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#autocrazie
kneedeepincynade · 11 months
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There is only one way to end the crisis in Palestine,the creation of a palestinian state!
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😘 ZHANG JUN: FERMARE LA CRISI UMANITARIA, PROMUOVERE L'ISTITUZIONE DI UNO STATO DI PALESTINA CHE SIA INDIPENDENTE E SOVRANO 🇵🇸
🤔 Si può guardare al Mondo con la Prospettiva dell'Occidente, tramite l'artificiosa visione delle «democrazie contro le autocrazie», fondata sulla divisione, sulla competizione scorretta, sulla guerra e sul continuare a gettare benzina sul fuoco dei conflitti, o con quella della Cina e degli altri Paesi in Via di Sviluppo, secondo il Progetto della Comunità dal Futuro Condiviso (人类命运共同体), riconoscendo che l'Umanità (人类, rénlèi) ha un Destino Comune (命运共同, mìngyùn gòngtóng), e che la Cooperazione è il corretto percorso per il raggiungimento della Prosperità Comune (共同富裕) ❤️❤️
😘 Di fronte alla Questione Palestinese, ogni Paese responsabile deve lavorare per la Pace e per una risoluzione concreta e sostenibile nel lungo periodo, che risolva l'ingiustizia storica che ha subito il Popolo Palestinese 🇵🇸
🇨🇳 Il Compagno Zhang Jun - Rappresentante Permanente della Cina alle Nazioni Unite, è intervenuto durante una Riunione d'Emergenza del Consiglio di Sicurezza, osservando che questo nuovo ciclo di conflitto sta causando una crisi umanitaria senza precedenti 😭
🇮🇱 A causa dei bombardamenti di Israele, sono stati assassinati civili, e anche personale delle Nazioni Unite. Fotografie e video delle brutali azioni punitive di Israele contro il Popolo Palestinese sono ora stampate nella mente delle persone 😡
🤮 Nel mentre, per giorni, l'Occidente ha portato avanti una notizia fasulla, su "bambini decapitati da HAMAS", con tanto di ammissione di colpa di chi ha diffuso una simile aberrazione, foto e video dei crimini contro la Popolazione Palestinese commessi dalle forze armate israeliane sono dilagati su internet 😭
🤔 Onestamente, la mia risposta verso qualsiasi Occidentale che da ora in poi tenterà, dal "piedistallo" della sua ignoranza, di criticare Internet Cinese o il giornalismo Cinese, senza - tra le altre cose, conoscerlo, dato che non conoscendo neanche un carattere non potrebbe neanche fare una piccola ricerca, non riceverà più una risposta approfondita, ma solo una risata 👍
🤔 È la Cina che vuole vietare le manifestazioni pro-Palestina? È la Cina che diffonde fake news atte a promuovere idee fasulle, creando falsi parallelismi tra organizzazioni terroriste jihadiste-salafite e i movimenti di resistenza in Palestina? Non mi sembra. Onestamente, i Cinesi hanno molta più competenza e comprensione di cosa sia realmente il terrorismo di qualche occidentale annoiato intriso di pregiudizi anti-Cinesi, anti-Musulmani e anti-Palestinesi: il Partito Islamico del Turkistan, il Movimento Islamico per il Turkistan Orientale che hanno terrorizzato, per anni, lo Xinjiang. Gli attacchi dell'IS-KP in Afghanistan contro il personale Cinese ad agosto del 2022. Il sostegno del terrorismo jihadista-salafita uiguro alle organizzazioni terroristiche anti-Assad in Siria. Questo è il vero terrorismo 😡
🇨🇳 La Cina è seriamente preoccupata per le dolorose ripercussioni del "completo assedio" di Gaza da parte di Israele, e Zhang Jun ha invitato Israele ad ascoltare, una volta per tutte, gli Appelli della Comunità Internazionale, e a fermare le atroci operazioni da punizione collettiva contro Gaza 🕊
🇺🇳 Ci sono più Risoluzioni ONU di Condanna contro Israele che contro qualsiasi altro Paese nella Storia delle Nazioni Unite, ma una manciata di Paesi, tra cui Israele, tende sempre a salvarsi dalle conseguenze delle proprie azioni, in quanto il Diritto Internazionale viene ogni giorno calpestato dal cosiddetto "ordine internazionale basato sulle regole", di matrice statunitense 😡
