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#Giro di Lombardia
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it's Lombardia soon so...
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..che bambino...!!!
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fabriziosbardella · 1 year
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E’ un tris storico quello di Tadej Pogacar che, sulle orme di Coppi e Binda, ha vinto per la terza volta consecutiva, il Giro di Lombardia. #girodilombardia #bergamo #ciclismo #sport #tadejpogacar #eventi #primopiano #inevidenza #fabriziosbardella
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divulgatoriseriali · 1 year
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Alfonsina strada e la bici: un'icona senza tempo
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sportsallover · 1 year
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So, who are we betting on for il Giro di Lombardia? 😂
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1337wtfomgbbq · 2 years
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Words cannot express how happy I am to see him out and about, doing things, being happy🤗
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rogloptimist · 9 days
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all of the ways that it’s too late now
credits under cut!
worst case kid - tommy lefroy // tadej pogacar and primoz roglic - stage 15, tour de france 2020 // tadej pogacar and primoz roglic - giro di lombardia 2023 (IMAGO) // tadej pogacar, primoz roglic and richie porte - podium ceremony, tour de france 2020 (sirotti) // tadej pogacar and primoz roglic - stage 20, tour de france 2020 // primoz roglic - stage 12, tour de france 2024 (marco bertorello) // tadej pogacar and primoz roglic - podium ceremony, tour de france 2020 (daniel novakovic) // tadej pogacar and primoz roglic - stage 21, tour de france 2020 // tadej pogacar and primoz roglic - tour de france 2020 // tadej pogacar and primoz roglic - itzulia basque country 2021 (getty images) // tadej pogacar and primoz roglic (nik jevsnik// tadej pogacar and primoz roglic - tour de france 2020 // tadej pogacar and primoz roglic - itzulia basque country 2021 (kenzo tribouillard)
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anchesetuttinoino · 3 months
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Tutta la storia sembra sgorgare direttamente dalla penna di Tom Wolfe, il giornalista e scrittore americano inventore dell'espressione «Radical chic». I luoghi comuni sono più concreti che mai, nel condominio (occupato) di Alleanza Verdi e Sinistra. C'è il papà ingegnere di idee piuttosto liberali. Non può mancare la figlia scapestrata e di estrema sinistra. Poi abbiamo il politico equo e solidale con la casa al mare, ma senza frigo, per non consumare. E che dire del suo alleato. Parlamentare da più di 100mila euro di reddito e due case in Umbria. Lo stesso che dice che occupare le case degli altri non dovrebbe essere un reato.
Fin troppo facile smascherare il cortocircuito. Gli interpreti di questa sit-com rossoverde sono Roberto Salis e la figlia Ilaria. Con loro la coppia d'attacco più glam della nuova sinistra-sinistra: Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. I due, presi dalla foga di difendere a tutti i costi la loro beniamina, si sono lanciati in un elogio degli occupanti abusivi. Ilaria Salis è accusata di occupazione abusiva e deve 90mila euro all'Aler, l'Ente che gestisce le case popolari in Lombardia. Fratoianni fa da scudo umano alla neo eurodeputata: «Mi ritrovo nelle battaglie per il diritto alla casa, anche nelle occupazioni». Segue il socio Bonelli, secondo cui «in questo paese il tema del diritto alla casa è un tema che è stato trascurato da tutti i governi». Nella saga rossoverde spunta il padre della Salis, che due anni fa vergava questo tweet in risposta al senatore renziano Ivan Scalfarotto: «Quando vedete una proprietà privata siete spinti da un irrefrenabile desiderio di invaderla! Sempre della serie quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio!» Adesso è il primo testimonial della figlia europarlamentare.
Il solito copione da «Radical chic». Ed ecco la recente intervista rilasciata da Bonelli all'edizione romana di La Repubblica. Una beffa. Una settimana fa il leader dei Verdi apre le porte della sua dimora con «affaccio sul mare» al quotidiano del gruppo Gedi. Siamo a Ostia, in una palazzina del 1908. La vera chicca è il frigo fantasma. L'elettrodomestico c'è. Ma è staccato. «Compro del pesce e lo preparo subito. Il freezer non lo uso mai. Per il risparmio energetico ho collocato dei riduttori di volume e di flusso», racconta il politico ecologista, angosciato dall'emergenza abitativa. L'oscura intervista, relegata nelle pagine locali, brilla sul web. «Urge indirizzo per occupargli casa», ironizza su X il giornalista Pierluigi Battista.
