Tumgik
#Diabete mellito tipo 1
medicomunicare · 2 days
Text
La connessione fra diabete tipo 1 e la malattia infiammatoria intestinale: può la seconda causare il primo?
Malattia infiammatoria intestinale (IBD) è un termine generico per un gruppo di condizioni croniche che causano infiammazione del tratto digerente, spesso a causa di complicazioni autoimmuni. Caratterizzato da diarrea, febbre persistente e dolore addominale, si stima che questo disturbo gastrointestinale colpisca lo 0,5-1% degli individui a livello globale e rimane incurabile. Il diabete di tipo…
0 notes
lamilanomagazine · 8 months
Text
Genova: diabete mellito di tipo uno e fibromialgia, terapie gratuite per i pazienti liguri grazie a due provvedimenti di giunta
Tumblr media
Genova: diabete mellito di tipo uno e fibromialgia, terapie gratuite per i pazienti liguri grazie a due provvedimenti di giunta. Terapie gratuite per due patologie che non sono coperte dal Servizio Sanitario Nazionale. La Giunta regionale ligure, su proposta dell'assessore alla Sanità Angelo Gratarola, ha infatti approvato, con due diversi provvedimenti, misure che vanno incontro a chi è affetto da diabete mellito di tipo 1 e a chi è affetto da fibromialgia. Nel primo caso si riconosce per tutto il 2024 la rimborsabilità del farmaco Baqsimi (glucagone). Secondo le elaborazioni sui dati a disposizione l'utilizzo in Liguria è stimato in circa 1000 confezioni l'anno. "Si tratta - spiega Gratarola - di un farmaco salvavita per somministrazione intra-nasale che serve a trattare le ipoglicemie gravi, quando il paziente non può mangiare o bere. È particolarmente utile per i bambini che potrebbero avere difficoltà a deglutire o a iniettarsi il glucagone. Il provvedimento di Regione Liguria garantisce l'accesso alla terapia a carico del Servizio Sanitario regionale. Questo è particolarmente importante per garantire la sicurezza dei piccoli pazienti anche in ambito scolastico". Nel secondo provvedimento si riconosce per tutto il 2024 il diritto alla gratuità dei trattamenti farmacologici per le persone che sono affette da fibromialgia, malattia che in Liguria si stima colpisca circa 700 persone. "La fibromialgia è una patologia cronica classificata tra le malattie reumatiche, caratterizzata da dolore diffuso, rigidità muscolare, disturbi del sonno, stanchezza cronica e riduzione del tono dell'umore - sottolinea Gratarola - Può compromettere lo svolgimento delle comuni attività quotidiane, oltre ad avere un impatto negativo sulla maggior parte degli aspetti legati alla qualità della vita. Al momento le terapie non sono ancora fornite dal Servizio Sanitario Nazionale. Regione Liguria, dunque, si fa carico di questa problematica in attesa che la fibromialgia possa essere riconosciuta a livello nazionale e, quindi, possa essere inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
stefanoligorio · 1 year
Text
Tumblr media
Alcuni articoli, di Stefano Ligorio, su: Salute, Prevenzione, Alimentazione, Medicina Generale, Farmaci…
Medicina – Consigli generali su come mantenere una buona salute e vivere -qualitativamente- più a lungo.
Medicina – Non può esserci prevenzione delle malattie senza una dieta sana ed equilibrata che sia ricca di cibi dai variegati colori.
Medicina – Il morbo di Ledderhose.
Medicina – Balanite, postite e balanopostite. Diagnosi, cause e cura.
Medicina – Fumi? Ascolta allora…
Medicina – I farmaci generici, detti anche equivalenti, sono identici ai farmaci di ‘marca’? Facciamo chiarezza…
Medicina – Impariamo a preservare denti e gengive.
Medicina – Reflusso laringo-faringeo. Diagnosi, cause e cura.
Medicina – Come vivere a lungo? – Come mantenere una buona salute?
(Medicina in breve) – I farmaci vanno assunti sempre e solo dietro attenta, e diligente, prescrizione medica tanto più nella previsione di un loro uso cronico.
(Medicina in breve) – Prevenzione: praticare, con costanza, attività motoria…
(Medicina in breve) – Per la rimozione dell’amalgama dentale è un preciso obbligo montare la diga di gomma…
(Medicina in breve) – Impariamo a usare correttamente e responsabilmente gli antibiotici…
(Medicina in breve) – Bisogna combattere, efficacemente, un eventuale proprio stato di obesità.
(Medicina in breve) – Diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2.
(Medicina in breve) – Prevenzione ‘primaria’ e prevenzione ‘alternativa’…
(Medicina in breve) – Il fenomeno della prescrizione di terapie inappropriate…
(Medicina in breve) – L’importanza dell’assunzione di frutta selvatica nella propria dieta.
