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#ai lavoratori
sauolasa · 2 years
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Pensioni: solidarietà ai lavoratori francesi, il ritorno del conflitto di classe in Europa
Il sindacato di base si mobilità per i lavoratori francesi in diversi Paesi europei. In Italia sit-in davanti all'ambasciata di Francia, Pierpaolo Leonardi dell'Usb: "Ai lavoratori francesi dico di stare attenti, qui in Italia siamo andati ben oltre"
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kon-igi · 21 days
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ERA UNA FAMIGLIA NORMALE DI GRAN LAVORATORI
E tutte le volte mi viene da dire 'E allora pensa se era una famiglia strana di gente che non aveva voglia di fare un cazzo'... ma poi correggo i miei pensieri ingiusti e mi risovviene quella frase di Bocca con cui commentava la visita a un'operosa cittadina del Nord Italia:
«Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non le ho viste»
E penso a quelle migliaia di persone giovani, di cui ogni tanto qualcuna 'normale' sbrocca e fa una strage in famiglia, senza saper dare un perché che accontenti una società normale di gran lavoratori.
'I genitori gli hanno dato tutto e loro li hanno uccisi!'
Da genitore posso dire che già è difficile fare qualcosa di giusto per i propri figli, figuriamoci dar loro TUTTO... o forse si riferiscono ai bisogni basilari - casa, cibo, riscaldamento, soldi - moltiplicati all'eccesso per poi poter dire 'Non gli ho fatto mancare nulla!'
E no... se ti ritrovi la parte sbagliata di un coltello nel fegato e all'altra estremità c'è quello a cui non hai mai fatto mancare nulla, forse due domandine te le dovevi fare per tempo e non ora che ti si annebbia la vista per lo shock da ipovolemia emorragica.
A distanza di decine di anni ricordo ancora le parole di un docente che davanti a noi studenti disse ai suoi colleghi 'Ok il programma che deve andare avanti ma tutte le volte che ci voltiamo per non ascoltare i loro bisogni è un calcio in culo con cui li facciamo crescere soli e rabbiosi'.
Fu in quel momento che decisi quale tipo di adulto sarei voluto diventare.
E ora sono una persona abbastanza vecchia, le mie figlie sono grandi e se non mi hanno accoltellato prima non credo che oramai lo faranno adesso, sono dolente per la solitudine a cui molti sono condannati pur seduti al caldo con molti parenti davanti a una tavola imbandita e vorrei fare qualcosa di più che non incazzarmi per la furba tendenziosità dei titoli di giornale con cui ci si chiede 'Ma cosa gli sarà preso a quel figlio? Cosa sarà passato in mente a quella figlia?'
Nulla.
E a volte è proprio il nulla che ti divora da dentro.
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Vi penso... e per quanto possa valere, vi voglio bene.
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ilpianistasultetto · 4 months
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Lo sapevo, era tutto scritto. Oggi, (quasi) tutti a dare la colpa al superbonus edilizio e ad altre decisioni passate (non sto qui a difendere nulla, sia chiaro) ma nessuno ricorda quanto succedeva nel 2020-2021. Un intero Paese chiuso per Covid. 60milioni di uccellini appena usciti da uova schiuse dentro il grande nido Italia nelle mani di mamma-rondine. Tutti ad aspettare la mamma con il vermetto tra il becco per prenderne un pezzetto ciascuno. Ricordo a tutti voi, che oggi applaudite chi punta il dito contro i governanti di allora, che avete percepito, se lavoratori dipendenti, fino a 20-25mila euro di cassa integrazione stando sul divano (seppur forzatamente). Ricordo a tutti voi, imprenditori, professionisti, artigiani e commercianti, il fiume di denaro dato dallo Stato; bonus, soldi a fondo perduto, soldi a tasso zero garantiti dallo Stato, aiuti per affitti di locali e capannoni, bonus energia e vacanze, dehors gratuiti per attivita' turistiche. In totale, abbiamo contratto debiti per 200miliardi e piu'. Oggi nessuno ricorda niente? Come se nulla fosse successo, tutti a scappare come topi addossando responsabilita' ad altri, al vicino di casa profittatore, al nullafacente o ai politici precedenti. Insomma, il conto non lo vuole pagare nessuno. Eh, lo sapevo..lo sapevo che andava a finire cosi, era tutto scritto. @ilpianistasultetto
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colonna-durruti · 7 months
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A Mario mancano tre anni alla pensione, da 35 è impiegato nella grande distribuzione, in un supermercato Pam di Corso Svizzera a Torino.