Fioccano le prese in giro. Eccone una: «Casomai vi venisse voglia di occupare la casa di Bonelli venite già mangiati». Troppo facile sfottere Fratoianni. Più di 100mila euro di reddito e consorte collega in Parlamento. Proprietario di un fabbricato a Foligno, con un altro in comproprietà. Al netto dell'ironia, bisogna segnalare il duro commento di Marco Bentivogli, ex leader dei metalmeccanici Cisl. «Quando i figli dei ricchi dicono che è lecito occupare le case degli operai non c'entra nulla né la sinistra, né il comunismo», scrive Bentivogli.
Che infierisce: «È solo uno dei giochini con cui chi ha tutto disprezza chi fatica dalla mattina alla sera e si è guadagnato tutto ciò che ha col lavoro». Infine smaschera i finti Robin Hood delle occupazioni: «Le occupazioni avvengono solo nei quartieri dove abita la classe lavoratrice». Tutto così scontato. Radical chic, senza fantasia.
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b0ringasfuck · 6 months
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Il valore dell'istruzione
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@aitan ha recentemente scritto un post a proposito delle intenzioni del governo di rendere la vita ai diplomifici più difficile.
Valditara è un professore universitario.
Oggi c'è in giro un sacco di gente che si lamenta degli "esperti" e della scienza mainstream e avrebbe voluto curare il covid con l'invermectina.
Renzo Bossi, quello laureato a sua insaputa a Tirana, porta a casa un'indennità di 40000 Euro per essere stato in consiglio regionale della Lombardia 2 anni.
Il valore dell'educazione è provare a darsi una spiegazione coerente di tutti questi fatti.
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soldan56 · 11 months
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massimoognibene · 1 year
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Quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello, così in pace, così è bello il cielo di Belluno quando in giro non c'è nessuno.
Belluno o Nettuno
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italiavivadelchierese · 7 months
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Migliorare il Servizio Sanitario Piemontese è possibile secondo ITALIA VIVA
Venerdì 16 febbraio, a Chieri, si è tenuto un interessante evento sul quadro attuale, problemi e prospettive del servizio sanitario piemontese. La qualità dei relatori coinvolti è stata di prim’ordine: manager di grande esperienza e professionisti del settore.  L’incontro è stato aperto dal sindaco Sicchiero e si è arricchito della presenza di due esponenti nazionali di Italia Viva: la sen. Silvia Fregolent, presidente di IV Piemonte, è l’on. Luigi Marattin, responsabile economico del partito, che ha tratto le conclusioni finali. All’evento durato oltre 3 ore hanno assistito circa 130 persone.
Il quadro che è emerso è quello di un servizio sanitario piemontese poco efficace e poco efficiente, certamente non all’altezza di quelli delle altre regioni del Centro-Nord Italia (non a caso il Piemonte è stato definito “Il Sud del Nord”). La Regione è interessata da un flusso migratorio in uscita, di pazienti che cercano altrove migliori cure. Tale “fuga” non è attribuibile alla qualità del nostro personale, anzi, ma alla mancata disponibilità di servizi in Regione. Questo fenomeno, oltre a creare disagio ai cittadini interessati, determina una grave perdita di risorse economiche che escono dalle casse del nostro Servizio Sanitario a beneficio di altre regioni (soprattutto la Lombardia) alle quali i nostri concittadini si rivolgono. È necessario un cambio di passo. Se è vero che il servizio sanitario pubblico, con i suoi oltre 9 miliardi di giro d’affari, i suoi 55.000 dipendenti diretti oltre all’indotto, è la prima realtà produttiva della Regione, la sua gestione non sembra improntata a criteri manageriali. L’ultimo piano sanitario triennale risale al 2012 e aveva effetto fino al 2015. Da allora si naviga a vista!
Si paventa, per l’esercizio 2023, un possibile disavanzo di oltre 400 milioni di euro. Il rischio è di un nuovo commissariamento con l’imposizione di un piano di rientro. Non sarebbe la prima volta, avendo già vissuto questa esperienza in passato, per ben due trienni: dal 2010 al 2015. Questo renderebbe ancora più arduo l’adeguamento del nostro servizio sanitario agli standard delle regioni a noi vicine.
Ciò nonostante, migliorare è ancora possibile. Italia Viva Piemonte ha lanciato diverse proposte, in grado di contemperare il miglioramento della qualità del servizio e la riduzione dei costi.
