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#Francesco Filippini
beatricecenci · 3 months
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Francesco Filippini (Italian, 1853-1895)
La lettura, Madame Bovary
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random-brushstrokes · 7 months
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Francesco Filippini - Woman with Flowers (1886)
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marcogiovenale · 3 months
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elio pagliarani e il gruppo 63: tre audio da un'intervista curata da nadia cavalera (1992)
Tre audio di Elio Pagliarani Intervista di Nadia Cavalera a Elio Pagliarani (1992). Il Gruppo 63 * Intervista di Nadia Cavalera a Elio Pagliarani. Il Teatro del Gruppo 63 * Intervista di Nadia cavalera a Elio Pagliarani (1992). Moravia e Sanguineti
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borrominitour · 10 months
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"un corpo umano con le braccia aperte, come che abbracci ogni uno che entri"
Casa e oratorio dei Filippini featuring the naughtiest little cherub of them all, by Francesco Borromini 1637-1650
📷 by me
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londranotizie24 · 6 months
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Movimientos del Siglo XX
IMPRESIONISMO
Antes de empezar a desglosar la historia del impresionismo, debo dejar en claro algunos puntos:
Tenemos muy presente que el "modernismo" en el arte lo empezamos a medir desde el siglo XX, y que obviamente según "las normas" no deberíamos tomar el impresionismo como parte de esta oleada pero "El interés de los impresionistas por cuestionar, retratando la vida cotidiana en su esencia, tenían mucho más eco con el realismo de Courbet que con el idealismo académico, e incluso que con el idealismo romántico"
El impresionismo aspiraba a plasmar la luz en sus pinturas, mediante la combinación de colores y pinceladas, en vez de formas y siluetas. La pincelada impresionista, bautizada posteriormente como “pincelada gestáltica”, era breve y usaba colores puros, sin importar que en solitario no fueran pertinentes al modelo real, ya que una vez completa la imagen, se podría percibir globalmente la obra y reproducir así una totalidad bien definida, con mucha luminosidad.
dentro del impresionismo resalta el nombre de Manet, siendo figura cumbre y primordial para entender el impresionismo, dicen que este estudiaba hasta los mas antiguos (como Velázquez y el Greco) ya que este se consideraba un neo tenebrista, sin embargo, en un giro del universo, descubre la luz y como esta afecta la vida urbana, que este empezó a plasmar en muchas de sus obras donde lo que mas predomina son los colores nítidos y vibrantes, frente a un no realismo y a una rebeldía de temas.
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"La Rue Mosnier con Banderas" "El EstudioFlotante"
Un punto mas que sirvió como arma de doble filo para el arte fue la creación de la cámara :
"La cámara forzó a los artistas a crear arte, particularmente pintura, de otras formas. Ya no sólo bastaba el cambio en términos ideológicos, como fue el caso del Realismo. Ahora era necesario un cambio en el aspecto formal; un modo de pintura diametralmente distinto a la que se había empleado en Europa por siglos".
Otro de los avances del impresionismo fue la creación de nuevos pigmentos para obtener colores más puros. Gracias a ello los pintores pudieron replantear muchas leyes cromáticas de la época, entendiendo el color en relación a sus acompañantes y al contraste que con ellos generan. Por eso los impresionistas hacían juegos de sombra rompiendo con la dinámica usual del claroscuro, en favor de sombras hechas con colores complementarios que dotaban de mayor profundidad a la obra.
un elemento importante del proceso de producción de un cuadro para muchos impresionistas era pintar el tema al aire libre (en plein air), ahora una posibilidad gracias a la invención de los tubos de lata portátiles con tapa de rosca que contenían pintura ya preparada, por ende, se observaba una gama de colores mas brillante a propósito y pinceladas evidentes que explicaban estas técnicas tan momentáneas de plasmar lo que estaba frente a ellos, como lo era el amanecer, atardecer y sucesos express que no tenían durabilidad.