A un certo punto la vita comincia a precipitare: il mutuo di casa schizza alle stelle, sua moglie si ammala. Mario stringe i denti, dà fondo ai risparmi. Ma con questi lavori mica metti in banca milioni e i risparmi finiscono presto.
Un giorno perde la testa, sono parole sue, e ruba sei uova e una scamorza affumicata dagli scaffali del supermercato, gli stessi che aveva riempito e su cui aveva vigilato per tanti anni. Lo beccano subito perché lui non è un ladro di professione, è solo un uomo disperato e affamato. Appena viene sorpreso con la scamorza nel sacco, ammette tutto e chiede scusa: “Ho sbagliato, ma vivo una situazione privata ed economica al limite del sostenibile. Non è una giustificazione, solo una spiegazione”.
All’azienda le scuse e la mortificazione non bastano. Il licenziamento in tronco arriva per raccomandata: “Appare particolarmente grave che lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Le scuse da lei fornite non possono giustificare in alcun modo l’addebito contestato. Considerati violati gli obblighi generali di correttezza, diligenza e buona fede, ritenuto venuto meno l’elemento fiduciario, avendo abusato della sua posizione all’interno dell’organizzazione a proprio indebito vantaggio e a danno della società, le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa”.
I sindacati, giudicando la misura del licenziamento sproporzionata, hanno fatto ricorso.
Anche Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, ruba un mezzo pane e per tutta la vita viene inseguito da Javert, il poliziotto che diventerà il simbolo universale della giustizia ottusa e, appunto, sproporzionata.
Ma questi sono gli aggettivi della burocrazia e dei tribunali, abbiamo bisogno di altre parole per capire un sistema disumano, che si basa su uno schiavismo legalizzato che (anche) nella grande distribuzione trova terreno fertile.
Questo sistema feroce – in cui si sono polverizzate le reti sociali (in un alimentari a gestione familiare la vicenda di Mario sarebbe andata a finire nello stesso modo?) e milioni di individui sono esposti alle intemperie del mercato – è pensato a discapito della maggioranza e a vantaggio dei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo, con l’avallo dei governi.
Il nostro, nonostante una situazione di crescente, paurosa povertà, ha abolito il Reddito di cittadinanza anche grazie a un’indegna campagna di stampa portata avanti dai principali giornali italiani per conto di lorsignori.
In un bel libro appena uscito per Einaudi, Antologia degli sconfitti, Niccolò Zancan mette in fila le storie dei nuovi Valjean: nella discesa agli inferi dell’emarginazione gli apre la porta Egle, un’anziana signora che fruga nell’immondizia del mercato di Porta Palazzo, in cerca di verdura per fare il minestrone. Ma nella vita di prima c’erano state una casa, una famiglia, le vacanze a Loano sulla 500. Poi si è ritrovata a vivere con la pensione di reversibilità del marito e la dignità perduta in un cassonetto della spazzatura.
In questo atlante della disperazione c’è tutto il catalogo degli emarginati: un padre separato, un senzacasa che dorme in auto, un cassintegrato, prostitute, migranti, rider. E un ladro di mance che viene licenziato come Mario. L’aiuto cuoco gli dice: “Da te non me lo sarei mai aspettato”. E lui gli risponde, umiliato, “nemmeno io”.
Invece è tutto prevedibile e ha un nome semplice: si chiama povertà. Dei poveri però non frega niente a nessuno, incredibilmente nemmeno dei lavoratori poveri: sono solo numeri nelle statistiche dell’Istat.
Finché non rubano sei uova e una scamorza.
(Silvia Truzzi, FQ 29 febbraio 2024) da Tranchida.
