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#Giulia Tramontano
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Scompare una donna bellissima, porta in grembo il suo bambino di sette mesi. Gli ultimi giorni per lei sono stati difficili, ha scoperto la vita parallela del padre di suo figlio, dell’uomo accanto al quale dorme. Pare avere portato via da casa 500 euro in contanti, il bancomat e il passaporto. Le donne non hanno dubbi su come sia andata davvero ma sperano. Noi donne viviamo così, mute, rassegnate e spaventate, in attesa di sapere chi sarà la prossima di noi. Anche quando si parla di allontanamento volontario e qualcuno ipotizza abbia lasciato l’Italia, noi donne continuiamo a non avere dubbi. “Magari voleva sparire per riflettere”… qualcuno dice…Magari fosse andata così ma così non è andata, le donne sapevano, anche se speravano. Di femminicidio non si parla mai abbastanza. Alla famiglia Tramontano il nostro abbraccio e speriamo un po’ di silenzio, a Giulia e al suo bambino le nostre lacrime, le nostre preghiere e una carezza. Non doveva andare così, non doveva andare di nuovo così.
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ilblogdellestorie · 1 year
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Però stai tranquilla, ti amo...
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mccek · 1 year
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Resiste ancora il bisogno di raccontare in un certo modo queste storie, come il caso di Giulia Tramontano, di andare a cercare un particolare, una parola, in un momento inopportuno.
Non condivido un approccio che trasforma la cronaca nera in cronaca rosa.
Ricordo una trasmissione nella quale veniva invitata sempre una signora, che intervistata più volte per la morte della sua vicina di casa, appariva sempre più pettinata, truccata e in tiro.
Così si trasforma tutto in uno spettacolo.
Immaginate se fosse un vostro famigliare, dato in pasto alle reti televisive, dove abbonda lo sciacallaggio continuo.
Il rispetto non è fare una decina di post al giorno su Giulia e suo figlio, quando, con uno, sanno benissimo che si potrebbe riassumere tutto, non è intervistare persone che “potrebbero aver visto/sentito”, andare da due madri senza alcuna colpa a porre loro mille domande, facendole sentire ancora più in colpa.
Voi nei vari social, come i giornalisti, non siete giudici, avete tutti il diritto di esporre il vostro pensiero ma, non di rendere tutto un circo, e all’essere umano piace approfittarsene per buttare tutto in “caciara”, per farsi qualche like o seguace in più.
Questo è l’Italiano medio, quando puoi capita a lui, allora non va più bene, con gli altri tutti criminologi, giudici.
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ama-la-mente · 1 year
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Se per un orso è stato chiesto l'abbattimento...
Cosa dovrebbero fare a quell'essere immondo che ha ucciso la sua compagna che portava in grembo il suo bambino?
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ninocom5786 · 1 year
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Pena di morte? Assolutamente favorevole a chi ha ucciso Giulia Tramontano. Non fucilazione, iniezione o impiccagione, ma usando animali feroci come leoni e tigri da porterlo usare loro cibo oppure farlo morire di stenti senza prestare cure né farlo mangiare.
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Un pensiero va alla famiglia di Giulia che dovrà vivere per sempre con questo dolore e non esiste pena peggiore, non esiste condanna peggiore, non esiste vita peggiore perché non sarà più vita la loro, ma sopravvivenza. Una madre non deve piangere una figlia, una madre non deve morire con suo figlio in grambo, una donna che sta per diventare madre non può morire, un figlio che sta per venire al mondo non deve mai morire. Questa notizia mi ha spezzato l'anima, ci ho messo del tempo per poter trovare le parole giuste per poter condividere la mia tristezza. Non cambieranno di certo le cose, ma l'indifferenza, quella non ci sarà mai, finché ci sarà una Giulia a morire, noi indifferenti non lo saremo mai.
A Giulia.
Tutta la sabbia
non coprirà mai questo dolore,
nemmeno tutto il mare
potrà bastare
per poter un giorno
dargli un nome.
È rabbia,
è silenzio,
è dolore,
è perché una madre
non cullerà suo figlio la notte
raccontandogli di un mondo migliore.
Perché nessuna Donna
dovrebbe morire per amore.
Il sole non asciugarà
le lacrime,
la speranza poi verrà
ma non fermerà il pianto.
