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#anoressia nervosa
cerc4ndoalask4 · 2 years
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qualcuno potrebbe aggiungermi in un gruppo pro ana?
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asadmadgirl · 2 years
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Ero a digiuno da stamattina e stavo per svenire, i miei se ne sono accorti e mi hanno costretta a mangiare (620 kcal), stasera devo andare a cena fuori e dovrò mangiare ancora.
Lo prenderò come un metabolismo day , anche se ho paura di rovinare i miei risultati dato che ero 51 kg stamattina.
Non mi resta altro che sperare.
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COME AIUTARE UNA PERSONA ANORESSICA DA SOLI E SENZA...
COME AIUTARE UNA PERSONA ANORESSICA DA SOLI E SENZA…
COME GUARIRE DALL’ANORESSIA DA SOLI? ANORESSIA NON STOP? SE E SOLO SE LE HAI PROVATE TUTTE E ZERO FATTI  BEH PROVA IL POTERE DELLA MENTE CON L’IPNOSI DCS VERA E PROFESSIONALE UNICA AL MONDO ANCHE CON 1 SOLO AUDIO DCS DAL TITOLO: NO ANORESSIA https://claudiosaracino.com/prodotto/no-anoressia-metodo-dcs/#reviews http://www.ipnologiassociati.com Se hai tale problema causato dal PASSATO e…
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volumesilenzioso · 9 months
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ieri ho messo un paio di jeans skinny per la prima volta dopo diverso tempo. nell’ultimo mese ho perso 4 kg partendo già da un sottopeso grave e ieri, per la prima volta, quando mi sono vista allo specchio con quei jeans ho pensato “faccio impressione”, tanto che per un attimo ho pensato di mettere una delle mie solite tute larghe per nascondermi. ieri, quando mi sono guardata allo specchio, ho capito di aver toccato di nuovo il fondo, ma questa volta non so neanche come abbia fatto ad arrivare così in basso. poi sono andata dalla nutrizionista, mi ha fatto l’esame per calcolare la massa grassa, la massa magra ecc e mi ha mostrato quanto il mio corpo stia soffrendo per come lo sto trattando da diversi anni. ieri ho pensato che vorrei poter tornare indietro nel tempo, così da poter tornare al 2018 ed evitare di ripetere gli stessi errori che ho commesso negli anni successivi. ora si sono mischiate troppe cose e non so come affrontarle tutte, quindi la mia testa mi porta a pensare che forse sarebbe più semplice morire, così da evitare tutto questo processo che sarà sicuramente pieno di alti e bassi solo per poi vivere una vita normale che sarà comunque una merda. depressione, ansia generalizzata, anoressia nervosa e disturbo borderline di personalità: questo è tutto quello che vedo quando mi guardo allo specchio, praticamente mi identifico nelle mie malattie, non vedo le qualità che altre persone vedono in me, vedo solo tutte queste cose che da tempo mi mettono i bastoni fra le ruote. ieri ho deciso che voglio provarci, voglio provare a stare bene. con la psichiatra non è andata benissimo, probabilmente mi troverò male anche con lo psicologo, ma devo stringere i denti e andare avanti, questa volta non devo mollare, non posso sempre darla vinta alla parte irrazionale della mia testa, perché quella è la parte di me che vorrebbe soltanto vedermi morta. devo cercare di fidarmi e affidarmi, sarà difficile, ma sento di doverci provare davvero
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gabbiadicarta · 5 months
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Perché quando devo uscire con le mie amiche mio padre inizia ad essere nervoso, non cena, e fa discussioni, mi crea ansia anche a me.. fa capire proprio che non vuole che io esca, perché?..
vivo con un padre padrone da 22 anni, tutto ciò che non rientra nel suo controllo è qualcosa che per lui va estirpato, che siano relazioni, amicizie, atteggiamenti.
come l'ho superata? spoiler: non l'ho fatto. mio padre è uno dei tanti motivi per cui mi sono ammalata di anoressia nervosa. a 15 anni non potevo uscire con nessuno che lui non conoscesse o non approvasse (non approvava nessuno); uscivo ugualmente, per poi tornare a casa e ricevere il trattamento del silenzio non per ore, ma per giorni.
ci scontriamo per ideologie politiche da sempre e non solo pretende di avere ragione urlando, ma lancia tutto ciò che gli passa per mano contro il muro per poi fuggire nella sua stanza senza più fiatare.
il consiglio che ti posso dare, se pure tuo padre è così è di fare comunque di testa tua o di parlarne con tua madre, a meno che non sia come la mia e faccia l'ignava lmao.