(Medicina in breve) – Piccoli consigli per i diabetici.
(Medicina in breve) – Dolore cronico e condizioni meteo…
(Medicina in breve) – I diabetici devono ridurre il più possibile lo stress…
(Medicina in breve) – Fare ‘su e giù’ con il peso è inutile e finanche dannoso.
(Medicina in breve) – Attenzione all’uso prolungato degli inibitori di pompa protonica.
(Medicina in breve) – Attività fisica e funzioni cognitive negli anziani…
(Medicina in breve) – La figura dell’odontoiatra in Italia.
(Medicina in breve) – I comuni farmaci antinfiammatori sono, in genere, quasi del tutto inutili contro il mal di schiena.
(Medicina in breve) – Chirurgia del piede e della caviglia – Il dott. Giovanni Maselli.
(Medicina in breve) – I benefici dell’assunzione giornaliera di cacao amaro in polvere.
0 notes
Text
Studio su diabete mellito di tipo 1, microinfusore più efficace di iniezioni multiple di insulina
Tumblr media
Nei pazienti con diabete di tipo 1 si conferma la superiorità, rispetto alle iniezioni multiple giornaliere di insulina, del sistema MiniMed, uno dei più avanzati microinfusori per insulina e sensore glicemico, dotato di un sistema di monitoraggio continuo dell’insulina a scansione intermittente. Lo dimostrano i risultato dello studio Adap diffusi oggi in una nota da Medtronic, azienda leader mondiale in heatlhcare technology . Tali risultati - presentati, recentemente alla conferenza Advanced Technologies & Treatments for Diabetes (Attd) di Berlino - aprono la strada a una gestione del diabete di tipo 1 che abbandona il cosiddetto paradigma ‘Cgm- first’. Attualmente, infatti, la terapia standard prevede un approccio iniziale con Cgm (monitoraggio continuo del glucosio) per il dosaggio dell’insulina, per arrivare a soluzioni automatizzate solo in una fase successiva: è questo il cosiddetto paradigma Cgm-first. Alla luce delle nuove evidenze, è invece possibile sottoporre sin da subito il paziente a un trattamento con un sistema automatico di insulina (Aid) e non dover attendere che questi diventi ‘idoneo’ nel tempo. “Oggi la maggior parte dei pazienti con diabete tipo 1 inizia la terapia con un Cgm per poi passare gradualmente a una terapia con un sistema integrato automatizzato - spiega Ivana Rabbone, docente di pediatria presso la Scuola di medicina dell’Università del Piemonte Orientale e direttore della Struttura complessa di pediatria della Aou Maggiore della Carità di Novara -. I risultati dello studio Adapt, ma anche di altri studi clinici su popolazioni pediatriche, dimostrano invece che l’utilizzo di una soluzione tecnologica avanzata fin dall’esordio della malattia offre vantaggi significativi non solo sul compenso metabolico e sul raggiungimento dei risultati attesi, ma anche sulla qualità di vita dei pazienti”. “Le evidenze scientifiche - aggiunge Rabbone - ci dicono che l’adozione di un sistema automatico di insulina già dall’età pediatrica costituisce la migliore opzione di trattamento attualmente disponibile, soprattutto se si considera che è proprio in questa fascia d’età che viene prevalentemente diagnosticato il diabete di tipo 1: grazie alla tecnologia, possiamo oggi semplificare significativamente il percorso di cura aiutando i bambini – e ovviamente anche gli adulti -a convivere da subito con questa condizione, evitando lo stress di continui cambiamenti nella terapia e mitigandone per quanto possibile l’impatto nella quotidianità”.  Lo studio Adapt - continua la nota - è stato condotto su adulti (di età pari o superiore a 18 anni) che non raggiungevano gli obiettivi glicemici. I risultati iniziali a 6 mesi, pubblicati su The Lancet Diabetes & Endocrinology, hanno dimostrato che gli utilizzatori del sistema Ahcl1 hanno registrato un aumento assoluto del 27,6% del time in range (Tir, ovvero la percentuale di tempo che il soggetto diabetico trascorre all’interno del periodo glicemico ottimale) e una riduzione dell'1,4% dell'HbA1C (emoglobina glicata) rispetto a coloro che utilizzavano Mdi + isCgm, senza un aumento del tempo di ipoglicemia. Questi risultati sono stati ancora maggiori durante la notte, con un aumento del Tir del 30,2%. Al termine del periodo di studio di 6 mesi, tutti i partecipanti in terapia con Mdi + isCgm sono passati al sistema ibrido avanzato ad ansa chiusa MiniMed™ 780G. A un anno, questi miglioramenti significativi sono stati riprodotti in questo gruppo di cross-over e sostenuti in quelli che hanno iniziato la terapia con Ahcl all'inizio dello studio. “Siamo molto orgogliosi dei risultati presentati - afferma Luigi Morgese, direttore Divisione diabete di