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#accaldati
alkalineblues · 1 year
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Gente mi sono rapato involontariamente una parte di nuca col rasoio elettrico e sono:
Ridicolo.
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Risvegli...accaldati... pensieri sfiorano la mente...voglie che...❣️🍓 Buongiorno sia
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greenbor · 6 months
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Poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21
Fra le tue calde mani
mi sento come argilla
da plasmare...
sulla tua bocca
ogni bacio
è dolce e avvolgente,
ti tocco...
ti sento fremere,
scorre la mia lingua
sul tuo corpo,
succhio...
per me tu sei
come linfa vitale...
accarezzo il tuo membro,
lo bacio...
quanto sei bello amore
nella tua nudità...
prendimi ora,
placa la fame
che ho di te...
stordiscimi
con i tuoi baci,
entra in me
con il tuo fallo...
e poi lasciami,
e ancora riprendimi...
come febbre
il desiderio sale...
ancora amore,
dentro di me...
e ora girami,
legami...
prendimi di nuovo,
i corpi accaldati,
sudati,
pieni dei nostri umori...
odori...
eccitati,
arrivano al culmine del piacere,
e la notte ha già in sé
il risveglio dell'alba
mentre le mie labbra
ti baciano il viso...
M.C.@
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wh0love · 2 years
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Comunque mi manca da morire fare l'amore, con passione, corpi che si intrecciano, guardarsi intensamente negli occhi, i sorrisi e poi venire ed accasciarsi distrutti l'uno sull'altro. Tutti accaldati, stanchi, rimanere nudi stretti stretti, pelle contro pelle con il suo profumo addosso. Magari io sto sul suo petto, gli do i bacetti sorridendo e giocando con le dita della sua mano, anche se pian piano mi si chiudono gli occhietti mentre mi accarezza i capelli finendo per farmi anche i grattini sulla schiena.
#s
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allegragiulia · 5 months
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Alien
È solo questione di attimi. Aprire un cassetto e trovare quel campioncino di profumo. L'irrefrenabile voglia di aprirlo... e in secondo si spalancano i ricordi, le sensazioni. In un attimo sei ancora tu, sei ancora primavera e c'è quel prato pieno di fiori e ci siamo noi e l'estasi. I mille baci di miele, le tue mani e le mie, i nostri corpi accaldati e felici. La voglia, la fretta, la tua testa tra le mie mani i tuoi capelli di seta ovunque su di me. I tuoi occhi incredibili tra i miei e il cielo a tenermi agganciata al tuo sguardo. Un mondo intero in cui esistiamo solo noi, un mondo verde e fiorito. Un'eterna primavera che profuma di te. Di noi.
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colorfulprincewombat · 7 months
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💋Voglio sfogliarla completamente, toglierle le inibizioni e tuffarmi nella sua nuda lussuria
Voglio accarezzare le sue gambe posare le mie labbra , sfiorare delicatamente il suo tesoro.
Voglio farle sentire la punta della mia lingua pascolare, leggermente, attraverso la sua impalpabile seta...
Voglio farle ascoltare i miei morbidi mormorii e gemiti ,mentre il suo gusto delizioso stuzzica la mia voracità..
Voglio sentire il suo profumo permanere e circolare nei miei sensi.
Voglio scrivere estasi attraverso il sapore della sua anima.
Quando distesa , sarà aperta al mio sguardo, al mio tocco.
Voglio farle una serenata ,mentre il mio corpo si congiunge al suo ...
Voglio sentire i suoi sospiri ,vederla alzare i fianchi per andare incontro ai miei.
Voglio crollare su di lei ..
Sentire i corpi accaldati grondanti di sudore....
Labbra alle labbra, anima all'anima e stringerla mentre gioiamo del momento.
Voglio che lei perda il fiato e debba respirare il mio, mentre io resto nelle sue profondità .....
Voglio sentirla rialzare, sfiorare delicatamente le sue labbra alle mie.
Voglio guardala negli occhi, che brillano di riflessi della notte.....