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klimt7 · 8 months
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È bene che le persone aprano gli occhi sulla direzione che ha preso questo Governo di Destra.
Riprendo due articoli comparsi sulle pagine di Repubblica negli ultimi cinque giorni.
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Più disturbi alimentari e meno fondi dal governo: “Lasciano sole le Regioni”
LA TESTIMONIANZA
“Io, madre di un’anoressica, vi dico che questo governo se ne frega dei più deboli”
di Caterina Giusberti
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Niente più fondi per i disturbi alimentari che riguardano 4 milioni di italiani: “E’ la seconda causa di morte tra i ragazzi, senza sostegno sono perduti”
«Queste non sono devianze, sono malattie psichiatriche gravi. Queste ragazze e questi ragazzi non hanno più voglia di vivere, si trasformano. Senza la rete sui disturbi alimentari dell’Emilia-Romagna la mia famiglia sarebbe stata persa. Ma a questo governo dei fragili, dei deboli, non importa nulla: si vede dalle scelte che fanno». Claudia è mamma di una ragazza di 17 anni che si ammalata di anoressia a luglio 2020, in piena pandemia. All’improvviso al mare non voleva più mangiare il gelato, a cena litigava con la forchetta, sminuzzava tutto, ha iniziato a pesare sempre meno.
La situazione è precipita in pochi mesi, a ottobre 2020 ha vissuto il primo di una serie di ricoveri salva-vita. «E ne stiamo uscendo, faticosamente, adesso», dice Claudia.
Per un periodo sua figlia è stata seguita anche dal centro Gruber. «Ma i posti in residenza erano pieni - racconta - quindi ci avevano prese in day hospital: io la portavo tutti i giorni alla mattina e la andavo a prendere la sera. Dopo un po’ però ci dissero che non era il posto per lei, perché era troppo grave, stava perdendo troppo peso. Così alla fine abbiamo trovato posto a Parma, in una struttura residenziale che si chiama Il Volo». Sua figlia c’è rimasta nove mesi. «Quando è arrivata lì non mangiava niente, pesava 37 chili. Poi lentamente, piano piano, hanno iniziato a farle riprendere un pochettino di peso. Col tempo ha iniziato a potere uscire un po’ e alla fine è tornata a casa». Ma ancora adesso è seguita da uno psicologo, un dietista e un neuropsichiatra. In casa, a ogni pasto, misuriamo quello che mangia con la bilancia o con un mestolo. La rassicura sapere che lo facciamo», spiega Claudia
Sapere del taglio del fondo nazionale sui disturbi alimentari l’ha molto allarmata. «Penso a mia figlia che ha ancora bisogno di essere seguita - prosegue - Ma penso anche chi ha un ragazzo o una ragazza che precipita in questo problema oggi. Senza una rete di sostegno sei perso. Il rischio al quale esponi i tuoi figli è elevatissimo. È la seconda causa di morte per i ragazzi in Italia, dopo gli incidenti stradali. Servono risorse strutturali, stabili, sicure».
Disturbi alimentari, rete di cura più fragile
di Jessica Muller Castagliuolo
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Le strutture dedicate alla cura dei disturbi alimentari e della nutrizione in Italia sono 126, frammentate a livello regionale. Senza il finanziamento molte rischiano la chiusura
Negoziare una tregua. Fermarsi prima che sia troppo tardi.
È complesso quando teatro di battaglia politiche è il proprio corpo che, chilo dopo chilo, finisce per identificarsi con la malattia che lo divora. Un percorso feroce, che svuota o sedimenta troppo. A camminare su questo filo sospeso sono sempre più ragazze e ragazzi che dai disturbi alimentari stanno cercando di uscire. Un grido collettivo che proviene da corpi silenziosi, la cui traccia evapora davanti a uno specchio.
Nel riflesso, l’immagine di un’epidemia: i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali.
Oltre 3 milioni le persone prese attualmente in carico in Italia.
