Tumgik
#anatre di ghiaccio
marcogiovenale · 8 months
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[r] _ ma no, ma no, ma ni, non è morta, la poesia, su
Man Ray, Paris, mai, 1924 coraggio, editorialisti e notillatori, in rete e fuori, non prendete per forza alla lettera la grigiorosea parola postpoesia: non v’impauri, campioni. la poesia non defunse, anzi della sua viridescente vis voi siete – è fama – i promoter più scafati e, mi si consenta, fichi. è stagione, tuttavia, che dai vostri castelli vitivinicolmente muniti oscilliate il benigno capo…
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Noi che....anni '90
Noi che sopravvivevamo con mille lire a scuola;
Noi che avevamo sempre 150 pokemon da scambiare con qualcun altro;
Noi che piangemmo quando Ash abbandonò Butterfly o quando dovette cedere Charizard;
Noi che se volevamo ascoltare una canzone dovevamo comprare il cd;
Noi che ogni sabato guardavamo top of the pops;
Noi che il Twix si chiamava Raider;
Noi che giocavamo col Super Tele e col Tango;
Noi che giocavamo con le manine appiccicose delle patatine e le tiravamo sui muri di casa;
Noi che ogni Natale vedevamo “Mamma ho perso l’aereo”;
Noi che abbiamo conosciuto i Classici della Disney e guardavamo mille volte "Il re leone", "La carica dei 101", "Bambi", "Lilli e il vagabondo", "Hercules";
Noi che chi andava in bici senza mani era il più figo;
Noi che abbiamo visto le prime gare di Valentino Rossi in 125cc;
Noi che piangemmo quando Baggio sbagliò il rigore a Usa '94;
Noi che provavamo a fare una fusione o a lanciare un'onda energetica;
Noi che la cosa più porno che avevamo visto era quando Rose si tolse la vestaglia in Titanic;
Noi che ci risultano familiari le parole "I'm a barbie girl, in a barbie world...";
Noi che sappiamo che Babbo Natale non esiste e ci fa ridere pensare che prima tutti li sentivano di notte;
Noi che il più bel poliziesco da vedere era Scuola di Polizia;
Noi che dopo aver visto Beethoven, tutti volevano un San Bernardo;
Noi che se eravamo piccoli avevamo lo zaino di Dragon Ball o di Sailor Moon;
Noi che se eravamo grandi avevamo lo zaino Invicta e la Smemoranda;
Noi che giocavamo ai Power Rangers e tutte le ragazze volevano sempre essere "quella rosa";
Noi che la prima esperienza con il mondo virtuale fu utilizzare una pistola gigante con il Nintendo per uccidere le anatre;
Noi che ci divertivamo con i giochini di Windows 95;
Noi che disegnavamo con Paint;
Noi che salvavamo i file sui floppy;
Noi che Crtl+Alt+Canc era la soluzione;
Noi che credevamo che Britney Spears fosse una brava cantante, innocente e vergine;
Noi che giocavamo con le figurine degli animali e le carte dei Pokemon;
Noi che utilizzavamo la macchina fotografica con i rullini e quando erano da 36 ci sembrava di essere i più fighi;
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti;
Noi che giocavamo a "Nomi, cose, animali e città", e se capitava la D la città era sempre Domodossola;
Noi che quando arrivava qualcuno che ci era antipatico e chiedeva "posso giocare?" noi rispondevamo "Ehm, la palla non è mia!";
Noi che suonavamo ai campanelli dei nostri amici per chiedere se fossero in casa;
Noi che facevamo a gara a chi riusciva a fare il pallone più grande con i big babol alla fragola;
Noi che giocavamo con un Game Boy che non era a colori e che se lo si usava all'ombra non si vedeva niente;
Noi che comprammo il Game Boy solo per giocare ai Pokemon;
Noi che ascoltavamo la musica con il Walkman;
Noi che bevevamo pochissime volte la Coca Cola;
Noi che ci divertivamo giocando ad "Acchiappino", "Strega comanda colori", "Lupo mangia ghiaccio", "Lupo mangia frutta", "Nascondino", "Un due tre stella", "Ruba bandiera", "Bandierina", "Campana", Palla Avvelenata";
Noi che alle 4 si guardava Bim Bum Bam;
Noi che abbiamo raccontato mille volte la barzelletta del fantasma Formaggino ed ogni volta ridevamo come i matti;
Noi che tutte le barzellette cominciavano con Pierino, il fantasma formaggino o un francese, un tedesco e un italiano;
Noi che ci ricorda qualcosa la frase "non fumerò mai nella mia vita";
Noi che giocavamo a Super Mario, Tekken, Metal Slug, Crash Bandicoot, Spyro, Gran Turismo;
Noi che i migliori investigatori erano Scooby Doo e l'ispettore Gadget;
Noi che cantavamo e ballavamo la "Macarena";
