoi poeti dialettali : antologia vernacola pugliese dalle origini ad oggi, De Tullio, Bari, 1962; ristampa Forni, Sala Bolognese, 1981 (1 copia nelle biblioteca “Achille Vergari” di Nardò)], concludo, nella speranza che non si sia già dileguato, con un assaggio per così dire, divertente e anticonformista. Divertente perché riguarderà due componimenti che potremmo inquadrare nell’enigmistica; anticonformista, come è la stessa raccolta, perché, cosa inusuale in quelle di altre accademie, essa contiene pure sei componimenti in vernacolo, e ne leggeremo uno.
c. 134r
In lode dell’Eccellentissimo Signor D. Giuseppe Marchese
Eloggioa latino
                                                       I
                                                 oseph
                                                 illustri
                                              Marchese
                                           edito familia
                                      vestigiis maiorum
                                    consequuto suorum,
                                 miris patris santi gestis
                                   virtute, iustitia, clementia,
                         charitate, magnanimitate atque robore
                            insigni praecellenti celebris tantae
            probitatis specimemb, onusto gloriae immortalium
               donanti cunctis per Orbem concelebrantibus
              ad piramidis insta relogium hocce Leo per me  
                        struitur            erigitur     dicatur
                                                        dello stesso Signor Carmine de Leo    
  _________
a Forma che s’incontra anche nei libri a stampa dei secoli passati. b Errore per specimen.
Traduzione: A Giuseppe Marchese nato da illustre famiglia. che ha seguito le orme dei suoi antenati, le mirabili gesta del padre santo, che per valore, giustizia, clemenza, carità, magnanimità e forza, insigne, eccellentissimo, conosciuto, che, carico della gloria degli immortali,  dona a tutti coloro che nel mondo lo festeggiano un esempio di tanta onestà, ecco, questo elogio a forma di piramide da me Leo viene costruito, eretto, dedicato.
Il componimento dal punto di vista iconografico appare ispirato dal carme ropalico [dal latino Rhopalicu(m), a sua volta dal greco ῥοπαλικός (leggi ropalicòs), derivato ��di ῥόπαλον (leggi ròpalon)=clava], gioco metrico-grafico praticato già in Grecia a partire dal IV secolo a. C. poi in ambito latino presso i poeti neoterici del II secolo d. C., consistente nel costruire un verso con parole in cui ognuna ha un numero di sillabe pari a quello della precedente più uno, in modo che, sistemando le parole una sotto l’altra, esce fuori una forma che ricorda quella della clava. Qui, come si nota, rispetto al modello originale l’aumento progressivo delle sillabe è rispettato solo nelle tre righe superiori e la forma finale (che non è quella della clava ma della piramide) è ottenuta anche con un’opportuno ingrandimento o rimpicciolimento dei caratteri (ragion per cui nella mia trascrizione, avendone adottato una dimensione fissa, la piramide è andata a farsi benedire. Oltretutto nelle composizioni latine similari la prima parola, anche e costituita da una sola lettera, doveva avere un senso compiuto. Qui, invece l’iniziale I (che in latino, imperativo presente del verbo ire, avrebbe significato va’) è parte integrante del successivo oseph: insomma, un giochetto di origine dotta ma furbescamente semplificato.
c. 138v
  il medemo soggettoa
Programma
Donno Fabio Belpratob Marchese
Anagramma purissimo letterale
Febbo nomar se po’ perch’è natal dì 
________
a Festeggiamento del compleanno di Fabio Marchese..
b Vedi la nota n. 2  
Anche qui il purissimo con cui l’autore (Ferdinando De Leo) definisce il suo anagramma è velleitario, come appare a contare solo il numero di lettere che compongono la frase di partenza (26) e quella anagrammata (27), la quale, inoltre, presenta una p in più, una p  invece di b e una e invece di o.
c. 73r
Dellu patre Rusariu Mazzottia Letture domenicanu pe’ la muta addegrizzab di tutti l’emminic, e le fimmene de santu itud pe’ la enutae de lu segnore Princepe donnuf Fabbiug Marchese 
Sunettu 
Oh quantu ndé presciamuh, ch’è benutu
Fabiu lu Sirei nesciuj, e lu Segnore!