Tra le onde,
i cieli sereni,
là dove il mare sarà calmo,
forse là
vivranno per sempre
Giulia e il suo Thiago.
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Cara Giulia ti scrivo una lettera
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lospeakerscorner · 6 months
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Cinema e societá
Marco Rossano dirige il workshop Cinema e societá all’I.C. Giovanni XXIII di Sant’Antimo, città natale di Giulia Tramontano. La Cultura della non violenza di genere si fonda sull’educazione e sulla consapevolezza che qualsiasi forma di abuso sia inaccettabile.  SANT’ANTIMO  | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – All’I.C. Giovanni XXIII  è partito un workshop di Sociologia visuale sull’utilizzo…
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isabelladifronzo · 1 year
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Omicidio Tramontano, Giulia: "L'acqua puzza di ammoniaca, mi sento drogata", Impagnatiello usò anche il cloroformio - Il Giornale d'Italia
Ribadisco: #finepenamai
#GiuliaTramontano 🌹
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In questi giorni in tanti ci siamo ricordati di Melania Rea, la sua bimba Vittoria oggi ha tredici anni e porta il cognome della sua mamma, dopo averne fatto richiesta in tribunale. Vittoria vive con i nonni a Somma Vesuviana, viene descritta come una ragazzina determinata e forte, la gioia della famiglia Rea, che non dimentica la dolce Melania. Lo zio Gennaro qualche tempo fa ha voluto dedicarle un post molto toccante su Facebook, ve lo riporto qui. Ricordiamoci quanto sia ancora troppo dura per noi donne, ricordiamoci quanto meritiamo e non dimentichiamo mai di darci sostegno reciproco. Vinciamo ogni esitazione, ogni vecchio cliché e ricordiamoci di stare sempre dalla parte delle donne e quindi dalla nostra. Difendiamoci, difendiamole.
tizianacerra.com
“Sono trascorsi 12 anni, 12 anni in cui il dolore dentro il nostro cuore non diminuisce mai. In questo giorno la mente ripercorre quei momenti dalla scomparsa al ritrovamento. Momenti di speranza che immediatamente vennero sopraffatti da momenti di disperazione. A Te purtroppo non è concesso di ritornare tra di noi, dalla Tua bimba (oggi una bellissima ragazza), mentre al tuo carnefice viene data questa possibilità e tra qualche anno sarà libero perché qualcuno decise che non ci fosse crudeltà nelle 35 coltellate ricevute. Questa è la giustizia. Cara Melania da lassù proteggi sempre la Tua famiglia e la Tua Vittoria”
Gennaro Rea
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ilblogdellestorie · 1 year
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BASTArdo
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downtobaker · 1 year
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La disgustosa narrazione da fotoromanzo della cronaca nera in Italia
di Claudia Grande Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, l’ennesima vittima di femminicidio in Italia Oggi La Stampa titola: “Uomini che uccidono le donne: al Paese serve un’opera di educazione profonda”. Ieri titolava: “Al Paese serve un’opera di educazione profonda: dobbiamo insegnare alle donne a salvarsi”. Correzione raffazzonata che non ha inciso sul contenuto dell’articolo: la…
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kon-igi · 10 months
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FATEMI CAPIRE
Che cos'ha di particolare la morte di Giulia Cecchetin da giustificare tutto questo stracciar di vesti, loghi in sovraimpressione e minuti di silenzio in varie sedi istituzionali o meno?
Cioè, prima di lei sono state ammazzate Giulia Donato, Martina Scialdone, Oriana Brunelli, Teresa Di Tondo, Alina Cristina Cozac, Yana Malayko, Melina Marino, Santa Castorina, Iulia Astafieya, Maria Febronia Buttò, Zenepe Uruci, Sara Ruschi, Brunetta Ridolfi, Danjela Neza, Jessica Malaj, Giulia Tramontano, Maria Brigida Pesacane, Floriana Floris, Svetlana Ghenciu, Margherita Ceschin, Maria Michelle Causo, Mariella Marino, Angela Gioiello, Sofia Castelli, Celine Frei Matzohl, Anna Scala, Vera Schiopu, Rossella Nappini, Marisa Leo, Maria Rosa Troisi, Liliana Cojita, Anna Elisa Fontana, Klodiana Vefa, Concetta Marruocco, Annalisa D'Auria, Etleva Kanolja e Michele Faiers Dawn.