Noi che compravamo le gomme con le figurine dei calciatori;
Noi che ci mancavano sempre 3/4 figurine per finire l'album;
Noi che non perdevano una puntata di Dragon Ball, Rossana, Holly e Benji, Mila e Shiro;
Noi che giocavamo al Nintendo 64 e alla Playstation 1, e quando non andavano ci soffiavamo dentro;
Noi, che abbiamo vissuto gli anni bui della Ferrari che non vinceva più, arriva Schumi e nel 1997 perde il mondiale all'ultima gara;
Noi che conosciamo a memoria la prima stagione di Dragon Ball e dei Pokemon;
Noi che vedevamo ed amavano i film Ritorno al futuro, Indiana Jones, Jumanji e Space Jams;
Noi che le ragazze vedevano Sailor-Moon e volevano essere come lei;
Noi che ì ragazzi vedevano le tartarughe Ninja e volevano essere come loro;
Noi che sappiamo a memoria la canzone di Hakuna Matata;
Noi che quando giocavamo coi Lego e con le Micro Machines passavamo i pomeriggi interi;
Noi che ci ostinavamo a giocare a "Indovina chi" ance se i personaggi si conoscevamo tutti a memoria;
Noi che giocavamo coi i Crystal Ball e con Forza 4;
Noi che avevamo il nascondiglio segreto con il passaggio segreto;
Noi che vedevamo "Sabrina vita da strega" e pensavano che il gatto fosse vero;
Noi che dicevamo di fumare quando in realtà mangiavamo sigarette di cioccolato o di gomma;
Noi che dicevamo di essere ricchi e potersi permettere di mangiare i soldi, quando questi erano di cioccolato;
Noi che ancora ci chiediamo che fine abbia fatto Carmen San Diego;
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a letto tardissimo;
Noi che suonavamo i campanelli delle case e poi scappavamo;
Noi che a scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli, con lo zaino da 2 quintali e senza le rotelle!
Noi che se la maestra ti metteva una nota sul diario a casa era il terrore;
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google;
Noi che i termometri li rompevamo e le palline di mercurio giravano per tutta casa;
Noi che in casa avevamo almeno uno dei primi Nokia;
Noi che ci chiediamo ancora quanto sia lungo il campo di Holly e Benji;
Noi che pagavamo con le lire, e forse era meglio;
Noi che con 500 lire compravamo tantissime gomme e caramelle;
Noi che le All Star le compravi al mercato;
Noi che passavamo ora a vestire e giocare con le bambole;
Noi che non avevamo il cellulare e chiamavamo i nostri amici dal telefono di casa;
Noi che quando si era in vacanza si telefonava dalle cabine telefoniche;
Noi che sbirciavamo nelle cabine per vedere se qualcuno aveva lasciato una scheda telefonica da aggiungere alla nostra collezione;
Noi che al mare eravamo sempre impiastricciati di crema a protezione 40;
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4;
Noi che pensavamo che il "Gioco della bottiglia" fosse una cosa da grandi e quando disgraziatamente capitavo il bacio come penitenza ci vergognavamo a morte;
Noi che ci incantavamo davanti alla “Valle Incantata” e conosciamo tutti gli episodi;
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio e ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più era figo;
Noi che i messaggini li scrivevamo sui pezzetti di carta e li mandavamo durante l'ore di lezione;
Noi che le prime partite viste su Telepiù erano con la scheda cracckata;
Noi che portavamo sempre la canottiera della salute;
Noi che la penitenza era "dire, fare, baciare, lettera, testamento";
Noi che confidavamo al nostro migliore amico/a quello/a che ci piaceva dicendo: "non lo dire a nessuno però";
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, poi la bella,e poi la bella della bella;
Noi che vedevamo il codino di Fiorello e lo volevamo anche noi;
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo “Parco Della Vittoria” e “Viale Dei Giardini”;
Noi che cercavamo i pinoli per un intero pomeriggio;
Noi che giocavamo a calcio con le pigne;
Noi che al nostro compleanno invitavamo TUTTI i nostri compagni di classe;
Noi che giocavamo con le biglie;
Noi che portavamo le Lelli Kelly e le Bull Boys;
Noi che “se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce”;
Noi che giocavamo con gatti e cani randagi, e non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale, nemmeno dopo averli accarezzati ed esserci messi le dita in bocca;
Noi che avevamo le videocassette;
Noi che abbiamo vissuto senza la tecnologia moderna e l'abbiamo vista nascere!
