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#Il Primo Omicidio
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Bruintober part 45
Sleep, then, if you so desire, sleep for ever!
More of the Cain and Abel stuff
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falcemartello · 26 days
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LE OLIGARCHIE DI POTERE DELLA UE HANNO SDOGANATO ANCHE L’OMICIDIO POLITICO.
Il primo ministro della Slovacchia, stato membro della comunità europea, è vittima di un tentato omicidio e si trova in fin di vita in ospedale.
Se, come sembra al momento probabile, si salverà, potrà dirsi fortunato.
Le istituzioni e i grandi giornali dell'Occidente condannano naturalmente l'attentato (non potrebbero fare altrimenti), ma fanno subito dei distinguo.
Fico è un comunista, è un amico di Orban, è un mezzo fascista, è un negazionista no VAX , è un putiniano.
La Repubblica, per non venir meno al suo ruolo di megafono dell'atlantismo e del sionismo più forsennati, ci spiega che è anche un camorrista. Insomma, quasi quasi quelle palle in pancia se le è meritate.
Quanto al fatto che sia stato regolarmente eletto dal suo popolo, la cosa è irrilevante.
Come è noto, sono democratiche solo le elezioni che vincono gli amici.
Le altre, no.
Anche riguardo all'attentatore il comportamento della stampa è a dir poco strano.
Se Fico è un poco di buono, chi gli ha sparato è un idealista, un poeta (avrebbe pubblicato un libro di poesie), uno scrittore.
Il fatto che fosse anche militante di un partito ultraliberista, sostenesse con foga la causa ucraina, manifestasse sotto le insegna della NATO e dell'UE non è motivo di imbarazzo.
In fondo ha agito mosso da buone intenzioni.
Fico è un leader europeo e quindi il sistema mediatico non può abbandonarsi all'esplicita esultanza come quando Geddafi venne torturato e il suo cadavere, insieme a quello del figlio, fu lugubremente esposto in moschea; o come quando Saddam Hussein venne impiccato in diretta televisiva dopo che i suoi figli e nipoti adolescenti erano stati bruciati vivi (il New York Times esibí in prima pagina, a mo' di trofeo, quelle immagini raccapriccianti).
Con i leader del mondo sviluppato bisogna mantenere un po' di decoro.
La sostanza però è la stessa e ci dice che le oligarchie al potere in Occidente hanno completamente sdoganato l'omicidio politico.
Esse agiscono come una banda di terroristi.
Silvio Dalla Torre
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yomersapiens · 6 months
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Ho ricevuto in regalo un mini-panettone. Io non concepisco l’esistenza della pasticceria mignon. Mi sembra un abominio. Però tant’è, non è che ci potevo fare molto, oramai il danno era stato fatto e il mini-panettone consegnato. L’ho messo vicino al grande panettone in cucina. Quello che avevo acquistato in precedenza, perché io non compro cazzate mini. Non è un panettone così grande, sia chiaro, è un panettone di normali dimensioni ma vicino al mini-panettone sembra un colosso. Era ora di colazione e così è iniziato il dibattito interiore: quale dei due aprire per primo. Nella mia testa gli ho attribuito dei ruoli. Quello grande era il padre e quello piccolo il figlio. Forse avrei dovuto mangiare prima il panettone piccolo ma mi sono immaginato le ritorsioni del padre durante la notte che cerca di soffocarmi urlando “Hai mangiato mio figlio!!!” e io che mi dimeno e lui non sta usando un cuscino no, sta usando il suo soffice corpo che spinge contro il mio viso con vendicativa forza e allora vabbè, mi metto a morderlo e masticarlo e svento il tentato omicidio riempiendomi la pancia. Sono tornato in me per un istante, no non posso mangiare quello piccolo per primo è una cattiveria. Lui è innocente. Potrei iniziare dal grande. Potrei portare il mini-panettone fuori dalla cucina, per non fargli assistere al momento del taglio della prima fetta, ovvero l’amputazione di una porzione di corpo del padre. Forse dovrei tenerlo sempre in salotto e riportalo in cucina a panettone terminato. Immagino le sue domande. “Dov’è babbo? Era qui! Dove è andato papino?”. Sarei costretto a escogitare qualcosa. Ho reso orfano e miserabile Panettino (sì, gli ho dato un nome). Andrei a comprare un altro panettone e gli direi ecco, tuo padre è qua, mica era successo niente! “Papà! Sei tu!!! Ho temuto ti fosse accaduto qualcosa…” suvvia Panettino, calmati, cercherei di tranquillizzarlo, gli darei del paranoico. “Papà ma… sei diverso… tu, tu non eri al pistacchio… che strano colore… che strano sapore… dove è finita la tua glassa di mandorle?” e niente mi scoprirebbe in un attimo, mica è scemo Panettino e io posso provarci quanto voglio ma lui oramai ha capito. La moka inizia a eruttare caffè e mi riporta alla realtà. La decisione è tanto ardua quanto ovvia, non posso vivere così. Dispongo padre e figlio sul tavolo, estraggo due lame e ne impugno una per mano. Li rivolgo uno verso l’altro perché non voglio essere guardato e desidero si diano un ultimo saluto prima di affondare le lame nello stesso momento. Resto in silenzio un minuto e aspetto smettano di dimenarsi cercando salvezza. Lavo il senso di colpa dalla mia coscienza e dalle lame. Poi procedo a mangiare quello grande, perché è al cioccolato. Quello piccolo ha l’uvetta. Cosa gli passa in mente alle nuove generazioni. Uvetta. Ma siamo pazzi? Io non lo so qua mi sembra che si stia davvero perdendo il senno.
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ninocom5786 · 5 months
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Il primo paese al mondo a riconoscere l'aborto come diritto fu la Russia dopo la rivoluzione d'ottobre; l'Italia ci arriverà dopo 60 anni.
E ancora stiamo qui a discutere su un diritto universale per tutte le donne se è omicidio o no solo perché è immorale contro Dio anche se subisci violenza.
Avete rotto! Dovete tappare la bocca e lasciare in pace le donne che vogliono abortire per motivi molto precisi.
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sarcasm-andotherstuff · 7 months
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1) Not all men, non tutti i maschi sono così, non potete generalizzare.
Non generalizzo, ma non vedo per quale ragione dovrei lodare qualcuno per non essere un assassino. Quando un uomo si sente in dovere di precisare di essere diverso da un tizio che controlla, rapisce, aggredisce, uccide una donna che cosa vuole esattamente, un applauso? Una medaglia? Riceviamo forse un premio per non essere criminali?
Non commettere violenza è il livello base di convivenza civile: non si dipinga il minimo della decenza come una prova di virtù.
Se poi la paura è legata alle relazioni (“le donne hanno paura degli uomini, resterò scapolo tutta la vita”), si sappia che per chiunque l’intimità è anche vulnerabilità. Il timore d’essere temuti credo possa almeno pareggiare con il timore di subire violenza, no?