38 donne ammazzate solo nel 2023.
56 nel 2022
61 nel 2021
63 nel 2020
Se la reazione è dovuta a quei particolari strappalacrime tipo che si doveva laureare il giorno dopo o il fiato sospeso per il desiderio popolare di una storia a lieto fine, allora devono andare tutti a cagare pezzi di vetro.
Magari le altre 38 non si dovevano laureare ma sapete com'è, magari volevano vivere lo stesso.
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amavit · 10 months
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Teresa Spanò 2 Gennaio
Giulia Donato 4 Gennaio
Martina Scialdone 13 Gennaio
Oriana Brunelli 14 Gennaio
Teresa Di Tondo 15 Gennaio
Alina Cristina Cozac 22 Gennaio
Giuseppina Faiella 28 Gennaio
Yana Malayko 1 Febbraio
Margherita Margani 4 Febbraio
Antonia Vacchelli 6 Febbraio
Melina Marino 11 Febbraio
Santa Castorina 11 Febbraio
Cesina Bambina Damiani 12 Febbraio
Rosina Rossi 16 Febbraio
Chiara Carta 18 Febbraio
Sigrid Grober 19 Febbraio
Maria Luisa Sassoli 23 Febbraio
Giuseppina Traini 25 Febbraio
Caterina Martucci 1 Marzo
Rosalba Dell’Albani 4 Marzo
Iolanda Pierazzo 6 Marzo
Iulia Astafieya 7 Marzo
Rossella Maggi 8 Marzo
Petronilla De Santis 9 Marzo
Rubina Kousar 9 Marzo
Maria Febronia Buttò 10 Marzo
Pinuccia Contin 16 Marzo
Francesca Giornelli 28 Marzo
Agnese Oliva 29 Marzo
Zenepe Uruci 30 Marzo
Carla Pasqua 31 Marzo
Alessandra Vicentini 31 Marzo
Sara Ruschi 13 Aprile
Brunetta Ridolf 13 Aprile
Rosa Gigante 18 Aprile
Anila Ruci 19 Aprile
Stefania Rota 21 Aprile
Barbara Capovani 23 Aprile
Wilma Vezzaro 25 Aprile
Antonella Lopardo 2 Maggio
Rosanna Trento 3 Maggio
Danjela Neza 6 Maggio
Jessica Malaj 7 Maggio
Anica Panfile 21 Maggio
Yirel Natividad Peña Santana 27 Maggio
Ottavina Maestripieri 1 Giugno
Giulia Tramontano 1 Giugno
Pierpaola Romano 1 Giugno
Giuseppina De Francesco 8 Giugno
Maria Brigida Pesacane 8 Giugno
Floriana Floris 9 Giugno
Cettina De Bormida 10 Giugno
Rosa Moscatiello 12 Giugno
Svetlana Ghenciu 19 Giugno
Margherita Ceschin 24 Giugno
Laura Pin 28 Giugno
Maria Michelle Causo 28 Giugno
Ilenia Bonanno 6 Luglio
Benita Gasparini 19 Luglio
Mariella Marino 20 Luglio
Norma 22 Luglio
Vera Maria Icardi 24 Luglio
Marina Luzi 25 Luglio
Angela Gioiello 28 Luglio
Mara Fait 28 Luglio
Sofia Castelli 29 Luglio
Iris Setti 6 Agosto
Maria Costantini 9 Agosto
Celine Frei Matzohl 13 Agosto
Anna Scala 17 Agosto
Vera Schiopu 19 Agosto
Francesca Renata Marasco 28 Agosto
Rossella Nappini 4 Settembre
Marisa Leo 6 Settembre
Nerina Fontana 16 Settembre
Cosima D’Amato 20 Settembre
Maria Rosa Troisi 20 Settembre
Rosaria Di Marino 20 Settembre
Liliana Cojita 21 Settembre
Manuela Bittante 25 Settembre
Anna Elisa Fontana 25 Settembre
Carla Schiffo 27 Settembre
Monica Berta 27 Settembre
Klodiana Vefa 28 Settembre
Egidia Barberio 30 Settembre
Anna Malmusi 1 Ottobre
Piera Paganelli 4 Ottobre
Eleonora Moruzzi 5 Ottobre
Silvana Aru 13 Ottobre
Concetta Marruocco 14 Ottobre
Marta Di Nardo 20 Ottobre
Antonella Iaccarino 21 Ottobre
Giuseppina Lamarina 24 Ottobre
Pinuccia Anselmino 25 Ottobre
Annalisa D’Auria 28 Ottobre
Etleva Kanolija 29 Ottobre
Michele Faiers Dawn 1 Novembre
Patrizia Vella Lombardi 14 Novembre
Francesca Romeo 18 Novembre
Giulia Cecchetin 18 Novembre
Non ho neanche più lacrime da versare, solamente tanta rabbia, fino a quando dovremo sopportare tutto ciò?