🇨🇳 Nel mentre i Diplomatici Cinesi lavorano senza sosta, per costruire le Basi per una Soluzione Politica alla Questione Palestinese, tramite l'Istituzione di uno Stato di Palestina che sia indipendente e sovrano, è necessario promuovere la costruzione di un Corridoio Umanitario di Gaza, per aiutare la Popolazione 🇵🇸
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😘 ZHANG JUN: STOP THE HUMANITARIAN CRISIS, PROMOTE THE ESTABLISHMENT OF AN INDEPENDENT AND SOVEREIGN STATE OF PALESTINE 🇵🇸
🤔 We can look at the world from the perspective of the West, through the artificial vision of "democracies against autocracies", based on division, on unfair competition, on war and on continuing to throw fuel on the fire of conflicts, or with that of China and other Developing Countries, according to the Project of the Community with a Shared Future (人类命运共同体), recognizing that Humanity (人类, rénlèi) has a Common Destiny (命运共同, mìngyùn gòngtóng), and that Cooperation is the correct path to achieving Common Prosperity (共同富裕) ❤️❤️
😘 Faced with the Palestinian issue, every responsible country must work for peace and for a concrete and sustainable resolution in the long term, which resolves the historical injustice suffered by the Palestinian people 🇵🇸
🇨🇳 Comrade Zhang Jun - Permanent Representative of China to the United Nations, spoke during an Emergency Security Council Meeting, noting that this new cycle of conflict is causing an unprecedented humanitarian crisis 😭
🇮🇱 Due to Israel's bombings, civilians have been murdered, as well as United Nations personnel. Photographs and videos of Israel's brutal punitive actions against the Palestinian People are now imprinted in people's minds 😡
🤮 Meanwhile, for days, the West has carried forward a false news story about "children beheaded by HAMAS", complete with an admission of guilt by those who spread such an aberration, photos and videos of crimes against the Palestinian population committed by Israeli armed forces have spread across the internet 😭
🤔 Honestly, my response to any Westerner who from now on attempts, from the "pedestal" of his ignorance, to criticize the Chinese Internet or Chinese journalism, without - among other things, knowing it, given that not knowing even a character does not he might not even do a little research, he will no longer receive an in-depth answer, but just a laugh 👍
🤔 Is it China that wants to ban pro-Palestine demonstrations? Is it China that spreads fake news aimed at promoting false ideas, creating false parallels between jihadist-Salafi terrorist organizations and resistance movements in Palestine? I do not think. Honestly, the Chinese have much more knowledge and understanding of what terrorism really is than some bored Westerners steeped in anti-Chinese, anti-Muslim and anti-Palestinian prejudices: the Turkistan Islamic Party, the East Turkistan Islamic Movement who have terrorized Xinjiang for years. IS-KP attacks in Afghanistan against Chinese personnel in August 2022. Uyghur jihadist-Salafi terrorism support for anti-Assad terrorist organizations in Syria. This is real terrorism 😡
🇨🇳 China is seriously concerned about the painful repercussions of Israel's "complete siege" of Gaza, and Zhang Jun called on Israel to listen, once and for all, to the calls of the International Community, and to stop the atrocious punishment operations collective against Gaza 🕊
🇺🇳 There are more UN Resolutions of Condemnation against Israel than against any other country in the History of the United Nations, but a handful of countries, including Israel, always tend to escape the consequences of their actions, as International Law comes into play every day trampled by the so-called "rules-based international order", of US origin 😡
🇨🇳 While Chinese diplomats work tirelessly to build the foundations for a political solution to the Palestinian issue, through the establishment of an independent and sovereign State of Palestine, it is necessary to promote the construction of a Gaza Humanitarian Corridor, to help the population 🇵🇸
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mirkomencarelli-blog · 11 months