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2) Cherry picking e benaltrismo (Non c’è un aumento di casi! E allora i maschicidi? Gli infanticidi? E allora i paesi islamici?)
Primo. Se si parla di violenza sulle donne il tema è la violenza sulle donne, se ritenete meritevoli di dibattito altri temi fatevi i post vostri.
Secondo. L’allarme sociale si crea di fronte a fenomeni statisticamente rilevanti, non necessariamente in numeri assoluti. Esibire il grafico che mostra che le vittime femminili di omicidio restano costanti negli anni, come se quel dato fosse una vittoria, mostra la mancata comprensione della tendenza, visto che, a fronte della generale diminuzione dei reati (e degli omicidi) la mancata flessione delle vittime femminili non può essere interpretata positivamente.
Terzo. Il fatto che le donne in Iran siano perseguitate e oppresse non rende sopportabile la violenza di genere altrove, né rende capricci o voluttà le rivendicazioni femministe.
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3) Volemosebene, basta guerra tra i sessi!
Denunciare la violenza di genere, riflettere sul patriarcato non significa, né ha mai significato, odiare i maschi, né ingaggiare un derby donne contro uomini, ma casomai criticare un certo tipo di maschi (ma pure di femmine, che ne adottano retorica). In altri termini, significa riconoscere l’egemonia culturale che il privilegio maschile ha imposto e impone. E far emergere questo conflitto, non tra maschi e femmine, ma tra patriarcato e parità, richiede anche argomentazioni forti e toni aspri: nella lotta contro disuguaglianze e discriminazioni, il bon ton non è un requisito essenziale.
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E, quanto a retorica, anche in buonafede, sappiate che non abbiamo bisogno di sentirci dire che doniamo la vita o che siamo esseri angelicati: siamo tutte diverse, con idee, temperamenti, caratteristiche differenti, così come i maschi, così come chiunque. Abbiamo bisogno, e abbiamo diritto, tuttə, di avere potere sul nostro corpo, sul nostro spazio, fisico, psicologico e sociale. Abbiamo bisogno di elaborare e rivendicare, di vivere e di convivere, di legarci restando persone, individualità che esistono non solo in funzione di qualcuno o di qualcosa.
E tra i maschi non cerchiamo, né dovremmo cercare, eroi, salvatori, giustizieri o principi azzurri. Se davvero, sinceramente, autenticamente, non per provocazione o polemica, temete il femminismo e non cogliete problemi nel modello patriarcale, ma vorreste non essere parte del problema, siateci alleati. Riconoscete il privilegio di cui godete (che non è una colpa, è un vantaggio), iniziando da quello della parola: per una volta, lasciate il palco, il microfono, il megafono, l'editoriale, l’ospitata in tv. E chiedete, leggete, ascoltate, cercate di capire e non convincetevi subito di esserci riusciti. Imparate a condividere e rilanciare le parole altrui: ci sono persone che parlano veloci per l’abitudine di essere interrotte, ci sono discorsi che meriterebbero ascolto invece che lezioni, ci sono voci che andrebbero amplificate.
E quando si ha un privilegio il miglior servizio è farsi cassa di risonanza.
Roberta Covelli
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ragazza-whintigale · 1 month
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Loved Anastasius post 💓💓Need a part 2 or Ana pov please!!
𝔜𝔞𝔫𝔡𝔢𝔯𝔢 𝔄𝔫𝔞𝔰𝔱𝔞𝔰𝔦𝔲𝔰 𝔇𝔢 𝔄𝔩𝔤𝔢𝔯 𝔒𝔟𝔢𝔩𝔦𝔞 𝔵 𝔯𝔢𝔞𝔡𝔢𝔯
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ Who Made Me A Princess
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere, tentato omicidio, utilizzo veleno per topi, tortura, ossessione, possessione, disumanizzazione, menzione all’omicidio, sangue, abuso fisico e mentale, manipolazione,
𝔓𝔞𝔯𝔬𝔩𝔢 ➵ 1791
⟢𝙿𝚛𝚎𝚌𝚎𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 / 𝚂𝚞𝚌𝚌𝚎𝚜𝚜𝚒𝚟𝚘 ⟣
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Era difficile per Anastasius descrivere il suo primo incontro con (Nome) mentre per (Nome) è l’incubo più ricorrente quando dorme e quando è sveglia.
Lei semplicemente non gli ha mai rivolto attenzioni in primo luogo. Non gli rivolse attenzione neppure quando aveva l’opportunità di apparire in buona luce agli occhi del principe e non lo avrebbe mai davvero fatto ad essere sinceri solo le circostanze hanno portato al loro incontro.
Era una nobildonna, figlia di un Visconte, di cui Anastasius non ricordava neppure il nome, quindi ovviamente aveva accesso ai balli a palazzo, eppure non l’aveva mai notata prima. Una ragazza misteriosa, silenziosa ed elegante, che si circonda della sua cerchia ristretta e in cui è riuscita a nascondersi per molto tempo. Era davvero una persona che difficilmente e normalmente non si sarebbe notata nella folla e Anastasius non l’ha fatto ovviamente. Avrebbe potuto essere così per sempre se non avesse fatto quel ingenuo piccolo primo passo.
(Nome) era certamente una ottima e silenziosa osservatrice, i grandi occhi (Colore) erano certamente la sua qualità più evidente. Era anche un'ottima ascoltatrice e forse il suo acume era stata la sua rovina più grande.
Ma ancora di più la vana speranza che proclamare a qualche guardia di nascosto che qualcuno stava per avvelenare il principe senza essere notata o interroga era davvero da ingenui.
Portata davanti a una folla di nobili, l’unica cosa che fece era proclamare il complotto che si rivelò vero.
Anastasius fu salvato e assolutamente interessato a cosa fosse passato per la testa della ragazza in quella notte. Era spaventata dalla scoperta? Era preoccupata per lui? È venuta subito a denunciare il fatto? Oppure ci ha ripensato ancora e ancora cercando i benefici per lei? O forse voleva farsi vedere agli occhi dell’Imperatore?
Lui doveva saperlo: Che tornaconto aveva esattamente da tutto questo quella donna di poco conto? Non poteva averlo fatto solo per pietà… o invece si. Anche se non era realmente pietà ma più senso di colpa, ma comunque non aveva un tornaconto. Non ci stava guadagnando assolutamente niente.
Lo status e la popolarità di (Nome) non era cambiata. Anche se si parlava del complotto nessuno parlava che era stata lei a sventarlo semplicemente parlando e qualora l’avessero scoperto la (Colore) li avrebbe semplicemente liquidati. (Nome) non si era nemmeno presentata al palazzo imperiale per riscuotere il favore dell’Imperatore.