La nostra città di Chieri è stata teatro di una interessante pagina politica. Vedremo se ci sarà un seguito, ma oggi abbiamo una certezza in più: chi si candida a governare il Piemonte deve avere una ricetta pronta per far funzionare il Sistema sanitario piemontese oggi clamorosamente inefficace ed inefficiente a danno di tutti noi utenti.
Chieri, 19 Febbraio 2024
Pier Antonio Pasquero
Presidente Italia Viva Chierese-Carmagnolese
Mariangela Ferrero
Presidente Italia Viva Provincia Torino
Davide Neku
Presidente Italia Viva Torino
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scienza-magia · 1 year
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Chiuso il più grande sito web di credenziali rubate del dark web
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Colpo al «mercato nero» delle password rubate: chiusa la piattaforma Genesis Market. Sequestri di server e attrezzature in Europa e Usa, 37 perquisizioni in Italia. Fermato un «giro d’affari» di 2 milioni di identità virtuali sottratte. Operazione internazionale di polizia contro la piattaforma Genesis Market, uno dei più grandi mercati neri virtuali del mondo, dedicato la vendita di credenziali rubate: 16 Paesi coinvolti e 37 perquisizioni solo in Italia, dove si è mossa la Polizia postale L’operazione è stata condotta dall’Fbi e dalla polizia olandese, coordinata da Europol ed Eurojust e diretta, per il territorio italiano, dalla procura della Repubblica di Roma. Genesis Market, specializzata nella vendita di credenziali di accesso e dati rubati, con un giro di affari di oltre 2 milioni di identità virtuali sottratte, è stata disattivata, con sequestri, eseguiti in tutta Europa, dei server sui quali poggiava l’infrastruttura informatica. In Italia, risultano coinvolte migliaia di credenziali, individuate dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale sotto la direzione della procura di Roma ed afferenti sia a spazi informatici della vita privata di comuni cittadini (email, social network, account di e-commerce, ecc.), sia password in grado di garantire l’accesso illecito a spazi informatici istituzionali della pubblica amministrazione, nonché a spazi appartenenti a banche e grandi imprese nazionali, erogatrici di servizi pubblici essenziali.
37 perquisizioni in Italia
Sul solo territorio italiano, sono stati emessi dalla procura 37 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, che il Cnaipic ed i Centri operativi per la sicurezza cibernetica di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria, hanno eseguito nei confronti di altrettanti clienti della piattaforma, i quali avevano acquistato nel corso del tempo migliaia di credenziali di accesso. Tra gli indagati figurano sia persone già note alle forze dell’ordine che incensurati. Le perquisizioni hanno condotto al sequestro di diversi dispositivi informatici, l’analisi dei quali consentirà ora agli investigatori di comprendere con esattezza quale sia stato l’utilizzo, da parte degli indagati delle credenziali illecite acquistate, e che tipo di informazioni riservate - ed a quale livello di segretezza - siano state compromesse. Nuova allerta cybercrime e' Wiper, spinta con guerra Read the full article
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Pronto Intervento Idraulico - Idraulici Professionisti 24h
Contattare i servizi di Pronto Intervento Idraulico rappresenta la migliore opzione per fronteggiare eventuali perdite d’acqua in casa. Questi incidenti sono spesso dovuti a guarnizioni logorate, tubi di scarico dei sanitari potenzialmente danneggiati o rottura di tubi nell’impianto di riscaldamento. Infiltrazioni causate da perdite d’acqua possono provocare danni considerevoli nel giro di poco tempo, causando macchie sulle pareti o sui pavimenti. Per questo motivo, è fondamentale intervenire con urgenza e professionalità. Contatta immediatamente il nostro numero, presente sul nostro sito, per richiedere l’assistenza del miglior tecnico nella tua zona. Collaboriamo esclusivamente con tecnici qualificati, attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
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Toscana – Firenze, Ancona, Pisa, Prato, Livorno, Pistoia, Siena, Lucca
Lombardia – Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Varese, Sondrio
Emilia-Romagna – Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Forlì
Veneto – Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Rovigo