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Salve avventurieri! E' appena uscito il terzo capitolo del mio nuovo racconto "From Dust to Ashes"; Si tratta di una storia dark fantasy a stretto confine con l'horror, un mondo avanguardistico e distopico che rischia di annegare immerso com'è nel sangue e nelle feroci battaglie che si combattono in ogni dove. Imperi e autocrazie in lotta per il potere, il denaro e le risorse. Il regno dei Cieli caduto in disgrazia, divenuto ancor più mesto e crudele di quello degli Inferi, dopo la venuta del blasfemo Macellaio di Dei e della sua congrega di apostoli. L'equilibrio cosmico, inteso come una vera e propria forza regolatrice capace di sostenere il mondo e il cosmo intero, è ormai ogni giorno sempre più vicino al collasso. Immersi in questo desolante scenario, calchiamo le orme di Alice, una giovane ragazza da sempre estranea alla normalità. "Un'Anomalia incarnata", ciò che potrebbe determinare una volta per tutte il collasso dell'equilibrio, o la sua salvezza. A tutti coloro che incuriositi vorranno anche solo dare una rapida occhiata a questa storia, dal profondo del cuore vi dico "grazie mille".
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gianninoruzza · 1 month
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Questa America…l’opinione di Rita Faletti Rita Faletti – Luglio 19, 2024 – 17:38 commenti: 17 Foto: Giannino Ruzza (First Unitarian Church, Providence, RI) © Riproduzione riservata America in crisi, America violenta, America spaccata in due, America ripiegata su se stessa, America assediata dalle autocrazie, America in ritirata. Luoghi comuni che hanno l’ambizione di descrivere un paese…
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toscanoirriverente · 2 months
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Ci sono circa settanta punti di vista da cui valutare il Mein Kampf della Corte Internazionale di Giustizia contro lo Stato Ebraico, l’entità usurpatrice che ha costruito una piccola isola di sopraffazione e di privazioni civili e giuridiche nel vasto mare democratico del Medio Oriente.
Quei settanta punti di vista sono rappresentati dalle osservazioni che altrettanti Stati membri e organizzazioni riconosciute dell’Onu hanno depositato in vista del “parere” che la Corte ha emesso l’altro giorno. Un parere reso su una coppia di quesiti combinata pressappoco così:
1) Poiché lo Stato di Israele è razzista, segregazionista, colonialista, sfruttatore, usurpatore, quali sono le conseguenze legali delle politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione di cui si rende responsabile Israele?
2) Che cosa devono fare gli Stati membri, e l’Onu stessa, per contrastare le politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione di cui si rende responsabile Israele?
Qualcuno tra quei settanta ha fatto timidamente osservare che si trattava di quesiti un pochetto orientati, nel senso che includevano la risposta da rendere, dando per presupposta una realtà da documentare. Ma la Corte non si è fatta impensierire dal rilievo. Ha spiegato infatti (punto 49 del “parere”) che magari quei quesiti sono anche orientati, ma questo non toglie alla Corte il potere di farne delibazione perché dispone degli strumenti necessari per accertare se le politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione di cui si rende responsabile Israele sono politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione.
Qualcuno tra quei settanta, allora, ha fatto osservare che occorrerebbe un po’ di base documentale per accertare la fondatezza di quelle allegazioni. Ma figurarsi. La Corte, infatti (punto 47 del “parere”), spiega che più di cinquanta Stati hanno fatto avere veline a proposito delle politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione di cui si rende responsabile Israele, e dunque ce n’è abbastanza per valutare le politiche razziste, segregazioniste, colonialiste, di sfruttamento e di usurpazione di cui si rende responsabile Israele. C’è persino, in argomento, un “voluminoso dossier” del Segretario Generale dell’Onu, quello che il 7 ottobre non viene dal nulla.