E sapere che la causa della sua felicità infinita,ha il mio nome 💕
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veggiechannel · 1 year
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Se ci sentiamo stanchi ed accaldati, non c’è nulla di meglio del succo di anguria fatto in casa. Scopriamo insieme come prepararlo e perché ci fa bene!
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poesias-things · 1 year
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Il Nostro Tempo
Tutto scorre veloce con te,
mentre il tempo ferma
in questa valle assolata,
dove c'è calore e scorre
acqua e miele.
Il nostro tempo prezioso
passato e presente, infinito
e puro, dove tutto splende.
Dei nostri corpi accaldati,
abbracciati, tra parole
e baci si sente
il sapore del pane.
Li hai catturato il mio sogno
hai preso il mio tempo
ti sei cibato del corpo.
Senza freni hai seguito
il mio tempo, in spazi ristretti
in angusti traguardi,
senza logorare i sensi
con segnali e parole.
Ora non svegliamoci più
da questo tempo, ora
lasciami vivere, assaporare
ogni secondo e rimani,
domani.
Maria Palomba &
Giuseppe Buro 7.6.2023
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opheliablackmoon · 2 years
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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ  ㅤㅤ         sᴛᴏʀʏʟɪɴᴇ  ❚  manhattan, ny        new update  ﹫  opheliagrimaldi        h. 07.04, september 14th, 2022             ❪      🌑      ❫ ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Silenzio assordante si diffuse nel cuore della venere scura mentre la mente avanzava in quei ricordi che non erano ricordi, ma racconti di un passato che non aveva nemmeno potuto assaporare. L'eleganza, il portamento, la classe, tanti erano i complimenti che le rivolgevano nel vederla, anche solamente con una camminata, un sorriso appena accennato, eppure come poteva ricordare qualcuno che non vi era più. Quante volte le avevano detto che ricordava la sua defunta nonna? Con la sua verve, con le sue movenze. La mano maschile poggiava sul ventre nudo della donna, come una protezione, un'ancora alla realtà, ove tutte le sue sensazioni, il cuore che batteva, le dita dei piedi arricciate erano segni consistenti di una realtà tangibile. Due corpi accaldati che s'intrecciavano sotto il nero della seta delle lenzuola, immagine di una passione che aveva preso il sopravvento ma che ora lasciava posto ai viaggi di una mente sempre errante. Era volata oltreoceano, la sua mente, in quel luogo, il Palazzo dei Principi, scenario di così tanti ricordi che ormai sembravano sbiaditi ai suoi occhi. Alcuni più forti, altri più tenui, la presenza della donna era diventata un di più, un qualcosa da dover giustificare, eppure sapeva esattamente come avrebbe trovato se fosse stata lì. Un infinito numero di persone di servizio pronte a seguire ogni ordine impartito da sua madre, i di lei occhi pronti a cogliere ogni cosa sbagliata, ecco lo scenario che avrebbe trovato. Gli sguardi taglienti, gli ordini, i solleciti, no nulla di tutto questo le sarebbe mancato. Eppure quarant'anni non erano un tempo breve, quarant'anni in cui ogni cosa era cambiata. Era cambiato l'amore di suo nonno, diventato più distaccato rispetto a prima, l'amore per il Principato, un regno ove le telecamere facevano da padrone, e ancora la precoce scomparsa aveva segnato le continue diatribe in una famiglia che era sotto gli occhi tutto il mondo. Ma era l'apparenza a guidare ogni gesto, e nulla avrebbe permesso di mostrare qualcosa di diverso. Avrebbero rivelato una famiglia unita, una famiglia il cui amore sarebbe sempre stato messo al primo posto come un bene primario, mostrando quanto quella donna, elegante e icona di un'intera generazione, considerata da tutti come la Principessa di Hollywood, vivesse ancora nel cuore di ognuno. E poi le mostre, le commemorazioni, le proiezioni cinematografiche di quei film che avevano segnato un'era. Tutto sarebbe stato pronto. Tutto sarebbe stato perfetto. Scivolò, la donna, contro il petto granitico del vichingo che giaceva accanto a sé. Aderì a quei muscoli scolpiti, al suo profumo che ricordava terre desertiche ove l'aurora boreale avrebbe dominato il cielo, e poi