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solosepensi · 7 years
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Io sto pensando a questo:
« Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l’avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anatre? Chi sa dove andavano le anatre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelappesca dove. O se volavano via».
Per dire.
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unfilodaria · 5 years
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Ma dove vanno le anatre quando si ghiaccia il laghetto?
Chi non ha letto Il giovane Holden di Salinger? (beh se non lo avete fatto recuperate il tempo perduto... un bel romanzo di formazione che non può mancare nella vostra biblioteca personale)...
CITAZIONE Ho passato a New York tutta la mia vita e conosco Central Park come le mie tasche, perché da bambino ero sempre là a pattinare e scorrazzare in bicicletta, ma quella notte sudai sette camicie a trovare quel lago. Sapevo benissimo dov'era - era proprio a due passi da Central Park South e via discorrendo - ma non mi riusciva di trovarlo. Dovevo essere più ciucco di quanto credessi. Continuavo a camminare, un passo dietro l'altro, e intorno a me tutto diventava sempre più buio e sempre più spettrale. Non vidi un'anima per tutto il tempo che restai nel parco. Meglio così. Probabilmente avrei fatto un balzo di almeno un chilometro, se avessi incontrato qualcuno. Poi, alla fine, lo trovai. Era mezzo gelato e mezzo no, ecco com'era. Ma non vidi nemmeno un'anitra. Feci tutto il giro di quel maledetto lago - a un certo punto per poco non ci cascavo dentro, anzi - ma non vidi un'anitra neanche a pagarla. Pensai che forse non ce n'erano, come niente dormivano o che so io vicino all'orlo dell'acqua, vicino all'erba e compagnia bella. Fu così che per poco non ci cascavo dentro. Ma non ne trovai neanche una. J.D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi 1961, p.180
A quel punto scatta l'annoso quesito: ma dove vanno le anatre quando si ghiaccia il laghetto? Attraverso i miei potentissimi mezzi sono risalii alle 83 risposte che furono date al concorso della Scuola Holden di Torino, per il 50nario del libro Il giovane Holden di Salinger
La risposta vincitrice (La loro sorte è molto triste: vengono colpite da una lenta paralisi degli arti e poi risucchiate dal vortice del lago) la trovo triste e lugubre e non in tema, almeno per me, con lo spirito del romanzo... avrei preferito di gran lunga quella sui ristoranti cinesi e sulla laccatura delle anatre ma, come dico sempre, de gustibus. Per cui buona lettura e a voi la scelta.
PS - se ve ne vengono altre in mente, aggiungetele qui sotto.
Dove vanno le anatre?
Nel 1961 Salinger scriveva Il giovane Holden. Il 18 marzo 2001, cinquant'anni dopo, una grande festa alla Scuola Holden ha ricordato le avventure e i sogni di Holden Caulfield. Letture commentate, giochi e un torneo sulla domanda: Dove vanno le anatre di Central Park quando il lago ghiaccia? Dopo le letture a eliminazione diretta per votazione popolare, è stato proclamato il vincitore! Questa settimana, su Holdenlab, potete trovare tutte le risposte. Anatre che svolazzano, anatre in giro per New York, ghiaccioli di anatre... e tre torte a forma di anatra che aspettavano gli amici di Holden e anche tanti holdenlabiani venuti a trovarci!
"Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l'avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelappesca dove. O se volavano via." J.D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi 1961, p.16
Risposte al quesito sulle anatre 1) La loro sorte è molto triste: vengono colpite da una lenta paralisi degli arti e poi risucchiate dal vortice del lago. 2) Allo stadio, al cinema, in un bar a bere qualcosa di caldo. 3) In vacanza ad Acapulco, o nel mitico videogioco Wildgun a farsi fucilare. 4) Le anatre, stufe del freddo, vanno in una grotta e accendono un fuoco per riscaldarsi. 5) Le anatre si tuffano nello stagno e attraverso una rete sotterranea di cunicoli si spostano progressivamente a sud, verso gli stagni di altre città, fino ad arrivare dove la temperatura è di loro gradimento. 6) Con sciarpa e maglioncino vanno a pattinare. 7) Ottime le anatre arrosto. 8 ) Vanno in letargo. 9) Si trasferiscono ai Tropici. 10) Escono dal lago e girano per le strade di New York finché riescono a sopravvivere. 11) Le povere anatre, indifese, colpite dal freddo, andranno sicuramente in un bar nei pressi del lago ghiacciato per prendersi una cioccolata calda o in un negozio di pellicce sintetiche per coprirsi meglio. 12) Vanno a casa del professore di storia a bere la cioccolata. 13) Giocano a chi arriva prima dall'altra sponda del lago, slittando sul loro posteriore, dandosi la spinta, agitando le ali. 14) Volano verso nuovi orizzonti, dove poter vivere serenamente in condizioni migliori, proprio quello che fa anche l'uomo... 15) Le anatre quando il lago è ghiacciato vanno a cambiare piumaggio in un negozio di materassi in attesa della primavera. 16) Si mimetizzano sugli alberi del parco, aspettando il passare dell'inverno senza essere viste, e facendo compagnia alle piante. All'arrivo della primavera ritornano al lago per la felicità dei bambini che giocano vicino al lago. 17) Vanno in un negozio di articoli sportivi e acquistano dei pattini. In seguito si esibiscono in evoluzioni circensi sul ghiaccio, mettendo su un business i cui proventi sono poi destinati alla fondazione contro la caccia alle anatre. 18 ) Le anatre, da Central Park South migrano verso Sud cercando climi più miti. 19) Vanno a cercare un paio di mutande perché d'inverno, nude, hanno freddo. 20) Le anatre migrano. 21) Non vivono più nello stagno quando questo è ghiacciato, vivono semplicemente sulla terra ferma. 22) Non ci sono solo anatre a Central Park, anche scoiattoli, pesci, uccelli di ogni tipo, uomini di ogni tipo. Probabilmente le anatre fanno la stessa cosa che fanno gli uomini in New York e nel mondo, in inverno e in ogni tempo: c'è chi resta e c'è chi parte. 23) Le anatre sono sempre là, anche quando lo stagno è ghiacciato, solo che le persone non le vedono... il gelido inverno "ghiaccia" gli occhi delle persone che non fanno altro che correre per fuggire il freddo... in questo modo non hanno più il tempo di soffermarsi... dopo aver dato un veloce sguardo allo stagno credono, o meglio, si convincono che non ci siano più. 24) Si trasformano in fiocchi di neve e si integrano con il ghiaccio... Poi quando torna il sole, il ghiaccio si scioglie e tornano libere. 25) Si trasformano in alberi e aspettano la primavera per rifiorire a miglior vita. 26) Stanno sul bordo dello stagno e aspettano che si scongeli. 27) Nella cantina del custode in attesa di essere riutilizzate l'anno dopo. 28 ) Vanno a fare l'amore senza essere viste da tutti i vecchietti e i passanti che stanno nel parco e le guardano. 29) Vanno a fare tutto ciò che non hanno fatto quando erano allo stagno. 30) Dipende dall'età delle anatre: Le anatre giovani vanno ai grandi magazzini per comprare i pattini e pattinare sul ghiaccio. Le anatre adulte accudiscono quelle giovani. Le anatre vecchie per paura dei reumatismi se ne vanno alle Hawaii. 