Medtronic Italia - Esiste un numero sempre crescente di evidenze cliniche che dimostrano la superiorità dell'uso dei sistemi automatici di somministrazione dell'insulina come trattamento di prima linea per il diabete di tipo 1, in alternativa all'approccio graduale standard che prevede di iniziare i pazienti con un Cgm. Il sistema MiniMed™ 780G è un esempio concreto del nostro impegno nel supportare e affiancare i pazienti nella loro sfida quotidiana contro il diabete di tipo 1”. A questi i dati - continua la nota - si aggiungono quelli di un secondo studio randomizzato e controllato sponsorizzato dalla Juvenile diabetes research foundation (Jdrf), denominato Clver Trial e pubblicato sul 'Journal of the american medical association' (Jama), che ha dimostrato che nei giovani - dai 7 ai 17 anni - con diabete di tipo 1 appena diagnosticato, la gestione intensiva precoce, che include l'uso di un sistema Aid, ha portato a un tempo di autonomia superiore del 78% rispetto al 64% del gruppo di cura standard dopo un anno. Come indicato dalle recenti Raccomandazioni di Consenso Aid degli Stati Uniti e come dimostrato dai due studi clinici controllati randomizzati presentati all’Attd, i sistemi di somministrazione automatica di insulina presentano per il paziente con diabete di tipo 1 più vantaggi rispetto alla terapia standard con iniezioni multiple giornaliere di insulina attraverso Cgm. Un paziente con diabete di tipo 1 ha una lista infinita di regole da seguire, accortezze da tenere in considerazione e molte decisioni da prendere - almeno 180 secondo una ricerca di Stanford - nella propria quotidianità. La decisione più difficile da prendere è al momento dei pasti: quanti carboidrati ci sono, la quantità di insulina necessaria per coprire i carboidrati, come il corpo reagirà quel giorno a un pasto ricco di carboidrati, a dove si deve dosare e quando. Il sistema MiniMed™ 780G - conclude la nota - è stato progettato con l’obiettivo di eliminare l'onere di prendere molte di queste decisioni: è l'unico sistema chefornisce correzioni automatiche in 5 minuti - 24 ore su 24, 7 giorni su 7 - in modo che quando gli utenti dimenticano il bolo o sottostimano i carboidrati, il sistema fornisca automaticamente l'insulina di cui hanno bisogno. Read the full article
0 notes
maestrogiacomo · 5 years
Text
Diabete monogenico, trattamento più mirato con diagnosi accurata.
Diabete monogenico, trattamento più mirato con diagnosi accurata.
Il diabete monogenico viene spesso confuso con le forme di tipo 1 e 2, ma necessita di una diagnosi più accurata e di un approccio terapeutico tramite la medicina di precisione, che adegui il trattamento alle caratteristiche genetiche della malattia così da migliorare la qualità della vita dei pazienti. È quanto emerge dai risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Diabetes.
Tumblr media
Il…
View On WordPress
0 notes
medicomunicare · 4 days
Text
Dieta nell'infanzia, glutine e frutta: fattori di rischio per il diabete di tipo 1 – Evidenze scientifiche e meccanismi biologici
Introduzione Il diabete mellito di tipo 1 (T1D) è una malattia autoimmune cronica che colpisce principalmente i bambini e gli adolescenti. Si stima che circa il 5-10% dei casi di diabete nel mondo siano di tipo 1, con una prevalenza crescente in molte regioni del mondo. Mentre il ruolo della genetica è ben consolidato, si ritiene che i fattori ambientali, inclusa l’alimentazione nelle prime fasi…
0 notes
lospeakerscorner · 3 years
Text
Diabete, arriva il microinfusore di insulina
Diabete, arriva il microinfusore di insulina
Diabete tipo 1, come usare e quando le più recenti tecnologie. L’ISS approva le nuove linee guida AMD, SID e SIEDP L’Istituto Superiore di Sanità giovedì 16 marzo ha dato il via libera alle nuove Linee guida sulla terapia del diabete mellito di tipo 1, elaborate dall’AMD | Associazione Medici Diabetologi, dalla SID | Società Italiana di Diabetologia  e dalla SIEDP | Società Italiana di…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
yellowinter · 6 years
Note
Scusa l’indoscrezione, ma di cosa sei malata? O eri, non ho ben capito?
Ho il diabete mellito tipo 1
5 notes · View notes
wdonnait · 3 years
Text
Diabete mellito: come accorgersi di averlo
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/diabete-mellito-come-accorgersi-di-averlo/111832?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=111832
Diabete mellito: come accorgersi di averlo
Tumblr media
Con l’espressione diabete mellito ci si riferisce ad una patologia che risiede in un’alterazione del metabolismo dei glucidi.