quei capelli biondi, gli stessi che accarezzavano le sue falangi in un movimento delicato. Sarebbe dovuta essere altrove, nel luogo ove tutta la sua vita s'era decisa, affrontare gli sguardi di quella famiglia con cui ormai non riusciva nemmeno più a dialogare, mentre tutto il mondo avrebbe ricordato qualcuno che lei neppure aveva conosciuto. Poteva il ricordo di una persona continuare a vivere attraverso di lei? Era questo che continuava a domandarsi la venere nera, mentre inspirava il profumo dell'uomo di cui si stava innamorando. Il suo volto addormentato, i lineamenti duri, le palpebre socchiuse che sognavano e quella mascella voluttuosa che avrebbe voluto seguire a colpi di baci, erano solamente alcuni di quei tratti che avevano fatto breccia nel di lei cuore. Sua nonna aveva seguito il battito dell'amore, suo nonno perfino aveva scelto chi amare tra infinite principesse, eppure i loro destini erano segnati, scritti da chi aveva probabilmente un piano più ampio per loro. Avrebbe pagato le conseguenze di quell'assenza, avrebbe pagato con liti e discussioni quel non esserci in una data così importante per la famiglia Grimaldi, ma per una volta stava scegliendo se stessa. Per quanto il tempo glielo avrebbe permesso.
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lemagliettecazzute · 3 years
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Noi si maledice il caldo! E voi come state? Fateci sapere #lefaremosapere #occupation #accaldati #estate #temperaturealte #emiliaromagna #brand #couple #cazzuta #queen #king @dodoreale @cristianacalifano @lacaliffa_work @mikroradio @libreria_incontri_indipendente @agitoriu.bpm @giancagitoriu @princedavide46 (at Guastalla, Italy) https://www.instagram.com/p/CRECD4-NN66/?utm_medium=tumblr
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ossicodone · 2 years
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Non penso ci sia cosa migliore delle giornate in cui si è leggeri, consapevoli di non dover far nulla se non: svegliarsi al mattino e fare una passeggiata per le strade di Riccione con gli aghi di pino che ti entrano nelle infradito e l'odore dolciastro rilasciato da alcuni alberi, fare una buona colazione e leggere il giornale, andare in spiaggia e giocare a beach volley, pranzare e nelle ore più calde leggere un libro sotto il gazzebbo, sorseggiare qualcosa di fresco mentre con i piedi si scava nella sabbia fresca, fare una doccia nebulizzata e giocare di nuovo a beach volley fino alle 18,00, gettarsi in mare accaldati e sporchi di sabbia, farsi una doccia a casa, cenare con del pesce e del vino bianco, prepararsi per andare a ballare, guardare il cielo mentre il mondo ruota e sentirsi parte di qualcosa di irrilevante rispetto all'infinito che ti sovrasta, sentire la canzone che ti piace partire e mettersi a urlare mentre l'alba colora il cielo, la tua amica è sparita col tipo conosciuto poco prima e tu sei sdraiato sulle sdraio con una sigaretta, una piada rucola, prosciutto e squacquerone, il vento leggero del mare a muoverti i capelli e non vorresti essere da nessuna altra parte se non lì
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Libri per l’estate
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Non potevamo certo lasciarvi accaldati per l’afa estiva e assetati di libri da gustare in vacanza! Ecco dunque una puntata fresca fresca di questa ormai consolidata rubrica di consigli letterari.
Iniziamo con due classici.
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Processi verbali di Federico De Roberto: estremamente interessante l’esperimento di realismo verista di queste novelline (come le chiama l’autore nella sua concisa e lucidissima prefazione), che ricordano il Verga del ciclo dei vinti (folgorante in questo senso Il rosario), con il ricorso ai proverbi popolari (tanto va la secchia al pozzo, finché si rompe; carcere, malattia, necessità, si conosce l’amistà), con squarci di storia (il ’48 a Napoli e la rivolta di Bronte ne I vecchi), ma anche Pirandello e Guy de Maupassant, per non parlare di Lupetto, che sembra addirittura anticipare Raymond Carver. Esilarante e boccaccesco, un autentico gioiellino, il racconto di chiusura Il viaggio a San Vito.