31) Muoiono e rinascono in primavera come tutti gli animali. 32) All'inferno. 33) In Messico a prendere il sole. 34) Chi ha detto che esistano realmente! Magari sono illusioni dei newyorkesi e svaniscono con il gelo che risveglia. E poi saranno anche fatti loro... con il freddo ci si dirige a est. 35) Rimangono intrappolate, nessuna speranza! 36) Le anatre, stufe del freddo, andranno in un'isola tropicale a prendere il sole. 37) Le anatre quando ghiaccia la superficie del lago si ritrovano al bar a bere qualcosa di alcolico e riscaldare le loro zampe palmate. 38 ) Le anatre vanno in giro per i cieli del mondo alla ricerca di uno stagno non ghiacciato, ma la ricerca può essere talmente lunga che alla fine ritornano allo stagno di Central Park, visto che non è più ghiacciato. 39) Vanno in vacanza ai Caraibi con i soldi ricevuti dalla vendita dei pesci nel lago (ecco dove finivano i pesci!!!). Lago a cinque stelle con vasca idromassaggio, perchè le anatre si trattano bene. 40) Le anatre si spostano dal lago ghiacciato verso posti dal clima più mite: soffitte, fabbriche abbandonate, lo zoo comunale. Ma nessuno le vede finché non ritorna la primavera. 41) Cambiano lago, vanno al mare, chiedono ospitalità ai barboni, vanno a sciare. 42) Potrebbero migrare, potrebbero essere mangiate o pattinare allegramente. 43) Come ha detto Dean Moriarty, l'importante non è dove si va, l'importante è andare. 44) Vengono tutte in Italia a giocare nell'Inter. 45) Vanno a interrogarsi su quello che dovranno fare quando lo stagno disgelerà. 46) Le anatre sono come le isolette di grasso nel brodo: stanno sempre a galla. Nel periodo di gelo se la caveranno prendendo un taxi e andando al sud, o da qualche parte in villeggiatura, non saprei... Comunque sul mio taxi non sono mai salite, non ancora. 47) Come no! Vanno da mia zia Rose, giù in Florida. 48 ) "Migrano a Hollywood in cerca di fortuna. Walt Disney è sempre a caccia di nuovi attori. Alcune accettano di fare la controfigura di Paperina nelle scene di nudo". "Da starci secchi, se c'è una cosa che odio sono i film". 49) "Certo che lo so. Io, sono io che da anni vengo a prenderle in inverno per riportarle poi in primavera. Le carico tutte sul taxi le stramaledette - sporcano! - Ma ormai è così, che ci vuoi fare... mia moglie aspetta solo l'inverno per averle tutte a casa, le stramaledette! Sporcano - Tanto - Ti soddisfa ragazzo?". 50) Certo che lo so. Tutti lo sanno. Se le prendono i cinesi. I cinesi di Chinatown, ha presente? Alla prima gelata arrivano, di mattina presto, e se le portano via... anatre alla pechinese, ha presente?, buonissime, tra l'altro... vanno lì e se le pigliano... quelli del parco chiudono un occhio, e che dovrebbero fare?, chiudono un occhio e poi mangiano gratis tutto l'anno, a Chinatown, mica scemi. Tutti lo sanno. Se le pigliano i cinesi. Si pigliano tutto, quelli... 51) Probabilmente andranno nell'ovest, dove, fingendo di essere sordomute, passeranno il tempo a gingillarsi con vecchie idee e a sorseggiare lattine di coca-cola sotto l'ombrellone di un qualche parchetto, in attesa che si ghiacci anche quello, per poi ripartire, destinazione Central Park! 52) Vanno a farsi un caffè da Ignazio, un baretto proprio caruccio sulla spiaggia di Bahia, accanto la foresta di Uba-Tumba. Ci sono pure degli aperitivi niente male. 53) Voleranno dietro a un aquilone... forse 54) Da un campione di 100 esemplari, ricostruendo i flussi migratori si conclude che: 37 anatre arrivano a godersi il sole delle Bermude; 22 finiscono all'arancia; 1 si trasforma in cigno; 15 vengono ingaggiate in un casting della Warner (per il piumaggio nero e l'irascibilità); 4 vengono uccise, imbalsamate e rese eterne; 10 frullate da reattori ed eliche di aerei di linea; 1 diventa mascotte di un football-team di un college americano; le altre 9 merchandising del team suddetto. 