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ideeperscrittori · 10 months
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LUI
Stavo pensando a una cosa. Prima del femminicidio di Giulia Cecchettin abbiamo seguito sui giornali il caso di Giulia Tramontano.
Ho fatto uno sforzo per richiamare alla mente quella vicenda. Ho scritto qui il nome della donna uccisa, ma devo confessare che non lo ricordavo. Mi è servita una ricerca su Google per farlo riemergere dalla nebbia. Eppure è passato poco tempo. Eppure per qualche giorno quel nome era rimasto impresso nella mia mente. Ma l'avevo dimenticato.
Invece ricordavo perfettamente il nome di lui. Ma perché la memoria mi ha fatto questo scherzo?
Forse perché dopo il delitto si parla della vittima all'inizio, ma poi il vero protagonista diventa lui. C'è un racconto mediatico a più voci che sommerge ogni cosa e mette lui al centro dell'inquadratura: cos'ha fatto, cos'ha detto, come si comporta, le sue giustificazioni, le sue ricerche su Google, la sua vita, le sue azioni, la sua freddezza, le strategia difensiva, le dichiarazioni dell'accusa, l'intervista al vicino, il collega di lavoro che non ha notato niente di particolare, la ricerca di qualcosa di strano nella sua vita (perché qualcosa di strano deve pur esserci), la nostra rabbia nei suoi confronti, la gente che chiede la pena di morte, le lettere che lui riceve, i giornalisti che intervistano sua madre, la madre che lo perdona, la madre che non lo perdona.
Lui riempie lo schermo e oscura tutto. Non c'è spazio per la vittima e neppure per analisi sociologiche. E ho la sensazione che nell'interesse per lui ci sia il desiderio di guardarlo in faccia per cercare quell'anomalia psichica (o addirittura fisica, sulla scia di Lombroso) capace di farlo apparire come una creatura completamente diversa dalle altre. Ci piace l'idea di un difetto di fabbrica a cui si può porre rimedio eliminando il prodotto difettoso.
Per una curiosa coincidenza (che coincidenza forse non è), in molte affermazioni che respingono riflessioni sul patriarcato troviamo proprio questo concetto, chiaro e tondo, espresso alla luce del sole. Ci dicono che non bisogna parlare di questioni sociali e mentalità da combattere, perché non è quello il problema: il problema è lui, solo lui.
Ci dicono: non parliamo della condizione femminile, parliamo di lui.
Ci dicono: non diamo spazio alle dichiarazioni di Elena Cecchettin, parliamo di lui.
Voltare pagina è una preoccupazione diffusa. Si cerca di preparare il terreno per dimenticare tutto e parlare d'altro, prima che a qualcuno venga la tentazione di guardare oltre la finestra (o addirittura dentro di sé) e notare cose che non vanno per il verso giusto.
Dicono che non c'è nessun problema, a parte lui. Ma ora lui è in gabbia. Tutto risolto. La palla passa ai collegi giudicanti. Perché lui è l'eccezione, è l'anomalia.
L'idea che trasforma lui nella rara aberrazione di un sistema quasi perfetto è stranamente rassicurante, ti rimbocca le coperte prima di dormire sonni tranquilli. Lui non è come il nostro vicino. Non ha niente in comune con noi. I problemi sociali non esistono. Esiste lui, ma a questo si può porre rimedio. Non dobbiamo farci domande. Non dobbiamo cercare di cambiare.
Ecco ciò che tanta gente vuole sentirsi dire.
[L'Ideota]
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