Il denaro di Émile Zola: un’analisi acuta e quanto mai attuale del mondo degli affari e della Borsa. Imperi economici acquisiti e persi in un sol giorno, i re della finanza ossequiati e riveriti, i falliti derisi e respinti. In una sorta di eterno ritorno le azioni umane si riproducono ciclicamente senza lasciare l’insegnamento necessario a evitare il ripetersi degli errori. Così questo affresco della Borsa francese durante il Secondo impero ricorda le recenti bolle finanziarie che hanno causato la rovina di migliaia di piccoli risparmiatori e il crollo dei mutui fondiari. A manovrare i movimenti di una banca fantasma nata grazie alla complicità di diversi prestanome è il visionario Saccard, a cui il lettore (e con lui diverse figure femminili e un’infinita serie di dipendenti del gioco) si affeziona nonostante tutto e di cui segue le mosse con apprensione e ininterrotta curiosità per quasi 600 pagine che scorrono veloci come un fiume in piena, il fiume del denaro (l’argent del titolo) che passa per le mani di affaristi e speculatori, ma spesso solo in forma virtuale. La cosa più sorprendente è che lo spunto per la trama è tratto da un episodio realmente accaduto: la parabola del banchiere Paul Eugène Bontoux e della banca Union Générale fallita nel 1882. Se il denaro è il tema principale, questo romanzo appartiene pur sempre al ciclo dei Rougon-Macquart ed esplora le tare genetiche che, nella visione deterministica del naturalismo francese, minano la famiglia e ne spiegano i comportamenti. Victor, il figlio perverso e deforme del protagonista, ricorda ‘Coniglio mannaro’, uno degli ultimi discententi dell’indimenticabile famiglia Scacerni de Il mulino del Po di Riccardo Bacchelli. E non poteva mancare neppure il tema dell’antisemimitismo, caro all’autore del J’accuse. Insomma un piatto completo, per gli amanti della buona letteratura.
Non possiamo tralasciare l’ultimo Simenon pubblicato da Adelphi, Il dottor Bergelon: “Qualcosa si era guastato, senza che lui riuscisse a capire cosa”. La verità è che un fatto increscioso, una malaugurata deviazione dalla consueta routine ha avvelenato la pace interiore del protagonista al punto da fargli mettere in discussione l’intera sua esistenza. Affrontare Simenon è sempre come scendere negli abissi più profondi dell’animo umano.
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Per chi avesse la fortuna di non aver mai letto Manuel Vázquez Montalbán, sono stati appena ristampati Le terme e Il labirinto greco in cui l’investigatore Pepe Carvalho esprime al meglio le sue doti culinarie e il suo fiuto per le indagini, il tutto in uno stile degno del grande Chandler.
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Uno degli autori prediletti di Andrea G. Pinketts, Stuart Kaminsky, professore di storia e critica cinematografica alla Northwestern University di Evanstone, Illinois, farcisce con le proprie competenze letterarie e cinematografiche i suoi gialli hard boiled, per cui Bela Lugosi e William Faulkner diventano clienti del detective privato Toby Peters (“affettuosa parodia dell’investigatore della scuola dei duri”, da Hardboiled blues di Gian Franco Orsi) in due casi che si intrecciano in Never cross a Vampire. Gli amanti del noir potranno cogliere in queste pagine spunti per rivedere vecchi film o scoprirne di nuovi e introvabili. Così anche per Una pallottola per Errol Flynn, Il caso Howard Hughes e Follie di Hollywood, ma nei suoi gialli troviamo molte altre star, come Mae West, Gary Cooper, Clark Gable, Buster Keaton, Judy Garland e Raymond Chandler: pare proprio che il mondo del cinema sia una inesauribile fonte di ispirazione.