Staamuk propriu propriu senza core
penzando ndé le fosse ntravenutu.
Nui Santu itu nd’è preammul mutu
cù lu ziccam pe’ ricchian, e caccia foreo
de Napul’, e lu nducap quae a do ore
pur’a fazza la mosciaq, ci ae pè utur.
Se ndé varda cu’ l’ecchi, nò ndé sazia!
E vol’à se la mbarcias n’autrat otau?
Potta de craev, í  com’olew à nde strazia!  
Deh Santu itu fermande ddax rota
de la fortuna, e fandey st’autraz raziaza:
middzb‘anni a mienzuzc á nui cù se reotazd.
_________ 
a Di Brindisi.
b Da notare in questa parola, nella penultima del terzultimo verso e nella prima dell’ultimo la grafia di dd, in cui ciascuna lettera appare tagliata a metà da una barretta orizzontale. È come se il copista con quel segno diacritico avesse voluto precisare che il gruppo dd (esito di ll) nel dialetto brindisino presenta una pronuncia ben diversa dalla cacuminale retroflessa del leccese (perquest’ultima vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/08/01/il-solito-dubbio-di-trascrizione-per-un-fonema-salentino/).
c Plurale di ommu, che a prima vista potrebbe sembrare un francesismo (da homme). Tra l’altro gli etimologi considerano l’italiano uomo derivato dal latino homo, che è nominativo, contravvenendo alla regola che vuole i nomi formatisi dall’accusativo (hominem), mentre il plurale uomini mostra chiaramente la sua derivazione dall’accusativo plurale homines. Credo che proprio in –mm– stia la spiegazione dell’apparente stranezza, ipotizzando la seguente trafila: homine(m)>homne(m) (sincope)>homme (assimilazione)>ommu (regolarizzazione della desinenza; simile il napoletano ommo attestato ne Le Muse napoletane di Giambattista Basile (XVI-XVII secolo); lo stesso fenomeno, mediato dalla lingua parlata, avrebbe coinvolto uomo.
d Per apocope da Vito; da notare in itu l’iniziale minuscola, quasi la parola si ricordasse dell’aferesi e sottintendesse V.
e Per aferesi, come nel precedente itu,  da venuta.
f Parallelo al donno dell’italiano antico, dal latino dominu(m) attraverso il sincopato domnu(m) e l’assimilato donnu(m).
g Incoerenza grafica (non errore ortografico a quel tempo, perché in testi a stampa dei secoli passati si legge, per esempio, Fabbio Massimo)  rispetto al Fabiu del primo verso. 
h Alla lettera ci pregiamo che, cioè siamo onorati che. Nel salentino il verbo è usato anche assolutamente (sta mmi prèsciu=mi sto rallegrando) e il sostantivo prèsciu come sinonimo di gioia.
i Nel dialetto salentino sinonimo di padre. La voce è dal francese antico sire, a sua volta dal latino senior, comparativo di senex=vecchio. Qui probabilmente si carica ulteriormente del significato che la parola, di uso letteraria e oggi obsoleta, aveva in italiano, anche se il successivo Segnore sembrerebbe, se non escluderlo, almeno limitarlo.
j Passaggio str>sci abituale nel salentino (maestra>mèscia, finestra>finescia, etc. etc.).
k Per sincope da stavamo.
l Da priare, dal latino precari, con aspirazione, evanescenzae scomparsa della c, a differenza di quanto successo per l’italiano pregare.
m Da (z)ziccare, corrispondente all’italiano azzeccare, che è dal medio alto tedesco zecken=menare un colpo. La voce salentina ha il significato di prendere, afferrare.
n Per aferesi da orecchia.
o Nel salentino è usato anche col significato di in campagna e, col valore di sostantivo (enallage), in espressioni del tipo fore mia=la mia proprietà rurale.