Marche – Ancona, Macerata, Ascoli, Fermo, Pesaro-Urbino
Campania – Napoli, Salerno, Caserta, Benevento, Avellino
Friuli-Venezia Giulia – Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone
Liguria – Genova, Imperia, La Spezia, Savona
Lazio – Roma, Latina, Rieti, Frosinone, Viterbo
Abruzzo – Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila
Puglia – Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto
Umbria – Perugia, Terni
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siciliatv · 8 days
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Titoli falsi per accedere ai concorsi nella scuola: 9 arresti e 30 indagati, anche in Sicilia
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I numerosi clienti erano aspiranti insegnanti, laureati e diplomati, che pagavano ottomila euro ciascuno per conseguire un titolo e accedere a concorsi pubblici. Nove le persone arrestate e portate in carcere questa mattina dalla Guardia di finanza. Facevano parte di un’organizzazione che secondo gli inquirenti rilasciava titoli di studio e professionali falsi, o comunque senza valore legale in Italia, emessi da sedicenti enti universitari, da istituti scolastici di istruzione superiore paritari, e scuole professionali dislocate in varie regioni (Lazio, Lombardia, Calabria e Sicilia).   I clienti pagavano 8 mila euro I numerosi clienti erano aspiranti insegnanti, laureati e diplomati, che pagavano ottomila euro ciascuno per conseguire un titolo e accedere a concorsi pubblici nella scuola e diventare, tra l’altro, insegnanti di sostegno. Il giro d’affari prodotto sarebbe ingente, la Guardia di finanza ha infatti sequestrato beni per un valore complessivo di quasi 10 milioni di euro. Complessivamente sono 30 le persone indagate nell’inchiesta chiamata Zero titoli. I reati di cui sono accusate, a vario titolo e in concorso tra di loro, sono associazione per delinquere, truffa aggravata, falso materiale, corruzione e autoriciclaggio. Secondo quanto accertato dalle indagini, i principali indagati avrebbero creato un polo universitario con base operativa a Trani che si sarebbe avvalso di una rete composta da oltre 55 punti dislocati su tutto il territorio nazionale, utilizzata per reclutare i clienti. Inoltre sarebbero state costituite società di capitali all’estero (Cipro, Regno Unito e America Latina) solo in apparenza abilitate al rilascio di titoli di studio riconosciuti anche in Italia. Per pubblicizzare i corsi, venivano usati siti internet, pagine facebook e profili whatsapp. La società, inoltre, consegnava pergamene, certificazioni e traduzioni giurate contraffatte, certificati di equipollenza falsamente emessi da atenei italiani (in particolare dall’Università Sapienza di Roma). Le lezioni si sarebbero svolte tramite una piattaforma web appositamente creata, su cui era caricato anche il relativo materiale didattico, di dubbia validità e veridicità. E al termine dei vari corsi sarebbero stati distribuiti i plichi contenenti le pergamene create dall’organizzazione, attestanti il conseguimento del titolo. In alcuni casi la consegna è avvenuta nel corso di eventi appositamente organizzati presso un hotel di Roma. Nel corso delle investigazioni è stato inoltre riscontrato l’inoltro via pec al ministero dell’Università e della ricerca (Mur) di centinaia di richieste di riconoscimento dei titoli universitari, prive di qualsiasi documentazione a supporto, strumentali all’ottenimento di una ricevuta di protocollo generata in automatico dal sistema informatico del dicastero, da utilizzare illecitamente per ottenere un temporaneo incarico di insegnamento.   Corrotto un funzionario albanese La società che forniva titoli falsi per l’accesso ai concorsi nella scuola in un caso avrebbe corrotto un funzionario governativo albanese al fine di garantirsi l’attivazione e la favorevole conclusione del procedimento di accreditamento di un istituto che forniva i corsi. Secondo quanto accertato dalle indagini a seguito di contrasti sorti a causa della spartizione dei profitti illeciti, il gruppo criminale si sarebbe diviso in tre distinte compagini. La prima avrebbe offerto a Trani percorsi formativi professionali attraverso la costituzione di altre imprese e aggregandosi a nuovi soggetti. La seconda avrebbe continuato con il sistema fraudolento costituendo un nuovo polo a Foggia - avvalendosi di ulteriori società e associazioni