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Fedele all’idea che uno scrittore dovrebbe trattare di ciò che conosce, nel creare i personaggi Kaminsky non esita a inserire cenni autobiografici, come le radici russe per l’ispettore Rostnikov (Morte di un dissidente: “Le sue armi: una falce, un martello e una bottiglia di vodka”), e la fede ebraica per il poliziotto Abe Lieberman, che opera in una Chicago quanto mai violenta e movimentata (La follia di Lieberman), città d’origine dello scrittore. Infine il detective Lew Fonesca, trasferitosi da Chicago (Midnight Pass) nell’atmosfera assolata e apparentemente pacifica della Florida, specializzato nella ricerca di persone scomparse (Cattive intenzioni, Parole al vento). Notevoli le collaborazioni con il regista Don Siegel per Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo, e con Sergio Leone per i dialoghi di C’era una volta in America. Insomma uno scrittore prolifico (possiamo contare una sessantina di titoli) per amanti del cinema, della letteratura e di uno stile ironico e versatile.
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Un altro libro ambientato nella Hollywood degli anni d’oro: Perché corre Sammy?, di Budd Schulberg, Oscar alla migliore sceneggiatura originale per Fronte del porto, sceneggiatore di Il paradiso dei barbari con un esordiente Peter Falk  e soggettista di Un volto nella folla di Elia Kazan e di Il colosso d’argilla con Humphrey Bogart.
“Quello che mi faceva infuriare era che Sammy era la persona più scaltra e più ottusa che avessi mai conosciuto. Era dotato di un’intelligenza che era in grado di impiegare unicamente a vantaggio di Sammy Glick. È un tipo di intelligenza che comporta una certa ottusità: una specie di sterminata zona d’ombra con un solo raggio di luce diritto davanti a se stessi”.
Ma chi è Sammy? Un arrivista, un arrampicatore sociale, con meno scrupoli che talento, di un cinismo disarmante, egoista e avido, anche le sue apparenti qualità sono solo difetti astutamente mascherati: “un piccolo fattorino ebreo sempre di corsa che diventa un potente produttore, sacrificando ogni cosa d’umano alla sua assetata ambizione”. Consigliato da Kurt Vonnegut (a sua volta scrittore ammirato da Umberto Eco), che addirittura lo paragona a Francis Scott Fitzgerald, è una lettura scorrevole e moderna che ci lascia agganciati al mistero di questo personaggio odioso e intraprendente fino all’ultima pagina. C’è, naturalmente, molto di autobiografico nelle opere di Schulberg: “Figlio del tycoon della Paramount, e lui stesso, per un certo tempo, prediletto di Hollywood... ma anche comunista inciampato nelle reti del Mccarthismo, spesso e volentieri elesse il mondo di Hollywood quale osservatorio ideale... I disincantati si concentra su come muore, in America, una leggenda. Uno scrittore grande e dimenticato, che ha avuto tutto, ed è stato travolto assieme a un mondo lussureggiante dalla crisi del ’29, si lascia umiliare e consumare nel corpo e nella dignità in un ultimo infimo lavoro da sceneggiatore di filmetti”. In questo caso l’episodio autobiografico si riferisce all’incontro di Schulberg con Scott Fitzgerald, chiamato dagli studios a collaborare alla revisione di una sua sceneggiatura.
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Il 22 giugno 2022 potrete assistere alla presentazione del romanzo di Manuela Cattaneo della Volta e Livio Sposito, Un cuore al buio: Kafka, che si terrà presso la biblioteca Valvassori Peroni. Il libro racconta la “storia e la vita delle cinque donne che hanno amato Franz Kafka”.
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Buone vacanze da tutto lo staff delle biblioteche di Milano!
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stralci · 2 years
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Ci abbracciamo senza più sapere chi sta sopra e chi sotto, perché d’un tratto lo spazio non ha più direzione. Siamo soltanto corpi, con zone asciutte e zone umide, con zone calde e zone ruvide, con pelosità e levigatezze, con gusti acidi e rannosi, con morbidezze e tumefazioni. Ci mordiamo l’un l’altro, ci attanagliamo a vicenda, entriamo e usciamo l’uno dalle cavità dell’altro, ci perdiamo nel buio e ci ritroviamo, sempre più madidi di sudore e più accaldati, dopo che le nostre dita aperte sul nulla e fuori del tempo toccano altre dita, o una pianta, o una spalla, o i capelli, o la bocca o le ciglia dell’altro, per dirigersi là e accostarcisi e toccare.