55) Io credo che le anatre d'inverno vadano sulla luna, perché sulla luna ci sono tutte le cose di cui ci dimentichiamo, e noi d'inverno ci dimentichiamo che le anatre esistono. Per esempio, anche i fiori, d'inverno, vanno sulla luna. E chi si ricorda che esistono, i fiori, d'inverno? 56) Restano sospese nell'aria... e imparano a digiunare, aspettare, pensare... fino al disgelo. 57) Ho sentito dire che il primo giorno d'inverno si organizza un grosso banchetto per i barboni del parco. Le anatre vengono catturate e arrostite per il banchetto! 58 ) Quando arriva l'inverno, le anatre raggiungono il Rubber Rose Ranch, dove i cormorani rosa in estinzione hanno trovato ospitalità e dove Jelly Bean Bonanza e le altre cowgirls li riempiono di cibo, protezione e peyote. Le anatre svernano e per la primavera sono di nuovo in volo, pronte ad atterrare in Central Park per una nuova stagione, belle allegre e rifatte. 59) Le anatre sono quegli uccelli, lì, che stanno a sguazzare tutto il giorno? Che cazzo me ne frega, io devo lavorare. 60) Io non conosco la geografia e vuoi che la conoscano delle stupide anatre? Vagano. C'è sempre un'anatra rompiballe che s'annoia sul lago e vuole andare altrove, così l'accompagnano, perché nel frattempo si sono tutte scocciate, un po' per il lago, un po' per l'anatra rompiballe. 61) Dove vuoi che vadano? A migrare, vanno a migrare. E poi ritornano, sempre. Che cavolo avranno da tornare in questa città puzzolente e gelida, dove, quando non muori di freddo, anneghi nell'umidità di tutto 'sto cemento? Migrano, fidati, vanno al sud dove c'è il caldo buono, quello che fa bene alla pelle e alle ossa. Quello che ci vorrebbe per me, ma io tengo famiglia e ci lavoro, qui. 62) A casa. A far figli. Quando c'è freddo tutti vanno a casa e mica possono dire dove stanno al primo sconosciuto ficcanaso. 63) Quando il laghetto gela, le anatre vanno in discoteca a ballare con i beccaccini. 64) Anatre? Il più stupido pennuto che esista sul pianeta terra? Tutte morte dopo l'arenaggio della petroliera! (bella risata e lacrima sullo zigomo di Holden, segno dell'assenza di sogni nella società in cui vive e in cui viviamo). 65) Quando scesi davanti al locale di Ernie e pagai la corsa, il vecchio Horowitz se ne uscì un'altra volta con i barboni. E' chiaro che non aveva pensato ad altro. - Stia a sentire, - disse. - Lei vuole sapere dove vanno le anatre, eh? -Sì, ma... - Allora se vuole così bene a quei pennuti, ci andrà spesso laggiù. - Be' è molto tempo che io... - Non le è mai parso che siano schifosamente grassi, quelli, per essere dei barboni? - No, ma vuole dire che loro... - E l'ha proprio azzeccata, Madre Natura pensa a tutti, - disse Horowitz, e partì sparato come un razzo. 66) Che razza di domanda! La domanda stessa reca in sé la risposta. Le anatre se ne vanno e basta. Chi se ne frega dove! Lì, non ci rimangono l'inverno a congelarsi le piume. Questo conta. Sono solo anatre, nient'altro, ma è proprio nella loro natura di anatre, dotate di ali, poter volare, oltre che nuotare. E farlo... volare, intendo, e volarsene anche alto, magari, non importa dove, è la possibilità che hanno per salvarsi e non morire in quel lago. 67) - Senta un po', - dissi. - Sa le anatre che stanno in quello stagno vicino a Central Park South? Quel laghetto? Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anatre quando il lago gela? Lo sa per caso? - Mi rendevo conto che c'era soltanto una probabilità su un milione. Lui si girò a guardarmi come se fossi matto. - Che ti salta in testa, amico? - disse. - Mi prendi per fesso? - No, mi interessava, ecco tutto. Lui scosse la testa. - Be', visto che t'interessa tanto, te lo dico io dov'è che vanno a finire quelle dannate anatre. Se proprio vuoi saperlo finiscono tutte quante a cena, bello. - Lasci perdere, - dissi io. - No, dico davvero. A cena. Proprio a cena, - disse. - E anche a pranzo, a voler essere precisi. In quei