culturali - e acquisendo le quote di un’università privata albanese per mezzo della quale garantire il conseguimento di titoli di studio sempre senza valore legale in Italia. In questo contesto due degli indagati avrebbero corrotto un funzionario governativo albanese. La terza compagine, grazie anche all’apporto operativo di un avvocato del foro di Reggio Calabria, avrebbe proposto agli alunni truffati la consegna di una pergamena, creata ad hoc, in sostituzione di quella già ricevuta, dietro il pagamento di una somma che oscillava tra i 500 e i 2.500 euro. Ad aiutare gli investigatori sono stati diversi elementi tra cui le testimonianze di circa 50 clienti; le intercettazioni telefoniche e ambientali; la collaborazione del Mur, dell’università Sapienza e degli altri soggetti pubblici e privati richiamati nella documentazione che veniva illecitamente predisposta.   Sequestrati beni per 10 milioni Gli ingenti proventi illeciti conseguiti, quantificati complessivamente in circa 10 milioni di euro, sarebbero poi stati reinvestiti nell’attività criminosa, nell’acquisto di beni mobili (tra cui una Maserati) e immobili. Nel corso delle indagini sono state inoltre sottoposte a sequestro impeditivo le quote sociali di otto imprese, con la conseguente nomina di un amministratore giudiziario. Sono in corso di esecuzione decine di perquisizioni personali e locali in tutta Italia. Read the full article
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Se la pillola non va giù, da alcol a zero acqua gli errori più comuni dei pazienti
(Adnkronos) - No, non basta un poco di zucchero e la pillola va giù, come cantava Mary Poppins, l'indimenticata tata magica nel film cult della Disney. "Non voglio fare del male a un personaggio che mi riporta all'infanzia, ma facciamo già colazioni molto ricche di zuccheri e, con tutto quello che mangiamo, se evitiamo di consumarne ancora è meglio. Al di là di qualche presenza di fruttosio o altro fra gli eccipienti del principio attivo del farmaco che ne favorisce l'assorbimento, io lo zucchero lo eviterei. Un po' di acqua è sufficiente", sorride Alberto Corsini, professore ordinario di farmacologia, università degli Studi di Milano. Una battuta, la sua, ma introduce un tema molto serio: sono tanti gli errori che le persone alle prese con capsule e compresse commettono. Il più frequente in assoluto? Mandar giù la pillola senz'acqua, spiega l'esperto all'Adnkronos Salute.   "E' vero, abbiamo delle formulazioni orosolubili che permettono una somministrazione senza l'utilizzo di acqua - premette il farmacologo - Ma pensiamo ai pazienti cronici, con pressione elevata, colesterolo alto, diabete: la maggior parte delle terapie prevede farmaci che richiedono l'assunzione con acqua. Perché altrimenti non li assorbiamo". Se la pillola non va giù E "non basta un dito di acqua - avverte - ci vuole un bicchiere pieno, che vuol dire 150-200 ml, per favorire la solubilizzazione e il trasferimento a livello gastrointestinale, dove poi avviene l'assorbimento vero e proprio. Ci sono tantissimi studi ormai da 40-50 anni, che hanno evidenziato che se prendo la stessa aspirina, un antibiotico, qualunque farmaco con poca acqua, piuttosto che con un bicchiere pieno, ne assorbo meno della metà. Quindi ho già un fallimento terapeutico. Prima ancora di iniziare la cura, sto sbagliando".  L'assorbimento di un farmaco è un punto molto critico, evidenzia Corsini. Nel 'galateo' del farmaco orale va aggiunto che "va assunto in posizione eretta", cercando almeno di mettersi seduti, in posizione verticale e non sdraiati. "Perché questo favorisce per gravità il trasferimento dalla bocca allo stomaco. Il passaggio nell'esofago è di circa 2-3 minuti. Nel giro di 10 minuti, stando in quella posizione, il farmaco raggiunge lo stomaco dove può avere luogo l'assorbimento. Questo passaggio è facilitato dall'acqua, che aumenta il peso". Di esempi, assicura l'esperto, ce ne sono tanti. "Pensiamo ai farmaci bifosfonati per l'osteoporosi negli anziani, che sono scarsamente assorbibili: bisogna aiutarli assumendoli con un'acqua con pochissimi sali. Non si può prendere il farmaco con un caffè, un tè, un succo, perché sennò se ne assorbe pochissimo. E non è scherzo, perché il paziente rischia fratture".  