Solenoide, Mircea Cărtărescu.
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dichiarazione · 3 years
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Lisbona, giugno 2018: io e @giovaneanziano arriviamo nel b&b che abbiamo prenotato online, accaldati per via del viaggio, lui col gesso ad un braccio dopo essere stato coinvolto in un incidente giusto qualche giorno prima delle ferie * inserire ulteriori bestemmie che non abbiamo tirato insieme*. Arriviamo alla proprietà dopo aver seguito minuziosamente le indicazioni e il palazzo di per sé sembra abbandonato ma nonostante tutto suoniamo il campanello, una, due, tre volte ma nessuna risposta. Mentre siamo fuori dal palazzo come due stronzi che cercano di capire come muoversi si avvicina una macchina che si ferma esattamente fuori dal garage che sta accanto al portone e due uomini scendono chiedendoci se stavamo aspettando che qualcuno aprisse la porta e se per caso avevamo prenotato una stanza al b&b. Noi ci guardiamo e gli rispondiamo di si, e il ragazzo più giovane tutto contento, vedendo che Daniele ha il gesso al braccio ci offre di portare dentro la valigia. La porta del garage si apre e entriamo in questa sorta di garage/deposito/perfetta location per film dell'orrore in cui ci sono specchi, scatoloni, cose impolverate, probabilmente bambole di porcellana senza occhi e seguiamo la macchina su per una leggera salita. Nel mentre io e Daniele abbiamo la stessa faccia terrorizzata e dentro di noi pensiamo che adesso verremmo rapiti e sciolti nell'acido e addio vacanza finché l'uomo più anziano ci dice di essere il proprietario del b&b e che ci avrebbe guidati all'interno della struttura ed è una macchinetta e non la smette di parlare (poi abbiamo scoperto che faceva l'avvocato, grazie al cazzo). Alla fine, nonostante tutto, la vacanza è stata piacevole e non siamo diventati cibo in scatola ma in quel momento ci siamo cagati in mano.
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cam-elia · 3 years
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Ultimamente
Ce ne stiamo spesso
All'angolo, ostili.
Ci guardiamo come
Se non potessimo
Dirci veramente tutto
Come
Se non fossimo dalla stessa parte.
Io, con la paura delle tue ferite,
Tu, con la paura di essere ferito
Di nuovo.
Non esporsi
Per paura di dire troppo,
Di dire parole sbagliate.
Le lacrime parlano per noi,
Il rituale dei nostri corpi
Possiede un lessico tutto suo
Nella promessa di appartenerci.
Arriva lenta
La tenera notte,
Che ci avvolge nella pace
Di sonni accaldati,
Coperte stropicciate,
Arti intrecciati.
Pelle contro pelle,
Dormendo,
Deponiamo le armi.
~ Camelia
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susieporta · 3 years
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Io vado in vacanza dalle esclamazioni,
dai punti fermi, dalle conclusioni.
Che un punto alla fine a guardarlo dal vero,
è un foro nel foglio, un gran buco nero.
Io vado in vacanza dalla mia settimana,
saltello nel tempo giocando a campana.
Io vado in vacanza dall’ansia del fare.
Mi metto in disparte e resto a guardare.
E lascio le luci a chi più le vuole,
a stare nell’ombra si gode un bel sole.
Io vado in vacanza da quel che conosco,
provo il diverso, al nuovo do posto.
Io vado in vacanza dal tacito accordo,
bisticcio, m’incazzo, abbaio e poi mordo.
Io vado in vacanza dalla saggia formica,
aspetto l’inverno per fare fatica.
Io vado in vacanza dai vestiti stirati,
sudare pulisce i cuori accaldati.
Io vado in vacanza senza valigia,
mi vesto con l’onda sulla battigia.
Col vento e la brezza mi cambio d’umore,
mi stiro i pensieri, intono i colori.
Io voglio vacanze di sabbia e di lino,
di teste accaldate sul fresco cuscino.
Io vado in vacanza dal perenne lottare,
non sono all’altezza, sto al livello del mare.
Io vado in vacanza dai giorni a venire,
il lusso del tempo è lasciarlo finire.
Enrica Tesio
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