Per qualche strana ragione, Anastasius sperava che lo facesse, che prima o poi venisse e si presentasse per quella persona terribile e scalatrice sociale che lui sperava fosse. Ma non lo fece, anzi, non si fece nemmeno vedere ai balli sociali.
Doveva vederla.
Quando fu davanti alla tenuta del Visconte il suo Entourage chiacchieró rumorosamente riguardo la vista dell’abitazione circondata dal verde.
Ma lo sguardo del principe era semplicemente rapito dalla figura della figlia del Visconte che era scesa insieme al padre e alla madre per offrire la loro ospitalità al reale.
(Nome) non aveva detto una parola da quando era arrivato e non sembrava intenzionata a farlo.
❝ Qual’è il tuo intento? ❞ Una volta rimasti soli, fu Anastasius a parlare alla donna. Come appena risvegliata da un sogno, sbatte le palpebre mentre cercava di capire cosa potesse intendere l’uomo. Lei non aveva fatto assolutamente niente per dare l’impressione che lui aveva in qualche modo frainteso. ❝ Perdonatemi Vostra Maestà, per qualsiasi cosa io possa aver fatto, tuttavia io non capisco. ❞ Quella frase è uscita con una certe elegante e compostezza da parte di lei. L’espressione tornò neutrale e distante.
Era certamente abile per essere una donna qualsiasi e senza una vera importanza. ❝ Cosa avete ottenuto da quel giorno al ballo, quando mi avete salvato la vita. ❞ Un'espressione di chiarezza stiró l’espressione della donna che sembrava essere troppo matura per la sua età. Si spostó leggermente dalla posizione in cui era, e lo stesso fece lui di conseguenza. ❝ Penso abbiate frainteso, Sua Maestà. Io non ho ottenuto qualcosa dalle mie azioni. ❞ (Nome) fece una pausa, prese un sorso della bevanda fresca, si asciugó la bocca con il fazzoletto ricamato per poi parlare di nuovo. ❝ Mi è semplicemente sembrato giusto farlo, tutto qui. Se insistete, sparirò dalla corte, o ancora verrò a riscuotere il favore così da far tacere le voci.❞ Anastasius era rapito da questa donna. Dalla voce monolinea e calda, dai gesti semplici ed essenziali e dallo sguardo puntato ovunque tranne che nei suoi occhi.
Non stavi mentendo… e non era quello ad infastidirlo. Ma più che altro la semplicità con cui tu volevi risolvere la cosa. Come se fosse qualcosa di semplice e poco conto. Un bisticcio tra bambino o un ladruncolo da quattro soldi.
❝ Credi davvero di poterlo risolvere con così poco? ❞ ❝ Perché non dovrebbe essere così? Vi turba questa cosa? Possiamo trovare un compromesso se Sua Maestà lo desidera. ❞ Certo… Anastasius ha capito ad un tratto. (Nome) stava cercando di risolvere la faccenda il più velocemente possibile. Ecco perché era stato facile rimanere da soli e lei non aveva mosso un ciglio a questo comportamento.
Potrebbe quasi ridere in realtà. Volevi sparire sotto un velo trasparente senza voler essere notata? (Nome) voleva che lui non avesse mai notato che lei esisteva. Faceva davvero ridere e perciò rise di gusto. L'espressione di (Nome) si corrucció all’improvviso cambiamento del principe, prima di assumere un’espressione altamente preoccupata. Stava parlare ancora, forse chiedendo se stesse bene, se volesse qualcosa o se lei avesse detto qualcosa di sbagliato.
❝ Hai Ragione, Lady (Nome). Perché non semplificare tutto! ❞ Una sottile linea di dubbio e paura per le prossime parole del principe era ben percettibile dall’espressione della giovane Lady. ❝ In che m-modo? Sempre se non sono inopportuna, Mio Principe.❞ No, non era inopportuna, infondo non sarebbe possibile per lui riscuotere il favore se lei non ne era a conoscenza.
❝Ho bisogno di una fidanzata, mia signora. E voi sareste perfetta per il ruolo. ❞
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❝ Sei silenziosa questa mattina, mia signora❞ La figura del principe fece capolino nei suoi appartamenti o meglio dire i loro appartamenti. L’ elegante passo del principe lo portò a sedersi al fianco della sua amata che si irrigidì alla semplice vicinanza. I suoi occhi erano posati su di lei ad analizzare come il suo portamento fosse rigido e impostato in sua presenza e di come il piccolo ago si stesse a poco a poco piegando tra le dita della donna. Una donna certamente degna di apparire con il principe, che non aveva secondi fini e che era troppo spaventata e intelligente per cercare di fargli del male. Lui semplice la adorava alla follia. Una follia fuori da qualsiasi controllo, che divorava entrambi. Lei dall’esterno e lui dall’interno.
Le porse un fiore come era solito fare ogni giorno, forse sperando che lei si sciogliesse ad un gesto così galante. La Rosa Inglese aveva un rosso intenso e brillante. Si aspettava che (Nome) la prendesse e lei lo fece, per poi posarla da qualche parte vicino a lei. Non degnó ulteriormente il fiore di attenzioni, tanto sarebbe sfiorito entro pochi giorni.
❝ Io sono sempre silenziosa, vostra maestà. ❞ Forse rivolgersi così a lui non era davvero la scelta più furba che abbia mai avuto, tuttavia che lei fosse rimasta in silenzio o avesse parlato non sarebbe cambiato niente in situazioni come queste. ❝ Questo è vero. ❞ Cantò con interesse alla sua schiettezza. Con il tempo era cambiato il comportamento di (Nome) o forse si è solo rivelata come la persona che solo le sue cerchie strette conoscevano davvero bene e questo non poteva fargli piacere. Ogni tanto si assicurava di tenerla al suo posto per accertarsi che non diventasse troppo audace ma tutto sommato gli è piaciuto quel suo modo spesso sfacciato, soprattutto quando la pressione la fa crollare come un castello di carte. ❝ Anche se a dire la verità mi piace di più quando piangi e implori. ❞
Come se fosse possibile, (Nome) si irrigidì ancora di più. Non era mai un buon segno quando parlava sotto minacce velate e lei ne sembra davvero consapevole. In quel momento poteva sentire tutti i lividi, i tagli, le ferite e le scottature che Anastasius le aveva procurato, bruciare all’unisono.
Con uno schiocco di dita la porta della stanza si aprì e una serie di cameriere entrarono per servire il tè. Il profumo leggero di rose si diffuse nell’aria, a causa della rosa regalata e dell’aroma del tè.
(Nome) non si è sorpresa di tutta quella gente che era disposta a servirli, ma si è sorpresa del fatto che insieme non ci fosse qualcuno che avesse fatto qualcosa per cui, secondo Anastasius, andasse punito.