Esso è scaturito a sua volta dalla carenza o la totale assenza di insulina. La sindrome è senza ombra di dubbio problematica per chi ne è affetto, in quanto va a modificare alcune abitudini quotidiane e richiede un certo monitoraggio.
Questo perché con il diabete mellito si va incontro ad una serie di manifestazioni, come l’aumento del glucosio nel sangue (e una conseguente comparsa di zuccheri nelle urine). Proprio per tale motivo, si tratta di una patologia che non bisogna affatto sottovalutare.
Ma sorge spontanea una domanda: come accorgersi di averlo? Esistono dei sintomi iniziali che possono fungere da campanello di allarme? Scopriamone di più!
Diabete mellito sintomi iniziali
Per prima cosa, bisogna dire che nella fase iniziale non esiste una sintomatologia uguale per tutti.
Ogni persona può accorgersi del diabete mellito in maniera differente. Tuttavia, in linea generale le manifestazioni più comuni sono:
La poliuria, ovvero un aumento del volume delle urine
Un frequente bisogno di minzione
L’aumento della sete, noto come polidipsia
La polifagia, ovvero un aumento della fame
Un notevole calo di peso
Il senso di stanchezza e affaticamento
La vista offuscata
Diabete mellito cause
C’è da dire inoltre che esistono due tipologie di diabete.
Quello di tipo 1 è noto anche come diabete giovanile, proprio perché insorge principalmente nella fase adolescenziale e i fattori scatenanti sono spesso genetici. Infatti, diversi studi dimostrano che le probabilità di insorgenza aumentano se si ha un parente con diabete mellito.
Il diabete di tipo 2 invece, può scaturire anche a causa di un’alimentazione scorretta, di uno stile di vita sedentario, dell’età avanzata ed ovviamente di una particolare predisposizione genetica.
Fatto sta che secondo varie statistiche, in Italia ci sono milioni di persone affette da diabete (sia di tipo 1 che di tipo 2). Tra l’altro, in base ad alcune previsioni, si tratta di un numero che potrebbe crescere nel corso dei prossimi anni e non è certamente un dato confortante.
E’ dunque importante monitorare i livelli di glucosio presenti nel sangue. In caso contrario, l’organismo sarà maggiormente predisposto a sviluppare infezioni (per via di una crescita batterica), così come a ridurre la capacità dell’emoglobina nel trasportare l’ossigeno ai tessuti.
Diabete mellito tipologie
Il diabete mellito di tipo 1 (che compare in età giovanile), si suddivide a sua volta in:
Immuno–mediato. In questo caso, è il sistema immunitario del diabetico che va a distruggere le cellule beta, ovvero le uniche adibite alla produzione di insulina e alla regolazione dei livelli di glucosio. Tale processo di distruzione si rivela molto più repentino nel momento in cui l’individuo affetto è giovane. Di conseguenza, sia i bambini che gli adolescenti, hanno maggiori probabilità di sviluppare la chetoacidosi rapida.
Idiopatico: Anche in questo caso, la persona affetta è soggetta alla chetoacidosi, in quanto non è in grado di produrre insulina. Tuttavia, qui non sembrerebbero essere coinvolti dei fattori autoimmuni.
Invece, il diabete mellito di tipo 2 (che compare in età adulta) può essere di tipo:
Gestazionale: è probabile che insorga nelle donne in stato di gravidanza. Tuttavia, si tratta di un tipo di intolleranza al glucosio che dovrebbe scomparire in maniera naturale dopo il parto, generando un ripristino della situazione. Esso inoltre, si può gestire sia con che senza l’insulina.
Secondario: il diabete secondario invece, può subentrare per via di alcuni difetti genetici, malattie o come conseguenza a determinate terapie mediche. A tal proposito, alcuni studi hanno rilevato l’insorgenza di questo diabete in soggetti che si erano sottoposti per lunghi periodi a trattamenti di corticosteroidi.
Insipido: questa variante si caratterizza per la poliuria e la costante sete, a seguito di un’alterazione legata al funzionamento dell’ormone antidiuretico.
Diabete mellito conseguenze
Come vi abbiamo detto in precedenza, il diabete non è una condizione da sottovalutare.
Trattandosi di una patologia cronica e che incide particolarmente sull’individuo, può portare ad una serie di complicanze, come ad esempio:
Una condizione di ipoglicemia e/o iperglicemia;
Alcune patologie, come aterosclerosi, le neuropatie e le ulcere diabetiche
Maggiori propensioni ad infezioni (specialmente dell’apparato urinario)
E tanto altro ancora…
La cura definitiva al diabete di tipo 1 non esiste per il momento. Tuttavia, si possono prendere vari accorgimenti che vanno a tenere sotto controllo i livelli glicemici del sangue. Tra questi troviamo senza ombra di dubbio l’attività fisica e il fatto di seguire un’alimentazione bilanciata.