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de arriba hacia abajo empezando por el lado izquierdo:
Berthe Morisot (1841-1895)
Francesco Filippini (1841-1870)
Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)
Claude Monet (1840-1926)
Edgar Degas (1834-1917)
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lamilanomagazine · 1 year
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Al via a Lecce la seconda edizione di “Piano City”
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Al via a Lecce la seconda edizione di “Piano City”. Torna in scena da oggi a domenica - con 72 artisti, 48 concerti, 26 location - Piano City Lecce, festival internazionale ispirato al format creato nel 2010 a Berlino dal pianista Andreas Kern, organizzato dall'associazione Icon Radio Visual Group Aps, guidata da Alessandro Maria Polito, e diretto artisticamente dal musicista Andrea Mariano, tastierista, producer e fondatore del gruppo dei Negramaro. Una seconda edizione, quella del 2023, ricca di appuntamenti musicali di grande impatto che si snoderanno tra la città e alcuni luoghi significativi del Salento, mescolando sapientemente artisti, generi musicali e mood differenti. Anteprima stasera con un evento speciale presso il negozio "Suit", protagonista la pianista coreana Sun Hee You. Molteplici, però, i momenti iconici dell'edizione 2023, dal concerto di domani sera della cantautrice e pianista Noemi, che riarrangerà per piano e voce le sue hit più famose al Parco Archeologico di Rudiae, a Tony Berchmans con il suo spettacolo audiovisivo "Cinepiano" di reinterpretazione delle colonne sonore diventate capisaldi della storia del cinema mondiale; da Francesco Tristano, giovane e talentuoso musicista lussemburghese che fa della sperimentazione la propria cifra stilistica, a Carlo Amleto con l'ironia del suo teatro-canzone. E ancora le performance del pianista classico Alessandro Deljavan, il suggestivo "Silent Concert" di Andrea Vizzini, il jazz di Claudio Filippini e ancora, dall'etichetta INRI Classic, i pianisti Emanuele Via, Alessandra Toni e Giulio Fagiolini. Tra gli eventi speciali all'insegna della contaminazione, poi, la serata "Piano Rap", angolo dedicato ai nuovi talenti accompagnati dal pianista e performer salentino Toni Tarantino. Durante alcuni spettacoli sarà possibile inoltre contribuire alle campagne di riforestazione di Fondazione Sylva con donazioni volontarie all’ingresso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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John Fante, nella California degli emigranti
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Lo scrittore che raccontò il lato inedito della California… John Fante nacque a Denver, in Colorado, l’8 aprile 1909 da una povera famiglia d’origini italiane.  Il padre, Nick, un muratore di Torricella Peligna, nell���Abruzzo meridionale, era emigrato  negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento, dove sposò Mary Capolungo, italoamericana, nata a Chicago, figlia di un sarto lucano. Il piccolo John, primo dei quattro figli, visse la sua infanzia a Boulder e nel 1927 si diplomò al Regis High School di Denver, dai Gesuiti, poi iniziò a frequentare l’Università del Colorado senza mai ultimare gli studi. Negli anni Trenta, ventenne, Fante si trasferì in California, a Wilmington, nei pressi del porto di Los Angeles, dove seguì alcuni corsi di scrittura all’Università di Long Beach, per diventare scrittore. In questo periodo, H. L. Mencken, uno dei critici più autorevoli, lo incoraggiò a scrivere e pubblicò alcuni dei suoi racconti sulla nota rivista The American Mercury, tra cui Chierichetto. A Los Angeles, Fante alterò il mestiere di  scrittore a lavori come il  lavapiatti, il fattorino d’albergo, l’operaio nelle fabbriche di scatolame di pesce. Negli anni Trenta, Nick e Mary si trasferirono a Rosenville, una tranquilla cittadina californiana dove John conobbe la moglie, Joyce Smart, una delle prime donne laureate alla Stanford University. La famiglia Smart, costituita da ricchi proprietari terrieri anglosassoni, non vide di buon occhio la relazione della figlia con il giovane scrittore e il 31 luglio 1937 i due innamorati decisero di sposarsi in segreto a Reno, nel Nevada, e di trasferirsi a Los Angeles, dove ebbero quattro figli. Dopo la stesura del suo primo romanzo,  La strada per Los Angeles, poi uscito postumo, Fante pubblicò nel 1938   Aspetta primavera, Bandini,  considerato dalla critica americana tra i migliori libri dell’anno. Nel 1939 fu la volta di Chiedi alla polvere, il suo capolavoro, tradotto anche in Italia e un ’anno dopo, la casa editrice Viking di New York