❝ Cosa hai in mente? ❞ Le parole tremarono mentre si spostava a guardare i presenti ed infine il suo fidanzato. ❝ Assolutamente niente, mia casa principessa. ❞ Fece segno a qualcuno mentre parla e successivamente una tazza le venne servita. Il liquido ambrato, leggermente rosato, le fumava sul viso.
C’è qualcosa nel the. Non poteva che essere quello, lui aveva sempre doppi fini. Perché ora sembra solo canzonarla e prenderla in giro senza mai fare qualcosa. Deve avere qualcosa in mente, si scervelló nel pensare a qualsiasi scenario, situazione o piano, lui potesse inventarsi. O forse non stava facendo assolutamente niente, la stava solo prendendo in giro. Ma… se non fosse così.
Se il the fosse veramente avvelenato e nel fidarsi poteva firmare la sua condanna e il divertimento del principe.
Anastasius rise di gusto ad un certo punto. Provava sempre un certo gusto nel deriderla. ❝ Su su, (Nome) non fare quell’espressione o mi farai arrossire. ❞ Con la coda dell’occhio osservo il biondo mentre un’altro sbuffo di vapore gli scaldó il viso. ❝ Come potrei mai fare una cosa del genere alla mia bella Moglie? ❞ La cosa che (Nome) trovava ridicola e inquietante era che lui lo farebbe davvero, anzi, lo aveva già fatto diverse volte.
Lui aveva cercato di avvelenarla per davvero. Solo per puro divertimento. ❝ Avanti, non guardarmi come se ne fossi capace. ❞ Schioccó le dita di nuovo. Dalle porte entrarono delle guardie questa volta, mentre trascinavano una figura maschile sanguinante.
Un semplice fantino che le aveva raccolto il suo ventaglio quando le era caduto. Questa colpa era davvero così grave da dover essere punita e non solo giudicata?
Un gemito di dolore uscì dal povero ragazzo lasciato cadere a terra successivamente.
❝Adesso (Nome), dimmi quanto sei disposta a sacrificare… ❞ Anastasius giocó con la sua tazizna vuota guardando divertito la ingiusta vittima. ❝ Tu o lui? Scegli in fretta e sarò clemente. ❞
Scelse Se stessa… Affinché tutti in quella stanza potessero confermare che nessuno era più adatto e crudele di lei a stare con un principe altrettanto crudele
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I libri della renna
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Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
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È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
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Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
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Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
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Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
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Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
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Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
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Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
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massimogilardi · 11 months
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Vincent Feugere des Forts (1825-1889), scultore francese
Opera: La morte di Abel
Materiale : Marmo
Musée d'Orsay (Parigi)
Discepolo di François-Joseph Heim e dello scultore Jehan Du Seigneur, debuttò nella Sala del 1849 presentò lì il gesso del Denier de la veuve, il cui marmo espose nel 1852
Nel 1853 ha scolpito due bassorilievi raffiguranti San Juan e San Mathieu, per la cappella dell'ospedale Lariboisière di Parigi, e ha realizzato il gruppo Calvario per la cappella del Calvario nella chiesa di Saint-Jacques-Saint-Christophe a la Villette. Ha trionfato nel Salone del 1864 presentando il gesso del suo Abel morto (una copia a Chartres, Musée des Beaux-Arts), per il quale ha ricevuto una medaglia, prima di presentare il marmo nel Salone del 1866 (Parigi, Musée d'Orsay).
Una fonderia di bronzo dell'Abel si trovava alla fine del XIX secolo nello Château des Forts, vicino ad Illiers. (Eure-et-Loir). Ha vinto di nuovo medaglie nei saloni del 1865 e del 1867 (per il gesso e poi il marmo della sua Chevrier)
L'OPERA :
Rende omaggio ad Abel, protagonista assoluto, che appare sdraiato a terra, immobile. Darei l'impressione che si tratti di un giovane che sta dormendo se non fosse per la ferita che si può vedere sulla sua fronte, che traduce che si è verificato un atto violento.
Secondo la Bibbia, Caino e Abele erano figli di Adamo ed Eva. Caino era il fratello maggiore. Sono cresciuti insieme, Abele si dedicò al pascolo mentre Caino all'agricoltura. Un giorno fanno un'offerta a Dio: Caino dà i prodotti della terra e Abele dà alcuni dei primi neonati del suo gregge. Dio accetta l'offerta di Abele, ma non quella di Caino. Pieno di grande rabbia e gelosia Caino uccide Abele. E' il primo omicidio della storia.
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curiositasmundi · 15 days
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Ricostruendo le ore precedenti al fatto, gli agenti di Polstrada e Squadra mobile, assieme alla polizia scientifica, hanno individuato degli elementi che facevano ricondurre la tragedia ad una ipotesi di omicidio e non di suicidio.
Il pm si è quindi recato negli uffici di Polizia, dove ha interrogato il 39enne, e al termine ha disposto il fermo di indiziato di omicidio volontario, provvedimento eseguito dai poliziotti. L'uomo è stato condotto in carcere.
Gli elementi che hanno incastrato il compagno
La tragedia sarebbe avvenuta al culmine di una lite. L’ennesima, da quanto ricostruito dagli agenti, tanto che sul 39enne sono stati riscontrati lividi ed escoriazioni riconducibili a precedenti episodi violenti.
Gli investigatori hanno riscontrato inoltre diverse incongruenze nella ricostruzione delle ultime ore antecedenti la tragedia.
Nella tarda serata di mercoledì, Favero è crollato, iniziando a fare delle parziali ammissioni. Durante l’interrogatorio davanti al pm, ha ricostruito gli ultimi momenti ed il suo stato di disagio per la relazione ormai in crisi, con la preoccupazione di non poter più vedere il figlio di tre anni.
Le telecamere
Telecamere determinanti per scoprire il femminicidio di Giada Zanola. La polizia infatti ha acquisito i filmati degli impianti di videosorveglianza della frazione Prati del Comune di Vigonza, notando che nel cuore della notte, verso le 3.30, una automobile si era fermata all'altezza del cavalcavia sulla A4.
Un secondo occhio elettronico ha confermato che la stessa auto poco dopo rientrava nell'abitazione dove viveva la coppia Favero-Zanola.
Da qui l'uomo è stato torchiato e ha ammesso di aver seguito in piena notte la moglie che si era allontanata a piedi dall'abitazione. In un primo momento, invece, aveva detto di essersi svegliato la mattina e di non averla trovata a letto. Sul motivo per cui i due sono arrivati sul cavalcavia, Favero ha detto di avere un vuoto di memoria e non ricordare nulla.
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mtonino · 1 month
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Inno individualista
Pria di morir nel fango della via, imiteremo Bresci e Ravachol; chi stende a te la mano, o borghesia, è un uomo indegno di guardare il sol.