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francesca-70 · 5 months
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Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi
ll poeta obbliga il lettore a ricordare, in quanto non si può e non si deve dimenticare ciò che è accaduto durante lo sterminio nazista. Levi vuole far riflettere sul fatto che noi oggi viviamo quotidianamente nella sicurezza e nell'affetto, racchiusi nelle nostre case e nelle nostre abitudini, ma è importante ricordare chi non ha avuto e continua a non avere questa possibilità: quelle migliaia di uomini e donne che diventavano dei numeri e venivano uccisi queste migliaia di uomini e migliaia di donne, oggi, ridotti a numeri e uccisi dallla fame.
. Il 1° maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket: una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone.
Niente cambia..nulla muta..Non impariamo mai
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_____________________________BUONA FESTA DEI LAVORATORI 🖤
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raffaeleitlodeo · 3 months
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La scorsa settimana è uscito il rapporto della commissione di esperti voluta dal governo Meloni per valutare il Reddito Di Cittadinanza, guidata da Natale Forlani, diretta emanazione della ministra del lavoro, una delle più accanite oppositrici della riforma.  Che ovviamente conferma quello che associazioni, studiosi ripetono da mesi. E che ora dice anche lo stesso governo, che per ferocia sociale e odio per i poveri, ha cancellato la misura. E smentisce tutte le balle raccontate in questi anni. La prima: divanisti, fannulloni, alimentata anche da pezzi di sinistra. Per il rapporto i cosiddetti occupabili sono solo il 2,3%. Il 30% già lavorava e aveva il sussidio per integrare stipendi troppo bassi, il restante è a elevata difficoltà di inserimento o reinserimento.  Cioè, in sostanza inoccupabili. E’ la menzogna architrave usata per cancellarlo, ed è assai grave, visto che la misura ha tolto dalla povertà assoluta ogni anno quasi mezzo milione di famiglie, oltre un milione di persone, dato che coincide con quello di istat e altri studi. Insomma, per ragioni ideologiche si è cancellata la più efficace misura contro la povertà del dopoguerra, che ha contribuito a ridurre dello 0,8% l’indice delle disuguaglianze e dell’1,8% il rischio di povertà. Il report conferma che semmai, il problema del sussidio era un altro:  ha raggiunto solo il 38% di chi ne avrebbe avuto bisogno. Perché i paletti su reddito e patrimonio erano troppo stretti, penalizzando anziani, famiglie numerose, stranieri, lavoratori poveri. Dalla relazione mancano i dati sull’efficacia delle misure di inserimento al lavoro. L’Inapp stimava nel 27% i percettori che avevano trovato occupazione: dato altissimo, tasso triplo che tra i disoccupati totali. La relazione “dimentica” invece di dire se e come stiano funzionando le misure sostitutive introdotte dal governo.  Non è difficile dedurlo, visto che i paletti sono ancora più stretti. Infatti Istat nell’ultimo rapporto sulla povertà, indicava una risalita con la fine del sussidio, la cui cancellazione resta una delle pagine più vergognose e crudeli della politica italiana.  Ultima questione: i "furbetti del reddito". Anche sulle presunte truffe è stata montata una narrazione di disinformazione. Puntualmente smentita. le decine di migliaia di denunciati per false dichiarazioni sono stati quasi tutti assolti perché i tribunali, se non in rarissimi casi, non hanno riconosciuto l’intenzione di ingannare lo stato. Rileva la GdF, su oltre 50000 denunce in 4 anni, le condanne si contano su una mano. i giudici non hanno ritenuto dolose le richieste di persone in stato di necessità. Da Nord a Sud, una caccia alle streghe fomentata dalla politica costata milioni di euro. Per dare una proporzione: secondo la GdF le frodi (o presunte tali) sono state circa lo 0,01% dei fondi erogati, lo 0,008 delle frodi complessive allo stato al netto dell'evasione fiscale.  Detto con gentilezza: se avete creduto anche solo per un minuto che il RDC fosse destinato ai “divanisti”, ai “fannulloni”, nonostante ogni dato e studio dicesse il contrario, e se per questo avete contribuito a quella campagna di falsi e odio, beh, concludete voi. Massimo Alberti, X