diede alla stampa la sua prima raccolta di racconti, Dago Red. Parallelamente a quella di scrittore, Fante intraprese la professione di sceneggiatore, collaborando con registi del calibro di Edward Dmytryk e Orson Welles. Alla fine degli anni Trenta, Fante si dedicò ad un progetto che considerava decisivo per la sua carriera di scrittore, sugli emigrati filippini della California per il quale firmò un nuovo contratto con Pascal Covici della Viking, il quale però, dopo avere letto alcune stesure del romanzo, rifiutò di pubblicarlo. Amareggiato, Fante per dieci anni si concentrò esclusivamente sul suo lavoro di sceneggiatore e in una vita di eccessi, dedita al gioco d’azzardo, al golf e all’alcool. Bisogna aspettare gli anni Cinquanta per il romanzo Full of Life, che uscì nel 1952 e diventa subito un best-seller tradotto in numerosi paesi, che si trasformò in un film, diretto da Richard Quine, che diede Fante un’ulteriore opportunità economica. Nel 1957 e nel 1960 John andò in Italia per lavorare con il produttore italiano Dino De Laurentiis e li scrisse il film  Il re di Poggioreale, diretto da Diulio Coletti. In quegli anni Fante scrisse La confraternita dell’uva, romanzo sulla figura del padre tra i più belli della letteratura mondiale secondo il critico Francesco Durante,  pubblicato solo nel 1977, mentre Un anno terribile e  Il mio cane stupido usciranno postumi. Anche se era afflitto da una grave forma di diabete che lo ha rese cieco e disabile, nel 1979 John decise di scrivere un nuovo romanzo e iniziò a dettare alla moglie quello che fu il suo ultimo romanzo,  Sogni di Bunker Hill, pubblicato dalla Black Sparrow nel 1982. John Fante morì l’8 maggio 1983, qualche mese dopo la ristampa di Aspetta Primavera, Bandini. Read the full article
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Piazza dell’Orologio
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Piazza dell’Orologio prende nome da un orologio posto sulla torre del Convendo dei Filippini, convenzionata a Francesco Borromini nel 1648. Sottostante vi è un mosaico di Pietro da Cortona che rappresenta la “Madonna della Vallicella”.
La particolarità di questo orologio è che in passato era strutturato come un Orologio Vallicelliano. Cosa significa? Che l’orologio inizialmente era impostato a 6 ore, e non a 12 ore come ai giorni d’oggi. Fu con la presa di Napoleone su Roma che avvenne questa trasformazione delle ore.   La Piazza dell’Orologio, inoltre, ospita il Palazzo Bennicelli, commissionato allo stesso artista dalla famiglia Spada, la quale doveva diventare principalmente sede del Banco di Santo Spirito, ma che alla fine rimase di sua proprietà. Interessante è la presenza di una biblioteca comunale centrale dell’Orologio chiamata “Casa della Letteratura” la quale è in un oratorio dei filippini, che racchiude la Svizzera italiana, l’Archivio Storico Capitolino e l’Istituto Italiano per il Medioevo.
Se come me sei un appassionato di Storia dell’Arte, ami visitare luoghi storici e secolari, per visitare questa piazza, ti consiglio di pernottare nel b&b più adatto a te! Ci trovi nel centro storico di Roma, a pochi passi dai principali monumenti (e anche da Trastevere!); potrai trovare affittacamere e b&b a prezzi super economici!
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nofatclips · 5 years
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La leggenda del Superman napoletano by Tommaso Primo from the album 3103 - Regia: Tato Strino & Yulan Morra
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beatricecenci · 4 months
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Francesco Filippini (Italian, 1853-1895)
Temporale imminente
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garadinervi · 5 years
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«il menabò» 5, Edited by Elio Vittorini and Italo Calvino, Einaudi, Torino, 1962. Graphic design: Bruno Munari
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dead-molchun · 4 years
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Francesco Filippini (1853 - 1895) Ai Piedi Del Ghiacciaio (95.5 x 55.5 cm)
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borrominitour · 10 months
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Casa dei Filippini, clock tower.
By Francesco Borromini 1647/1649.
📷 by me
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ladykare · 4 years
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Contadinella a riposo,
Francesco Filippini, 1892-93
C'è un posto per trattare il lato oscuro del cuore? O bisogna arrivare alle strette fino al punto di urlare nel bel mezzo di un prato o di una stanza?