Le macchine stridenti dilaniano i pezzenti e pallide e piangenti stan le spose ognor, restano i campi incolti e i minator sepolti e gli operai travolti da omicidio ognor.
E a chi non soccombe si schiudan le tombe, s’apprestin le bombe, s’affili il pugnal. È l’azion l’ideal!
Francia all’erta, sulla ghigliottina tronca il capo a chi punirla vuol; Spagna vil garrotta ed assassina; fucila Italia chi tremar non suol.
In America impiccati, in Africa sgozzati, in Spagna torturati a Montjuich ognor; ma la razza trista del signor teppista l’individualista sa colpir ancor.
E a chi non soccombe si schiudan le tombe, s’apprestin le bombe, s’affili il pugnal. È l’azion l’ideal!
Finché siam gregge, è giusto che vi sia cricca social per leggi decretar; finché non splende il sol dell’anarchia, vedremo sempre il popol trucidar.
Sbirri, inorridite, se la dinamite voi scrosciare udite contro l’oppressor; abbiamo contro tutti, sbirri e farabutti, e uno contro tutti noi li sperderem.
E a chi non soccombe si schiudan le tombe, s’apprestin le bombe, s’affili il pugnal. È l’azion l’ideal!
Di questo canto esistono due versioni con testo variato e musiche differenti. Autori e data non si conoscono anche se il riferimento a Gaetano Bresci indica che il testo potrebbe essere stato scritto nei primi anni del ‘900. in realtà il testo è preesistente all’attentato di Monza: “al posto di Bresci era citato Pini, espropriatore anarchico milanese, morto alla Cajenna”. Nel canto vi sono vari richiami: a Bresci, che nel 1900 giustizia il re Umberto I per vendicare le innumerevoli vittime popolari che a Milano cadono sotto il piombo dei cannoni di Bava Beccaris; a Ravachol, ghigliottinato in Francia l’11 luglio 1892 per una serie di atti dinamitardi; a Montjuch, la famigerata prigione di Barcellona, dove il 13 ottobre 1909 viene fucilato il pedagogista libertario Francisco Ferrer y Guardia, fondatore della Scuola Moderna; all’America dove l’11 novembre 1887 vengono impiccati i Martiri di Chicago, nel cui ricordo viene celebrato il Primo Maggio.
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dilebe06 · 1 month
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Che stronzata.
C'è un omicidio ed il primo sospettato è il lead. La protagonista femminile da subito lo incolpa dell'accaduto nonostante lui neghi che non c'entra nulla.
Vengono fatte le indagini e si scopre che sto povero lead è innocente.
Giustamente il ragazzo è infuriato con la donzella - e fidanzata - perché non gli ha creduto e se ne va molto arrabbiato e deluso.
A questo punto la serie, pensa bene di ricordarci che la lead è una poliziotta e che sospettare di qualcuno è il suo lavoro. Fosse anche un fidanzato. Con tutti i personaggi che vanno a parlare con il lead per convincerlo a chiedere scusa alla poliziotta.
Ma scusa di cosa???
Teoricamente questa è innamorata e non ha manco il minimo dubbio che il lead sia innocente? non lotta per dimostrare che lui non c'entra nulla con la faccenda? Non gli da fiducia?
Sta tizia non ha MAI mostrato di credere al lead. Non è che una volta scoperto che il ragazzo poteva essere implicato ha detto:-" Oh, non è possibile che sia lui. Lui è bravo e buono. Non farebbe mai una cosa del genere. Ma per dimostrare che 1)faccio il mio lavoro e 2) che è innocente lo porto in centrale per interrogarlo. Perché io lo conosco e so che non farebbe mai una cosa così."
Alla fine dei salmi è lui che si scusa con lei per essersi arrabbiato e per non aver capito il suo lavoro speciale di poliziotta.
Io basita.
Cioè. come posso tifare per una coppia che non ha il minimo senso della fiducia? La protagonista al minimo soffio che il lead potrebbe essere colpevole di qualsiasi cosa, lo arresta, lo tratta come un criminale...
Amore. Certo. Credici.
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agorareview · 11 months
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Verità per Lucia Raso TgVerona Sera 08/07/23 Telenuovo #LuciaRaso #Verit...
Verità per Lucia Raso TgVerona Sera 08/07/23 Telenuovo #LuciaRaso #VeritaperLuciaRaso #Verona  news -  Servizio di TgVeronaSera  su Lucia Raso VeritaperLuciaRaso - Iscriviti al canale YT :   youtube @VeritaperLuciaRaso  -  Seguici su Facebook : @VeritaperLuciaRaso 00:00 titoli  TgVerona Sera    Fonti: corrieredellasera -   Lucia Raso morta in Baviera: il padre assolto per gli sms al papà del fidanzato indagato   di Laura Tedesco. Rischiava la condanna per minacce. I Raso all’attacco sui social: «Nostra figlia fu aggredita prima della caduta dalla finestra. Ecco le prove». Lucia Raso, suo padre assolto per gli sms inviati al papà del fidanzato «Sappiate che le cose non finiranno presto...quando verrà a galla la verità, sarà fatta giustizia». Così, nei giorni immediatamente successivi alla tragica e misteriosa morte di sua figlia Lucia in Germania, «messaggiava» Pietro Raso a Moreno Treo, padre di Christian, il fidanzato della vittima. Venerdì il papà di Lucia, caduta fatalmente dalla finestra del fidanzato in Baviera, è stato assolto dall’accusa di aver minacciato via sms e Whatsapp il papà di Christian: il signor Raso rischiava la condanna a causa di quella e di altre frasi indirizzate al telefonino del signor Treo, che oltre ad averlo denunciato si era anche costituto parte civile in aula contro il genitore della vittima ed ex fidanzata di suo figlio Christian. Il contenzioso si è ora chiuso davanti al giudice di pace del Tribunale di Verona, dottor Giuliano Crivellaro: difeso dall’avvocato Enrico Bastianello, Pietro Raso è stato assolto «perché il fatto non sussiste». La mamma di Lucia: «Noi chiediamo solo giustizia» Secondo il magistrato scaligero, dunque, aver scritto «sappiate che le cose non finiranno presto...quando verrà a galla la verità, sarà fatta giustizia» non integra il reato di minacce. «Se mio marito fosse stato condannato sarebbe stata un’autentica beffa, un vero scandalo - reagisce la signora Xenia Maria, moglie di Pietro e mamma di Lucia -. Sarebbe stato paradossale se, dopo aver perso nostra figlia in circostanze che devono ancora essere chiarite, il padre di Lucia fosse addirittura stato condannato. Mio marito non ha mai minacciato il papà di Christian, la nostra famiglia chiedeva e continua ancora a chiedere solo la verità, tutto qui. Vogliamo giustizia e verità per Lucia, chiediamo soltanto di sapere come mai nostra figlia non è mai potuta tornare da quel