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gregor-samsung · 5 months
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" Il volto del colonialismo inglese si rivelò in tutta la sua brutalità in Sudafrica. I bianchi si erano impadroniti dell'88 per cento delle terre, mentre i neri, con la Legge sulla terra dei neri, il Natives Land Act, del 1913, avevano perso ogni diritto di proprietà. Fu l’inizio della politica razzista di segregazione dei neri in “riserve per gli indigeni”. Ma siccome questo processo non funzionò, nel 1948 fu introdotto il sistema dell'apartheid. Nel 1949 furono proibiti i matrimoni misti e nel 1950 la popolazione fu catalogata secondo quattro gruppi razziali: bianchi, indiani, gente di colore e neri, con questi ultimi relegati in bantustan. Almeno tre-quattro milioni di neri furono segregati con la forza in queste zone loro riservate. Mentre ai neri che rimanevano, per ragioni di lavoro, in zone “bianche”, era vietato accedere a scuole, locali pubblici, mezzi di trasporto, riservati ai soli bianchi. I leader del movimento anti-apartheid, tra i quali Nelson Mandela, furono condannati all'ergastolo. Ma la repressione del governo non riuscì a soffocare la ribellione degli africani. Sia i lavoratori sia gli studenti neri diedero vita a una serie di scioperi e di manifestazioni che lentamente fece entrare in crisi il sistema dell'apartheid. La svolta avvenne nel 1990 quando il primo ministro Frederik De Klerk annunciò in Parlamento la rimozione della messa al bando del Congresso nazionale africano e il rilascio dei prigionieri politici. Dopo ventisette anni di carcere, Nelson Mandela fu liberato. Nel 1994 si svolsero le prime elezioni su base non razziale e, il 10 maggio, Mandela divenne il presidente del Sudafrica. Anche qui le Chiese dei bianchi, tanto cattoliche quanto anglicane e protestanti, appoggiarono in larga maggioranza il sistema dell'apartheid. Ma un piccolo gruppo profetico, composto dall'arcivescovo cattolico di Durban, Denis Hurley, dal pastore della Chiesa riformata Beyers Naudé e dall'arcivescovo anglicano Desmond Tutu, guidò la resistenza dei neri contro l’apartheid. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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ross-nekochan · 3 months
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Oggi il mio direttore mi ha scritto su Teams se il mio onboarding sta andando bene e se ho problemi. Avrei voluto sfilargli tutta la corona di lamentele: mi stanno insegnando tutto troppo lentamente, sembra che disturbo e rompo le palle alla mia tutor ogni volta che le chiedo qualcosa perché pare sembra indaffaratissima e io stessa ho paura di disturbare, etc etc... ma a che pro? Quindi via con il "va tutto bene grazie". Alla fine è solo una settimana che sono qua quindi pretendere che mi sia insegnato tutto forse è pure pretenzioso.
Poi oggi ho dovuto rispondere alla prima telefonata perché la mia tutor ha (giustamente) detto che se non le prendo mai, mai imparerò. Il povero cliente ogni volta che gli chiedevo di ripetere, mi parlava sempre più lento, scandendo bene le parole ma io gli volevo dire:"amo io il tuo giapponese lo capisco benissimo, è che proprio non so di cosa tu stia parlando e cosa ti devo rispondere"... però vabbè alla fine con qualche risata di troppo, è andata.
Qua sta facendo un caldo assolutamente inumano in questi giorni e un altro diritto che vedo tolto ai lavoratori è il diritto di non andare in ufficio quando devi uscire di casa alle 7 e fanno già 32°C. Sto sistema ci vuole proprio morti.
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curiositasmundi · 3 months
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[...]
Luana è morta il 3 maggio del 2021 finendo nell’ingranaggio di un orditoio della fabbrica in cui lavorava, a Montemurlo, in provincia di Prato. Lavorava lì da circa due anni, aveva fatto quella scelta per avere una paga sicura anche per dare stabilità al suo bambino. Si era alzata come ogni mattina alle cinque per andare a svolgere il suo lavoro di apprendista. «Quel giorno lei sarebbe dovuta rientrare a pranzo: era il mio compleanno – ricorda la madre Emma – alle 13.40, mentre l’acqua della pasta stava per bollire, sono arrivati due carabinieri a darmi la notizia: mia figlia si trovava all’obitorio».