pidocchiosi ristoranti cinesi, con la salsa all'arancia e tutto quanto. Si girò di nuovo a guardarmi con quel sorrisetto idiota stampato sulla faccia. - Ci puoi scommettere che è così, amico, - aggiunse. - Le vanno a prendere di notte coi camion, quei musi gialli, appena è che gela. Le afferrano per il collo e zac! Anitla all'alancia! Si vedeva lontano un miglio che si sentiva un gran dritto. Un gran dritto davvero. Credeva di essere il più grande umorista di New York, o che so io. - Si fermi - dissi. - Scendo qui. - Ragazzi, non sarei rimasto un altro minuto in quel tassì nemmeno a costo della vita. 68 ) Le anatre? Le anatre sono come le oche, non vanno da nessuna parte. 69) Secondo me cercano di rimanere lontano dalle arance. 70) - Io ne ho vista una impellicciata che sculettava in centro. - Quella era la Marini, Giordy, non confondere le anatre con le oche. 71) Prendono un bel respiro, si tuffano e rimangono in acqua, congelate con i pesci, per tutto l'inverno. 72) Volete sapere dove vanno a finire le anatre quando gela il laghetto di Central Park? Be', è semplice: al ristorante cinese. Non ci credete? Controllate. 1570, Terza avenue. Il posto si chiama First Wok. Cercate in freezer. 73) "Ma dove vuoi che vadano? Dove qualcuno si prende cura di loro. Pattinano un po' sul lago, poi qualcuna si frattura una zampa e tutte la portano all'ospedale. Sono molto unite, le anatre." "Perchè sono molto unite?". "E che ne so! Se non stai zitto ti rompo una gamba, così vai all'ospedale e glielo domandi". 74) "Le anatre, dici?". "Sì, esatto, le anatre". "Sarò sincero con te". E lo disse come se mi stesse facendo un grosso favore, come se la sincerità per lui fosse qualcosa di costoso e raro. "Non so dove stanno d'inverno quelle stupide bestie, ragazzo, ma...". Poi disse qualcos'altro, qualcosa che non capii. Tutto quello che riuscivo a pensare in quel momento, anche sforzandomi di ricordare ora, fu annebbiato dal gesto che fece. Aprì lo sportelletto dove ci dovrebbero stare le cicche, quella sorta di posacenere che c'è in tutte le auto, sapete. Ebbene lo aprì e, senza smettere di guidare, ci sputò dentro. Lo sputo, bianco e solido, fece un breve tragitto e finì esattamente dentro quella scatoletta. Poi richiuse, come se niente fosse. "Come ha detto?", gli chiesi di ripetere. "La sfera di cristallo non ce l'ho", mi disse con voce solenne. "Ma se qualcuno come Pieraccioni fra un bel po' di anni se lo chiederà ancora nel suo film d'esordio... beh, vorrà dire che tu, ragazzo, avrai fatto molta strada inutilmente". Poi tacque. Io continuai a non capire, ma feci finta di nulla. 75) Nel primo posto caldo che possono raggiungere con le loro dannate penne. Non credo sia importante quale, in tutta onestà. Quello che invece ti dovresti chiedere, ragazzo, è perché diavolo ritornano. Perché diavolo ritornano sapendo che quello stagno schifoso riprenderà a gelarsi. E' questo che ti dovresti chiedere. 76) Le anatre? E com'è che lo vieni a chiedere proprio a me? Te l'hanno detto, vero? E va bene, allora: aspetta che accorsto. Scendi. Bravo. Adesso apri il baule. Ma poco, che se no scappano. 77) Giovanotto! Non so neppure dove va mia moglie stasera! Anatre e persone, non lo sai dove vanno, nè quando gela nè quando sgela: sai solo che certe volte poi tornano, certe volte no. Tu aspetta. 