viaggio in Germania. A quasi tre anni di distanza non sappiamo ancora cos’è realmente accaduto quella maledetta notte». La Procura ha chiesto l'archiviazione per Christian Treo Il dramma che ha sconvolto per sempre le vite di due intere famiglie, i Raso che hanno perso la figlia e anche i Treo visto che Christian è stato indagato per il presunto omicidio volontario di Lucia, è datato 24 novembre 2020: belli, giovani e innamorati, la commessa 36enne Lucia Raso e il pizzaiolo 29enne Christian Treo stavano trascorrendo un weekend d’amore in Baviera, a Landshut, dove lui lavorava come stagionale in un locale. Quella notte sfociata nel sangue, la coppia veronese si trovava nell’appartamento di Treo insieme ai due coinquilini siciliani del 29enne. Alcol, risate, sembrava un’allegra serata tra amici invece all’improvviso la situazione precipitò: un malinteso, poi forse una lite, finché avvenne il peggio. Lucia cadde dalla finestra al primo piano, perdendo la vita sul colpo. Si aprì così uno scenario di dolore e di dubbi, partirono le indagini e scattarono i tanti, troppi interrogativi che tuttora devono trovare risposta. In questo momento l’inchiesta è giunta a un nodo cruciale e tutto dipenderà dal verdetto della giudice delle indagini preliminari Carola Musio: spetta a lei sciogliere la riserva decidendo se accogliere o meno la richiesta di archiviazione con cui il pubblico ministero Stefano Aresu ha concluso le indagini su Christian Treo prosciogliendolo, come sollecitava il suo difensore Massimo dal Ben, dai sospetti di aver ucciso Lucia. La famiglia di lei: «Ha subìto un'aggressione prima di morire» Ma la famiglia Raso, assistita dall’avvocato Bastianello e supportata dalla criminologa Roberta Bruzzone, non si rassegna all’idea che il caso possa venire relegato in un cassetto senza colpevoli: oltre a opporsi all’archiviazione, è appena tornata all’attacco sui social annunciando sulla pagina Facebook creata appositamente per chiedere la verità su Lucia «clamorosa novità! Dall’autopsia - affermano i Raso su Fb - si evidenzia che Lucia, prima di cadere, ha subito un’aggressione (oppure è stata picchiata: “La corona del primo incisivo in alto a sinistra è rotta”. È emerso anche Un ematoma sotto l’occhio. La perizia della Procura conferma ferite non compatibili con la caduta.   segue.... Corriere del Veneto Verità per Lucia Raso, TgVerona, Sera, Telenuovo, LuciaRaso, VeritaperLuciaRaso, Verona, Baviera, Lucia Raso, Verona, Lucia Raso Verona, Lucia Raso ultime notizie, Verona, caso Lucia Raso, Rassegna stampa
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emz26 · 3 months
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L’agente Vinnie, Fox e l’ispettore Greco.
La strada bagnata scorreva sotto le ruote della sua Shevy d’ordinanza, erano 5 minuti che l’inseguimento era cominciato. L’agente Vinnie aveva notato un movimento sospetto mentre era fermo all’El’s dinner, un tizio coperto da un lungo impermeabile e con in testa un cappellaccio da australiano stava trafficando accanto ad una Chevrolet bianca, scese dalla pattuglia e si avvicinò al soggetto, “hey” grido per farsi notare, e l’uomo lo noto, la reazione era prevista. Il tizio saltò in auto e partì con la fretta di chi aveva qualcosa da nascondere, Vinnie si aspettava una reazione simile, aveva 30 anni d’esperienza, ed era già pronto a raggiungere il volante della pattuglia per dargli dietro, tutto questo con buona pace della voglia di ciambelle del suo collega Josh.
Pioveva quella cazzo di notte, sulla strada bagnata la Shevy era come un pesante rinoceronte con le pattine ai piedi, scivolava ovunque, bisognava guidare in punta di dita, ogni frenata rischiava di diventare un bacio contro il muro, ogni curva sembrava una faticosa virata in mare, e anche in rettilineo non si poteva abbassare la guardia, ogni pozzanghera generava una sbandata, l’unica cosa positiva era che anche il fuggiasco guidava una Chervolet special deluxe del ‘40 di colore bianco, i fari della volante la facevano risaltare nel buio della notte, era un cazzo di inseguimento a rallentatore.
L’Hudson era una spaventosa macchia scura sul lato sinistro della strada, Vinnie era travolto dal desiderio e dalla paura, voleva prendere il fuggiasco ma non voleva saltare dentro al fiume con la macchina, l’immagine di una Shevy zebrata intenta a saltare giù da un ponte lo aggredì, scosse la testa, doveva rimanere concentrato, quel figlio di puttana andava preso, era sicuro di dar dietro al criminale che veniva chiamato Fox, erano mesi che li faceva penare. Sulle prime non ci dettero molto peso, ma nel giro di poco passò dai piccoli furti ad atti sempre più efferati, l’escalation era stata vertiginosa, due mesi fa il primo omicidio a sangue freddo e poi, poi non si era più fermato, i suoi attacchi erano diventati sempre più frequenti e sempre più feroci, ultimamente si era messo a giocare con le lamette da barba.
Vinnie era solo in auto, Josh era rimasto con le ciambelle in mano e la bocca aperta, era ancora dentro l’El’s dinner e poco poteva fare per il collega. Vinnie provò ad allungare la mano verso la radio, ma le luci spente non facevano presagire nulla di buono, la radio era muta. Provò ad accendere la sirena ma anche quella era guasta, era dentro un fottuto rinoceronte incapace di grugnire o qualunque sia il verso di un rinoceronte, era fottutamente solo.
I primi bagliori dell’alba normalmente presagivano la fine del turno di notte e Vinnie li accoglieva sempre con un sorriso, ma oggi significavano solamente un rischioso straordinario mal pagato, e forse, forse una pallottola nel petto.
Vinnie doveva solamente resistere, più riusciva a far durare l’inseguimento e più Fox sarebbe stato nei guai. Fox, lo chiamavano così perché si comportava come una volpe, mimava il carattere della vittima, se la faceva amica, e appena questa abbassava la guardia se la beveva, psicopatico bastardo.
Il segnale dei lavori in corso apparve come una madonna nella notte, normalmente è un segnale indesiderato per chi guida, ma questa sera no, il ponte sul fiume era interrotto e Fox ci stava finendo dentro, dopotutto forse non sarebbe stato Vinnie a saltare nel fiume. L’auto bianca cominciò a rallentare per poi fermarsi, era in trappola e non c’era più nulla da fare, sembrava finita, ma una bestia in trappola è sempre pronta a tutto, non era il momento per abbassare la guardia.