La signora Marrazzo si batte per il tema della sicurezza sul lavoro, porta avanti le sue istanze, partecipa ai processi, interviene nelle scuole. «Senza la sicurezza, non si torna a casa. Voglio dirlo ai giovani perché le Istituzioni sono assenti e, mentre i responsabili patteggiano o si salvano, in un modo o nell’altro, con attenuanti e con sospensioni della pena, il nostro, di noi famigliari, è un ergastolo a vita. Ci vogliono pene gravi o gravissime».
«Non si può immaginare il dolore di una mamma che perde un figlio. Non passa, aumenta. Mi aggrappo a mio nipote, non ricordo più com’ero prima di quel giorno. Luana riempiva la casa di gioia, mi manca in tutto. Quella porta non si apre più e così la ritrovo nei ricordi e nel suo cellulare, dove riascolto i suoi audio. Mi manca andare in giro con lei, condividere. Quando riscuoteva lo stipendio era felice e mi portava subito fuori. Aveva tempo per tutti, anche dopo il lavoro. Con suo figlio, con me, con le amiche, con il suo compagno: trovava il tempo per amarci tutti. Non è giusto andare a lavorare per produrre quel poco di più per l’azienda e perdere la vita, lasciare un figlio orfano. I sindacati devono unirsi tutti. Non ho mai ricevuto una lettera da parte dell’azienda e il giorno del funerale hanno lasciato aperta la fabbrica. Non voglio vendetta, ma dare un segnale chiaro».
Sono passati diversi anni, ma di lavoro si continua a morire, come ha scritto Raffaele Bortoliero nel libro “Non si può morire di lavoro – Storia di giovani vite spezzate”. L’autore è impegnato a promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro raccontando le storie di giovani, alcuni studenti lavoratori, che hanno perso la vita lavorando e che nessun Paese civile dovrebbe dimenticare. Così come non si dovrebbero dimenticare le loro famiglie, abbandonate al loro dolore e alla rassegnazione.
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diceriadelluntore · 5 months
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Bei Fior
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Questo 25 Aprile è ancora più importante: perchè siamo al culmine di una strisciante strategia di revisionismo, dai tratti sbracati e ingenui (per questo spesso di presa) che continua ad ammiccare, a nascondersi, a non affrontare il problema. Lo fa nonostante sia classe dirigente, lo fa con atteggiamenti antistorici, propagandistici. Lo fa manipolando.
E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l’afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per i piedi alle colline. – I’ll go on to the end. I’ll never give up.
Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny
Questo 25 Aprile è anche importante per un altro anniversario.
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50 anni fa una rivoluzione pacifica mise fine ad un regime che credeva fosse meglio vivere non nel presente, ma cento anni nel passato. Un regime che vigeva dal 1926: con il colpo di Stato del generale Carmona, Antonio de Oliveira Salazar è nominato Ministro delle Finanze con pieni poteri nel 1928 e nel 1932 Salazar si trasforma nel dittatore che, attraverso il suo Estado Novo, controllerà per 35 anni ogni aspetto della società portoghese. Nel 1968 una trombosi cerebrale, causata da un incidente domestico, lo allontana per sempre dal potere. Viene quasi subito sostituito da Marcelo Caetano, ma fino al giorno della sua morte nel 1970 rimane convinto di essere ancora il Primo Ministro. Pare che nessuno ebbe mai il coraggio di dirgli la verità. Dopo decenni di oscurantismo, censura, mancate libertà personali, l'ossessivo controllo della PIDE (poi DGS) la polizia politica, istruita dalla Gestapo e dalla CIA, che controlla l'intera popolazione in patria e nelle colonie, dove sin dagli anni '60 ribollono istanze di indipendenza (Angola, Mozambico, Guinea-Bissau). E In Portogallo furono i militari, tramite il Movimento das Forças Armadas, che organizzarono prima un movimento clandestino, poi un effettivo golpe incruento volto a far cadere il Governo Caetano.