In merito a quest’ultima, si sconsiglia vivamente di procedere con delle diete fai da te. Nel caso in cui vi dovessero diagnosticare il diabete mellito, sarà fondamentale rivolgersi ad un medico esperto, il quale vi indicherà quali sono gli alimenti da ridurre o addirittura da evitare il più possibile, onde evitare dei picchi glicemici.
Allo stesso tempo però, sarà importante assumere quotidianamente dell’insulina. Il motivo risiede nel fatto che risulta fondamentale porre rimedio alla mancata produzione dell’ormone in questione (che avviene da parte del pancreas).
Diabete mellito insulina
La terapia insulinica si rivela la più tradizionale per il diabete.
Essa consiste in un’iniezione (che avviene tramite una penna per insulina o una siringa) che può essere di azione rapida oppure lenta.
Quest’ultima è davvero molto importante per alcune attività comuni del nostro organismo (basti pensare alla respirazione). La rapida invece, è quella che si effettua in concomitanza ai pasti giornalieri e serve appunto per calibrare i livelli di glicemia (basandosi sia sulle quantità di glucosio assunte che sull’attività fisica dell’individuo).
In alternativa alla classica insulina, si può optare per il trattamento con microinfusore. Si tratta di una terapia che in un certo senso va ad imitare il funzionamento del pancreas. In questo modo, l’organismo riesce ad avere in tutto l’arco della giornata il giusto apporto di insulina. Di conseguenza, grazie al microinfusore, si ha la possibilità di tenere sotto controllo il livello di glicemia presente nel sangue.
Per concludere…
In questo articolo abbiamo compreso quali sono le cause e i sintomi del diabete mellito.
Tuttavia, si tratta di un argomento davvero molto complesso. Proprio per tale motivo, per qualsiasi tipo di dubbio o informazione a riguardo, rivolgetevi sempre ad un medico professionista.
0 notes
maestrogiacomo · 5 years
Text
Gestione del diabete in gravidanza.
Gestione del diabete in gravidanza.
L’ultimo aggiornamento tratto dalle Linee Guida della Società Americana del Diabete (American Diabetes Association: ADA) proposto dal sito della Fondazione Cesare Serono riprende le raccomandazioni formulate circa la gestione del diabete in gravidanza.
Tumblr media
Le raccomandazioni formulate dall’ADA riguardano sia la gestione del diabete in donne che ne sono già affette al momento del concepimento,…
View On WordPress
0 notes
melaromanelli-cltv · 4 years
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
La Diabulimia è un disturbo alimentare legato allo sviluppo del diabete Mellito di tipo 1, caratterizzato dall’omettere in maniera del tutto volontaria l’assunzione della dose di insulina quotidiana per scongiurare e controllare l’aumento di peso. 
Scopriamo come funziona e quali conseguenze ha per la salute di chi ne soffre: https://melaniaromanelli.com/diabulimia-diabete-e-disturbi-alimentari/
0 notes
purpleavenuecupcake · 5 years
Text
Artrite reumatoide e diabete si curano insieme: farmaco contro l’Artrite reumatoide abbassa anche la glicemia
Lo dimostra per la prima volta uno studio italiano su pazienti con artrite reumatoide e diabete di tipo 2: basta un farmaco che ‘spegne’ l’interleuchina-1 per migliorare i sintomi dell’artrite e ridurre al tempo stesso la glicemia, diminuendo del 42% la quota di pazienti con gli zuccheri fuori controllo e con un effetto positivo ‘doppio’ che semplifica la terapia. I risultati sono stati talmente netti e positivi da aver portato all’interruzione anticipata della sperimentazione. Le due malattie condividono alcuni meccanismi molecolari e questo potrebbe spiegare l’efficacia della cura unica: al momento della prescrizione terapeutica, optare per un inibitore di IL-1 fra i farmaci disponibili per il trattamento dell’artrite reumatoide potrebbe perciò essere di grande aiuto nelle tante persone che soffrono anche di diabete di tipo 2. (Simonetta de Chiara Ruffo) Le articolazioni gonfie e dolenti, rigide al mattino, che in molti casi finiscono addirittura per deformarsi. Un calvario, quello delle persone con artrite reumatoide, che purtroppo talvolta viene aggravato dal diabete di tipo 2: in Italia succede al 13,6 % dei pazienti, che per colpa della glicemia alta vedono peggiorare la qualità di vita e aumentare ulteriormente il rischio di conseguenze serie connesse all’AR, come infarti e ictus. Per loro potrebbe però essere di grande aiuto una terapia che in un sol colpo tiene a bada l’artrite reumatoide e fa scendere gli zuccheri nel sangue: lo dimostra uno studio italiano multicentrico appena pubblicato sulla rivista PLOS Medicine, coordinato dalla Cattedra di Reumatologia del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Cliniche Applicate dell’Università de L’Aquila, che è stato addirittura interrotto prima del previsto grazie agli ottimi risultati ottenuti nei pazienti trattati con un antagonista dell’interleuchina-1 (IL-1), una citochina infiammatoria. AR e diabete di tipo 2 condividerebbero infatti alcuni meccanismi molecolari e questo può essere sfruttato per semplificare il trattamento, scegliendo fra le diverse opzioni terapeutiche contro l’artrite reumatoide un farmaco che possa curare anche il diabete riuscendo a ridurre del 42% la quota dei pazienti con la glicemia fuori controllo.