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chrisgoesrock · 5 years
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Doctor Cyclops - Local Dogs (Retro-70′s Hardrock, Italy 2017)
Recorded in the UK and produced by James Atkinson, with the fair featuring of the Lord of Riffs Mr Bill Steer (Carcass, Firebird, Gentlemans Pistols), Local Dogs is an explosive mixture of seventies heavy rock, New Wave of British Heavy Metal and obscure doomy sabbath-style stuff ready to take you back to the spirit of a different era.
Groovy riffs and gloomy paths coming straight from the woods give you the impression that the epic saga of the Seventies ended up in something different than a fleeting reflection of the past. If you like the early Deep Purple groove, try to imagine it mixed with the bluesy Graveyard mood played by Cathedral jamming on Budgie's tunes in Witchfinder General's practice room: then you should be close to realize the spirit and the power of this record. In this contest the featuring of Bill Steer (Carcass, Firebird, Gentlemans Pistols) on lead guitar just tastes like the cherry on top of a tempting cake.
Doctor Cyclops is a seventies-styled power trio playing heavy rock music inspired by a vintage sound, eldest son of glorious Balck Sabbath and of other more underground heroes from the 70ies and early 80ies such as Sir Lord Baltimore, Captain Beyond or Witchfinder General. Even more modern references are warm-vintage styled ones: Witchcraft, Cathedral, Spiritual Beggars just to say some.
Any number of bands make boogie rock records every day. You want to commit? Get frickin’ Bill Steer to play on the thing. Yeah, I know he’s been grinding out the last few years in the reunited Carcass, and that’s awesome, but when he was in Firebird, that band was absolutely incredible, and one imagines it’s that kind of I’m-just-gonna-softshoe-while-I-play-this-awesome-’70s-lead vibe that he brings to Doctor Cyclops‘ upcoming third album, Local Dogs.
Local Dogs follows 2014’s Oscuropasso and will be the Italian outfit’s first full-length on Heavy Psych Sounds. The label posted copious details on the record — and of course it will have more to offer than the Steer guest appearance; though he gets a showing per side — as well as the striking cover art, ahead of the preorders for the CD and LP, which start next month.
Northern Italy’s cold woods are set to unleash their fieriest beast, with ’70s power trio DOCTOR CYCLOPS returning with their blistering third album “Local Dogs” this March on Heavy Psych Sounds.
DOCTOR CYCLOPS haven’t stood idle since their latest album “Oscuropasso” (World In Sound 2014), slowly but surely rustling up their heaviest and most accomplished project to date. This new full-length entitled “Local Dogs” is an explosive mixture of ’70s heavy rock, NWOBHM and doomier Sabbath-style riffage, ready to take you back to a different era. Groovy riffs and gloomy paths coming straight from the woods feel like the epic saga of the ’70s is truly likely to continue its course. In this context, the appearance of Bill Steer (Carcass, Firebird, Gentlemans Pistols) on lead guitar tastes like the icing on top of a tempting cake.
DOCTOR CYCLOPS is a power trio delivering a blistering heavy rock rejuvenating the legacy of the ’70s and early ’80s. The band formed in 2007 in a small village in the middle of Appennino mountains, Northern Italy. Their common passion for brilliant outfits such as Truth and Janey, Sir Lord Baltimore, Captain Beyond or Witchfinder General lead them to record and self-produce their first EP “The Doctor Cyclops” (2010), which is quickly followed by two full-lengths: “Borgofondo” (2012) and “Oscuropasso” (2014), both released on German heavy psychedelic label World in Sound.
Since 2008, the trio has had the chance to tour Europe several times, sharing the stages with Firebird, Blood Ceremony, Siena Root, Colour Haze, Stoned Jesus, The Grand Astoria and many other bands. DOCTOR CYCLOPS also took part to important festivals such as Freak Valley in Germany (2012) and Red Smoke Festival in Spain (2016).
The Band: ♦ Christian Draghi - guitars and vocals ♦ Francesco Filippini - bass ♦ Alessandro Dallera - drums
01. Lonely Devil 03:48 02. D.I.A. 04:14 03. Stardust (feat. Bill Steer) 04:40 04. Epicurus 05:13 05. Wall Of Misery 05:39 06. King Midas 06:23 07. Stanley The Owl 01:32 08. Druid Samhain (feat. Bill Steer) 05:20 09. Witch's Tale 06:44 10. Witchfinder General (cover) 04:06
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