La sera del 24 Aprile poco prima di Mezzanotte, il segnale fu lanciato: per la radio di Stato passò una canzone, Grândola vila morena del cantautore e attivista politico José Afonso, da sempre bandita. In poche ore un corteo pacifico di mezzi corazzati entra nel centro di Lisbona. Caetano prima si rifugia nel Palazzo della Guardia Civil, poi si arrende. Il 25 Aprile, sparsa la notizia, la gente si riversa in piazza, e una fioraia, felicissima, inizia a distribuire garofani rossi ai soldati, che li infilano nei loro fucili. È il simbolo della Rinascita: il 1° Maggio 1974 il Portogallo festeggia la Festa dei Lavoratori dopo 46 anni. La Transizione sarà lunga e difficile, ma i Militari mantengono le promesse: indipendenza alle colonie, libere elezioni, un progressivo ammodernamento del Paese.
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mucillo · 1 month
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Dedicata ai miei amici genovesi
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A distanza di pochi giorni, di quel maledetto 14 agosto 2018, una poesia anonima iniziò a rimbalzare sui social, diventando virale in poche ore.
"Tutto crolla tranne noi"
Crolla un ponte, 
Crolla una strada, 
Crollano i nervi di chi, 
Consapevolmente, 
Pensa: 
Avrei potuto essere li.
Crolla una città,
Ora più isolata, 
Crolla la sua economia, 
Fragile ed insicura.  
Crolla la fede
Nel cielo, 
Nel destino, 
Nella vita.  
Crollano le braccia 
Di chi sta spalando, 
Crolla, pesante, 
Lo sconforto 
Sulle nostre spalle.  
Tutto crolla, 
Tranne noi.  
Gente dura,
Inospitale, 
Musoni e 
Testardi.
Per chi non ci conosce…
Lavoratori, 
Camalli, 
Portuali,
Carbonai.
Artigiani, 
Banchieri, 
Capitani e Marinai.  
Agricoltori sulle rocce.  
Superbi, 
Orgogliosi.  
Fieri.  
Insiste,
Inutilmente, 
Il cielo
Sulla nostra città.
Che da acqua, 
Fango, 
Macerie e
Bombe, 
Ne è sempre uscita.
E allora che cominci, 
Genova, 
Domani sarai ancor più bella.
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"Tutto crolla tranne noi, in genovese"
Derûa un pónte,
Derûa unn-a stradda,
Derûan i nervi de chi, 
Segûo,
O pénsa:
Poéivo êse la.
Derûa unn-a çitæ,
Oua ciú izolà,
Derûa a sò economía,
Frágile e insegûa.
Derûa a fêde,
Ne-o çè,
Ne-o destìn,
Ne-a vitta.
Derûan e brássa
De chi o spála,
Derûa, pezánte,
O magón,
In sce nòstre spalle.
Tûtto derûa, 
Fêua che noiâtri.
Génte dûa,
Inospitále,
Morciónna e 
Con a tèsta cömme un mazabécco.
Pe chi o no ne conosce.
Génte che travaggia, 
Camálli,
Portoâli,
Carbounée.
Artexánn-i,
Banchiêri,
Capitann-i e Mainè.
Villan in scie prie.
Superbi,
Òrgogliôzi.
Fêi!
Inscìste, 
Inutilmente,
O çê,
In scia nóstra çitæ.
Che da ægua,
Brátta,
Róvinn-e e
Bombe,
A l’é sempre sciortìa.
E alua che l’inse,
Zena,
Domán ti saiè ancún ciú bella!
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der-papero · 7 months
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Cosa è il Leghismo, mi piace definirla una corrente di pensiero ormai.
In un video su TikTok preso da Propaganda Live, prendono per il culo Salvini che, ad ogni intervento sul Ponte, tira un numero casuale di lavoratori che verrà impiegato (???), che va dai 40.000 ai 120.000.
Uno dei suoi supporter ha scritto questa roba qui, e non ho resistito, ormai sono anni che non li prendo più per il culo, ma qui non ce l'ho fatta, mi dispiace.
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Adesso vado ad autopunirmi, perché queste cose non si fanno.
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vintagebiker43 · 1 year
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Io cerco la Titina, Titina, mia Titina.
All’insegna del “ Taglia tu, che a me mi viene da ridere “ Taglia tu, che mi vien da ridere “ Giorgia, che deve trovare 20 miliardi per la legge di Bilancio, ha chiesto ai suoi ministri di tagliare 1 miliardo e mezzo di spesa nei prossimi tre anni.