Tumblr media
“L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica autoimmune che si associa spesso ad altre malattie come problemi cardiovascolari, infezioni, tumori, disturbi polmonari e neuropsichiatrici – spiega Roberto Giacomelli, direttore della Divisione di Reumatologia del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Cliniche Applicate dell’Università de L’Aquila e coordinatore dello Studio – Il diabete di tipo 2 è una delle patologie associate più frequenti: avere l’artrite reumatoide infatti raddoppia il rischio di ammalarsi di diabete. Le stime internazionali ipotizzano che la glicemia alta riguardi dal 15 al 50% dei pazienti con artrite reumatoide, secondo uno studio italiano recente condotto su 500 malati il problema in Italia riguarda il 13,6%. Considerando che nel nostro Paese vivono circa 400.000 persone con artrite reumatoide, i pazienti che soffrono contemporaneamente di diabete di tipo 2 quindi sono poco meno di 55.000”. Lo studio ha coinvolto 39 pazienti con AR e diabete di tipo 2 reclutati in 12 diversi centri reumatologici italiani, seguiti per sei mesi dopo aver iniziato una terapia a base di anakinra, un antagonista selettivo per IL-1, oppure con uno fra diversi inibitori del TNF, messo a punto da Sobi. “I risultati sono stati talmente positivi che abbiamo interrotto la sperimentazione anzitempo per poter trattare con l’antagonista IL-1 anche i pazienti inclusi nell’altro gruppo – racconta Giacomelli – Oltre a controllare i sintomi dell’artrite reumatoide, infatti, il farmaco ha consentito una riduzione significativa dell’emoglobina glicata, indicativa dell’andamento della glicemia negli ultimi due-tre mesi; il rischio di non riuscire a raggiungere il target di emoglobina glicata prefissato per il controllo del diabete, ovvero un’emoglobina glicata inferiore a 7, si è ridotto del 42%”. Un risultato importante per i pazienti, perché il diabete è un problema che oltre a compromettere la qualità di vita aumenta considerevolmente il già elevato pericolo di andare incontro a malattie cardiovascolari. “Le due malattie sembrano condividere alcuni meccanismi molecolari di base: IL-1 è coinvolta nei processi infiammatori tipici dell’AR e viene prodotta dall’attivazione del sistema immunitario conseguente a un eccessivo introito di nutrienti, come quello che spesso contraddistingue chi ha il diabete di tipo 2 – osserva Giacomelli – L’inibizione di IL-1 potrebbe perciò ‘spegnere’ una iper-attivazione infiammatoria presente in entrambe le patologie, consentendo una terapia unica efficace per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per il diabete di tipo 2, sia per l’artrite reumatoide. Si tratta di una semplificazione della cura che riduce il carico di farmaci e quindi anche di possibili effetti collaterali, una sorta di ‘prendi due paghi uno’ che possiamo scegliere al momento della prescrizione della terapia per la malattia reumatica, optando per un antagonista IL-1 fra le diverse opportunità terapeutiche possibili; la terapia singola, inoltre, può migliorare l’aderenza e la compliance al trattamento e può infine contribuire a ridurre i costi sanitari della gestione delle due patologie”. “Sobi ha messo a punto una molecola le cui potenzialità sono importanti in ambiti diversi. Questo è il risultato dell’impegno che mettiamo quotidianamente in campo per migliorare concretamente la vita delle persone che affrontano patologie serie e spesso invalidanti, come nel caso dell’artrite reumatoide – afferma Giampiero Marra, Medical Director di Sobi Italia - “Non ci fermiamo mai, non ci accontentiamo mai, perché solo sfidando lo status quo possiamo continuare a trovare nuove risposte e aiutare chi sta combattendo la sua battaglia con una malattia. Con tutta la nostra forza rara” – conclude Marra. Approfondimenti: 1 - Artrite reumatoide L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce le articolazioni: nelle patologie autoimmuni il sistema immunitario attacca i tessuti sani non riconoscendoli come tali, in questo caso il bersaglio è la membrana sinoviale, che ‘riveste’ la superficie delle ossa nelle articolazioni e, infiammandosi, aumenta di volume. Il processo porta alla distruzione della cartilagine e nei casi gravi di ossa, tendini, legamenti; i sintomi sono dolore, gonfiore, rigidità più intensa al risveglio e perdita della funzionalità