“Oggi il disturbo prevalente è la bulimia nervosa. I disturbi mutano rapidamente perché sono collegati a contesti culturali e sociali del nostro tempo. Sono sofferenze profonde, c’è un desiderio di morte dentro”. Laura Dalla Ragione, direttrice della Rete disturbi alimentari Usl 1 dell’Umbria, ci racconta che negli ultimi anni la situazione è cambiata, non solo per l’aumento dei casi, che dai 680.456 del 2019 sono cresciuti di un milione nel 2023, per arrivare a 1.680.456, “a cambiare è la psicopatologia: in questo momento i quadri dei disturbi alimentari puri sono il 40%, il 60% sono invece quadri di comorbilità con altre patologie. Ad esempio, l’autolesionismo, un fenomeno che è aumentato moltissimo”.
Vale anche per le malattie del nostro tempo: anoressia, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, sono sempre più presenti nell’immaginario collettivo, ma i connotati clinici faticano ancora a trovare residenza stabile e un “paesaggio" concreto.
Susan Sontag scriveva che “è quasi impossibile prendere residenza nel regno dei malati senza lasciarsi influenzare dalle sinistre metafore architettate per descriverne il paesaggio”. Vale anche per le malattie del nostro tempo: anoressia, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, sono sempre più presenti nell’immaginario collettivo, ma i connotati clinici faticano ancora a trovare residenza stabile e un “paesaggio" concreto.
Il Fondo cancellato
Tuttavia, l’emendamento votato dal Senato il 21 dicembre 2021 sanciva un passo in avanti con l’istituzione di un Fondo presso il Ministero della Salute di 25 milioni di euro (15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023) dedicato all’apertura di centri specializzati e alla creazione di una rete di sostegno per pazienti e famiglie. Ma la Legge di Bilancio 2024 taglia il finanziamento e i centri di assistenza, già pochi e frammentati a livello regionale, rischiano la chiusura il 31 ottobre prossimo.
Le strutture sul territorio nazionale, secondo l’ultimo censimento al 2023, sono 126 di cui 112 pubbliche 14 appartenenti al settore del privato accreditato. 63 i centri al Nord (20 in Emilia-Romagna e 15 in Lombardia), 23 al Centro (di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria), 40 quelli distribuiti tra il Sud e le Isole (12 in Campania e 7 in Sicilia). “Ci sono regioni che hanno attivato degli ambulatori con questi fondi perché non avevano nulla: il Molise, l’Abruzzo, le Marche, la Campania, la Puglia. È stato assunto personale a termine che non potrà essere rinnovato”, commenta Dalla Ragione.
Ma cosa implica per una persona affetta da un disturbo alimentare interrompere le cure?
“L’interruzione delle cure è un elemento di aggravamento del quadro e significa lasciare i pazienti in balia di sé stessi. Quando si inizia un trattamento si instaura un rapporto di fiducia.
Non puoi dire a un paziente, dopo averlo a fatica convinto che questo sia il percorso giusto, che l’ambulatorio ora chiude.
Ci sono pazienti delicati che possono anche rapidamente avere un’evoluzione negativa”
Stefano Tavilla, co-fondatore della Fondazione Fiocchetto Lilla, spiega: “Le liste d’attesa si allungheranno e purtroppo si inizierà a pensare a una risoluzione della cura verso il basso. In quel contempo, la malattia va avanti. A quel punto la condizione di salute del paziente si aggrava e quando si è finalmente presi in carico la malattia non sarà più certificata da un percorso di guarigione, ma di raggiungimento di minimi obiettivi, che possono essere un particolare peso o la scomparsa di sintomi. Questo vuol dire che andiamo a creare una generazione di malati a lungo termine”.
I livelli essenziali di assistenza [L.E.A.]
È intanto in corso la revisione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), ferma al 2017, e sono state fatte proposte dalle società scientifiche e dalle associazioni dei familiari, per inserire finanziamenti vincolati e permanenti per i Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e di allargare le prestazioni gratuite necessarie al monitoraggio della patologia, vista la complessità e la durata delle patologie.
“La nostra istanza è nata già con una manifestazione di piazza ad ottobre 2021, in pieno Covid – continua Tavilla - Attualmente su 21 regioni solo 9 hanno una rete completa.
Si finisce per peregrinare in Italia alla ricerca di un sistema di cura e si creano lunghe liste d’attesa.