Attenzione. Un’accusa non è destituita di credibilità e fondatezza perché a formularla è un manigoldo. Per carità. Ma nel quadro di un “parere” che neppure soltanto lambisce, ma trafigge situazioni di evidentissima emergenza politica, non è ininfluente lo schieramento dei Paesi che invitavano la Corte alla cautela o rispettivamente la istigavano ad adunarsi in una specie di oscena Norimberga capovolta. E quello schieramento è molto chiaro: da un lato le democrazie liberali (e, va detto, anche l’Italia, che in quella sede ha deciso di farne parte); dall’altro le dittature, le autocrazie e i sistemi disponibili a dar di gomito ai peggio macellai del mondo.
Un dato esemplare. La Corte non ha mostrato perplessità nell’apprendere della violazione, da parte di Israele, “delle regole di diritto internazionale e umanitario, come il diritto alla vita, il rispetto dei diritti degli individui e della famiglia, il diritto di proprietà, di libertà di movimento, di culto, di lavoro, di salute, di educazione e il diritto a un adeguato standard di vita”. Non ha mostrato perplessità arrivando alla fine del documento, lì dove c’è la firma: quella della Federazione Russa.
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alephsblog · 3 months
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“Lo Stato di diritto esige che ogni persona goda di pari protezione ai sensi della legge e impedisce l'uso arbitrario del potere da parte dei governi. Garantisce la tutela e il rispetto dei diritti politici e civili di base, nonché delle libertà civili.”
Ecco spiegato perché è meglio vivere nelle democrazie occidentali, pur con tutti i loro limiti, che nelle dittature e autocrazie tiranniche che le combattono.
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giancarlonicoli · 5 months
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25 apr 2024 13:47
CHE ROTTURA DI GAZA PER JOE BIDEN: LE UNIVERSITÀ AMERICANE SONO UNA POLVERIERA CON I FILO-PALESTINESI E LE LORO AGGRESSIONI ANTISEMITE. NETANYAHU NON LO ASCOLTA E LA GRANDE STAMPA USA, IN MANO AGLI EBREI, LO INCALZA PER RISOLVERE LA CRISI – ERDOGAN FLIRTA CON HAMAS E I PAESI ARABI (SAUDITI ED EMIRATI IN PRIMIS) NON HANNO FRETTA DI ARRIVARE ALLA PACE: SOGNANO IL RITORNO DI TRUMP E NON VOGLIONO CONCEDERE UN VANTAGGIO ELETTORALE A QUEL “ROMPICOJONI” DI "SLEEPY JOE"…
Notare: La grande stampa americana, come il “New York Times”, di proprietà di un ebreo, Arthur Gregg Sulzberger, incalza ogni giorno la Casa Bianca sulla crisi mediorientale e sulle ripercussioni politiche in America.
DAGOREPORT
Per Joe Biden la crisi in Medioriente sta assumendo contorni pericolosi. Il suo sguardo è puntato alle elezioni di novembre, quando si rigiocherà la Casa Bianca in uno scontro bis con Donald Trump.
Ma fino ad allora, il presidente americano ha una bella “rottura di Gaza” da fronteggiare. Le università americane sono una polveriera, con continue manifestazioni antisemite, aggressioni agli ebrei e arresti degli esagitati studenti filo-palestinesi.
La grande stampa americana, come il “New York Times”, di proprietà di un ebreo, Arthur Gregg Sulzberger, incalza ogni giorno la Casa Bianca sulla crisi mediorientale e sulle ripercussioni politiche in America.
“Sleepy Joe” prova inutilmente, ormai da sei mesi, a spingere Netanyahu a un cessate il fuoco, ma “Bibi” ha dimostrato una durezza fuori dal comune fino a ignorare palesemente gli ammonimenti della Casa Bianca. La Turchia di Erdogan, Paese Nato, invece di favorire una distensione, continua a flirtare con Hamas, ospitando a Istanbul il leader del movimento terrorista, Ismail Haniyeh, e lasciandosi andare a dichiarazioni di fuoco contro Israele.