“SCENDI SUBITO DALLA MACCHINA!” urlò Vinnie, nessuna risposta, la luce adesso permetteva di vedere chiaramente, e dentro l’abitacolo non si scorgeva nessuno, non poteva essere fuggito, Vinnie dalla sua posizione vedeva chiaramente le portiere, non poteva essergli scappato. Il peso del ferro lo confortava, decise di agire, uscì dall’auto e percorrendo un lento e ampio raggio e cominciò ad avvicinarsi allo sportello dell’auto, “SCENDI!”, “ALZA LE MANI!” “FATTI VEDERE!”, ad ogni passo ripeteva come un mantra queste parole, ma niente, nulla di nulla, riceveva in cambio solo silenzio, la maniglia era giunta a portata di mano, la bianca portiera era il confine tra la vita e la morte.
Vinnie era in difficoltà sul da farsi, ogni errore sarebbe stato fatale, la soluzione più semplice sarebbe stata quella di sparare alla portiera, il potere distruttivo della magnum avrebbe fatto il resto, ma il codice non lo permetteva, si sollevò dalla posizione di guardia per sbirciare dentro l’abitacolo.
Vuota, era orribilmente vuota, aprì di scatto la portiera, e dentro non c’era nessuno, come cazzo aveva fatto a scappare? Sul divanetto anteriore c’erano solamente l’impermeabile vuoto ed una valigetta aperta contenente un rasoio e delle dita tranciate, e sangue, macchie di sangue ovunque. “Dove cazzo sei finito bastardo?”, si girò verso la strada e la volante era sparita, “Che cazzo succede?” ringhiò Vinnie, si portò le mani alla testa ma il tatto non incontrò i suoi radi capelli ma un cazzo di cappello da australiano, che cazzo stava succedendo!? Cadde a terra in preda alle convulsioni e vomitò, ora le sue mani tremavano e la pistola emetteva un sinistro tintinnio.
L’ispettore Greco era stato buttato giù dal letto alle 5 di mattina, si dirigeva al cantiere sull’Hudson, l’agente Josh aveva dichiarato il furto di una Chervolet special deluxe del ‘40 di colore bianco da parte di Vinnie, la stessa ritrovata poi al cantiere, che cazzo gli era preso a quel mezzo italiano maledetto?
L’ispettore Greco scese dalla macchina e sbottò “che cosa abbiamo qui?”, “ un agente con un buco in testa, una manciata di dita e un rasoio,”, ”sangue?”, ”quanto ne vuoi”, “e nel bagagliaio?”, ”pezzi di carne appartenenti ad un numero imprecisato di persone”, “Il solito cazzo di casino al quale tentare di dare un senso”, L’ispettore si accese una sigaretta bestemmiando.
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soniccrazygal · 1 year
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Made the Reincarnation Au timeline. I did this first because it's more simple to make ngl.
1969: Michael Afton is born to the relationship between William Afton (25) and Daniela Chavez (23). Daniela and an unnamed child unfortunately die while the woman is giving birth to the unnamed child
1974: William si sposa con una donna di nome Claire Schmidt (26)
1975: William Afton (31) e Henry Emily (33) aprono il loro primo ristorante, Freddy Fazbear’s Family Diner. Nascono Elizabeth ed Evan Afton
1979: William Afton (35) e Henry Emily (37) accolgono un nuovo business partner, un uomo di nome Cornelius Hart (36)
1981: William e Cornelius aprono Circus Baby's Pizza World, ma esso viene chiuso dopo un giorno. Morte di Elizabeth Afton (7) 
1983: Bite of ‘83, morte di Evan Afton (8), ucciso per errore dal fratello maggiore Michael (14) e i suoi tre amici (Simon, Chica Mask, Mark, Bonnie Mask, e Fredrick, Freddy Mask), e di Charlie Emily (9). Freddy Fazbear’s Family Diner chiude i battenti
1985: apertura di Freddy Fazbear’s Pizza e omicidio dei Missing Children
1986: chiusura di Freddy Fazbear’s Pizza
1987: apertura del nuovo Freddy Fazbear’s Pizza (FNaF 2 location), il quale viene chiusa dopo pochi mesi a causa del Bite of ‘87, quando The Mangle quasi uccide un dipendente di nome Jeremy Fitzgerald (19), il quale finisce in coma per sei mesi
1988: William Afton (44) si infiltra nella location chiusa e distrugge gli Originali nel tentativo di liberare le anime, ma viene inseguito da esse. Si nasconde in Springbonnie ma le springlocks scattano, uccidendolo. Nello stesso anno Michael Afton (23) riceve una lettera dal padre, nella quale gli viene scritto di andare a Circus Baby's Entertainment and Rental per ritrovare sua sorella Elizabeth, ma l’HandUnit gli assegna per errore il falso nome di Eggs Benedict. Michael sopravvive fino alla quinta notte, ma viene poi ucciso da Ennard, un animatronico che è praticamente una fusione di tutti i Funtimes utilizzando lo Scooper, e viene poi usato come skin suit. Durante il periodo sotto al controllo di Ennard l’anima di Mike viene contattata da uno spirito ignoto, il quale lo aiuta a sopportare il periodo passato controllato dall’animatronico. Ennard lascia il corpo di Michael dopo 5 mesi (il corpo rimane quasi del tutto integro grazie al Remnant che lo Scooper gli ha iniettato al momento della morte).
1989: Michael scopre l’identità dello spirito, il suo gemello minore mai nato. While Daniela's soul went to the afterlife, the unnamed twin's soul stayed in the living world, attaching itself to Michael's. It remained dormant for years, but it still grew with Michael, until the Remnant woke him up. The Souls names himself Terrence
1990: Michael scopre i diari del padre e inizia ad investigare su di lui
1993: apertura di Freddy Fazbear’s Pizza (FNaF 1 location). Michael decide di prendere lavoro lì come night guard e tecnico per investigare, usando il falso nome di Mike Shmidt. Lì incontra Scott C, chiamato normalmente Phone Guy, il quale diventa subito buon amico di Mike. Michael all’inizio voleva stare lì solo la prima settimana, ma alla fine decide di rimanere e rivela a PG la verità su di lui, e quest’ultimo decide di aiutarlo. Durante la seconda settimana arriva Jeremy Fitzgerald, il quale era deciso ad investigare sul proprio incidente e sul suo ex collega Dave Miller, il quale sembrava collegato sua all’incidente che a William Afton. Pochi mesi dopo alla location arriva anche Fritz Smith, la guardia che aveva sostituito Jeremy dopo l’incidente. I quattro diventano ottimi amici ed investigano assieme, scoprendo numerose cose (gli animatronici sono stati nuovamente posseduti dai Missing Children, i quali erano stati costretti a ritornare in essi quando Fazbear Entertainment ha ricostruito gli animatronici per la nuova location. Inoltre i quattro scoprono diverse cose sul Remnant, come il fatto che, oltre a legare le anime agli oggetti, può creare delle anime artificiali se infuso regolarmente in un oggetto, come si è visto con i Funtimes). Dopo mesi dal loro primo incontro Jeremy e Mike si mettono insieme. Dopo sei mesi però Fritz muore in incidente automobilistico, e Jeremy muore per complicazioni dovute dal Bite of ‘87. Le loro morti causano una spaccatura tra Michael e PG, i quali finiscono per separarsi. Dopo qualche settimana PG muore per mano degli animatronici (Fazbear Entertainment ha nascosto l'incidente), lasciando Michael di nuovo solo, il quale sparisce, ignaro del fatto che le anime dei suoi tre amici erano ancora lì.