Potrebbe iniziare lei che ha battuto il record di spese: nel 2022 Palazzo Chigi ha emesso pagamenti per 3,2 miliardi, il doppio del 2018: alla voce “incarichi” cinque anni fa Chigi ne pagava per 2,6 milioni, nel 2022 9,9 e a metà 2023 siamo già a 6,4.
Arriviamo al capitolo “ armi”: i pagamenti della Difesa per “mezzi navali da guerra” passano da 26 milioni (2021) a 113 milioni (2022), le “armi pesanti” da 7,5 a 16,9 mentre quelli di Chigi per “beni di valore culturale, storico e archeologico” sono calati di 10 milioni (da 25 a 15,2).
il Mef: nel 2018 il Tesoro “pagava” 267 miliardi. Nel 2022 salgono a quota 371, cioè 104 miliardi in più
Deve essere colpa del Superbonus.
Sono solo esempi di come il Governo di straccioni alloca le risorse tagliando sui poveri , sui pensionati e sui lavoratori dipendenti.
@Giuiliana Sparano
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ilpianistasultetto · 6 months
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Tra i miei clienti ho un buon 30% di essi molto "urticante" alle tasse. Un 15% non paga perche' ha grossi problemi sanitari in famiglia e preferisce spendere quei soldi per curare i familiari che pagare le tasse. L'altro 15% non paga nulla per principio. Non vuole dare nemmeno un euro allo Stato. Nulla da' ma prende tutto, dai bonus ai fondi statali, regionali o europei alle imprese, alle scuole per i figli, le cure sanitararie, le strade, i ponti, i treni, la casa popolare ecc..ecc. quando gli fai presente che non avranno nemmeno uno straccio di pensione, visto che non pagano i contributi previdenziali, rispondono che avranno comunque i 600 euro della pensione sociale. A questa gente, il governo Meloni sta facendo l'ennesimo regalo: "stralcio di ogni tipo di cartella esattoriale non riscosso da Agenzia Entrate entro i 5anni". A questa gente, che ogni volta che viene presso lo Studio dove lavoro non perde occasione di rimarcare che tutti quelli che pagano le tasse sono degli emeriti coglioni. La cosa sorprendente e' che questa feccia di furbetti ha l'appoggio di milioni di lavoratori dipendenti, quelli che pagano le tasse direttamente in busta paga, visto che insieme battono le mani alla Meloni perche' fa "cose giuste".
Ps. Dimenticavo..i fratelli De Fico, due delle persone che non hanno mai pagato un euro, li ho contattati per le copie di corrispettivi 2024. Mi hanno risposto che si sarebbero fatti vivi al loro ritorno dal Brasile.. "Stiamo in vacanza, ci vediamo dopo Pasqua"... @ilpianistasultetto
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Alla riunione dei genitori di una scuola, la direttrice ha sottolineato il sostegno che i genitori devono dare ai figli.
Lei capiva che anche se la maggior parte dei genitori della comunità erano lavoratori, dovevano trovare un po ‘ di tempo da dedicare e passare con i bambini.
Tuttavia, la direttrice è stato sorpresa quando uno dei genitori si è alzato e ha spiegato, che non aveva tempo di parlare con suo figlio durante la settimana.
Quando usciva per lavorare era molto presto e suo figlio stava ancora dormendo e quando tornava dal lavoro era troppo tardi e il bambino era già a letto.
Ha spiegato inoltre, che doveva lavorare in quel modo per provvedere al sostentamento della famiglia. Disse anche che il non avere tempo per suo figlio lo angosciava molto e cercava di sostituire quella mancanza dando un bacio tutte le notti quando arrivava a casa sua e affinché suo figlio sapesse che lui era andato in camera mentre dormiva, faceva un nodo nella Punta del lenzuolo.
Quando suo figlio si svegliava e vedeva il nodo, sapeva che suo padre era stato lì e l’aveva baciato.
Il nodo era il mezzo di comunicazione tra di loro.
La direttrice si emozionò con quella singolare storia e si è stupita ancora di più quando ha constatato che il figlio di quell’uomo era uno dei migliori allievi della scuola.
Questo fatto ci fa riflettere sui tanti modi in cui le persone possono essere presenti e comunicare. Quel padre ha trovato la sua forma, un modo semplice ma efficiente e la cosa più importante è che suo figlio percepiva attraverso il nodo, tutto l’affetto del suo papà.