Oltre a queste difficoltà interne e con l’alleato Netanyahu, Biden deve fronteggiare la ritrosia dei Paesi arabi, Arabia Saudita ed Emirati su tutti, a risolvere celermente la crisi a Gaza. Il destino dei “fratelli” palestinesi non è la ragione principale del loro ostruzionismo: a Riad e Abu Dhabi preme soprattutto il ritorno di Trump.
Le autocrazie del Golfo, ma paradossalmente anche la democratica Israele, sono convinte di avere maggiori benefici e margini di manovra con il tycoon alla Casa Bianca. Del resto, fu lui ad avviare, per interposto genero (l’ebreo Jared Kushner) il percorso per la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Israele e sauditi, i famosi Accordi di Abramo stoppati dal pogrom del 7 ottobre. Ecco perché non hanno fretta di arrivare a una pace in Medioriente che ovviamente avvantaggerebbe Biden.
Agli occhi dei Bin Salman, il presidente democratico è un “rompicoglioni” su diritti umani e ambiente: uno dei primi atti del presidente fu pubblicare il report della Cia che incolpava MBS dell’omicidio di Jamal Khashoggi. Una presa di posizione a cui sono seguite piccole ritorsioni di Riad sulla produzione del petrolio per condizionarne il prezzo e mettere in difficoltà l’Occidente. Non solo: Biden pretende di allontanare i Paesi arabi dall’orbita russo-cinese, e dunque chiede ai leader prese di posizioni nette contro Putin e Xi Jinping.
Ps. In Israele una larga fetta di sostenitori di Netanyahu anti-Biden e pro-Trump è rappresentata da ebrei russi, tra i coloni delle zone occupate in Cisgiordania. Sono tra i più fedeli alla linea “Bibi”, forse perché, provenendo da un’autocrazia, hanno un debole per l’uomo forte….
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Formosa guarda a Ovest, ora sarà più difficile annettere l’isola libera
Nell’anno che il quotidiano britannico Guardian ha efficacemente definito il “Super Bowl della Democrazia”, con 4 miliardi di elettori chiamati alle urne in 75 paesi, il primo round fra “democrazie” e “autocrazie” è stato vinto dalle prime. Con un’affluenza oltre il 70% degli aventi diritto e con un 40,2% dei voti popolari, l’attuale vicepresidente Lai Ching-te del Partito Democratico…
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crossroad1960 · 10 months
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sinnosis-sc · 11 months
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A proposito delle democrazie. Il mercato mondiale che mette a confronto i vari modelli di Stato, autocrazie, dittature, monarchie assolute, governo militari ecc. , richiede un aspetto importantissimo , che le democrazie hanno difficoltà ad implementare ed è il fattore Tempo. I tempi per prendere e realizzare una decisione sono troppo lenti e con procedure farraginose e non permettono di essere rapidi ed efficaci come i suddetti regimi. Un problema a cui pensare rapidamente per trovare delle soluzioni.