p Da ‘nducire, dal latino indùcere
q Vedi la nota j.
r Aferesi per voto.
s Da mbarciare (a sua volta per dissimilazione da mmarciare, che è per aferesi da ammarciare (a sua volta per assimilazione da ad+marciare). il riferimento è al camminare impettito, ostentando serietà e, per traslato, togliersi d’impaccio facendo finta di nulla e continuando imperterrito.
t Da notare l’esito al>au, come nel francese hautre; in altre zone del Salento, invece, è in uso aḍḍa, che fa pensare ad una derivazione dal greco ἄλλη (leggi alle).
u Per aferesi da volta e consueta caduta di l come in càutu=caldo, motu=molto, etc. etc.
v Potta d’osci (vulva di oggipotta è voce fiorentina d’incerto etimo; osci è dal latino hodie)  e potta de crae (crae è dal latino cras) sono entrambe interiezioni. Non sorprenda che un uomo di chiesa abbia inserito un’espressione volgare: evidentemente già all’epoca lessa era tanto inflazionata dall’uso che aveva perso gran parte, se non tutta, della sua valenza oscena. Piuttosto è da notare come solo ai nostri giorni il suo corrispondente maschile (cazzo!) sia stato sdoganato nella lingua parlata e in quella scritta.
w Da vole, terza persona singolare dell’indicativo presente di ulìri, con abituale aferesi di v-.
x Per aferesi da chedda (=quella); per la grafia di dd vedi la nota b.
y Per dissimilazione da fanne (fà a noi).
z Vedi la nota t.
za Per progressiva lenizione da grazia attraverso crazia (sottoposto poi ad aspirazione di c-) in uso in altre zone del Salento.
zb Vedi la nota b.
zc Per dissimilazione -zz->nz.
zd Da riutare, composto dalla particella ripetitiva re– e da utare, che, come l’italiano voltare, è per sincope dal latino volutare (=concamerare, cioè fabbricare a volta; può significare anche ), a sua volta da    A Nardò il verbo è usato con riferimento al vento che cambia direzione (sta rriota=sta rivoltando).
  (Del Padre Rosario Mazzotti lettore domenicano per la muta allegria di tutti gli uomini e le donne di San Vito per la venuta del signore principe Don Fabio Marchese
Sonetto
O quanto ci rallegriamo perché è venuto/Fabio  il padre e il signore nostro!/Stavamo proprio proprio senza cuore/pensando che non sarebbe intervenuto./Noi ne pregammo molto san Vito/perché lo prendesse per l’orecchio e lo spingesse fuori/da Napoli e lo conducesse qui in due ore/solo per mostrare che ci va per voto./Se ci guarda con gli occhi, non ci sazia!/e vuole svignarsela un’altra volta?/Puttana di domani, come lui vuole straziarci!/Oh san Vito ferma per noi quella ruota/della fortuna e facci quest’altra grazia:/che possa vivere mille anni in mezzo a noi)   
Prima, a c. 53r lo stesso tema era stato trattato in latino da Scipione Ruggiero in un componimento latino in sette distici elegiaci (numero che ricorda quello dei versi che compongono un sonetto).
Reverendi Domini Scipionis Ruggiero ad Eccellentissimum dominum nostrum Principem in eius reditum a Neapoli ad Patriam 
Principis adventum cives celebremus ovantes.
Laeta dies, nobis plaudite laeta quiete.
Viximus in tenebris, venit lux aurea ab Astris,
novimus ac cuncti, quam decet atque iuvat.
Omnes laetamur merito, sed maxime servus
qui vitam praebet pro sanitate tua.
Partenopesa, redeas, orat, nam bella moventur,
dextera tuta tua, te duce, seque tenet.
Vota, precesque deo dabimus ut proelia sistant.
Sic aderit nobis pax, et amica quies.
Quam tua nos hilares, Princeps, praesentia reddat,
en spectare potes, quo obsequio colimus.