L’inserimento nei L.e.a. permetterebbe a tutte le regioni di avere le risorse dedicate per creare una rete minima di cura che va dall’intercettazione del paziente in ambulatorio, alla comunità residenziale o all’ospedale”. Laura Dalla Ragione aggiunge: “Ci devono essere dei fondi vincolati per i disturbi alimentari, esattamente come per l’autismo.
Sono patologie dove il tasso di mortalità e molto alto e dove, essendoci una componente psichica e medica, la mortalità non è solo legata al suicidio (come avviene per le salute mentale), ma anche a conseguenze organiche”.
Dai disturbi alimentari si può però guarire. Ma, come conclude Laura Dalla Ragione: “Non c’è in letteratura un caso di remissione spontanea da queste patologie: non si guarisce senza cure.
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vaerjs · 10 months
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pranzo da genitori, madre — affetta da anoressia nervosa, bulimia, e depressione maggiore (per farla breve) — mangia 4 foglie di insalata scondita perché a colazione ho mangiato quattro fette biscottate con la Nutella e più tardi un croissant e sapete chi le ha detto di fare questa cosa? LA CLINICA SPECIALIZZATA IN DISTURBI ALIMENTARI IN CUI È STATA RICOVERATA 3 VOLTE PER 3 MESI LE HA CONSIGLIATO DI SALTARE LA MERENDA (O IL PASTO SUCCESSIVO) QUANDO A COLAZIONE (PASTO X) MANGIA "TROPPO".
MA TUTTO BENE?
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costancen · 9 months
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Le riflessioni che seguono si basano sul film "To the bone", in italiano "Fino all'osso", pubblicato nel 2017 negli Stati Uniti d'America.
Lily Collins interpreta Ellen, una ragazza con un disturbo alimentare: "Anoressia Nervosa". A questo quadretto, già di per sé inquietante e che apre le porte a un'infinità di aspetti da indagare di natura sociale, affettiva, culturale, emotiva, si potrebbe aggiungere la dicitura "con condotte di eliminazione": Ellen non si limita a non mangiare, ma si sottopone a estenuanti esercizi fisici per smaltire ogni singola briciola costretta a ingerire.
La scena si apre in struttura: Ellen sta ascoltando una ragazza durante una terapia di gruppo. Si riflette circa le probabili cause che inducono a disturbi come l'anoressia e si menzionano doppi messaggi da parte della società, l'ideale di bellezza che con ostinazione si vuole perseguire eccetera. Ellen non perde tempo e distrugge tali ipotesi con del sarcasmo, le ridicolizza fino a suscitare la reazione avversa della terapeuta. Qui noi troviamo la chiave di lettura del disturbo di Ellen, la quale esprime qualcosa del suo vissuto, della dimensione relazionale.
Siamo all'oscuro del ruolo del padre, proprio come la protagonista, la quale riesce a sentirlo soltanto in via indiretta; ha una sorellastra con la quale ha ottimi rapporti. La madre preferisce continuare la sua vita a km di distanza insieme alla sua migliore amica, con la quale ha una relazione sentimentale. La compagna del padre è l'unica che si prodiga ad accompagnarla dal dottor. Beckham, inscenato da Keanu Reeves.
Una bellissima scena è quella in cui la mamma di Ellen - a seguito di una serie di peripezie - propone alla figlia di nutrirla. Accadrà in un modo molto particolare e sottende il desiderio di tornare indietro nel tempo per rimediare.
"Il tuo coraggio era un pezzetto di carbone che continuavi a inghiottire". Il carbone rappresenta l'ansia che scaturisce in Ellen, ma necessario a costruire il proprio coraggio. Solo in questo modo si "scioglie" l'esistenza.
Avete mai visto questo film?