delle articolazioni coinvolte. Il dolore è spesso spontaneo, continuo e molto intenso; presente a riposo, tende a migliorare con il movimento. Segno tipico è la presenza di articolazioni gonfie e dolenti per oltre sei settimane; la diagnosi è confermata con test sul sangue per i livelli del Fattore Reumatoide, presente in circa il 70% dei pazienti, e per gli anticorpi anti-peptidi citrullinati (anti-CCP); sono utili anche radiografia, ecografia e, in casi selezionati, risonanza magnetica. La prevalenza è circa l’1% della popolazione, per un malato ogni 250 abitanti e circa 400.000 pazienti; il rapporto donne-uomini è di 3-4 donne malate per ogni paziente maschio e la frequenza maggiore di comparsa è fra i 40 e i 60 anni. 2 - Diabete di tipo 1 Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune ed è la conseguenza della distruzione, più o meno rapida, delle cellule beta del pancreas che producono insulina, l’ormone deputato alla regolazione del metabolismo del glucosio. Gli anticorpi dell’autoimmunità si formano in soggetti predisposti probabilmente in risposta a fattori scatenanti presenti nell’ambiente (virus, sostanze tossiche); insorge generalmente in bambini, adolescenti o giovani adulti, anche se esiste il LADA (Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) in cui l’attacco autoimmune alle cellule che producono insulina è lento e meno imponente e la malattia si sviluppa nell’arco di anni, comparendo in età più avanzata. In questi pazienti il trattamento con insulina è obbligatorio e indispensabile, perché l’organismo non la produce più. In Italia i pazienti con diabete di tipo 1 sono circa 250.000, pari al 5% di tutti i pazienti con diabete. 3 - Diabete di tipo 2 Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia cronica su base multifattoriale, che si sviluppa nell’arco di molti anni a causa di un deficit della produzione di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche; non è mai dovuto all’autoimmunità ed è sempre meno grave di quello presente nel diabete di tipo 1. Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da una combinazione di insulino-resistenza, ovvero l’incapacità dei tessuti di rispondere all’insulina in maniera piena e adeguata e dalla carenza relativa dell’ormone, ovvero una quantità inadeguata di insulina rispetto alle esigenze. Il deficit di secrezione e l’insulino-resistenza hanno numerose cause, da una predisposizione genetica all’eccesso di peso dovuto a dieta inadeguata e sedentarietà, che è spesso presente in questi pazienti. Il diabete di tipo 2 compare in genere dopo i 40 anni, anche se l’età si sta abbassando, e riguarda quasi 4 milioni di italiani a cui si aggiunge un altro milione di pazienti che sono diabetici senza saperlo. 4 - Anakinra Anakinra è un antagonista umano del recettore dell’interleuchina 1 prodotto in cellule di Escherichia coli mediante la tecnologia del DNA ricombinante, indicato negli adulti per il trattamento dei segni e dei sintomi dell’artrite reumatoide (AR) in associazione con metotrexato con risposta inadeguata al solo metotrexato. Anakinra è indicato in adulti, adolescenti, bambini e infanti di età ≥ 8 mesi con un peso corporeo ≥ 10 kg per il trattamento delle Sindromi periodiche associate alla criopirina (CAPS), tra cui: Malattia infiammatoria multisistemica ad esordio neonatale (NOMID) / Sindrome cronica, infantile, neurologica, cutanea, articolare (CINCA), Sindrome di Muckle-Wells (MWS) e Sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo (FCAS). Anakinra è inoltre indicato nel trattamento della malattia di Still, una malattia rara di natura auto-infiammatoria che colpisce sia i bambini sia gli adulti, con un’incidenza nei paesi occidentali di circa 1,5 casi anno ogni milione di abitanti. Spesso associata a febbre, eruzione cutanea e infiammazione articolare, la malattia di Still è anche conosciuta come artrite idiopatica giovanile sistemica (SJIA) o malattia di Still dell’adulto (AOSD). Read the full article
0 notes
liveunict · 5 years
Text
Diabete, lo studio dei ricercatori dell'Università di Perugia
Scopo del lavoro è stato quello di aumentare i livelli di Treg (cellule T regolatorie del sistema immunitario) in topi che tendono ad ammalare spontaneamente di diabete mellito di tipo 1 (topi NOD) in modo tale da prevenire l’insorgenza del diabete in questi topi.