Permaneas Patriae, cunctos solare rogantes
o domine, aspectu civica corda beas 
(Del reverendo don Scipione Ruggierob all’ eccellentissimo nostro signor principe per il suo ritorno in patria da Napoli
  Cittadini, celebriamo esultando la venuta del principe. È un giorno lieto, applaudite per la calma a noi lieta. Vivemmo nelle tenebre, una luce aurea è venuta dagli astri e tutti sappiamo quanto conviene e giova.  Tutti ci rallegriamo a buon diritto, ma soprattutto il servo che offre la vita per la tua buona salute. Partenope prega che tu ritorni perché vengono mosse guerre e, sicura della tua destra, si difende. Rivolgeremo voti e preghiere a Dio perché cessino i combattimenti. Così verrà per noi la pacee l’amica quiete. Ecco, o principe, puoi vedere quanto la tua presenza ci renda allegri, con quanto rispetto ti onoriamo. Resta in patria, tu, o signore, rendi felici con lo sguardo tutti quelli che chiedono consolazione, i cuori dei cittadini)
_________
a Per Parthenopes.
b Era parroco della chiesa di S.Maria della Vittoria, in cui si tenne, come sopra s’è riportato, l’accademia del 14 marzo 1731. La cronotassi degli arcipreti, per la stessa chiesa, registra anche i nomi di Carmelo Ruggiero (1757-1759) e di Francesco Ruggiero (1760-1775), quasi una dinastia …; Per quanto riguarda Francesco, poi, egli non è cronologicamante incompatibile con il Francesco Ruggiero registrato come principe dell’Accademia del 5 marzo 1730.
  Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2020/04/25/la-settecentesca-accademia-di-s-vito-dei-normanni-1-2/
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SAIL 2017 - Trofeo Principato di Monaco a Venezia: dal 24 al 25 giugno 2017 le vele d’epoca in laguna
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Venezia 15 giugno 2017 - Grande spettacolo a Venezia sabato 24 e domenica 25 giugno con il V Trofeo Principato di Monaco le Vele d'Epoca in Laguna, Banca Generali Special Cup, un evento promosso da Anna Licia Balzan, Console Onorario del Principato di Monaco a Venezia, con il sostegno di Banca Generali, Main Sponsor della manifestazione per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con la Marina Militare di Venezia. Le vele d’epoca sempre sulla cresta dell’ondaPer il terzo anno il Trofeo, seconda tappa della “Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico” 2017, si rivolge alle imbarcazioni classiche ed è organizzato con la Direzione del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco a Milano, lo Yacht Club Venezia,  il Circolo Velico PortodiMare. Nella straordinaria cornice della laguna più famosa del mondo le “Signore del Mare” si sfideranno sotto la direzione sportiva di Mirko Sguario, fondatore dello Yacht Club Venezia e  promotore di celebri regate della Serenissima. Due i momenti salienti, marchio di fabbrica della manifestazione: uno istituzionale e l'altro a carattere sportivo. Venerdì 23 giugno, in presenza del Primo Ministro del Principato di Monaco, S.E.M. Serge Telle, armatori ed equipaggi parteciperanno prima al cocktail Baume & Mercier offerto dalla Boutique Rocca 1794 in Piazza San Marco e successivamente al cocktail dînatoire presso il prestigioso Baglioni Hotel Luna, eccellenza dell’hôtellerie veneziana. La sera di sabato 25 giugno, grazie alla collaborazione della Marina Militare di Venezia, gli ospiti avranno la possibilità, unica, di accedere a una location d’eccezione: il Padiglione delle Navi del Museo Storico Navale di Venezia con uno standing cocktail per armatori, equipaggi ed invitati selezionati accanto ai più alti rappresentanti della Marina Militare della città. “Sono molto soddisfatta” afferma Anna Licia Balzan, Console Onorario del Principato di Monaco a Venezia, “per la presenza di S.E.M. Serge Telle che testimonia l’attenzione che Monaco ha verso la nostra città.  