Un altro elemento importante è quando si indica che il farmaco va preso in presenza di cibo. Gli integratori C'è poi il capitolo integratori: "Se una persona vuole consumare vitamine, piuttosto che sali, magnesio, calcio, è bene farlo lontano dai medicinali. Facciamo l'esempio dei farmaci per la tiroide (in Lombardia sono 700mila le persone che ricevono questi farmaci di terapia sostitutiva perché magari ipotiroidei). Se si prendono con degli integratori se ne assorbe la metà. Il consiglio è dunque aspettare almeno due ore prima di prendere gli integratori". Un messaggio è poi per chi, terrorizzato dall'affogarsi con le pillole, le mastica: "A parte il fatto che credo siano poche quelle con un buon sapore, occorre sapere che la saliva ha un pH diverso da quello gastrointestinale - dice Corsini - Esempio: i farmaci inibitori di pompa protonica", usatissimi per ulcere, gastriti e reflusso, "hanno bisogno di essere in un ambiente acido per essere attivati. Se si masticano in bocca, alla fine si perdono". Insomma, se si indica che un farmaco va assunto in un certo modo, "è perché è studiato in quelle condizioni. Un primo aspetto che si valuta è il tipo di somministrazione. E quindi l'assunzione non deve essere fatta 'ad personam', ma seguendo quelle che sono le istruzioni".   Capitolo latte L'elenco degli errori più comuni include la scelta di accompagnare le pillole col latte. Anche qui l'insidia è dietro l'angolo, perché "molti farmaci, alcuni antibiotici e altre molecole, 'precipitano' con il calcio, con i latticini. E quindi, ancora una volta, si ha un fallimento terapeutico", avverte il farmacologo. Se "non vogliamo farci del male", continua, evitiamo ovviamente di far scendere giù la pillola con bevande alcoliche. "L'alcol solubilizza la molecola in modo diverso e non va per niente bene. L'assunzione del farmaco deve essere rispettata". Gli esempi sono infiniti: "Per alcune molecole il succo d'arancia potrebbe portare a precipitazioni, potrebbe portare alla chelazione - elenca Corsini - Facciamo l'esempio di alcuni antibiotici, i chinoloni, piuttosto che i bifosfonati". Si rischia dunque di "perdere una grossa quota di successo delle terapie per questi errori banalissimi".   Un accenno a parte merita il succo di pompelmo: "Si era visto, ormai diversi anni fa, che l'assunzione di notevoli quantità di pompelmo poteva inibire il metabolismo, l'eliminazione del farmaco, e questo portava a un aumento delle concentrazioni fino a effetti tossici. Prima si era visto con alcuni antipertensivi, quindi con cadute dei livelli pressori, poi con un effetto antiaritmico maggiore, maggiori problemi di tollerabilità dei farmaci per il colesterolo. Tanto che in ospedale, nelle diete o negli studi clinici, il pompelmo è bandito. Ma questo non vuol dire che io non devo consumare un bicchiere di succo di pompelmo al giorno. Le cose vanno contestualizzate: il pompelmo è un potente inibitore del metabolismo dei farmaci se si arriva a consumarne un litro al giorno. Quindi berne un bicchiere al mattino e poi prendere un farmaco alla sera non è drammatico, salvo rarissime eccezioni, come alcune statine".   Pillola e... caffè Stimolanti come il caffè? "Dire a un italiano di non bere il caffè è impossibile - sorride - ma anche in questo caso, semplicemente è meglio farlo lontano dall'assunzione dei farmaci. La strategia ideale può essere prendere il proprio medicinale con un bel bicchiere d'acqua e poi dopo mezz'ora o un'ora fare colazione. Sono semplici suggerimenti che possono aiutare. L'ultima indicazione importante è che ci sono alcuni farmaci, i famosi vecchi anticoagulanti, per i quali occorre stare attenti a utilizzare la vitamina K, che si può trovare negli integratori, per esempio. Se dunque si assume il warfarin - e in Italia sono ancora 400mila i pazienti che lo prendono - l'integratore se proprio lo si vuole prendere va preso almeno due ore dopo. Chi consuma gli anticoagulanti deve stare poi attento ad utilizzare le verdure con foglie larghe, che sono ricche di vitamina K. Ovviamente si può fare un pasto con l'insalata, perché tutto va contestualizzato. I farmaci - conclude dunque Corsini - ci aiutano ma vanno rispettati. Perché se non li prendiamo secondo le indicazioni, il rischio è che non funzionino. E non si deve avere il timore di chiedere quali sono le regole corrette al farmacista, al medico o all'infermiere". Con buona pace di Mary Poppins.   [email protected] (Web Info) Foto di Miguel Á. Padriñán da Pixabay Read the full article
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