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infosannio · 1 year
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Il caso Trump riguarda anche noi. Un disastro di portata mondiale
L’eventualità di una grottesca rielezione di The Donald costringerebbe l’Europa, impegnata nella sua guerra a est, in una dialettica delle autocrazie (GIULIANO FERRARA – ilfoglio.it) – Tutti abbiamo visto come sono andate le cose. Prima delle elezioni che ha perso, novembre 2020, Trump ha detto chiaro e tondo che non avrebbe necessariamente riconosciuto il risultato del voto, se sfavorevole, poi…
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lamilanomagazine · 1 year
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Astana International Forum 2023: si stanno affrontando le sfide globali di politica estera
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Astana International Forum 2023: si stanno affrontando le sfide globali di politica estera Il Kazakhstan circondato dalle autocrazie ha riunito il mondo a parlare di sicurezza globale. È un po' come parlare di lupi in un ovile di montagna: un Forum internazionale, due giorni che è iniziato ieri mattina, intorno a un tavolo a parlare di pace e buoni affari, 40 panel e più di 70 paesi partecipanti: tutti riuniti nella capitale Astana insieme ai vertici delle maggiori istituzioni mondiali; dal Fmi all'Onu, certo, ma anche dai Brics alla Sco. Lì a nord c'è la Russia che bombarda l'Ucraina, a est i cinesi fanno sfilare le corazzate davanti a Taiwan; a sud gli afghani e gli iraniani indaffarati a odiare le donne si sparano ai confini; ma il Kazakistan alza la bandiera di un altro mondo, il mondo che dialoga con il diavolo e con l'acqua santa e intanto fa volare il suo Pil di petrolio e uranio, di criptomonete e terre rare. Al Forum internazionale di Astana si affrontano le sfide globali di "politica estera e sicurezza, sviluppo e sostenibilità, energia e cambiamento climatico, economia e finanza". Quelle sfide sono di casa proprio lì accanto, giusto oltre i confini del più grande paese al mondo senza un solo metro di affaccio sul mare. Dalla fine dell'Unione Sovietica il Kazakhstan si è progressivamente ritagliato un ruolo di pivot d'area, una grande Svizzera d'Asia che ambisce a mantenersi in perfetto equilibrio tra i molto potenti e minacciosi vicini di casa. Finita l'era politica del padre padrone della patria, Nursultan Nazarbaev, il presidente Kassym-Jomart Tokayev sta traghettando il Paese verso una democrazia ancora molto fragile ma almeno promettente, che mantiene l'ambizione di restare vicina al blocco asiatico stringendo però legami sempre più stretti con l'Occidente. In pochi anni, l'Ue è diventata il principale partner economico e commerciale del Kazakstan con oltre il 30% del commercio estero e più di 150 miliardi di euro di investimenti diretti. Il processo politico interno di rinnovamento cammina di pari passo con la crescita dei legami con l'Occidente e con l'Europa. Tokayev ha accelerato le riforme fino a lanciare, quest'anno, una nuova tornata elettorale: il 19 marzo ha rinnovato il Majilis (la camera bassa del Parlamento) e i Maslikhats, le amministrazioni locali, affidando per la prima volta poteri diretti agli elettori. Piccoli passi incerti, in realtà, ma intanto la Ue amplia i suoi accordi bilaterali: nel 2015 ha firmato l'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione, il primo di questo tipo con un paese dell'Asia centrale, ratificato dalla Ue nel 2020 all'unanimità. La forza del Kazakhistan resta questa: essere Asia centrale, in un crocevia strategico per le rotte terrestri e il flusso delle grandi condotte energetiche, e nello stesso tempo essere aperto a un processo di riforme che mantenga il Paese nella scia dei partner strategici dell'Occidente. Un Paese dalle infinite risorse naturali, prima cava al mondo per l'uranio, ottimo fornitore dei paesi energivori occidentali ma attento a non alienarsi i rapporti con Russia e Cina. Un equilibrismo complesso che passa anche attraverso eventi di confronto come questo Forum internazionale di Astana a cui partecipano rappresentanti di mondi lontani. C'è l'ex presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ma anche il segretario generale della Shanghai Cooperation Organization (Sco), Zhang Ming; c'è l'italiano Francesco La Camera, un diplomatico che guida l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, e c'è lo sherpa sudafricano dei Brics, Anil Sooklal. Negli oltre 40 panel in programma al Centro congressi di Astana ci saranno leader di primo piano come l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani; e ci saranno anche i vertici dei principali organismi internazionali, dall'Organizzazione mondiale del commercio al Fondo monetario internazionale, dall'Unesco all'Onu. Il Forum punta ad "affrontare le sfide attraverso il dialogo verso la cooperazione, lo sviluppo e il progresso", che è un po' come dire "prosperare in mezzo ai guai che ci circondano". È la specialità della casa, e oggi e domani riunirà leader di governo e organizzazioni internazionali, gli amministratori delegati delle principali società multinazionali e gli esperti internazionali di tutto quel mondo che, al di là delle barriere e delle ideologie, cerca il modo di cooperare e crescere.