•Costancen
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stranotizie · 1 month
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L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare complesso e devastante, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. È caratterizzato da un consumo eccessivamente limitato di cibo, una fobia di aumentare di peso e una percezione distorta del proprio corpo. Un nuovo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, ha offerto nuove speranze per il trattamento, esplorando il ruolo di una proteina chiamata ACBP . Questa sarebbe in grado di ripristinare l’appetito nei topi affetti da anoressia Anoressia nervosa: una condizione complessa con profonde implicazioni psicologiche e fisiche L’anoressia nervosa è caratterizzata da un consumo eccessivamente limitato di cibo, una fobia di aumentare di peso e una percezione distorta del proprio corpo L’anoressia nervosa è una condizione alimentare grave e complessa, caratterizzata da una restrizione volontaria dell’assunzione di cibo, che porta a una perdita di peso significativa e potenzialmente pericolosa per la vita. Sebbene spesso venga percepita come un problema legato esclusivamente alla ricerca della magrezza, le sue radici affondano in questioni psicologiche molto più profonde, spesso associate a un bisogno di controllo, bassa autostima e disturbi d’ansia. Le persone che ne soffrono tendono infatti a sviluppare un’immagine corporea distorta, percependo il proprio corpo come in sovrappeso anche quando sono sottopeso.  Le cause psicologiche sono molteplici e includono fattori genetici, ambientali e sociali. In molti casi, la condizione è scatenata da eventi di vita stressanti, come traumi, abusi o pressioni sociali legate alla perfezione fisica, un fenomeno amplificato dai media e dai social network. Gli individui affetti da anoressia possono anche soffrire di altri disturbi mentali, come depressione, disturbi d’ansia o disturbo ossessivo-compulsivo, che contribuiscono a rafforzare i comportamenti restrittivi tipici del disturbo. Conseguenze dell’anoressia nervosa Le conseguenze dell’anoressia nervosa sono severe e colpiscono non solo la mente ma anche il corpo. La perdita di peso estrema può portare a una serie di complicazioni mediche gravi, tra cui: Malnutrizione: l’insufficiente apporto calorico e nutritivo porta a carenze gravi di vitamine e minerali essenziali, che compromettono il funzionamento di organi vitali; Problemi cardiaci: la riduzione della massa muscolare, inclusa quella del cuore, può causare aritmie, bassa pressione sanguigna e, in casi estremi, insufficienza cardiaca; Osteoporosi: la perdita di densità ossea, dovuta alla carenza di calcio e vitamina D, rende le ossa fragili e suscettibili a fratture; Amenorrea: nelle donne, l’anoressia può causare l’interruzione del ciclo mestruale, con conseguenze sulla fertilità; Problemi gastrointestinali: il rallentamento del metabolismo e la ridotta funzione intestinale possono causare stitichezza cronica e dolore addominale; Compromissione del sistema immunitario: la malnutrizione indebolisce il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità alle infezioni. Incidenza della condizione  L’anoressia nervosa ha un’incidenza significativa a livello globale, con una prevalenza maggiore nei Paesi sviluppati. Si stima che circa l’1% delle donne e lo 0,1% degli uomini ne soffrano. Questo disturbo è particolarmente comune tra adolescenti e giovani adulti, con una maggiore incidenza nelle fasce d’età tra i 15 e i 24 anni. Tuttavia, non è solo una condizione legata alla cultura occidentale; studi indicano che l’anoressia sta emergendo anche in altre parti del mondo, spesso in contesti urbanizzati dove la pressione per aderire a determinati standard di bellezza è forte. In alcuni casi, la condizione può essere anche un effetto collaterale di trattamenti medici come la chemioterapia, che riduce l’appetito e causa avversione al cibo, complicando ulteriormente la gestione del peso e della salute complessiva del paziente. Ma passiamo al nuovo studio. Il nuovo studio sull’ACBP Un team di ricercatori internazionali ha esaminato il ruolo della proteina legante acil-enzima (ACBP) nel trattamento dell’anoressia. Parliamo di una proteina che stimola la fame attraverso interazioni con neuroni specifici nel cervello.  Studi precedenti avevano già dimostrato che i pazienti anoressici presentano livelli ridotti di ACBP nel sangue. In questo nuovo studio, i ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di pazienti affetti dal disturbo, confermando che questi avevano livelli inferiori di ACBP. Per contrastare questa carenza, il team ha modificato geneticamente le cellule epatiche dei topi per produrre ACBP in risposta alla biotina. I roditori, sottoposti a stress o trattati con farmaci chemioterapici, sono stati poi trattati con biotina, il che ha aumentato i loro livelli di ACBP, stimolando il desiderio di mangiare. Inoltre, l’ACBP aggiunto ha ridotto l’attività dei recettori della melanocortina 4 nell’ipotalamo, che sono noti per sopprimere l’appetito. Questi risultati suggeriscono che l’ACBP potrebbe essere una chiave per ripristinare l’appetito in condizioni di anoressia. Se confermati, potrebbero dunque portare a nuove terapie per l’anoressia nervosa, migliorando significativamente le opzioni di trattamento disponibili e contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.  Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare appieno l’efficacia e la sicurezza di questi approcci terapeutici. Fonte Hui Chen et al., “Proteina legante Acyl-CoA per il trattamento sperimentale dell’anoressia,” Science Translational Medicine (2024) Navigazione articoli Fonte