78 ) Mi ricordo che quando ero bambino, in periodo autunnale, da noi in Sicilia faceva molto caldo, ai tempi! Arrivavano all'improvviso, a migliaia... Le anatre, le rondini, i pettirossi e i canarini. Era strano, venivano da tutto il mondo, un giorno, di passaggio, e poi andavano via lasciando stupiti gli occhi ingenui di bambini a piedi nudi. 79) Beh, su due piedi, vediamo, dove vanno le anatre, dunque, lo stagno si ghiaccia, le anatre, il ghiaccio, il freddo, allora, lo stagno, quello lì dove si pattina, magari vanno, no. Che domande... Una volta ti dicevano solo dove volevano andare e stavano zitti fino alla fine. Adesso no, fanno i filosofi, ti rompono le scatole. Lasciami lavorare damerino. Le anatre possono andare a vattelapesca. E puoi andarci anche tu. 80) Le si schiudono gli occhi sfiorando il vento; un'impennata iperbolica e via, oniricamente fuggendo da contingenti realtà. Mutata la pelle, torna, tranquilla, e sguazza, destinata a non morire mai. 81) Le anatre, dici. Uhm, le anatre sono uccelli, no? Claro que sì, allora possono volare. Magari migrano. Ecco, sì, migrano. Vanno lontano e fanno tutte quelle cose che gli altri uccelli normali fanno quando migrano. 82) Non lo so. Credo sia una questione di carattere. 83) "Ehi, Mario," dissi. "Ha presente lo stagno di Central Park, giù vicino a Central Park South?". "Certo. E' là che vuoi andare?". "No, no. Ecco, mi chiedevo, sa le anatre che ci nuotano dentro...". "Che ci nuotavano, vuoi dire". "Be', no, che ci nuotano, in primavera, eccetera, eccetera. Niente, mi chiedevo solo se sa dove vanno d'inverno, voglio dire, mi figuravo che un tassista dovrebbe saperlo". "Non vanno più da nessuna parte, figliolo. Le hanno fatte fuori i gialli, non so se mi spiego". "I cosa?". "I musi gialli, i cinesi, figliolo. Quella zona è piena di ristoranti. Cinesi". "Sì, lo so. Ci sono andato, qualche volta. A Phoebe piace quella roba, dice che è esotica". "Cosa?". "Niente. Parlavo di Phoebe. E' mia sorella". "Be', comunque le tue anatre sono là. Le hanno laccate tutte, quei bastardi. Non ne è rimasta una. Eppure quei posti spuntano fuori come funghi e le gente se la mangia di gusto, quella roba". "Vuol dire che potrei averle mangiate anch'io, come si dice, pettinate o vattalapesca". "Mi sa proprio di sì, figliolo. Laccate. Si dice laccate.. "Ho capito. Grazie, Mario. Grazie davvero". "Dovere, figliolo. Lo vuoi un consiglio? Non metterci più piede in quei posti. Se proprio vuoi andare al ristorante, prova un po' di sana cucina italiana". "Intende gli spaghetti? Con le polpette di carne?". "Sì, figliolo. Se ti interessa, mio cugino Ernie ha un ristorante proprio da quelle parti. Si chiama La Bella Italia. E' il migliore di New York, davvero. Cristo, non so come faccia Ernie a sopravvivere in mezzo a quella gente. Roba da matti. Dove andremo a finire? Ehi, figliolo, sei ancora lì?". "Sì. Stavo solo... pensando". "Comunque, se passi da quelle parti, di' che ti manda Mario, ti faranno sicuramente lo sconto. La Bella Italia, hai capito?". Cominciai a fissare il santino appeso allo specchietto.
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marcogiovenale · 2 years
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altri nomi per altre scritture: due interventi recenti, anche su academia
altri nomi per altre scritture: due interventi recenti, anche su academia
Due interventi recenti (uno relativamente vicino) ho pensato fosse utile inserirli anche in Academia. Non essendo uno studioso ‘incardinato’, anzi tenendomi ben lontano dall’università, posso permettermi di inserire anche dei ‘draft’ incompleti (perfino giocosi, in qualche caso). Cfr. https://uniroma1.academia.edu/MarcoGiovenale/Drafts (con bonus track su Bordini) Fin dall’inizio del Novecento,…
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marcogiovenale · 2 years
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ma no, ma no, ma ni, non è morta, la poesia, su
ma no, ma no, ma ni, non è morta, la poesia, su
Man Ray, Paris, mai, 1924 coraggio, editorialisti e notillatori, in rete e fuori, non prendete per forza alla lettera la grigiorosea parola postpoesia: non v’impauri, campioni.   la poesia non defunse, anzi della sua viridescente vis voi siete – è fama – i promoter più scafati e, mi si consenta, fichi. è stagione, tuttavia, che dai vostri castelli vitivinicolmente muniti oscilliate il benigno…
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