Questa manifestazione è importante poiché, da una parte, rappresenta un ponte ideale tra due realtà accomunate dalla passione per il mare ai livelli più alti, dall’altra ne rafforza i legami, come la cultura e il turismo, puntando all’eccellenza. Il binomio Principato e sport è incarnato in prima persona da S.A.S. il Principe Alberto che mi spinge a creare eventi di questa tipologia cercando di costruire sinergie tra Monaco e Venezia.” "Siamo onorati di essere nuovamente al fianco di un'iniziativa d'eccellenza per lo sport e la città di Venezia" aggiunge Leandro Bovo - Area Manager Banca Generali Nord Est "la Laguna ospita le radici del nostro gruppo da oltre 180 anni e siamo orgogliosi di esserne portabandiera in questa occasione di prestigio". “Venezia ha bisogno di questi eventi” conclude Mirko Sguario, Presidente dello Yacht Club Venezia e storico Direttore Sportivo del Trofeo. “La città deve parlare al mondo con lo sport che più di ogni altro la rispetta e che meglio di tutti le è connaturato per storia e tradizioni, esprimendone l’essenza più vera. Queste barche si fanno portatrici di questi valori, accanto al rispetto per il mare e per l’ambiente circostante di cui Venezia ha grande bisogno.” Due le regate da disputare, sabato 24 e domenica 25 giugno. Alle 11.00 di domenica il pubblico potrà assistere dalle rive a una suggestiva veleggiata nelle acque del bacino di San Marco. Le barche si potranno ammirare anche da vicino all’ormeggio nella Darsena Sant'Elena. Alle regate, che verranno corse applicando i rating del C.I.M. (Comité International de la Méditerranée), non mancheranno barche d’epoca e classiche costruite tra i primi del ‘900 e il 1975 tra le quali Coch y Bondhu di Paolo Zangheri (ketch Marconi 15,20 mt., 1936), Al Na’Ir III di Fabio Mangione (sloop Marconi 14,50 mt., 1964), Shaula (1977), Strale di Antonio Bandini (sloop bermudiano 13,47 mt., 1967), Santa Maria di Nicopeja (‘cutter pilot’ 13 mt., 1901). La premiazione finale di domenica si svolgerà al Marina Sant’Elena. I premi, creati da Venini, saranno attribuiti ai migliori tre classificati per ciascuna delle quattro categorie presenti, mentre al vincitore dell’Overall Banca Generali verrà consegnato un Leone alato, realizzato appositamente da Signoretti. Accanto a loro, confermano il loro sostegno al Trofeo marchi importanti come Diadora, Villa Sandi e Nature’s. Anche quest’anno il V Trofeo Principato di Monaco Banca Generali Special Cup si conferma un appuntamento di altissimo livello dedicato alle vele d’epoca, alla cultura del mare, passioni che restituiscono al mondo quello spirito che è la vera anima della Serenissima.
FROM http://www.navigamus.info/2017/06/v-trofeo-principato-di-monaco-venezia.html
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foxpapa · 5 years
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Bari, danza aerea sul lungomare 
Aria, terra e acqua che si uniscono sul waterfront di San Girolamo, per uno spettacolo che ha lasciato a bocca aperta i presenti
È lo spettacolo di danza aerea della compagnia ResExtensa, intitolato 'Prime visioni. I suoni del mare', inserito il 12 agosto nel calendario di appuntamenti della rassegna 'Festa del mare'. Le evoluzioni delle ballerine al tramonto - tra sfere d'acqua, corde e reti tese sul mare - sono state catturate negli scatti di Antonio Cavalluzzi e pubblicate nel gruppo Facebook 'Vivere a San Girolamo e Fesca Bari'. "Nel nostro quartiere non si é mai visto uno spettacolo del genere e siamo fieri di essere stati onorati della loro presenza - il commento dei residenti - Lo scenario é da favola e gli ospiti di livello altissimo. Grazie a tutti i presenti di essere stati spettatori modello, rapiti da queste figure quasi mitologiche che solcavano il cielo e il mare"
di NATALE CASSANO
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manoscrittiebook · 5 years
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Antonio Widmer “Il Festival dell’omicidio”, che siamo onorati di ver pubblicato.
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