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lospeakerscorner · 6 months
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Ti sia l’alimento farmaco
Anoressia, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata: medici e nutrizionisti ne parlano con le scuole al convegno Ti sia l’alimento farmaco CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Ti sia l’alimento farmaco: un focus sui problemi dell’alimentazione per sensibilizzare i più giovani ad un corretto stile di vita e ad una dieta sana che si svolgerà martedì 12 marzo a partire dalle ore 10,…
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asadmadgirl · 1 year
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Bere la coca zero mente tutti mangiano la torta è uno standard ormai
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cinquecolonnemagazine · 8 months
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Anoressia nervosa: le conseguenze dei disturbi alimentari
L'anoressia nervosa è uno dei disturbi del comportamento alimentare dalle conseguenze molto gravi. La cancellazione del Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, per il mancato rifinanziamento in sede di Legge di bilancio, impone tenere acceso il faro sul tema. Due giorni fa lo ha fatto il Corriere della sera sul quale è apparsa un'intervista ad Arianna David. Miss Italia 1993, Arianna ha condiviso la sua esperienza con l'anoressia. Partendo dalla sua testimonianza, vogliamo illustrare cosa si cela dietro la malattia. Come riconoscere l'anoressia Il sintomo più evidente dell'anoressia nervosa è il forte calo ponderale. Arianna ha dichiarato di essere arrivata a pesare 39 chili. In realtà la perdita di peso, che potrebbe avere una causa diversa, è solo la punta dell'iceberg. Sotto c'è tutto un mondo fatto di percezioni distorte e di comportamenti disfunzionali. Le persone che soffrono di anoressia: - cercano la magrezza assoluta - hanno il terrore di ingrassare - si vedono grasse anche dopo aver perso molto peso - negano di avere un problema Per soddisfare l'esigenza di magrezza mettono in atto due tipi di strategie: la prima consiste nel ridurre le porzioni di cibo, la seconda nel rimpinzarsi per poi procurarsi il vomito o assumere lassativi. Nel primo caso si parla di anoressia restrittiva, nel secondo di bulimia. Le strategie malsane si compiono nella totale solitudine: si butta il cibo non consumato, ci si chiude in bagno quando si auto induce il vomito, si assumono i lassativi di nascosto. Se affermano di non avere fame non bisogna credere loro: la fame scompare solo quando si giunge a uno stadio molto avanzato. I soggetti malati si illudono, combattendo la fame, di esercitare un controllo sul proprio corpo. Quali sono le conseguenze dell'anoressia nervosa? Le conseguenze dell'anoressia nervosa sono svariate e di diverso tipo: - brachicardia e ipotensione - ipotermia - peluria su viso e collo - edemi - stipsi L'anoressia può portare a un calo del desiderio sessuale e nelle donne alla scomparsa del ciclo mestruale. La stessa Arianna ha raccontato di non aver avuto le mestruazioni per un anno. Si manifesta, inoltre, uno squilibrio ormonale con un deficit di estrogeni nelle donne e testosterone negli uomini, degli ormoni tiroidei e alti tassi di cortisolo. Nei casi più avanzati si riscontrano i sintomi classici della malnutrizione: il cuore si indebolisce pompando sempre meno sangue, possono verificarsi aritmie cardiache, disidratazione con conseguente svenimento, scompensi elettrolitici (bassi livelli di sodio e potassio). In caso di bulimia il vomito provoca un'infiammazione dell'esofago e la corrosione dello smalto dei denti, mentre l'uso prolungato di lassativi può portare a danni intestinali. Patologie in aumento In Italia ci sono circa 4 milioni di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. 1.680.456 sono i nuovi casi diagnosticati nel 2023 (il 30% in più rispetto agli anni pre-pandemia) e riguardano bambini tra i 10 e i 13 anni. Il Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari sosterrà, fino a novembre, una rete di 126 strutture specializzate delle quali 112 pubbliche. Dopo tale termine se il governo non darà seguito alle ultime dichiarazioni circa lo stanziamento di fondi per questo capitolo, per i pazienti si prevedono enormi difficoltà di accesso alle cure e lunghe attese. In copertina foto di FranckinJapan da Pixabay Read the full article
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sorella-di-icaro · 11 months
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non sono mai riuscita a controllare tutto ciò che mi circonda al 100%, ma il cibo sì... quindi per questo che ho sviluppato per anni un anoressia nervosa che ni ha portata a odiare in maniera ossessiva il cibo e il movimento fisico
io sono cosciente che ho bisogno di aiuto ma il mio cervello no, quindi è lui che devo curare per poi curare me
quindi, io per guarire fisicamente, devo prima curare il mio cervello
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Sarà un post molto lungo e delicato….