Modalità di ricerca
L’aumento delle Treg è stato ottenuto dai ricercatori dei due gruppi perugini trattando i topi con un anticorpo…
View On WordPress
0 notes
Il riscontro, a digiuno, di un valore glicemico di 220 mg/dl
Il riscontro, a digiuno, di un valore glicemico di 220 mg/dl
Il riscontro di glicemia alta è un dato frequente, specialmente nelle persone adulte o anziane. Avere valori a digiuno di glicemia elevati non significa automaticamente essere diabetici, anche se è un campanello d’allarme che deve portare ad approfondimenti. Le principali cause di iperglicemia sono il diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1, l’uso di farmaci contententi glucosio o di cortisone, e,…
View On WordPress
0 notes
medicomunicare · 16 days
Text
Comprendere i livelli di elastasi: un indicatore chiave della funzione pancreatica
Introduzione Il pancreas è un organo essenziale per il corretto funzionamento del sistema digestivo e la regolazione del metabolismo. Una delle sue funzioni principali è la produzione di enzimi digestivi, tra cui l’elastasi pancreatica, un enzima cruciale per la digestione delle proteine. La misurazione dei livelli di elastasi pancreatica nelle feci è un test diagnostico ampiamente utilizzato per…
0 notes
triadrios · 5 years
Video
youtube
🛑 ALERTA! Como Evitar diabete di tipo 2 e um Produto Exclusivo para Você! 👉 Visite Agora o Nosso Site e Veja Essa Oferta Exclusiva Para Você: http://bit.ly/gcoliin O que é diabete di tipo 2? Diabetes é uma doença causada pela produção insuficiente ou má absorção de insulina, hormônio que regula a glicose no sangue e garante energia para o organismo. A insulina é um hormônio que tem a função de quebrar as moléculas de glicose(açúcar) transformando-a em energia para manutenção das células do nosso organismo. O diabetes pode causar o aumento da glicemia e as altas taxas podem levar a complicações no coração, nas artérias, nos olhos, nos rins e nos nervos. Em casos mais graves, o diabetes pode levar à morte Quais os tipos mais comuns de diabete di tipo 2? O diabetes mellitus pode se apresentar de diversas formas e possui diversos tipos diferentes. Podendo ser uma diabete muito alta, Independente do tipo de diabetes, com aparecimento de qualquer sintoma é fundamental que o paciente procure com urgência o atendimento médico especializado para dar início ao tratamento. O que é diabetes tipo 1? Sabe-se que, via de regra, é uma doença crônica não transmissível, hereditária, que concentra entre 5% e 10% do total de diabéticos no Brasil. Cerca de 90% dos pacientes diabéticos no Brasil têm esse tipo. Ele se manifesta mais frequentemente em adultos, mas crianças também podem apresentar. O que é diabete di tipo 2? O diabetes tipo 2 ocorre quando o corpo não aproveita adequadamente a insulina produzida. A causa do diabetes tipo 2 está diretamente relacionado ao sobrepeso, sedentarismo, triglicerídeos elevados, hipertensão.e hábitos alimentares inadequados. Como prevenir a diabete muito alta? A melhor forma de prevenir o diabetes e diversas outras doenças é a prática de hábitos saudáveis • Comer diariamente verduras, legumes e, pelo menos, três porções de frutas. • Reduzir o consumo de sal, açúcar e gorduras. • Parar de fumar. • Praticar exercícios físicos regularmente, (pelo menos 30 minutos todos os dias). • Manter o peso controlado. Quero apresentar para você uma nova forma de prevenir a diabete e emagrecer de forma segura e saudável, O G-Colin, produto de forma 100% natural que Aje diminuindo a sua glicose no sangue, reduzindo seu apetite e ajudando na perda de peso. Se você tem interesse em conhecer mais sobre o G-Colin, convido a você clicar no Link Abaixo: http://bit.ly/gcoliin #diabeteditipo2 #diabete #gcolin #gcolinfunciona #diabetemelitus IGNORE AS TAGS: diabete di tipo 2,diabete,diabete mellito di tipo 2,farmaci diabete tipo 2,terapia diabete tipo 2,dibete mellito tipo 2,suganorm diabete tipo 2,diabete tipo 2 cosa fare,dieta per diabete mellito tipo 2,nuovi farmaci diabete tipo 2,diabete tipo 2 quali farmaci,succo per ridurre il diabete di tipo 2 in una settimana,diabete mellito 2,diabete mellito tipo 1,diabete, gcolin by Produto Gcolin
0 notes