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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unfogging · 1 year
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Il Rinascimento dell'autocrazia globale: come e perché il mondo sta diventando meno libero
Il declino della democrazia è una tendenza globale. I regimi politici di tutto il mondo stanno diventando più autoritari o stanno assistendo a un degrado della qualità delle loro istituzioni democratiche #democrazia #autocrazia #regimi #disinformazione
Il mondo sta attualmente vivendo una fase di de-democratizzazione; il livello di democrazia è tornato a quello del 1986, poco prima della caduta del comunismo. L’autocratizzazione è diventata un fenomeno globale che interessa tutti i livelli della società; le autocrazie stanno diventando più repressive, le democrazie stanno sperimentando un regresso nella democrazia e i Paesi in transizione,…
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apsny-news · 1 year
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Biden: 'Il vento è cambiato, le democrazie sono più forti' - Mondo
“Il vento è cambiato”, il mondo sta invertendo la tendenza e andando “verso una maggiore democrazia”: lo ha detto Joe Biden intervenendo al secondo summit per la democrazia, al quale sono stati invitati 120 Paesi. “Le democrazie sono più forti, le autocrazie più deboli”, ha osservato. “Grazie all’impegno dei leader riuniti oggi e alla tenacia delle persone in ogni regione che chiedono che i loro…
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gianninoruzza · 4 months
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“La pace durerà cent’anni ma dobbiamo essere pronti" J. B. Tito…l’opinione di Rita Faletti
Rita Faletti – Maggio 6, 2024 – 19:03 commenti: 24 © Riproduzione riservata Il problema principale dell’Occidente, sempre che un Occidente come ci piaceva e come lo conoscevamo ancora esista, è riconoscere da che parte arriva il pericolo e decidere come neutralizzarlo, tenendo presente che il fronte delle autocrazie ha il grande vantaggio di non dover rendere conto a nessuno delle sue azioni,…
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sniperhyme · 2 years
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A proposito di autocrazie e "democrazie"... https://www.instagram.com/p/CoNktxOLu0l/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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alephsblog · 4 months
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Nulla in contrario alla nascita di uno stato palestinese, anzi è una condizione fondamentale per la stabilità e la tutela di chi vive in quella martoriata parte di mondo. Ovviamente, dovrebbe essere reciproca, ovvero lo stato palestinese dovrebbe necessariamente riconoscere lo stato di Israele. Tuttavia, non posso fare a meno di considerare che tra gli stati che finora hanno riconosciuto la Palestina ci sono alcuni dei peggiori totalitarismi, dittature e autocrazie del pianeta, stati che perseguitano le loro minoranze e che hanno invaso altri Stati sovrani, oppure che intendono farlo. In sintesi, regimi criminali e dispotici che non riconoscono i diritti dei popoli che hanno soggiogato, ma che stranamente quando gli fa comodo si ergono a difensori dei diritti del popolo palestinese. Gli esempi più clamorosi sono la Russia con le continue invasioni e minacce a Georgia, Cecenia, Ucraina, la Cina con gli Uiguri, il Tibet e Taiwan, Iran, Iraq, Turchia, Siria con il Kurdistan, e altri ancora. Invece, tra le democrazie occidentali, fa riflettere il caso della Spagna, che appunto mentre si appresta a riconoscere lo stato palestinese, da sempre si oppone anche aspramente contro le autonomie della Catalogna e dei Paesi Baschi. Si vede che il diritto all’auto determinazione dei popoli va bene solo per quelli fuori dai propri confini, e in particolare solo per alcuni.
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