2023: Viene aperto Fazbear's Fright, un’attrazione horror basata sulle leggende che circolano sulla storia di Freddy Fazbear’s. L’attrazione possiede anche Springtrap, una vecchia tuta con le springlocks che più avanti si rivela contenere l’anima e il corpo di William. Viene offerto un posto di lavoro per testare l’attrazione per una settimana come guardia notturna. Michael, trovando l’offerta, accetta il lavoro sotto falso nome. Ben presto scopre la verità su Springtrap e si ritrova ad affrontare lui e i Phantoms, delle illusioni comandate da Springtrap che lo attaccano e danneggiano i sistemi dell’edificio. Alla fine Michael brucia tutto nella speranza di liberare il padre, fallendo.
2024: Michael entra in contatto con Henry (82) sotto falsa identità e i due formulano un piano per distruggere gli animatronici posseduti che ancora erano in circolazione. Viene aperto il Freddy Fazbear's Pizza Place, una falsa pizzeria la quale nasconde un labirinto senza uscita. Successivamente vengono attirati gli animatronici, denominati “Scraps”, che comprendono  Scaptrap (William), Scap Baby (Elizabeth), Molten Freddy (tutti i Funtimes Baby, il quale è posseduto dalle anime dei Missing Children, Evan, the former Tormentors [Simon, Mark e Fredrick. Essi erano tutti e tre morti in Sister Location mentre indagavano su Michael] and Michael's three friends [Jeremy Fitzgerald, Fritz Smith and Phone Guy]) e Lefty (animatronico che contiene The Puppet, posseduto da Charlie Emily). Appena un mese dopo l’apertura del ristorante esso viene dato alle fiamme, distruggendo tutti gli animatronici e uccidendo Henry e Michael. But then Michael wakes up in OMC's realm, and the two talk. It's revealed that the real killer, Cornelius, was the one who had tampered with Fredbear and added the murderous additions to the Funtimes, and is still alive due to Remnant, so OMC wants to make a deal with Michael: he will return to the living world, alive and well, and he will hunt down the killer. In exchange, his family and friends will reincarnate with the chance of remembering everything once Michael meets them again. Michael accepts, but also asks for a second chance for Terrence , and OMC accepts that addition to the deal. Then Michael and Terrence wake up three days after the fire, with their bodies alive and well, even if Michael’s body is strange. They find out that when OMC rebuilt Michael's body he noticed that many of Ennard's parts were still inside Michael's body. He tried to take them out but quickly found out that he accidentally fused them with Michael's flesh, so he couldn't do anything. Now some of Michael's organs are patched up with metal (lungs, intestine and heart) or straight-up made of metal (liver, small intestine and kidneys), and some of his bones (mainly his ribcage and vertebrates) are made of metal. This gives him many pros (enhanced stamina and strength, he's less prone to fractures or organ failures), but he's also more vulnerable to electricity, so a strong teaser can be dangerous for him. 
2025: Michael and Terrence buy the old Afton’s estate in Hurricane.
2032: the others start to reincarnate
2059: Michael meets and adopts two kids named Gregory and Cassie, who were sperimented with Remnant by Cornelius, but escaped. Terrence and Michael open the Mega Pizzaplex
2074: the reincarnated met Michael and Terrence after the killer tries to attack them. They recover their memories and go to live in the Afton's estate
♪Lullaby_⁜_Anon♪
From what I could read of it seems interesting. XD
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conte-olaf · 11 months
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Bergamo, l’evitabile tragedia di Leonardo Scarpellini: morto in officina a 24 anni "per fare più in fretta"
Due anni (pena sospesa e non menzione) è stata invece la condanna in primo grado (giudice Patrizia Ingrascì, pm Raffaella Latorraca) emessa l’11 luglio, per l’amministratore delegato di Volvo group retail Italia, Giovani Lo Bianco.
2 anni per un omicidio. Neanche entrato in galera, il bastardo.
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colonna-durruti · 1 year
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Cronache ribelli
Serena Mollicone aveva appena 18 anni quando, il primo giugno del 2001, scomparve ad Arce. Venne ritrovata alcuni giorni dopo incappucciata e senza vita, mani e piedi legati, in un boschetto di Anitrella.
I primi sospetti furono indirizzati verso Guglielmo, il padre di Serena, morto tre anni fa: fu ingiustamente calunniato e persino fermato durante i funerali della ragazza.
Poi per l’omicidio e per l’occultamento di cadavere nel 2003 fu arrestato Carmine Belli, carrozziere di Arce, che prima di essere prosciolto da ogni accusa passò un anno e mezzo in carcere. Cinque anni dopo le indagini furono riaperte anche grazie alla mobilitazione della famiglia di Serena e in quell’occasione, prima di essere sentito dai magistrati, il brigadiere Santino Tuzi si tolse la vita.
Secondo la procura della Repubblica l’estremo gesto fu la conseguenza delle pressioni subite dai colleghi, e nello specifico dall’allora comandante della Caserma di Arce, Franco Mottola, padre di Marco. Quest’ultimo avrebbe discusso all’interno della caserma con Serena il giorno della sua scomparsa, e poi l’avrebbe aggredita in un alloggio in disuso, facendole battere la testa e perdere conoscenza. La ragazza sarebbe poi stata portata nel boschetto e qui soffocata. Da lì in poi iniziarono i depistaggi. Forse Serena voleva denunciare dei traffici di droga locali.
Il 15 luglio 2022 i giudici della Corte di Assise di Cassino assolsero Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria dall’accusa di omicidio "per non aver commesso il fatto". Furono assolti perché il fatto non sussiste Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano, che erano stati accusati rispettivamente di favoreggiamento personale in omicidio volontario e concorso in omicidio volontario e istigazione al suicidio di Santino Tuzi.
La sentenza non ci ha stupito, poiché figlia di una lunga serie di depistaggi, perizie e controperizie, accuse infondate verso innocenti, indagini svolte in maniera consapevolmente inadeguata.
Solo quando cambierà la società cambieranno gli esiti di certi processi. Quando avremo giustizia sociale ci sarà anche giustizia nelle aule di tribunale: allora anche Serena troverà la pace che merita.
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