Ho 20 anni e da quando ne avevo 8 soffro di disturbi alimentari, di anoressia nervosa. Tutti mi dicono che sono magra e bellissima io mi vedo enormemente grassa.
Peso 48,5 kg per 163cm e voglio scendere ancora perché non riesco ad accettarmi per quello che sono. Sono seguita da più di due specialisti ma questo problema proprio non riesco a risolverlo. Passo le giornate a bere caffè, litri su litri di acqua e di rado mi concedo uno spiraglio di frutta.
Un tempo pesavo 70kg se non di più, ho raggiunto quello che per me è un grande traguardo, ma per gli altri è un immenso dolore. Ma se io pesassi di più sono sicura che proverei per l’ennesima volta a su1c1d4rm1.
La mia testa è un casino e io invidio tantissimo quelle persone che si strafogano di cibo e rimangono degli stecchini. Ma quante volte mi sono guardata allo specchio e sono scoppiata a piangere, alle elementari e alle medie non volevo andare a scuola perché mi vergognavo del mio aspetto fisico. Il bullismo è una madre fissata sulle calorie hanno inciso tantissimo.
Ora che sono “ magra “ sono cambiate tante cose ma a me non basta, non vedo niente.
Continuo comunque a sentirmi in una prigione di grasso da cui non uscirò mai.
Quando mia mamma esce di casa vomito tutto, quando c’è butto il cibo e lo nascondo, cambio la posizione delle stoviglie per farle pensare che ho lavato i piatti da cui avrei dovuto mangiare.
Voglio solo piangere e riuscire ad accettarmi.
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chiarasolems · 1 year
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#DCA:
Ma indietro non si torna, perchè ho visto la morte in faccia e mi è
bastato. L'anoressia mi ha portata spesso ad essere depressa, nervosa, arrabbiata, a non apprezzare la vita per quella che è, vedendo tutto nero, tutto sbagliato: il cibo diventa il tuo più grande nemico come lo specchio tanto da far paura. Chia P. #sipuoguarire
💜 Link: https://linktr.ee/chiarasolems 💜
#mondosole #coloriamocidililla #15marzo #15marzo2023 #disturbialimentari #tuvali #DCAtumoridellanima #disturbidelcomportamentoalimentare #bingeeating #fiocchettolilla #beyou #credercisempre #arrendersimai #anoressia #nonseiunnumero #bulimia #famedivita #doloreinvisibile #recovery #larinascitadellefarfalle #chiarasole #maimollare #guarigione #chiarasolems #depressione #uominiedonne #nomoreinvisibility #respectdca #tuttiinsieme
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lamilanomagazine · 2 years
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Crescono i disturbi alimentari. Colpiscono già dai 12 anni
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Crescono i disturbi alimentari. Colpiscono già dai 12 anni. I disturbi alimentari sono in crescita, anche per effetto della pandemia, e il loro esordio è sempre più precoce, già a partire dai 12 anni di età. Un fenomeno che interessa soprattutto il sesso femminile e sul quale psicologi e psichiatri invitano a puntare l’attenzione, sottolineando come oggi un aiuto inedito possa però venire dalla nuova realtà virtuale. Riduzione dell'alimentazione fino a saltare i pasti o al contrario abbandono ad abbuffate compulsive, conto ossessivo delle calorie e del peso, eccesso di attività fisica, cambio d'umore e riduzione del contatto con il mondo esterno. Sono solo alcuni dei principali campanelli d'allarme che manifesta chi soffre dei Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca) come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating). Un problema di salute pubblica in aumento, segnala la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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