Semplici dettagli come un bacio e un nodo sulla punta di un lenzuolo, significavano per quel figlio, molto più di un sacco di regali o scuse vuote.
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raffaeleitlodeo · 9 months
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Visto che molti giornali stanno riprendendo la campagna contro l'istruzione pubblica e per una scuola "meritocratica", bombardandoci quotidianamente con improbabili storie di fantomatici geni laureatisi a 15 anni solo grazie alla forza di volontà, vorrei riportare un breve aneddoto personale. Alcuni mesi fa sono stato accettato per un dottorato (PhD) in Relazioni Internazionali dall'Università di Cambridge. Il processo di selezione, più che meritocratico, mostra come le università più conosciute ("d'eccellenza", direbbero quei giornali) siano sempre più luoghi inaccessibili per chi non ha un privilegio di classe. Per potersi candidare sono necessari una serie di pre-requisiti ufficiali, come le certificazione linguistiche, e ufficiosi, (per esempio, è quasi impossibile essere presi senza aver fatto esperienze di studio all'estero). Tutte cose estremamente dispendiose a cui solo una minoranza può avere accesso. Uno studente che va in Erasmus, per esempio, riceve circa 300€ mensili come borsa di studio, una cifra con la quale in una grande città europea si può a malapena coprire il vitto. Tutto il resto è a spese proprie. Per non parlare di esperienze lavorative utili al curriculum ma sottopagate o non pagate affatto (l'ONU, per nominarne uno, offre tirocinii di 6 mesi a New York senza prevedere alcuna remunerazione). Chi viene da una condizione abbastanza agiata e si può permettere alcune di queste cose, con un po' di fortuna e un po' di bravura, può riuscire a venire accettato in un'università conosciuta e rinomata. Le disuguaglianze più rilevanti e i maggiori privilegi, però, non si mostrano durante il processo di selezione dei candidati, ma dentro l'università stessa. Molte delle "università d'eccellenza", infatti, non forniscono stipendio ai loro dottorandi/ricercatori e anzi chiedono loro un'ingentissima retta. Di fatto, i dottorandi (che nella pratica sono lavoratori dell'università) devono pagare per poter lavorare gratis in cambio della nomea dell'università. È vero che esistono alcune borse di studio, ma queste sono generalmente poche, spesso esterne all'università, e non di rado portano a una commisitione moralmente discutibile coi più variegati gruppi privati. Il loro criterio di assegnazione è infine generalmente opaco e spesso finiscono paradossalmente per essere vinte dagli studenti più benestanti e altolocati che meno ne necessiterebbero. Per ritornare alla mia esperienza personale, io non ho vinto borse di studio. L'Università di Cambridge ha stimato che per affrontare il dottorato, tra retta e costi di vita, avrei dovuto pagare di tasca mia 52 000€ l'anno, ossia più di 200 000€ per i quattro anni di studio/lavoro. Poiché non dispongo di tale cifra (e anche avendola, non la regalerei a un'università con un patrimonio di 20 miliardi di € che semplicemente non vuole pagare i suoi dottorandi) ho rifiutato l'offerta di dottorato. In futuro forse farò altre domande di dottorato, anche se in università con una maggiore attenzione alle condizioni dei suoi studenti/lavoratori. Tuttavia, questa esperienza pratica mi ha confermato alcune cose: che l'unico modello universitario veramente di eccellenza è quello pubblico, gratuito e accessibile a tutti, anche e soprattutto ai più svantaggiati. Che nel modello della fantomatica "università del merito", sempre più privatizzata e a pagamento, la norma non sarebbero gli scintillanti adolescenti geniali rallentati dalla burocrazia dell'istruzione pubblica (una minoranza statisticamente inesistente), bensì i ricchi ereditieri ed emiri che si possono permettere un diploma dal costo di una Maserati per fare bella figura in alta società. E che, in quel modello, cultura e istruzione non sarebbero degli straordinari fattori di emancipazione sociale e collettiva, quali dovrebbero essere, bensì puri e semplici strumenti di disuguaglianza, esclusione e oppressione. Alessandro Maffei, Facebook
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